Vai al contenuto

Classifica

  1. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      23854


  2. Litra68

    Litra68

    Utente Storico


    • Punti

      9

    • Numero contenuti

      4043


  3. Saturno

    Saturno

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      8938


  4. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      10765


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/04/21 in Risposte

  1. Inauguro il nuovo anno con uno dei miei primi acquisti 2021: D\ CONSTAN-TINVS AVG R\ PROVIDEN-TIAE AVGG, TRP RIC 449var - Irregular Il pezzo è accompagnato da questo cartellino: che riporta il numero 399 che è il riferimento al catalogo del rispostiglio pubblicato in Coin Hoards from Roman Britain vol. X dato che il pezzo proviene dal ripostiglio di Chapmanslade scoperto con il metal detector nel 1993. Qualche dato sul ripostiglio, tra cui una sua composizione di massima si trova nel sempre ben preciso e puntuale sito del PAS: https://finds.org.uk/database/hoards/record/id/2186 Si tratta di un ripostiglio di 5200 pezzi circa caratterizzato anche da una discreta presenza di radiati del III secolo (12 esemplari di cui 8 imitativi!) e da 25 nummi tetrarchici. La bustina arriva dritta dritta dai catalogatori del British Museum che hanno studiato l'insieme e trattenuto parte del ripostiglio.
    6 punti
  2. Buonasera a tutti, è da tanto che non apro una discussione, ne approfitto per aprire la mia N° 1 del 2021..? Tutto parte dallo studio di una mia monetina della quale non ho mai approfondito la Storia, nel cercare di catalogarla e mi auguro di averla ben inquadrata, ho avuto la possibilità di aggiungere qualcosa al poco che sapevo. Già nel titolo riporto con piacere una frase di due parole che non conoscevo e che riguardano Federico II di Svevia. La moneta è un modestissimo Denaro in Mistura, se ho ben capito la monetazione di questa casata si basava sull'emissione di monete in oro, rame e Mistura. Ma questo potremmo approfondirlo insieme se vi fa piacere, allo stesso modo potreste postare le vostre. Premetto che non sono pratico di questa monetazione, ma vorrei approfittare per studiarla insieme, ogni tassello di conoscenza è un qualcosa in più che arricchisce il nostro sapere. È chiaro che sarebbe forse più semplice prendere dei libri e studiare, ma credo che con l'ausilio delle monete possa essere altrettanto interessante. Riporto delle brevi note prese da Wikipedia. La dinastia sveva in Sicilia durò dal 1198, anno in cui fu proclamato re Federico II di Svevia, al 1266 quando Manfredi di Sicilia fu sconfitto da Carlo I d'Angiò. Ebbe i suoi prodromi quando nel 1194, con la morte di Guglielmo III, divenne regina di Sicilia sua zia Costanza d'Altavilla, moglie (dal 1185) di Enrico VI, figlio dell'imperatore Federico Barbarossa. Tre anni dopo Enrico morì, e per un anno Costanza restò sola a governare la Sicilia. Pochi mesi prima della morte incoronò il figlio di quattro anni Federico II, posto sotto tutela papale dalla morte della regina. Aveva così inizio nel 1198 la nuova dinastia degli Svevi in Sicilia. Eccoci dunque alla Figura che da una parte di titolo alla Discussione. Federico Ruggero di Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250). Federico apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del Regno di Sicilia. Conosciuto con gli appellativi stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo") o puer Apuliae ("fanciullo di Puglia"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che all'indomani della sua morte, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV citava tali parole: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace". Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa moralizzatrice e di innovazione artistica e culturale, volta a unificare le terre e i popoli, ma fortemente contrastata dalla Chiesa, di cui il sovrano mise in discussione il potere temporale. Ebbe infatti ben due scomuniche dal papa Gregorio IX, che arrivò a vedere in lui l'anticristo. Federico fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi: la sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, germanica, araba ed ebraica. Uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in Sicilia e nell'Italia meridionale una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con un'amministrazione efficiente. Io lo ricordavo solo per aver Istituito l'università a Napoli. E per essere definito come Stupor Mundi. ? Ora potreste continuare voi oppure insieme. Saluti Alberto
