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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/12/21 in Risposte
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Come già detto una prova in rame logicamente non può avere lo stesso peso della stessa moneta in argento. Sulla consunzione sono d'accordo è piuttosto strano che una prova abbia circolato così tanto, questo potrebbe in parte rispondere al quesito principale: invece di una prova potrebbe essere un tondello in rame da argentare per spacciarlo come un quarto d'argento ?, non un prodotto di zecca. Questa ipotesi sarebbe avvalorata anche dalla non proprio esemplare esecuzione di questo conio/tondello.4 punti
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Per confronto posto il mio Mezzo Tornese 1835, in attesa che le Poste lo consegnino ( le foto sono del Venditore ). Saluti a Tutti,3 punti
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Ferdinando I - Piastra 1817 R Ribattuta su quale altra moneta?3 punti
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Proviamo un riassunto: GRUPPO A Debernardi e Legrand ascrivono a questo gruppo 19 monete di cui 5 provenienti da scavi spagnoli (La Carència, Tivissa e La Palma), altre 12 censite in aste o collezioni spagnole, nessuna rinvenuta fuori dalla penisola e per questo attribuite a zecca in terra iberica. Sono caratterizzate da un peculiare angolo di visuale della quadriga, a causa del quale i cavalli sembrano inclinati, tanto che gli zoccoli anteriori quasi toccano la legenda. Questa è incusa o semi incusa, spesso con lettere segnate in modo impreciso, su tavoletta trapezoidale. I due sottogruppi sembrano attribuibili a due incisori diversi; mancano incrocî di conio, per cui si può presumere che ci sia stato uno iato fra le due emissioni. Sono probabilmente le prime monete romane coniate in Spagna, databili tra la fine del 215 e gli inizi del 214: si collocano infatti, probabilmente, immediatamente dopo la battaglia di Hibera (215), quando il Senato non poteva soddisfare inviare denaro in Spagna perché il tesoro cittadino era vuoto a causa dello sforzo bellico, ma il proconsole Publio Scipione e il legato suo fratello Gneo avevano bisogno di pagare lo stipendium alle truppe, appena uscite vittoriose dalla battaglia. La zecca potrebbe essere Tarraco, che all’epoca era la principale base delle operazioni romane. GRUPPO B Debernardi e Legrand ascrivono a questo gruppo 18 monete, di cui 2 provenienti dallo scavo di La Palma e 14 censiti in aste o collezioni spagnole. Anche questo gruppo, pertanto, è attribuito a zecca romana in terra iberica. Si differenziano dal gruppo A per la legenda in rilievo. Presentano una sostanziale omogeneità stilistica, che fa pensare all’opera di un unico incisore. Lo stile è sostanzialmente differente da quello dei quadrigati romani; la legenda è iscritta in mezzo a due linee parallele e le lettere non presentano i caratteristici punti a inizio e fine segmento, presenti invece in molte legende repubblicane. Esiste un unico esemplare classificato Hr1, rinvenuto tronco (pesa solamente 3,55 g), il cui D/ è chiaramente collegato allo stile delle monete Hi2; probabilmente rappresenta un’emissione transitoria tra la serie con legenda in incuso e quella con legenda in rilievo. Questo gruppo sarebbe consecutivo al precedente ma dovrebbe comunque essere precedente alla morte dei fratelli Scipione, avvenuta nel 211. La zecca potrebbe essere sempre Tarraco. GRUPPO C Debernardi e Legrand ascrivono a questo gruppo un unico quadrigato noto, bandito in asta Aureo Calicò 227, lotto n. 22 (e precedentemente in asta 222, lotto 15). Ci sono poi due mezzi quadrigati; di questi uno, più consunto, proviene dal Cerro Colorado hoard, il secondo è stato donato alla Real Academia de la Historia di Madrid dalla casa d’aste Jesus Vico. Sembrerebbero provenire dalla stessa coppia di conî, ancorché non possa dirsi con sicurezza. Alla stessa serie apparterrebbe infine il piccolo argento RRC 28/5, ritenuto un diobolo corrispondente, per valore, a un sesterzio). Tutte queste monete sono caratterizzate da tre particolari: lo stile della raffigurazione di Giano, il collo (verticale e troncato di netto da una linea orizzontale) e il modo peculiare di scrivere la legenda, in rilievo su tavoletta concava. Inoltre, il tondello su cui sono battute appare sfaccettato, a dimostrazione di una stessa tecnica di produzione. Anche questo gruppo doveva essere successivo all’A (che termina nel 214) e precedente alla morte degli Scipioni (211), ma potrebbe provenire da una zecca diversa di quella del gruppo B, forse installata sempre a Tarraco, forse a Sagunto (riconquistata nel 212; a questa città potrebbe riferirsi la scena del giuramento sulla dracma), forse itinerante con le truppe. La produzione di frazionali sembra potersi interpretare nel senso che queste monete fossero destinate a donativi per le tribù locali, nel tentativo di ingraziarle; sappiamo infatti che la cultura locale era maggiormente orientata all’uso di dracme e frazionali (come si evince anche da Villaronga, Les dracmes ibèriques i llur divisors, Barcellona 1998, e da vari ripostigli spagnoli).3 punti
