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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/18/21 in Risposte
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Buongiorno a tutti, oggi volevo presentarvi questo testone della mia collezione. INNOCENZO XIII (1721-1724), Roma, Testone (Munt 6, CNI 9) D/: Stemma poligonale con fogliami INNOC + XIII - PONT + M + AN + I R/: NVLLVS // ARGENTO // COLOR . EST // AVARIS in cartella chiusa in basso dall'armetta di Mons. Pietr'Antonio Annibaldi della Molara, presidente di zecca. T/: liscio Peso: 9.13 g. Si tratta di un testone piuttosto raro (convenzionalmente considerato RR), che da un punto di vista stilistico possiamo ritenere non eccezionale, pur essendo capo incisore in zecca Ermenegildo Hamerani, soprattutto se confrontato alla varietà e qualità dei testoni del suo predecessore Clemente XI. Sotto il breve pontificato di Innocenzo XIII (al secolo Michelangelo Conti, romano, discendente della celebre famiglia dei Conti del Tuscolo che già ben sette pontefici aveva dato alla Chiesa), sono solo due i testoni che vennero coniati: questo qui presentato (anno I) e l'altro (anno II) con al R/ in cartella l'inscrizione "Contempta pecunia ditat" (Munt 7). Entrambe le legende possono ritenersi un incitamento alla carità: in particolare "Nullus argento color est avaris" ovverosia "L'argento non ha alcun colore per gli avari" (Orazio, Odi) fa riferimento al fatto che gli avari tengono l'argento inutilizzato, nascosto sottoterra, per cui non può risplendere alla luce e quindi non ha colore. L'esemplare proposto si presenta con una conservazione superiore alla media ed è arricchito da una splendida patina di vecchia raccolta. Michele10 punti
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Ciao a tutti, Anche io uso i vassoi per le piastre con caselle quadrate,ma senza cartellino sotto. Scusate la pessima foto, solo per rendere l'idea. Ciao a tutti. Raffaele.9 punti
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Eccomi, grazie a tutti, allora, ci siamo, dovrebbero finire di stampare tra oggi e domani, ho visto che c'è già una prevendita da parte di un commerciante professionista su ebay, chi utilizza facebook può contattarmi direttamente su messenger, a giorni comunque sarà disponibile anche presso la casa editoriale.4 punti
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Buon pomeriggio. Segnalo e raccomando questo aureo libretto, edito dal Mulino l'estate scorsa. In esso sono raccolti cinque brevi saggi del grande storico dell'economia Carlo Maria Cipolla, pubblicati la prima volta in italiano nel 1957 e divenuti introvabili. Gli scritti, nel linguaggio semplice, preciso e avvincente del quale Cipolla, morto nel 2000, era maestro, ruotano tutti intorno al ruolo della moneta nell'economia europea tra alto Medioevo e primo Rinascimento. Particolarmente interessanti mi sono sembrati quello sulle "monete fantasma", cioè le unità di conto non corrispondenti a nominali effettivamente coniati, e quello sui "dollari del Medioevo", cioè le monete che, una dopo l'altra, hanno svolto il ruolo di valuta forte, internazionale, spendibile per le transazioni commerciali su larga scala: prima il nomisma bizantino, poi il dinar arabo, infine il fiorino e il ducato veneziano. Buona lettura3 punti
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Salve trattasi di un gettone della funicolare israeliano https://en.numista.com/catalogue/pieces62517.html3 punti
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Buonasera a tutti, io le mie piastre le tengo in valigetta abafil su vassoi in velluto blu...3 punti
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Repubblica Democratica tedesca, 5 mark 1971. Commemorativi del 400° anniversario della nascita di Giovanni Keplero. Al rovescio è illustrata la 2^ legge di Keplero3 punti
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1971 Malawi - 1 e 2 tambala (100 tambala = 1 kwacha) Curiosità: Nella lingua locale 'tambala' significa letteralmente 'gallo' e kwacha significa 'alba', in questo paese si suole dire che 100 galli fanno un'alba.2 punti
