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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/04/21 in Risposte
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La monetazione di Re Umberto I° per la Colonia Eritrea si presta ad alcune considerazioni e probabilmente meriterebbe qualche studio approfondito. La prima considerazione è che ,secondo il Gigante 2021, le monete per la coniazione Eritrea furono ricavate dalla fusione delle Piastre Borboniche e delle monete Pontificie ritirate negli anni precedenti ( purtroppo non è citata la fonte), La seconda è che queste monete furono ritirate in gran copia negli anni successivi (quasi ad "estinguere" la specie). Prendiamo ad esempio il 50 Centesimi1890: coniati 1800.000 pezzi (alcuni furono coniati nell'anno successivo sempre con data 1890 ). Risultano ritirati 1732.991 pezzi (rifusi e usati come tondelli per le emissioni nazionali). Quindi rimarrebbero 70.000 pezzi disponibili. Però è da pensare che i molti militari e "coloniali" avessero qualche difficoltà a usare tale moneta quando ritornati in patria ( non penso che al mercato molti conoscessero queste tipologie). Si può presumere che tale tipologia possa essere stata rifusa anche da privati, orefici innanzitutto ( come è avvenuto fino a pochi decenni fa con le 500 Lire Caravelle ). Quindi, a mio parere le monete di Umberto I° per l'Eritrea dovrebbero essere considerate più rare di quello che riportano i Cataloghi/Manuali. Naturalmente questo è un mio parere personale. Cosa ne pensate? Posto il mio 50 Centesimi 1890 scusandomi x la foto in formato francobollo. Saluti a Tutti,3 punti
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Torno a invitare, come in altra discussione, l'utente @Edoardo Taricani a precisare meglio le Sue qualifiche (come scritto altrove, qui è pieno di "numismatici") e a documentare le sue affermazioni. La numismatica è una scienza, e come tale necessita di riscontri oggettivi, finora mancanti nella Sua identificazione. Grazie per la collaborazione.3 punti
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Gentile @Edoardo Taricani in quattro degli undici messaggi finora postati, Lei afferma di essere "un numismatico". Ora, essendo questo un forum di numismatica, è ovvio che di numismatici ce ne siano molti, di diverso genere e livello di conoscenze. Studiosi, collezionisti avanzati, professionisti del settore quali commercianti e periti, semplici appassionati. Lei ha segnalato al CdC il post di @Bradi che Le chiedeva semplicemente di chiarire a quale di queste categorie Lei appartenga. Nel caso, ipotizzato, sia quella dei periti numismatici, come forse NON avrà notato, essendosi appena iscritto, ce ne sono molti sul forum che mettono a disposizione le loro conoscenze del tutto gratuitamente, e senza necessità di rimarcare continuamente la loro qualifica. Ciò precisato, Le dò il benvenuto nel forum, augurandole una serena e proficua collaborazione alle nostre discussioni. Buona serata.3 punti
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Buongiorno, non confonda il piano civile con quello penale. Mi spiego: dal punto di vista della commissione del reato (aspetto penale) anche in materia di beni culturali vige la presunzione di innocenza e sarà sempre l’accusa a dover offrire la prova della reità. È sul piano civilistico, invece, che vige una presunzione di proprietà del bene culturale in capo allo Stato, presunzione che è onere del privato cittadino vincere attraverso la prova della legittimità dell’acquisto e, quindi, del possesso. In altri termini, si può essere innocenti dal punto di vista penale ma, ciononostante, perdere il possesso della moneta. Saluti.3 punti
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Oggi ho portato a casa questa bellissima 2 lire 1914. Comprata da un rigattiere che ne aveva 2-3 uguali della stessa seria “025”. Pagata 25 euro. Voi che conservazione gli dareste e come giudicate l’acquisto?2 punti
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Portogallo 100 escudos 1990 Navigazione astronomica2 punti
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La parola 'reale' difficilmente potrei utilizzarla, sempre secondo me naturalmente, anche riguardo l'attribuzione dei gradi di rarità, non posso dimenticare verso la fine degli anni '90 una 5.000 lire Bellini serie A nell'arco di qualche anno passare da R2 a CC ...cose che ti fanno pensare...2 punti
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Dato alla mia ragazza come resto da una gelateria al posto dei 10 centesimi. 1 dinar serbo del 2019 equivalente a 0,008 euro ? ps. È bello imbustato come se fosse una moneta preziosa perche la mia ragazza si è fissata dicendo che dovevo conservarlo come le monete preziose che ho e l’ho accontentata ? ora vuole andare in nazioni che non hanno l’euro che l’è presa la mania di spendere soldi che non siano euri, chissà, magari mi diventa collezionista anche lei ?2 punti
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Sono stato io a cancellare il messaggio dell'utente e dove veniva quotato. All'utente in questione ho mandato PM segnalando che le compravendite sono proibite salvo che nell'apposita sezione. Salvo non sia di fretta mando sempre PM e immagino che anche il resto dello staff faccia così. Chiederei aiuto agli utenti un po' piú esperti come te, non solo per segnalare tentativi di compravendita (sono arrivate 2 segnalazioni), ma anche per intervenire nella discussione segnalando ai nuovi utenti le regole base.2 punti