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Beh...colleziono monete dal 1993 circa... Inizialmente come tanti facevo gli imperatori, poi crescendo mi sono focalizzato su alcune tematiche tipo Germanico, III secolo e ae4 L'importante è documentarsi e leggere libri. Un vecchio numismatico torinese, il sig Nirino, mi aveva detto agli inizi...." compra un libro prima di una moneta, vedrai che la moneta successiva alla lettura del libro sarà un affare, pagato poco oppure una rara non riconosciuta" Ho sempre fatto così e lo ringrazio ogni volta di più. Negli anni ho trovato in asta, ai mercatini e su internet veri affari grazie a questo consigliio3 punti
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Buongiorno a tutti, Carlino 1848 con cifra 1 speculare nella data.3 punti
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Su FB Pierpaolo Irpino ha annunciato la distribuzione del libro dalla prossima settimana. Il costo è di € 26,90 + s.p. L'acquisto potrà essere effettuato presso la D'Amico Editore o presso l'autore.2 punti
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1970 Territorio francese degli Afar e degli Issas - 50 franchi Era così denominato il territorio dell'attuale Gibuti tra il 1967 e il 1977, regione precedentemente nota come Somalia Francese.2 punti
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Buonasera a tutti, per la Napoletana di oggi ho scelto uno dei miei Grani 12 Cavalli 1789 Ferdinando IV sigle C C. Saluti Alberto2 punti
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Buon pomeriggio Qualche anno fa ci fu un bel convegno proprio a Messerano, benissimo organizzato da Franco Fornacca - @thetop , Luca Gianazza - @eligio - Andrea Celso ..... che saluto volentierissimo! coinvolgiamoli ...... magari vogliono aggiungere qualche informazione. saluti luciano2 punti
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1970 Italia, Repubblica 1000 Lire (Concordia)2 punti
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Segnalo : https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/un-misterioso-simbolo-sui-bolognini-di-guardiagrele&ved=2ahUKEwjb6r3zs5buAhXG_KQKHSHEByoQFjAAegQIAhAB&usg=AOvVaw2fWiIRwEJ8gJAdUVx3v4Q82 punti
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Dal colore alcune sembrerebbero esposti alle intemperie... almeno mi sembra, assomigliano ai coprimuro, per abbellire un muretto esterno?2 punti
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Sono dei falsi storici prefabbricati in stile finta-epoca, dato che come diceva il compianto maestro Ciapanna la storia è tutta un falso. E colgo l'occasione per ricordarvi che la Terra è piatta.2 punti
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Non ricordo se nella nostra carellata sia già presente la mezza Giustina maggiore da 80 soldi. Comunque se fosse presente, repetita juvant. E' un esemplare di Nicolò da Ponte (1578-1585) del peso di 17,93 g classificato Zub - Luciani 104.1 e CNI VII, 113. Il massaro è Andrea Dolfin (entrato il 30 luglio 1581) oppure Andrea Diedo (17 gennaio 1582). Presenta la stessa tipologia dei 20 soldi di Alvise Mocenigo I che abbiamo già visto in precedenza. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Eccomi qui con la seconda serie. Spero apprezziate ? SERIE 2 A. STRUTTURA: 1. Definizione delle fasi. Tutti gli autori hanno riconosciuto l'anteriorità delle monete recanti la forma “AEQVIT”. G.ELMER aveva ricostituito la sua "prima emissione" come segue: Questa tabella, alla maniera di un "Aufbau", dà largo spazio all'ipotesi, dato che l’esistenza delle monete d’oro 600 e 601 è solo supposta. Dunque, da parte nostra, dividiamo questo materiale, che risulterebbe essere più complesso di quanto pensasse ELMER, in due fasi. La prima fase comprende due gruppi, uno composto dagli aurei radiati, coniati usando gli stessi conii della prima emissione (quindi quelli degli antoniniani senza segno di zecca), il secondo è composto da rari antoniniani, con all’esergo “P”, “S”, o “T”. Ecco un riassunto di questi tipi: 2. Le titolature. Solo una forma è attestata, che è quella “IMP POSTVMVS AVG”. Tuttavia, un certo numero di monete (quattro in totale) sono state punzonate “POSTVNVS (sic)”. Questo errore ricorda il “PDSTIMVS” della prima emissione di Colonia. Ciò indica che l'informazione fu trasmessa solo verbalmente all’incisore. Dato che diverse monete presentano questa caratteristica, si può presumere che questo non fosse un semplice incidente di punzonatura, ma che facesse parte della riproduzione scritta di una forma parlata distorta (si pensi agli innumerevoli SECVR TENPO). Ciò dimostra, in ogni caso, che l’ortografia del nome del principale nemico dell'Impero era a malapena familiare in Nord Italia (inoltre, la monetazione gallica di Postumo appare solo molto raramente a sud delle Alpi). 