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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/22/21 in Risposte
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Ciao, in realtà non si tratta di un suberato ma di un regolare antoniniano con una imbiancatura superficiale di argento o simil tale (lega). La procedura di imbiancatura si faceva senza rivestire un'anima di rame con una lamina d'argento (procedura del suberato) bensì con un processo differente che prevedeva l'esposizione a vapori di agenti con poteri sbiancanti per la lega di cui erano composte queste monete. C'era un bell'articolo di Pilon (mi sembra, o Callu) in cui venivano spiegate le varie tecniche di argentatura superficiale delle emissioni galliche... Se lo recupero metto il link5 punti
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Buonasera a tutti , sto seguendo con attenzione la discussione e colgo l occasione di condividere alcuni dettagli della mia piastra 1851 con bordo rigato foto scattate con microscopio digitale. focalizzandoci sulla C , il mio parere è che le righe siano state impresse dopo causando quella sbavatura sulla C..3 punti
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Giuseppe buonasera, per me è cosa molto comune la mancanza della stanghetta sulle A come anche le aquile ribattute...! Comunque la tua ha il 9 su 8, non so se ci avevi fatto caso... colgo l occasione per postare l ultimissima arrivata a casa solo qualche giorno fa... Ferdinando lV, piastra da 120 grana 1795 “SIGILIAR”... Mi piace davvero molto anche se non è in altissima conservazione, ha una bellissima patina, bei fondi e non soffre dei classici difetti per questa monetazione di lll classe... una buona serata a tutti..!3 punti
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Come già scritto da Petronius il falso può essere anche perfettamente identico alla moneta buona senza che ciò comporti tuttavia la commissione di un reato. Non è la falsificazione in quanto tale a essere repressa, in questo caso. Se però il falso viene realizzato con particolare destrezza e costituisce l’ “artificio” o il “raggiro” che il falsario (o chi per lui, ad esempio il venditore) utilizza per ricavare un “ingiusto profitto” ai danni di un malcapitato acquirente, allora si potrebbe parlare di truffa (art. 640 c.p.). Aggiungo che quando il venditore del falso è un commerciante professionale quest’ultimo potrebbe incorrere - se non dovessero sussistere i presupposti della truffa - nel reato “minore” di frode in commercio (art. 515 c.p.). Saluti.3 punti
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Dico la mia senza presunzioni, ma credo sia molto plausibile. Secondo me è possibile sia stata usata una macchina simile a questa che ho trovato sul web. Su uno dei conii era impresso il motto per intero, mentre l'altro, quello mobile, era rigato per non farla scivolare ed aumentare il grip.2 punti
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Grecia - 5 Dracme 1976 Busto di Aristotele, opera dello scultore Lisippo Copia romana conservata a Roma, Palazzo Altemps2 punti
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È una tessera veneziana del tipo PROVISORIA all'olio.2 punti
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Complimenti a Tutti per le bellissime Piastre 1859 postate. Mi sono sempre chiesto se le Piastre coniate da Francesco II con l'effige paterna ( sicuramente passarono mesi x l'approntamento dei nuovi conii ) siano distinguibili da quelle coniate da Ferdinando prima del decesso. Quindi chiedo gentilmente agli esperti. Posto una delle mie Piastre 1859 che presenta due piccole anomalie: la prima è la mancanza della stanghetta della "A" di FERDINANDVS. La seconda è che sembra che le Aquile dello Stemma di Aragona-Sicilia siano state ribattute. Un Caro Saluto a Tutti, Beppe2 punti
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La mia collezione dei marenghi di Carlo Felice , pur lentamente, prosegue : 20 Lire 1831 Torino (P) Carlo Felice2 punti
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Jon Frum (noto anche come John Frum o John From) è la figura centrale di un culto del cargo diffuso sull'isola di Tanna, nello stato oceanico di Vanuatu. L'area dove si ritiene che Jon Frum riapparirà Tale movimento religioso sorse tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, quando Vanuatu era un condominio anglo-francese con il nome di "Nuove Ebridi". Le circostanze della nascita di tale culto sono poco note. Non è chiaro se esso sia sorto spontaneamente tra gli abitanti di Tanna o sia stato creato ad opera di un singolo predicatore. E, soprattutto, la stessa figura di Jon Frum risulta essere avvolta nel mistero. È noto come tale culto cominciò a svilupparsi con l'arrivo di circa 300.000 soldati statunitensi nelle Nuove Ebridi, incaricati di difendere l'arcipelago da una possibile invasione giapponese. Jon Frum è infatti descritto come un soldato americano della seconda guerra mondiale, a volte ritenuto un uomo di colore, a volte un bianco. Non si hanno però notizie storiche circa l'esistenza di un militare americano chiamato