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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/30/21 in Risposte

  1. Seguendo una discussione ho scoperto che la sezione di Monete medievali di Zecche Italiane non aveva un curatore. A questa sezione partecipano molti utenti esperti e preparati in questa monetazione che è sicuramente una delle più interessanti e complesse della numismatica. Tuttavia, proprio per la complessità della materia, credo che ai collezionisti che si avvicinano ad essa per la prima volta un curatore possa essere utile. E così, dopo due anni di riposo, ho proposto a @Reficul di riprendere la collaborazione come curatore di questa sezione. La monetazione medievale italiana è una materia vastissima e, pur avendo un'infarinatura generale, non sono un esperto di tutte le zecche. Quindi spero in una vostra collaborazione e in un vostro aiuto per rendere questa sezione sempre interessante e utile per tutti. Arka Diligite iustitiam
    12 punti
  2. Buonasera a tutti, prendo spunto da Cristiano @Asclepia, le sue foto di gruppo mi piacciono molto, così viene anche più semplice confrontarle e magari cogliere qualche differenza, ma soprattutto goderne la visione come se fosse un quadro con più elementi che fanno parte della stessa scena. ? Saluti Alberto Ps. A parte le varianti, mi mancano il 1788 e il 1804 ?
    4 punti
  3. Arrivati il 1818 e 1820 (dall'ultima asta Negrini) a far compagnia al 1816 e 1817 Monete relativamente comuni in bassa conservazione, ma già così non sono così facili da trovare (senza svenarsi). Adesso manca un bel 1819 e il 1821, decisamente meno raro di quello che dicono i cataloghi (compare praticamente in tutte le aste) Foto per l'archivio prima di metterle a riposare con le sorelline sul velluto in banca
    3 punti
  4. Dopo ben quattro anni di inattività ritorno in punta di piedi qui sul forum e nel mondo numismatico per parlare dell’ultima fatica dell’instancabile amico @Rex Neap...ho dato giusto una rapida sfogliata ma come al solito non deludi mai caro Pietro! Fotografie di qualità e descrizioni minuziose come tuo solito...sfogliandolo mi sono tornate in mente le discussioni interminabili che avevamo insieme ad altri amici qualche anno fa e mi si sta riaccendendo una scintilla che credevo ormai sopita. Gaetano
    3 punti
  5. Ciao Enrico, leggendo questa discussione, mi ha riportato a quei bei tempi, dove la nostra passione ci faceva fare le ore lunghe. Purtroppo, a volte le foto ingannano, L'utente @lucerio, alla luce di questa foto, ha ragione di interpretarla come un artefizio a bulino per evidenziare meglio una legenda. Un pò come alcuni "pulitori di Greche". Ma non è cosi. Lo ha spiegato @vitellio e cercherò di spiegarlo anche io, con un paio di disegnini. Premesso, che non tutte le monete coniate, da conii punzonati per le leggente. Ovvero, quelle che non hanno la "depressione" attorno alla lettera, sicuramente hanno subito una attenta levigatura alla base del conio, cosi da eliminare la proturberanza o sbavatura, durante l'inerzia del punzoncino/lettera. La foto che allego, ci fa osservare che le tre monete, i loro conii, non sono stati levigati. I motivi del perché ? distrazioni in officina, fretta nel coniare, altri motivi validi, Ma non è questo il punto. Con un'altra foto, voglio convincere @lucerio che cone scritto da @vitellio, trattasi di sedimenti o croste calcaree, ovvero sporcizia. La ritroviamo (in rosso) anche attorno al figurativo, i( in giallo) non sono scrostature, ma uguali sedimenti.
    3 punti
  6. Ogni tanto vi aggiorno su questa meraviglia. Ho appena fatto il tampone ? e dato che sono fieramente negativo domani passo baldanzoso la frontiera e scendo verso Roma col mio prezioso fardello. Spero di trovare il tempo di passare da Moruzzi, che - coincidenza vuole - proprio il mese scorso ha autenticato una banconota simile alla mia (ma in migliore conservazione) senza numeri di serie la quale si trova ora sulla baia alla foll... ehm... alla bellezza di 8000 euro. Vi tengo informati! ???
