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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/14/21 in Risposte

  1. 1799, quanta storia in soli 6 mesi. Non è solo la storia del Generale Championnet che entra in città lasciando a terra tremila "lazzari", imponendo oneri per pagare le truppe, condizionando le decisioni pubbliche e dando il via alle spoliazioni napoleoniche. È la storia degli intellettuali napoletani, forse i soli che a Napoli anelavano alla Libertà. La storia dei Pagano e dei Cirillo. Di Caracciolo, che passa da ufficiale della marina borbonica a ricacciare gli inglesi per mare, di Eleonora Pimentel Fonseca che passa dagli ambienti di corte alle stampe del Monitore, Signora Dianora accompagnata al patibolo. È la storia di Maria Carolina, la regina mai amata che dopo la caduta dal trono e l'esecuzione della sorella in Francia, è terrorizzata. Da Palermo invia lettere in cui traspaiono i sentimenti più antichi che culmineranno nella vendetta. È la storia di un Cardinale mandato in Calabria per riconquistare il Regno con la sua armata brancaleone e che risale le Puglie e la Basilicata per ritrovarsi, alle porte di Napoli, con un esercito imponente e così variegato da ritrovarsi nelle sue file briganti, Russi e Turchi di ben altra fede. Gli sarà contestata la clemenza della capitolazione, e non otterrà mai davvero quella riconoscenza sempre promessa. È la storia della martire involontaria, la Sanfelice, che pur di salvarsi la vita si finge incinta con i medici compassionevoli. Ma nemmeno la grazia chiesta da Maria Clementina, nuora e contemporaneamente nipote della Regina, potrà salvarla. È la storia di quella capitolazione di sant'Elmo, quando già i Francesi si erano dileguati, firmata da tutti ma che il Re e la Regina disconoscono. È la storia di Nelson, interessato protettore dei regnanti, infatuato della sua Emma Lyonna, che riversa sui ribelli le ire della corona, contravvenendo a tutto quanto pattuito nella resa dei patriotti e spodestando di fatto Ruffo. È la storia di un boia che all'inizio viene pagato 6 ducati a testa mozzata, ma che viene poi stipendiato mensilmente considerando quante teste si progettava di far cadere. Tutto ciò che fu prima non sarà dopo. Quanta storia in soli 6 mesi. Un caro saluto a tutti!!
    7 punti
  2. Risposta automatica robotizzata MATRIX PROGRAM REVOLUTION 2021.3 © ELABORAZIONE VALUTAZIONE IN CORSO ATTENDERE ELABORAZIONE VALUTAZIONE IN CORSO ATTENDERE ANCORA UN POCHINO
    6 punti
  3. Per la Napoletana di oggi, condivido questo mio Carlino del 1832
    6 punti
  4. Buonasera a tutti cari amici, vi presento la mia Muntoni 38 di Clemente XI, piastra piuttosto rara anche se non è ben chiaro quanto, essendo R3 per il MIR, R per il nostro catalogo e R2 secondo chi me l'ha venduta Condivido non solo per raccogliere i consueti gentili complimenti e le consuete critiche del tipo "ex appiccagnolo, io non la vorrei neanche regalata / non la toccherei neanche con un bastone / piuttosto mi metto a collezionare le once di Niue" - ma anche perché mi pare che non se ne siano viste molte qui sul forum e pochi giorni fa diversi utenti si erano detti interessati a questa tipologia monetale. A me comunque piace - com'è ovvio, se no non l'avrei comprata - e sono anzi rimasto molto contento nel ritrovarmela aggiudicata alla base in un'asta caratterizzata da rilanci dissennati per tutti gli altri lotti cui mi sono interessato.
    4 punti
  5. Ottimo lavoro di squadra, grazie al quale credo proprio che abbiamo trovato il titolare di questo stemma: (da: http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=16368) Ippolito Vincenti Mareri, cardinale dal 1794 e legato a Bologna in quei travagliati anni: il suo stemma (inquartato Mareri-Vincenti) è pienamente compatibile con lo stentato disegno che conosciamo.
