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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/22/20 in Risposte

  1. Buongiorno, volevo segnalarvi i seguenti cloni di sesterzi traianei che circolano attualemente sulla Baia e che tra poco potrebbe capitare di trovare sul mercato senza l'indicazione che si tratta di RIPRODUZIONE (come correttamente riportato attualmente dagli attuali venditori). Non vi è impressa alcuna dicitura COPY o simile. Ignoro i dati fisici ma il diritto mi pare compatibile con lo stile e quelle corrosioni (ore 5) e una lieve usura generalizzata dei rilievi possono portare fuori strada. Meno buono il rovescio con una PAX un po' filiforme ma si potrebbe attribuire ad un lavoro non ottimale di bulino. A mio parere nell'insieme un prodotto insidioso. Esemplare 1 (da Italia) Esemplare 2 (da Spagna) Peccato che in compenso si è "bruciato" un discreto originale. La segnalerò alla sezione dei "fake coins" del FAC . Fatto [edit] Ciao Illyricum
    4 punti
  2. Ma dai ... siamo numismatici e limitiamoci qui a parlare di Numismatica. Metaldetector ? ........ purtroppo la legge italiana a riguardo è miope. Amen.... difficile possa cambiare. Aste ? Quelle italiane si distinguono per serietà (classificazione e descrizione dei lotti. Pochi falsi. Poche monete palesemente di recente reperimento ).
    4 punti
  3. Ciao e buonasera a tutti, vi scrivo per condividere con voi una piccola raccolta che quasi per caso ho racimolato negli ultimi anni: i famosi denari legionari di Marco Antonio, coniati per pagare le sue legioni durante la guerra civile contro Ottaviano. Io colleziono principalmente fine repubblica e alto impero, e come dicevo questo gruppetto l'ho messo su nel tempo senza uno scopo preciso. I primi due infatti li comprai diversi anni fa, poi uno mi è stato regalato e gli ultimi li ho comprati recentemente a buon prezzo. Sono monete in conservazione medio bassa e molto circolate ma vedo che con un pò di calma si trovano a prezzi decisamente accessibili. Proprio qui vorrei chiederevi un cosiglio: ha senso continuare e finire la collezione? Da una parte mi intriga la cosa, riuscire a riunire le legioni tutte insieme, dall'altra mi sembra forse un pò ripetitiva e futile (dato che letteralmente sono tutte uguali...sembra di collezionare figurine...) Che ne dite? Conoscete qualcuno che le colleziona e le ha raccolte tutte? Comunque In totale le legioni coniate dovrebbero essere 23, per la vostra esperienza ce ne è qualcuna di "introvabile" o sono tutte abbastanza comuni? In allegato vi invio le foto, e il dettaglio della Legio XI, la più bella che ho, con una bella patina iridiscente e solo un paio di contromarche. Monete comunque davvero ricche di storia, che raccontano uno dei momenti più intensi delle guerre civili!! Grazie mille, Andrea
    3 punti
  4. Come similitudine ci sta; l'iconografia e la legenda sono quelle del "Multiplo" del Giustinian, ma non credo sia un falso d'epoca. L'originale è identificato come prova, R5 e quindi conosciuto per pochissimi esemplari; non avendo presumibilmente circolato chi lo conosceva? Avrebbe avuto senso falsificare una moneta sconosciuta? La monetazione veneziana è particolarmente "ingessata" nei soliti tipi e varietà, quindi ben nota .... non credo che qualche maggiorente l'avrebbe accettata (Con un multiplo di zecchino non andavano al mercato a comperare un "fià del vin e do pessi" ) Non era una moneta di popolo saluti luciano
    3 punti
  5. Piccola carrellata di testi attinenti Brixia...
    3 punti
  6. Tra pochi giorni uscirà questa pubblicazione sul Tallero di Maria Teresa. A breve saranno comunicate le modalità di prenotazione.