    2 punti
  7. Salve A seconda del diametro direi o 1/2 o 1 o 2 soldi Gorizia fine settecento https://en.numista.com/catalogue/pieces29838.html 18 mm 1/2 soldo 20.7 mm 1 soldo 22 mm 2 soldi
    2 punti
  8. 1972 Libia - 1 dinar Al retro la fortezza di Shaba, fu utilizzata anche dall'Esercito italiano durante il periodo coloniale del Fezzan.
    2 punti
  9. Ignác Semmelweis e l’importanza di lavarsi le mani L’Allgemeines Krankenhaus der Stadt Wien è il principale ospedale pubblico di Vienna. Stando a Wikipedia, è il quinto più grande d’Europa sia in termini di posti letto, sia di personale impiegato. È un’istituzione che ha sulle spalle oltre tre secoli di storia: i lavori per la sua costruzione iniziarono all’indomani del secondo assedio ottomano alla città del 1683. Nella sua lunga vita è stato il teatro di molte ricerche scientifiche importanti per la storia della medicina pubblica mondiale. Ed è qui che a metà dell’Ottocento un medico ungherese getta le basi di una disciplina che ha ancora una volta dimostrato la propria importanza durante la pandemia di Covid-19: l’igiene. Questa è la storia di Ignác Fülöp Semmelweis e dell’importanza di lavarsi le mani. Quando nascere era un rischio Alla fine del Settecento l’imperatore Giuseppe II visita l’ospedale. Colpito dalle difficoltà della struttura, decide di fare dell’ospedale pubblico di Vienna un’istituzione di eccellenza tanto nella cura dei propri pazienti quanto nella ricerca medica, favorendo il rapporto con l’Università. Proprio qui, nel 1844, nella migliore clinica dell’Austria-Ungheria, si specializza in ostetricia Semmelweis che, nel giro di due anni, viene nominato assistente professore al reparto maternità dell’ospedale di Vienna. Ignác Semmelweis era nato nel 1818 a Buda, figlio di una famiglia benestante di origini tedesche. Lasciare l’Ungheria per la capitale è un passaggio inevitabile per chi ha ambizioni e lui a 28 anni lavora in una delle più importanti istituzioni europee, sebbene l’ostetricia, specialmente all’epoca, non fosse il settore più ambito della pratica medica. A far nascere i bambini erano in fondo capacissime le donne fin dalla notte dei tempi. A peggiorare la fama del settore, circola negli ambienti viennesi la sensazione che andare a partorire in ospedale sia rischioso, spesso un condanna a morte per le donne. Capitava spesso che le puerpere si ammalassero di una forte febbre che non lasciava scampo. Chi poteva, partoriva in casa. I due padiglioni Il problema della febbre puerperale è all’ordine del giorno nel direttivo dell’ospedale, ma nemmeno i più blasonati medici e professori universitari sanno spiegare l’origine della malattia. Semmelweis nota però un fatto che sfuggiva a tutti. Nell’ospedale di Vienna i padiglioni di ostetricia sono due: in uno i parti sono assistiti dal personale medico, nell’altro solamente dalle balie e dalle infermiere. Il medico ungherese analizza il numero di neo-madri decedute nei due padiglioni tra il 1841 e il 1846, osservando che è più facile morire se si partorisce nel padiglione dove operano anche i medici. Il tasso di mortalità rispetto all’altro padiglione è cinque volte più alto. Semmelweis passa quindi a studiare che cosa facciano di diverso i medici rispetto a infermiere e balie. E la risposta non è difficile da trovare. Come in tutte le cliniche universitarie del mondo – è vero anche oggi – i professori dissezionano i cadaveri per studiarne le cause di morte e tenere lezione ai futuri medici. Può essere che qualcosa di mortale si trasferisca dai cadaveri alle partorienti attraverso gli stessi medici? All’epoca l’idea che esistessero i germi, entità invisibili a occhio nudo che possono trasmettere le malattie, non era ancora nota: bisognerà aspettare l’ultimo scampolo di secolo. La strana morte del dottor Jacob Kolletschka All’inizio del 1847, durante una delle autopsie di routine, un medico boemo più anziano di Semmelweis, Jacob Kolletschka, si ferisce al braccio con il bisturi. Nel giro di poco tempo si ammala gravemente, presentando sintomi simili a quelli delle neo-mamme. E se sia stato il bisturi infetto a trasferire qualcosa di