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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/06/21 in Risposte
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Buonasera amici...condivido questa che è una monetina più rara di quel che si crede, monetazione per amanti del rame, 4 quattrini 1798, cifre allineate, meno rara della cugina con cifre sfalsate ma ad avercene, si vede poco...ci ho messo un bel pò ma ho migliorato la conservazione di quella che avevo in collezione...eccola...rigatura della corona da sinistra a destra ancora visibile, nel tipo con cifre sfalsate la rigatura è posta da destra a sinistra.5 punti
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"La Zecca ha affermato che..." Nella foto qui sotto, la Zecca che hanno intervistato.5 punti
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Napoletana del giorno Ferdinando IV, 5 Tornesi 1798 P sotto la corona e senza punto. Rami della corona lunghi.3 punti
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Ciao! Impresa da niente ..... soprattutto considerate due incognite. 1° incognita Si parla di "moneta qui spendibile" per L. 12.000. A Capodistria circolavano le monete veneziane, ma non solo; ai quei tempi circolavano anche altre valute, prima fra tante la moneta asburgica (petizze imperiali), tant'è che ancora nel 1766, Venezia, raccomanda che in Istria si usino solo le monete della Serenissima (c86t Senato Rettori - reg 143). 2° incognita La "moneta qui spendibile" va intesa come moneta circolante? Io riterrei di si, altrimenti avrebbero dichiarato, nel documento, una valuta specifica o addirittura "di banca", cioè una moneta di conto; quindi interpreterei il qui spendibile con: .... "tuto va ben, basta che rivemo a 12.000 lire" Detto ciò, se è vero che si fa riferimento alle monete circolanti, facciamo finta che la moneta di riferimento sia esclusivamente la "Lirazza" che certamente circolava in Istria ed era l'unica lira monetata veneziana all'epoca; moneta "anonima" giacchè non riporta il nome del Doge sotto il quale è stata coniata, riportava invece l'anno di coniazione. Peccato che in un anno poteva non esserci un solo Doge ed è per questo che viene annoverata tra le monete anonime. Era in argento ed aveva un peso ed un titolo che, dal 1722 (decreto istitutivo) fino al 1797, è andato calando. Prendiamo dei valori arrotondati medio/minimi = peso gr 7 e titolo dello 0,400. Ne deriva che 12.000 "Lirazze" equivalgono a gr 33.600 di argento puro ( 12.000 x 7 x 0,400), cioè Kg 33,600. Su internet ho trovato che il valore dell'argento nel 1790 era di circa €. 650,00 al chilo .... cioè €. 21.840,00. http://www.argentinglesi.com/valoreargento.php Questo è ciò che mi rende "spannometricamente" e contabilmente l'operazione di ragguaglio, con tutte le incognite che ci sono; non conosco su quali basi è stato attribuito il valore dell'argento nel suddetto sito, di certo sappiamo che le correlazioni puramente matematiche difficilmente ci azzeccano; personalmente ho idea che nella vita di tutti i giorni, a quell'epoca, l'argento valesse molto di più. Sul valore dell'orologio, alzo le mani! Saluti Luciano Esemplare di Lirazza coniata nel 17673 punti
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Salve. Volevo segnalare questa prova di conio con il busto di un imperatore sul diritto e l’imperatore a cavallo sul rovescio, interessante perchè dà un’idea della patina del piombo antico. LEAD TRIAL STRIKE, 4th century AD. An interesting trial strike of a Roman coin in lead. Diademed hd. of uncertain emperor right/Emperor on horseback. 25 x 25 x 6 cm. Original condition with ancient lead patina. Da https://www.edgarlowen.com/roman-imperial-coins-late-for-sale.shtml3 punti
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Unione SSovietica 1 rublo 1982 Celebrativo del 60° anniversario della fondazione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche2 punti
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Riprendo giusto qualche passaggio saliente di questo "articolo": "monete di metallo" - da non confondere con le rarissime monete di cartapesta (che è molto difficile trovare in alta conservazione). "La moneta da un centesimo che ha un valore a tre zeri" - Io ho sempre pensato ne avesse due di zeri (€0,01). Forse si riferiscono al raro millesimo di euro (€0,001) emesso solo nelle serie divisionali dell'Elbonia...? "La Zecca ha affermato che sul retro è presente un ramoscello di quercia, segno che indica che è stata coniata in Germania." - menomale che la Zecca ha risolto questo arcano! C'era da perderci il sonno altrimenti. "l’utente che ha deciso di metterla in vendita [...] è pronto a relazionarsi con esperti del settore per saperne di più" - Non si sa mai, potrebbe rivelarsi anche più rara del previsto. Sempre meglio sentire prima gli esperti, se no c'è il rischio di svendere. Scherzi a parte, che vergogna...2 punti