Jon (o, più correttamente, John) Frum. Del resto, il cognome Frum è molto raro nel mondo anglofono, per cui si ritiene esso possa essere la corruzione di cognomi come "Frumm", "Frumme" o "Fromme", piuttosto comuni tra le famiglie tedesche ed ebraiche. Secondo un'altra interpretazione, tale nome deriverebbe da una corruzione dell'espressione John from America ("John dall'America"), che gli isolani possono aver sentito usare dalle truppe statunitensi di stanza sull'isola durante la guerra. Si ritiene inoltre che la figura di Jon Frum possa essere stata notevolmente influenzata da una divinità-vulcano adorata localmente. Gli isolani furono notevolmente impressionati dalla disciplina, dal senso di appartenenza e dall'abbondanza di risorse dell'esercito americano. Una certa impressione dovette forse esercitare anche il fatto che, nelle file delle truppe statunitensi, militavano pure soldati di colore. Ciò portò allo sviluppo della figura di Jon Frum che, secondo i fedeli, dovrebbe portare loro serenità e prosperità (anche in forma materiale, attraverso l'invio dei beni della società occidentale, come tipico dei culti del cargo). I seguaci di Jon Frum, in particolare, costruirono strisce segnaletiche e una torre di controllo nella speranza che arrivassero degli aerei a portare loro i cosiddetti "cargo". https://it.m.wikipedia.org/wiki/Jon_Frum2 punti
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In discussioni come queste https://www.lamoneta.it/topic/125130-come-collezionare-leuropa-comunitaria/?tab=comments#comment-1423545 https://www.lamoneta.it/topic/180648-le-valute-europee-comunitarie-dallorigine-ad-oggi/ https://www.lamoneta.it/topic/181590-idea-di-collezione-euro-globale/?tab=comments#comment-2027566 ho fatto ipotesi di come si potrebbero collezionare l'euro & affini con vari criteri. Ma siamo sicuri di conoscere a fondo il Paese dove circolano i nostri amati euro e altre valute? Nel caso qualcosa fosse sfuggito, e anche come pro-memoria sintetico, ecco la CARTA D'IDENTITA' DELL'UE Nome: Unione Europea (UE) Tipo: comunità di stati / organizzazione internazionale sui generis / confederazione Fondazione: anni '50 [ Inizio processo d'integrazione: 9 maggio 1950 --- Comunità: 23/7/1952 (CECA) - 1/1/1958 (CEE) ] Governo: collegiale (Consiglio europeo) Capitale: Bruxelles / Brussel Bandiera: Inno nazionale: "Inno alla Gioia" di Beethoven Festa nazionale: 9 maggio Abitanti: 446 milioni Nome abitanti: "unionali" Membri: 27 membri. Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo (-fondatori) | Danimarca, Irlanda (1973) | Grecia (1981) | Spagna, Portogallo (1986) | Austria, Svezia, Finlandia (1995) | Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Repubblica Ceca, Slovenia (2004) | Romania, Bulgaria (2007) | Croazia (2013) Ex-membri: Regno Unito (1973 - 2020) Dipendenze: (Francia): Nuova Caledonia, Wallis e Futuna, Polinesia francese, Saint-Barthélemy, Saint-Martin, Saint-Pierre e Miquelon, Clipperton, Terre Australi e Antartiche Francesi | (Paesi Bassi): Aruba, Curaçao, Sint Maarten | (Danimarca): Fær Øer, Groenlandia Lingue ufficiali: 24 lingue. Francese, tedesco, italiano, olandese, inglese, danese, irlandese, greco, spagnolo, portoghese, svedese, finlandese, polacco, sloveno, slovacco, ceco, lettone, estone, lituano, ungherese, maltese, bulgaro, rumeno, croato. Valute comunitarie: Euro, Corona danese, Corona svedese, Złoty polacco, Corona ceca, Fiorino ungherese, Leu rumeno, Lev bulgaro, Kuna croata (fino al 2023) Valute speciali per le dipendenze: Franco CFP, Fiorino dei Caraibi, Fiorino di Aruba, Corona delle Fær Øer PIL (Prodotto Interno Lordo) in milioni di €: 15.075.651 (FMI) - 13.366.075 (Banca Mondiale) Dominio Intrernet: .eu Sito Internet: https://europa.eu/ TV di stato: EbS TV news 24h: Euronews Numero di Telefono: 00 800 6 7 8 9 10 111 punto
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Voglio condividere con gli appassionati delle monete sabaude e con gli amanti dei piccoli due denari questo nuovo acquisto, importante per la mia collezione tipologica dei duedenarini. Lasciamo perdere la conservazione, avrebbe bisogno di un leggero restauro che non penso di effettuare, mi piace così, ma è, come ho già scritto in altri post quando parlavo di questa tipologia, una vera chimera per chi colleziona queste piccoline. Si tratta del primo due denari coniato nella monetazione sabauda con al diritto la croce e corona nodo data al rovescio, per questo mi piace chiamarlo "il padre dei due denari". Prodotto durante il periodo della reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, madre di Vittorio Amedeo II, a seguito dell'ordinanza del 27 Marzo 1676 e di una seconda del 13 Aprile dello stesso anno. Solo qualche mese dopo, il 2 Agosto, una nuova ordinanza modificava il conio, cambiando la croce mauriziana con una piana, perché queste monete potevano essere scambiate con i mezzi soldi coniati precedentemente che erano ancora in circolazione. I due denari valevano un terzo dei mezzi soldi, quindi il rischio di danno era elevato, da quel momento l'impronta non subisce più grosse modifiche per più di un secolo, sino al 1800 data dell'ultimo esemplare coniato di questa longeva moneta. Vista la difficoltà di reperire esemplari di questa tipologia la coniazione deve essere stata minima, o devono essere stati ritirati molti esemplari per limitare il rischio economico. Battuta da Damiano Capellino al diritto reca una croce mauriziana, legenda M(ARIA) I(OANNA) BAP(TISTA) VIC(TORIVS) AM(EDEVS) DVC(ES) SAB(AVDIE) P(RINCIPES) P(EDEMONTIS) REG(ES) CYP(RI) al rovescio corona, nodo savoia, data 16761 punto