nocivo e letale dentro al corpo dell’anatomopatologo? Lavarsi le mani, togliendo via ogni particella di questa minaccia invisibile prima di visitare le partorienti o assistere un parto potrebbe essere la soluzione al mistero della febbre puerperale? All’epoca nessuno dei medici si sentiva in dovere di lavarsi le mani dopo aver maneggiato gli organi di un cadavere e prima di visitare un paziente. Oggi sappiamo che la febbre che colpiva le neo-madri viennesi è provocata da alcuni batteri, come lo Streptococco o Escherichia coli, che trovano una via di accesso nelle lacerazioni della mucosa uterina che si possono verificare durante il parto. E sappiamo che erano proprio i medici che non si lavavano le mani a condannare a morte quelle donne. Semmelweis riesce a convincere l’ospedale a obbligare i medici a lavarsi le mani con acqua e sapone prima di passare da un paziente a un altro (morto o vivo che fosse). L’effetto è immediato: il tasso di mortalità del padiglione sotto osservazione si abbassa e raggiunge i valori dell’altro. Ma la storia di Semmelweis non è a lieto fine. L’opposizione della direzione dell’ospedale alle sue idee è feroce. Gli chiedono di mostrare che cosa porterebbero i medici sulle loro mani. E Semmelweis non può mostrarlo, anche se sa che l’introduzione della prima pratica di igiene in un ospedale ha migliorato la probabilità di sopravvivenza di un gruppo di suoi pazienti. Lotta contro il muro di gomma dell’establishment medico viennese, ma le forze sono impari. Da un parte la tradizione e l’autorità della prestigiosa università, dall’altra un medico che non riesce a mostrare le prove di quello che sostiene. La sua intuizione e la sua analisi diventano per Semmelweis un’ossessione: scrive decine di lettere, pubblicazioni a chiunque conti nella scienza medica in Europa. Ma nessuno lo ascolta. Entra in depressione, forse sviluppa qualche disturbo psichico. Sicuramente finisce la sua esistenza nel 1867 rinchiuso in un manicomio. Oggi, quando le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dei Ministeri della Salute dei vari paesi ci ricordano l’importanza di lavarsi le mani per limitare la circolazione del coronavirus, ricordiamoci anche di Ignác Fülöp Semmelweis (a cui Budapest ha intitolato un’università? è stato il primo a capirne l’importanza. Su Ignác Semmelweis si possono leggere la tesi di laurea in medicina di Louis Ferdinand Céline pubblicata da Adelphi: Il dottor Semmelweis. Più recente è invece la biografia scientifica scritta da Sherwin B. Nuland: Il morbo dei dottori (Codice Editore). Su YouTube si trova anche un cortometraggio di Fred Zinnemann, vincitore del premio Oscar nel 1938, dal titolo esplicativo That Mothers Might Live. https://www.eastjournal.net/archives/114541
    2 punti
  10. Temo Skuby abbia ragione con buona pace di coloro che - lo scorso marzo - si preparavano ad intonare il de profundis per il mercato numismatico a seguito della pandemia, il mercato non solo ha resistito ma molte categorie di monete hanno significativamente aumentato le loro valutazioni come esemplificato in un efficace commento diffuso da CNG il mercato anglosassone offre l‘operativita‘ piu‘ interessante ma anche altri mercati mostrano ottimi realizzi. In Italia purtroppo persistono difficoltà dovute alle limitazioni imposte all‘esportazione delle monete soprattutto antiche - svantaggiando di fatto i commercianti italiani. Limitazioni che altrove non esistono o sono molto attenuate.
    2 punti
  11. Ciao, è uno dei tanti profili delle madonnine di Roma, "insolito" perchè meno comune... la classificazione non varia (sempre Muntoni 94), ma per i collezionisti che apprezzano anche le microvarianti è sempre interessante... Personalmente, più che per i tratti del volto, caratterizzo questa tipologia per il busto "lungo", che arriva in basso a lambire il bordo del tondello. Per quanto i conii delle madonnine fossero tutti approntati a Roma da Tommaso Mercandetti, questa caratteristica non si riscontra sulle emissioni di altre zecche, e da sola (anche senza il diritto che non hai postato), basta per attribuire a Roma la madonnina. Ciao, RCAMIL.