    4 punti
  6. Verso la fine del 260 dC l'esercito romano alla guida del generale Postumo, fermò un incursione di franchi nella Germania Inferiore. Galvanizzato dalla vittoria e dall'euforia del suo esercito che aveva recuperato tutto il bottino saccheggiato dai Franchi, Postumo diresse le truppe verso Colonia con l'intento di assumere il controllo delle Gallie che l'imperatore Gallieno aveva lasciato al figlio Salonino, col rango di Cesare. Quest'ultimo, vista la minaccia incombente, lasciò la città di Treviri dove risiedeva (sede anche della zecca gallica) per rifugiarsi a Colonia dove, per raccogliere un maggior consenso delle truppe ivi stanziate, assunse il titolo di Augusto. Tuttavia al termine l di un breve assedio, Postumo espugnò la città uccidendo il neo autoproclamato Augusto e assumendo il controllo delle Gallie creando così quello che gli storici definirono in seguito l'impero Gallico. Ora, le emissioni a nome di Salonino col titolo di Augusto sono estremamente poche. A oggi, con questo pezzo, il tipo SPES PVBLICA dovrebbe esiatere in soli 51 esemplari. Le monete con il titolo AVG, tra le varie tipologie, compreso l'unico aureo noto, sono in totale 73. Non è ancora stato chiarito in maniera definitiva se le monete da Augusto sono state coniate a Treviri a ridosso della fuga verso Colonia oppure a Colonia con conii però approntati a Treviri. Di sicuro poi Colonia non fu zecca se non verso la fine del Regno di Postumo. Si tratta,. concludendo, di emissioni alquanto rare che sto monitorando e seguendo da qualche anno... E finalmente ne ho inserita una in collezione!
    4 punti
  7. Un altro dei miei 4 Tornesi 1799
    4 punti
  8. Ho recentemente avuto l'occasione di inserire in collezione questa piccola moneta sabauda. Si tratta come da titolo di un Piccolo Bianco di Filiberto I con un diametro di 21 mm ed un peso di 1,16 gr. Colgo l'opportunità , quindi, di scrivere un paio di cosette su questa "discussa" moneta. Questo esemplare è uguale a quello di @piergi00 segnalato in questa discussione e catalogato sul nuovo volume del Cudazzo al 252c Questa tipologia è stata prodotta in una lega veramente misera, con una argentatura superficiale, come si può vedere da questo esemplare o quello di Pier, la differenza, se c'è, fra la mezza parpaiola ed il piccolo bianco, non è facile, se c'è stata uno svilimento di lega peggio di queste non si poteva sicuramente andare, e anche la divisione in peso e diametro non mi risulta efficace, questo esemplare ha un buon peso ed un buon diametro. Terrei buona la divisione sulla posizione dei nodi. Altra nota che vorrei aggiungere sta nel segno di zecca che fortunatamente in questa moneta è ben visibile, il Cudazzo scrive che il contrassegno del fiore a cinque petali trifidi e non, non è sicuro, mentre in questa moneta, come in quella di Pier con lo stesso segno, è chiaro. Quindi penso che con il ritrovamento di questa moneta, e quella sopracitata di Pier, questo dubbio scompare. Attendo speranzoso qualche commento ed inserisco le immagini della moneta..
    3 punti
  9. Buongiorno a tutti! Quando l’aquila incontra Francoforte. Moneta che regala soddisfazioni, bel modulo, un busto femminile al D/ (personificazione della città) che mi piace molto per l’eleganza e la grazia, quasi in contrasto con il R/ dove l’aquila esprime forza, si impone.