    2 punti
  7. 1862 Belgio - 2 Centesimi 1862 1 kreuzer - Baden
    2 punti
  8. Colgo l'occasione per mostrare due devozionali lombarde; la prima rappresenta la B. V. di Caravaggio, al retro San Giuseppe. Tipologia già presentata in questa discussione ma in diversi formati e distribuzione delle legende: La seconda rappresenta il santuario di Castiglione delle Stiviere; al verso san Luigi Gonzaga ciao Mario
    2 punti
  9. AUTUNNO, FULVA GIUMENTA Piano, in una forra di ginepri contro un dirupo L'autunno - fulva giumenta - si pettina la criniera Sul tappeto fluviale delle rive Si sente l'azzurro stridio dei suoi ferri. Il vento.eremita con cauto passo Calpesta il foglame sulle sporgenze delle strade E bacia un cespuglio di sorbe Le rosse ulcere di un invisibile Cristo. (Sergej Esenin)
    2 punti
  10. Si anche gli errori vengono falsificati. Ad esempio ci sono tanti falsi delle 5 lire 69 con 1 capovolto
    2 punti
  11. Molti si chiederanno cosa c'entra un viaggio sulla luna in una sezione come questa. Ed infatti il tema del viaggio non è da prendere alla lettera ma "con letteratura" , perché prima di Verne o di Ariosto c'è stato qualcun altro, in epoca antica, che ha scritto di avventure straordinarie: il suo nome Luciano di Samosata. Luciano , vissuto sotto gli Antonini , scrisse il primo romanzo "fantasy" della storia: "La storia vera" (Ἀληθῆ διηγήματα) Certamente il suo intento forse era più parodistico, fatto sta che Luciano è il primo autore (di cui abbiamo traccia) ad inviare l'uomo sulla luna. Naturalmente credo che ad immaginare o desiderare di andarci non sia stato il primo , ma è stato il primo a metterlo per iscritto, correndo anche il rischio di essere preso per pazzo. Andiamo un po' più in profondità. Il romanzo in due libri è scritto in forma autobiografica ed è uno dei più noti e fantasiosi romanzi prodotti dalla letteratura greca, in cui si narrata l'avventura di un gruppo di persone, che, capitanate dall'autore, decidono di attraversare le Colonne d'Ercole per vivere avventure strabilianti. Luciano trasporta il lettore in un'atmosfera di fantastica parodia che permea tutto il romanzo, rinunciando ad ogni pretesa di verosimiglianza e lasciando viaggiare senza freni la sua fantasia. Libro primo Nel prologo Luciano afferma che racconterà una storia fantastica per rinfrescare la mente da letture più impegnative e che l'unica cosa vera del racconto è che è tutto falso. L'autore inizia con la descrizione del suo viaggio immaginario assieme a cinquanta compagni oltre le Colonne d'Ercole, animato come Odisseo dal desiderio di conoscere cose nuove. Subito l'equipaggio è colto da una tempesta di vento che sballotta la nave per settantanove giorni finché all'ottantesimo, al termine della tempesta, riescono a sbarcare su un'isola misteriosa. Scoprono una colonna di bronzo con un'iscrizione greca che attesta che Eracle e Dioniso hanno viaggiato fin lì e impronte di piedi giganti. Qui si imbattono in un fiume di vino dove nuotano pesci al sapore di vino e in un gruppo di esseri, che hanno forma di viti dai fianchi in giù e di donne dai fianchi in su. Lasciata quest'isola la nave si imbatte in un tifone e viene sollevata in aria a 3000 stadi d'altezza. Dopo otto giorni di volo finisce in una terra vasta come un'isola, splendente e sferica e illuminata da una grande luce , la Luna. Sbarcati sulla superficie lunare, Luciano e i suoi compagni sono catturati dagli ippogrifi e portati al cospetto del re selenita Endimione, che era impegnato in una guerra contro il re del Sole Fetonte per la colonizzazione di Vespero, Venere. Questa “guerra stellare”, combattuta da guerrieri improbabili come i Caulomiceti armati di funghi come scudi e gambi di asparagi come lance, o come i Psyllotoxoti che cavalcano pulci grandi come dodici elefanti, è vinta dall'esercito del Sole. Luciano e i suoi compagni, che avevano combattuto alleati con i seleniti sono fatti prigionieri e portati sul Sole. La loro prigionia non dura molto, e una volta liberi decidono