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È un gettone israeliano. Cerca su Google "funicular hadar token". P.s.: ho visto ora che @Meleto ti ha risposto. Abbiamo risposto in contemporanea2 punti
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Argenti e rame nei vassoi in velluto. Per l'argento è un dolce riposar e patinar ?2 punti
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Solo valore storico? Non scherziamo. Recentemente da Bolaffi in conservazione MB, a volerci bene, 1600 più diritti cioè 2000. Questa è vero che è bucata ma la conservazione non sarebbe male. Qualche centinaio di euro li vale.2 punti
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Eccoci ritrovati dopo un po' di attesa a parlare nuovamente di Luigi Bonaparte e, in particolare, delle sue monete. Quest'oggi apriremo il capitolo riguardante gli stuivers, cominciando dalla cosiddetta serie “delle insegne”, così chiamata per via del caratteristico rovescio. Prima d'iniziare, però, vorrei rimarcare un concetto già espresso in precedenza. Per cercare di orientarvi quantomeno indicativamente nell'intricato mondo della monetazione olandese degli inizi del XIX secolo, dovete tenere presente la seguente equazione: 1 rijksdaalder = 2,5 gulden = 50 stuiver. E, perciò: 1 gulden = 20 stuiver. Già così la trattazione che seguirà (non solo oggi ma anche prossimamente) dovrebbe risultarvi più chiara. Conclusa la premessa, vediamo ora in cosa consiste questa serie delle insegne. Ebbene, si tratta di tre monete di prova con taglio da 50, 20 e 10 stuiver. Il conio, anche in questo caso, è opera di Joan George Holtzhey (per gli amici semplicemente George). Questo progetto fu eseguito nel 1807 ma non ebbe grande fortuna in quanto venne, purtroppo, bocciato dalla commissione giudicante. Vennero, pertanto, creati solo una manciata di esemplari e, per questa ragione, si tratta di monete estremamente rare e ricercate. Secondo la scala olandese, corrispondono a degli R4, ovverosia il massimo grado possibile. Passiamo ora alla descrizione tecnica. Al dritto troviamo il ritratto del sovrano rivolto verso destra. La legenda circolare, un po' diversa da quella a cui ci eravamo ormai abituati, riporta: LODEWYK DE EERSTE KONING VAN HOLL. traducibile in: Luigi I Re d'Olanda. Da notare la peculiarità dei caratteri più piccoli in corrispondenza delle preposizioni “DE” e “VAN”. Il rovescio, invece, presenta il classico scudo coronato diviso in quattro quadranti. Possiamo, però, già riscontrare una piccola differenza a livello dell'esecuzione dell'aquila, a mio avviso più stilizzata e rigida rispetto al solito. Ma, d'altronde, siamo nel 1807 e lo stile non può ancora considerarsi completamente affinato. Ciononostante, credo si possa apprezzare pienamente il grande sforzo tecnico compiuto da George nella cura del dettaglio e nel creare un qualcosa di elaborato ed elegante. Molti collezionisti e studiosi considerano questa serie come la sua opera migliore. Per questo posso immaginare la delusione provata nel momento in cui la commissione respinse questa prova. Ad arricchire il rovescio troviamo, incrociati tra loro, lo scettro e la mano della giustizia, simboli del potere regale francese fin dai tempi di Carlo Magno. Sotto la data, campeggia un'elegante ghirlanda floreale festonata che suggella la decorazione. Ai lati dello scudo abbiamo l'indicazione del valore nominale, mentre nel taglio troviamo inciso in latino: "SIT NOMEN DOMINI BENEDICTVM" (Benedetto sia il nome del Signore). Purtroppo, ho la possibilità di mostrarvi solo l'esemplare di taglio massimo, in quanto degli altri due non risultano passaggi d'asta nell'arco degli ultimi anni. Posso, comunque, assicurarvi che sia il 20 che il 10 stuiver sono pressoché identici, fatto salvo per peso e diametro ovviamente. L'esemplare qui di seguito è stato aggiudicato nel gennaio 2019 presso Heritage Auctions per la bellezza di 32.000 euro più diritti. Di questa serie di prova esistono anche esemplari con nessuna incisione nel taglio (che, di conseguenza, si presenta