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  1. Litra68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/13/20 in Risposte

  1. Salve, segnalo L'opera tratta le emissioni della Casa d'Aragona nell'Italia Meridionale dai Vespri Siciliani (1282) fino al Compromesso di Caspe (1412), interessando la Sicilia e la Sardegna. Il secondo volume, in corso di preparazione, colmerà invece il periodo compreso fra il regno di Ferdinando d'Antequera e quello di Ferdinando il Cattolico, analizzando anche la parte napoletana. 254 pagine a colori, 322 tipologie monetarie riportate, prezzo € 60 https://www.edizionidandrea.com/
    8 punti
  2. L’espressione “il gallo canta” e’ ormai desueta. Nelle nostre case a “cantare” e’ la sveglia (rigorosamente elettronica) o il telefonino (rigorosamente acceso, anche al mattino presto, oltre che la notte). Personalmente, l’espressione in “il Gallo canta” o “ha cantato” la sento ormai dire solo dagli amici granata ad ogni gol di Belotti. Ma qui il calcio non c’entra…. (e meno male, direbbe mia moglie). Cominciamo quindi ab ovo… La mia passione per la numismatica romana imperiale è piuttosto recente. Prima mi ero dilettato di storia romana, con un particolare interesse per il tardo impero, non avendo tuttavia competenze specifiche (negli studi come nel lavoro mi sono sempre occupato di tutt’altro). Con le letture il campo si è gradualmente ristretto all’età costantiniana. Da lì, il salto alle monete è stato breve. Ma di numismatica non sapevo praticamente nulla. Ho quindi iniziato a leggere, a studiare, a seguire il forum prima come ospite, poi come utente. La partecipazione attiva (unita allo studio ed all’approfondimento) mi ha insegnato (anzi, mi insegna) molto. Per questo devo tanto al nostro forum, una vera miniera di sapere numismatico. Ma non solo: il forum mi è stato di grande compagnia, una sorta di buen retiro nei momenti difficili (e in questo ultimo anno ce ne sono stati molti). Il resto è storia recente. Per quanto riguarda il collezionismo, ho iniziato ad acquistare, per così dire, un po’ a caso sulla base di quello che colpiva la mia attenzione (costi permettendo). Con il tempo (probabilmente anche per aver acquisito più conoscenze specifiche ) ho però sentito la necessità di restringere il campo d’azione ed ecco quindi che è cresciuta la passione per i bronzi del IV secolo, che ben si sposa con il mio interesse storico. Da circa un paio di mesi, dopo un lungo riflettere, ho finalmente deciso di focalizzare la mia collezione sui rovesci FEL TEMP REPARATIO. Qui non voglio entrare nel dettaglio della serie. Ci sono già state in passato discussioni molto complete e curate in cui vengono dette molte più cose di quelle che potrei e saprei dire io (e che troverete in calce, per vostra comodità). Vorrei però sottolineare alcuni punti. Molti considerano queste monete piuttosto noiose e ripetitive. In realtà non è così. Basti solo pensare alla tipologia “Cavaliere disarcionato” o “Falling horseman”: se si provasse a mettere in successione logica tutte le varianti note legate alla posizione del cavaliere si potrebbe creare una vera sequenza, animata da pura azione. Senza contare poi le varanti legate all’aspetto del cavaliere nemico: con la barba, senza barba, con il berretto frigio, coi capelli lisci o dritti o in treccine, con la divisa decorata in un certo modo piuttosto che in un altro… I dettagli del nemico varierebbero addirittura a seconda della popolazione barbarica rappresentata. Senza contare i tratti stilistici tipici delle singole zecche. E tutto ciò già solo per la serie “Cavaliere disarcionato”. Ma ce ne sono altre, nella tipologia FTR…. Per non parlare poi dell’aspetto economico: questi bronzi (pur con tutti i distinguo) costano relativamente poco. Cosa niente affatto trascurabile, soprattutto di questi tempi. Mi piace riportare quanto dice Doug Smith nelle sue pagine sul Forum Ancient Coins: “From the Falling Horseman beginning, a specialty collection could easily grow to include all the FEL TEMP REPARATIO types and, then, all Constantinian era coins. For the money, I consider these common coins to be the best bargain (interest and fun per dollar) available in ancient numismatics”. “Iniziando dalla serie “Cavaliere disarcionato” una collezione peculiare potrebbe essere facilmente incrementata fino a includere tutti i tipi di FTR e, poi, tutte le monete dell’era costantiniana. Per quanto concerne la spesa, io considero queste monete comuni il migliore affare (inteso come rapporto tra passione e divertimento e prezzo) disponibile in numismatica antica”. Parlando di proprio di FTR, pochi giorni fa, a casa Stilicho e’ arrivata lei: E’ la RIC VIII 137, coniata ad