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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/08/21 in Risposte

  1. Buon pomeriggio a tutti, volevo condividere con voi il mio ultimo acquisto: un denaro "aquila con ali spiegate" di Alfonso I d'Este, duca di Ferrara, emissione del 1522. Per me la moneta potrebbe essere tra BB e SPL, voi cosa ne pensate? Ne approfitto per raccontarvi un piccolo aneddoto sul ritratto di Alfonso I nel dritto: inizialmente, secondo la moda dell'epoca, il duca portava i capelli lunghi, ma durante l'assedio della Bastia di Argenta del 1512, scalando le mura alla testa dei suoi, fu seriamente ferito alla fronte. Per curarlo, i medici dovettero tagliargli i capelli e, per non mettere in imbarazzo il loro signore, i cortigiani fecero lo stesso. Saluti, Luca.
    4 punti
  2. Buonanotte a tutti e buon inizio settimana...scattata la mezzanotte? Una bella banconota da 50 won del 1978 della Corea del Nord. C'è tutta la fierezza della nazione che si vuol far trapelare da un lato della banconota,dall'altro si evidenzia invece la bellezza naturale del paese. Praticamente d'impatto?
    4 punti
  3. Buonasera...dopo aver visto annate stupende per varietà, rarità e conservazione posto il mio secondo, ed ultimo per ora, esemplare di tornese che ho in collezione.
    3 punti
  4. È da tanto che, colpevolmente, non aprivo una discussione sul forum ma il mio tempo libero purtroppo/per fortuna è sempre meno e cerco di dividerlo adeguatamente fra le mie passioni ed interessi. Di recente c’è stata un’interessante asta che ha messo all’incanto un’intera collezione che ha creato bagarre fra numerosi collezionisti. Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato l’interesse suscitato, oltre quello ovvio alla moneta, verso i cartellini della vecchia collezione. Solitamente quando si compra una moneta il tondello resta “anonimo”, riparte da zero nelle mani del suo nuovo possessore destinando all’oblio chi prima di lui ha curato e coccolato quella moneta, un triste destino per noi collezionisti. Un semplice pezzettino di carta che accompagna la moneta invece ha permesso di non far cadere nel dimenticatoio il precedente possessore, un dovuto rispetto a chi prima di noi ha permesso che la moneta sia finita in mano nostra. Insomma una sorta di immortalità oltre che per il tondello, anche per chi prima di noi lo ha avuto. Una visione forse un po’ troppo romantica e poco legata all’attuale momento storico del collezionismo in cui il pensiero predominante è dettato da due sole parole: “Quanto vale?”, ma permettetemi questa visione forse più adatta ai tempi che furono e nel vedere l’interesse per i cartellini, che spero non sia motivato dal pensiero di un surplus sul valore economico, mi ha fatto comprendere che qualche “vecchio romantico” numismatico ancora c’è e questo è un bene per la Numismatica. Fatta questa doverosa e piacevole premessa passerei a parlare di una moneta ora in mio possesso ma sui cui sono riuscito a ricrearne parte dei suoi passaggi di mano nel tempo. Chi mi conosce sa della mia passione mai sopita per i cavalli. La moneta del popolo per eccellenza ricca di tipologie e di innumerevoli varianti e questo la rende, a mio avviso, il motivo sul perché sia tanto apprezzata dai collezionisti. Ognuno di noi credo possa vantare di avere in