    5 punti
  3. lasciato alle spalle un anno difficile per tutti vorrei esprimere i miei ringraziamenti a tutti quelli che con la loro competenza e passione (cito i primi che mi sovvengano Hirpini, Sandokan, Meleto e non se ne abbiano a male tutti gli altri!) in qualche modo mi hanno aiutato a passare il tempo dapprima segregato in casa (e si sa quanto duramente ha colpito la pandemia nella bergamasca) e poi il periodo trascorso in ospedale. Leggere le risposte alle richieste di identificazione m'è servito ad alleggerire la tensione ed anche a capire che...non imparerò mai nulla del mondo delle monete anche se mi appassiona? auguro un buon anno a tutti gli appassionati di questo sito sperando in un 2021 migliore p.s. ho lasciato un piccolo e modesto segno tangibile per la donazione peccato non poter dare di più
    4 punti
  4. Come sappiamo la collezione Reale e’ quasi sterminata, circa 120.000 monete in tutto, questo e’ il primo tentativo di pubblicazione, o meglio ripubblicazione della collezione nella sua consistenza finale dopo l’originale pubblicazione del CNI ( Corpus) che e’ iniziata nel 1910 con il primo volume dedicato ai Savoia e terminato con il 1943 con quello dedicato a Napoli ( seconda parte). L’opera fu tra l’altro lasciara incompiuta. Che significa che - per Savoia ad esempio - tutte le monete acquisite dopo il 1910 sono in collezione ma non descritte e pubblicate ma solo inventariate. con il piano di questa attuale pubblicazione si e’ iniziato da zecche minori o anche grandi ( Quella di Milano, che consta di oktre 5.000 monete, la si sta portando avanti tramite una collaborazione con la SNI che sto attualmente coordinando) ma si e’ volutamente lasciate da parte la zecca di Roma e quella di Napoli, estremamente impegnative per la consistenza del materiale che saranno affrontate piu’ avanti nel piano dell’opera. Questo lavoro di pubblicazione, portato avanti senza troppi clamori e’ ampiamente meritorio perché consente di conoscere classificazione dati e immagini di un grandissimo numero di monete in precedenza inedite o non pubblicate mettendo a disposizione degli studiosi una mole di dati impressionante e allo stesso tempo fornendo la migliore garanzia di sicurezza alla collezione stessa ( la pubblicazione e’ la migliore tutela). ovviamente in un’opera di pubblicazione cosi articolata l’effettiva uscita dei fascicoli ( bollettini) segue un piano editoriale che risponde ad esigenze redazionali diverse e che va coordinato con il piano generale delle pubblicazioni del ministero e in particolare del museo nazionale romano che comprende anche altre pubblicazioni ( di ripostigli ad esempio o di altre collezioni ) che rientrano nell’attività editoriale complessiva dell’istituzione.
    4 punti
  5. Napoletana di giorno 3 Gennaio 2021 Ferdinando IV Piastra 1816.
    4 punti
  6. 1969 Germania federale - 5 marchi F 375° anniversario della morte di Gerardo Mercatore
    3 punti
  7. e per finire l'ultimo regalino del 2020 Taglio: 2 euro Nazione: Vaticano Anno: 2002 Tiratura: 2.000 negli starter kit e in divisionale Condizioni: BB Città: Milano
    3 punti