di tornare sulla Terra nonostante Endimione cerchi di trattenerli con sé promettendogli grandi onori. Prima di riprendere la narrazione del suo viaggio Luciano dichiara di riferire le cose nuove e straordinarie che osservai durante l'intervallo del mio soggiorno sulla Luna, iniziando una minuziosa quanto inverosimile descrizione dell'aspetto e delle abitudini dei seleniti, come l'assenza di donne e la nascita dei bambini dai polpacci degli uomini. La nave torna sulla Terra, ma viene inghiottita da una balena di mille e cinquecento stadi di lunghezza. Al suo interno c'è un'isola abitata da fantastiche tribù. L'equipaggio li stermina tutti. Dopo un anno e nove mesi dall'apertura della bocca del mostro assistono alla battaglia tra giganti che su isole lunghe remano come fossero navi. Libro secondo Luciano cerca una soluzione per uscire in mare aperto e alla fine la nave scappa attraverso la bocca aperta del mostro marino. Attraversa quindi un mare di latte, scoprono un'isola di formaggio e le Isole dei Beati, governata dal cretese Radamanto, dove incontra Omero, Ulisse, Socrate, Pitagora e altri famosi personaggi mitologici e storici defunti. Quindi salpano e giungono presso l'isola dove vengono puniti da personaggi mitici e storici, come Ctesia ed Erodoto eternamente puniti per le "menzogne" da loro narrate. Quindi giungono presso l'isola dei sogni dove rimangono trenta giorni. Dopo tre giorni giungono all'isola di Ogigia, dove consegnano una lettera a Calipso da parte di Odisseo dove spiega che avrebbe preferito rimanere con lei per poter vivere in eterno. Quindi riprendono la navigazione, giungono presso una voragine nell'Oceano profonda 1000 stadi, la superano remando faticosamente su un ponte d'acqua che unisce le due sponde e si ritrovano in un mare tranquillo. Dopo aver visto altre isole, scoprono un continente. Mentre discutono se sbarcare per poco tempo o inoltrarsi nell'entroterra, una burrasca sbatte la nave sul lido e la sfascia. Il romanzo si conclude improvvisamente con la promessa di raccontare le successive avventure nei libri seguenti. https://it.m.wikipedia.org/wiki/La_storia_vera
    1 punto
  12. Buonasera a tutti cari amici, vi presento il mio recente acquisto, uno dei pochissimi di quest'anno sciagurato. Ormai le monete piccole non mi saziano più, le voglio sempre più grosse... Data la ristrettezza delle finanze, il tentativo di foro è l'amico che mi ha consentito l'acquisto di questo piccolo bisonte (76,53 grammi). Ogni commento è il benvenuto.
    1 punto
  13. Se il venditore non te lo sa dire, e garantire, puoi mostrarla ad un orafo o a chi ha un laboratorio che tratta metalli, te lo sanno dire subito. Chiederlo a me serve a poco, non sono un esperto di metalli. Anche se poi una medaglia d'argento la si riconosce, uno che ne abbia viste altre l'avverte. Se tu invece non sei in grado di farlo, devi rivolgerti ad un competente : un argentiere, per capirci. Buona serata.
    1 punto
  14. Magari un falso dell '800. Mah..
    1 punto
  15. in zona cesarini ho inviato pure io un elaborato su cui lavoravo da tempo, si tratta per lo più di una bozza .. auguri a tutti i partecipanti
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  16. Buonasera. Sembra un falso d'epoca, o una fusione. Però non so di cosa con quei pesi.
    1 punto
  17. Vuoi una considerazione fatta col cuore? Per quanto l'euro sia una valuta possente e stabile, per quanto chi lo critica a sproposito si meriti di finire bruciato all'inferno per bestemmia contro Nostro Signore Dio Denaro onnipotente nella Sua manifestazione Euro, nulla è perfetto. Anche il conio delle nostre monete è soggetto a piccoli difetti, per quanto siano solo di forma dato che DIO DENARO misericordioso è perfetto per definizione. Spendi pure quella moneta, e prega. Prega che N.S. il Denaro ci protegga sempre e non ci abbandoni mai, perchè "Homo sine pecunia est imago mortis" !
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  18. Eccolo @borbonik il mio è piuttosto poroso...
