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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/17/21 in Risposte
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Ciao a tutti, questa sera vi presento un pezzo della mia collezione che sicuramente non brilla per conservazione e qualità, ma che presenta un'altra caratteristica che personalmente mi affascina molto: la rarità! Sisto V (1585-1590), Roma, Testone Munt 52, CNI 76. D/: Busto a destra, con piviale ornato della figura di S. Francesco genuflesso che riceve le stigmate, dei tre monti e di stella, chiuso da fibbia ovale con figura. . SYXTVS . V . PONT . MAX * Sotto nel giro infuori A . II . . R/: S. Pietro nimbato, seduto, volto a sinistra, tiene con la destra protesa le chiavi oblique e inverse e con la sinistra il libro contro il fianco. SPIRITVS . SA - NCTI . MVNVS Es.: ROMAE T/: Liscio Peso 8.63 (leggermente tosato) SPIRITUS SANCTI MUNUS: "Dono dello Spirito Santo" (Atti degli Apostoli II, 38). Dalle ricerche che ho effettuato, si tratta di una moneta di esimia rarità. Manca in tutte le principali collezioni di monete papali e non mi riferisco solo alle solite Montenapoleone 1 e 4, Leu 36, KuM 21, Varesi Alma Roma, Christie's 2011, NAC 14 e 16, ma non l'ho proprio trovata nemmeno nella Finarte 1970, nella Varesi del 1992, nella collezione Rossi del 1880, nella Santamaria del 1942 (collezione Gili) e nella Hamburger del 1921 ed in altre aste di monete papali... Insomma non sono proprio riuscito a trovare un solo passaggio d'asta! Nel MIR questo testone viene illustrato accoppiando due monete diverse, cioè il D/ del Munt 21 con il R/ del Munt 53. L'esemplare della Collezione Reale, illustrato sul CNI, è classificato C3. Vi chiedo come sempre pareri ed osservazioni e in questo caso, anche se avete qualche notizia di passaggi che mi siano sfuggiti! Michele7 punti
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Buon pomeriggio amici. Condivido questo quattrino del 82 per i Reali Presidi. Conservazione accettabile e con questo chiudo il millesimo 1782 con tutti e tre i tagli. A voi le foto spero gradiate. Interpello come sempre @Reale Presidio ma anche voi tutti e vi chiedo se esistono varianti per il suddetto quattrino. Buona continuazione a tutti. Cristiano.5 punti
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Buon pomeriggio amici tiro su la discussione con una fotina di gruppo. Sempre belle da vedere tutte assieme i miei tesorucci. E poi volevo parlare del 5 grani del 1816. Moneta molto molto rara che in collezione ancora non è entrata. Questo credo sia l'esemplare rimasto invenduto da Nomisma qualche tempo fa, che è ora riapparso. Certo che i 6 su questi grani li facevano proprio da bestie, sembrano fatti apposta per confondere e ogni tanto a guardarli uno ci potrebbe vedere un 5 mal impresso!!! O no? Questo lo giudicano qspl? Siete d'accordo? Un caro saluto Cristiano.4 punti
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Ok @mariov60 e @Paolino67 sono daccordo con voi, in Francia si trovano una quantità di piccole contraffazioni delle zecche truffaldine d'oltralpe. Io intendevo un'altra cosa, penso di non aver scritto in maniera corretta e chiara, vedere quali monete venivano imitate o contraffatte rende chiaro quali tipologie monetarie sabaude (e non) erano le più comuni in circolazione e circolavano abitualmente. Erano,cioè, quelle usate normalmente negli scambi più comuni e quindi più facili da smerciare. Quello che capita oggigiorno con le monete da uno o due euro, ad esempio, che la gente comune non osserva con cura e passano da mano in mano destando poca attenzione. Ovvio che per noi collezionisti sabaudi sono al pari delle monete originali...4 punti