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E' veramente un piacere parlare con te, fai venire ancora più voglia di collezionare ma soprattutto conoscere la storia di ogni oggetto che si colleziona. Grazie davvero1 punto
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DE GREGE EPICURI Tendenzialmente non ci sono antoniniani suberati, ma antoniniani particolarmente scarsi di argento. In realtà esistono anche antoniniani "strani", forse in leghe particolari (es. con Pb) ed altri che sembrano "spolverati" di Ag in superficie.1 punto
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Ciao, non sembrerebbe nemmeno una moneta, magari @simone ne saprà di più. Nel frattempo confrontala con queste due: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=206482 https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=2019831 punto
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Può essere solo Tito, dato che solo lui ha coniato questo rovescio. Giusta l'indicazione di @Stilicho sulle due opzioni; personalmente ritengo più probabile il RIC 225 per la posizione delle lettere al rovescio, oltre che per la maggiore rarità del RIC 227.1 punto
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.... Perdonatemi, ma continuo a non vedere la continuità delle linee dentro l'incavo della lettera.1 punto
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Buongiorno Alberto, a prescindere che un conio, o una coppia di coni, batte centinaia se non migliaia di esemplari, il concetto "stesso conio" lo trovo alquanto irrilevante perché è cosa assolutamente normale trovare diverse monete che vengono battute lo stesso giorno dallo stesso conio, potrebbe, penso , avere valenza di studio in caso di una progressiva rottura del conio in modo da studiare le varie dinamiche prodotte proprio dalla progressiva fino alla completa rottura del conio, per il resto ne sconosco l'utilità... Ovviamente questo è il mio parere... Per quanto riguarda la coniazione a martello credo faresti veramente fatica a trovare due monete uguali anche se battute in successione, quindi, in questo caso, il dire "stesso conio" lascia il tempo che trova...1 punto
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Il culto del cargo è un culto di tipo millenarista sincretico apparso in alcune società tribali melanesiane in seguito all'incontro con popolazioni occidentali. Originatesi dall'osservazione delle navi e dei traffici europei, i diversi culti del cargo hanno in comune la fede nell'avvento di navi o aerei da trasporto (in inglese cargo, da cui il nome di questi movimenti religiosi) carichi di beni destinati non agli europei ma agli indigeni. I credenti del culto ritengono che la consegna dei beni sia disposta per loro da parte di un ente divino. Il culto del cargo si è sviluppato principalmente in alcuni angoli remoti della Nuova Guinea e in altre società tribali della Melanesia e della Micronesia in concomitanza con l'arrivo delle prime navi esploratrici occidentali del XIX secolo. Culti simili sono però apparsi anche in altre parti del mondo. Il culto del cargo ha avuto la sua maggiore diffusione in seguito alla seconda guerra mondiale, quando le tribù indigene dei luoghi interessati ebbero modo di osservare le navi giapponesi e statunitensi che trasportavano grandi quantità di merci. Alla fine della guerra le basi militari dell'Oceano Pacifico furono chiuse e di conseguenza cessò il rifornimento di merci. Per attrarre nuovamente le navi e invocare nuove consegne di merci, i credenti del culto del cargo istituirono rituali e pratiche religiose, come la riproduzione grossolana di piste di atterraggio, aeroplani e radio e l'imitazione del comportamento osservato presso il personale militare che aveva operato sul luogo. Durante la seconda metà del Novecento il culto del cargo è diminuito fino a scomparire quasi del tutto. Sull'isola di Tanna, nella Repubblica di Vanuatu, sopravvive ancora il culto di Jon Frum, uno dei più conosciuti, che nacque prima della guerra e divenne in seguito un culto del cargo. Sulla stessa isola è vivo il Movimento del Principe Filippo, che ha come oggetto la figura di Filippo di Edimburgo, marito di Elisabetta II, regina del Regno Unito. I resoconti sul culto del cargo solitamente iniziarono riferendosi ad una serie di movimenti presentatisi verso la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo. Il primo culto del cargo conosciuto è stato il Movimento Tuka, iniziato nelle isole Figi nel 1885. Altri tra i primi movimenti si sono presentati in Papua Nuova Guinea, incluso il Culto Taro nella Papua settentrionale, e la Pazzia dei