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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/23/20 in Risposte
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Salve a tutti! Sono venuto in possesso di una nuova piastra da 120 Grana. Dopo il millesimo 1854 ora vi presento il mio 1857. Mi farebbe piacere la consueta valutazione degli esperti Che ne dite di mostrarmi anche le vostre?3 punti
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1963 Grecia - 30 dracme Commemora il centenario del regno della casa di Glücksburg In senso orario dall'alto: Paolo, Giorgio II, Alessandro, Costantino I e Giorgio I.3 punti
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Gran Bretagna - One Penny 1963 William Charles May ( 1888 ) Statua della Britannia Plymouth ( Armada Memorial ) Plymouth Hoe Park3 punti
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Ciao a tutti, @Antfolle86 ecco le mie 57,in realtà sono già state postate qua e la nella sezione ma le condivido con te molto volentieri.3 punti
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1863 Italia, 10 Centesimi Vittorio Emanuele II (Parigi)3 punti
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DE GREGE EPICURI La Co.I.N. (Consulta Universitaria Italiana di Numismatica) promuove delle conferenze digitali di numismatica sulla piattaforma Google Meet. Per il link di collegamento occorre chiedere alla email: [email protected] Lunedì 23.11.20 alle ore 17 precise la prof.ssa Claudia Perassi parlerà su: "La gioielleria monetale romana". Il link sarà: https://meet.google.com/njk-jdbv-qqh Conferenze successive: 14 dicembre (Asolati); 21 dicembre (Carroccio ); 11 gennaio (Saccocci).2 punti
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... purtroppo: NEIN! ? Questa legenda non è della moneta in questione, ma penso che non faccia così tanta differenza: Ed adesso, risolto anche il mistero della "W", @Taller può andare a dormire sereno! (Münzmeister = incisore). Servus, Njk PS: pagina 93 https://books.google.de/books?id=s72ZDwAAQBAJ&pg=PA118&lpg=PA118&dq="ALEXANDER+D+G+MARCH"+w+k&source=bl&ots=WoK-Xy785x&sig=ACfU3U2HZDvictMxUK5qpNinipN5XooR6g&hl=de&sa=X&ved=2ahUKEwit_MbArpntAhXJ6OAKHUfhDqoQ6AEwA3oECAEQAg#v=onepage&q=kern&f=false Qui: Tafel 52 (tavola 52) https://www.bundesbank.de/resource/blob/607790/3fc8a459fd0205de5f902a904a7f69e1/mL/deutsche-taler-band-2-data.pdf2 punti
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Nell'attesa, condivido la 1857 con caratteri sottili al dritto e grossi nel rovescio. Piccolo difetto nel tondello proprio in corrispondenza della data.2 punti
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Mi sembra che i due sesterzi abbiano subito una riclassificazione. Il vecchio RIC 42 ora e': RIC I (second edition) Gaius/Caligula 55: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Gaius/Caligula 55 (numismatics.org) Su OCRE vengono analizzati 30 esemplari. Ecco le medie: Diametro: 35. 87 mm Peso: 27.14 Asse: 6.21 Il vecchio RIC 103 e' ora: RIC I (second edition) Claudius 102: Online Coins of the Roman Empire: RIC I (second edition) Claudius 102 (numismatics.org) Medie su 41 campioni: Diametro: 35.21 Peso: 27.38 Asse: 6.02 Spero che questo dati possano essere utili. Ciao da Stilicho2 punti
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Ciao! Non conosco la fonte scelta dal Montenegro, ti posso però dire che questa moneta "Prova" fu citata anche dal Gamberini di Scarfea negli anni 60 del secolo scorso; nel suo prontuario-prezzario (pag. 124) pone su questa moneta il seguente N.B.: Secondo il Padovan questa moneta è un quarto dello zecchino d'argento, secondo il Papadopoli si tratta di una prova in argento (diam. mm 36) dei coni preparati e non usati per il multiplo dello zecchino. Sappiamo che lo Zecchino in argento, compresi i suoi frazionali di mezzo, quarto e ottavo furono effettivamente emessi sotto i dogati di Leonardo Donà (1606 - 1612) e Marcantonio Memmo (1612 - 1615), dopodiché si cessò di coniarli. Sinceramente non ti so dire altro in