    2 punti
  12. E' illusorio pensare che i pagamenti elettronici possano danneggiare le organizzazioni criminali, ormai vi è un processo di interconnessione fortissima tra economie criminali e legali con appoggi e sostegni di ogni tipo a partire dalle stesse istituzioni politiche e finanziarie, spesso non si ha idea del volume di affari colossale che produce l'economia criminale e che in un secondo momento viene dirottato con ogni mezzo al finanziamento di attività legali creando alleanze e complicità ad ogni livello della struttura sociale...come se non bastasse le criptovalute sono uno strumento usatissimo nel deep web per ogni sorta di traffico illecito ed attività sovversive... Finchè il sistema economico e politico rimane quello che conosciamo la criminalità avrà sempre modo di prosperare...
    2 punti
  13. modificato per ripensamento il concetto più probabile e forse unico possibile in effetti è quello della espulsione del metallo nell'approfondire la lettera, senza levigatura finale, probabilmente senza un fondino o comunque con un fondino che facesse da contenzione del metallo "espulso", appianandolo, ma sempre in rilievo sul fondo del conio... sarebbe comunque interessante tracciare la produzione di un conio con queste caratteristiche per verificare se esiste un prima e un dopo, onde capire con certezza se era operazione di primo approntamento o una forma di ravvivare il conio (cosa più probabile).
    2 punti
  14. SOCIETA' FEMMINILE S. VINCENZO DE PAOLI - Gettone PER MEZZO LITRO DI LATTE
    2 punti
  15. Il mio sogno prima di iniziare a collezionare monete romane era di fare le medievali italiane...proprio perché trovo il periodo in questione molto interessante. Seguire le discussioni come ho iniziato a fare al mio rientro nel forum sarà ancora più piacevole visto che la sezione potrà contare su di te @Arka@arka. Ottima scelta!
    1 punto
  16. Questa sera vi mostro un'oncia dell'anno appena concluso. Una kookaburra australiana che commemora la prima emissione
    1 punto
  17. Se guardiamo l'esito dell'asta Varesi sulle monete euro proof,salvo alcune eccezioni,sono andate via per la maggior parte sotto il prezzo di emissione,purtroppo per noi che le collezioniamo.
    1 punto
  18. Ben fatta, Artur! Persone competenti e gentili come te fanno grande il forum. Bentornato.
    1 punto
  19. Tre nuove monete entrate in collezione. 1 dinar 1912 di Pietro I (Regno di Serbia) 100 leva 1930 di Boris III (Regno di Bulgaria) 1 corona 1898 di Francesco Giuseppe (Impero Austro Ungarico) Allego immagine di riepilogo* *nell'immagine c'è un errore di battitura sulla moneta di Francesco Giuseppe, è 1898 non 1848 Se riesco domani posto anche qualche immagine in dettaglio ?
    1 punto
  20. Benissimo! Per ciò che posso io sono qui.
    1 punto
  21. Complimenti! hai tolto l'errore ed aggiunto una moneta esatta, ora sei a 16 monete indovinate su 17, La diciottesima (in rosso) non c'è bisogno di indovinarla, è troppo informe e deturpata, possibilmente è un penny del vecchio tipo ma non è in gioco. Ne resta solo una
    1 punto
  22. Per quel che posso io ci sono.?
    1 punto
  23. Impossibile fare di meglio!! Bravissimo! Io mi fermo a 8... Un fiorino Nuova zelanda 5 pfenning repubblica federale tedesca penny regno unito 2 scellini regno unito 10 sen Malesia 1 dollaro Hong Kong 1 cent Australia 5 cent Nuova Zelanda Sulla moneta di Israele ci sono arrivato perchè l'ha indovinata Meleto!