Antiochia. Questa moneta mi piace molto, nonostante alcuni evidenti difetti. E’ una bella AE2 di 22,37 mm di diametro per 5.57 grammi di peso; un grande modulo, insomma, molto piacevole già solo a tenerla in mano. E’ una delle prime emesse da Costanzo Gallo, che fu Cesare dal 351 al 354. Quelle emesse verso la fine del suo incarico (che coincide di fatto con la sua morte) sono già AE3, quindi sotto i 21 mm. E con il tempo il diametro delle FTR in generale (e di conseguenza il peso) scenderà ancora fino ad arrivare al limite tra le AE3 e le AE4. E’ una cosa che trovo interessante. Del busto di Costanzo Gallo apprezzo la capigliatura folta pettinata all’indietro (forse perché di capelli io ne ho molti meno) e i dettagli della veste corazzata, di cui si colgono benissimo le pieghe del drappeggio, gli pteruges e la grossa spilla sulla spalla destra. Mi piace molto anche la posizione del busto, di tre quarti, che trovo dia una maggior eleganza ed autorevolezza alla sua figura. Ma il vero capolavoro e’ il rovescio. Si vede un cavaliere barbaro proprio nell’istante in cui viene colpito dalla lancia di un soldato romano bardato di tutto punto e rappresentato proprio nel gesto di gettarsi sul nemico. Trafitto a morte, il barbaro perde lo scudo (che rotola a terra) e si accascia in avanti cercando, nei suoi ultimi istanti di vita, di tenersi abbracciato al collo del suo cavallo (che cade sulle zampe anteriori); ma alla fine, nonostante i suoi ultimi sforzi, viene disarcionato. E’ impressionante la cura dei dettagli. Si possono infatti apprezzare bene i particolari del cavaliere nemico: la barba, la capigliatura con le trecce, la tunica stretta in vita e i pantaloni , entrambi drappeggiati e decorati. Qualcuno sostiene che la precisione nella rappresentazione del cavaliere barbaro sia tale da consentire addirittura l’identificazione della popolazione a cui appartiene. Anche il soldato romano non e’ da meno: l’armatura e gli strumenti di difesa e di offesa curati nei dettagli, il fisico forte e muscoloso. Da notare, infine, le dimensioni della sua figura: sono nettamente maggiori rispetto a quelle del nemico, ad indicare la superiorità dei Romani rispetto ai barbari. Questa moneta e’ stata coniata ad Antiochia e ciò non e’ casuale: la città fu la residenza ufficiale di Costanzo Gallo come cesare. Era una delle città più importanti dell’impero romano e il suo rango e’ confermato anche dalla presenza di una grande zecca dotata di ben 15 officine. In queste lavoravano maestranze molto qualificate, come confermato dal livello stilistico delle monete, in particolare le FTR di largo modulo. Ecco perché il Gallo canta in casa Stilicho. E voi, avete qualche FTR a largo modulo con "Cavaliere disarcionato" da condividere? Ora non mi resta che finire augurando a tutti voi (e a me) una prossima FEL TEMP REPARATIO. In tutti i sensi! Ciao da Stilicho
    6 punti
  3. Buonasera a tutti, sulla scia della discussione in piazzetta 'il vostro miglior acquisto del 2020' vi mostro un grosso che mi ha fatto emozionare e che non si vede spesso. Comincio col dirvi che mi spiace per le foto, col tempo le rifarò, ma spero che per il momento siano sufficienti. Como Franchino II Rusca (signore di Como dal 1408, fino alla sua morte avvenuta nel 1412) grosso 'pegione' al tipo milanese, con le impronte tipiche e già in uso sotto Gian Galeazzo Visconti (1385-1402) probabile data di battitura: dopo la grida milanese di Giovanni Maria Visconti del 31 VIII 1409 (in cui fissava il corso dei suoi pichiones novissimi). moneta di grande rarità, al momento conto questi (ma sicuramente qualcuno mi sarà sfuggito): oltre a quello conservato al Museo Civico Archeologico di Bologna, ho notizia di un passaggio nel listino Rinaldi a prezzi segnati del novembre 1954, lotto 522 (MB, 25.000£); Asta Varesi Coll. Este Milani poi Crippa 2017; Asta Varesi 50 lotto 717 in BB; Gorny&Mosch 1999, Varesi 57 e poi Ranieri 4 al lotto 107 (l'esemplare qui presentato); M&M 7 lotto 999 del 2000 e un esemplare riportato su questo sito (Coll. Privata segnalazione Bellesia). Salvo passaggi doppi, da segnalare anche Coll. Gnecchi 1902 poi Ratto 1914. Storia travagliata quella di Franchino (II): nacque probabilmente intorno al 1360, in un luogo non noto, da Lotario Rusca ed Enrica, figlia naturale di Bernabò Visconti. In seguito all'instabilità politica venutasi a creare con la morte di Gian Galeazzo nel 1402, a capo della fazione ghibellina si impadronì della città, salvo poi essere esiliato poco dopo con la sconfitta inflitta dalle forze di Caterina Visconti. Rientrato nel 1408, ne assunse formalmente la signoria il 17 ottobre. Como tornava ai Rusca dopo 73 anni. Spero vi piaccia, buona serata. N.