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cari amici, posso garantire al 110% che questa è una "roba" (rifiuto il temine moneta) orrenda..prodotta quasi certamente in serbia in anni recentissimi, se non negli ultimi 12/24 mesi se guardo nel mio archivio potrei darvi forse anche il nome del venditore.... ma non credo sia nella policy di questo sito... comunque... con lo stesso dritto ha fatto delle presunte monete di Ilderico.... e con lo stesso rovescio delle presunte Merovingie... oggettivamente il voto che do a questa contraffazione è un bel 3 ... su 10 ignoranza dello stile ignoranza delle tipologie ignoranza del metodo d'incisione ....bocciato1 punto
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Per capire il perchè si trovano tanti gettoni, bisogna anche conoscere la storia dell'Azienda e cliccare sulle foto: https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Tosi_Meccanica1 punto
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Foto dello SPACCIO AZIENDALE della FRANCO TOSI negli anni 40 ... altri gettoni1 punto
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Buonasera; direi proprio di si e con un taglio davvero interessante. Non ho approfondito più di tanto le fusioni ma credo che altri utenti, più preparati del sottoscritto, sapranno descrivere (ed eventualmente evidenziare) le caratteristiche più salienti di questo bell’esemplare.1 punto
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1982 Città del Vaticano - Giovanni Paolo II° anno IV - 500 lire La prima bimetallica per il Vaticano MCMLXXXII1 punto
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Buonasera a tutti, ricambio gli auguri di buona Pasqua ?. In merito alla tua richiesta ho riflettuto a lungo, mi chiedevo se fosse stato meglio aspettare i pareri di utenti più esperti e ferrati in questa monetazione, o esprimere un mio parere che ti invito a prendere con le pinze e solo come utile spunto all'approfondimento. Credo che a volte possa risultare utile qualche intervento che possa essere di invito anche agli altri. Dunque, come tu stesso riporti, menzioni dei cataloghi, la Testa Grande è stata la prima ad essere coniata nel 1817, continuando anche nel 1818 dove ci troviamo davanti anche il tipo testa piccola. La 1818 TG viene riportata come rara quella dove sono presenti le stelline nel motto incuso nel taglio, mentre comune quella che riporta i gigli, chiaramente parliamo di '' modello base '' come direbbe l'amico Sergio @motoreavapore. Mentre nello stesso catalogo che ho preso a riferimento (Magliocca) riporta comune la TP. Ripeto non ho preso a riferimento le varianti in questo ragionamento. Utile per stimare una personale scala di rarità, sarebbe quella di provare a fare un censimento tra aste passate e presenti, se hai la possibilità anche dei vecchi cataloghi d'asta, sicuramente questo ti aiuterà anche ad inquadrare con un semplice colpo d'occhio quale tipo hai davanti. Potresti anche cercare di approfondire qualche notizia in più, io se ho ben capito, la data 1818 si ripresenta per tutte le monete coniate (parlo delle Piastre di cui discutiamo) fino al 1825 perché riportavano la data del decreto e non quella della effettiva coniazione. ? Qui invito gli amici più ferrati a correggermi se ho scritto fesserie. Mi fermo qui. Saluti Alberto1 punto
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Ciao, vediamo se @poemenius o @arka, o @adelchi ti possono dare un mano. saluti Eliodoro1 punto
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Filippine, 1 piso 1982, Al rovescio : José Protasio Rizal Mercado y Alonzo Realonda (1861 – 1896) poeta, scrittore, rivoluzionario, scultore, pittore, oculista e linguista filippino. Considerato il più grande eroe filippino la sua vita e le sue opere furono ispiratrici del movimento nazionalista filippino. L'esecuzione e la conseguente morte nel 1896 lo hanno reso uno dei martiri della rivoluzione filippina. L'anniversario della sua morte è oggi considerato giorno di festa nazionale nelle Filippine.1 punto