    1 punto
  24. Che ricerca! Certo che ce l'ho... di ogni moneta acquistata ho tutta la documentazione Eccola, ben 13 kb!
    1 punto
  25. Non pensavo di trovare la commedia (che già di per sé è una produzione Italo-francese) in versione russa! Necessità e allo stesso tempo arbitrarietà dei confini. Comunque quello dei confini (temporali e spaziali) è un tema complesso. Non proseguo qui perché porteremmo la discussione fuori tema.
    1 punto
  26. Ricordo benissimo il ‘16... una di quelle esperienze che fanno scuola! Se lo conservi sul velluto immagino avrà preso una bellissima patina, dato che già al tempo era già attraente sotto quell’aspetto (e la tua foto dell’epoca ben lo dimostra). Quando vai a posare questi ne rifaresti una per vedere come procede la patina? ?
    1 punto
  27. Bravo Artur! Benfatto. saluti luciano
    1 punto
  28. R E "star" e divi? Sì RESTARE DIVISI Buona giornata da Stilicho
    1 punto
  29. A parte il fatto che il 2 euro di Grace Kelly non è proof, non è d’oro e neanche d’argento, ti sfido a citarmi altre monete euro che hanno aumentato di così tanto il loro valore rispetto al prezzo di emissione. Non puoi portare come esempio per avvalorare una teoria su larga scala una moneta che rappresenta praticamente un unicum... Comunque, se la tua domanda è: tra 10-20 anni le monete euro in oro e argento di Austria, Vaticano e Monaco avranno una rivalutazione? La mia risposta è no, a meno che l’oro non valga qualcosa come 500 euro al grammo, così da superare l’esoso prezzo di emissione. E, in tal caso, sarebbe comunque più conveniente puntare sull’oro da investimento. Tra 10-20 anni le monete saranno al minimo delle loro quotazioni (un po’ come le macchine): troppo “nuove” per essere d’epoca e ricercate dai collezionisti, troppo datate per chi acquista monete moderne. Faccio un esempio oggettivo: le stupende 100.000 lire in oro del Vaticano di fine anni ‘90 oggi chi se le compra? Praticamente nessuno ed il prezzo, di conseguenza, lo fa essenzialmente il metallo più che la tiratura limitata o la rarità numismatica.
    1 punto
  30. Su 16 citate ne hai indovinate 15 e sbagliato una, al momento è un strabiliante inizio Vediamo anche gli altri, naturalmente puoi nuovamente provare per migliorare il risultato. Non dico quale è sbagliata per non influenzare gli altri che magari vogliono provare.
    1 punto
  31. Il bug dovrebbe essere risolto ora.
    1 punto
  32. Ciao @Agricola, riposto la foto con i dettagli. Le linee ROSSE evidenziano i sedimenti ancora giacenti sulla moneta. Se la moneta viene pulita con ammorbidenti, o solo in acqua demineralizzata per parecchi giorni, questo "sporco" andrà via, lasciando la moneta con la sua patina, anche nei punti di "depressione" attorno le lettere. In GIALLO, tracce di sedimenti terrosi, vicino al bordo, questo stà a significare che la moneta, non è stata bulinata, bensi ancora sporca. CHIARO .........
    1 punto
  33. Buonasera a tutti, per la Napoletana di oggi ho scelto uno dei miei 9 Cavalli 1790 Ferdinando IV. Nominale che amo molto, oltre ad apprezzare il ritratto di Ferdinando mi piace molto il soggetto al Rovescio per il quale nutro una profonda curiosità alla quale non sono ancora riuscito a coglierne a pieno il perché della scelta. ? Saluti Alberto
    1 punto
  34. Prova a cercare su Google "Duit Yasin 4", si trova qualcosa.
    1 punto
  35. Ma il metallo non era liquido o neanche semiliquido nella coniatura , in maniera tale da permetterne il “risucchio” durante le operazioni di deformazione plastica... era solo riscaldato ma ben distante da temperature che influenzino la solidità del tondello, quindi la soluzione teorizzata é sbagliata.... l’effetto è dovuto solo al punzone che riprende la lettera, al rovescio o al dritto .... il fatto che non ci siano nel conio nuovo dipende dal fatto che in quello, sia il ritratto ( o l allegoria nel caso del rovescio) sia le lettere sono impresse insieme e poi viene lisciato il conio, nelle ripunzonature , non veniva lisciato per non incidere sul restante disegno....