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Che tasto dolente che hai toccato.... queste banconote non sono rare e secondo il mio parere nemmeno NC, una piccola cifretta di tutto rispetto un secolo fa, ma se ogni tanto ci scappa un ritrovamento di più esemplari con numeri consecutivi dei motivi ci saranno, uno dei quali per l'appunto perchè era un piccolo taglio. 165 milioni di pezzi per questo biglietto (considero il totale emesso per un collezionista tipologico) sono veramente tanti, è vero che contribuirono alla diffusione di massa della cartamoneta, ma c'erano ancora delle resistenze, abbandonare i piccoli nominali d'argento, espressione di un vero valore rappresentato quantomeno dall'intrinseco, non è stato ben digerito dalla popolazione. Detto questo i cataloghi per queste specifica banconota esagerano, in verità lo sono per tutte ma per certune lo sono ancor di più. Vedi in giro che le conservazioni eccezionali hanno pure un prezzo eccezionale? ma si sa, la richiesta nasce da quanto riportato dai cataloghi, per un buon sup mi fermerei ad una settantina di euro, un centinaio o poco più se fds. In ogni caso per 25 (o 35 ) euro è stato un affarone.2 punti
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Buongiorno. Quest'oggi vorrei porre alla vostra attenzione l'ultimo video del canale "Quelli del Cordusio". Come da titolo, si tratta di un'interessante discussione riguardante le medaglie napoleoniche. Personalmente, ho apprezzato molto l'analisi artistica degli esemplari trattati. Peccato solo per la breve durata. Il video vola via con estremo piacere e, alla fine, vi lascia il desiderio di volerne sapere di più. O, almeno, questa è la sensazione che ho avuto io. D'altro canto, però, come giustamente viene detto ad inizio video, la medaglistica napoleonica è un argomento talmente mastodontico che condensarlo in un singolo video è un'impresa ai limiti dell'impossibile. Detto ciò, senza ulteriori indugi, ecco a voi il video. Buona visione a tutti e, come al solito, complimenti a @dabbene e agli ospiti che invita.2 punti
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Il Conte Zoppola, da grande collezionista qual'era, oltre ai ''tombini'' collezionava anche le meravigliose piccole veneziane. Qui un esempio: E' un raro bianco di Pietro Gradenigo acqistato da Zoppola da G. Majer (figlia del Majer di cui sopra) nel 1932 per lire 200. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buonasera @marley69, Essendo un bronzo del IV secolo la moneta in questione viene chiamata con vari nomi: "follis", centennionale ridotto, mezzo centennionale... È comunque un piccolo bronzo (un AE4 di diametro 14-16 mm) che raffigura Costantino I, coniato nel 347-348 d.C. Fa parte di una serie di emissioni postume attribuibili al regno dei suoi figli, che commemorano l'ormai divinizzato padre (Divus Costantino). Nello specifico penso sia la RIC VIII 32, con al rovescio Costantino in piedi e nel campo VN - MR (Venerabilis Memoria). Il segno di zecca in esergo sembra SMALB o SMALΓ quindi Alessandria, seconda o terza officina: Alexandria RIC VIII 32 Divus Constantine I AE Follis. 347-348 AD. DV CONSTANTINVS PT AVGG, veiled bust right. / VN-MR to left and right of Constantine shrouded, standing front, looking right. Mintmark SMAL_. Eccone altre: https://www.acsearch.info/search.html?term=VN-MR Attendiamo eventuali pareri da parte degli esperti. Forse si potrebbe spostare la discussione in una sezione più adatta. Spero di essere stato d'aiuto saluti Magus2 punti
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Anche in questo caso ti chiedo la cortesia di circostanziare la tua identificazione perchè così fatta resta del tutto incomprensibile. Ho percorso tutto il CNI vol.5, sezioni dedicate alle emissioni degli Sforza e, a parte la prova di un testone per Galeazzo Maria Sforza, una prova di multiplo di testone per Giovanni Galeazzo Maria Sforza e Lodovico Maria Sforza, e una prova di multiplo di testone per Lodovico Maria sforza, proprio non ho trovato monete in bronzo (ci sono anche alcune prove di testone in rame per Lodovico e Beatrice d'Este)... Al netto degli immancabili errori del CNI... mi pare di vedere che le monete del periodo sono solo in oro, argento o mistura (anche quando molto povera), di bronzo proprio non ne trovo. Dovresti quindi condurci verso la retta via e illuminare la strada... da solo non ci arrivo Grazie Mario2 punti
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Scusami Edoardo ma penso che bravo numismatico quale sei dovresti circostanziare un po' meglio le tue identificazioni fornendo dei riferimenti o almeno qualche collegamento ad esemplari presenti sul web. In questo caso in particolare ho ripercorso tutti i file di https://www.wildwinds.com/coins/ric/julia_domna/i.html e proprio non riesco a trovare un bronzo con due teste accollate e rivolte a destra, senza legenda. Sicuro che comprenderai la necessità di far crescere le conoscenze di tutto il forum un saluto Mario2 punti