  8. Come sappiamo dopo il fallito tentativo di occupazione del 1920 il dominio italiano sull'Albania iniziò concretamente nel 1939, quando la corona del regno albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III, anche se fin da metà anni '20 la politica fu quella di cercare di stringere i legami con l'Albania per influenzarla sempre di più fino a stabilire un protettorato. In particolare verso la fine del 1925 venne fondata la Banca Nazionale d'Albania, che l'anno dopo emise banconote in franchi oro con scritte in doppia lingua, come in questo esempio del taglio 20: Teoricamente sono banconote albanesi, perchè l'Albania era ancora formalmente e sostanzialmente indipendente pur se condizionata dall'Italia, ma è veramente così? Questo interessante studio intitolato "L’espansione finanziaria dell’Italia in Albania (1925-1943) - La Banca Nazionale d’Albania e la SVEA" di Lorenzo Iaselli secondo me leva ogni dubbio. http://www.delpt.unina.it/stof/12_pdf/1.2.pdf Infatti si legge nella parte iniziale che: "Tuttavia le relazioni economiche tra Italia e Albania assunsero un decisivo rilievo soltanto a partire dal marzo del 1925, allorché furono concluse le convenzioni che accordavano all’Italia concessioni petrolifere e l’incarico di creare una banca di emissione. La convenzione per la costituzione della Banca Nazionale d’Albania fu firmata il 15/3/1925 dal Ministro degli esteri albanese, MufidBey Libohova, e da Mario Alberti, rappresentante di un gruppo finanziario italiano – in cui figuravano le principali banche del paese – che, su invito dellaSocietà delle Nazioni, aveva organizzato l’operazione [...] La banca fu costituita a Roma il 2 settembre del 1925 ed il suo capitale fu fissato in 12.5 milioni di franchi oro. La distribuzione delle quote azionarie e le norme statutarie assicurarono all’Italia un controllo pressoché totale sulla condotta dell’istituto. Il progetto iniziale prevedeva che il 49% del capitale della banca fosse riservato a cittadini privati albanesi, il 26% al gruppo italiano, e la restante quota ai gruppi svizzero, belga e iugoslavo; di fatto, invece, questa distribuzione venne a modificarsi perché le azioni spettanti agli albanesi furono attribuite all’Italia e, per alcuni accordi intercorsi tra Alberti e la Banca Commerciale di Basilea, la partecipazione italiana finì con l’attestarsi intorno all’80% del capitale. Inoltre fu assicurata l’indipendenza dell’istituto dal governo albanese, fu fissata la sede legale a Roma e fu attribuita la presidenza ad un italiano". Questo assetto configurava la Banca Nazionale d'Albania come istituto di fatto italiano, sotto il completo controllo italiano, e quindi a mio avviso tali banconote vanno considerate di fatto come cartamoneta italiana emessa per la circolazione da un'altra parte, in un caso quasi identico a quello dei biglietti della Cassa per la circolazione monetaria della Somalia emessi dall'AFIS.
    2 punti
  9. In queste parole di Villa66 c'è un aspetto spesso per niente considerato ma affascinante: che tutte queste monete hanno viaggiato molto prima di finire a noi. Qualcuna più, qualcuna meno ma la loro storia muta è sicuramente ricca di viaggi! Un aspetto che mi affascina molto delle monete è che provengono dal passato e dal passato più o meno recente sono giunte a noi. Ma quando vedo monete provenienti da luoghi anche geograficamente lontani mi viene sempre da pensare a come fossero quei luoghi in quegli anni e per le mani di chi passarono (anche per questo preferisco le monete circolate agli FDC assoluti, belli, ma privi di un vissuto in un certo senso...).
    2 punti
  10. Il libro è finalmente arrivato questa sera ? ho avuto solo modo di sfogliarlo rapidamente, ma sembra davvero molto interessante (oltre che ben fatto). Complimenti agli autori e ringrazio @legionario per la disponibilità e celerità nell'operazione. Buona serata, Simone
    2 punti
  11. 1969 Banca d'Italia - 1.000 lire tipo Verdi II° tipo Carli Lombardo del 25 marzo 1969 Questa banconota del 1969 è conosciuta con fibrille e senza fibrille (quella che posto è senza fibrille), l'unica differenza che è riportata dai cataloghi per questo contingente, aggiungo personalmente che è anche del tipo con dicitura piccola. Avendo scoperto io stesso una variante (foto sotto: decreti dicitura piccola e dicitura grande), tentai inutilmente nel 1982 di farla inserire nel catalogo alfa, mi sarei accontentato che ne facessero menzione anche solo in una nota a margine, era comunque una variante che non comportava per i due tipi nessuna rarità dell'una rispetto