collezione un esemplare particolare, raro, o magari non ancora censito. Avendo per scelta ridotto la mia raccolta a pochi esemplari e cercando di studiare a fondo queste poche monete, periodo storico compreso, mi capita sovente di vedere gli stessi esemplari transitare di asta in asta nel tempo a conferma che le monete restano… i collezionisti passano. La ricerca continua di esemplari da censire mi ha portato a scoprire diversi passaggi d’asta di una moneta ora presente nella mia collezione. Una semplice curiosità ma che fa apprezzare ancor di più questo piccolo tondello di rame passato di mano in mano per tanti anni alimentando anche, senza negarlo, un po’ di ego del sottoscritto inorgoglito sapendolo passato in alcune collezioni importanti del passato. La prima notizia su questo cavallo lo troviamo nel “ragionamento” di Giovan Vincenzo Fusco Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia edito nel 1846 dalle stamperie del Fibreno a Napoli (il Fibreno è un breve corso d’acqua che scorre a pochi metri dalla mia casa natale… segno del destino? ?). Il “ragionamento” del Fusco, illuminante per l’epoca, non è però esente da qualche imprecisione in quanto questo cavallo viene riportato come battuto nella zecca di Capua. Ve lo presento: Da Fusco 1846, Tav. IV, nr. 3 Passano gli anni e si arriva al 1882 dove, per la legge di cui sopra che non ammette deroghe al fatto che le monete restano mentre i collezionisti passano, questo cavallo, assieme alle altre monete della collezione Fusco, viene messo all’incanto. Pur se nel catalogo della collezione la moneta non è riportata tra le poche e sicuramente più meritevoli di figurare nelle tavole, la sappiamo presente perché al lotto 2149 leggiamo la descrizione di 6 cavalli con relativi riferimenti ed uno di essi è riferito proprio al lavoro del Fusco, tav. IV numero 3. Non so chi abbia preso la moneta ma di certo dopo è finita nella collezione Cora perché nel successivo passaggio, cioè la vendita della collezione San Romé del 1924, la ritroviamo al lotto nr. 2343 proprio con l’indicazione del passaggio precedente (collezione Cora nr. 167). Con relativa immagine nelle tavole. Passano gli anni ed ecco che, all’inizio del nuovo millennio, la moneta viene riproposta in un listino di vendita della ditta Baranowsky di Roma. Un sorriso, una stretta di mano e da allora questo cavallo riposa con me. Per concludere questa è una mia storia ma sono certo che molti di voi ne hanno altre da raccontare. Vi invito a farlo in modo da non tagliare quel legame che unisce noi collezionisti di oggi con quelli del passato onorando la loro memoria. D.F.
    2 punti
  5. Attenzione: senza provenienza non perché chi la vende non lo sappia da dove viene, ma perché è falsa.... ma la cosa più bella è la dicitura “ 20 ASINI” invece che 20 assi....
    2 punti
  6. Buonasera a tutti, posto la mia 4^ Publica 1622 di Filippo IV. Diametro 33 mm Peso g. 12,29 Saluti Alberto
    2 punti
  7. ODOR SOSPETTO Buona serata da Stilicho
    2 punti
  8. Grazie mille per l'aiuto. Vorrà dire che, visto che dal vivo le lettere si vedono abbastanza bene, dovrò metterla sotto una buona lente e, lettera per lettera, segnare ciò che si legge. Può essere che esca fuori una pseudo leggenda comunque, come da lei anticipato. In ogni caso, attribuibile a Limosano o zecca incerta?