    2 punti
  10. In Mongolia, nella provincia di Ouorhangaj, si trova la piccola città di Harhorin : prossimo alla città si trova l'antico monastero buddista (1585) di Erdene Zuu e nelle immediate vicinanze del monastero, gli scavi della città di Karakorum . Al tempo dell'impero mongolo creato (1220) da Gengis Khan, il figlio di questi Ogodei Khan nel 1235, da un piccolo villaggio, fonda la città di Karakorum facendone la capitale dell'impero . E capitale Karakorum sarà per 30 anni fino a quando Kublai Khan sposterà la sua capitale a Pechino : Karakorum tornerà capitale nel 1368, per poi essere distrutta una ventina di anni dopo dai nuovi dominatori Ming . Nella sua breve epoca imperiale, Karakorum è visitata nel 1246 dall'inviato papale frate Giovanni da Pian del Carpine (1182-1252) al quale dobbiamo l' "Historia Mongolarum" , cronaca del suo viaggio in Mongolia . Successivamente, nel 1254, passa in Karakorum frate Guglielmo di Rubruck (1220- 1293) che, tra Maggio 1253 e Giugno 1255 compie un viaggio di 12000 km. attraverso l'Asia e del quale rende a re Luigi IX un importante e particolareggiato resoconto che intitola "Itinerarium fratris Willielmi de Rubruquis de Ordine fratrum minorum, galli, anno gratia 1253 ad partes orientalis" . Karakorum è poi anche visitata e descritta da Marco Polo nel periodo nel quale non è più capitale . Del resoconto di Guglielmo di Rubruck vale ricordare la sua descrizione di una particolarissima fontana che vede all'interno dellla reggia di Karakorum ed ancora alcuni suoi cenni alle particolari case-carro dei nomadi Mongoli, simili a quanto illustrato su una banconota unita in calce .
    2 punti
  11. È raro perché per Salonino augustus, mentre il RIC 13 è per Salonino caesear. purtroppo IMP e AVG non si vedono su questo esemplare, ma l’identità di conio trovata da grigioviola basta per farne un RIC 14. Bravo grigioviola e complimenti a ImmensaF!
    2 punti
  12. Buona domenica a tutti. con questa mia intromissione, ( me ne scuso per questo ) volevo fare una correzione sulla lettura riguardante il grosso Scaligero. La leggenda della stessa, non e' CI - VI - CI - VE, ( che starebbe ad indicare le citta' di Verona e Vicenza ) ma FRIR (Federico Imperatore ) chiaramente riferito all'Imperatore Federico II. La lettura della moneta va' fatta partendo dalla lettera F, in senso antiorario. I piccoli triangolini e le mezze lune, non sono le lettere V e C, ma parti di lettere che ne compongono la scritta FRIR. Come si puo' vedere sul rovescio della moneta, la V di Verona e' ben diversa dal tiangolino rovesciato della leggenda del diritto. La stessa leggenda viene poi ripetuta sulla parte interna del rovescio, ( sempre in senso antiorario ) sotto il VERONA. L'epoca rimane sempre quella di Ezzellino da Romano, ma il riferimento rimane sempre quella dell' Imperatore. Grazie. Buona giornata a tutti.
    2 punti
  13. Il mio Tornese Uno e Mezzo 1836 con cerchio perlinato al dritto e lineare al rovescio
    2 punti
  14. Anche io mi sentirei di propendere più verso il qBB che il MB. Tuttavia, con questa tipologia di monete, secondo me, uno degli aspetti fondamentali da notare per il giudizio è la brillantezza residua del nichel, che tende a diventare opaco e quasi grigiastro (il nichel è oggettivamente brutto da vedere in bassa conservazione ). Non so se le foto sono in realtà uno scan, ma in ogni caso da questo materiale fotografico è molto complicato capire come appare dal vivo la moneta. Se è rimasto un briciolo di lucentezza nel metallo, secondo possiamo andare anche verso il qBB/BB, se invece la moneta appare completamente spenta e brunita, allora scendiamo verso il MB+/qBB. Saluti!
    2 punti
  15. Buongiorno e buona domenica a tutti, posto mio 5° Esemplare. L'ho riportato in patria dalla Bulgaria, dalle foto del venditore sembrava del 23, una volta arrivata era palesemente del 22 così come correttamente riportato dal venditore , ci ho provato. ? Publica Commoditas 1622 Filippo IV Sigle M C un po' sfalsate Diametro 34 mm Peso g. 15,92 Saluti Alberto
    2 punti
  16. Ancora un pò di Asia Honk Kong 5 , 50 cents e 5 dollari
    2 punti
  17. Ciao, grazie del dato crono-geografico, speriamo sia utile per circoscrivere la ricerca. Che sia uno stemma laico mi pare del tutto improbabile, perché nel disegno spicca un cappello prelatizio: Sempre ammesso che il disegno sia fedele all'originale...