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  19. Complimenti @borbonik le conservazioni non saranno super ma la rarità c'è eccome, sia per il G1 a lettere grandi, sia per le sempre rare varianti con i due punti...ho anch'io un tondello con legenda HEIR ma non sembrano esserci i 2 punti, gli "HEIR" si trovano sempre in bassa conservazione, salvo rari casi (vedi foto sotto). Quindi è giusto scrivere che c'è sia sia la variante HEIR con i 2 punti sia quella con un punto soltanto (entrambe pure queste rare)...qui sotto il tondello HEIR (un punto) meglio conservato che abbai mai visto... @nikita_ tu mi scomodi pure gli ufo??... Buonaserata
    1 punto
  20. a mio parere è un denaro di Pavia - di Ottone I° imperatore e Ottone II° re - 962/967 - Mi pare di leggere D/ IMPERATOR e al R/ OTTO PIUS RE CNI IV pagg478-480. MIR 828 - 829
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  21. ok d'accordo,grazie a tutti per i vostri interventi e se mai decidessi di sottoporla a perizia sarà mia cura postare il risultato,buona domenica
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  22. Buongiorno Pablos, concordo con quanto hai scritto e ti ringrazio. Io colleziono la Storia, motivo per cui volevo proprio un denario legionario di marco antonio nella mia collezione, a testimonianza della guerra civile e degli avvenimenti di quegli anni. Per il momemento questi sette denari li tengo insieme, poi vedremo se gli aggiungerò qualche altro compagno di viaggio.
    1 punto
  23. Il pneumatico / lo pneumatico Per quel che riguarda l'uso dell'articolo (e quindi della preposizione articolata) col sostantivo pneumatico, si può dire che l'alternanza degli articoli il/lo e un/uno (e naturalmente dei plurali corrispondenti i/gli, dei/degli) corrispondono i primi a un registro più familiare, mentre i secondi appartengono ad un uso più sorvegliato della nostra lingua. Niente quindi vieta di usare gli uni o gli altri anche se, nello scritto e negli usi più formali, si ritiene che siano più indicate le forme lo pneumatico, uno pneumatico, gli pneumatici, degli pneumatici. Fonte: https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/il-pneumatico--lo-pneumatico/12 Buona domenica da apollonia
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  24. Io avrei subito fatto come @miza,che mi pare di aver capito che abbia consultato l' Attardi,ma non trovando riscontri,boh,sinceramente neanche io ho mai visto una roba del genere,senti i vari pareri che sicuramente preziosi ti arriveranno?
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  25. Allora, si tratta sostanzialmente di un errore di conio che giocoforza è più raro dell'esemplare "normale". Quanto all'effettivo valore, dipende molto a chi è interessato a questo genere di cose ( c'è chi, ad es. @Scudo1901 non prova la benché minima attrazione). Quindi la valutazione è relativa all'interesse dell'acquirente. Posso aggiungere che il compianto Tevere dava importanza (cioè li periziava) solo a quegli esemplari che presentavano una rotazione di 45° o di un suo multiplo, gli altri non li considerava proprio. Attardi (ma anche Montenegro in minor misura e saltuariamente), come puoi vedere dai suoi cataloghi, invece, valuta anche rotatazioni inferiori ed assegna un grado di rarità prezzandoli di conseguenza. Gigante, per contro, ha abolito negli anni più recenti ogni riferimento a questi errori. Conclusione: se ti piacciono, collezionali altrimenti lascia perdere e la tua raccolta sarà valida lo stesso. Per quanto mi riguarda, se mi ispirano e se non hanno che un surplus di prezzo minimo (i Marenghi qui postati li ho pagati al contenuto di fino) li acquisisco.