3. Le denominazioni. Due nomi fanno parte di questa serie: aurei radiati e antoniniani. B. DATAZIONE: Abbiamo visto che la prima serie in assoluto è stata emessa alla fine dell'inverno 266/267. La serie successiva, molto breve, è seguita in breve tempo, nonostante un'interruzione di alcune settimane, poiché occorreva reclutare e addestrare nuovi incisori. Il numero di monete trovate mostra che la seconda serie a nome di Postumo è stata distribuita per poche settimane al massimo, collocheremo questo evento nella primavera dell'anno 267. In questa occasione Aureolo ha offerto una donativo, di cui sono conservati esemplari di dubbia autenticità. C. METROLOGIA: PHASE A, GROUPE A (aurei radiati): I due aurei radiati che ci sono giunti pesano 4,63 e 3,84 g rispettivamente! La seconda moneta, la quale mostra la traccia di un buco riempito, è, verosimilmente, un falso stampato su una moneta d'oro originale (che, a nostra conoscenza, non è mai stato trovata). Il valore medio è 4.235 g, ha quindi un interesse molto limitato. Tuttavia, sembra certo che il peso della moneta d'oro rimossa dalla quotazione sia più che raddoppiata rispetto all’ultima serie emessa da Gallieno, purtroppo altrettanto scarsamente documentata. Siamo comunque molto lontano dai 5,09 g registrati per la prima emissione monetaria milanese di Claudio. PHASE A, GROUPE B (antoniniani senza segno di zecca): in questo caso abbiamo i pesi di 56 esemplari: L'istogramma è abbastanza irregolare, ma non sembra che siamo in presenza di due popolazioni differenti. La fase B è attestata da due pesi (media: 3,12 g) che non hanno valore statistico. Se la lega non sembra essere stata modificata rispetto a quella della quattordicesima serie di Gallieno, il peso, invece, è stato notevolmente aumentato: l'antoniniano è stata "rivalutato" del 14,08% (è aumentato di 0,454 g). COMPOSIZIONE CHIMICA: Siamo estremamente poco documentati sulla composizione chimica degli antoniniani milanesi a nome di Postumo. Non è stata pubblicata alcuna analisi completa e abbiamo solo i seguenti dati: Ad eccezione di quello relativo al n ° 1506, respinto da LAFAURIE, il contenuto degli antoniniani milanesi battuti per Postumo appare omogeneo (5,78%). È vicino al 6,02% registrato per la quattordicesima emissione di Gallieno. D. TECNICHE MONETARIE 1. La coniazione. I tondelli sono generalmente molto rotondi e spessi. ?Il loro diametro è, però, inferiore a quello delle monete, la cui bordatura appare solo raramente.? Le tracce di ?ritratti d’incudine? sotto il rovescio sono numerose come prima; ne abbiamo trovate 10 (su 52 monete), ovvero il 19,23%, cifra praticamente identica al 19,6996 dell'ultima serie a nome di Gallieno. Questo elemento è un ulteriore argomento a favore di una interruzione molto breve tra gli scioperi di Gallieno e quelli del suo successore. 2. L’orientamento delle monete. I 51 assi sono suddivisi in 24 ex. A 6h (47.0696) e 27 a 12h (52.9496). Questo ci riporta al rapporto che esisteva fino alla serie 9/1 inclusa (48,31 / 51,6996). Questo elemento, che va ad aggiungersi al cambio di stile, indica che, almeno una parte della squadra della “moneta mediolanensis”, è stata cambiata. 3. La punzonatura delle legende. Pensiamo di riconoscere quattro mani diverse nella punzonatura dei titoli imperiali; li abbiamo attribuiti agli incisori “H”, “J”, “K” e “L”. Questi, infatti, conservano un certo numero di abitudini proprie di Milano (come la “V” formata da due barre parallele; la “A” in forma di “H”). D'altra parte, le “N” e la “M” sono incise con molta attenzione seguendo la normale ortografia per queste due lettere. L'uso dei punti di divisione è generalizzato per quanto riguarda i rovesci (ad eccezione di 1033B e 1037). 4. La sillabazione I trattini non sembrano avere alcun significato particolare. Inoltre, le varianti sono pochissime: AEQVIT è generalmente tagliato in AE / QVIT, più raramente in A / EQVIT. 5. Gli errori di legenda A parte le quattro monete che portano “POSTVNVS” invece di “POSTVMVS”, possiamo menzionare solo un VIRTVS AEQIT (sic) dal tesoro di Komin (n° 1040). Tuttavia, l'esistenza del pezzo non è stata verificata utilizzando un'immagine. 6. I diametri di bordatura Nonostante le dimensioni dei tondelli, in netto aumento rispetto alla quattordicesima serie di Gallieno, siamo riusciti a misurare solo 6 al dritto e 5 al rovescio: Queste cifre non sono molto diverse dai 20,85 / 20,64 mm registrati per quattordicesima serie di Gallieno. 