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Confermo quanto dice Mario. Queste coniazioni non erano effettuate per una circolazione locale a Pomponesco, Sabbioneta o quant'altro, ma appositamente per essere vendute a mercanti che andavano poi a spacciarle nei territori di riferimento, in questo caso la Savoia. Potremmo in un certo senso affermare che sono produzioni di zecche gonzaghesche ma per la circolazione in Savoia, e in quanto tali correttamente da collezionare anche per voi sabaudi! Ovviamente però si tratta di circolazione truffaldina, in quanto nessuna di queste monete rispettava gli standard qualitativi previsti. Le zecche minori gonzaghesche erano specializzate nella produzioni di monete false o calanti di vari stati, a Castiglione oltre a varie contraffazioni Savoia troviamo una massa enorme di monete papali (che costarono al marchese Rodolfo pure la scomunica papale), ma pure di zecche straniere, di area francese e tedesca. Anche Gazoldo (feudo mantovano non gonzaghesco, di proprietà della famiglia Ippoliti) si specializzò nelle baiocchelle papali, mentre le altre zecche gonzaghesche si fecero maggiori scrupoli in questo senso. Da notare che tra la enorme massa di monete contraffatte da zecche gonzaghesche non esiste nemmeno una tipologia originaria della repubblica di Venezia.4 punti
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Grazie ecco qua cofanetto set prestige Dollari Usa 19873 punti
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Bronzo: 10 g, 30 mm La "Home of the Sons and Daughters of Israel" era in origine un'organizzazione di beneficenza di Manhattan che dalla sua fondazione nel 1909 raccolse denaro per costruire una casa per anziani. Nel 1914 l'organizzazione di beneficenza riuscì ad acquistare un edificio dove poter insediare questa casa per anziani ebrei. Negli anni Venti l'organizzazione fece più volte appello alle donazioni producendo gettoni dati ai donatori come questo in cambio del contributo di un dollaro. Per la storia della "Home of The Sons and Daughters of Israel" cfr. Robert D. Leonard Jr: Home of the Sons and Daughters of Israel: Its History and Contribution Tokens, in: The Shekel 38, Nr. 6, 2005, 14-23.3 punti
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Buonanotte e buon lunedí ormai.... 1988 Viet Nam 2000 Dong Splendida banconota a mio gusto?3 punti
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Discussione leggera... Non sono un grande collezionista, ma forse per la prima volta da quando mi interesso di monete posso dire di essere soddisfatto della mia raccolta. Ci tenevo a condividerla. Si divide in 3 blocchi: Europa, India e Cina. Il filone dovrebbe essere quello delle prime monete emesse in queste aree: non sempre è possibile (economicamente, si intende) arrivare a certi pezzi, ma esistono buoni compromessi. L’unica davvero fuori posto è la moneta Kushan, che però mi spiaceva non esporre. Mancano le monete di piccolissime dimensioni, che sarebbero la parte principale della mia raccolta. Ci sto lavorando... Le monete sono molto stabili, ma i chiodini che le sorreggono sono da cambiare, perché troppo spessi e vistosi. Ho paura che me le possano rubare? Il rischio esiste, ma me le avrebbero prese anche dal cassetto in cui erano prima. Essendo la prima volta in anni di collezionismo che riesco a godermi la mia raccolta, accetto di correre il rischio (la perdita sarebbe solo affettiva, visto che si tratta di monete di scarso valore). Spero possa offrire qualche occasione di approfondimento per monete non diffusissisme nel collezionismo italiano. Se avete consigli, sono ben accetti2 punti
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Se mi permettete passo al 2 Tornesi 1856, complimentandomi con gli amici del Forum per le splendide monete postate. A me piacciono anche quelle molto vissute e sono contento di vederle perchè tutte hanno una loro dignità ed una loro storia. Purtroppo siamo in pochi a pensarla così, chissà quante monete sono ben riposte nei vassoi di velluto, ma sono guardate soltanto dal proprietario. A parte queste considerazioni del tutto personali, ecco il mio 2 Tornesi 1856, non certo una bellezza ma che condivido con piacere con voi. Buona serata, Beppe2 punti