    1 punto
  26. È un fiume amaro dentro me, il sangue della mia ferita, ma ancor di più, è amaro il bacio che sulla bocca tua, mi ferisce ancor. Lunga è la spiaggia e lunga è l'onda, l'angoscia è lunga, non passa mai. Cade il mio pianto sul mio peccato, sul mio dolore, che tu non sai. E tu non sai che cosa è il gelo, cos'è la notte senza luna e il non sapere in quale istante il tuo dolore ti assalirà. Lunga è la spiaggia e lunga è l'onda, l'angoscia è lunga, non passa mai. Cade il mio pianto sul mio peccato, sul mio dolore, che tu non sai. https://biografieonline.it/biografia-mikis-theodorakis (non sono a conoscenza di monete dedicate a Mikis Theodorakis, quindi posto un francobollo):
    1 punto
  27. Mi mancava proprio Parmalat... LAUTO IMPORTO PERSO IN AZIONI "PARMALAT" ALLA BORSA Ma solo con aiuto.. PS: pe me e' "dello pneumatico" (che io sappia si dice "lo pneumatico" e non "il pneumatico", ma potrei anche sbagliare...) Buona domenica da Stilicho
    1 punto
  28. Dopo che si è verificato l’evento “faccia esposta D” della moneta estratta, i casi possibili sono che sia: (a) una D della D/D; (b) l’altra D della D/D; (c) la D di D/R. I casi favorevoli (faccia non esposta pure D) sono (a) e (b) e quindi P = 2/3 = 0,667 = 66,7%. apollonia
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  29. Ciao la moneta è buona è stata spatinata malamente, come succede per molte monete Alessandrine sia Tolemaiche che Imperiali, il codolo che vedi è la rimanenza del codolo di fusione del tondello, altra prerogativa di questa zecca, se osservate nella seconda moneta c'è una troncatura in basso dove in precedenza c'era il codolo solo che in questo caso è stato tranciato completamente. I Tolomei tornivano i tondelli per rettificarne il peso, ma in certi momenti forse per mancanza di tempo i tondelli venivano coniati senza questo passaggio e si notano sovente questi peduncoli a volte anche doppi, i Romani quando subentrarono non cambiarono le maestranze o i metodi di produzione dei tondelli, per cui si riscontrano ancora le stesse tecniche di produzione dei tondelli, però non più torniti. Silvio
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  30. Buonasera allego un Asse di Tiberio appena arrivato dopo l'aggiudicazione ad un'asta genovese. 35-36 d.C. g10.60 Al dritto testa laureata di Tiberio a sinistra "TI CAESAR DIVI AVG F AVGVST IMP VIII Al rovescio caduceo alato PONTIF MAXIM TRBVN POTEST XXXIIX SC RIC 65 Buona serata Antonio
    1 punto
  31. In effetti si potrebbe discutere a lungo su cosa prendere come riferimento al D/. Perchè il Montenegro faccia quella scelta, francamente non lo so e andrebbe chiesto a lui. Io posso dirti la scelta che faccio io: sguardo dritto e, nel caso di questi Marenghi, la parallela allo sguardo della base dell'uno della data: mi sembra una scelta empiricamente dotata di logica.
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  32. nota 12 -> Dice che non può dare una spiegazione. Non pensa che sia la firma di un artista. comparando lo con le lettere sulle monete dei Samians a Zancle, dice che forse il A significava l'inizio di un conteggio che non è stato continuato perché la monetazione è stata interrotta.
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  33. Personalmente,anche se dovesse trattarsi di un falso, lo metterei da parte,nella dispensa "falsi" ?
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  34. questi seleniti assomigliano al covid-19, comunque grazie, quanti mesi ti sarà costata questa ricerca!
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  35. L intruso e il 5 piastre libanese perché tutte le altre sono banconote in rupie.