Vailala documentata da F. E. Williams, uno dei primi antropologi ad operare in Papua Nuova Guinea. Il periodo classico di attività del culto del cargo, ad ogni modo, è stato negli anni durante e dopo la Seconda guerra mondiale. La vasta quantità di materiale di guerra che fu paracadutata sopra quelle isole durante la campagna del Pacifico avvenuta contro l'Impero del Giappone significò infatti un drastico cambiamento dello stile di vita degli isolani. Prodotti industriali come vestiti, cibo in scatola, tende, armi ed altri beni di utilità arrivarono in grandi quantità per rifornire i soldati e anche gli isolani che erano le loro guide ed ospiti. Alla fine della guerra le basi aeree furono abbandonate, e i cargo non furono più paracadutati. Per far sì che i carichi di beni tornassero ad essere paracadutati o anche portati per via aerea o per mare, gli isolani talvolta iniziarono ad imitare i comportamenti che avevano visto assumere dai militari occidentali. Fabbricarono quindi cuffie audio di legno indossandole seduti dentro a finte torri di controllo da loro costruite; iniziarono a mimare i segnali di atterraggio aerei in mezzo alle piste e ad accendere segnali di fuoco e torce per illuminare le piste di atterraggio e i fari di posizione. I cultisti pensavano che gli stranieri avessero una speciale connessione diretta con i loro antenati, che secondo loro erano gli unici esseri ad avere il potere sufficiente a produrre le ricchezze dei cargo. In una sorta di magia simpatetica e imitativa, molti di loro costruirono, con i mezzi a loro disposizione, riproduzioni a grandezza naturale di aeroplani e nuove piste di atterraggio simili a quelle occidentali, nella speranza che questo avrebbe attirato molti più aeroplani pieni di "cargo". Ovviamente, queste pratiche non portarono al ritorno degli aeroplani semidivini, pieni di tutti quei meravigliosi carichi che venivano paracadutati durante il conflitto, ma finirono comunque per sradicare ogni altra pratica religiosa locale esistente prima della guerra. Un caso più recente di questo tipo di comportamento si ebbe nel 1979, quando la nave taiwanese Lunchaun, che trasportava un grosso carico di componenti elettrici, si rovesciò nel Pacifico vicino alla Polinesia. Gran parte del carico rovesciato venne saccheggiata dagli isolani locali che ricavarono – dai detriti recuperati – oggetti, alcuni di uso pratico e altri di uso rituale. Interessante notare che molti di questi appaiono essere stati pensati come semplici ma potenti elettromagneti, i quali, per semplice fortuna o per sperimentazione, sembrano aver funzionato più o meno bene. Alla fine questi culti sono svaniti, ma il termine è rimasto in uso nella lingua corrente per indicare un gruppo di persone che imitano l'aspetto estetico superficiale di un processo o sistema senza averne la comprensione delle meccaniche profonde. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Culto_del_cargo1 punto
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2$ 1976 Jefferson Commemora i 200 anni della Dichiarazione di Indipendenza Raffigura l'opera Declaration of Indipendence di John Trumbull https://it.m.wikipedia.org/wiki/Declaration_of_Independence1 punto
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Sembrerebbe Iulia Domna con la legenda al Diritto: IVLIA DIANA FELIX ed al rovescio Vesta,; non ci troviamo, però, col fatto che SC sia ai lati della Dea e non all'esergo Saluti Eliodoro1 punto
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Utente che fà giochini, utente cancellato dalla lista. La Baia e grande, ed il Web ancora di più.1 punto
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Ciao a tutti, segnalo agli interessati che è uscito il terzo volume della raccolta di vedute di castelli trentino-tirolesi contenute nel Codice Brandis. Qui li link http://www.tangram.it/it/il-codice-brandis-volume-3/ All'interno trovate un mio studio dedicato a commercio, dazi e monete nell'area trentino tirolese nel Seicento.1 punto
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Tutta la serie russa 1975 zecca di Leningrado tolta dal blister originale (degradato) e da me riconfezionata in oblò Nabor Monet 1975 Goda letteralmente "serie monete 1975 anno"1 punto
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@enrico70 Questa decorazione ha avuto una vita assai lunga ed è stata approntata da diverse zecche, per cui piccole differenze sono note : la stessa cosa vale per nastri e astucci. Inoltre i nastri nelle tue foto sono arrotolati, per cui se ne vede solo una piccola parte. Andrebbero distesi e fotografati per intero : come avrai sicuramente già fatto, digitando il nome dell'Ordine compaiono nel web numerosissime immagini delle Croci, purtroppo non tutte le didascalie che le accompagnano sono sempre esatte. Vale la pena di confrontare ogni esemplare delle tue con quelle che vedrai, dovresti trovarle.... Ho notato la fila di nastrini posti al centro del brevetto di nomina : sono correlati alle decorazioni poste nella cornice, ma ne mancano due. Viceversa non è previsto un nastro per la Medaglia del Dopolavoro, magari possono averla consegnata anche appesa ad un nastrino tricolore, ma semplicemente un nastro non è previsto per questo genere di medaglie/ricordo private. Saluti.1 punto