liscio) ed esemplari in bronzo (anziché argento) su cui non è inserita l'ultima cifra della data. Particolarmente interessante, però, è a mio modesto avviso l'esemplare (a quanto pare unico nel suo genere) che riporta la legenda circolare al dritto in latino anziché in olandese. Difatti, troveremo: LVDOVICVS PRIM. REX HOLLANDIAE ETC. Questo unicum (in stagno) è stato battuto nell'asta Schulman del lontano 12 marzo 1930 ed è tuttora conservato nella collezione della Banca nazionale d'Olanda. Detto ciò, anche per oggi abbiamo concluso. Mi auguro, come sempre, che sia stato di vostro interesse. Buona serata e alla prossima!2 punti
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Si applica l'aliquota Iva ridotta nella misura del 10% (articolo 39, Dl 41/1995): per le importazioni (da chiunque effettuate) di oggetti d'arte, di antiquariato o da collezione (cfr circolare 24/E del 17 maggio 2010)2 punti
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Saluti a Tutti gli Amici del Forum, REGNO D'ITALIA VITTORIO EMANUELE II - LIRE 5 1871 ROMA2 punti
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1971 Somalia - 100 scellini La stampa fu curata dall'Istituto Poligrafico dello Stato Carte Valori Roma. Banconota appartenente all'ultima emissione con ancora qualche dicitura in italiano, l'Amministrazione fiduciaria italiana della Somalia (A.F.I.S. 1950-1960) era già terminata da tempo, la nuova ed indipendente Repubblica della Somalia utilizzò dal 1962 queste banconote (tagli da 5-10-20-100 scellini). Con la succssiva emissione del 1975 sulle banconote sparisce ogni riferimento del passato italiano della nazione, per le monete destinate alla circolazione le ultime con qualche dicitura in italiano furono i centesimi di scellino del 1967. (postate a suo tempo)2 punti
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Buonasera, prendo spunto da quanto proposto da @gennydbmoney e posto il diritto dei miei 4 esemplari di 3 cavalli 1792 per un confronto. ? Saluti Alberto2 punti
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@Arka Guardando la moneta, ho il dubbio che possa trattarsi di Giuliano II l'Apostata da Cesare. Come zecca a me pare di leggere SIS....ovvero Siscia. Se però guardo la zecca di Siscia per Costanzo Gallo FTR, mi pare di vedere che la legenda del dritto sia sempre ...VS IVN NO.., mentre qui si legge ...VS NO..... (senza IVN, insomma). Secondo questo ragionamento quindi ho ipotizzato che la lettera prima di VS al dritto non sia una I (come in CONSTANTIVS) bensì una N come il IVLIANVS. Non mi torna però tanto la spezzatura della legenda del dritto. Che ne pensi? Ciao da Stilicho @Doggy E' sempre bene non accodarsi ad un' altra discussione, soprattutto se molto vecchia e se "monografica" per così dire, come quella qui presentata. Considera, infatti, che tu hai chiesto chiarimenti in merito ad una moneta specifica in tuo possesso, mentre la discussione in questione si occupava di approfondire l'argomento delle FTR in generale. In questi casi penso che sia meglio aprire una nuova discussione, anche perchè così avrai una maggior visibilità. Ciao da Stilicho2 punti
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Ciao a Tutti, mi collego idealmente a @Meleto ed al bellissimo gettone satirico, in quanto il 1870 fu davvero un anno terribile per i nostri "cuginastri" francesi. Dapprima pomposamente l'Impero continuò a coniare monete ( molto belle ) con l'effige di Napoleone III°... poi subentrò la Repubblica. Questo è l'ultimo Scudo dell'Imperatore.2 punti