    2 punti
  18. Unione Sovietica - 1 Rublo 1978 Giochi della XXII° Olimpiade - Mosca 1980
    2 punti
  19. Ciao @Gallienus, personalmente ritengo questa piastra R. Di Munt 38, su acsearch ne ho contati 28 esemplari (qualcuno sicuramente sarà ripetuto), mentre 34 sono gli esemplari che ho enumerato per la variante Munt 39 con il prospetto delle case e botteghe sullo sfondo. Pertanto sicuramente escluderei l'ipotesi dell'RRR, trattandosi invece di una piastra che compare di frequente sul mercato. La legenda del R/, "FONTIS ET FORI ORNAMENTO" ovvero "a ornamento della fontana e della piazza", ricorda la nuova sistemazione urbanistica della piazza della Rotonda (o del Pantheon) curata dall'architetto Filippo Barigoni, che tra l'altro progettò una nuova fontana sfruttando gli elementi di quella già esistente, eretta da Gregorio XIII su disegno di Giacomo della Porta nel 1578. Lo stesso Barigoni fece trasportare sul luogo un piccolo obelisco proveniente da Eliopoli con iscrizioni risalenti al tempo di Ramses II. Michele
    1 punto
  20. Volevo fare notare che nel Grosso di Cangrande, oltre alla piccola scala, viene sostituita anche la lettera F, in quella di E. In questo caso la leggenda da FRIR diventa Erir ( Enrico Imperatore ). Un chiaro riferimento ad Enrico VII di Lussemburgo. Sul periodo di coniazione non mi pronuncio, pero' così ad occhio le coniazioni non mi sembrano troppo lontane tra loro.
    1 punto
  21. Corretto. Bologna fu occupata dalle truppe francesi il 19 giugno 1796 e in seguito all'armistizio tra Francia e Stato Pontificio del 23 giugno rimarrà sotto il controllo francese fino alla fine della Repubblica Cisalpina (gennaio 1802). Il bollo bolognese, quindi, fu probabilmente il primo ad essere apposto sulle cedole papali, visto che la politica bonapartista della creazione di municipalità "liberate" ebbe inizio dopo che, nel febbraio dell'anno successivo, Napoleone ruppe l'armistizio di Bologna, appunto, e invase le Marche. Per maggior precisione, il bollo bolognese è probabilmente da ascriversi al periodo che va dalla dichiarazione del Senato bolognese di indipendenza dallo Stato Pontificio, dell'8 ottobre 1796, alla inclusione della Repubblica Cispadana nella Repubblica Cisalpina (29 giugno 1797), in cui, secondo la fonte già citata http://files.spazioweb.it/aruba60421/file/bollodifanonew.pdf, le cedole pontificie non ebbero mai circolazione. Considerata la presenza nel bollo "gentilizio" del cappello prelatizio, come fatto notare da @Corbiniano, si potrebbe ipotizzare che quella bollatura misteriosa sia databile a quel primo periodo di occupazione francese che va come detto dal giugno 1796 al giugno 1797. In tal caso, bisognerebbe estendere la ricerca geografica alla zona del bolognese e del territorio della ex Rep. Cispadana precedentemente appartenente allo Stato Pontificio (ex legazioni pontificie di Ferrara e Bologna).
    1 punto
  22. Sesino di Modena per Francesco I d'Este, tipologia con colletto piccolo. La prima immagine non è una croce ma il ritratto del duca...va ruotata di 180 gradi... così troverai nella posizione corretta le 3 barre del numerale del duca (VIII) e potrai apprrezare la forma del colletto... Ciao Mario
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  23. il tuo avatar riflette perfettamente la situazione..... saluti TIBERIVS
    1 punto
  24. 2019 starting price 4600 pounds - unsold 2020 starting price 3300 pounds - unsold 2021 starting price 180 pounds (!!!???) sold for 850 pounds. That was quite a collapse of the asking price ?
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  25. Anche a me è capitato vedere in vendita questa patacca più di una volta a prezzi fuori per fuori. Chi le vende in questa maniera fa affidamento spesso e volentieri sulla poca esperienza dell'acquirente. Il mio consiglio spassionato (da non esperto) è quello di rivolgersi a rivenditori seri per pezzi così impegnativi.