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Buonasera, come lei già sa la legge punisce solo la falsificazione di moneta avente corso legale. La falsificazione di monete antiche o da collezione non è reato di per se (si pensi ai gadget o alle riproduzioni talmente grossolane da non poter ingannare nessuno). Integra gli estremi del reato di truffa, invece, quando la falsificazione è finalizzata proprio a gabbare i potenziali acquirenti. Saluti.1 punto
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Ho scoperto che la calibrazione delle fotocamere del rover Curiosity, che si trova sulla superficie di Marte dalla fine del 2012, viene effettuata attraverso il confronto visivo con.. un cent del 1909. Come si può vedere, di conseguenza e ovviamente, quindi la moneta si trova fuori dalla atmosfera terrestre e in particolare sulla superficie di Marte da quasi 10 anni. Tra le varie cose, questo ci permette anche di rispondere alla domanda che tutti sicuramente ci siamo posti prima o poi.. "come patinerebbe una moneta su Marte?" Ecco la risposta Qualcuno conosce altre monete extra-terrestri? Saluti!1 punto
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Oserei aggiungere anche 2 cose... 1) Chi non ha mai preso una fregatura con le romane scagli la prima pietra. 2) Non ti fidare ciecamente neppure delle case d'asta, non tanto per la NON genuinità delle monete ma per il fatto che spesso sono pesantemente rimaneggiate per renderle, secondo loro, più belle. Senza fare nomi e cognomi il mio consiglio è di chiedere prima di ogni acquisto. Poi deciderai tu, in piena consapevolezza, se prendere una moneta intonsa, ripulita o bulinata. L'importante è che sia conscio di come spendi i soldi. Per quanto mi riguarda le monete intonse sono il meglio, anche se non bellissime, poi ci sono quelle ripuilte ma non modificate e quelle spatinate ma originali. Alla fine quelle bulinate che, per me, non sono più monete antiche e non hanno più alcun fascino, per quanto possano essere "belle". Ma trovarne di bulinate e belle è tra il difficile e l'impossibile. Le monete che io definisco BELLE non sono quelle perfette ma quelle piene di fascino e di storia, quelle che fanno sognare di legioni, taverne, schiavi e imperatori. Quelle che, se le tieni strette in mano ad occhi chiusi, ti raccontano la loro storia millenaria. Ciao! TWF1 punto
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TAGLIO: 2 cent NAZIONE: Lituania ANNO: 2017 TIRATURA: 23.000.000 CONSERVAZIONE: qBB LOCALITÀ: Muggiò TAGLIO: 50 cent NAZIONE: Vaticano ANNO: 2014 TIRATURA: 1.726.376 CONSERVAZIONE: qSPL LOCALITÀ: Muggiò1 punto
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taglio: 1 euro paese: andorra anno: 2016 tiratura: 2.339.200 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 50 cent paese: sanmarino anno: 2018 tiratura: 1.100.000 condizioni: bb+ città: trieste1 punto
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Buongiorno "il mattino ha il rame in bocca"....foto di gruppo anche forse un pò di ostentazione ma vabbè...belle le ammucchiate di monete, tra tutte una delle mie preferite è la più bruttina...il 3 grana in alto a sinistra, "numeri arabi e stella" unico esemplare che conosco, scovato qualche tempo fa sulla baia americana, slabbato e tutto quanto...brutto ma molto raro...poi vabbè sono affezionato a tutte e quando le ho sotto mano qualche foto nuova scappa sempre aggiungendo le ultime arrivate...buona mattinata a tutti...1 punto
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Aggiungerei qualcosa, se posso. Motto: Unita nella diversità Superficie: 4 233 262 km^2 Istituzioni principali: Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio dell'Unione europea, Commissione europea, Corte di giustizia dell'Unione europea, Banca centrale europea, Corte dei conti europea Sedi istituzionali: (Bruxelles) Commissione Europea, Consiglio dell'Unione Europea e la sede secondaria del Parlamento Europeo; (Lussemburgo) Corte di giustizia dell'Unione Europea, Tribunale dell'Unione Europea, Segretariato generale del Parlamento Europeo; (Strasburgo) sede principale del Parlamento europeo; Agenzia spaziale: ESA (+EUSPA). Si potrebbe anche aggiungere una voce sui candidati ad entrare nell'Unione. Candidati: Albania, Macedonia del Nord, Montenegro, Serbia, Turchia (Ufficiali); Bosnia ed Erzegovina, Kosovo (Potenziali). Infine, potremmo inserire anche le attuali presidenze, che però andrebbero poi tenuti in aggiornamento e forse ai fini della discussione non aggiungono nulla. Presidente del Parlamento Europeo: David-Maria Sassoli (luglio 2019-dicembre 2021) Presidente del Consiglio Europeo: Charles Michel Presidente della Commissione Europea: Ursula von der Leyen1 punto
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Buonasera, che ne dite di questo denaro? La conservazione non è eccelsa ma mi sembra una variante poco comune. Grazie mille Paolo1 punto