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Egitto, 1 pound 1982-1402 Celebrativo del 50° anniversario dell'aviazione commerciale egiziana al rovescio : il dio Horus, scelto come logo della compagnia per la sua simbologia di "dio alato del sole" (raffigurato come un falco o un uomo con la testa di falco).1 punto
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Grazie Massimo, troppo gentile! Cerco, per quello che mi è possibile, di contribuire in questa bellissima community con le mie settoriali competenze e la mia grande passione! Buona giornata M.1 punto
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mantenendo la soluzione può essere col Bacco D ivi son E1 punto
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@Vietmimin Grazie. Avevo già parlato degli oboli di Larissa con il sandalo di Giasone nella mia discussione https://www.lamoneta.it/topic/171557-dramma-della-tessaglia-con-raffigurazione-frontale-di-aleuas/page/2/?tab=comments#comment-1963278 dove avevo anche accennato al mito di Giasone, l'eroe greco figlio di Esone re di Iolco che fu a capo della spedizione degli Argonauti. Secondo la versione più comune della leggenda, Esone, quando fu spodestato dal fratellastro Pelia, per salvare Giasone lo mandò presso il centauro Chirone, dal quale fu allevato. Giunto ai 20 anni, Giasone tornò a richiedere la signoria di Iolco indossando uno strano costume: una pelle di pantera sulle spalle, una lancia in ogni mano e il piede sinistro senza calzare. Pelia, spaventato perché un oracolo gli aveva detto di guardarsi dall’uomo che portasse un solo calzare, promise a Giasone di restituirgli il regno se avesse conquistato il vello d’oro in Colchide. Sperava che l’eroe sarebbe morto nell’impresa, ma Giasone portò a compimento la spedizione degli Argonauti, tornò a Iolco e si impadronì del regno. apollonia1 punto
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Penso proprio di sì, un esemplare dove si vede che OYPOC è infatti (CE) -OYHPOC, con una legatura delle lettere YHP: https://www.acsearch.info/search.html?id=58138801 punto
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Dovrebbe trattarsi di un bottone da divisa militare danese, a giudicare dallo stemma con tre leoni e nove cuori: https://it.wikipedia.org/wiki/Stemma_della_Danimarca Eccone alcuni trovati in vendita online: https://www.worthpoint.com/worthopedia/denmark-danish-1951-military-three-411607083 https://vintagehtf.com/item/vintage-antique-button-denmark/ https://www.etsy.com/listing/537728236/vintage-danish-denmark-military-button?show_sold_out_detail=1&ref=nla_listing_details https://picclick.co.uk/Danish-Army-Military-Buttons-6-Large-9-Small-284143688074.html Dalle descrizioni presenti sui siti linkati, il materiale dovrebbe essere ottone e l'oggetto dovrebbe risalire agli anni 1930-1950. saluti Magus1 punto
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Potrebbe essere questo? Septimius Severus (193-211), Macedon, Amphipolis, Æ, 7.61g, 24mm. Laureate head right / Tyche of Amphipolis enthroned left, holding patera; trace of star below throne. Mouchmov 6106; Varbanov 3268; SNG ANS 196. Good Fine1 punto
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Complimenti per questa fantastica discussione...ho notato che erano già state postate alcune monete made in USA, ma non quella che rappresenta il mio sogno proibito...il 20 dollari in oro del 1849. Tecnicamente si tratta di una prova, è la prima Double Eagle mai coniata; il nuovo nominale si rese possibile in seguito alla California Gold Rush del 1849, con la scoperta di grandi giacimenti di oro. Furono coniati soltanto due esemplari nel 1849, quello dato in omaggio al Segretario al Tesoro dell'epoca purtroppo fece una brutta fine in quanto rifuso dai Confederati durante la Guerra di Secessione...il superstite, quello in foto, viene custodito allo Smithsonian Museum, riverito come fosse la Gioconda.. Si tratta di una moneta "mitica" a tutti gli effetti, si stima che se dovesse mai venire messa in vendita dal Governo americano (cosa impossibile) sarebbe valutata oltre 20 milioni di dollari, di certo rimarrà un sogno per il sottoscritto...?1 punto
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Mandami un messaggio privato e risolviamo, devo cambiarti la password del vecchio account.1 punto
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Cosa trasmette una moneta? La possibilità di viaggiare nel tempo... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buongiorno partecipo anche io con i 3 cavalli che ho in collezione!!! Buona Pasquetta amici!!!1 punto
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Inizio con questa, rappresentativa del cambiamento che ci fu: E per il periodo, la Pasqua, posto queste:1 punto