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  36. Gli altri viaggi letterali sul nostro satellite: Nella Divina Commedia, composta tra il 1304 e il 1321 da Dante Alighieri, il poeta fiorentino nel canto del Paradiso descrive l'ascesa attraverso le sfere celesti della Luna, i pianeti da Mercurio a Saturno e di lì alla sfera delle stelle fisse e al cielo degli angeli. Nel corso del poema cavalleresco Orlando furioso di Ludovico Ariosto (1516, pubblicato nella sua edizione definitiva nel 1532), il cavaliere Astolfo, in sella all'Ippogrifo (un destriero alato), sale sulla Luna dove recupera il senno perduto da Orlando. Il tema, comunque, non divenne popolare prima del Seicento, quando l'invenzione del telescopio favorì l'accettazione popolare del concetto di "un mondo nella Luna", cioè che la Luna era un pianeta abitabile, che avrebbe potuto essere raggiunto attraverso un qualche tipo di trasporto aereo. Il concetto dell'esistenza di un altro mondo, vicino al nostro e capace di guardare giù verso di noi da tale distanza, fornì ampio materiale per commenti satirici sulle abitudini dei terrestri. Tra le prime storie che trattano questo concetto vi sono: Somnium (1541) di Juan Maldonado, resoconto in prima persona di un sogno il cui narratore, impegnato inizialmente in un viaggio sulla Luna, atterra infine in America. Somnium (1634) di Giovanni Keplero (scritto prima del 1610, ma pubblicato postumo). Un viaggiatore islandese è trasportato sulla Luna da demoni volanti; un'occasione per Keplero di offrire le proprie teorie astronomiche in guisa di narrativa. The Man in the Moone (1638) di Francis Godwin (vescovo inglese). Un viaggiatore spagnolo, Domingo Gonsales, vola fin sulla Luna usando un'intelaiatura trainata da oche. The Discovery of a World in the Moone di John Wilkins (1638) L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna (L'autre monde ou Les ètats et empires de la lune, pubblicato postumo nel 1657) di Cyrano de Bergerac. Dopo un primo tentativo (con una cintura fatta di ampolle piene d'acqua di rugiada la quale, evaporando attratta dal sole, lo solleva), Cyrano si lancia verso la Luna da una specie di razzo fatto con fuochi artificiali. Sulla Luna rimarrà poco, poiché gli abitanti lo scambiano per uno struzzo e lo mettono in un'uccelliera, e molti gli sono avversi. Iter lunare di David Russen (1703) The Consolidator or, Memoirs of Sundry Transactions from the World in the Moon (1705) di Daniel Defoe. Viaggi tra la Cina e la Luna su un macchinario chiamato The Consolidator (una satira del Parlamento del Regno Unito). A Voyage to Cacklogallinia (1727) di Samuel Brunt Newest Voyage (1784) di Vasily Levshin. Il protagonista vola con un apparato autocostruito. Le improbabili avventure del barone di Münchhausen (1786) comprendono due viaggi sulla Luna, e una rappresentazione della sua flora e fauna. A Voyage to the Moon (1793) di Aratus (lo pseudonimo di un autore inglese anonimo, da non confondere con lo scrittore e scienziato greco Arato di Soli) The Conquest by the Moon (1809) di Washington Irving. La storia di una invasione della Terra da parte dei lunari intesa come allegoria del trattamento subito dai Nativi americani da parte dei coloni europei al loro arrivo in America. A Flight To The Moon (1813) di George Fowler. Land of Acephals (1824) di Wilhelm Küchelbecker (V. K. Kjuchel'beker). Volo su un pallone aerostatico. A Voyage to the Moon[11] (1827) di George Tucker (con lo pseudonimo di Joseph Atterley), un romanzo satirico a volte citato come il primo romanzo di fantascienza americano. L'incomparabile avventura di un certo Hans Pfaall (1835) di Edgar Allan Poe che narra di un riparatore di soffietti di Rotterdam che costruisce un pallone gigante ed un compressore che gli consente di viaggiare fino alla Luna. Great Moon Hoax ("la grande beffa della Luna"), una serie di sei articoli pubblicati nel quotidiano New York Sun nel 1835 sull'ipotetica scoperta della vita sulla Luna. Le scoperte erano falsamente attribuite a sir John Herschel, forse il più noto astronomo del suo tempo. Malgrado l'intento satirico, il resoconto fu preso per vero e tradotto in varie lingue. Recollections of Six Days' Journey in the Moon. By An Aerio-Nautical Man (1844). Pubblicato nei numeri di luglio ed agosto del Southern Literary Messenger, un periodico con una appendice letteraria pubblicato in Virginia. Les Exilés de la Terre (1887) scritto da un contemporaneo meno noto di Verne, Paschal Grousset, che qui si firma come André Laurie. In esso si immagina che