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@Pugliese50, vede: la Numismatica ha diverse anime e ci vuole rispetto per capire che la parte scientifica della comunità numismatica non è composta unicamente da accademici laureati in numismatica. Io studio architettura e non mi disturba affatto che uno dei più grandi architetti viventi al mondo (certamente il minimalista più importante, sto parlando di Tadao Ando) non abbia una laurea ed abbia fatto il camionista per gran parte della propria vita, come molti altri architetti che non sono laureati: del resto storicamente, fino ad un passato abbastanza recente, l'architettura non era materia universitaria ed il pensiero si è sviluppato nelle accademie e nelle scuole d'arte (ritengo positivo che una parte del pensiero sull'Architettura continui a svilupparsi in quel contesto). Analogamente la Numismatica nasce dall'analisi della moneta come oggetto da collezione, per cui storicamente la figura del collezionista ha rappresentato un passaggio fondamentale, e siamo tutti contenti che il metodo scientifico che da un centinaio di anni viene perfezionato dagli accademici in campo storico abbia rivoluzionato il modo di affrontare anche i problemi in ordine allo studio della moneta (grazie a Dio). Tuttavia il presupposto fondamentale è che le materie storiche, come quelle scientifiche, hanno ragioni oggettive che chiunque può comprendere e razionalizzare, dunque si parte dal concetto che chiunque elabori un pensiero scientifico ha ragione nella misura in cui riesce a svilupparlo razionalmente. Quando, come lei ha fatto, si parte dal presupposto che chi ha una laurea (o un titolo in generale) ha più ragione di chi non ce l'ha anche se le ragioni razionali di chi non ce l'ha sono maggiori, allora si finisce alla più elevata espressione della stupidità umana, la quale pure comprende l'autoreferenzialità, ma può arrivare ad espressioni ben più gravi, come terrapiattismo e persino tristi teorie scientifiche razionalizzate da alcuni regimi della storia. L'infallibilità papale è un concetto per cui il papa dice il vero anche quando mente, purtroppo, tuttavia, non si applica al resto del mondo (compresi i professori universitari). Per concludere, chiaramente un accademico avrà visioni più ampie su una tematica complessa come la Numismatica (poichè chi la affronta amatorialmente ha un proprio lavoro e può dedicare al massimo una parte della propria giornata), eppure è altresì chiaro che su singoli ambiti di ricerca, un amatore può sviluppare pensieri più complessi e globali di un accademico; a fronte di ciò, chiudere la discussione a questa fascia di soggetti può chiaramente solo limitare il progresso della ricerca. Forse non condividerà nulla di quello che ho scritto, il che è molto frequente nelle persone limitate nell'apprendimento e nel confronto (fatto questo che riguarda gran parte del mondo accademico e di quello religioso), ma temo che il problema sia unicamente uno: molti devono placare la frustrazione di guadagnare quello che guadagna un professore universitario, a fronte dei grandi sacrifici che fa per arrivare ad esserlo, trovandosi poi a dibattere in un ambiente che li vede alla pari di altri individui che non hanno fatto lo stesso percorso, e che sulla base di qualità razionali e particolari attitudini alla ricerca (oltre che, le garantisco, a molto studio individuale), riescono per alcuni ambiti ed alcuni settori ad ottenere la medesima qualità. Questa è la vita: Ho un amico che per vent'anni si è allenato tre volte alla settimana senza mai perdere un allenamento ed ora gioca negli amatori del mio paese, mentre alcuni si svegliano a diciott'anni e finiscono a giocare in Serie A (comunque con dedizione e fatica, ma senza mangiare la stessa quantità di fango). Bisogna accettarlo. Io sono felice della mia vita, ho un lavoro che mi permette di vivere serenamente, posso permettermi di spendere mille euro per una moneta che mi piace ogni volta che voglio e se discutiamo di monete posso parlare di quello che so; mi fa ridere che un gruppo di accademici debba chiudersi ed evitare il confronto con me per la sola ragione che non accetta la razionalità scientifica e crede di vendicarsi con il mondo per le ingiustizie che ha subito dalla vita. L'associazione di cui parla, mi pare scientificamente inconcludente, perchè potenzialmente potrà produrre studi scorretti o infondati ai quali sarà vietato replicare nella stessa sede e verso la stessa platea a chi ha le ragioni per farlo in virtù di un'autoproclamata superiorità razionale. Semplicemente uno spettacolo pietoso per quanto mi riguarda. La scienza supera la democrazia culturale con la dignità del metodo, non con la dittatura della cattedra. Magdi A. M. Nassar1 punto
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Ciao. Queste monete sono comuni perchè ne vennero complessivamente coniate (negli esercizi dal 1930 al 1934) n. 50.008 esemplari per il tipo da 100 Lire e n. 50.694 per il tipo da 50 Lire. Che all'epoca potesse ottenerle anche un privato disposto a fornire l'oro necessario, non ci troverei nulla di strano (fra l'altro, se le Banche si fecero coniare alla zecca 49.378 esemplari da Lire 100 e la tiratura complessiva di questa moneta fu di 50.008 pezzi, ci sono 630 monete che non vennero coniate per le banche ma....per altri..). Le Relazione dice che le monete coniate per le banche finirono tutte all'estero e pertanto è verosimile ritenere che, in un certo momento, buona parte di queste monete fece ritorno in Patria. Quando rimpatriarono e in che numero , rimane, al momento, ignoto. M.1 punto