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Buona sera a tutti. :hi: In occasione del recente Convegno di Parma, una franca chiacchierata intrattenuta con un un giovane e preparato “medaglista”, membro di un'importante Associazione di Numismatici professionisti, mi ha indotto a proporVi questo modesto contributo, che tocca un argomento forse (anzi...sicuramente) già trattato a suo tempo ma che, a quanto pare, stenta ad essere compreso nella sua essenza, forse perchè trattasi di “essenza giuridica”, che alcuni – e lo posso capire – proprio per questo motivo trovano un poco indigesta. L'argomento è quello concernente la natura giuridica delle cosiddette “perizie”, ovvero quelle attestazioni di autenticità e, spesso, anche di conservazione, che si riportano a penna o con altri strumenti di scrittura su cartellini descrittivi della moneta e che vengono poi “sigillati” con essa all'interno di bustine di plastica (ma sarebbe lo stesso se la moneta venisse sigillata in una “slab” di stile nordamericano con l'applicazione di un “bollino” non rimovibile sovr'applicato) oppure mediante il rilascio di cartoncini contenenti la riproduzione fotografica della moneta e delle altre indicazioni descrittive, di autenticità e di stato conservativo. Vorrei affrontare il discorso utilizzando un linguaggio chiaro a tutti, cercando di ridurre al minimo i “tecnicismi”, anche se talora, dato l'argomento, non potrò fare a meno di farne uso. I punti che vorrei chiarire sono essenzialmente tre: 1. che cos'è esattamente quella cosa che, nell'ambiente numismatico, siamo soliti chiamare “perizia” (impropriamente...e vedremo fra poco perchè)? 2. Vi sono differenze giuridiche fra “periziare” una moneta utilizzando locuzioni preventive quali “a mio parere...”oppure “ritengo la moneta ecc.” piuttosto che ometterle del tutto e scrivere direttamente: “autentica”? 3. Chi è legittimato a redigere? La possono redigere solo i “Periti” (cioè coloro che hanno ottenuto l'iscrizione alla C.C.I.A.A e/o all'Albo dei periti ed Esperti del Tribunale? Oppure bisogna essere iscritti ad un'Associazione di professionisti numismatici? Dal colloquio intercorso a Parma, qualcosa mi dice che, sull'argomento, esista ancora (ed anche fra alcuni Professionisti) non poca confusione. :nea: (fine prima parte)1 punto
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Grazie @VALTERI, per aver postato il tetradramma di Katana, che giace nelle bacheche del Museo di Berlino. Capolavoro firmato dal grande incisore Xoirion. Di un altro aspetto, il tetradramma dello stesso conio, presso il medagliere di Siracusa. Sicuramente il più ben conservato a nostra conoscenza. Se non fosse al Museo e sarebbe comparso in un'asta, non avrebbe vita facile, grazie alla sua "alta" conservazione, sarebbe messo alla gogna. Se si osservano i vari dettagli sul dritto, questa è una moneta, che da forti emozioni.. Il Viso, gli occhi, le foglie di alloro che laureano il Dio Apollo, i suoi capelli, ( che come descrive bene @skubydu sui vari piani di lavoro) offrono un effetto tridimensionale, del tutto insieme, compresa la Cedra e l'arco.1 punto
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Ah mi ha pure segnalato per aver posto una semplice domanda ???..... professionale ?1 punto
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Un confronto con il seguente esemplare acquisito: Alvise Pisani 1735-1741. Mezzo ducatone da 62 soldi, AR 13,70 g. S M V ALOY PISANI D Il Leone alato, a s., volto di fronte e con la zampa anteriore appoggiata sul libro aperto; a d., il doge genuflesso con vessillo; all'esergo, Z F (Zorzi Foscolo massaro). Rv. MEMOR ERO TVI IVSTINA VIR S. Giustina stante, trafitta in seno da pugnale, con palma nella d. e libro nella s.; sullo sfondo, galere in navigazione; all'esergo, 62. CNI 17. Paolucci 15. Conosciuta in qualche pezzo. Patina iridescente, q.Spl Conservazione: qSPL RRRRRR1 punto
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Improponibile al giorno d'oggi una emissione di monete argentee da 5 Euro per la circolazione, nemmeno a titolo bassissimo. Anni fa Germania e Spagna emettevano pezzi da 10 e 12 Euro, reperibili in rotolino al facciale tramite il normale circuito bancario, tagli che ovviamente erano di corso legale solo nel mercato interno, visto che si dimentica che le emissioni con valore facciale non convenzionale non possono avere valore legale fuori dal paese emittente. Quando l'argento iniziò la sua salita, la coniazione per la circolazione smise e l'esperimento non è più stato ripetuto. Siamo seri: il Vaticano oggi emette una divisionale inserendo oltre ai tagli regolari una moneta commemorativa da 5 Euro. Ma questa commemorativa non è argento come sarebbe naturale pensare (visto che la divisionale con 5 Euro commemorativo costa ben 20 Euro in più della versione senza), bensì una sciapa bimetallica in metalli vili! E noi con questi presupposti pensiamo all'emissione di un argento per la circolazione???1 punto
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Ciao Mario . Questa moneta in particolare l'ho vista sui miei cataloghi di numismatica e la posseggo quindi ,posso dire con certezza il tutto. Cordiali saluti da Edoardo1 punto