una montagna del Sudan composta di minerali ferrosi sia trasformata in un enorme elettromagnete e catapultata sulla Luna, dove i protagonisti affrontano varie avventure. The Man in the Moone (1638) di Francis Godwin, frontespizio e copertina della prima edizione. Dalla Terra alla Luna (1865) di Jules Verne, che assieme al seguito Intorno alla Luna (1870) narra di un viaggio all'interno di un proiettile lanciato dalla Florida e che dopo una rivoluzione attorno alla Luna ritorna sul nostro pianeta ammarando nell'Oceano Pacifico, e che presenta diverse coincidenze con il programma Apollo. На Луне ("Sulla Luna", 1893), romanzo di Konstantin Ėduardovič Ciolkovskij, pioniere russo dell'astronautica. I primi uomini sulla Luna (1901) di H. G. Wells, nel quale una nave spaziale giunge sulla Luna grazie alla Cavorite, un materiale in grado di schermare dalla forza di gravità. Il globo d'argento (Na srebrnym globie, 1903), dello scrittore polacco Jerzy Żuławski, nel quale la prima spedizione dalla Terra pone le fondamenta di una nuova società lunare. La storia prosegue nei successivi Il conquistatore (Zwycięzca, 1910) e La vecchia Terra (Stara Ziemia, 1911), che assieme al primo costituiscono la cosiddetta Trilogia lunare, che rappresenta il primo romanzo polacco moderno di fantascienza. Ne è stato ricavato un adattamento cinematografico nel 1987 con il titolo Na srebrnym globie dal pronipote Andrzej Żuławski. Il popolo della Luna (The Moon Maid, 1926), romanzo di Edgar Rice Burroughs che rientra nel filone del planetary romance. Un'astronave terrestre fa naufragio sulla Luna; sotto la polvere e i crateri del satellite l'equipaggio scopre un mondo fantastico, rimasto per millenni celato agli sguardi umani, con mostri e creature barbariche che combattono guerre estenuanti fra le rovine di antiche civiltà e splendide fanciulle alate che spiccano il volo sotto la luce perenne di un cielo artificiale. Doctor Dolittle in the Moon (1928) era concepito per costituire l'ultimo libro di Hugh Lofting della serie del dottor Dolittle. Il dottore, con la sua abilità unica di comunicare con gli animali, giunge sulla Luna a cavallo di una falena gigante e vi trova un tipo notevolmente differente di fauna (ad esempio gli insetti lunari sono assai più veloci degli uccelli locali) e piante intelligenti di cui apprende il linguaggio. Pendolarità (Trends) è un racconto di Isaac Asimov del 1939 nel quale fanatici religiosi si oppongono ad un immaginario primo viaggio verso la Luna collocato negli anni settanta. Preludio allo spazio (Prelude to Space, 1951) è un romanzo di Arthur C. Clarke che narra gli antefatti dell'ipotetico primo viaggio sulla Luna nel 1978. https://www.wikiwand.com/it/Luna_nella_fantascienza
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  37. Riporto in alto la discussione per vedere se qualcuno volesse partecipare con un proprio esemplare. ?
    1 punto
  38. Novità? Hai preso in considerazione di portarla da un perito che possa osservarla e periziarla avendola in mano? Oppure la tieni con il dubbio? O la vendi con il dubbio?
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  39. Dalla spiccia saggezza popolare: Questa è la storia... della vacca Vittoria... morta la vacca... finita la storia.
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  40. No, mi dispiace, questa non è una scusante valida per un unico motivo: se c'è un problema, si avvisa. A gennaio scorso l'UFN i soldi dalla mia carta di credito li ha presi subito. Da allora il 2 euro di Raffaello è arrivato svariate settimane dopo l'emissione. Del 2 euro di Tiepolo dopo tre mesi dall'emissione non so nulla: non ho ricevuto né il codice di un'eventuale raccomandata, né una mail per dire se e quando me lo spediranno. Prima d'ora non avevo mai avuto a che fare con l'UFN di SM, ma devo dire che se questo è l'andazzo, il loro comportamento è inqualificabile. Non si trattano a pesci in faccia i clienti (per monete poi che non vengono neppure regalate). P.S. Naturalmente @Nummus lo sfogo non è nei tuoi riguardi, ho solo colto la tua frase per esprimere il mio dissenso.