7. Gli incisori Abbiamo visto, dunque, a proposito degli incisori, che quattro mani diverse sono apparse nella produzione della seconda serie di Aureolo. Sono questi: Solo il primo occupa un posto importante nella monetazione. È essenzialmente lui che conferisce, a questa seconda serie, il suo carattere particolarmente arcaico, con grandi effigi, dai tratti marcati, in altorilievo. Gli altri, le cui realizzazioni non mancano certo di fascino, aiutano poco nell'incidere sulle monete. E. PROGRAMMA ICONOGRAFICO I DRITTI: Il programma iconografico delle prima serie a nome di Postumo è banale, uguale a quello della sua zecca in Gallia: è elencata solo una forma di busto, D1. I ROVESCI: Il programma iconografico è organizzato attorno a un unico tema, che va ad onorare la cavalleria in tre forme; Concordia 20 ex. (27,40%); Fides (26,03%) e Virtus (46,58%). Il valore generale di questi temi è stato studiato in connessione con Gallieno. Abbiamo anche compilato altrove il catalogo delle poche rare presenze della cavalleria nella monetazione romana; non ci torneremo qui. Da una propaganda su Postumo, la monetazione milanese è passata all'uso di temi prettamente locali. Il succedersi della donativa durante il breve "regno" di Aureolo, e la rapidissima e definitiva cancellazione della Virtus (Postumi) Augusti a favore di rovesci strettamente milanesi potrebbero indicare che la base non seguì con entusiasmo i suoi dirigenti, e che dovevano essere compiuti sforzi speciali (vale a dire sussidi eccezionali) per assicurarsi il loro "sostegno franco e massiccio".2 punti
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Una delle cose che ho notato e che mi crea sempre più disagio è il fatto che molti utenti non leggono la discussione, ma al massimo gli ultimi interventi e dopo questa breve lettura intervengono con un loro post. Non sapendo che cosa era già stato scritto ripetono concetti già espressi, ribadiscono concetti già scartati, elogiano chi ha semplicemente ripetuto concetti altrui. E questo crea notevole confusione e incomprensioni. Vorrei quindi fare un appello a tutti gli utenti: Per favore prima di scrivere leggete. Arka Diligite iustitiam1 punto
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In questo gettone dodecagonale il fiore centrale a 10 petali è contornato dalla scritta CHLES TROUYET - BEYROUTH. Sull’altra faccia il controvalore in valuta libanese.1 punto
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La risoluzione della foto purtroppo non permette di vedere segni di bulino (magari è pure intenzionale). Però ho trovato altri esemplari di questa moneta che ne ricordano un pò lo stile “bombato”, l’occhio “pallato”, le labbra “a canotto” etc.. @Lucifugo mi mancavano i tuoi post!1 punto
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Proprio non saprei, solitamente, oltre che la nazione, sono interessato solo ai numeri, come la data ed il valore nominale (un'altro 5 si trova al rovescio). Quando voglio sapere cosa significano anche gli altri caratteri a me sconosciuti mi aiuto con la traduzione che si trova sul sito numista, per questa specifica moneta si trovano qui: https://en.numista.com/catalogue/pieces2962.html1 punto
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Io - come ho già detto più volte - amo gli appiccagnoli, quindi ovviamente non lo andrei a togliere. Ma anche a chi non sia interessato alle montature sconsiglierei sempre un intervento così invasivo, a meno che non si tratti di un restauro eseguito da un professionista.1 punto
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L’Ismn (Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati) del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) ha messo a punto una molecola organica contro il 'tumore' dei bronzi antichi più efficace del benzotriazolo nel bloccare la 'metastasi' delle pericolose macchie verdastre e permettere di recuperare il manufatto. Per avere buoni risultati basta una piccola quantità di DM02 spalmata con un pennello direttamente sulla parte 'malata' a concentrazioni dalle 30 alla 100 volte inferiori a quelle del benzotriazolo. Essendo efficace in piccole dosi, la DM02 assicura anche un minor pericolo di tossicità.1 punto