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Il 16 ottobre 1901, il Presidente Roosevelt, da poco insediatosi dopo la morte di McKinley, venne a sapere che Booker T. Washington era tornato in città, e lo invitò a cena per quella stessa sera. Ebbe un attimo di esitazione, sarebbe stato il primo Presidente a ricevere una persona di colore alla Casa Bianca. Ma quell'attimo lo fece vergognare di se stesso, e lo rese ancor più determinato a rompere una tradizione che durava da sempre. Così, alle 7.30 di sera, Roosevelt accolse Booker T. Washington, e lo presentò a sua moglie Edith. Purtroppo, non esistono immagini di quell'incontro Booker T. Washington (1856 - 1915, la T. sta per Taliaferro) è stato un educatore, scrittore e oratore statunitense, punto di riferimento per la comunità afroamericana dell'epoca. Nato schiavo, e affrancato ancora bambino, riuscì a riscattarsi grazie alla buona istruzione conseguita presso la Hampton University e il Seminario Weyland. Su raccomandazione del fondatore della Hampton, Samuel C. Armstrong, ancora in giovane età diventò il primo direttore del nuovo Tuskegee Institute, una scuola per diventare insegnanti riservata agli afroamericani. Washington credeva che l'istruzione avesse un ruolo cruciale perché i cittadini afroamericani potessero risalire nella scala sociale e nelle strutture economiche degli Stati Uniti, e diventò celebre a livello nazionale come portavoce e leader della comunità nera. Nonostante il suo approccio non-conflittuale fosse criticato da alcuni altri leader afroamericani (lo chiamarono Il Grande Accomodatore), riuscì a stringere buoni rapporti con grandi filantropi (come i Rockefeller), che finanziarono con milioni di dollari la Hampton e il Tuskegee, e contribuirono a pagare gli studi a migliaia di bambini neri degli stati del sud, oltre a donare fondi per sostenere cause legali contro la segregazione razziale e la revoca del diritto di voto. Washington ricevette lauree honoris causa dal Dartmouth College e dall'Università Harvard e fu il primo nero ad essere ospitato dal presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca (ci torneremo su quella cena ). Dal 1895 al giorno della sua morte fu considerato l'afroamericano più potente della nazione. Anche la Zecca non poteva non accorgersi di lui, e lo celebrò infatti con due monete commemorative da mezzo dollaro d'argento, che furono coniate ininterrottamente per ben nove anni in tutte e tre le zecche. La prima dal 1946, novantennale della nascita, al 1951, la seconda dal 1951 al 1954. La prima moneta fu coniata con l'intento di finanziare con i ricavi della vendita (1 dollaro per le monete di Philadelphia e San Francisco, 1,50 per quella di Denver, coniata in un numero molto più basso di esemplari), la costruzione di un Memoriale dedicato a Booker nel suo luogo di nascita (oggi monumento nazionale del West Virginia), e per questo nel primo anno, 1946, la tiratura fu enorme, rispetto a quella usuale dei mezzi dollari commemorativi: circa 1.250.000 esemplari, contro le poche decine di migliaia (ma a volte anche meno) di tutte le precedenti emissioni, ad eccezione di quella dedicata a Cristoforo Colombo del 1892-93. La moneta mostra al dritto un bel ritratto di Booker T. Washington, realizzato, come anche il disegno del rovescio, da Isaac S. Hathaway, un artista afroamericano, cosa assai inusuale per l'epoca. petronius2 punti
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Interessante argomento! allora innanzitutto come ho già anticipato nella discussione a cui ti riferisci, riassumo così non disperiamo le poche informazioni raccolte, ho notato anch'io l'esistenza di due iconografie differenti: le monete metropolitane presentano un ritratto del sovrano che viene aggiornato nel tempo, spesso a testa nuda (fa eccezione il ritratto anziano della regina Vittoria), con legenda sempre e solamente in latino (caratteristica che troviamo anche oggi nelle monete del Regno Unito). L'aggiornamento è metodico: per la regina Vittoria, solo per i pezzi in bronzo, abbiamo 4 ritratti che si scandiscono nel suo regno. Per Edoardo VII un unico ritratto ma l'aggiornamento d'età si verifica dopo circa un decennio o ventennio solitamente quindi visto il suo regno abbastanza breve non possiamo aspettarcelo. Per Giorgio V, sempre concentrando la nostra attenzione sui tagli bronzei, 3 ritratti in cui la differenza d'età è quasi minima ma evidente nel viso più maturo della serie post 1927. Giorgio V muore nel 1936 e gli succede Edoardo VIII, di questo sovrano troviamo giusto un ritratto e per altro rimasto allo stato di prova di zecca. Il 1936 per il