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In occasione del 90° anniversario del varo della nave scuola Amerigo Vespucci, l'unità più anziana in servizio nella Marina Militare, interamente costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia, sabato 19 giugno 2021 sarà disposto un servizio filatelico temporaneo dalle ore 9 alle 13 con la presenza di Poste Italiane. L’annullo, promosso dall'Associazione Circolo "Tempo Libero", potrà essere richiesto durante il Memorial Correale, manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, materiale cartaceo e collezionismo vario, giunta alla 52° edizione, punto di riferimento per i collezionisti del Centro e Sud Italia ininterrottamente dal 1994, tornato dopo le sospensioni a causa della pandemia da Covid 19. All'interno dell'Hotel Queen Daisy, una struttura quattro stelle, moderna ed elegante di nuova costruzione, concepita secondo gli attuali standard alberghieri, che si trova in via Schito n°185 a Castellammare di Stabia. Insieme al bollo speciale, un timbro creato apposta per l’occasione, prodotto in un unico esemplare, presentato e utilizzato esclusivamente in questa circostanza, prima che venga definitivamente affidato al museo postale, che si trova a Roma, sarà emessa una pregiata cartolina a tiratura limitata in 50 esemplari, affrancata con francobollo a tema. Inoltre saranno disponibili i più recenti prodotti filatelici di Poste Italiane: folder, pubblicazioni filateliche, tessere. Gli orari di apertura e chiusura della manifestazione sono quelli riportati: Sabato 19 giugno 2021 dalle ore 9 alle 13, pausa pranzo, ripresa dalle ore 15:30 alle 19. Domenica 20 giugno 2021 dalle ore 9 alle 13. L'ingresso è libero, ampio parcheggio custodito e videosorvegliato, area ristoro-bar. Sarà un’esposizione per rivivere i ricordi del passato e promuovere la coscienza storica, con la presenza di periti specializzati ed esperti operatori del settore provenienti da ogni regione d'Italia, che allestiranno i propri stand con ogni genere di materiale da collezione.1 punto
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Bisogna tenere presente che il secondo volume di Paolucci risale al 1991, mentre il terzo libro del Voltolina al 1998, quindi niente di più facile che sia stata acquisita dal Voltolina dopo l'uscita del libro "La zecca di Venezia". Bruno1 punto
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Si, normalissimo difetto di stampa che compare su molte tipologie, anche sulle banconote di grande formato. Complimenti @jaconico, ottima presa e altrettanto bellissima banconota. Dalle foto siamo almeno al SUP. occhio che la valutazione tra questo grado e il fds molte volte è ambiguo, ancora più su questi formati molto contenuti. Bisogna osservare attentamente lo stato della carta, la lucentezza del piano di stampa e gli angoli; dettagli molto piccoli che vanno valutati con occhio e competenza (per questo, consiglio sempre di avvalersi della consulenza, nel caso di acquisti importanti, di professionisti specializzati nell’ambito della cartamoneta).1 punto
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Salve Marco, senza i dati (peso e diametro) è molto difficile se non impossibile un’identificazione certa. forse un bronzo di Catania della fine del III sec. a.C, con le teste accollate di Iside e Serapide, e Apollo al rovescio https://www.acsearch.info/search.html?id=943071 punto
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Buongiorno a tutti, vi seguo sempre con interesse in molte discussioni, ma solo oggi mi sono deciso a registrami per portare un piccolissimo contributo a questa discussione... volevo precisare che, contrariamente a quanto riportato quasi ovunque, della Scuola Dalmata in Venezia i valori giunti sino a noi sono tre e non due! Infatti nella raccolta di Piero Voltolina era presente il pezzo da 2 lire e 15 soldi (vedi "La storia di Venezia attraverso le medaglie, vol. III, pag. 621, scheda N. 1833). Saluti Bruno1 punto
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A leggere questi ultimi interventi (monete d'argento da 5€) si rileva quanto sia distante anni luce il desiderio del collezionista, con la realtà economica italiana /europea /mondiale. È utopico pensare che uno stato (sia nazionale o a livello comunitario) pensasse d'emettete una moneta d'argento per la circolazione, anche in basso titolo, scomparirebbe subito tesaurizzata. Rimanendo con i piedi a terra ed ipotizzando un'eventuale emissione, dovrebbe essere già più piccola e più leggera di un 500 lire, in quanto questa vale già, solo per il metallo 6/7 €, quindi dovrà essere di lega bassa 500/1000? Mai poi perché il MEF dovrebbe impegnarsi in un'operazione antieconomica per emettere una monetina ( con alto costo) per far contenti quattro nostalgici collezionisti? Comunque state tranquilli, che fra un po' di anni la moneta da 5 € (in metallo vile) la vedremo, se non altro per il sopravvanzare della svalutazione dell'euro, che già nei suoi primi vent'anni di vita, ha già provveduto all'eliminazione dall'uso frequente i due più piccoli tagli (2/2 cent.) Saluti TIBERIVS1 punto
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Buongiorno, condivido il parere espresso ma sui due cataloghi consigliati ci passa un abisso, il primo è specifico per la sola monetazione napoletana dall'introduzione dei macchinari che sostituirono la coniazione a martello fino alla chiusura della zecca, con varianti, inediti e non ultime le molte notizie di interesse storico, mentre il secondo è un catalogo generale di tutta la produzione italiana dal 700 in poi fino ai nostri giorni, quindi se si vuole orientare la collezione solo su Napoli consiglio vivamente il primo...1 punto
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L’esergo ЄT ς indica l’anno di regno 6 (significato numerale della lettera ς = stigma), corrispondente al 242/3 d.C. apollonia1 punto