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Come ti è già stato risposto più che correttamente, l'anno 1700 Sede Vacante è comune ( nell'ambito delle piastre) il fatto che sia appiccagnolata ne diminuisce il valore economico, in quanto in via di massima, il collezionismo papale preferisce monete senza interventi, comunque non sono disdegnate quelle che si accompagnano al portativo. Queste monete, con anello di sospensione, che a volte sono anche delle piccole opere d'arte ( non è questo il caso), più che essere portate, erano appese, sopratutto quelle delle Sedi Vacanti, che riportano l'immagine dello Spirito Santo sotto le sembianze di una colomba, sopra le culle dei neonati, come portafortuna. Il valore economico di questa moneta, in questa condizione, è abbastanza soggettivo, in quanto l'appiccagnolo, come già detto sopra ne decurta abbastanza il valore, la moneta di per se si presenta in BB, un valore indicativo potrebbe essere sui 200/300 € saluti TIBERIVS1 punto
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Sisi assolutamente, questo qua di eBay lavora in un negozio di Numismatica in Inghilterra e poi c'è un'italiano che ha un negozio a Loreto... Compro solo da loro due1 punto
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Si, non voglio fare analisi su ogni moneta e tantomeno sugli ossidi perché sarebbe una spesa esagerata tenendo ben presente che non commercio in monete. Quindi l'ossido di ferro ha un sapore molto caratteristico, ma anche l'odore è riconoscibile, basta prendere una particella di ossido e appoggiarla sulla punta della lingua, se non fa schifo naturalmente. Tornando alle monete di "manerbio" ricordo di avere letto che il processo di de ossidazione è stato eseguito con acido, quindi ora suppongo che quelle macchie rossastre sulle dracme possano essere residui di rame inclusi in qualche modo, o come parti di suberati, nell'insieme del tesoro e scioltisi o deteriorati durante le operazioni di pulitura.1 punto
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peccato. si trattava di una bella moneta, più che in buona conservazione e ben leggibile/identificabile con certezza. PizzaMargherita. scusa per gli errori ortografici fatti nell’ultima mia pagina. ti garantisco che non sono analfabeta. scrivo velocemente senza rileggere.1 punto
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Qui personalmente non ne ho mai viste di simili, ma magari ci sono pure. Mi sono semplicemente rifatto ai nostri muri a secco, le pietre lavorate appositamente per stare in testa ai muretti sono molto più rozze, è da loro che mi è venuta l'idea. ciao1 punto
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Buongiorno sono d accordo che sia falso ma non mi sembra che sia fatto molto bene, credo che se fosse un falso moderno sarebbe stato migliore, pertanto credo che sia stato fatto in epoca antica, saluti1 punto
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sei riuscito ad aggiudicarti la moneta? a parte le precauzioni ragionevoli inviate dai nostri amici lamonetiani, ritendo sia una moneta che in una collezzione come la tua, fauna bella figura. P.M.1 punto
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Ho seguito con piacere le 2 orette di conferenza e devo dire di essere felice. Ho visto 2 monete di cui 1 mi ha molto colpito (ed in base alla quale bisogna rivedere tutto l'assunto delle coniazioni) Al di là di personali considerazioni sono felice di essere riuscito ad unirmi la videoconferenza. C'è sempre da imparare. E' stato istruttivo. Bene bel pomeriggio.1 punto
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Ha ragione @Artax. Neanche io avevo ancora considerato il fatto che potessero esistere dei riconi delle monete del 1907. Anche io ho sempre tenuto in mente solo i riconi austriaci identificabili dalla data. Però esistono riconi anche ungheresi. Il link seguente (http://www.koronaportal.hu/hirek/1907-es_koronazasi_100_koronas_utanveretei_kozotti_kulonbseg.php) rimanda a un sito / forum numismatico ungherese (che non conoscevo, magari è invece il più importante) che tratta la questione dei riconi delle 100 corone ungheresi. Consiglio una traduzione automatica di Google incorporata nella pagina web per coloro che come me non conoscono l'ungherese (meglio una traduzione verso l'inglese che verso l'italiano, risulterà meno sgrammaticata di quanto lo sia quella italiana). La sigla U P accanto alla data dovrebbe in buona sostanza identificare i riconi. Poi esistono del 5 korona (http://www.koronaportal.hu/ritkasagkatalogus/5_korona_utanveret_ermek.php) riconi dove figurano ancora tali lettere e riconi dove non figura alcunché. E quindi la questione si complica. Sembra però che tali riconi, leggendo le informazioni del sito, siano più rari delle originali.1 punto