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Premettendo sempre che le monete sono tutte "belle" ed interessanti, acquista sempre monete in media/buona conservazione (che hanno sempre mercato qualora decidessi di volerle cedere o cambiare il tuo campo di interesse).1 punto
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Il collezionismo, come tante cose nella vita, può attraversare diverse fasi, vi è anche quella smaniosa di buttarsi a capofitto nell'acquisto e possesso degli oggetti che più affascinano e che ci si può permettere, soprattutto da giovani è anche naturale che ciò accada, vivendo in maniera diretta un'esperienza si può capire nel corso del tempo fino a che punto quell'esperienza e scelta ci appaghi o faccia per noi, poi le cose possono cambiare come spesso succede...Ho dei bei ricordi di quando ventenne decisi di collezionare denari imperiali del secondo e terzo secolo, mettendo insieme una simpatica galleria di ritratti imperiali, poi tanta acqua è passata sotto i ponti e altre scelte e percorsi sono stati fatti, quelle monete le ho cedute per finanziare la passione attuale, la mia biblioteca numismatica, e a proposito di libri, oltre al consiglio mai abbastanza ribadito di dedicarti al loro acquisto in primo luogo per meglio focalizzare il contesto della tua futura collezione, mi piacerebbe offrirti una suggestione, cioè immagina di impostare una collezione alla stessa maniera di quando si desidera scrivere un libro, ogni moneta deve raccontare una storia in coerenza con tutte le altre, formare dei capitoli che insieme completeranno una narrazione che abbia senso compiuto, esplora quindi le varie possibilità attraverso la visione di più monete possibili e la lettura di libri e saggi, pian piano vedrai che la storia che vuoi scrivere attraverso una collezione prenderà forma e creerai il tuo libro in monete, unico e personale...1 punto
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Ciao @dracma, nel merito della tua discussione sul bronzetto apparso su CNG a settembre 2020, sussistono forti elementi, che fanno supporre ad un falso moderno. Da un tondello genuino e stato ottenuto il figurato, un tripode ( fuori dai canoni Crotonesi ) e l'etnico KPO, che e perfettamente allo stesso livello del tripode, con la tecnica di asportare metallo ( e visibile il bordo ai piedi del tripode), cosi come dietro KP. Il tutto con di frese e bulini, per poi invecchiarlo e patinato, artificiosamente con corrosivi. Pertanto, non dovrebbe essere oggetto di studi appropriati.1 punto
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Beh ma un antoniniano di metà terzo secolo non è circa 30-40% Ag e il resto Cu? E se il rame, che è maggioranza, in certi punti qui reagisce per formare malachite (che è un idrossido carbonato), perché in condizioni adatte non potrebbe reagire col cloro a formare cancro del bronzo? Da laureato in chimica quale sono non ne vedo il motivo, però se tu dici così vuol dire che su centinaia o migliaia di argenti di quel periodo che hai visto non hai mai riscontrato concrezioni cancerose, confermi? Se è così, questo mi basta. In fondo uno scrive per chiedere l'esperienza altrui, sennò non avrei fatto il post1 punto
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Una moneta, tanti quesiti... Allora... C'è una leggera doppia battitura nella parte alta del dritto. Comprende anche la L a sinistra e i due volti. Ma è una cosa leggerissima che nulla toglie alla bellezza del pezzo. La mano è solo nella parte delle dita, mentre a destra c'è la veste. Vista così non è sproporzionata. O almeno non troppo. Sulla rarità del grosso direi che una R ci sta, anche perché 20 esemplari non sono poi tanti. Di Pietro Gradenigo ne saranno passati qualche centinaio... Infine la conservazione. Un grado in più ci sta tutto. Una bella moneta. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Toglimi una curiosità: tu basi la tua intera cultura numismatica sul catalogo Gigante (ottimo per fornire i rudimenti ad un neofita ma non certo per avere una visione specifica a 360° di tutte le singole monetazioni) e su quello che riesci a leggere di tanto in tanto qui sul forum? Perché, se così fosse, forse sarebbe giunto il momento di seguire il consiglio di @gennydbmoney, ovvero investire in libri per ampliare il proprio bagaglio di sapere.1 punto