all'altra. Anche se qualcuno l'ha definita una differenza da 'lana caprina', credo che il diverso font utilizzato si noti abbastanza: Ritento nel 1991 ma nulla... riuscii però a far sistemare una loro assurda asserzione sulle AM-LIRE del 1943-44, il catalogo alfa sosteneva che le banconote appartenenti alle serie speciali contrassegnate con un asterisco, andavano a sostituire gli esemplari ritirati dalla circolazione per logorio, venivano invece emessi per sostituire in ugual misura le banconote danneggiate durante le fasi di stampa. Successivamente non ci ritentai più... nella mia raccolta sono presenti le canoniche 9 emissioni che vanno dal 1969 al 1981 + questa variante per il 1969.
    2 punti
  12. Buonasera, che ne dite di questo denaro? La conservazione non è eccelsa ma mi sembra una variante poco comune. Grazie mille Paolo
    2 punti
  13. Confermo che si tratta di un grosso per Casale Monferrato, ma devo correggere l'attribuzione: nonostante la pessima conservazione, si leggono abbastanza nitidamente le cifre del millesimo, ossia un 2 e uno 0 nella parte sx della foto, oltre che un 6 nel quarto in basso a dx. Ne risulta quindi che si tratta di un 1620, data da attribuire a Ferdinanado Gonzaga e non a Vincenzo I: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FPP/78 Si tratta oltretutto di un millesimo di grande rarità, come un pò tutti quelli di Ferdinando post-1615.
    2 punti
  14. Certo, direttamente da acsearch...
    2 punti
  15. Buongiorno a tutti, anche questa piastra ha qualche cosa particolare.. ? Saluti Alberto
    2 punti
  16. Segnalo alla prossima asta Stack's Bowers & Ponterio un Grosso Soranzo di Tipo 01 sempre con la particolarità della crocetta apicale.
    2 punti
  17. É atalarico Il rovescio va girato di 180 gradi Il concetto di valore... 1,2,2 e mezzo nummi etc, é un tema molto complesso... Diciamo che è un ae4 a prescindere dal valore... Ciao
    2 punti
  18. Speriamo in @talpa Purtroppo io non ti posso aiutare.
    1 punto
  19. Molto probabilmente con la comparsa dello yen nel 1870 questa pratica iniziò ad affievolirsi, ma i mon continuarono a essere utilizzati dalla gente comune anche negli anni successivi. Nel 1891 si proibì la circolazione e solamente nel 1954 avvenne la loro demonetizzazione. In un recente articolo avevo letto che alcuni villaggi hanno ripreso a utilizzare i mon come attrattiva turistica.
    1 punto
  20. Queste sono alcune delle 30 monete ritrovate nel sito di Asukaikekobo nel 1999.
    1 punto
  21. Ciao carmhack, il foro serviva per infilare comodamente le monete su un pezzo di corda, semplificando così il loro trasporto. Durante il periodo Edo, le persone che pagavano con le monete unite insieme ricevevano un piccolo sconto. Un esempio? Se un oggetto costava 100 mon, e l'acquirente aveva 100 monete da 1 mon tutte infilate in un pezzo di corda, lo sconto era quasi sempre di 4 mon.
    1 punto
  22. Il catalogo del BM (Catalogue of the Japanese Coin Collection (pre-Meiji) at the British Museum) è comprensivo di immagini, anche se nel file pdf di Academia.edu sono di bassa qualità (forse per invogliare ad acquistare il volume, disponibile a un ottimo prezzo). Comunque, siccome sono riportate i codici di inventariazione del museo, non è difficile trovare le immagini in alta definizione direttamente sul sito del Museo. Il British Museum non ha in collezione esemplari di mumon-ginsen, a testimonianza della loro rarità. In internet si trovano delle immagini, ma pare che al riguardo ci sia stata una frode di portata rilevante, per cui mi prendo un po' di tempo per scovare esemplare sicuramente autentici. Si passa, quindi, direttamente alle altre monete Coerentemente con quanto detto finora, le "monete/amuleti" Fuhonsen sono classificate per prime, sebbene non riportino date ipotetiche di emissione, visto i dubbi sulla data della loro produzione. Il BM è in possesso di 3 esemplari: 1. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1884-0511-2390 2. https://www.britishmuseum.org/collection/image/815312001 3. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1884-0511-635 Purtroppo senza immagini disponibili.