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In generale mi trovo d'accordo sul leggere prima di scrivere e vale per la maggior parte delle discussioni. Ci sono però belle discussioni di 25/30 pagine (se non di più) su questo forum e lì, in quel caso specifico, posso anche capire che un nuovo utente voglia dire la sua, dare un contributo (magari postando qualcosa di già visto) e che non abbia letto tutto, non per mancanza di voglia, ma semplicemente perché spesso ai forum e alle passioni non abbiamo possibilità di dedicare così tanto tempo. E' capitato anche a me, che sono nuovo su questo forum (e spero di non essere oggetto della discussione ?). In generale, quando si hanno piattaforme con contenuti così vasti, è il prezzo da pagare. Non ci trovo neanche nulla di male, sinceramente. Se questa ripetizione genera comunque passione per la materia, per me va bene. Senza approfittarsene, ripeto. Tanto per dire, io ho un canale YouTube con 500 video (nulla a che fare con le monete) e i nuovi iscritti non fanno neanche la ricerca per vedere se qualcosa è già stato pubblicato. Semplicemente, mi tartassano di messaggi privati chiedendomi cose di cui ho già parlato.1 punto
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Sembrerebbero crazie medicee.... Sotto una crazia del granduca Gian Gastone (1723-1737)1 punto
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A volte (e in questo caso ancora di più) chi più spende meno spende... Arka Diligite iustitiam1 punto
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provo a dire qualcosa... il IV secolo nel suo complesso è ai nostri occhi un'immane confusione monetaria, ma questo non doveva essere per i contemporanei, che sapevano sempre cosa usare e come... quindi questa confusione da cosa è data? ci sono vari fattori che aiutano a creare confusione: 1 - abbiamo sempre il vizio di vedere le cose su ampi spazi temporale, e questo crea non poca confusione 2 - applichiamo alla numismatica, che è una cosa "di tutti i giorni", regole o pensieri moderni ... 3 - vediamo l'inflazione del IV secolo come qualcosa di mostruoso, ma poi a guardarla bene , su tempi "umani" non è spesso differente da tante cose viste nel XX secolo 4 - siamo portati a creare complessità dove questa non c'era ... mi vengono in mente i conteggi mirabolanti di Hahn e simili il punto è che non sappiamo molto, ma sappiamo per certo che la base del calcolo rimane il denario, questo anche quando il computo diventa in milioni o miliardi ... l'uso delle monete di conto e dei nomi convenzionali, per noi è una complicazione, ma per i contemporanei facilitava l'uso. se a questo aggiungiamo il costante uso da parte dei "numismatici" di termini che NON erano adottati per le monete, il papocchio è fatto... ricordo, giusto per comodità...che la distinzione tra solido 1/72 e aureo 1/60, in termini di solido contro aureo, esiste solo per i numismatici moderni... cioè non esiste un testo antico che distingua con i due nomi le due monete il termine "follis"...nemmeno inizio ... SE è stata una moneta nel IV secolo, e forse lo è stata, è accaduto solo per un momento, chiamarle tutte follis da Diocleziano a Teodosio I è poco utile il nummo...altra moneta di conto... forse coniata una volta... decargiro, maiorina, centenionale .... potrei continuare... la sovrastruttura della numismatica moderna, ci impedisce di vedere le cose... la "confusione2 è solo nostra, perchè se nei testi antichi si legge di tutto sui prezzi, sull'inflazione, etc etc, non si legge mai di problemi di questo tipo...1 punto
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Generalmente gli argenti e gli ori sono spettacolari, ma quest'anno sono, a mio parere, scadenti !1 punto
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Nasce in Isola di San Giulio nel 962, figlio del nobile svevo Roberto da Volpiano . Fattosi monaco benedettino. Guglielmo lavora tra Francia ed Italia alla fondazione e costruzione di architetture religiose, realizzando quasi 40 tra abbazie e chiese . Artefice tra il 989 ed il 1002 della ricostruzione della chiesa di San Benigno in Digione, del cui monastero era abate, in Francia è anche tra i costruttori dell'abbazia di Mont Saint Michel, della quale disegna il progetto della chiesa romanica . In Italia, nell'attuale San Benigno Canavese, fonda nel 1003 l'abbazia di Fruttuaria : sponsor di Guglielmo è Arduino, marchese di Ivrea, poi contrastato re di Italia tra il 1002 ed il 1014, che si ritirerà a Fruttuaria dove chiuderà la sua vita il 14 Dicembre 1015 . Fruttuaria, dopo l'apice del suo splendore verso il 1260 (200 chiese in Italia con 30 in Germania ed Austria) , decade nei secoli successivi fino al 1770 quando ciò che rimane degli edifici romanici originari viene demolito e ricostruito, conservandone il solo antico campanile . Resti e mosaici della antica abbazia di Fruttuaria verranno scoperti dopo il 1980 sotto l'attuale chiesa ricostruita . Come ci ricorda D. Promis (Monete degli abati di San Benigno di Fruttuaria - 1870) , attorno al 1520, in un torrione del castello di Montanaro, proprietà di Fruttuaria, Bonifacio Ferrero, pare di sua privata iniziativa, installa una zecca che batterà moneta almeno a partire dal 1525 : dallo scudo d'oro del sole (T.I. n. 1) , ai testoni d'argento (nn. 2 , 3 , 4 , 5) , fino agli 8 grossi (n, 6) , al cornuto (n. 7) , proseguendo dopo breve intervallo con altro scudo d'oro del sole ( n. 8 ) , un testone d'argento ( n, 9) ed i cornabò ( n. 10) ed altri sporadici tipi fino al 1581 .1 punto