    1 punto
  26. Buongiorno, la moneta è a mio parere un quasiBB; come puoi vedere, il seno, la pancia e le cosce della Libertà sono un pò lisci. Questi sono i punti che devi guardare in questo tipo di monete; poiché sono quelli che si consumano di più. Se prendi un moneta fdc , puoi osservare il bel seno rotondo che sporge.. saluti
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  27. E dove bisognerebbe discutere della "fine della Numismatica" secondo te, in un forum di Finanza? Mi spiace leggere irritazione nel tono del tuo ultimo messaggio, permettimi di replicare, con il rispetto che porto a un collezionista appassionato come te. Trovo davvero curioso, e indicativo di un certo stile di collezionismo (che definirei del "quanto vale"), che appena si parli della possibilità (notare, POSSIBILITA', non ineluttabilità) di un futuro calo dei prezzi, si scateni lo sdegno e l'irritazione. Personalmente, qualora i prezzi dovessero scendere, da collezionista (non investitore) il mio primo pensiero sarebbe di precipitarmi ad acquistare tutti quei pezzi che oggi sono x me inarrivabili.. La mia passione per la numismatica (notafilia x la precisione) non dipende per nulla dai rialzi del mercato. E sono certo che su questo anche tu sia d'accordo, almeno spero.
    1 punto
  28. Continuando con i dati storici: Così non avvenne più il passaggio non più alla Spagna, ma alla casata dei Lorena. Con Gian Gastone, il Tollero d'argento con l'immagine della fortezza vecchia di Livorno sul rovescio introdotta da Cosimo III nel 1706 raggiunse il suo massimo livello qualitativo per ricchezza Barocca e finezza di incisione ed continuò ad essere accolto con favore ed a diffondersi sia nei mercati forestieri che nell'uso locale fino a quando il suo corso venne abolito con i "Restritti Sovrani" nel 26 Dicembre 1836 e il 7 Gennaio 1837. Con questo spero vi sia piaciuta questa divulgazione numismatica e sia stata resa piacevole e di aiuto anche con le immagini come in questo ultimo caso dal museo del Bargello e dal Web di aste passate. Saluti Fofo
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  29. DENTISTI DI PARIGI A MILANO, PIAZZA DUOMO 3 - PRODOTTI MAGNATEOLOGIQUE
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  30. Iran 50 dinars, 1 rial e 5 rials 1978 espresso come 1357 e 2537
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  31. Il linea di principio condivido. Però mi chiedo: come si coniuga questa valutazione, con la circostanza che c'è un'intera serie di aes grave su cui è raffigurata la ruota? Che ne pensi? Mi viene in mente: potrebbe sussistere un parallelismo tra ruota e prora navis, nel senso che che con la prima si è voluto raaffigurare la mobilità terrestre, con la seconda quella navale?
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  32. Modulo spedito ad inizio febbraio, prelievo avvenuto a metà mese, quindi un paio di settimane circa
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  33. Anch'io alla fine sto votando la 1, e non più la 3 come ho fatto una volta all'inizio. Nella 3, nonostante i simbolini, non vi è riferimento scritto al programma erasmus e quindi per molti versi rischia di essere una moneta con dei bei simbolini ma completamente astratta e incomprensibile. Quindi vada per la 1: c'è scritto il tema, le date e le testoline. Mi pare una moneta semplice e chiara
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  34. Entrata in collezione una nuova Tessera Sabauda. La numero 21 nella II Tavola del Promis. Collocata storicamente dallo studioso piemontese nel periodo di Carlo I e Carlo II
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  35. Passiamo ora alle monete da Tornese Uno e Mezzo. Tipologia ostica. Solo una data è comune, un'altra non comune e tutte le altre da R in su. Parto con il mio Tornese e Mezzo del 1832. Magliocca numero 748 (?)
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  36. Questi continui rimbrotti a chi non saluta ecc. ecc. stanno diventando un pò stucchevoli. Anche a me danno fastidio le meteore che inseriscono un unico messaggio senza nessun saluto o presentazione, al grido di "valoooore", e quelli trovo giusto trattarli a pesci in faccia. Mi chiedo invece che senso abbia rimbrottare un utente che si è già presentato a modo e ha già ampiamente salutato e ringraziato in un precedente thread. Perchè diciamola tutta, non mi pare che utenti con centinaia o migliaia di messaggi salutino e ringrazino ad "ogni post che si crea" ed allora la cosa non è più questione di educazione ma si rischia di scivolare in una sorta di nonnismo...