    6 punti
  4. Buonasera a tutti e buona domenica, oggi per le più belle, ho scelto quattro dei mie pezzi da 2 Tornesi di Ferdinando II, con 4 tonalità di colore diverso. ? Saluti Alberto
    6 punti
  5. Dopo aver scoperto la biografia di Francesco II, da anni provo a divulgare la sua storia a partire da familiari, amici, colleghi.. fu un re ragazzo, che amò il suo popolo, ben oltre la durata del suo breve regno e che fece il possibile per limitare i danni di una terribile invasione . La sua triste profezia sul destino del suo popolo, si concretizza tuttora (vedi ripartizione Recovery Fond). Perse la madre, poi il padre, fu tradito dagli uomini che il padre aveva onorato e arricchito, perse il regno, perse i suoi beni, perse la sua unica bambina, di pochi mesi, visse in esilio e morì in esilio. Le sue spoglie tornarono a Napoli solo negli anni '80 . A Gaeta fu un combattente coraggioso, incoraggiò i suoi soldati e una volta in esilio, provò ad organizzare le frange legittimiste. Condusse in esilio una vita mite. La sua esitenza fu un Calvario ma non perse mai la fede. Un esempio per i cristiani. Da napoletano, un napoletano, un principe italiano, del quale dovremmo essere tutti fieri.
    5 punti
  6. Questo, invece, è emesso da Ladislao zecca di Guardiagrele
    5 punti
  7. Non è vero. Questa cosa che il regno di è svalutato Ve la dovete togliere dalla testa. I catorci del regno, presenti in abbondanza, si sono abbassati di prezzo. La qualità del regno è invece salita come e forse più delle altre monetazioni. La percezione sulla qualità non si ha principalmente per due motivi: il primo è che non si comprano monete belle vere e non si segue in prima persona quel mercato reale, e la seconda è che alcune se non molte delle case d'asta, assieme a molti periziatori seriali, propongono monete con gradi di conservazione spostato verso l'alto rispetto alla vecchia scuola e, di conseguenza, cataloghi di riferimento come ad esempio Gigante hanno spostato di conseguenza gradi e giudizi nei loro testi, tanto da arrivare a dichiarare che per loro il FDC e' considerato come MS63 e che in caso di MS65 (che dovrebbe invece essere il nostro FDC vero) i prezzi indicati non valgono più. Chi però colleziona e compra pezzi belli veri, la verità sul mercato la conosce bene e sa che, soprattutto nell'ultimo anno per le vicende che sappiamo unitamente alle richieste del mercato estero, il salto in avanti è stato davvero "traumatico". Riguardo alla quadriga in oggetto, penso sia meglio avere un carciofo ma originale a 1000 euro piuttosto che un buco o peggio un falsaccio in collezione. Quei pochi soldi poco più o poco meno si riprendono sempre.
    5 punti
  8. Il bolognino, un nominale che farà da apripista al forse più noto e sicuramente più recente baiocco. Nato a Bologna viene accolto favorevolmente dalla popolazione. Una moneta "piccola" ma in buon argento. Dallo Stato Pontificio viene "adottata" dai territori confinanti quali l'Abruzzo per facilitare i commerci con le aree laziali e marchigiane. Una moneta che all'epoca era ben accetta dalla popolazione al punto che, osservando gli esemplari giunti a noi, non esitava a trattenerne parte prima di separarsene ?, ma altrettanto apprezzata oggi dai collezionisti per via delle sue numerose varianti e simbologie presenti su di essa. Il primo bolognino postato da Elio è caratterizzato oltre che dall'acronimo ovidiano SMPE (Sulmo mihi patria est) che ne determina la zecca di provenienza, anche dal simbolo della corona posto proprio al centro del motto. Un simbolo rimasto ignoto ma che probabilmente andava ad identificare il mastro di zecca ma che di certo rende particolarmente rara questa moneta. Altrettanto particolare il bolognino per Guardiagrele che sottolinea una prima concessione feudale di una zecca ad un nobile (Napoleone Orsini) ma solo per il periodo di guerra. Concessione che è giunta superstite fino a noi: "Ladislaus Dei gratia rex etc. (…) Pro parte viri magnifici Neapoleonis de Ursinis comitis Manuppelli et Sancti Valentini, logothete et prothonotarii Regni nostri Sicilie, collateralis, consiliarii et fidelis nostri dilecti, fuit maiestati nostre noviter supplicatum humiliter, ut cum ipse cupiat in terra sua Guardie de provincia Aprucii Citra flumen Piscarie, quam comes idem immediate et in capite a nostra Curia tenet et posidet, confici et cudi facere bolonginos, presenti utique guerra durante (…) considerantes nostris inter alia comoda expedire fidelibus ut ubique in portibus, terris et locis dicti Regni nostri Sicilie bonarum habeatur copia monetarum (…) confici et cudi facere, per magistros et alios in his expertos et providos, bolonginos eosdem qui sint boni argenti rectque lige et iusti ponderis, expendendos