proposito, se non esprimerti i miei seguenti dubbi: 1) Perché riproporre sotto il dogato di Marcantonio Giustinian (1684 - 1688) delle monete che furono "abbandonate" decenni prima, considerato che ai tempi del Giustinian già si emettevano i mezzi e i quarti di zecchino d'oro? 2) Non capisco il termine usato dal Papadopoli (e forse ripreso dal Montenegro) "multiplo dello zecchino". Come può una moneta che pesa poco più di 10 grammi, pur in buon argento, costituire un multiplo dello zecchino d'oro che pesa oltre 3 grammi di oro puro? Lo zecchino d'argento coniato dal Doge Memmo (ultimo ad emetterlo), che aveva pari valore dello zecchino d'oro, pesava oltre 45 grammi ..... forse si voleva intendere "sottomultiplo"? saluti luciano2 punti
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... e Ansbach. Brandenburg-Ansbach. Alexander 1757-1791. Taler 1769 S. Slg. Wilmersdörffer 1085, Davenport 2001. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3586&lot=781 KM# 284.1 THALER Silver Ruler: Alexander Obv: Large head right Obv. Legend:ALEXANDER • D • G • MARGH: BRAND: D • B • & • S: B: N: Rev: Crowned complex arms with supporters, flags and cannonsbelow Rev. Legend: ZEHEN EINE FEINE MARK Note: Dav.#A2001. Germany BRANDENBURG-ANSBACH / 1769 Servus, Njk2 punti
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1863 Stati Uniti d'America - Presidente Abramo Lincoln Fractional Currency - 25 cent Emessa durante la guerra di secessione americana Una delle poche che tengo dentro una tasca supplementare di plastica che la protegge, ogni volta che si tocca o si sposta si staccano dei minuscoli pezzetti.2 punti
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Prova a confrontare quello che riesci a vedere con il quattrino per la terraferma di Francesco Foscari. Arka Diligite iustitiam2 punti
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CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: Diametro:13 mm Metallo Presunto: Cu Per questa chiedo solo conferma: difatti grazie alle piccole gocce di conoscenza che la competenza di questa community riesce a dispensare, sto forse imparando ad identificare monete che da una vita attendevano la loro collocazione nel mosaico del tempo. A mio parere ho per le mani un umilissimo doppio bagattino emesso sotto il dogato di Francesco Erizzo. Riesco a leggere sul lato della croce "RIC.DUX". Anche il retro è compatibile, ci sono punti e stella oltre al circolo centrale col ritratto, del quale mi pare siano rimaste solo le orecchie a sventola visibili meglio nell'ultima immagine. Concordate? Grazie a tutti come sempre1 punto
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La figura che si intravede è S. Paolo apostolo con lo spadone a sx ed il libro a dx, credo che sia un quattrino papale della zecca di Gubbio o Roma, questa tipologia è stata prodotta sotto diversi papi prevalentemente nel XVII sec.. se lo stemma e visibile si può identificarlo meglio! Ciao Borgho1 punto
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Come promesso, ecco le foto del taglio. @Rocco68 che ne pensi? P.s grazie a te (e ovviamente a tutti) per aver condiviso le vostre bellissime monete. Alcune le conoscevo già, altre le ho ammirate per la prima volta1 punto
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CARATTERISTICHE PRINCIPALI Peso: non disp. Diametro: circa 39,5 mm Metallo Presunto: Ag Buonasera a tutti. Ho provato a cercarla su Ucoin, ma non sono riuscito a trovare niente. Ad occhio parrebbe un tallero di convenzione emesso da un marchese del Brandeburgo nel 1769, ma non riesco a classificarla, mi piacerebbe saperne di più e anche sapere la zecca. La moneta viene da uno dei due rami della mia famiglia, è evidentemente circolata a lungo, ma a me piace moltissimo perché come moneta è proprio del genere a me più gradito, credo che sia un bel tallero di convenzione ma se sbaglio... mi perdonerete. Se riuscite a darmi il link a qualche catalogo on line, meglio ancora. Sul Gigante ovviamente non c'è...1 punto