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Mi sembra che tua moneta condivide lo stesso conio di dritto di una di quelle illustrate nel RPC, l’esergo è probabilmente ETS (242/243 d.C), Ganschow 918b. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/type/21867 Concordo con Apollonia, questi bronzi, da Severo Alessandro a Gordiano III e Tranquillina, sono spesso contromarcati e quando sono leggibili, si vede in effetti il busto di Helios radiato a destra. Forse un richiamo a l’Helios figurato su altri rovesci di Cesarea in cima al monte Argeo. Ma sulla tua non è affatto chiaro.1 punto
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All'inizio Francesco aveva 8 monete in tasca. Mettiamo che le monete iniziali siano X. 2 da 20 vengono scambiate con 8 da 5 cent ---> X - 2 + 8 1 da 5 viene poi scambiata con 2 da 2 cent e 1 da 1 cent ---> X - 1 + 2 + 1 In tutto: X - 2 + 8 - 1 + 2 + 1 = X + 8 quindi otto monete in più rispetto all'inizio. Se il numero di monete è raddoppiato: X + 8 = 2X X = 8 All'inizio Francesco aveva 8 monete da 20 centesimi. Alla fine ha 6 monete da 20 cent, 7 da 5 cent, 2 da 2 cent e 1 da 1 cent, per un totale (invariato) di €1,60.1 punto
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Confermo il lotto era composto da 3 pezzi: Scudo, mezzo e quarto. Toglimi la curiosità che numero ha il tuo volume della Gnecchi?1 punto
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E come l'hai convinta la morosa? Dicendole: - Andiamo e torniamo con 2 Lire ? Ritorno serio nel dire che anche secondo me il grado di conservazione si avvicina al FDS. Le altre rimaste, erano nel medesimo stato?1 punto
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Spagna - 50 Pesetas 1990 Esposizione Universale di Siviglia 19921 punto
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Lo sospettavo. ? Ma visto che di solito sono di manica larga con le monete, avevo remore nel rischiare una valutazione superiore su queste banconote.1 punto
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Perché difficilmente avrà un documento che ne comprovi la provenienza non da illecito, quindi , per presunzione, sarà un possesso illecito. Se invece si ha la documentazione di provenienza, nessuno la confischerà ( il sequestro è un’altra cosa) , al massimo verrà notificata.1 punto
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Testone, Roma (Munt 63, CNI 198) D/: busto a testa nuda a sinistra, con piviale ornato della figura di San Paolo. GREGORIVS . XIII .PON . M . A . X In basso, segno di zecca di Meo Neri e Orazio Spazio, zecchieri. R/: il Redentore senza nimbo, seminudo, volto a destra, curvato e com le braccia conserte; a destra San Giovanni Battista nimbato, seminudo che lo battezza e tiene nella sinistra lunga asta crucigera; a sinistra un angelo genuflesso e mezza figura di un altro sopra quello, in preghiera e volti verso il Redentore; in alto lo Spirito Santo raggiante. SIC . DECET - IM - PLERE Es.: ROMA T/: liscio Peso 9.53 g. Questo raro testone, la cui complessa iconografia del R/ lo rende particolarmente elaborato nella composizione stilistica, solitamente appare piuttosto consunto. Questo esemplare è ancora gradevole e consente di apprezzare bene l'austero ritratto di Gregorio XIII e i dettagli delle figure al rovescio. Si tratta dell'esemplare esitato all'asta Bank Leu 36 lotto 716 (collezione Cappelli), passato poi nella NAC 81 lotto 407 (collezione DeFalco). Si tratta dell'esemplare illustrato sul MIR. E voi, avete aggiunto qualche nuovo pezzo di Gregorio XIII in collezione? Aspetto di vedere le vostre monete! Come sempre commenti e aggiunte sono graditi! Michele1 punto
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E' un pezzo che ho già postato, ma credo che sia interessante e quindi lo ripropongo. E' un ducato di Agostino Barbarigo proveniente dalla collezione Zoppola, che l'ha acquistato da G.Morchio agli inizi del '900 per lire 50. La cosa interessante è che è stato ribattuto su un altro ducato. Purtroppo non ho ancora trovato il tipo sottostante. Sembrava che potesse essere un ducato di Milano, ma non è... La traccia di ribattitura più evidente si trova dietro il doge e sembra la fine di un ala. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Aggiudicatami in Asta Nomina n. 56 ottobre 2017 Lotto 582: Risorgimentali - Medaglia 1859 Sostegno della Francia per l’indipendenza italiana - Opus: J. Castel - MB (g 129,17 - Ø 76,65 mm) RRR Interessante medaglia francese per la storia del Risorgimento italiano Grading/Stato: qFDC1 punto
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Buongiorno a tutti! Tra "le più belle" inserisco questa Piastra da 120 Grana di Francesco II Saluti1 punto
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Ritorniamo a far vedere le più belle delle nostre Collezioni. Ferdinando IV, Carlino 1798 Millesimo Comune. Auguro a tutti una serena Pasqua. Rocco.1 punto