Regno Unito fu l'anno dei 3 re-imperatori in quanto l'11 dicembre dello stesso 1936 Giorgio VI entra in carica. Anche qui un regno non sufficientemente lungo da permettere un cambio di età. Nell'iconografia monetaria del dritto troviamo quindi un solo ritratto abbastanza giovanile e l'unica modifica del dritto sta nella perdita del titolo d'imperatore d'India a partire dalle emissioni del 1949. Ora arriviamo ad Elisabetta II, ottimo esempio per spiegare questa dinamica del cambio di iconografia. Abbiamo a suo nome infatti ben 5 modifiche del ritratto in tutto il suo lungo regno dalla giovane fanciulla con ancora la corona di lauro imperiale (senza che vi fosse più un impero!) al ritratto molto anziano che troviamo sugli spiccioli inglesi dal 2015. Tuttavia esiste anche un altro ritratto nelle monete dei possedimenti di Sua Maestà Britannica cioè quello coloniale o non metropolitano. Nel XIX secolo il Regno Unito controllava più del 90% del mondo coloniale e aveva una miriade di possedimenti extra territoriali in tutto il mondo. Per tutta questa massa di territori vi era una monetazione locale e il ritratto del sovrano era un elemento imprescindibile visto il suo ruolo di massima autorità. Nei tempi antichi si sa la moneta ha svolto anche questo ruolo di propagandare l'immagine ufficiale del potere. Per il popolo l'autorità e il potere erano spesso conosciuti nelle forme di amministrazioni locali ma l'immagine del sovrano secoli fa era conosciuta dalla gente comune spesso unicamente dalla moneta e le legende quasi sempre in latino probabilmente erano poco comprese (anche oggi non tutti nel Regno Unito penso sappiano esattamente cosa significhi la legenda di penny e pence sempre più abbreviata e ridotta ormai a lettere singole D.G.REG.F.D) quello che era invece riconoscibile a tutti era il ritratto al dritto. Col tempo dai ritratti estremamente astratti dei penny medievali si è giunti in Inghilterra e Regno Unito ad un tale livello di precisione che i ritratti monetari di Giorgio V degli anni '30 corrispondono molto realisticamente al vero personaggio storico che possiamo oggi vedere e confrontare in numerosissime fotografie d'epoca. E proprio qui tocchiamo un punto fondamentale la fotografia, oggi la consideriamo forse scontata ma è un'invenzione ben recente ed è soprattutto recente la diffusione così capillare ed istantanea della sua fruizione a cui siamo tanto abituati. Dobbiamo quindi considerare una realtà molto differente dove le immagini ufficiali erano spesso disegni, cartoline, stampe o rare fotografie a maggior ragione in luoghi lontani migliaia di chilometri da Londra e tra una popolazione di più bassa estrazione sociale. Qui ancora al tempo della regina Vittoria la moneta giocava il suo antico ruolo. I ritratti delle monete coloniali erano differenti da quelli metropolitani, sempre coronati, legende in latino ma anche inglese (direi soprattutto in territori molto distanti culturalmente dal Regno Unito) e soprattutto mai modificati nell'età a differenza della quasi ossessiva attenzione al passare degli anni delle monete della Madrepatria. Col regno di Vittoria troviamo ancora un certa varietà nei ritratti che per comodità potremmo genericamente definire "coloniali" ma questa varietà viene rapidamente meno già con Edoardo VII dal 1902 in poi infatti troveremo quasi sempre un ritratto unico per tutti i possedimenti inglesi nel mondo, Edoardo VII avrà il suo, così Giorgio V e il figlio Giorgio VI e persino negli anni '50/'60 Elisabetta II, sempre rigorosamente coronato e mai aggiornato nell'età. Il motivo potrebbe nascondersi proprio nel ruolo propagandistico della moneta e dell'effigie, quasi che il sovrano col suo popolo stabilisca un rapporto di fiducia e si mostri a capo scoperto e nel suo progredire negli anni verso la fisiologica vecchiaia mentre per i sudditi di lontani domini resti sempre lo stesso sovrano coronato e sempre giovane e in salute così da non mostrare di essere in una condizione di debolezza. Ovviamente questa è un'ipotesi e spero ne leggeremo molte altre in questa neonata discussione a cui abbiamo pensato io, @Regium @Auriate @carmhack e @nikita_ per trattare di questo argomento iconografico davvero interessante accompagnando con commenti iconografici le nostre monete.1 punto