    1 punto
  36. Sulla legenda delle monete di Massimiano si trova sempre AVG, mai NOB CAES. Ad onor del vero, Massimiano probabilmente fu Cesare di Diocleziano dall’agosto del 285 al marzo del 286, ma non mi sembra siano state coniate sue monete da Cesare in quel breve periodo. Quindi, quando si trova MAXIMIANVS NOB CAES siamo di fronte a Galerio e non a Massimiano. Qui la legenda e' più lunga; ipotizzo GAL VAL MAXIMIANVS NOB CAES Sul rovescio, nella corona, su tre linee, si legge VOT/X/FK. FK sta per la zecca di Cartagine (penso iniziali di Felix Karthago). Quindi, secondo me, potrebbe trattarsi della RIC VIII 35b, con il busto di Galerio, radiato, drappeggiato e corazzato visto dal davanti: Carthage RIC VI 35b Galerius AE Radiate Fraction. ca 303 AD. GAL VAL MAXIMIANVS NOB C, radiate, draped and cuirassed bust right, seen from the side / VOT X FK, three lines within in wreath. RIC VI Carthage 35b; Sear -. Oppure la RIC VI 36, con Galerio visto da dietro: Carthage RIC VI 36 Galerius AE Radiate Fraction. ca 303 AD. GAL VAL MAXIMIANVS NOB C, radiate, draped and cuirassed bust right, seen from the back / VOT X FK in three lines within wreath. RIC VI Carthage 36. RIC VI Carthage 36; Sear -. A me la tua sembra la RIC VI 36 (in base alla posizione di uno degli pteruges), ma non ne sono certo. Io su questa cosa dei busti visti da dietro ho sempre problemi Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso, le correzioni sono ben accette. Buona serata da Stilicho
    1 punto
  37. Il messaggio di @TIBERIVS voleva intendere che, nel male di aver comprato un falso, sei stato in realtà molto fortunato perché, da un punto di vista legale, avresti avuto problemi molto seri se la moneta fosse stata autentica. Comprare su Ebay da un venditore non professionale, che non certifica la lecita provenienza della moneta è sempre un errore: nel caso "migliore" (il tuo) è un falso e, quindi, perdi soldi; nel caso peggiore (se autentica) finisci, insieme al venditore, nella lista nera dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Fidati che le forze dell'ordine controllano i siti online molto più di quanto si possa credere, quindi è estremamente rischioso. Perciò, la prossima volta che vuoi comprare una moneta romana, affidati ad un venditore specializzato, che opera nel circuito della legalità. In questo modo non avrai problemi né di autenticità né di natura giuridica.
    1 punto
  38. Che dolor che dolor! il mio avatar e quello di @wstefano provengono direttamente da questo biglietto (una mia banconota)
    1 punto
  39. In verità non sono per niente nostalgico della grafica della lira, che non vuol dire ovviamente disprezzarla. Sono contento dello svecchiamento grafico che c'è stato.
    1 punto
  40. Grazie mille per questi preziosi articoli. ... in linea di massima, da quello che capisco, la zecca di Perugia resta un'ipotesi... o forse si tratta di una zecca itinerante che segue l'esercito. Sto osservando un decanummo con tanto di P coniato nel XXVI° anno del regno di Giustiniano. Se le ipotesi hanno fondamento si tratterebbe di una moneta coniata da una zecca italica nata ai tempi in cui l'armata di Narsete sconfisse Totila e Teia. MOLTO AFFASCINANTE
    1 punto
  41. Ciao @grigioviola, io utilizzo questo modulo ed è sempre andato bene, l'ultima volta ieri per una moneta che mi devono consegnare domani dalla Bertolami. Nel file allegato devi barrare ""Oggetti di antichità aventi più di cento anni Voce doganale 9706,IVA 10%"" successivamente indichi il periodo approssimativo per monete antiche senza data, oppure la data della moneta se la riporta, e l'autorità emittente che io spesso indico come sconosciuta Dich Doganale.docx
    1 punto
  42. Il tempio di Giano, distrutto sotto Domiziano e sostituito da un arco quadrifonte, veniva chiuso durante i periodi di pace, come avvenne durante il regno di Numa Pompilio (715 a.C. - 673 a.C.), nel primo consolato di Tito Manlio Torquato (235 a.C.) e nel corso dei principati di Augusto (10 a.C.) e di di Nerone, secondo la testimonianza di Svetonio. «Il tempio di Giano Quirino che, dalla fondazione di Roma, non era stato chiuso che due volte prima di lui, sotto il suo principato fu chiuso tre volte, in uno spazio di tempo molto più breve, poiché la pace si trovò stabilita in terra e in mare» (Svetonio, Vite dei Cesari, Divus Augustus 22) «Salutato imperatore per questo fatto, Nerone portò al Campidoglio una corona di lauro e chiuse il tempio di Giano Bifronte (o Giano Gemino), come se non rimanesse da fare più nessuna guerra». Il tempio venne aperto per l'ultima volta sotto il regno del giovane imperatore Gordiano III, prima della sua partenza per una campagna militare contro i Sassanidi nel 242. Le uniche immagini dell’edificio, scomparso senza lasciare alcuna traccia, ci vengono da alcune monete di Nerone, il quale celebrò la chiusura del santuario con una serie emessa dalle zecche di Roma e di Lugdunum.