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1963 Vietnam del sud - 1 dong Stampata in Cina e non emessa, questi biglietti erano destinati a circolare nei territori sotto il controllo del Fronte di Liberazione Nazionale (vietcong).1 punto
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Un commento sul carpentum della discussione. Il carpentum di questo sesterzio è in relazione alla pratica iniziata da Caligola per onorare la sua famiglia all’inizio del suo regno, quando istituì dei giochi circensi in onore della madre nei quali la sua immagine sarebbe stata fatta sfilare in una carrozza coperta. L’iscrizione SPQR MEMORIAE AGRIPPINAE è a sua volta dedicata dal Senato e dal popolo romano alla memoria di Agrippina. Si tratta quindi di un carro funebre decorato con statue e cortine e trainato da muli concesso da Caligola alla madre Agrippina Maggiore post-mortem per celebrarne la memoria. Quindi un tipo di carpentum postumo legato alla morte. Diverso è invece il carpentum concesso dal Senato nel 49 d. C. ad Agrippina Minore (per stare in famiglia), che ottenne così il diritto di usare questo mezzo di trasporto nelle feste, prerogativa che era stata assegnata a Messalina nel 43 d. C. in occasione del trionfo di Claudio sulla Britannia. Scrive Cassio Dione: "Agrippina si elevò ad una posizione di prestigio, recandosi in Campidoglio in un cerimoniale carpentum, onore che nell'antichità era concesso solo ai sacerdoti e alle immagini degli dei". Le radici di questo onore risalgono al 396 a. C., anno della conquista di Veio. In riconoscimento dei loro atti di generosità, le donne romane che avevano donato i loro gioielli in adempimento della promessa di raccogliere l'oro come offerta ad Apollo in cambio del suo aiuto, ottennero il privilegio di viaggiare con quadriga (pilentum) e carrozza (iunctum vehiculum) ai giochi religiosi e con carrozza (carpentum) negli altri giorni. apollonia1 punto
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Un tondello di rame, quello di @miza, che trovo molto affascinante.1 punto
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@Sirpie1980 Per poterti aiutare sono fondamentali alcune cose: - una corretta compilazione dei campi delle caratteristiche principali della moneta (per quanto possibile) - allegare foto il più possibile dettagliate del dritto, del rovescio e (se possibile) anche del bordo in quanto importanti identificare bene una qualunque moneta (come vedi, nel tuo caso, hai postato solo il dritto e per di più tagliato). - formulare una richiesta specifica (nel testo del post, non nei tag che servono solo per la ricerca veloce degli argomenti). - ringraziare anticipatamente (sul forum operano persone che prestano le loro competenze ed il loro tempo gratuitamente) e salutare. Sei nuovo del forum, sei solo all'inizio, ma vedrai che pian piano imparerai a muoverti e, se sei interessato, troverai una miniera di cose oltre ovviamente a persone competenti e disponibili pronte ad aiutarti. Benvenuto nel forum! Ciao da Stilicho1 punto
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Spulciando nell'album "dei rottami" sono stato attratto da questa piccola moneta d'argento in buona conservazione. Piuttosto comune, la trovo tuttavia interessante per il volto del vecchio imperatore. Ve la posto con spirito di condivisione. Quello che sembra al D/ un colpo tra ore 12 e ore 13 è in corrispondenza della battitura di uno degli ornamenti della legenda al C/, qui - tra parentesi - con in rosso l'ornamento in questione (+=ͻ * c=+ * V I R I B V S * +=ͻ * c=+ * V N I T I S *). Per poi, subito notare che, morto l'austero imperatore Francesco Giuseppe, finita la Grande Guerra con la conseguente dissoluzione del vetusto Impero Austro-ungarico e la nascita di una timida Repubblica (rappresentata da una donna tirolese in costume tradizionale) in balìa d'una feroce inflazione c'era anche una piccola moneta, non più d'argento, ma in vile cupro-nichel dal valore facciale 1.000 volte superiore, ma in realtà dalla capacità d'acquisto assai inferiore della vecchia Corona.1 punto