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Ciao Meleto, mi è già capitato tra le mani uno simile (argentato anziché dorato). Avevo un familiare che lavorava alla biglietteria di Roma Termini, all'epoca capitava spesso di trovare strane monete o addirittura gettoni nella "cassa" a fine giornata. Magari un po' per disattenzione del personale, un po' per disattenzione del passeggero. E questo gettone lo ricordavo bene! Pensa che con questa storia ho collezionato centinaia di monete straniere?1 punto
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Grazie mille a entrambi! Velocissimi! Non avrei mai immaginato potesse essere di una funicolare israeliana incredibile... Buona serata Regium1 punto
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Favorevole era, naturalmente, la popolazione di colore: "Il più grande passo verso l'uguaglianza in una generazione", telegrafò un nero da Nashville. "L'ora è vicina per dare inizio a un nuovo ordine", si rallegrò un altro. E così via. Di tutt'altro tenore le reazioni di molti americani bianchi, soprattutto del Sud. Valga per tutte quanto scritto dal Memphis Scimitar: "Il più dannato oltraggio che sia mai stato perpetrato da un cittadino degli Stati Uniti è stato commesso ieri dal Presidente, quando ha invitato un 'nigger' a cena con lui alla Casa Bianca. Non varrebbe più che una notizia di passaggio se Theodore Roosevelt si fosse seduto a cena, a casa sua, con un facchino delle carrozze dei treni, ma Roosevelt l'individuo e Roosevelt il Presidente non devono essere visti nella stessa luce. Non è passato molto tempo da quando il Presidente si vantava che sua madre era una donna del Sud, e che per questo anche lui era per metà sudista. L'aver invitato un 'nigger' alla sua tavola, non ha certo onorato la memoria di sua madre. Nessuna donna del Sud con un adeguato rispetto di se accetterebbe ora un invito alla Casa Bianca, né il Presidente Roosevelt sarebbe accolto oggi favorevolmente in una casa del Sud. Egli non ha infiammato la rabbia della gente del Sud, egli ha eccitato il loro disgusto". La parola "nigger", quanto mai offensiva per i neri, non appariva sulla stampa da anni, la sua improvvisa ricomparsa suonava come un'oscenità Ma, per tacito accordo, Roosevelt e Washington rifiutarono di discutere della loro cena coi giornalisti. Il Presidente, in un messaggio inviato privatamente a Washington, disse che non si curava di quello che chiunque potesse dire o pensare del loro incontro. Che si ripetè ancora in futuro, con Roosevelt che visitò più volte il Tuskegee Institute dell'Alabama, quartier generale di Washington. Eccoli insieme in una di queste visite, nel 1905. Bene, spero che questa cena non vi sia rimasta sullo stomaco, e che stanotte possiate riposare bene perché domani si torna a parlare di monete. petronius1 punto
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Hai perfettamente ragione, ma l'accodarsi ha avuto il merito di riportare a galla un lavoro da incorniciare, che magari un novellino come me chissà se e quando l'avrebbe letto. Ci sono tante discussioni (tra cui ne ho viste molte delle tue) risalenti nel tempo che possono insegnare moltissimo ai più giovani.1 punto
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Complimenti per la moneta @ZuoloNomisma, esemplare molto affascinante e molto ben conservato.1 punto
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Appunto io per le mie piastre con 37 mm ho avuto difficoltà con le piastre di Ferdinando IV e alcune piastre giovanili di Ferdinando II invece sono andate bene per le piastre Ferdinando I-Francesco I-II e Ferdinando II busto adulto.1 punto
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Buonasera a tutti, osservando i mezzi tornesi del 38 di @ggioggioe @Rocco68e confrontandoli con il mio. ? Ho visto che solo quelli con la stella sotto al busto hanno la cifra 8 aperta sopra e sotto, mentre gli altri esemplari con simbolo diverso non presentano questa peculiarità. Cose ne pensate ? Saluti Alberto1 punto