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  37. 1978 Madagascar - 10 e 20 ariary emissione FAO
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  38. Ciao Tiberius, Il fenomeno è identico, esattamento il medesimo da un punto di vista commerciale : se oggi (diciamo fino a due anni fa, ora ci si è messa anche la pandemia...) vado al Bofilex con una valigia di buste cellofanate con monete di San Marino, Vaticano e Italia faccio fatica a venderle perché molti espositori proprio non le voglione, ne hanno anche loro in rimanenza, nessuno le compra, è così...... Come ho già raccontato è quello che è accaduto ad un amico che aveva chiesto la mia "assistenza" : lui ne aveva ereditate dal padre una valigia e non gli interessavano. Alcuni espositori dissero che si trattava di "roba buona" , ma che al momento non erano interessati all'acquisto ed il perché è chiaro : non ti possono offrire una cifra molto al di sotto di quello che tu le hai pagate, e così ti dicono che al momento non le vogliono (e domani sarà ancora peggio). Trovamamo un unico espositore, campano, che estrasse di tasca un rotolo di banconote e acquistò in blocco tutto il contenuto della valigia ad un prezzo che al mio amico parve una fortuna (ma logicamente minore a quello pagato da suo padre all'acquisto). Poi .... la moneta ha un fascino diverso del francobollo : è robusta, si conserva meglio e più facilmente, la massa di chi le raccoglie magari fin da piccolo se ne sbatte abbastanza dei fior di conio, è un oggetto che da tanti secoli accompagna l'uomo, per cui penso anch'io che si riprenderà : ma per gli Stati è finita l'epoca di vendere baggianate sotto vuoto, almeno nel numero di quote di un tempo. Adesso ci sono gli Euro, una novità che a molti è piaciuta, chissà....ma per la Filatelia è davvero "notte e nebbia". Non è una mia opinione, ma quanto sta accadendo già da tempo. Della collezione di mio padre me ne sono disfatto da tempo per una cifra oltraggiosa, 800 euro ; praticamente l'ho regalata ed è molto che un'anima buona l'abbia acquistata , Le monete invece le ho tenute, tutte circolate e di tutto il mondo : non valgono nulla ma almeno mi ci diverto ! Cordialmente. Un saluto cordiale
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  39. 1808 MILANO In epoca napoleonica con Decreto del 18 settembre 1808 il Viceré d'Italia Beauharnais istituisce un Conservatorio di musica in Milano, la medaglia ricorda il centenario e il Direttore e Maestro G. GALLIGNANI che i Professori Alunni e Amici dedicano. Bronzo argentato, mm.50 - Aut. DONZELLI
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  40. 1977 Seychelles - 1 rupia Il meraviglioso stemma delle Seychelles
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  41. 1977 Thailandia - Due esemplari da 1 baht (thai 2520) Commemorative per la comune circolazione Investitura della Principessa Sirindhorn (1955-vivente) figlia del Re Rama IX. Sulla prima moneta è riportato al retro l'emblema reale personale della principessa. ๒๕๒๐ Calendario thai 2520 - 543 a.C. (nascita di Budda) = 1977
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  42. Ciao, sono due parti. Sicuramente la prima parte sarà un po noiosa per gli amanti del Regno, ma l'ho ritenuta comunque importante da inserire nella trattazione non solo per completezza argomentativa ma anche come valida introduzione propedeutica per la parte 2, dove si concentreranno non solo le informazioni inedite, ma si cercherà anche di illustrare le molte implicazioni che ruotano intorno a questa “scoperta”. Piccola parentesi: riconosco che l'uso di questo termine sia un po’ pretenzioso, ma allo stato dei fatti, come si vedrà, questo studio aggiorna quanto finora scritto in bibliografia. Spero quindi che questo studio "stuzzicherà" l'interesse di tutti gli appassionati di "quel tipo di monete" a saperne di più. Di certo il mio studio non è un punto d'arrivo, ma un invito nel cercare di trovare risposte valide ai tanti perchè rimasti senza risposta...