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Tralasciando il solito titolo generico (100 lire di cosa? Quale anno? Magari fossero del 1903 anziché del ‘78...) e le pessime foto, perché non prova lei a dirci che ne pensa di questa sua moneta. Ha detto che ha il Gigante 2014. Mi auguro avrà almeno letto la parte introduttiva. Ebbene, che conservazione attribuirebbe a questa 100 lire Minerva e perché? Provi a mettersi in gioco e a non essere esclusivamente forum-dipendente. Altrimenti non crescerà mai (numismaticamente parlando).1 punto
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Ciao, sono le uniche e sole con il monogramma BI Puoi anche estendere la ricerca su numista: Birmingham mint1 punto
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Dagli autori Giuseppe Carzedda e Alessandra La Fragola, un nuovo libro numismatico di monetazione rinvenuta in un ripostiglio in Sardegna. Il Ripistiglio di Stintino.1 punto
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Occorre una premessa: la distinzione tra una buona pulizia, un restauro rispettoso e uno invasivo finalizzato all'inganno e al solo profitto. Di questo e dove stia il limite si è molto parlato (se fai delle ricerche nella sezione Imperiale) e una porzione rimane soggettiva. Per quanto riguarda gli interventi più o meno incisivi si è visto di tutto, ma principalmente riguardano il fare riaffiorare al massimo tutti i rilievi, legende incluse, anche abbassando i campi circostanti. Sul profilo dell'imperatore si cerca di incidere per ravvivare le ciocche dei capelli e della barba, ma anche l'occhio. E riguardano soprattutto i bronzi perché il metallo rimane duttile anche dopo un paio di millenni, cristallizza molto meno sovente dell'argento (anche se accade e abbiamo le meravigliose patine smalto/enamel patina). Dal Rinascimento abbiamo diverse imitazioni, coniazioni, fusioni. E sicuramente restauri (non so quanto riusciamo a distinguerli oggi), però non credo che allora avessero la smania di ricesellare i bronzi come la moda attuale (sovente accompagnata -a mio modo di vedere- da una cultura numismatica superficiale e imbastardita) richiede premiando tutto ciò che tenda al Fdc a qualunque costo... Ripeto, secondo me la bussola (in breve) è: quanto l'intervento ha snaturato la moneta? Si richiede quindi un buon occhio frutto della passione per le forme e gli stili degli incisori Romani. Essendo le monete antiche degli unicum, ciascuna diversa come le impronte digitali, e provenendo da diverse zecche, questo non è facile specie su bronzi importanti, ma se fosse facile forse non sarebbe così appassionante!1 punto
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Ho acquistato la nuova moneta. Continuerò i miei acquisti fino al 2022. Ho deciso che con la prevedibile uscita monete in memoria di Falcone e Borsellino chiudo con le monete....nella speranza che mio figlio possa apprezzare la mia non apprfondita collezione. Ho 65 anni..1 punto
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Ciao Ares, una bella medaglia di satira politica : sono più comuni di quanto si possa immaginare e nel tempo ne abbiamo viste diverse, qui nel Sito.. Il nostro atteggiamento nei confronti di coloro con i quli avevamo un intesa politica non fu dei più limpidi, per usare un eufemismo....e un conto è il nazionalismo, un conto la Storia. Bel pezzo da collezione, un saluto cordiale.1 punto
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Nel 1906 VITTORIO EMANUELE III POSE LA PRIMA PIETRA DELLA NUOVA STAZIONE FERROVIARIA DI MILANO Bronzo, mm.73x50 - conio S. JOHNSON - Rifer. 150 ANNI DI MEDAGLIE JOHNSON 1836-19986 n.14621 punto