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Il personale di ngc (o altri enti) che valuta le monete è super partes rispetto alla vendita. Una casa d'asta oppure un professionista spesso eccedono nel valutare la conservazione in quanto oggettivamente interessati (non sempre, ma molto spesso). Ci sono molte discussioni a riguardo, anche molto accese. Fai una ricerca usando l'apposito tasto e capirai le varie posizioni. Pur conoscendo bene la moneta desiderata, se si desidera acquistare da remoto, non sempre si riesce a valutare perfettamente attraverso le immagini. Poi suvvia, vogliamo impedire a chiunque non sia ferrato in materia di effettuare un acquisto? Fortunatamente, per quanto riguarda la monetazione che colleziono, sono preparati e lineari nelle valutazioni. Quando compro una moneta in slab so cosa arriva a casa. Certo comprare dal vivo permette di valutare e risparmiare; diventa necessaria una determinata competenza e fidarsi dell'oste che vende il proprio vino a volte non aiuta lo stomaco del bevitore. Altri la pensano diversamente? Beh son sicuro che, se avessero intenzione di cedere un pezzo importante e ben conservato, otterrebbero molto di più rivolgendosi ad un ente prima della vendita. Hai fatto bene. Ognuno è re a casa sua. Alla fine lo slab è un mezzo. Un aiuto per gli acquisti da remoto. Arrivata la moneta a casa, l'acquirente ne fa ciò che vuole. Buona serata1 punto
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Condivido il mio Tarì di Francesco II in conservazione davvero notevole: giudicate voi. La foto non rende al meglio il suo lustro.1 punto
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Buonasera a tutta la sezione, vi presento il mio primo ducato del vice regno per Filippo ll... Riferimento bibliografico “Magliocca pag. 91 13/4”...! Saluti a tutti...1 punto
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@@petronius arbiter Ciao. "Non mi è chiaro perché la "perizia" cui siamo abituati non possa essere definita una "perizia semplice". 1)- Nella perizia cui siamo abituati, il perito risponde a un quesito (questa moneta è autentica?) 2)- Lo fa, di norma, per iscritto (compila il cartellino) 3)- Non si assume formalmente responsabilità particolari ("a mio parere", la moneta è autentica, se non lo fosse, pazienza). Ci sarà pure una differenza con quello che tu, più sotto, chiami un semplce expertise, ma non riesco a coglierla." Se intendiamo per "perizia", ancorché "semplice", ciò che comunemente si intende, e cioè un elaborato contenente non solo una risposta "secca" ad uno o più quesiti ma almeno un minimo di articolato ragionamento che spiega "il perché" della risposta fornita, è evidente che la pura e semplice attestazione che la moneta "è autentica", non corrisponde a quelli che sono "i canoni" normali che caratterizzano una perizia, ancorché "semplice". In questo senso ero andato alla ricerca di un termine, come "expertise", che sta ad indicare nel mondo dell'arte la dichiarazione resa da un esperto in merito all'autenticità dell'opera, che mi sembrava ciò che più si avvicina alle nostre "perizie" numismatiche. Quanto alla non assunzione di responsabilità, il discorso va inteso nel senso che il certificatore, se coincidente con lo stesso venditore, risponderà evidentemente dell'errata valutazione attestante l'autenticità della moneta verso l'acquirente, che avrà diritto a vedersi rimborsato il prezzo pagato (comprese eventuali costi sostenuti per la "perizia") per la moneta acquistata e dichiarata autentica, ma scoperta poi essere falsa. Se invece il certificatore è un terzo (non venditore) a cui il proprietario della moneta si rivolge - pagando - per ottenere "l'expertise", laddove l'attestazione fosse errata il committente potrà farsi rimborsare dal distratto perito quanto pagato. La mancata assunzione di responsabilità riguarda pertanto ulteriori profili che non siano quelli direttamente connessi ai casi di responsabilità "diretta" sopra enunciati. "Il discorso non fa una piega, ma lo vedo di (quasi) impossibile applicazione pratica. E' come per i gradi di rarità di cui abbiamo appena discusso, siamo tutti d'accordo che spesso non rispecchiano il vero, o non sono comunque sufficienti a stabilire la reale rarità, o sono dati con troppa faciloneria, ma poiché da essi, R2, R3, ecc.,nella pratica, dipende in buona parte il valore di una moneta, sarebbe difficilissimo, se non impossibile, convincere commercianti (in primis) e collezionisti a farne a meno. Per le perizie è lo stesso discorso. Io potrei conoscere le monete americane meglio degli esperti di PCGS (non è vero :lol:), ma in caso di divergenze (moneta falsa per me, buona per loro, o moneta MB per me, SPL per loro) il collezionista, a chi darebbe retta? se anche fossi davvero così esperto, non avrei comunque alcuna chance. E anche se le divergenze non ci fossero (buona per entrambi, stesso grado di conservazione), tra una moneta periziata da me, e una da PCGS, il collezionista, quale sceglierebbe?" Beh, non c'è dubbio che ci siano soggetti professionalmente deputati alla certificazione delle monete come ad esempio l'Ente americano che citavi Tu, che potranno godere sul mercato di una certa reputazione. Ma, e qui mi costringi a fare qualche nome, tra un giudizio di autenticità su una moneta napoletana espresso da PCGS e un altro, contrastante, espresso sulla stessa moneta da francesco77, siamo sicuri che daresTi la preferenza al parere di PCGS? E tra il giudizio contrastante, sull'autenticità, espresso dallo stesso Ente americano e da acraf, su una moneta dei socii italici, siamo sicuri che preferiremo il giudizio di PCGS? Mi fermo per brevità a questi due esempi, ma potrei continuare citando altri Utenti di questo forum i cui pareri, nelle monetazioni di competenza, possono ben competere e, perché no, anche sovrastare, il parere di Enti di certificazione, di Case d'aste e di professionisti "tuttologi" che, proprio perché "tuttologi", talvolta commettono anche grosse sviste. Certo, come dici Tu può essere utopia che un singolo privato goda di maggior credito numismatico rispetto ad un Ente certificatore, ad una Casa d'aste, ecc...ma questo è un discorso che va bene, con tutto il rispetto, per il "parco buoi", perché chi invece conosce le capacità e le conoscenze di quei singoli, non avrà esitazioni a rivolgersi a loro, piuttosto che all'Ente, per ottenere un expertise, nei casi dubbi. (Fra l'altro, scusa, ma sono persino alcune ditte numismatiche che già si rivolgono a costoro per conoscerne il parere su certe monete...e questo la dice lunga...). Poi, è evidente che tra il parere di un "pinco pallino", sedicente numismatico, e quello di un Ente certificatore, prevarrà il secondo. L'autorevolezza, in numismatica come dappertutto, va conquistata "sul campo", non a chiacchiere. Saluti. :hi: Michele1 punto