    2 punti
  9. Ciao Luca La moneta è sicuramente di ottima qualità e perfettamente leggibile, complimenti quindi per l'acquisto e per la passione che stai mettendo nella formazione della tua collezione di monete ferraresi. Riguardo all'aneddoto che hai riportato, descritto da L. Bellesia nella sua monografia, ritengo vadano fatte alcune precisazioni. L'assedio di Bastia risale al 1512; le emissioni del secondo periodo iniziarono a partire dal 1522, un lasso di tempo di 10 anni che avrebbe permesso al duca di recuperare la folta e lunga chioma già rappresentata nelle monete del 1° periodo. I ritratti pittorici del duca più conosciuti, quello del Tiziano del 1523 https://it.wikipedia.org/wiki/Ritratto_di_Alfonso_I_d'Este e quello di Battista Dossi (1534 - 1536) https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Battista_dossi,_ritratto_di_alfonso_I_d'este,_1534-36_ca.jpg ci confermano un duca con capigliatura corta. In tutte le emissioni del 2° periodo (dal 1522 - al 1534) il duca viene rappresentato con capigliatura corta e aspetto molto austero... decisamente virile. Anche nelle emissioni reggiane troviamo la stessa rappresentazione del duca con capelli corti, e i bagattini reggiani con la scritta RE / GIVM / LE / PIDI, in base ai simboli presenti e allo stile, sicuramente collegabili all'ultimo appalto conferito a Pandolfo Cervi e Girolamo della Penna (1531) collocano queste rappresentazioni proprio al termine della reggenza di Alfonso I. Tutto ciò semplicemente per affermare che il cambio di stile ritengo sia da attribuire ad un volontario cambio di gusto estetico piuttosto che ad un fortuito e, per quanto grave, temporaneo infortunio sul lavoro ( il mestiere delle armi). un saluto Mario
    2 punti
  10. La mia napoletana del giorno ( o meglio della sera) è questa: un Tarì del 1835
    2 punti
  11. Concordo con una emissione di Jacopuzo da Montagano, lo IACObIISI MON è evidente. Anche io però faccio fatica a leggere il R/ e quello che leggo non è ascrivibile a nulla di noto, almeno per me. I caratteri utilizzati ed il materiale sono tipici di quelle emissioni. Si vedono ancora tracce di sbiancamento. Un vero peccato non riuscire a leggere il R/ perchè si tratta sicuramente di una moneta molto interessante che rientra di certo fra quelle battute durante la congiura dei baroni per il pagamento delle truppe... che però rifiutavano proprio per via della bassa qualità: "Lo conte de Campobasso già ha facto instantia de andarsene et così Jacomo Galiota et Jacopuzo da Montagano, perché non hanno portato altra moneta che tornesi novi, li quali esso Conte per forza faceva spendere in le terre sue et qua non ne possono alcuno, per il che già se è fuggito una grande parte della fanteria che menò con sé esso conte".
    2 punti
  12. 1978 Bangladesh - 10 poisha emissione FAO ১৯৭৮ = 1978
    2 punti
  13. 1978 Polonia - 20 zloty Il programma russo Interkosmos del 1978 inviò nello spazio il primo astronauta polacco (Pierwszy Polak raffigurato sulla moneta), nonchè il primo astronauta cecoslovacco ed il primo astronauta tedesco-orientale della storia. Pierwszy Polak a destra della foto
    2 punti
  14. Moneta piacevole e interessante. La variante è una dimenticanza dell'incisore. Corrisponde al CNI X, n.6. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  15. Buon giorno. Le nuove foto hanno fatto sparire i dubbi. Nella prima foto l'ala sembrava proprio sovrapporsi leggermente al bordo. Ad El Chupacabra. Sono "vergin di servo encomio" ma non posso rimanere indifferente alle monete, sempre più belle, postate. Buona giornata . Gabriella
    2 punti
  16. Confermata la premiazione il giorno 13 aprile, i tre vincitori che saranno premiati quel giorno faranno una breve relazione on line sul loro lavoro della tesi numismatica, indubbiamente un segno concreto, di apprezzamento e di aiuto per i giovani !
    2 punti
  17. Buongiorno inizio condividendo un mio Tornese 1852 con frattura di conio
    2 punti
  18. Lineare/lineare e con Busto diverso, come in alcuni Carlini del 1855
    1 punto
  19. Ciao Mariov 60, Vedo che hai indovinato dove ho trovato l'aneddoto sul taglio di capelli di Alfonso I ?. Anch'io conoscevo già i ritratti che hai citato e ho rilevato anch'io l'incongruenza dell'aneddoto riportato dal Bellesia, ma ho voluto riportarlo ugualmente. Come hai giustamente detto tu, in 10 anni avrebbe potuto certamente farsi rincrescere i capelli ma mi piace pensare che magari ha scoperto che stava bene anche con i capelli corti proprio dopo che glieli avevano tagliati per necessità pratiche, chissà... In ogni caso ti ringrazio per i complimenti che hai fatto a me e alla moneta! Luca.