in partibus dicti Regni, prou et quemadmodum expenduntur alii bolongini qui intra et extra dictum Regnum conficiuntur et cuduntur (…) Itaque presens nostra licencia et gratia confectionis et cusionis dictorum bolonginorum, predicta tamen presenti guerra durante et non ulterius". E qui entra in gioco anche l'ottimo intervento di @santone che immediatamente ha notato la rosa gentilizia, simbolo di famiglia, che gli Orsini hanno apposto sulla moneta a riprova della loro concessione. Ma su quest'ultimo bolognino vi è anche una novità che corregge la letteratura numismatica di settore. Da sempre il papa rappresentato sulla moneta è stato identificato per papa Leone I Magno ma a Guardiagrele si festeggiava, il 28 giugno, papa Leone II a cui Napoleone Orsini era molto devoto. La domanda che ci si è posta è il motivo per il quale l'Orsini dovesse essere devoto ad un papa semisconosciuto di origine siciliana... Ma il mistero è stato risolto scoprendo le vere origini di papa Leone II. Non era di origine siciliana ma della Valle Siciliana che si trova in Abruzzo, ai piedi del Gran Sasso (Leo II Junior dictus, ex Cedella Vallis Sicilianae in territorio Ulterioris Aprutii). Un papa nativo del territorio feudo degli Orsini. Quale migliore occasione per Napoleone Orsini per rappresentarlo sui bolognini (fece anche erigere una cappella a suo nome). (per quanto riguarda l'attribuzione a papa Leone II si veda L. Taraborrelli, In terra nostra Guardiagrelis, Pescara 2015, pp. 275-282.) Chiudo con un bolognino (ex Hatria Numismatica) non prettamente angioino essendo stato battuto in epoca aragonese ma chi lo fece coniare all'epoca parteggiava per il ritorno del giglio nel meridione...
    4 punti
  9. Per me, il miglior acquisto di quest'anno è sicuramente questo... Regno delle Due Sicilie - 120 Grana 1856
    4 punti
  10. Buon pomeriggio a tutti. Fra Vicereali e Borboniche quando trovo un Cavalluccio Aragonese che mi piace, lo prendo. Non ne ho molti in collezione, questo è il settimo ma il primo ribattuto. Federico III ribattuto su Cavallo di Carlo VIII. Peso grammi 1,50
    4 punti
  11. Grazie della segnalazione, per me un volume di estremo interesse, mi attiverò al più presto per acquistarne una copia, magari dopo le feste in modo che le poste non trattengano troppo il libro in giro per magazzini. Complimenti a te e naturalmente agli altri due autori, un complimento speciale ad Albero D’Andrea perché come editore sta pubblicando un innumerevole quantità di libri sulla numismatica, facendo crescere la cultura, la divulgazione ed il sapere di questa comune passione. BRAVISSIMI........??????
    3 punti
  12. Segnalo l'imminente uscita dell'ultima impresa dell'infaticabile Pietro Magliocca @Rex Neap intitolata: La moneta napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503 - 1680 Il manuale descrive tutte le monete coniate a Napoli durante la dominazione spagnola, ovverossia dal 1503, anno in cui Ferdinando d'Aragona prese possesso del Regno di Napoli, al 1680, anno nel quale Carlo II coniò l'ultima moneta a martello. Come di può osservare da alcune pagine qui postate, l'autore sviscera ogni singola moneta non limitandosi a una sommaria descrizione, ma analizzandola in tutte le sue varianti e, cosa più importante, elencando e raffigurando gli innumerevoli marchi. Questo manuale segue quello già pubblicato dal medesimo autore nel 2018 vertente la monetazione napoletana dal 1674 al 1860. Allego l'indice e alcune immagini del libro. Di seguito il link per procedere all'acquisto del volume: https://nomisma.bidinside.com/it/sitem/8036/pietro-magliocca-la-moneta-napoletana-dei-/
    2 punti
  13. Ciao a tutti, questa sera volevo presentarvi questo testone della mia collezione: Sisto V (1585-1590), BOLOGNA, Testone Munt 96, CNI 12. D/: busto a destra, a testa nuda, con ricco piviale ornato di tre figure e fibbia con testa del Redentore. ~ SIXTVS ~ V ~ PONT ~ MAX ~ R/: figura di Felsina galeata e armata, seduta a sinistra su scudi e su fascio d'armi, con la testa di fronte, il piede destro su elmo, libri dietro alle spalle, tiene nella destra il vessillo crucigero puntato a terra e nella sinistra il libro appoggiato al ginocchio. HINC FIDES - ET FORTITUDO. Es.: BONONIA T/: liscio. Peso: 10.14 g. HINC FIDES ET FORTITUDO: "Da qui fede e fortezza". Allude alla fama di dottrina e di pietà religiosa di cui godeva Bologna. Bologna è infatti la sede della prima università italiana, fondata nel 1088, fatto che determina che su moltissime monete la legenda che identifica la città sia "BONONIA DOCET". Il nome "Felsina" è il nome antico di origine etrusca della città di Bologna. Il nome "Felsina" (pronuncia: Fèlsina) è menzionato da Plinio il Vecchio (Naturalis