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Questo è il punto critico ..... l'impunibilità del perito che sbaglia. Mi piacerebbe vedere perizie fatte e sottoscritte "in scienza e coscienza" dove con quella formula si sottintende la credibilità professionale di chi stende la perizia, che sa bene che se sbaglia paga (giustamente).1 punto
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Chi può "periziare" una moneta? La possono "periziare" solo i “Periti” (cioè coloro che hanno ottenuto l'iscrizione alla C.C.I.A.A e/o all'Albo dei Periti ed Esperti del Tribunale)? Oppure bisogna essere iscritti ad un'Associazione di professionisti numismatici? Devo dire subito che su questo punto il mio interlocutore ed io abbiamo concordato, ancorchè egli avesse notevoli riserve a prestarsi (pur dietro giusto compenso) a “periziare” (a questo punto potremo anche scrivere: a "espertizzare"...anche se trovo il verbo abbastanza sgradevole...) le monete altrui che, invariabilmente, vedeva poi confluire sul mercato, specialmente quello online. Fattogli notare che l'Associazione di cui Egli era membro aveva pubblicato persino un “listino” sul proprio sito internet con le tariffe per le certificazioni, mi ha risposto che dissentiva da tale pratica per i motivi che già mi aveva esposto. Ma torniamo al nostro tema. Ancora, probabilmente, sarò costretto a dare una brutta notizia a qualcuno. L'expertise (o quello che impropriamente noi siamo soliti chiamare pomposamente “perizia numismatica”), può essere effettuata da chiunque sia competente ed autorevole. Suppongo che questa affermazione, apparentemente “destabilizzante” per noi abituati ai titoli, ai timbri, ai rivetti personalizzati ecc.,, non sorprenda invece gli assidui e più attenti frequentatori del Forum, che hanno appreso nel corso del tempo una lectio magistralis fondamentale, e cioè che molto spesso, i veri esperti di monete, quelli il cui parere richiediamo quando abbiamo dei seri dubbi, quelli di cui leggiamo con estrema attenzione gli interventi, sono spesso anche Utenti “poveri” di titoli, timbri e rivetti, ma, d'altro canto, estremamente “ricchi” di esperienza, di studio, di "praticaccia" e di conoscenze numismatiche specifiche. Non sto a fare i loro nomi perchè li conosciamo tutti e, se siamo intellettualmente onesti, ne riconosciamo l'indiscussa capacità critica e la superiore conoscenza della materia. Ora, il fatto che costoro possano anche non essere iscritti alla C.C.I.A.A., all'Albo dei Tribunali, non siano laureati, non siano iscritti ad alcuna Associazione o Circolo e non sappiano giocare a bridge, non ne scalfisce minimamente l'autorevolezza ed anzi, per certi versi, costoro possono persino “impensierire” con i loro puntuali (e talvolta impietosi e ficcanti) giudizi tecnici, proprio chi, invece, antepone innanzi a tutto titoli accademici, bollini e iscrizioni burocratiche, che talvolta possono persino non adeguatamente corrispondere ad un altrettanto solida conoscenza della materia (ciò anche a causa di una certa “rilassatezza” - stavo per scrivere “sciatteria” ma poi ho scritto rilassatezza, per non apparire offensivo verso qualcuno - con la quale, in qualche sede, si conseguono le iscrizioni agli Albi). Ebbene, tutta questa “tirata” per dire che non solo le expertises (da noi “ruspantemente” chiamate “perizie numismatiche”) le può effettuare chiunque sia competente nella monetazione che certifica, ma che l'autorevolezza di una “perizia” è direttamente proporzionale alla caratura numismatica del certificatore, che non è indicata, necessariamente, dalle “stellette” o dai “bollini” applicati su tessere o su moduli delle Camere di Commercio, ma che risiede nel patrimonio di esperienze, di studi e di conoscenze che un soggetto che può non aver mai posseduto una “pinza rivettatrice”, nondimeno vanta. Quanto sopra con buona pace di chi ritiene che per “periziare” una moneta si debba essere iscritti agli Albi o alle Associazioni professionali e che le “perizie” eseguite da soggetti non iscritti non avrebbero, a loro dire, alcun valore. Se mai e quando verrà istituito un Albo professionale del settore, allora la questione potrà essere diversamente considerata....ma fino a quel momento...questo è ciò che passa il Convento. (fine della terza e ultima parte) Saluti. :hi: Michele1 punto