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Se per vendere intendi conferirla a Heritage per una loro asta, puoi chiedere ancora a loro, ricevono materiale da tutto il mondo, e credo ci sia una prassi da seguire. Ad ogni modo, penso che corrieri affidabili come DHL o UPS vadano più che bene. petronius2 punti
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Austria - 5 Scellini 1988 Le prime documentazioni sul cavallo lipizzano risalgono al 1580, quando l'Arciduca austriaco Carlo II° acquistò dall'arcivescovo di Trieste il villaggio di Lipizza e i terreni circostanti con lo scopo di creare un allevamento di cavalli idonei alle carrozze e alla cavalcata. Per il loro carattere docile ed obbediente e per la loro possenza, attualmente sono impiegati nelle competizioni equestri ed in particolare nella disciplina del dressage.2 punti
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Scusate.. Ma questi sono due coni secondo voi? Uno in negativo ed uno in chiaro??2 punti
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quando vi lanciate monete avvisami che vngo col retino così allargo la collezione ....beh un caffettino.....2 punti
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Vittorio Amedeo III - Mezzo Scudo 1786 - Raro Argento 906/1000- gr 17,58 - diametro 38 mm - Zecca di Torino Non in conservazione super ma di buona qualità a mio personalissimo parere Quale conservazione attribuireste a questo modulo?2 punti
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E' la prima parola di un antico canto liturgico che veniva intonato nella notte del Sabato Santo per annunciare la Pasqua . Nell'alto e primo medioevo, principalmente nelle regioni meridionali di Italia, la 'Langobardia minor', in chiese che potevano appoggiarsi a degli scriptoria, l'Exultet era redatto su un rotolo di pergamena e veniva intonato da un diacono srotolandolo verso i fedeli dall'alto di un ambone : spesso contornato da elaborate bordure, il testo era intervallato con artistiche illustrazioni miniate, queste ultime orientate in senso opposto alle parti scritte al fine di consentirne una giusta visione da parte dei fedeli, spettatori in basso, ai piedi dell'ambone . Forse di derivazione dai kontakia, rotoli liturgici greco-bizantini per lo più di solo testo testimoniati già dall' 8°-9°sec., gli Exultet, verosimilmente non molto comuni già all'epoca, sono importanti documenti dell'arte sacra medievale, pervenutici in rari esemplari databili al XI-XII secolo . Nel 1992, anno XIV di pontificato, papa Giovanni Paolo II ha visitato Capua per la ricorrenza del XVI centenario del Concilio plenario capuano (391-392) : la medaglia che ricorda quella visita, al rovescio in esergo cita l' 'Exultet capuano sec. XII', un rotolo di circa 330 cm. in 5 frammenti, conservato nel tesoro di quella cattedrale .2 punti
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Che fare con questo errore di stampa? conservo o spendo? Nessun plus valore, spendila tranquillamente per 2 euro! Incontro al vertice di due menti straordinarie..2 punti
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Da: Come era dove era | PANORAMA NUMISMATICO (panorama-numismatico.com) di Gianni Graziosi Tutti a Venezia sono a conoscenza del fatto che il campanile, che si erge isolato in un angolo di piazza San Marco, di fronte alla famosissima basilica, è una ricostruzione dell’originale. Il simbolo stesso della città, che i veneziani chiamano el paròn de casa, crollò la mattina di lunedì 14 luglio 1902, alle 9,55. La zona era sta precedentemente transennata a causa di evidenti segnali di cedimento e sofferenza della struttura che si erano manifestati già a partire dall’inizio dell’estate. Per fortuna non ci furono vittime; oltre al campanile venne distrutta anche la loggetta posta alla base. L’impatto emotivo sui veneziani fu fortissimo; le immagini d’epoca mostrano un enorme cumulo di macerie che ingombra piazza San Marco. La sera stessa il Consiglio Comunale, riunito d’urgenza, deliberò la ricostruzione con l’impegno di riedificare il campanile secondo il voto, auspicato da un anonimo cittadino, “come era, dove era”. Ultimato lo sgombro delle macerie, il 25 aprile 1903 ebbe luogo