historia, III, 115): «Intus coloniae Bononia, Felsina vocitata tum cum princeps Etruriae esset...» «Dentro [c'è] la colonia di Bologna, chiamata Felsina quando era la principale dell'Etruria...» (Plinio il Vecchio, Nat. Hist., III, 115) Dal punto di vista numismatico, si tratta di una moneta rara, che tuttavia appare abbastanza frequentemente in asta. Questo esemplare si presenta sicuramente con una conservazione superiore alla media, conservazione che consente di apprezzare quasi tutti i dettagli della elaborata rappresentazione del rovescio e i tratti decisi dell'espressione del "Papa tosto". Da una mia analisi si tratta di uno dei migliori esemplari apparsi sul mercato, arricchito da una bellissima patina da medagliere. Da notare il peso, superiore a quello dei corrispondenti testoni romani, in conseguenza dell'"autonomia" che la città mantenne sempre rispetto alla zecca centrale di Roma. Infatti poiché il contenuto intrinseco del bolognino era definito dal Senato bolognese in modo autonomo rispetto al governo centrale di Roma che definiva invece quello del baiocco, il cambio tra le due monete era variabile; come conseguenza la moneta coniata a Bologna sul piede romano presentava un valore in bolognini che mutò più volte (in un primo momento il valore del giulio fu di 42 quattrini bolognesi poi di 40, che corrispondevano a due terzi della moneta da 10 bolognini; sotto Gregorio XIII il valore aumentò a 44 quattrini). Sottomultiplo della moneta da 10 baiocchi era il grosso alla romana corrispondente alla sua metà; multiplo era il testone da 30 baiocchi. Commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele
    2 punti
  14. spero di essere in tempo per un'ultima moneta del 1965 100 yen argento 600 parti su mille
    2 punti
  15. Figlio di Dario I e nipote di Ciro il grande, Serse I (il grande) nasce nel 519 a.C. e succede al padre come re di Persia ed Egitto nel 485 a.C. . Risolta la ribellione dell'Egitto nel 484 a.C., Serse dedica i successivi anni a pianificare la conquista della Grecia, impresa già tentata anni prima nel 490 a,C. dal padre Dario il cui esercito è sconfitto a Maratona . Serse avvia la raccolta da tutte le province del suo regno di un imponente esercito di terra e di una poderosa flotta : stimato, forse con esagerazioni, da Erodoto in centinaia di migliaia di uomini l'esercito di terra, la flotta pare arrivasse ad oltre 1200 triremi oltre il naviglio minore . Per rendere meno insidiosa la navigazione della flotta dall'Asia minore alla Tessaglia, per 3 anni i Persiani scavano nell'istmo del promontorio di Atos nella penisola Calcidica, un canale lungo 2,5 km. e largo tanto da consentirvi il transito di 2 triremi affiancate . Per l'enorme esercito di terra, l'attraversamento dell'Ellesponto viene organizzato con la costruzione di 2 ponti di navi assicurate con grandi funi di papiro dall'Egitto e di lino bianco dalla Fenicia : un primo ponte, distrutto da una tempesta, provoca l'ira di Serse che dispone la decapitazione degli ingegneri e la punizione del mare a mezzo di fustigazione ed 'incatenamento' delle acque : i successivi 2 ponti andranno a buon fine , Per il lungo tragitto attraverso la Tracia, vengono predisposti ulteriori ponti sullo Strimone e costruita ed organizzata una logistica con una serie di muniti e ben difesi centri per approvvigionamento e sostentamento dell'esercito in transito . Come ben racconta Erodoto, la conquista della Grecia, rallentata alle Termopili e nel mare dell'Artemisio, porterà all'incendio di Atene ma naufragherà nelle acque di Salamina e l'anno successivo (479 a.C.) nelle battaglie di Platea e Micale . Eschilo. combattente a Maratona, nel 472 a.C. rappresenterà quella che potrebbe essere la prima delle sue 7 tragedie pervenuteci, 'I Persiani' nella quale racconta della vittoria greca a Salamina e del ritorno a Susa dello sconfitto Serse . Le ingenti spese sostenute dall'impero persiano per quell'impresa, hanno avuto probabilmente la forma delle monete di quel regno, i darici di oro e le loro frazioni in argento .
    2 punti
  16. Rimanendo in Abruzzo, altra emissione angioina è il Bolognino emesso ad imitazione dell'analoga moneta pontificia. Aveva un valore di 18 denari, per un carlino erano necessari, invece, 10 bolognini. quello che posto fu messo da Carlo III per la zecca di Sulmona
    2 punti
  17. Buongiorno a tutti, la mia Napoletana di oggi. Tornese e mezzo 1838 Ferdinando II taglio rigato ? Che rarità gli dareste? Saluti Alberto
    2 punti
  18. Se cerchi un bronzo di Vitellio, sì non si trovano spesso. Ma Naville ne ha uno in conservazione un po' migliore che viene battuto proprio oggi pomeriggio in asta, al lotto 428. Magari puoi provarci, o quantomeno usarlo come paragone.