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Grazie per la tua gentile ed educata risposta ? ? e per aver chiarito il tuo punto di vista su questa questine, che naturalmente posta in questi termini è anche condivisibile. Una parte in italiano io l'avrei gradita anche per accrescere il prestigio del volume, un po come sono stati pubblicati sempre dall'editore D'Andrea, altri volumi in inglese e italiano su varie tipologie di monetazione del Sud Italia e Isole. Comunque tralasciando ormai questo capitolo linguistico, che considero superfluo oramai, in qualunque lingua sia scritto questo volume rimane sempre un opera di estremo interesse per noi appassionati di numismatica, ritengo che non possa mancare in una libreria un volume di questo calibro. Aspettando il primo volume, già sono curioso su come sarà composto il secondo volume che vedrà sicuramente la pubblicazione delle monete del Centro/Nord della Penisola.1 punto
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Salve Come già detto si tratta di un 10 para dell'Impero Ottomano ma l'anno 1327 non è l'anno di conio ma quello di inizio di regno di Muhammad V a cui va sommato il numero riportato al dritto sotto la tughra (che va letto quindi come il settimo anno di regno). La moneta è stata quindi coniata nel 1915 (1333/4) in 21 milioni di pezzi https://en.numista.com/catalogue/pieces5974.html Quanto al valore ovviamente nullo. Curioso come questi 10/20 para li abbia spesso visti forati...probabilmente avevano un interesse ornamentale in Europa.1 punto
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Bello il testone ma, personalmente, mi affascina di più la descrizione storico-numismatica. Questi sono i contenuti che mi piacciono davvero! Bravo e complimenti @ZuoloNomisma! ?1 punto
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Grazie di avermi taggato! Avevo cominciato a leggere la discussione mesi fa... Ora continueró a leggere... Molto divertente come discussione!1 punto
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Il primo evento, che è stato apripista e anche una sorta di esperimento "sociale" per vedere le reazioni , è avvenuto nell'Autunno 2020 con Twitter che ha bloccato per (non mi ricordo bene 12 o 24 ore) l'account di Orban in concomitanza con l'annuncio del possibile veto al bilancio comunitario perché differente dagli accordi di Luglio 2020. E sottolineo che in quell'occasione o in quel momento non c'erano state neppure affermazioni roboanti o altisonanti ( a parte la definizione di un signore attempato come l'usuraio del mondo e come la mente delle varie rivoluzioni colorate per il globo: per intenderci si tratta dell'uomo che ha sbancato la banca d'Inghilterra e Banca d'Italia, che ci ha regalato una parte consistente dell'attuale debitore pubblico; quello che ci ha fatto uscire , assieme alla Gran Bretagna, dal sistema dello SME,....si sto parlando proprio di lui, il magnifico, l'inossidabile, il venerabile Schwartz/Soros. PS: ha donato miliardi per il mondo dichiarando di essere un filantropo, ma con i nostri soldi....facile essere generosi così!) Tornando seri, il governo ungherese in quell'occasione pur lamentandosi non ha fatto poi niente di che, tranne esprimere l'intenzione di creare una propria piattaforma digitale per le comunicazioni ufficiali onde evitare censure o forme di pressione mediatica. Ma il punto è: i social media perché sono intervenuti? A difesa di un criminale? O a difesa dell'UE? O per dare un'avvertimento in stile malavitoso? Da ciò deriva che questi mezzi sono nelle mani di personaggi di parte, facilmente irritabili che non amano essere messi al centro dell'attenzione. Non mi stupirei se tra i finanziatori spuntasse anche qualche società della ragnatela open society / quantum group.1 punto
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Buonasera, Cristiano @Asclepia il mio è C. 9. anche se la C e il punto sono evanescenti, quando sono riuscito a trovarlo non ho pensato ad altro che a prenderlo, facendo quasi un buco sulla tastiera dello smartphone per confermare acquisto. ? Saluti Alberto1 punto