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Precedentemente abbiamo parlato dei denari tornesi battuti durante la guerra definita “congiura dei baroni” dal conte Cola Monforte di Campobasso. Ora vorrei fare un accenno allo stesso nominale battuto nella città di Lecce dal Principe di Taranto Giovanni Antonio del Balzo-Orsini ad imitazione dei tornesi della Grecia franca . Una moneta non caratterizzata da segni distintivi che possano assegnare queste emissioni alla città salentina, se non lo scarso contenuto di fino. Queste emissioni sono documentate oltre che con gli ingenti acquisti di rame da parte della zecca (che ufficialmente non è mai stata autorizzata a coniare) e che pare abbia prodotto un numero di tornesi pari a 4.335.261 di pezzi e che per batterli furono necessari 16 conii realizzati dal Mastro Antonio Valente di Lecce (C. Minervini “Le monete dei pretendenti”, p. 495, Bari 2011). Il Sambon ipotizza che questi tornesi siano imitativi proprio dei tornesi della Grecia franca emessi da Filippo di Taranto. Ma come scritto si trattava di moneta con scarso contenuto di fino o addirittura di rame e che non era accettata facilmente come dimostrato dalla lettera che scrive il Trezzo a Francesco Sforza il 13 aprile 1462: “ El principe de Taranto, che era a Leggia, è venuto ad Altamura dove è andato el conte Jacomo. Fin qui non se sente che dagano dinari, salvo che’l principe se è dicto che voleva dare cinque ducati per lanza et lo panno et che poi daria altri XV ducati, ma niuno li ha voluti, maxime che vole dare mala moneta cioè tornesi novi”. Altresì come scrive il Sambon, il Trezzo scrive, alla data del 24 luglio 1462: “In quest’hora ho veduto littera de misser Antonello d’Aversa, regio secretario, ad misser Diomedes, dove li scrive che le terre del Duca di Melfi hanno cominciato ad refutare li tornesi novi et che per questo il Pricipe ha avuto parole cum el Duca cum dirli chel vole che la moneta sua non se refiuti, che altramente a luy non mancarà bono accordo et che non resti se non per luy a dire de si et molte altre parole et che la dente d’arme stanno de mala voglia per la tristezza de dicta moneta”. Insomma il denaro tornese viene “adottato” nel Regno per via della sua buona qualità… e verrà “ripudiato” secoli dopo per i motivi esattamente opposti. Scusate nuovamente i miei lunghi post che possono risultare noiosi ma se vengono toccati argomenti a me cari non resisto, specie dopo una forzata astinenza che mi ha tenuto lontano dalla mia biblioteca numismatica.1 punto
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Ragazzi, siete troppo... così mi fate arrossire e non sta bene con l'immagine di un animale mitologico qual è il Chupacabra: le possibili prede non avrebbero più paura del sottoscritto...1 punto
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Sono assolutamente d'accordo. Per fare un esempio in questo caso i diritti del 15% per chi compra sono ottimi e in Italia li fa solo la Scaligera se non erro. La differenza è che, a parità di costi, a Rsm tolta IVA e tasse restano circa 2/3, in Italia 1/3 e la differenza è consistente. Poi ci mettiamo gli altri aspetti che hai correttamente evidenziato e il cerchio si chiude ?1 punto
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Caro @caravelle82 Hai senz'altro ragione. Stiamo ragionando di sfumature. Caro @Saturno, il tuo ragionamento è più che giusto: è vero, è condiviso. Ciononostante mi piacerebbe comunque che il termine NUMISMATICA diventi un po' più inclusivo, ma non è questa la discussione per argomentare questo mio desiderio. Credo ci siano già delle discussioni a tal riguardo. Vi prego, non scambiate la mia insistenza per scontro. È solo che attorno a 'sti maledetti fascicoli che ho comprato (inutili davvero nelle mie collezioni, visto che mi occupo solo di Europa) vanno a condensarsi questioni che mi stanno molto a cuore: accesso al collezionismo numismatico (e al collezionismo in genere), educazione al collezionismo e ricambio generazionale. Trovo inaccettabile che io, alla soglia dei 40 anni (mi manca ancora qualche anno), debba essere considerato nel mio circolo di provincia come la nuova leva di collezionisti. Le nuove leve devono essere i ragazzi e le ragazze, non gli adulti che, bene o male, praticano da 25 anni. E se queste iniziative editoriali servono ad avvicinare anche un solo principiante al collezionismo, allora accetto in linea teorica anche le loro perverse logiche economiche e consumistiche. È vero che oggigiorno quelle informazioni numismatiche reperibili nei fascicoli si possono reperire anche altrove nell'infosfera. Ma vorrei qui perpetuare anche il senso del sapere enciclopedico (che siano la mia vecchia FABBRI di tre decenni fa, o la MOTTA, o WIKIPEDIA, fatte le dovute distinzioni di autorialità), il valore pedagogico del sapere enciclopedico, il fatto che un'enciclopedia (e tali strumenti editoriali costituiscono una sorta di piccola enciclopedia, un compendio generico alle monete e banconote mondiali) si configuri come una guida in un determinato ambito accentrando in sé diverse informazioni, al di là della logica molte volte dispersiva del web.1 punto