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  41. Ormai @eliodoro non finisce di stupirmi postando questi esemplari. Poi l'abbinamento di questo gigliato con il denaro, entrambi caratterizzati dalla presenza di quella n minuscola di stile gotico, che lascia intendere un fil rouge fra le due emissioni. In effetti sotto il regno di Giovanna furono battuti una quantità enorme di gigliati postumi a nome di re Roberto e molto fu fatto dalla regina per regolarizzare la circolazione monetaria. Come i suoi predecessori il problema principale era quello di contrastare le frodi monetarie, sia all'interno che all'esterno della zecca e Giovanna pensò di "accattivarsi" il personale di zecca concedendo a loro i diritti che gli erano stati concessi ai tempi di Federico II fra i quali quello di essere giudicati da un tribunale speciale anche per fatti verificatisi fuori dalla zecca. In uno degli appalti della zecca a favore di Ingeramo di Nero e Bernardo Domenico di Nardi per la coniazione di 26000 libbre di gigliati (parliamo di oltre 2 milioni di pezzi) e 20000 libbre di denari (quasi 10 milioni di pezzi) per soli 2 anni (1350-1352) si riscontra una clausola vantaggiosa per il personale di zecca. In caso di guerra, sommossa o rapina la regia Curia avrebbe dovuto risarcire gli appaltatori. Una clausola molto vantaggiosa per l'epoca... ma ovviamente c'era un rovescio della medaglia. Tutte queste concessioni a favore del personale di zecca erano subordinate ad una nuova regola imposta dalla Curia. Sotto Giovanna infatti vengono istituiti i quaternus, ossia una sorta di registri in cui i mastri di zecca avevano l'obbligo di annotare e quindi rendicontare tutta la filiera produttiva della zecca. La presenza di questi "registri" accresceva la responsabilità del personale di zecca che doveva rendere conto di ciò che faceva in zecca al governo centrale. Tutto questo per arrivare a dire a dire che proprio sotto Giovanna iniziamo a censire le sigle dei Mastri di zecca sulle monete, sicura pratica scaturita dalle responsabilità di cui sopra. Ed ecco che arrivo al punto sicuramente già ipotizzato da @eliodoro. Cioè il legame tra la n del gigliato e quella presente sul denaro. Ovviamente non abbiamo documentazione superstite per affermarlo ma appare evidente che fra le due emissioni vi sia analogia. Il gigliato proposto ha due "segni" particolari: il globetto e la n. Il primo potrebbe, per tradizione con le analoghe e documentate emissioni sotto Roberto, garantire la bontà della moneta (al pari della ghianda e del giglio); il secondo, cioè la n, andrebbe ad indicare il mastro di zecca, cioè il responsabile della coniazione. L'ipotesi non è totalmente campata in aria sapendo che anche sotto Giovanna molte erano le disposizioni riguardanti il giusto peso del gigliato che, dopo aver avuto un leggero calo ponderale nelle emissioni, era tornato all'atavico peso di 4 trappesi e 10 acini (in pratica 4 grammi) con l'introduzione del remedio, cioè una tolleranza accettata se pari al massimo di 1/2 acino (cum defectus ipse modicus). Insomma la prova che questo particolare gigliato sia stato battuto sotto il regno di Giovanna non è possibile averla ma gli indizi a favore sono tanti e io come al solito non riesco a trattenermi nello scrivere (e credetemi mi sono limitato di molto) ed appena questa "chiusura forzata" terminerà mi farò offrire un ottimo caffè da Elio.
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  42. Danilo Maucieri, Leggi sulla riapertura della zecca di Palermo e il ritiro delle monete in rame, e sul corso delle fedi di credito della Cassa di Corte di Messina (1860).
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  43. Io posso postare un Marengo 1847 G in buona conservazione:
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  44. https://www.google.com/amp/www.strettoweb.com/2020/11/poste-italiane-francobollo-juventus-campione-ditalia-2019-2020/1090105/amp/
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  45. Vedo solo adesso questa discussione. Sono d'accordo con @andrea78ts, anche l'esemplare in mio possesso (periziato) ha la barretta posizionata diversamente:
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  46. Davvero monete stupende. Complimenti !
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  47. Davvero notevole...come peso, non ci avevo fatto caso; nel corso della monetazione di Filippo III solo i primi anni (1599/1600) troviamo un peso del tornese equivalente a quelli di Filippo II, all'incirca di gr. 7,35. Già qualche anno più tardi, nel 1606/1607 il peso del tornese iniziò a variare verso grammature più basse, intorno ai gr. 5, parliamo dei Tornesi anepigrafi, anche se alcuni di questi (più rari) hanno un peso ancora come quelli del 1599/1600, questo vuol dire che qualche tondello del primo perido ancora veniva coniato ma con la nuova iconografia. Più avanti però ci fu l'introduzione di ancora un altro tipo di Tornese, quello con l'Ara, e questi scesoro fino a gr. 3,50 (oscillavano tra i 3,50 e i 5,25). Alcuni li chiamavano Mezzi Tornesi, giusto per il riscontro di un peso così basso...ma erano comunque Tornesi. Insomma, per farla breve, in questo periodo con tutto il rame e i suoi relativi pesi non possiamo affatto ritenerli mai giusti e corretti utilizzando come parametro un peso Ufficiale.... Questo proposto dalla ACM e postato da Genny, essendo con l'Ara dovrebbe pesare max 5,25....ma sarà capitato un tondello più pesante, come è successo per alcuni anepigrafi.
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