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1 dollaro Guyana FAO 1970 sul retro raffigurato un eroe nazionale Cuffyor Kofi (morto nel 1763), era un uomo akan che fu catturato nella sua nativa Africa occidentale perché schiavo lavorasse nelle piantagioni della colonia olandese di Berbice nell'attuale Guyana. Divenne famoso perché guidò una rivolta di oltre 2.500 schiavi contro il regime della colonia ed è ora noto come Rivolta di Berbice (23 febbraio 1763). su una piazza della capitale Georgetown vi è un monumento dedicato alla rivolta e a Cuffy1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, Cristiano @Asclepia complimenti per l'insieme dei Ramini 1804. Posto il mio 4 Cavalli 1804, devo dire che con rammarico noto del verde che non mi piace non era totalmente esente ma ora ho la sensazione sia aumentato, devo correre ai ripari. Saluti Alberto1 punto
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Il rovescio della moneta riporta l'iscrizione FROM SLAVE CABIN TO HALL OF FAME e raffigura una tipica capanna da schiavi, come quella dove nacque Booker, e la Hall of Fame della New York University. Un'altra iscrizione, più piccola, ricorda la Franklin County, in Virginia, dove si trovava la piantagione di tabacco di James e Elizabeth Burroughs, arrivati lì nel 1850 insieme ai loro schiavi. Tra essi, Jane, che nell'aprile 1856 dà alla luce Booker. Il padre è un proprietario di piantagione bianco rimasto sconosciuto. Nato schiavo, secondo le leggi dell'epoca, in una capanna simile a quella raffigurata sulla moneta, e che vediamo, in originale, in questa vecchia foto. Scrive Booker in Up from Slavery, la sua autobiografia: "I was born in a typical log cabin, about fourteen by sixteen feet square. In this cabin I lived with my mother and a brother and sister till after the Civil War, when we were all declared free. Of my ancestry, I know almost nothing....the cabin was not only our living-place, but was used as the kitchen for the plantation. My mother was the plantation cook. The cabin was without glass windows; it had only openings in the side which let in the light, and also the cold, chilly air of winter…there was no wooden floor in our cabin, the naked earth being used as a floor." "Sono nato in una tipica capanna di tronchi, di circa quattordici per sedici piedi quadrati (4 mt. x 5, circa). In questa capanna ho vissuto con mia madre, un fratello e una sorella fino a dopo la guerra civile, quando siamo stati tutti dichiarati liberi. Della mia discendenza, so quasi niente ... la capanna non era solo il nostro luogo di vita, ma era usata come cucina per la piantagione. Mia madre era la cuoca della piantagione. La capanna era senza finestre di vetro; aveva solo aperture laterali che lasciavano entrare luce, e anche l'aria fredda e gelida dell'inverno ... non c'era pavimento di legno nella nostra capanna, la terra nuda veniva usata come pavimento ". Ricostruita in loco in quello che oggi è il Booker T Washington Memorial, Monumento Nazionale della Virginia. petronius1 punto
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Mezzo Tornese 1838 Simbolo punto piccolo e punto grande.1 punto
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Buon sabato a tutti, non sono i tarì di cui discutono @Rocco68 e @favaldar ma cavalli del 1804 e oggi ho avuto finalmente l'occasione di averle tutte sotto mano e una foto di gruppo ci stava...un saluto Cristiano.1 punto
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6 gennaio Epifania - Manifestazione di Gesù Cristo Medaglia straordinaria senza data per il Pontificato di Alessandro VIII (1689-1691) con al verso la suggestiva scena con l'adorazione dei Re Magi e la Sacra Famiglia. Si ringrazia la Numismatica Negrini di Milano per aver prestato l'immagine della medaglia presente in scheda https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-D17S/81 punto
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