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Buongiorno a tutti. Vorrei condividere con voi, per un semplice parere e/o discussione, un paio di acquisti effettuati qualche settimana fa su un noto sito di aste numismatiche; non trattasi di pezzi eccezionali o particolarmente rari, ma poiché sono stati anche i primi acquisti effettuati, mi farebbe piacere qualche consiglio e, perchè no, anche qualche "bacchettata" in caso di errori ☺️ (non posso che imparare da esperti come voi). La prima che vi propongo sono i 5 centesimi "Italia su Prora" del 1915 (catalogata come NC) . La conservazione indicata dal negozio era tra SPL/qFDC. Parere strettamente personale (e da neofita), probabilmente siamo più vicini allo SPL, i contorni mi sembrano ben delineati così come i rilievi. Alcuni particolari che potrebbero non notarsi dalle foto sono delle splendide tracce di rame rosso sul R\; la peculiarità che mi ha spinto all'acquisto. La seconda che vi propongo sono i 20 centesimi "Esagono" del 1919 (catalogata come C) Moneta essenzialmente comune e, sempre secondo la conservazione indicata dal negozio, tra lo SPL/SPL+. Al R\, come si può notare anche dalla foto, tracce del conio precedente. Questo acquisto è stato fatto più per rimpiazzare un paio di pezzi estremamente rovinati e danneggiati. Tra le due, senz'altro la prima ha un qualcosa in più ? Almeno per ora, non vi indicherò il prezzo di acquisto. Vorrei prima ricevere un vostro parere sulla conservazione delle monete così da verificare se le informazioni raccolte prima della chiusura dell'asta sono state utili o meno. Grazie e buona giornata. Simone1 punto
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Credo che alla lunga le 500 euro diventeranno un po’ come le 500/1000 dollari americani che anche se ridotti in brandelli hanno un grosso valore oltre che nominale anche collezionistico. Io per sicurezza una me la sono conservata. Non è fds ma anche volendo ormai fds non se ne trovano ( a dire il vero non le vedo da un paio di anni in generale?). Io la mia da parte l’ho messa1 punto
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A febbraio Borisov, primo ministro della Bulgaria, aveva dichiarato di voler rinviare a luglio la decisione sull'adesione all'ERM II perchè non riteneva sufficiente il consenso pubblico all'ingresso nell'unione monetaria, ma l'emergenza COVID gli ha fatto cambiare idea. Secondo una sua dichiarazione dell'inizio di questo mese l'obiettivo è di tornare all'adesione entro fine mese, in quanto far parte dell'ERM II garantirebbe anche alla Bulgaria la copertura dei piani d'emergenza economica anti-COVID messi in piedi in ambito UE. Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha confermato che la Bulgaria entrerà nell'ERM e nell'eurozona con l'attuale tasso di cambio fisso di 1 euro per 1,95583 lev bulgari. Come possibile data d'ingresso nell'euro ora si parla del 2023. Per quanto riguarda la Croazia, Il ministro delle finanze Zdravko Marić ha dichiarato in una seduta del Consiglio nazionale per l'adozione dell'euro che la Croazia ha soddisfatto quasi la metà delle 19 misure in sei diverse categorie necessarie per l'adesione all'ERM II e che si aspetta che il processo sarà completato entro la fine della presidenza croata dell'UE (30 giugno).1 punto
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Di solito queste monete strane che trovo in giro per il web le metto in una apposita discussione nella sezione "Monete estere", ma questa si merita di essere messa anche qui, soprattutto per strappare un sorriso :D Prima moneta al mondo con bordo asimmetrico. Si è reso necessario poiché si è voluto dare alla moneta (nonché alla custodia) la forma del... cavolo! Moneta da un dollaro in argento puro coniata dalla Royal Australian Mint per Niue Island. Il tema è comunque abbastanza serio, lo scopo di questo ortaggio è di simboleggiare protezione e fertilità, vi è raffigurata una capra vestita con un camice intenta a distribuire cavoli e carote a cinque piccoli che chiedono cibo, sullo sfondo fanno capolino alcune grandi foglie di cavolo.1 punto
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