    1 punto
  43. Giancarlo Rossi, Brevi cenni sull'inedito scudo romano del sacco di Roma.
    1 punto
  44. Stati dell'Africa Occidentale, 500 francs 1972, commemorativa del decennale del'Unione monetaria (argento 900) Al rovescio gli emblemi degli Stati membri dell'unione : Alto-Volta, Mauritania, Niger, Senegal, Togo, Costa d'Avorio ,Dahomey
    1 punto
  45. Cara Ilaria benvenuta nel forum Mi chiamo Matteo e sono un appassionato di storia e monetazione inglese medievale. Molto bella la tua idea di regalare una moneta al tuo futuro marito Certamente il periodo preso in considerazione non è dei più facili in termini economici.. il mio personale consiglio è quello di cercare una moneta tipologicamente comune, ma in buono stato di conservazione così che possa essere pienamente leggibile e godibile. I regnanti più abbordabili sono certamente Cnut e Aethelred II per i quali un esemplare decente siamo intorno ai 300/350 €. Un'alternativa carina potrebbe quella di orientarsi su una styca o sceatta .. sono monete di minori dimensioni che vennero coniate per lo più nel regno di Northumbria nel VIII e IX secolo. Sono monete piuttosto povere e stilisticamente bruttine, certamente meno appaganti da un punto di vista estetico rispetto ai penny introdotti da re Offa, ma comunque importanti testimonianze storiche. Il loro prezzo è certamente più contenuto e magari col tuo budget potresti prenderne due diverse o abbinarci un libro specializzato sull'argomento (intanto sospetto che il tuo compagno non abbia problemi con la lingua inglese). Altrimenti una soluzione potrebbe essere quella di guardare alle monete più tarde come di Enrico II e regnanti seguenti .. in questo caso un penny in buona conservazione siamo circa sui 70/90 euro circa. Per eventuali dubbi chiedi pure P.S silbury è un commerciante molto rinomato, qui puoi trovare tutti i nominativi dei commercianti iscritti alla BNTA l'associazione di categoria britannica. List of members of the British Numismatic Trade Association who will all help you buy or sell all numismatic goods, coins, banknotes, medals, tokens, books, accessories | BNTA
    1 punto
  46. Ciao! Purtroppo la foto non è molto chiara .... le mazzette si scorgono appena; ma è un sesino o un quattrino? Il Montenegro attribuisce a queste monete anonime, che non riportano il nome di Ercole o Giulio Cesare Marretti, il grado di rarità "R". Complimenti. saluti luciano
    1 punto
  47. @eliodoro, bell'acchiappo. La monetazione del vicereame, ha bisogno di una corretta catalogazione, di un effettiva rarità dei pezzi...e di un appropriato prezzo di riferimento. Ad oggi questo è manchevole....di conseguenza succede quello che hai scritto. Chi li fa alti e chi li fa bassi....ma se chiedi molti commerciati non riconoscono ne la rarità, ne il loro effettivo valore. Un saluto.
    1 punto
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