    1 punto
  20. Buongiorno, unico scopo è mostrarvela, la trovo gradevole, date le dimensioni sembra una miniatura: Valentiniano ll (spero, ancora posso confondermi) ae4, diam. 14 mm. Gr. 1,35 Alex.
    1 punto
  21. FERE (Φεραί, Pherae). - Antica e rinomata città della Tessaglia, e precisamente della Pelasgiotide, situata poco a NO. del golfo di Pagase, sulle pendici orientali del monte Chalkodonion e davanti a quella vasta pianura stepposa che si estende verso il lago Boibe. Nominata già nel catalogo omerico delle navi (Iliade, II, 711) e non ignota alla tradizione delle antichissime imprese eroiche della Grecia, F. cominciò realmente la sua vita nel sec. VI a. C., dopo avere acquistato Pagase, sull'omonimo golfo. Quest'ottimo sbocco sul mare aiutò notevolmente la città dentro terra a crescere e a raggiungere in breve un notevole stato di floridezza. Il governo era tenuto allora dalla classe aristocratica, alla quale si sostituì verso la fine del sec. V, cioè con lungo ritardo rispetto ad altre città della Grecia, il regime tirannico. Il primo signore di Fere fu Licofrone, che aggiunse alla propria città la vicina Larissa; mentre il suo successore, Giasone, meditò un vasto programma di conquiste e alleanze. Questi grandi progetti furono interrotti dalla morte di Giasone (370 a. C.) caduto vittima di una congiura. Il nipote Alessandro, venuto poco dopo (369) al potere, ben presto si trovò alle prese coi Macedoni, chiamati in aiuto dall'aristocrazia tessalica. Dopo varie vicende Fere cadde nel 352 sotto Filippo II, il quale, dividendola da Pagase, le inflisse un colpo da cui essa non si riebbe mai più. Liberatasi una prima volta dal giogo macedone nel 302 con l'aiuto di Demetrio Poliorcete, Fere non si staccò definitivamente dalla Macedonia che nel 197 abbandonando Filippo V. Nel 196 diede alla Lega tessalica il primo stratego, nel 192-i cadde sotto Antioco, e poi passò dalla parte dei Romani; e sotto il loro predominio menò una vita quanto mai oscura. Dell'antica Fere, sul luogo della quale sorge ora il paese di Velestino, rimangono cospicui avanzi di mura appartenenti a varie epoche dal sec. VI in poi, vasti sepolcreti, e quella celebre fonte Iperea che gli antichi poeti greci esaltarono e circonfusero di leggende. Del tempio principale di Fere dedicato ad Artemide Enodia e di quello dei Dioscuri, dei quali abbiamo notizia dalle fonti classiche, nessuna traccia sembra finora esserci pervenuta. Rimangono invece i ruderi di un santuario di Eracle e di un altro risalente al sec. VII e sacro a Zeus Thaulios. L'acropoli ci ha restituito importante materiale preistorico, del più antico periodo della vita di Fere. Fonte https://www.treccani.it/enciclopedia/fere_(Enciclopedia-Italiana)/ apollonia
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  22. Se pensi che sul noto sito propongono e vendono di molto peggio.... comunque il tuo approccio secondo me è quello giusto, studiare, toccare e condividere. E, aggiungo, ragionare al contrario: pensare sempre di aver a che fare con un falso a meno di elementi che lo escludano ragionevolmente: misure, patina, metallo, segni di conio, provenienza ecc.
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  23. Buon pomeriggio a tutti, posto il mio Tornese del 1858 con perlinatura al diritto e al rovescio. Saluti Alberto
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  24. Ricordando che giudichiamo una foto, purtroppo penso che sia una copia fusa. Arka Diligite iustitiam
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  25. Tessera o gettone di Fere (Tessaglia) con la testa frontale di un satiro barbuto al diritto e la parte anteriore di un toro in piedi a destra al rovescio (CNG 410). Greek THESSALY, Pherai. 4th century BC. PB Tessera or Token (19mm, 6.89 g, 3h). Head of bearded Satyr facing, with animal ears / ΦΕ, forepart of bull right; labrys to left. Rogers 526, fig. 287; Pozzi (Boutin) 2864; BCD Thessaly II 692 (this coin); HGC 4, 573. Good Fine, tan 'lead' patina, the grey colour of lead showing through on the high relief spots. Ex BCD Collection (Triton XV, 3 January 2012), lot 692. CNG 410, Lot: 61. Estimate $100. Sold for $525.