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Ciao Mr. Coin e grazie per il "buon".....aggettivo che potrebbe non essere condiviso da tutti. Per tentare di rispondere alla Tua domanda, partirei - come sempre - dai dati documentali. Qui sotto, posto la pagina 44 delle Relazione della Regia Zecca 1914-1939, che riporta alcune notizie interessanti e, soprattutto, ufficiali, sull'emissione di queste monete auree: Dunque, a partire dal secondo semestre dell'esercizio (di Zecca) 1930/'31 e per finire con l'esercizio 1933/'34, migliaia di coppiole auree "Italia su prora" (100 Lire) e "Littore in marcia" (50 Lire) vennero prodotte per alcuni Istituti bancari, che preventivamente avevano fornito l'oro necessario e corrisposto alla Zecca il diritto di coniazione, pari a L. 22 per ogni Kg. di oro monetato. Le monete così ottenute, precisa la Relazione, "furono tutte spedite a Rio de Janeiro, Montevideo, Santiago, Buenos Aires, Barranquilla (ridente Città sita nel nord della Colombia, n.d.r.) ed in varie città del Mediterraneo Orientale. La Relazione non spiega il motivo per il quale queste Banche procedettero all'operazione "oro in lingotti contro oro monetato italiano" ma, con un po' di fantasia potremmo anche ipotizzarlo. Contestualizzando l'operazione nel periodo storico immediatamente successivo alla "Grande Depressione" economica del 1929 e alla fase di crescente egemonia del Regine Fascista, si può ragionevolmente ipotizzare da un lato un intento propagandistico mirato a diffondere in quei Paesi dell'America Latina, nei quali la presenza di connazionali emigrati era molto significativa, il "messaggio dell'Italia Fascista" e, dall'altro, garantire una "riserva" aurea fuori dall'Italia ed in Paesi che in quel momento potevano considerarsi politicamente "stabili" , in oro monetato piuttosto che in oro in lingotti (forse per una migliore "liquidabilità", in caso di emergenza, dell'oro monetato piuttosto che di quello in lingotti)??? Caro azaad, non so sia corretto affermare che i collezionisti dell'epoca poterono reperire quelle monete senza alcun surplus sul valore nominale. Innanzitutto perché, come già sappiamo, le monete in oro non si "compravano" dalla zecca pagandole, ma si ottenevano versando alla Zecca l'equivalente dell'oro fino necessario alla loro coniazione oltre alle spese (quelle, si, si pagavano) di coniazione. D'altro canto, la determinazione operata dal R.D. 18.7.1930, n. 1.148, secondo cui gr. 7,919 di oro fino corrispondevano esattamente a L. 100, fu una valutazione di tipo esclusivamente politico, che lasciava il tempo che trovava, dal momento che l'Italia non era produttrice d'oro e quindi, se doveva approvvigionarsi di questo metallo, doveva acquistarlo sul mercato internazionale al prezzo, appunto, di mercato e non a quello imposto da una sua legge. In secondo luogo, l'impossibilità di acquistare, pagandola, una moneta aurea nazionale, che veniva ceduta dalla Zecca solo previa consegna dell'oro fino corrispondente, rendeva abbastanza pleonastico il rapporto fissato "politicamente" tra Lira italiana e oro. Un interessante documento che posto di seguito, scoperto in archivio dalla ricercatrice Nunziatina Panetta e pubblicato a pag. 150 sul Suo libro "Gli indigeni preferivano i Talleri", 2015, ci fa chiaramente capire quanto fosse inutile (salvo che per motivi "propagandistici") aver fissato per legge il rapporto Lira/oro prescindendo dal reale prezzo di mercato del biondo metallo: Come potete rilevare, anche se il documento si riferisce alle monete auree "imperiali" del '36, che peraltro venivano coniate ancora sulla base del rapporto Lira/oro fissato dal R.D. n. 1.148/1930, la moneta da 100 Lire di gr. 7,919 di oro fino, conteneva in realtà un controvalore pari a Lire 169,32 mentre la moneta da 50 Lire di gr. 3,959 di oro fino, avrebbe contenuto in realtà un controvalore pari a Lire 84,66. Per scrupolo dovremo controllare il prezzo dell'oro al grammo sul libero mercato nel periodo 1931, 1932, 1933 ecc, sapendo però che dal documento postato nel 1936 l'oro sarebbe costato al grammo Lire 21,38. Da questa rilevazione, dunque, apprendiamo che (almeno nel 1936) nessuno avrebbe potuto pagare 100 Lire (poniamo, in banconote) per acquistare la moneta d'oro da 100 Lire, in quanto tale moneta avrebbe avuto un "valore", al netto dei diritti di coniazione, di quasi 170 Lire. Parliamo di un valore del metallo prezioso contenuto dalla moneta, superiore di circa il 70% rispetto al valore facciale della stessa (con buona pace del R.D. n. 1.148/'30, che stabiliva, ancora nel 1936, un rapporto fisso Lira/oro)! Saluti. M.1 punto