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Chiedo scusa, ma ogni tanto lo aprite un libro?... O ci si aspetta sempre che lo faccia qualcun'altro?... Si parla spesso di "condivisione" ma a parte condividere immagini non mi sembra si condivida altro, altrimenti non si spiega il fatto che si pongono sempre le stesse domande ai soliti quesiti... Il mio consiglio è di investire in letture e non solo in monete, perché ad avere le monete possiamo essere in grado tutti, ma a conoscerle aldilà dell'aspetto si è in pochi, me compreso... Ecco, almeno qualcuno che ci prova...1 punto
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@gennydbmoneynoterai anche tu che il catalogo coincide ma non ce la piastra del 1826 reimpressa.... Figura una 1825 reimpressa però classificata Cagiati 5....ora secondo il mio ragionamento dovrebbe esserci un errore in quanto il Cagiati classifica la 1825 al numero 3 e non al 5!1 punto
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Nella odierna Citta’ di Roma sono presenti circa 8000 , forse piu' , colonne antiche di epoca romana in marmi e graniti vari , di tutte le dimensioni , colonne in pratica sempre prelevate , nel trascorrere dei secoli , dagli antichi monumenti pubblici e privati della Roma classica ed adattate per costruire altri edifici specialmente da quando la religione di Stato divenne quella cristiana ; e’ infatti abbastanza comune notare ad esempio in molte antiche Chiese romane colonne di diversa natura come marmi o graniti e stili di basi o capitelli , che ornano cappelle e navate . Queste antiche colonne andarono ad arricchire Chiese e palazzi privati di Roma ed anche di altre Citta’ italiane ; con il riconoscimento ufficiale del cristianesimo da parte dell’ autorita’ imperiale di Roma praticamente si concesse ai Cristiani di edificare i luoghi di culto non piu’ in luoghi segreti e pericolosi ma alla luce del sole sfruttando gli antichi templi pagani caduti in disuso o trascurati per mancata manutenzione . Molte Chiese del centro storico e periferia furono erette ad iniziare dal IV , V secolo e successivi secoli dentro o sopra antichi edifici e templi pagani poi dedicati ad uso della riconosciuta e legalizzata religione cristiana , successive Chiese di Roma seguirono l’ esempio delle precedenti ; un esempio eclatante di questo cambio di utilizzo di un edificio antico sostituito da culto cristiano , fu la Chiesa di Sant’ Adriano nel Foro romano che fu edificata dentro l' edificio della antica Curia Iulia nel Foro Romano da papa Onorio I nell’ anno 630 , oppure la Chiesa , prossima al Pantheon , di Santa Maria sopra Minerva , edificata come dice il nome sopra un antico tempio dedicato a Minerva . Tutte queste Chiese si arricchirono cosi’ di meravigliose colonne in marmi policromi , dai piu’ comuni ai piu’ rari e in vari tipi di graniti che gli Imperatori fecero arrivare in massima parte dall’ Egitto , mentre i marmi provenivano dai piu’ diversi luoghi dell’ Impero in particolare dalla Grecia e dall’ Asia ; tutta questa magnificenza in epoca classica splendeva per ricchezza di pietre e di colori negli antichi edifici pubblici e privati di Roma . Le antiche colonne erano talmente preziose in virtu’ del raro materiale con le quali erano lavorate , che i committenti Imperatori romani , per le loro costruzioni pubbliche e private , le contrassegnavano con bolli a loro immagine posti forse alla base della colonna tramite dischetti in piombo ad imitazione delle monete , che preventivamente lavorati per fusione o forse per coniatura , andavano a riempire il cerchio incavato in precedenza nel marmo della colonna ; questi dischetti plumbei recavano l’ immagine dell’ Imperatore che le aveva ordinate ed erette in quel determinato periodo . Purtroppo soltanto pochi di questi bolli in piombo sono sopravvissuti ai secoli e in questa rara foto di questi oggetti ne vediamo alcuni che portano al dritto le immagini degli Imperatori Traiano , Adriano ed Antonino Pio , mentre al rovescio sono presenti simboli o figure allegoriche ; questi bolli ufficiali dello Stato romano avevano un diametro simile a quello delle monete in bronzo , grosso modo uguale a quelle di un sesterzio e una volta inseriti negli appositi incavi rotondi ricavati nelle colonne , venivano poi fissati . Non e’ certo se questo intervento eseguito sulla colonna finita e pronta per la spedizione fosse eseguito direttamente nel luogo di lavorazione oppure a Roma alla Marmorata sul Tevere presso l’ odierno quartiere di Testaccio , dove approdavano le navi che risalendo il fiume depositavano qui il loro prezioso carico di marmi e graniti .1 punto
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