    1 punto
  23. Quando la forma è tipica e cercata, per tipologia di realizzazione del tondello o riutilizzo , allora è storia quando la forma è effetto( e non causa) della deformazione plastica ineguale di un tondello rotondo,per l’applicazione di una forza ineguale, non è storia, è fanta numismatica alla Voyager in questa discussione e nell’altra e in qualunque altra che vada oltre questi limiti
    1 punto
  24. Questa tipologia di 3 cavalli esiste solo per l'anno 1625,la sigla dietro la testa del Re è la B del mastro di zecca Fabrizio Biblia che opero'in zecca dal 12 giugno 1623 al 22 agosto 1625... Esiste una variante molto rara con al rovescio VINCIT anziché VINCES... ma non è questo il caso...
    1 punto
  25. Lasciamo tempo al tempo. Qualche istinto ludico si trasformerà forse in collezionismo consapevole, qualche altro volgerà in un nonnulla (ma magari sempre meglio che la ricerca spasmodica dell'ultimo dispositivo tecnologico di consumo, come ci faceva osservare @mat69) e qualche altro diventerà una cosa a metà, un sollazzo a cui dedicare 30 minuti al mese, senza aver voglia di andare a rovistare tra le ciotole (consiglio a tutti i principianti di farlo), ma pur sempre un divertente hobby. Il fatto di approcciarsi metodologicamente a una disciplina, a un hobby, a una passione appartiene già alla fase di piena consapevolezza. Ricordiamoci che l'istinto ludico è cosa serissima. Saluti a voi.
    1 punto
  26. Ho due commenti: - la forma ovale del flan non mi sembra di per se’ interessante dal punto di vista speculativo. In altre monetazioni è così frequente da sembrare la regola. Si vedano ad esempio gli stateri arcaici di Kelenderis, per i quali doveva esservi qualche aspetto di produzione dei flan che spiega il tutto. Ma per le siciliane greche in generale, non trovo nulla da dire - la sequenza delle lettere Alfa, beta, gamma lunato (C) e delta avrà invece avuto un qualche significato all’interno della sequenza dei conii riordinata dalla prof.ssa Caltabiano. La A appare alla fine della serie VI nel conio R127, mentre le 3 successive lettere appaiono in ordine fra R133 e R138 nella serie VII. L’interpretazione presentata nel corpus non è univoca: a) si attribuisce poca probabilità ad una semplice numerazione dell’emissione con 1, 2, 3 e 4; b) valore ancora numerico, ma secondo la teoria del numero all’interno della dottrina pitagorica; c) valore alfabetico, rimandando alle 4 stelle principali della costellazione della lepre, da A a D appunto, che formano il corpo stilizzato di questo scattante animale
    1 punto
  27. Egitto, 5 piastre 1968 - Fiera Internazionale dell'industria
    1 punto
  28. Penso che si sia equivocato cio' che asseriva Pino @Monetaio.......a mio avviso intendeva far capire che , pur avendo disponibilita' economiche che consetano di muoversi senza alcun problema verso monete dal costo non inarrivabile (vedi 50 lire 1912 in eccellente conservazione), non e' cosi' semplice riuscirvi per via della disponibilita' e reperibilita' sul mercato di queste. Non penso sia una cosa che stupisca che noi commercianti abbiamo mancoliste di nostri clienti, questo non significa vantaggiare chi ha piu' soldi....semplicemente accontentare chi prima ci chiede un determinato pezzo in una specifica conservazione. Detto cio' , trovo logica l'affermazione di Pino quando dice che fino a che non trova il pezzo di cui ha richiesta, la fila di chi glielo chiede non puo' far altro che allungarsi . PS per @Monetaio....pensa che io sono momentaneamente messo peggio di te con sta moneta ?....2 che hanno qFdc "vero" e che lo vogliono FDC (VISTO UNO SOLO IN VITA MIA ) ...vedi te quanto dovranno aspettare!!!!!! ....ovviamente cio non preclude a chi lo ha chiesto, di aver fatto stessa cosa da altri venditori e di trovarlo prima altrove!!!!! Questo poi non e' un discorso solo legato a monete da parecchi soldi....altro esempio banale, economicamente parlando, e' il 2 lire 1911 cinquantenario FDC , anche uno si presenta con tanti