la cerimonia della posa della prima pietra alla presenza di numerose autorità fra cui S.A.R. il principe Vittorio Emanuele di Savoia conte di Torino. La ricostruzione durò parecchi anni, fra i momenti più significativi si possono ricordare: il completamento dei lavori di consolidamento del masso di fondazione (14.10.1905), l’inizio della “struttura fuori terra” (31.3.1906); la fusione delle campane (25.4.1909) andate distrutte nel crollo – di quelle originali si era salvata solamente la più grossa detta il Campanon – e la loro installazione (22.6.1910); il termine della cuspide piramidale (4.1.1912); la ricollocazione dell’angelo, quello originale opportunamente restaurato, sulla cuspide (5.2.1912). Il 25 aprile 1912, in occasione della festa di san Marco, venne effettuata la cerimonia ufficiale per l’inaugurazione del riedificato campanile. Allo scopo di commemorare il centenario della ricostruzione, l’Azienda Filatelica e Numismatica di San Marino ha emesso una moneta d’oro da 2 scudi (6,451 g, 21 mm, 1.600 esemplari la tiratura). Al dritto compare lo stemma della Repubblica di San Marino, al rovescio la raffigurazione del campanile con, in primo piano, alcuni particolari architettonici di Palazzo Ducale. Ma non è la prima volta che l’immagine del campanile di piazza San Marco compare sulle monete. Si trova, infatti, sul rovescio della splendida osella fatta battere, nel 1684, dal doge Marco Antonio Giustinian (1684-1688). La raffigurazione presenta una visione prospettica del campanile e di una parte della piazza; in alto la figura di un angelo in volo, verso sinistra, mentre regge il corno dogale; in primo piano la riva del molo con tre galeoni alla fonda nel bacino. Mentre l’osella 1724 del doge Alvise III Mocenigo (1722-1732) mostra sul rovescio l’allegoria della Giustizia coronata e seduta in trono che regge, nella destra, una spada e con la sinistra una bilancia; ai suoi piedi, a destra, il leone alato di Venezia, a sinistra una veduta di piazza di San Marco con il campanile. Ed ancora, nel 2011, le isole Cook hanno emesso una moneta in argento con valore nominale di 20 dollari (93,3 g, 55 mm) che, sul rovescio, raffigura un capolavoro artistico del Canaletto (Giovanni Antonio Canal, 1697-1768), il Rientro del Bucintoro a San Marco nel giorno dell’Ascensione. Nel dipinto si vede la grande galera a remi, usata durante la festa veneziana dello Sposalizio del Mare, mentre rientra nel bacino di San Marco; ovviamente compare l’alta figura del campanile. Medaglia 1902 in bronzo (30,45 g) per la ricostruzione del campanile di Piazza San Marco, Venezia Medaglia 1902 in bronzo (30,45 g) per la ricostruzione del campanile di Piazza San Marco, Venezia Per l’inaugurazione del campanile la ditta Johnson di Milano venne incaricata, dalla Giunta del Comune di Venezia, di coniare una medaglia ufficiale in tre moduli: uno grande di 70 mm di diametro, uno medio di 52 mm e uno piccolo di 43. Le medaglie mostrano al dritto il campanile che si erge sulle cupole della Basilica di San Marco tra la scritta COME ERA DOVE ERA, alla base il leone veneziano, attorno la scritta XXV aprile MCMXII il voto è compiuto. Naturalmente vennero prodotte altre medaglie celebrative, tra queste una particolarmente apprezzata nota anche come osella del campanile. La medaglia venne ideata e fatta coniare dalla ditta Pallotti e C. di Venezia in oro, argento e bronzo, sul tipo delle antiche oselle veneziane. Al dritto figura il campanile di San Marco con una gloria d’angeli, le date del crollo e dell’inaugurazione, sotto un cartiglio con il motto post fata resurgo (dopo la rovina risorgo); al rovescio la veduta della piazzetta, del molo, del campanile, del bacino, di Palazzo Ducale, della libreria del Sansovino, sormontati dal leone alato tra le nuvole. La medaglia è fornita di un anello portativo. ...1 punto