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  26. Adesso qui in veneto siamo in zona arancione... e chissà per quanto tempo... quindi chissà quando potrò recarmi in loco. Comunque se effettivamente vuol vendere senza dire nulla al figlio, non credo porterò a termine la transazione.
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  27. Anche i denarii di Emerita Augusta (Colonia fondata nel 25 BC per i veterani, gli « emeriti » delle guerre cantabriche), coniati tra 25 e 23 BC, sono monete imperiali. Mentre la moneta di gpittini è una moneta provinciale, RPC I, 42. D/ TI CAESAR AVGVSTVS PON MAX IMP R/ AVGVSTA EMERITA//COL https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/42
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  28. Appunto, dicevo completo perché il progetto OCRE è tutto il RIC e solo il RIC. Le monete oggi assenti dal RIC non saranno integrate prima dell’aggiornamento dei diversi volumi... Non è il caso del notevole RPC on line, che può includere nuove monete non appena venute alla luce. Vorrei ricordare che ognuno di noi può aiutare proponendo una moneta non ancora elencata o già riportata ma in modo incompleto. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/search/advanced La prossima versione stampata in corso rimarrà comunque indispensabile. Non dimentichiamo due progetti coinvolgenti, che a termine dovrebbero mettere in rete tutti i ripostigli pubblicati di monete Romane. Per i ripostigli repubblicani, il CHRR: http://numismatics.org/chrr/ « It is a database of Roman Republican coin hoards mainly from the period 155 BC to AD 2. This database began life as a personal research database constructed by Kris Lockyear using a combination of published data and Michael Crawford's personal archive now housed the in the British Museum. The online database, which utilises the Numishare application developed by Ethan Gruber, is a joint project between Kris Lockyear (Institute of Archaeology, University College London) and the American Numismatic » Per quelli dell’impero romano, il CHRE (coin Hoards of the Roman Empire), anche qui un progetto congiunto (Ashmolean Museum/Oxford Roman Economy Project) https://chre.ashmus.ox.ac.uk « It aims to collect information about hoards of all coinages in usein the Roman Empire between approximately 30 BC and AD 400. Imperial Coinage forms the main focus of the project, but Iron Age and Roman Provincial coinages in circulation within this period are also included to give a complete picture of the monetary systems of both the West and the East. In 2019 the scope of the Project was extended to include hoards of Roman coins from outside the Empire. The intention of the Project is to provide the foundations for a systematic Empire-wide study of hoarding and to promote the integration of numismatic data into broader research on the Roman Economy »
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  29. Certamente, infatti la trovi sul RIC non su RPC.
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  30. Bella moneta con bella patina, tipica del “non circolato”. La conservazione è alta, dal qfdc a salire
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  31. Ciao Fausto Io ti ho già espresso in altri luoghi la mia opinione, si può cercare di ricostruire le legende... Al rovescio si legge bene croce SABAVDIE ET P Al diritto ABAV M I Filiberto non abbreviata sulle monete il suo nome, e probabilmente PHILIBERTUS non sembra potesse starci come spazio. Però se consideriamo la zecca come Montuel ha coniato li solo lui e Carlo Il. Sicuramente una moneta inedita, ma di chi? Mi piacerebbe sentire altre opinioni...
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  32. Io questo in realtà lo vedo in conservazione molto più alta di bb+/qspl.. dalla foto mi sembra di vedere veramente un ottimo lustro, sbaglio? I rilievi sono ben conservati, e i campi mi piacciono molto come appaiono. Mi sembra di vedere un colpetto al rovescio, ma a parte quello io la vedo superiore allo SPL+... ho bisogno di un paio di occhiali? Saluti!