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  43. L'isola di Krakatoa, con le vicine Verlaten e Lang, si trova nell'Indonesia , nello stretto della Sonda che separa Sumatra da Giava : con i suoi 3 distinti coni vulcanici e le vicine isole costituiva probabilmente i resti di una grande caldera vulcanica formatasi in epoca antica . Il Pararaton (libro dei re di Giava) è la fonte letteraria che descrive 2 fortissime eruzioni con maremoto che sarebbero avvenute negli anni 416 e 535 : per alcuni, per errori di datazione, quegli antichi avvenimenti potrebbero essere uno solo, quello del 535 . Il 27 Agosto 1883, dopo mesi di forte attività vulcanica, al culmine dell'attività parossistica, Krakatoa esplode provocando la scomparsa di 2/3 dell'isola e scatenando un maremoto con onde vicine ai 40 metri di altezza alle quali sono dovute la quasi totalità delle 36000 vittime stimate : l'eruzione, classificata VEI-6 è seconda all'eruzione del vulcano Tambora del 1815 classificata VEI-7. Presto studiata dal vulcanologo olandese Rogier Verbeek, l'eruzione del Krakatoa si stima abbia espulso oltre 20 km. cubi di materia, liberando una potenza di 200 megatoni, causando per anni significativi effetti anche climatici . Il boato dell'esplosione, che risulta distintamente udito in isole vicine a Mauritius, distanti da Krakatoa oltre 4800 km. ,è per questo ritenuto il rumore più forte noto alla storia . La prosecuzione dell'attività vulcanica, dopo il 1927 fa sorgere, nell'area della parte scomparsa dell'isola di Krakatoa, una nuova isola con cono vulcanico molto attivo, chiamata Anak Krakatau (figlio di Krakatoa) . Si può anche osservare che la potenza liberata in 200 megatoni, è quadrupla rispetto a quella della più grande bomba H sperimentata, la bomba Zar di 50 megatoni, esplosa nel 1961 in aria sopra la Nuova Semlia provocando un cerchio di distruzione totale con raggio di 35 km., area equivalente all'attuale intera città di Roma con ulteriore ampio contorno . Ai vulcani nelle isole Hawaii, gli Stati Uniti nel 2012 hanno dedicato una moneta da 1/4 di dollaro . nota : delle eruzioni del 535 e 1815 e loro effetti, si è discusso in "1816-l'anno senza estate" del 30-04-2012 e "Un anno terribile e misterioso" del 18-04-2017 , che al solito non so allegare .
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  44. Volevo segnalare questa emidramma sovraconiata su una dramma rodiese, che nella Nomos 16 è stata aggiudicata a un Hammer di 8000 CHF. CRETE. Kydonia. Circa 450-330 BC. Hemidrachm (Silver, 14 mm, 2.95 g), overstruck on a Rhodian drachm (?). Land tortoise with segmented shell; to right, Α (?). Rev. Square incuse with skew pattern; in one segment, crescent. Robinson, Pseudoaeginetica, NC 1928, 8. SNG Copenhagen 402 (same dies, for other examples from these dies see CNG e345, 2015, 256 = Gorny & Mosch 216, 2013, 2451; CNG e152, 2006, 75; and, probably, Künker 136, 2008, 213). A very attractive, toned example, struck in good silver and unusually fine. About extremely fine. From the Cinquantenaire Collection, Switzerland, acquired from Tradart in 2010. If the possible overstrike on a Rhodian drachm can be proven (part of the rose seems to be visible on the reverse), it will definitely affect the date of this issue. Presently the standard date is c. 450-330, but if it is really overstruck on Rhodes that would have to be lowered into the first half of the 4th century only. This example may well be the finest piece known.