soldi e un commerciante ha gia' una o due richieste , fino a che non riesce a trovarlo difficile esaudire la richiesta ( ALTRA MONETA DOVE FINO AD ORA , AVUTO UN SOLO ESEMPLARE) . ....che poi tra le varie aste o negozi ve ne siano tante spacciate per "FDC eccezionale, miglior esemplare conosciuto" o "MS" ( come dice giustamente @Giov60) , per spuntare i prezzi di vendita ai quali siamo arrivati in questo periodo....questo e' tutt'altro discorso. A questo punto subentra l'eccelente discorso di Fabrizio @ilnumismatico.......prima di avventurarsi a spendere tanti soldi per le conservazioni eccellenti, bisogna saper "capire" realmente la moneta e non solo il cartellino o slab che l' accompagna Roberto....(Numismatica Scaligera)
    1 punto
  29. Ciao @Xenon97, grazie per il tuo intervento. Per quanto riguarda le Fuhonsen, riporto un passaggio sempre dal libro sulla collezione del British Museum, p. 24: Secondo l'autore le Fuhonsen sarebbero dunque da considerare le prime monete ufficiali giapponesi. In particolare, oltre alle testimonianze archeologiche, particolare rilievo assumono anche prove letterarie, come quella citata delle Cronache del Giappone, risalenti al VII secolo. In questa fonte è riportato un "editto" del 683 con cui si sanciva l'obbligo di utilizzo di monete in rame e il divieto di utilizzo di quelle d'argento (i mumon-ginsen?). Considerato il fatto che le Wadō kaichin (sia quelli rarissimi in argento, che quelli in rame) risalirebbero all'anno 708, sembrerebbe che questo editto non possa che riferirsi ad altre monete, forse proprio alle Fuhonsen. L'autore comunque conclude dicendo che il dibattito sul fatto che le Fuhonsen fossero monete prosegue tutt'oggi, anche se il ritrovamento di prove di fusione di oltre 10.000 monete presso il sito di Asukaike suggerirebbe, quanto meno, anche un loro utilizzo come moneta e non solo come oggetto rituale:
    1 punto
  30. Madagascar, 5 francs - 1 ariary 1968 (1 ariary valeva 5 franchi malgasci)
    1 punto
  31. questa placchetta è stata realizzata nel 1951 per il 50° anniversario, la johnson ha usato lo stesso rovescio della placchetta del 1901 e modificato il dritto.
    1 punto
  32. Buonasera a tutti, Ferdinando II Piastra 1834 senza punteggiatura nella legenda al rovescio. Mi ricordava un caro Amico che questa variante è ostica da mettere in Collezione. Cosa ne pensate, è rara?
    1 punto
  33. Buon Natale a tutti Ha impiegato un mese ad arrivare, ma per fortuna oggi ho potuto gustarmi questa moneta come fosse un regalo! Si tratta di un cagliarese di Carlo Emanuele III, vecchia monetazione, del 1741 che non sono riuscito a non portarmi a casa per la sua conservazione che mi ha fatto venire "gli occhi a cuore" Decentrato, ma sicuramente migliore di quello che avevo in collezione, ha un peso di 2,17 grammi, sul minimo per questo tipo. Il cagliarese valeva due denari sardi, la monetazione dell'isola è sempre stata diversa da quella di terraferma, ed è stata coniata in 604.710 pezzi per questa tipologia. Non è una moneta rara, almeno il 1741, a differenza del 1745, che personalmente non ho mai avuto l'occasione di vedere, ma questa ha proprio una bella conservazione ed un colore naturale del rame che mi è piaciuto subito. Ripetendo a tutti gli auguri di Buone Feste mi auguro che piaccia anche a voi e che vi faccia venire gli "occhi a cuore" !
    1 punto
  34. Il che ci fa capire che,o bisogna essere nababbi,o si fa una cernita molto forte? ( poi ognuno,come si sente fa) Saluti
    1 punto