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  33. Le monete di piombo sono state emesse in varie aree del mondo greco antico, con Alessandro Ianneo, re di Giudea e Sommo sacerdote, e i sovrani del regno nabateo tra le più importanti autorità emittenti. Si trovano anche oggetti di piombo unici provenienti da altre aree, a volte copie di una o di entrambe le facce di una moneta ufficiale, a volte con tipi di fantasia completamente sconosciuti come questi (CNG 85). NORTHERN or CENTRAL GREECE, Uncertain mint. 3rd century BC – 2nd century AD. PB Tokens(?). Lot of four lead tokens(?), probably from a city in northern or central Greece. Includes the following types: (a) Boar at bay right / Dog standing right // (b) Goat(?) standing right / Grape bunch on vine // (c) Bull standing right / Trident head // (d) Male(?) reclining left, holding thyrsos / Female standing left, holding two grain ears. Fine to VF condition. LOT SOLD AS IS, no returns. Four (4) objects in lot. CNG 85, Lot: 330. Estimate $200. Sold for $470. Questi pezzi enigmatici si identificano spesso come gettoni di distribuzione o biglietti d'ingresso, oppure per altri usi come bolle, pesi, contraffazioni contemporanee o moderne, denaro funerario, pezzi di prova o di battitura e persino monete circolanti. Come gettoni, gli oggetti possono essere serviti inizialmente da prova o garanzia di qualche genere; come pezzi di prova, gli oggetti potrebbero essere serviti a documentare i disegni delle monete per l'approvazione prima della battitura di massa, come fanno le monete modello nel mondo moderno.
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  34. La scritta finale, potrebbe significare(o ricordarci) che questo santo è stato priore dell'Ordine dei frati Predicatori (Domenicani), ma è una mia ipotesi personale! Ciao Borgho
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  35. Roma Numismatics Ltd > Auction XXI Auction date: 24 March 2021 Lot number: 578 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Trajan Æ Sestertius. Rome, AD 103-104. IMP CAES NERVAE TRAIANO AVG GER DAC P M TR P COS V P P, laureate bust to right, slight drapery on far shoulder / S•P•Q•R• OPTIMO PRINCIPI, a view of the Circus Maximus, displaying the outer colonnade with two arched gateways surmounted by facing quadriga on right and a further gateway surmounted by quadriga moving to right on left, and a partial view of interior with the central great obelisk, flanked by metae at either end of the spina with arches and statue between, being approached by two racing quadriga exiting the starting gates at right, with a sweep of colonnades behind and the pulvinar to the upper left; SC in exergue. RIC II -, cf. 571; C. -, cf. 545-6; Woytek 175b; BMCRE -, cf. 853-6. 26.95g, 35mm, 7h. Previously NGC graded XF 5/5 - 2/5, Fine Style, smoothing (#5746779-001). Acquired from Heritage World Coin Auctions. Nestled beautifully between the Palatine and Aventine hills, the majestic Circus Maximus is said to have been inaugurated by the fifth king of Rome, Tarquinius Priscus, in the 6th Century BC (Livy, Ad Urbe Condita, I.35) One of the city's oldest attractions, it truly rose to eminence during the late Republic; Marius, Pompey and Caesar frequently organised gladiatorial, chariot-racing and seasonal games to honour Jupiter (Ludi Romani) at the site. At its zenith during the middle of the 1st century AD, Pliny the Elder states that as many as 250,000 Romans regularly crammed into the complex to behold its spectacles (Encyclopaedia, XXXVI.102), though modern scholars estimate that capacity was closer to 150,000. With such overcrowding inevitably came disaster, however, and the Circus endured countless fires, most notably in 31 BC, AD 64 and 80. It was after the particularly catastrophic fire of AD 103 that this present issue, seemingly unpublished in the prevailing reference works, was struck to commemorate Trajan's elaborate refurbishment of the site. A spectacularly detailed work of numismatic design, it was the first coin to display the Circus in its entirety, and along with an analogous type (see RIC II 571) it has proven invaluable to modern scholars hoping to gauge the scope of Trajan's extensive building works. Of specific note is the arcaded façade, which received a marble facelift, and the extended grandstand