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Buongiorno, è passato in asta ultimamente su Ebay francese un antoniniano a superfici argentate. Obietterete : "Che c'è di strano, si sa che erano argentati in superficie!" Beh, di antoniniani con vari gradi di argentatura residua se ne trovano in giro e in vari esemplari con l'aiuto del microscopio binoculare se ne possono identificarne residui non visibili ad occhio nudo. Ma questo è il primo Claudio II CONSECRATIO che vedo in queste pregevoli condizioni di conservazione. Ve la segnalo come curiosità. Saluti Illyricum1 punto
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Ottimo lavoro @gennydbmoney che dimostra la tua attenzione, nonché vera passione, verso questo nominale. I globetti, variamente disposti, dovrebbero indicare le varie liberate, giusto?1 punto
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1888 Vietnam - Protettorato francese di Annam - 10 van1 punto
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Ovviamente c'è da fare un po' di ordine tra le 22, le 23, le fuse, le coniate, le MC, le MC/P, eccetera...1 punto
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Polonia 100 zlotych 1988 Commemorativa del 70° anniversario delll'insurrezione polacca del 19181 punto
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Città del Vaticano 10 lire 1988 Giovanni Paolo II.1 punto
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Argomento già trattato in un altra occasioni e se non ricordo male si trattava di un 2 euro. Comunque, moneta autentica ma trattata per idrolisi.1 punto
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1988 Algeria - 50 centimes 25° Anniversario della Costituzione algerina1 punto
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Ciao Domenico, è bello riverderti scrivere.1 punto
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adesso che ho un PC alla mano esprimo meglio ciò che volevo dire... mi sembrava di vedere qualche piccolo cratere di troppo in alcune lettere (ad esempio le S), e qualche bollicina in giro ... più quella stranezza sul naso di Costantino al rovescio.... grumo fusione? l'ultima delle foto dei bordi, mi faceva anche pensare a un colpo di lima per eliminare un canale di ingresso... devo dire però con tutta onestà che come ho scritto all'inizio forse la foto non è magnanima con la moneta, e inoltre su queste nello specifico ho certamente meno dimestichezza di altri utenti... @Arka ad esempio ecco, volevo spiegare meglio, altrimenti sembravo solo uno che lancia il sasso e toglie la mano1 punto
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Io fossi in te inizierei con l'acquistare qualche lotto di monete del periodo che intendi collezionare......sempre che non abbia qualche anima pia ( come ho io ) che mi regala scatole e barattoli stracolmi di monete1 punto
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Grazie @talpa, grazie per l'apprezzamento. La mia è da ritenersi una semplice "raccolta", in quanto piuttosto disomogenea e non sistematica. Del resto non mi ritengo un collezionista, ma un semplice "curioso"; e queste monete appagano la mia curiosità Conosco la tua passione bibliofila, ma non sapevo del tuo specifico interesse (anche numismatico) nei commerci internazionali con l'Oriente (altro tema a me caro). Anche io, parallelamente alle monete, ho cercato nel tempo di acquistare volumi sull'origine della moneta in Europa e Asia: se per l'Europa qualcosa sono riuscito a trovare (anche articoli di grande interessi disponibili liberamente online), per Cina e India è molto più complicato: ho l'utilissimo Hartill per le cinesi, qualche articolo di Francois Thierry, e poco altro. Per le indiane, invece, sto cercando da anni il libro di Rajgor, Punch-Marked Coins of Early Historic India, di cui nel 2017 è uscita una nuova versione, ma in Europa è pressoché introvabile. All'epoca della nuova edizione ero stato contattato da un venditore indiano, che però non accettava metodi di pagamento a me consoni, e persi l'occasione di acquistarlo. Credo che, per ora, ripiegherò sul volume di W. Piper, in vendita da CNG: so non essere impeccabile e non così specifico sulle PMC, ma meglio di niente...1 punto