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Nella York vittoriana, nel 1866 era attivo un banco dei pegni gestito da Henry Hardcastle in Lady Peckitt’s Yard. Si trattava di un negozio ereditato dal suocero Bertie Vowles e aperto inizialmente da George Fettes, originario di Edimburgo, nel lontano 1770. - la vetrina della sede al 31 Stonegate negli anni '50 - Questo banco dei pegni godette di un particolare e florido successo tant'è che la famiglia Hardcastle gestì anche le sedi di 31 Stonegate, 31-32 Petergate, 102 High Petergate, 6 & 7 Precentor’s Court sempre nella città di York fino agli anni '50 del secolo scorso, mentre lo storico banco di Lady Peckitt’s Yard Pavement venne chiuso nel 1921. - una delle sedi del banco dei pegni di H. Hardcastle in una vecchia foto dell'epoca - Alla sua morte avvenuta nel 1907, Henry Hardcastle lasciò ai figli una cospicua, per l'epoca, eredità ammontante a 27.000£. Sono sopravvissuti diversi registri dell'esercizio commerciale, specialmente della prima gestione Fettes dove, con grande drammaticità, a scorrere la lista dei beni impegnati si può avere uno spaccato di un'epoca segnata da grandi difficoltà e povertà che spingeva la gente a impegnare perfino il proprio "panciotto della domenica" divorato dai tarli per appena uno scellino! Henry Hardcastle ebbe modo di raccogliere una eterogenea collezione di monete che spaziava dalle greche alle emissioni della compagnia delle indie. I pezzi più recenti si assestano attorno agli 20 dell'800. Si tratta di monete raccolte non con interesse collezionistico, ma come pegno non riscattato degli abitanti di York o dei dintorni cittadini che si recavano nel suo banco per monetizzare pezzi antichi o fuoricorso con denaro corrente. In una raccolta così eterogenea trovano posto anche diverse monete antiche, romane per lo più, rinvenute in città o nelle campagne circostanti, in larga parte risalenti al III secolo che dovevano quindi costituire un unico (o forse più?) ripostiglio scoperto a cavallo tra il XIX e XX secolo. Questa particolare collezione, o comunque ciò che ne rimane, è stata venduta nell'asta Spink "20106 - The Hardcastle Collection: Numismatic 'Pledges' to a Yorkshire Pawnbroker e-Auction" del 10 novembre 2020. E da quest'asta proviene la mia ultima acquisizione: Si tratta del lotto 2636 con questa descrizione: Un concentrato di storia che travalica più epoche e scenari: un antico ripostiglio romano occultato nei pressi di York, un rinvenimento fortuito da parte di qualche contadino che ha cercato di monetizzare il tutto recandosi a un banco dei pegni, storie ed epoche distanti che si incrociano come i destini dei loro proprietari passati e presenti... di fronte a tutto questo che io chiamo "meta-numismatica" non riesco a trattenermi e così, mi son fatto il regalo di compleanno in anticipo di qualche giorno Sperando di non avervi annoiato troppo, vi lascio la parola per un commento, se vi va!1 punto
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A me non convince. La posizione della barretta non corrisponde1 punto
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1905 CASTELLO SFORZESCO RICOSTRUZIONE DELLA TORRE DEL FILARETE, DEDICATA A UMBERTO I Condivido questa bella placchetta realizzata in bronzo, con parti argentate e parti dorate di mm.45x72 incisa da ANGELO CAPPUCCIO e coniata nello Stab. JOHNSON1 punto
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Vorrei entrare più nel dettaglio di quanto abbiano già fatto gli amici prima di me. Fare paragoni fotografici è sconsigliabile soprattutto a scopo didattico come questo. Entrano in gioco fattori quale prospettiva, luce e diverse altre condizioni di scatto differenti che influenzano non poco il risultato finale. Inoltre il paragone tra due monete diventa assai più delicato a seconda dell'età della moneta. Un conto è paragonare due monete del Regno, un altro è paragonare due monete Borboniche, un altro ancora è paragonare due esemplari della tipologia in questione e così via... Dove voglio arrivare? che ogni tipologia monetale ha le sue peculiarità tecniche (o meglio, i suoi limiti e difetti congeniti) che, enfatizzati dalla limitatezza della foto (quindi ritorniamo al principio sopra esposto) rendono la "problematica valutativa" (già elaborata su queste tipologie) ben più complessa del ricondurre la questione ad uno o due singoli punti specifici (senza contare il riconoscere a