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Circa la collocazione cronologica, purtroppo poco si sa della storia di Abakainon nel corso del IV secolo e sulle ragioni della scelta del tipo del cavallo libero (tipico simbolo di libertà e frequente in emissioni soprattutto di età timoleontea). Si sa solo che nel 396 a.C. (quindi al tempo delle emissioni della dracma siracusana con Testa di Atena/Stella e delfini), Abakainon soccombette alle mire antisicule del tiranno siracusano Dionisio I, il quale occupò la zona marittima del territorio abacenino per fondarvi la colonia militare di Tyndaris, con 600 messeni esuli e precedentemente stanziati dallo stesso Dionisio [Diodoro XIV, 78, 5]. Tuttavia dal 393 al 392 a.C., nel corso del conflitto tra Siracusa e Cartagine, Abakainon si alleò con l'ammiraglio cartaginese Magone, per liberarsi dal giogo siracusano. Ma già nel 392 a.C. il tiranno siracusano riuscì ad assoggettare la città [Diodoro XIV, 96, 4]. Non si sa nulla degli anni successivi fino all'avvento di Timoleonte, ma sembra che la città sia sempre rimasta nell'orbita siracusana, presumibilmente senza avere il diritto di battere moneta ed economicamente quasi asservita al rapido sviluppo della vicina Tyndari. Tale condizione di asservimento a Tyndaris non sembrò modificarsi con la morte di Dionisio, nel 367 a.C., con conseguente crollo dell'impero siracusano per le violente lotte interne. Anche durante le guerre civili di Siracusa e delle lotte di Dione, tra il 357 e il 343 a.C., Tyndaris sembra essere l'unica città della Sicilia nord-orientale ad emettere proprie monete (a parte forse alcune emissioni di mercenari), avviandosi a un rigoglioso svilupppo economico (anche il Calciati, per Tyndaris, vol. I, nn. 1-9, ipotizza per un'epoca pretimoleontea). Nel 343 a.C. Abakainon partecipò attivamente alla symmachia creata da Timoleonte, forse su sollecitazioe della stessa Tyndaris, che fu una delle prime è più fedeli alleate del condottiero corinzio. In questo clima di libertà e di autonomia Abakainon ebbe modo di emettere monete di bronzo e rare litre d'argento. Ma dopo la sconfitta cartaginese sulle rive del fiume Krimissos, nel 339 a.C., si implose la symmachia, forse perchè Timoleonte rinnegò lo spirito della symmachia, rinunciando al programma di una Sicilia unita nella coesistenza pacifica delle varie stirpi e dell'autonomia delle singole poleis, preferendo il primato di Siracusa. Difficilmente Abakainon rimase fedele a Siracusa e probabilmente aderì alla coalizione antisiracusana, riuscendo forse fino al 317 a.C., fino cioè all'ascesa al potere a Siracusa del tiranno Agatocle, sottrarsi in qualche modo dall'egemonia siracusana e d è possibile che abbaia continuato ad emettere a proprio nome monete di bronzo di decrescente peso, riservate alla circolazione nel proprio territorio interno. Nel 315 a.C. Abakainon si alleò nuovamente con i Cartaginesi, guidati da Amilcare, contro il tiranno Agatocle, che aveva ferocemente represso la fazione cittadina a lui avversa [Diodoro XIX, 65]. Due anni dopo, nel 313 a.C., la città cadde nuovamente sotto il dominio siracusano [Diodoro XIX, 110]. Rimase sotto il dominio siracusano almeno fino alla morte di Agatocle, nel 289 a.C., quando riuscì a diventare di nuovo indipendente. Ma nenche questo periodo di indipendenza durò a lungo, cadendo definitivamente in potere dei Romani a partire dal 263 a.C., sotto i quali la città assunse il nome di Abacaenum e, secondo un frammento epigrafico, divenne anche municipium. I momenti di libertà durante i quali Abakainon poté emettere monete col proprio etnico dovrebbero essere : 1) 393 - 392 a.C. (durante l'alleanza col cartaginese Magone) 2) 343 - 339 a.C. (durante la symmachia timoleontea) 3) 336 - 317 a.C. (dopo la morte di Timoleonte e fino all'avvento di Agatocle) 4) 315 - 313 a.C. (durante l'alleanza con i Cartaginesi contro Agatocle). La logica suggerisce che il bronzo inedito e la rara litra con il tipo del cavallo libero siano stati emessi durante l'alleanza con Timoleonte. Però allo stesso periodo sono state attribuite due altre rare emissioni di litre nonché la nota e bella serie con emilitra, tetras e onkia, tutti con protome di toro nuotante.... Resta il problema della coesistenza di due distinte tipologie, con cavallo libero e con toro androproso nuotante, in un lasso di tempo così ristretto. E' possibile che abbiano iniziato con il tipo del cavallo libero, alle prime notizie della libertà promessa da Timoleonte, per continuare con il tipo del toro nuotante, che può al limite essere continuato anche dopo la morte di Timoleonte (senza considerare che forse esiste ancora un nominale maggiore, forse la litra, col toro cozzante, anche se a sua volta un pò discostante rispetto al toro androprosopo nuotante). Una alternativa potrebbe essere il epriodo 393-392 a.C. per le rare emissioni col cavallo libero, ma mi sembra una datazione forse un pò alta. Infine esistono due onkiai con stella, che però potrebbero appartenere piuttosto al perido posttimoleonteo. Qualche suggerimento (visto che ormai esiste accordo sull'autenticità del bronzo inedito di Bertolami) ?1 punto
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