  35. Rispetto ai temi messi in campo da @Cioso alcune considerazioni iniziali sono d'obbligo. Nel sistema monetario del periodo (ma anche del secolo precedente) a sesini, quattrini e, prima ancora, ai bagattini, veniva attribuito un valore fiduciario, non direttamente proporzionale al loro contenuto in metallo pregiato, Da ciò ne deriva che il peso non è da considerare un dato ponderale vincolante e comunque non con le minime tolleranze previste per i grandi nominali. E' comunque da tenere ben presente che per i sesini gli ordini di battitura prevedevano il taglio di 402 pezzi per libbra, pari a 0,9 g/pezzo (intrinseco passato dal 62%o al 27,77%o nel corso dei vari appalti). Per le muraiole il taglio era invece a 180 pezzi per libbra, pari a 2,01g/pezzo (intrinseco passato dal 208 al 166%o). Le verifiche precedenti alla liberazione di un lotto di piccoli nominali prevedevano la pesatura di una unità di peso di monete (una libbra, per es.) e il successivo conteggio, senza verifica dei singoli esemplari, con conseguente grande variabilità degli stessi. Altra considerazione importante; gli ordini di battitura, per quanto riguarda queste tipologie, non prevedevano delle misure di riferimento per diametro e spessore. Era sufficiente che un tondello fosse più riscaldato o meno e i dettagli della moneta, il diametro e lo spessore potevano risentirne di conseguenza. In collezione io conservo un paio di sesini con diametro di 18 mm... In definitiva, vista la grande differenza fra i pesi legali delle de tipologie e la lega veramente scarsa, ritengo quindi improbabile l'ipotesi dell'utilizzo di un tondello di muraiola. Venendo al tuo esemplare. Penso faccia parte della serie che nel mio studio sulla monetazione bassa di Francesco I descrivo e classifico fra le monete anonime inseribili fra i periodi di gestione di G.F.Manfredi ed E.Teseo (Panorama Numismatico n°330, pp. 11-14). Il ritratto è ottenuto con lo stesso punzone utilizzato per gli esemplari Png2S7 e successivi... di seguito alcuni esempi... ma anche: !!?? Di seguito le immagini dell'esemplare Png2S4 (mia collezione) con peso di 1,05g, in virtù delle N speculari, ipoteticamente collocabile fra le produzioni di G.F.Manfredi. Insomma... un periodo in cui a Modena si deve essere creata una notevole confusione monetaria di cui hanno sicuramente approfittato numerosi personaggi, penso anche dopo l'esecuzione capitale dello zecchiere Gian Francesco Manfedi. Per quanto riguarda il rovescio non vedo differenze significative nella foggia e nelle dimensioni dell'aquila. Penso quindi che il tuo esemplare debba essere classificato come normale sesino inseribile nel gruppo degli anonimi emessi fra il 1645 e il 1659 Con i migliori auguri a tutti un saluto Mario
    1 punto
  36. Buonasera a tutti Amici, anno duro e pieno di imprevisti, ma anche di obiettivi raggiunti, tante medaglie di Gaeta e tante Piastre Borboniche. Causa virus pochi incontri ma molto intensi e mirati. Ho avuto la fortuna di conoscere, grazie al Forum, tante persone appassionate come me e di condividere con Loro le mie sensazioni numismatiche e i miei acquisti/vendite. Sarebbe lungo elencare tutti gli Amici che mi hanno supportato e incoraggiato e sicuramente ne dimenticherei qualcuno. Ringrazio simbolicamente quindi l'autore della discussione @Litra68 a nome di Tutti. Per il 2021 auspico tanta salute e tanto lavoro a tutti noi per continuare i nostri studi e la nostra passione. Felice anno nuovo e a rileggerci. Con affetto, Sergio.
    1 punto
  37. Nomos AG > obolos 17 Auction date: 20 December 2020 Lot number: 338 Price realized: 1,601 CHF (Approx. 1,810 USD / 1,478 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: CILICIA. Tarsos. Circa 440-410 BC. Stater (Silver, 21 mm, 10.80 g, 11 h). Horseman (Syennesis?) riding to left, wearing kyrbasia, holding lotus flower in his right hand and reins in his left, and with a bow in bowcase on the saddle; below horse, key symbol. Rev. Two Persian soldiers, standing vis-a-vis, each holding a vertical spear with both hands, with a bow over his far shoulder and with a bowcase over his shoulder; between them, possible traces of an erased inscription (TRZ), or nothing. Cf. Casabonne Type D1 = Traité II, 2, 526 and Pl. cvi, 6. Extremely rare. Struck from a worn obverse die and with minor scratches on the reverse, otherwise, good very fine. The name Syennesis was apparently a dynastic one used by the native kings of Cilicia, who were vassals of the Persians during the late 6th and 5th centuries BC. Kings with this name are known from the late 7th century onward: one was a commander under both Darius I and Xerxes I, and another was involved in the conflict between Artaxerxes II and Cyrus the Younger as described by Xenophon. Starting Price: 1000 CHF