saper valutare differenti stili di conio!). La tipologia di cui parliamo ha difetti congeniti quali ad esempio debolezze di conio, di cui spesso abbiamo parlato. Questo significa che valutare come usura i rilievi appiattiti, è un errore. Ed è un errore anche fare affidamento sulla foto di sinistra per confermare questa valutazione (se è del venditore errore ancora più grave), dal momento che non evidenzia le peculiarità che uno Spl+ dovrebbe avere, ossia una brillantezza discretamente spiccata: ergo, potrebbe essere benissimo Spl+ ma dalla foto non si percepisce (sottoesposta, con bruciature di luce anche se i rilievi dei capelli sono comunque un riscontro importante). Altro discorso collaterale ma necessario: fare affidamento sui giudizi dati da enti americani che conoscono veramente poco le nostre monete (argomento che ho trattato in questo intervento relativamente a un bellissimo esemplare dello stesso periodo, un 5 franchi An 10) Un grado MS62 (o il concetto stesso del grading americano) non fa riferimento sempre e precisamente ad un parametro della nostra scala: in relazione a questo preciso giudizio (MS62 appunto), può variare da uno Spl+ ad uno Spl/FdC(-qFdC). In parole povere si fa prima a capire di evitare qualsiasi relazione tra il parametro americano e quello italiano, che a scervellarsi a capire cosa intendessero i graders (ancora meglio se si impara a valutare da se ). Quindi cosa abbiamo in queste due foto? abbiamo due monete molto differenti già solo senza parlare di conservazione; due monete differenti relativamente alla qualità tecnica di coniazione. Quella di sinistra ha evidenti debolezze congenite (dalla foto si vedono solo 4 pallini e mezzo sull'elmo galeato, ma altrettanti pochi pallini sulla visiera, per non parlare della veste che sembra più piatta). Si può dedurre che siano debolezze perchè il rilievo dei capelli, cui facevo prima un accenno veloce, ma anche quello dell'orecchio, è ben presente. Il dettaglio della foto non permette di capire la superficie del metallo nella zona della guancia, che invece è ben comprensibile come "non circolato" nella foto di destra, dove però si evidenziano sul tondello dei minimi segni di riporto al marco (che non sembrano essere presenti su quello di sinistra), un tondello più stretto (perlinatura meno visibile che sull'esemplare di sx) ma legenda con dettagli più forti (quello di sx sembra più afflitta da debolezze). Diciamo che valutare queste monete solo da un verso è un altro errore: solo esaminando entrambe le facce si può pervenire a una visione d'insieme della qualità, e capire effettivamente se è un difetto o no quello che pregiudica la conservazione. Concludendo... Vorrei pervenire ad un concetto più che a una valutazione finalizzata al banale "qual è la migliore tra le due": la valutazione di una moneta del periodo preunitario italiano risulta articolata in virtù di vari fattori, che esulano dal concetto della conservazione (più andiamo a ritroso nel tempo e più la tematica si approfondisce) . Ecco perchè ritengo che valutare una moneta solamente con le classiche sigle nostrane sia non solo fortemente limitativo ma anche errato, dal momento che si tralascia di valutare la qualità, che alla fine, è il parametro che collezionisti come Massimo ricercano. Una foto vale più di mille parole, e credo sia la ciliegina sulla torta (oddio, se quanto ho scritto via ha annoiato non credo sia una torta... vabbè...) al termine di questo mio lungo intervento. Allego la foto del più bell'esemplare di questa tipologia. Non lo dico io, ma lo dicono i fatti "su strada" (a parte il fatto che è stata scelta da @Alberto Varesi come moneta di copertina del suo libro sui marenghi nel mondo) base 7000€, realizzo 12000€ presso la Nomisma 60. Divertitevi a guardare i dettagli che si sono considerati... e capirete quanto il fattore qualità sia tanto importante, se non più importante, del (soggettivo) concetto di conservazione. Specie su monete "difficili" come queste.1 punto
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