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  45. Ciao Mr. Coin e grazie per il "buon".....aggettivo che potrebbe non essere condiviso da tutti. Per tentare di rispondere alla Tua domanda, partirei - come sempre - dai dati documentali. Qui sotto, posto la pagina 44 delle Relazione della Regia Zecca 1914-1939, che riporta alcune notizie interessanti e, soprattutto, ufficiali, sull'emissione di queste monete auree: Dunque, a partire dal secondo semestre dell'esercizio (di Zecca) 1930/'31 e per finire con l'esercizio 1933/'34, migliaia di coppiole auree "Italia su prora" (100 Lire) e "Littore in marcia" (50 Lire) vennero prodotte per alcuni Istituti bancari, che preventivamente avevano fornito l'oro necessario e corrisposto alla Zecca il diritto di coniazione, pari a L. 22 per ogni Kg. di oro monetato. Le monete così ottenute, precisa la Relazione, "furono tutte spedite a Rio de Janeiro, Montevideo, Santiago, Buenos Aires, Barranquilla (ridente Città sita nel nord della Colombia, n.d.r.) ed in varie città del Mediterraneo Orientale. La Relazione non spiega il motivo per il quale queste Banche procedettero all'operazione "oro in lingotti contro oro monetato italiano" ma, con un po' di fantasia potremmo anche ipotizzarlo. Contestualizzando l'operazione nel periodo storico immediatamente successivo alla "Grande Depressione" economica del 1929 e alla fase di crescente egemonia del Regine Fascista, si può ragionevolmente ipotizzare da un lato un intento propagandistico mirato a diffondere in quei Paesi dell'America Latina, nei quali la presenza di connazionali emigrati era molto significativa, il "messaggio dell'Italia Fascista" e, dall'altro, garantire una "riserva" aurea fuori dall'Italia ed in Paesi che in quel momento potevano considerarsi politicamente "stabili" , in oro monetato piuttosto che in oro in lingotti (forse per una migliore "liquidabilità", in caso di emergenza, dell'oro monetato piuttosto che di quello in lingotti)??? Caro azaad, non so sia corretto affermare che i collezionisti dell'epoca poterono reperire quelle monete senza alcun surplus sul valore nominale. Innanzitutto perché, come già sappiamo, le monete in oro non si "compravano" dalla zecca pagandole, ma si ottenevano versando alla Zecca l'equivalente dell'oro fino necessario alla loro coniazione oltre alle spese (quelle, si, si pagavano) di coniazione. D'altro canto, la determinazione operata dal R.D. 18.7.1930, n. 1.148, secondo cui gr. 7,919 di oro fino corrispondevano esattamente a L. 100, fu una valutazione di tipo esclusivamente politico, che lasciava il tempo che trovava, dal momento che l'Italia non era produttrice d'oro e quindi, se doveva approvvigionarsi di questo metallo, doveva acquistarlo sul mercato internazionale al prezzo, appunto, di mercato e non a quello imposto da una sua legge. In secondo luogo, l'impossibilità di acquistare, pagandola, una moneta aurea nazionale, che veniva ceduta dalla Zecca solo previa consegna dell'oro fino corrispondente, rendeva abbastanza pleonastico il rapporto fissato "politicamente" tra Lira italiana e oro. Un interessante documento che posto di seguito, scoperto in archivio dalla ricercatrice Nunziatina Panetta e pubblicato a pag. 150 sul Suo libro "Gli indigeni preferivano i Talleri", 2015, ci fa chiaramente capire quanto fosse inutile (salvo che per motivi "propagandistici") aver fissato per legge il rapporto Lira/oro prescindendo dal reale prezzo di mercato del biondo metallo: Come potete rilevare, anche se il documento si riferisce alle monete auree "imperiali" del '36, che peraltro venivano coniate ancora sulla base del rapporto Lira/oro fissato dal R.D. n. 1.148/1930, la moneta da 100 Lire di gr. 7,919 di oro fino, conteneva in realtà un controvalore pari a Lire 169,32 mentre la moneta da 50 Lire di gr. 3,959 di oro fino, avrebbe contenuto in realtà un controvalore pari a Lire 84,66. Per scrupolo dovremo controllare il prezzo dell'oro al grammo sul libero mercato nel periodo 1931, 1932, 1933 ecc, sapendo però che dal documento postato nel 1936 l'oro sarebbe costato al grammo Lire 21,38. Da questa rilevazione, dunque, apprendiamo che (almeno nel 1936) nessuno avrebbe potuto pagare 100 Lire (poniamo, in banconote) per acquistare la moneta d'oro da 100 Lire, in quanto tale moneta avrebbe avuto un "valore", al netto dei diritti di coniazione, di quasi 170 Lire. Parliamo di un valore del metallo prezioso contenuto dalla moneta, superiore di circa il 70% rispetto al valore facciale della stessa (con buona pace del R.D. n. 1.148/'30, che stabiliva, ancora nel 1936, un rapporto fisso Lira/oro)! Saluti. M.
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