    1 punto
  38. Non vorrei fare il guastafeste di turno ma in generale continuo a pensare che in tutti gli stati bisognerebbe commemorare con più oculatezza, fra l'altro tornando a una sola moneta all'anno (escluse emissioni comuni).
    1 punto
  39. Credo che il collezionismo sia profondamente cambiato. La mia età mi porta a ricordare che 30-40 anni fa il collezionismo viveva soprattutto nei convegni e nei mercatini; le aste erano poche ed erano un mondo esclusivo al quale in pochi potevano accedere. Oggi con le aste online in molti hanno la possibilità di accedere e di fare i propri acquisti (anche per monete di poche decine di euro). Ovviamente nell'ultimo anno, con la situazione sanitaria che ancora perdura, l'acquisto online ha trovato nuova linfa e ciò comporta, secondo me, una difficile quantificazione del numero di collezionisti.
    1 punto
  40. Il rovescio del denario raffigura Ulisse in piedi a destra, che tiene il bastone nella mano sinistra e tende la destra verso il suo cane Argo che abbaia in segno di saluto. Il ritorno di Ulisse e si riferisce alla leggenda secondo la quale la famiglia del monetiere discendeva da Telegono, figlio di Ulisse e Circe. TELEGONO: figlio di Odisseo e di Circe. Telegono (nato lontano), saputo dalla madre Circe di essere figlio di Odisseo e volendo conoscere il padre, s'imbarcò alla sua ricerca. Gettato dalla tempesta a Itaca, credendo che fosse l'isola di Corcira, per sfamare l'equipaggio si diede a saccheggiare il paese e a razziare una parte del bestiame appartenente al re. Odisseo intervenne a difendere i suoi beni, ma Telegono lo uccise accidentalmente sulla riva del mare con una lancia che aveva per punta l'aculeo di una razza (pesce le cui ferite passavano per essere mortali). Odisseo morente, ricordando la predizione di Tiresia, si fece condurre davanti lo straniero e così ebbe la spiegazione del tragico evento. Atena, accorsa inutilmente in aiuto del suo protetto, non poté fare altro che confortarlo e convincerlo ad arrendersi ai voleri del Fato. Telegono riconosciuto il padre, lo pianse a lungo e tornò da Circe insieme a Penelope, portandosi dietro il cadavere di Odisseo. Trascorso in esilio l'anno prescritto dalla legge, Telegono sposò Penelope, e Circe poi li mandò entrambi nelle Isole dei Beati. Secondo il poeta Eugammone di Cirene, nel poema dedicato alle avventure di Telegono, la Telegonia, il giovane era considerato figlio di Odisseo e Calipso. La leggenda ubbidisce alla predizione che Tiresia aveva fatta all'eroe, che dal mare gli sarebbe venuta la morte. Il nome di Telegono è anche connesso con le leggende italiche, in quanto, sposata Penelope, Telegono avrebbe avuto un figlio, Italo, l'eroe eponimo dell'Italia, fondatore di Tusculo (oggi Frascati) e di Preneste (Palestrina). Fonte http://mitologia.dossier.net/telemaco.html apollonia
    1 punto
  41. Peccato che l’Aretusa frontale del sommo Kimon non sia moneta che si trova nell’ovetto Kinder... che peccato! L’oggetto in questione - non lo chiamerei moneta per non offendere Kimon - va però benissimo per adornare l’albero di Natale! Mi si scusi la celia... Un saluto ES
    1 punto
  42. Ciao, amici notturni. Non c'è niente di meglio di una notte silenziosa di un lunedì che in realtà è un venerdì.
    1 punto
  43. il costo delle capsule dipende dalle case, le Quadrum sono le più care attualmente sul mercato, però ci vanno i vassoi appositi e dello spazio, perciò monetieri o vetrine. Eviterei assolutamente i raccoglitori, perciò se non vuoi spendere tanto, direi di andare sulle bustine in acetato e imbustate dentro alle classiche bustine in PVC, lì dentro saranno ugualmente al sicuro. Per quanto riguarda i vassoi, dipende dalla collezione che hai, è chiaro che il velluto è meglio ma ha altri costi, molto più onerosi. Ti posto i miei vassoi con le capsule Quadrum, appunto, dentro a delle vetrine:
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.