in the background, which allowed for five thousand extra spectators. The Arch of Titus (not to be confused with the one still standing in the Forum) can also be observed to the east, whilst the Temple of Sol, surmounted by a bust of the deity, appears to the upper left. The most dominant feature of the overall design, though, is without doubt the so-called Flaminio Obelisk (today located in the Piazza del Popolo) which is situated on the spina. The monument was originally erected in Heliopolis by pharaoh Ramesses II, before being brought across from newly annexed Egypt by Augustus in 30 BC. Towering over the track and spectators, the monument was so awe-inspiring that the later scholar Isidore of Seville adjudged it to be an 'arrow running through the middle of the world' (Etymologies, XVIII). Of the overall project, Cassius Dio, an admirer of Trajan, states that: 'He (Trajan) was so high-minded and generous that, after enlarging and embellishing the Circus, which had crumbled away in places, he merely inscribed on it a statement that he had made it adequate for the Roman people.' (Roman History, LVIII.7.2). Interestingly, this type was struck solely in bronze, no doubt on account of the wider circulation of sestertii among the Roman populous. Sadly, but perhaps predictably, this iteration of the Circus was not to endure for long. In 140, during the reign of Antoninus Pius, a column near the top tier of the seating area collapsed, killing perhaps 2,000 spectators instantly. This time recovery was slow, and only when Caracalla completed another renovation in 213 did it again come close to its former glory (see RIC IV 211b). Estimate: 15000 GBP ILLUSTRAZIONE: UNA RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL CIRCO MASSIMO
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  36. Non te la prendere Diamante, cerco di spiegarti qual è il problema. Il bello di questo sito è che permette in maniera gratuita e pressoché immediata di ottenere pareri numismatici da persone che sono dei veri maestri in questo campo. Spesso passano anni interi della loro vita a studiare monete. Se come risposta alla loro valutazione (sempre gratuita e sempre immediata e in questo caso - purtroppo per te - impeccabile) ottengono un “ma come fa ad esserne così sicuro?” allora ci sta che parte il sarcasmo. Ripeto, non te la prendere. Il problema è che qua non sei su Google: stai interagendo con delle persone. (A proposito, “buongiorno”, “ho trovato ieri questa a casa del nonno”, “grazie a chi vorrà aiutarmi”, sono parole che fanno sempre piacere ?)
    1 punto
  37. Ciao, buongiorno, grazie, prego, falso
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  38. Dopo aver ricontrollato più volte, a me pare un sestante di L. Pomponius Molo https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G110/18 Una moneta estremamente rara, mancante anche nella celebre collezione RBW. Facendo un confronto con il dritto del British Museum, direi che lo stile è uguale.
    1 punto
  39. Molto probabilmente è così. ? Beh, va detto che lo stemma reale di quel periodo era piuttosto complesso e i tempi erano (diciamo) un po' turbolenti, due qualità dalla cui compresenza ci si può aspettare l'abbassamento nella cura del dettaglio presente in altri conii: in una qualche vita futura, se ci ? riuscirò, ho in animo di scrivere qualcosa sulle millemila "varianti peregrine" di quello stemma, dove il rigiramento del leone è solo una di esse, e nemmeno la peggiore... ? Ricambiati! ?
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  40. Ricordo i monumenti romani maggiormente significativi della provincia di Brescia: Brescia: museo di Santa Giulia ( reperti favolosi e resti di varie domus al suo interno nella cornice del convento dove morì Ermengarda), tempio Capitolino, tempio repubblicano, teatro, piazza del Foro, resti di basilica paleocristiana sotto il Duomo. Desenzano: villa romana forse appartenuta a Decenzio Toscolano: villa romana Sirmione Grotte di Catullo (a mio parere il luogo più suggestivo del lago di Garda)
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  41. Le collezioni devono nascere dalla passione, di conseguenza che siano tipologiche o anno per anno, poco importa, l'importante è che ci affascinino sempre.
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