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Partiamo subito dal primo punto e, forse provocando la delusione di alcuni, diciamo subito che quelle attestazioni riportate sui cartellini, sulle slabs e persino sui “cartoncini fotografici”, non sono affatto perizie. Lo so...è un brutto colpo....ma è così. Ciò non significa che non esistano le “perizie numismatiche”, ma perchè si abbia “perizia numismatica” occorre ben più che la compilazione di un cartellino rivettato ad una bustina di pvc. La perizia è infatti una “relazione tecnica”, di norma scritta (ma potrebbe anche essere esposta oralmente al privato che l'ha commissionata o ad un giudice) che può avere ad oggetto una valutazione economica, una questione di natura tecnica, medico-legale, scientifica, ecc. Si conoscono tre tipi di perizia, che, per così dire, graduano progressivamente il livello di responsabilità che assume il perito che la rende: a. la perizia non asseverata (cioè “semplice”); b. la perizia asseverata; c. la perizia asseverata con giuramento. - Con la perizia “semplice”, il perito si limita a rispondere (di norma, come ho già detto, per iscritto) al quesito che gli viene posto, senza peraltro assumere formalmente responsabilità particolari in ordine ai fatti che egli dichiara di aver esaminato ed alle conclusioni cui è pervenuto; - Con la perizia asseverata, il perito, al termine del suo elaborato, redigerà un'autocertificazione nella quale confermerà i contenuti, assumendone, in caso contrario, responsabilità civile e penale. In questo caso, il perito assocerà alla sua relazione una dichiarazione (che sottoscriverà) e che sarà più o meno formulata nel seguente modo (riporto una formula reperita in un articolo pubblicato sul web): “Nella certezza di aver applicato al meglio le mie capacità professionali nella redazione della presente perizia, confermo, sotto la mia personale responsabilità, l'autenticità, la veridicità e la certezza dei contenuti della mia relazione”. - Nella perizia asseverata con giuramento, il perito, oltre a certificare il contenuto del proprio elaborato, presterà giuramento dinanzi ad un Cancelliere o ad un Notaio, pronunciando una formula “sacramentale” che non tollera deroghe: (“giuro di aver bene e fedelmente adempiuto alle funzioni affidatemi al solo scopo di far conoscere la verita”), conferendo alla perizia un ulteriore, seppur solo formale, elemento di autorevolezza. Come si può vedere, quella che in numismatica noi chiamiamo abitualmente (e semplicisticamente) “perizia”, non rientra in nessuno dei tre casi (di perizia) sopra indicati. Ma allora, quella che noi chiamiamo “perizia”...in realtà....cos'è? Ebbene, le attestazioni rilasciate dal venditore della moneta (ma anche, perchè no, da un terzo non venditore), nelle consuete forme e con gli usuali supporti a noi ben noti, altro non sono che “dichiarazioni di scienza” o, forse più precisamente, “manifestazioni di conoscenza” rispetto alla moneta di cui si dichiara innanzitutto l'originalità e poi, quasi sempre, anche la conservazione. Purtroppo non disponiamo di un termine “secco”, in italiano, (ciò forse spiega perché impieghiamo il termine "perizia"...) che rappresenti esattamente il concetto di “manifestazione di conoscenza” applicata alla valutazione dell'autenticità e della conservazione di una moneta, e allora, se permettete, questo termine lo prendiamo in prestito dal francese. Il sostantivo che più si avvicina al nostro concetto è un termine che riecheggia frequentemente nelle gallerie d'arte, ma che è quasi sconosciuto negli ambienti numismatici italiani; questo termine è....”expertise” La Treccani lo traduce come: “autenticazione di un'opera d'arte fatta da un esperto”. Mutatis mutandis, la dichiarazione riportata sul cartellino, sulla slab (mediante bollino) o sul cartoncino fotografico, è essenzialmente un' expertise, cioè, in primis, l'autenticazione della moneta e, in secundis (quando c'è) l'apprezzamento soggettivo di chi compie l'attestazione, dello stato idi conservazione n cui egli ritiene trovarsi la moneta. Le altre indicazioni usualmente riportate sui cartellini rientrano nella descrizione “oggettiva” della moneta (provenienza, peso, diametro, autorità emittente, zecca ecc) e completano il parere espresso. Venendo a trattare la seconda questione, è' evidente a questo punto (almeno...mi auguro che lo sia...) che le attestazioni di autenticità e conservazione a cui il mercato ci ha abituato, rese nelle predette solite forme, non mutano di un millimetro la “portata” delle stesse e la loro validità (o non validità), se il “certificatore” premette la locuzione “a mio parere”, piuttosto che “la ritengo ecc.” anziché limitarsi ad attestare, semplicemente e “rusticamente” che: “la moneta è autentica”. Invero, secondo il mio esuberante interlocutore parmense (o parmigiano...non so ancora come si dica) ben più grave sarebbe l'assunzione di responsabilità del certificatore che scrivesse sul cartellino “a mio parere”, mentre meno rilevante sarebbe la sua responsabilità se si limitasse a scrivere sul cartellino solamente che la moneta “è autentica”. Garantisco di essermi sforzato per comprendere quale potesse essere la saliente differenza passante fra le due modalità lessicali di attestazione, ma non sono venuto a capo di nulla, complice anche il fatto che quando ho chiesto al mio interlocutore di darmi almeno un “assist” per arrivare a comprenderne in base a quale ragionamento (preferibilmente giuridico) Egli sostenesse esservi differenza, la Sua risposta è stata che le cose stavano come diceva Lui....e per me, che sono un “illuminista”, queste risposte fideistiche non sono (ancora) sufficienti a persuadermi. :pardon: E veniamo ora al terzo ed ultimo punto. (fine seconda parte)1 punto
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