    2 punti
  19. è quasi periodo di renne e quindi pubblico una moneta che raffigura un altro bel animale di quelle zone, l'alce norvegese 5 ore 1965
    2 punti
  20. è stato un anno ricco di soddisfazioni numismatiche, ma credo che questa sia il mio miglior acquisto del 2020. Non è di Milano... arriva da Como. N.
    2 punti
  21. Quindi vista l'ammirazione che nutro verso questo personaggio vi lascio solo immaginare l'emozione che ho provato nell'entrare in possesso di questa moneta. Purtroppo, come potete vedere, è stata piuttosto maltrattata. Il precedente proprietario deve averla lucidata fino a strappare via la patina (oltre a qualche rilievo). Ma non ho saputo resistere alla tentazione. E ora, quando guardo i miei primi quattro 10 tornesi (da Ferdinando I a Francesco II) mi emoziono come un bimbo perchè mi sembra di guardare in faccia, quasi toccare, i re per i quali ho speso ore e ore sui libri...
    2 punti
  22. Ho finalmente trovato il tempo di scaricare le foto dalla scheda di memoria. A mio parere siamo sullo SPL/FDC (D/) e qFDC (R) Ecco, dalle mie foto si dovrebbero percepire
    2 punti
  23. Se anche questo fosse mio direi 1616...
    1 punto
  24. Stavo dicendo la stessa cosa a @Rocco68 A priori terrei i due esemplari comunque☺️ saluti
    1 punto
  25. Per i graffi, sono una delle cose che mi hanno spinto all’acquisto, oltre al contesto storico-tecnico, hanno reso il tutto più affascinante ai miei occhi. Su altre monete di questo regno li ho trovati “pesanti”, su questa invece ne hanno aumentato l’appeal ?
    1 punto
  26. Questa quadriga a 1000 euro mi ricorda molto quel carciofo che postai anni fa...un 2 lire del 1906 martoriato... e dove mi venne detto che potevo spender meglio quei 5!!!euro???
    1 punto
  27. All inizio ci si comprava meglio, nata da poco, una costola di Nac se ricordo, era meno conosciuta. Da qualche anno i prezzi raggiungono cifre piuttosto alte, ma. . . Un'ottima casa.
    1 punto
  28. Bello, ribattuto su cavallo aquilano con croce trilobata
    1 punto
  29. Non vanno bene, perchè i due monocoli devono avere una certa convergenza sull'oggetto, altrimenti si creano disturbi alla vista.
    1 punto
  30. Grazie, non lo sapevo. Ho aggiornato la lista dei passaggi nel primo post, grazie alle vostre segnalazioni: ora, salvo passaggi doppi, siamo arrivati a 8! N.
    1 punto
  31. Con Naville mi sono sempre trovato bene. Il responsabile o comunque alcuni dei collaboratori sono italiani (tanto per cambiare, "cervelli" numismatici in fuga). Offrono un numero minore di monete rispetto ad altri venditori inglesi, ma generalmente queste monete, anche se spesso non in conservazione eccezionale, non mostrano puliture, lisciature e abbellimenti vari. Le monete hanno una qualità media, nel senso di assenza di pseudo-restauri, superiore a quella di altri colleghi esteri.
    1 punto
  32. Anch'io ho sempre considerato il basso impero come un periodo affascinante. È un'epoca di cambiamenti, cambiamenti che porteranno il mondo nella direzione che noi conosciamo. Il cristianesimo, l'arrivo dei barbari, la creazione di nazioni sono tutti eventi del tardo impero. La monetazione poi, come dice @Stilicho , sembra monotona, ma non è. A partire dalle monete di Costantino si possono scoprire moltissimi particolari, come ad esempio le differenze nel cavaliere del FTR. In alcuni casi è rivolto verso il legionario e Alza un braccio per difendersi... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  33. Buongiorno, scusate il ritardo ma arrivo ora da una donazione Avis. Per rispondere ad Alain:la tua ipotesi è valida ma non ho trovato riscontri con invocazioni tipiche del periodo bizantino, soprattutto associate a guarnizioni di cintura. Ho sottoposto la tua idea ad un esperto di arte e religione bizantina e concorda con me nel dire che probabilmente non si tratta di una invocazione religiosa (sarebbe stata sicuramente più articolata) ma di un monogramma personale verosimilmente il proprietario. Anche perché l'eventuale professione di fede era già ampiamente dimostrata dalla forma cruciforme della fibbia e del monogramma. La nostra proposta di monogramma è la seguente : ore 12 - RO, ore 3 - Theta, ore 6 Omicron in esergo con linea orizzontale a indicare l'orientamento dell'immagine, ore 9 - Eta?, Epsilon?. Va da sé che se si trattasse veramente di un monogramma personale diventerebbe estremamente difficile risalire al nome per esteso del proprietario, se invece si trattasse di di un'invocazione religioso-apotropaica la strada potrebbe rivelarsi più agevole con una approfondita ricerca.