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Venerdì avrò il catalogo della collezione e saprò dirti qualcosa di più... Io propendo ancora per una riproduzione fine 800... E chissà dove è finita la moneta del martinori1 punto
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È una moneta che non è facile trovare... meglio di EF che di Carlo Il !! https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/201 punto
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Gettone in alluminio (51 mm, 12,77 g, 12h) commemorativo della World's Columbian Exposition di Chicago del 1893, con la replica in miniatura di un vero biglietto d'ingresso all'esposizione protetto da un involucro di plastica come i francobolli nei gettoni pubblicitari. Qui è raffigurato il busto di Abramo Lincoln, ma altri “biglietti” della serie presentano i busti di George Washington e dello stesso Cristoforo Colombo.1 punto
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La monetazione in rame sotto Filippo IV abbonda di simboli e marchi, ma spesso mi sono chiesto :perché le pubbliche no? Iniziando delle ricerche e osservando più attentamente gli esemplari che man mano passavano nelle aste ho cominciato a notare che effettivamente qualcosa di interessante c'era... Inizio col dire che ho diviso le emissioni del 1622 in due gruppi principali : Gruppo A, formato dalle pubbliche con la trascrizione del nome del Re in PHILIPP... Gruppo B, formato dalle pubbliche con la trascrizione del nome del Re in PHILIPPVS... per le emissioni del 1623 ho notato un solo gruppo, in tutti gli esemplari che ho potuto, visionare, sia dal vivo che in rete, presentano tutti la trascrizione del Re in PHILIPPVS...1 punto
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Cito questa mia frase perché probabilmente sono stato poco chiaro, la sigla del mastro di zecca Michele Cavo è impressa in orizzontale su quasi tutte le monete in rame coniate durante la sua permanenza in zecca, ma in alcuni esemplari, come appunto il tornese del 22, la sigla veniva apposta in verticale a causa del poco spazio disponibile, quindi è vero che è più raro trovare queste monete con la sigla correttamente posizionata ma comunque sarebbe la normalità...1 punto
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Effettivamente hai ragione @petronius arbiter. Le elementari le ho fatte negli anni '90. Quella penna multicolore aveva molti profumi, quindi non era in uso tra noi pochi maschietti della classe. All'epoca il machismo era ancora la regola, e nessuno voleva sembrare "effeminato" (non che ci sarebbe qualcosa di male, ma erano altri tempi) o un "moccioso cocco di mamma" (altro pregiudizio sciocco, ma era così), pur avendo solo 7 o 8 anni eravamo già inquadrati ad assumere determinati comportamenti che non dovevano dare adito a debolezza o confusione di ruoli. Ed in questo eravamo anche spronati dagli insegnanti. A raccontarlo oggi non ci si crede!1 punto
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E qualche anno dopo... Cambia il modulo ma l'aspetto superficiale era quello... Illyricum1 punto
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Ho nascosto il post di Falanto che non c'entra niente con la discussione ed i due successivi di replica.1 punto
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Perù 20 centimos, 50 centimos (un pò troppo consumate) ed 1 inti 19871 punto
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Non ho letto la tesi ma mi piace il fatto che sia stato premiato un argomento "non consueto". Credo sarebbe piaciuto a M. Traina. Certamente premianti anche i baffi da Prima Guerra Mondiale dell'autore.1 punto
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Buon giorno a tutti e buon Primo Maggio, ecco il mio nuovo arrivato: Genova - Dogi biennali, scudo stretto 1679, sigla SM graditissimi vostri esemplari e commenti1 punto
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TAGLIO: 2 euro cc NAZIONE: Italia ANNO: 2020B TIRATURA: 2.993.000 CONSERVAZIONE: SPL LOCALITÀ: Milano NOTE: News1 punto
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