    1 punto
  34. Buongiorno e buona domenica a tutti, partecipo anche io a questa interessante discussione. Uno tra i miei migliori acquisti 2020. Piastra 1818 Ferdinando I Saluti Alberto
    1 punto
  35. https://navilleauction.auctionserver.net/view-auctions/catalog/id/146/
    1 punto
  36. Buongiorno e Buona Domenica ! nel difficile anno 2020 sono riuscito a prendere solo 4 monete, una di esse è la seguente : sterlina 1994 gold proof, R2, con box e certificato n. 4092 originali della Royal Mint.
    1 punto
  37. È una testa di leone su una moneta di Reghion (Reggio Calabria). Arka Diligite iustitiam
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  38. Il tuo ragionamento può avere anche senso, ma cerchiamo di essere onesti e realisti: se una cosa la si vuole, non è certo un 20% in più a fermare il desiderio per una moneta, e su un totale di 1000€, 200€ sono ancora un costo ampiamente abbordabile da affrontare, anche mettendo in conto due mesi di risparmio in più. Come scrivevo qualche post fa, parliamo di una moneta che è sempre stata costosa e rimane costosa. Per tornare IN TOPIC, avevo citato un riferimento di un esemplare andato venduto a più di 4000€ più diritti 6 anni fa in medio/bassa conservazione (parliamo quindi di un taglio qualitativo abbastanza raro a trovarsi su questa tipologia monetale che mediamente si trova sul “non circolato”), e il prezzo odierno si conferma rimanere sostenuto; ciò significa che (tornando anche ai pareri iniziali) non ci si dovrebbe sorprendere più di tanto nel realizzare che dietro un prezzo di 1000€ ci sia una moneta di qualità molto bassa; poi siamo tutti d’accordo nel riconoscere che 1000€ sono Signori soldi, che costano fatica e tempo metterli da parte, ma purtroppo dobbiamo anche riconoscere che per la tipologia in questione sono bruscolini. Questa è la cruda realtà del campo numismatico, dove qualsiasi moneta costosa rimane tale, sia sui pezzi eccezionali (dove alle aste vediamo realizzi tali da stracciare qualsiasi comprensione) che nei pezzi in conservazione davvero scarsa. Per citare per altre tipologie che fanno sognare i collezionisti (con un andamento di prezzo più o meno similare allo scudo Quadriga), ci sono il sesterzio IVDAEA CAPTA, il testone di Filippo II “del morione” o l’augustale d’oro di Federico II. Qualora questi pezzi citati dovessero vedersi prezzati a 1000€ (parlo ovviamente di vendite a prezzo fisso), è più che naturale che nella mia mente già mi prefiguro due scenari: 1) venditore che non sa ciò che vende o 2) moneta di infimo grado qualitativo (ex montatura, forata…). E non dimentichiamoci che per i pezzi citati a titolo di esempio, la conservazione media si attesta su un Bb, per un prezzo che più o meno è in linea con quello della nostra tanto cara Quadriga Briosa. Con questo excursus nel campo di altre monetazioni non voglio certo imporre la mia visione, ma solo far ragionare meglio i collezionisti che non hanno mai sconfinato con il loro interesse al di fuori delle monete decimali: esistono monete di bassa qualità che oltre a mantenere la loro “dignità numismatica” e la loro storia, mantengono soprattutto un mercato! Possiamo e abbiamo tutto il diritto di pensare che non spenderemo mai 1000€ per uno scudo quadriga in MB, ma è utopico credere che qualora esista un simile pezzo in questa conservazione, debba essere venduto a (prezzo a caso) 500€! Per 5000€ l'hai preso molto bene, specie considerando il grading scritto nel cartellino
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  39. Buongiorno, non è stato un anno facile per gli acquisti. Il budget è stato ridotto, il mio gusto limita di molto le opzioni di acquisto e, a partire da marzo, ho trovato una concorrenza più agguerrita. Alla fine nel 2020 ho introdotto in raccolta solo 3 monete. Questa è quella che cercavo da più tempo e quindi ha portato maggiore soddisfazione. Buon weekend.
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  40. Ho scannerizzato le prime pagine, la prefazione di Philip Grierson alla prima edizione, che dovrebbe comunque essere riportata anche nella seconda. Buona lettura petronius
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  41. Ciao @sdy82! Per monetazioni che non seguo solitamente faccio affidamento a questi siti di informazioni già digerite per un rapido consulto. Tuttavia come forse avrai notato dai miei scorsi post in questa discussione sono anch'io un grande amante della ricerca attraverso bibliografie e documentazione più datata per scovare nuove informazioni sulle monetazioni che più mi stanno a cuore. In quel tempo, a metà XIX secolo, penso fosse ancora effettivamente possibile che una moneta circolasse anche se non coniata specificatamente per farlo soprattutto prendendo in considerazione il caso che segue. A lungo la numismatica ha classificato le medaglie del Regno Lombardo Veneto per il giuramento di Francesco I del 1815 come delle monete (chiamandole "lire" o "mezze lire del giuramento" come quelle emesse per il medesimo scopo dal suo predecessore Giuseppe II nel 1781 e da Francesco I stesso col nome di Francesco II nel 1792) tuttavia una recente interpretazione del Crippa le pone come medaglie vista la non corrispondenza con i tagli ordinari. Eppure spesso queste medaglie presentano in alcuni casi a mio avviso dell'usura che potrebbe, anche se chiaramente si tratta di ipotesi, essere riconducibile alla circolazione. Ad esempio questo esemplare a cui similmente alla moneta che hai proposto è stato posto un appiccicagnolo (ma in generale queste medaglie non si possono trovare con ammaccature e segni di usura anche se non marcatissima): https://www.ebay.it/itm/LOMBARDO-VENETO-FRANCESCO-I-LIRA-ARGENTO-GIURAMENTO-1815-CON-APPICAGNOLO-ANT/303720120043?hash=item46b7213eeb:g:WhMAAOSwIPRfgHSg https://www.ebay.it/itm/pcc1878-MILANO-Francesco-I-1815-1835-Medaglia-del-Giuramento-1815/382074553118?hash=item58f56b031e:g:wrcAAOSw-3FZDyDA Quindi medaglie distribuite in occasione del giuramento e non monete ma che forse in qualche occasione comunque riuscirono a circolare. Penso quindi che a maggior ragione se nel tuo caso abbiamo un'identità di diametro sia stato possibile che questa moneta abbia circolato comunque accanto agli altri fiorini. Comunque il fiorino ha cessato il corso legale nel 1893 quindi staremmo parlando di una circolazione di 40 anni circa. Può starci; purtroppo però la tua domanda temo rimarrà senza risposta...non sapremo mai se è nato prima l'uovo o la gallina! A guardarla bene visto che è molto omogenea sembra effettivamente anche a me usura da circolazione.
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  42. molto banalmente ho guardato i siti di un paio di negozi di quelli "noti" a livello nazionale...e al secondo tentativo ne ho trovato uno.... da Moruzzi... https://shop.moruzzi.it/it/monete/monete-barbariche/liutprando-tremisse-712-744-d-c-scs-mhahil-san-michele-oro-fdc-r-bernareggi-76.html se cerchi con calma magari come dicevo contattando i negozi, trovi anche altro.... ciao
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  43. Buonasera a tutti, stasera posto uno dei miei Cavalli Aragonesi che non mi risulta postato. Nel caso contrario mi scuserete. Chiedo il vostro aiuto per una corretta catalogazione, pensavo fosse riconducibile al MIR 85/3 ma non ha le punte della corona che terminano con le crocette. ? Diametro circa 18mm Peso g 1,63 Saluti Alberto
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  44. Per quanto riguarda lo stile e la loro datazione ho trovato qualcosa nel Roman Republican Coinage del Crawford L’ordinamento della monetazione dei quadrigati è particolarmente difficile; i suoi differenti stili spesso riguardano sfumature quasi impercettibili; i ripostigli sono di scarso aiuto a causa della relativa pace nella prima parte della loro coniazione che non comportò il seppellimento di tesoretti; nell’ultimo periodo invece la sua svalutazione né impedì la tesaurizzazione. Solo dallo studio dei coni si può arrivare ad identificare dei gruppi dell’intera coniazione. A – la sequenza principale dei quadrigati inizia (RRC 28/3) con un gruppo avente: al D/ le teste in alto rilievo con riccioli circolari di capelli in cima e con basette lunghe, accurate e curvate. Al R/ Giove e la Vittoria stanti nel carro e con la leggenda ROMA in incuso. Come le emissioni si susseguono, il rilievo diviene più basso e il fianco del carro più allungato. In seguito il di dietro del carro cessa di essere ben evidenziato nel conio e la parte inferiore del vestito della Vittoria diviene visibile. La leggenda appare con un misto di lettere in incuso e in rilievo. B – l’elemento distintivo della seconda sequenza (RRC 29/3) è la leggenda in incuso o in rilievo posta in una tavoletta della forma di un trapezio rovesciato. C – la caratteristica di questa sequenza (RRC 30/1) è la posizione della Vittoria non nel carro ma più arretrata, sulla sponda laterale, così che l’intera figura è visibile. La leggenda ROMA è in incuso. D – questa sequenza (RRC 31/1) è caratterizzata al D/ da un intaglio alla base del collo. Ci sono poi 3 varietà di quadrigati senza nessuna assonanza con i gruppi precedenti: RRC 32/1 : lo scettro di Giove è nodoso. RRC 33/1 : il R/ è sui generis RRC 34/1 : il D/ è unico nello stile Sarebbe da eviterei di parlare della datazione delle varie sequenze perché si aprirebbe di nuovo l’annoso problema sulla datazione del denario ancora irrisolta. Comunque: la prima sequenza (A) è del 225 - 212 e dovrebbe essere attribuita alla zecca di Roma. La seconda e la terza sequenza possono appartenere ad un'officina ausiliaria: la seconda è del periodo 217 - 214; la terza dal 216 al 214. N.B. Ho eliminato i link a Coinarchive.com che avevo inserito in quanto non più attivi. Metto il link del Catalogo Monete Romane riguardante questa didramma : http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/24
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