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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/07/21 in Risposte

  1. La collezione Gnecchi non fu dispersa solo nell'asta del 1902. Infatti ci fu anche l'asta L. Hamburger del 12 giugno 1903. E' da quest'ultima che proviene questo esemplare della collezione Zoppola, un marcello di Marco Barbarigo di 3,17 g: Il massaro è Zuane Michiel. Oltre a un bel ritratto del doge, questo marcello presenta una curiosità, rappresentata dai due cerchi tracciati con il compasso entro i quali sono state incise le lettere del dritto. Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  2. Buongiorno a tutti, riprendo questa discussion per postarvi l'ultima entrata in collezione. Variante con fiore o rosetta a 5 petali. Mi paicerebbe avere la vostra opinione sul grado di conservazione e sapere se glli esperti di questa monetazione ci scoprono qualche altra particolarità Grazie a tutti ed il rovescio
    3 punti
  3. Ciao! Non c'è nulla di cui scusarsi ... ci mancherebbe; una sana dialettica è salutare per il forum e per tutti noi. Ben vengano tutti i pareri degli utenti interessati al tema ..... spesso portano a vere sorprese. Se qualcuno, nel tempo, non avesse espresso il proprio pensiero (a volte anche difforme da quello allora codificato), avremmo perso tante nuove conoscenze che hanno corretto errori avallati per decenni. Non sono un esperto di tessere (cetole) fatte coniare dalle diverse Scuole operanti a Venezia, così come tante altre tessere o medaglie, anche premiali, che la Serenissima faceva emettere per i più svariati motivi. E' vero, difficilmente riportano un valore espresso, ma una cosa ho però riscontrato, soprattutto leggendo i decreti istitutivi e di emissione di talune medaglie, e cioè che il decreto specificava il valore attribuito alla tessera e/o alla medaglia in zecchini o lire e quindi - personalmente e d'accordo con la Majer - ritengo che tutti questi manufatti, corroborati da un valore legale, potessero essere monetizzati. saluti luciano
    3 punti
  4. Per la zecca di Katana, alcuni maestri incisori, hanno lasciato la firma solo in una facciata della moneta. La zecca dava la possibilità di accoppiare un rovescio che "probabilmente" non era stato realizzato da loro ? Pertanto, resta irrisolto se il rovescio del tetradramma di XOIPION lo ha realizzato Xoipion, Herakleidas, o un anonimo ? Herakleidas, con il 1° conio ed il 2° conio, Xoipion con il suo unico conio per tetradramma, hanno coniato con il rovescio del tetradramma di Xoipion..................A chi il merito di questa stupenda realizzazione ? Diversamente, Eyaineto firma sopra la quadriga , Prokles firma sotto il collo di Apollo.
    3 punti
  5. Caro Pietro (mi permetto di chiamarti per nome), il mio non è che uno sfogo. Non ho tempo purtroppo per approfondire quella che considero una storia infinita, e cioè la ricorrente domanda di come siano stati prodotti i graffi presenti sulle monete. Chiedo solamente che, al di là delle pure congetture, chi ha qualche idea diversa (sempre legittima e portatrice di avanzamento in qualsiasi campo) la giustifichi con delle prove. I concetti in fondo sono sempre quelli su cui si è già detto in passato: i "graffi" mancano di slabbrature, e ciò significa che sono stati fatti prima che il tondello fosse coniato. Ciò, unito alla prassi allora ovunque diffusa di limare i tondelli per portarli a peso, fa quadrare il cerchio: si tratta di segni di aggiustamento. Ribadisco che la regola del "rasoio di Occam" (ovvero l'ipotesi più semplice è la migliore) impedisce che in mancanza di altre evidenze si possano avanzare ipotesi diverse da questa. Per quanto riguarda Napoli, è verosimile che gli operai di zecca usassero lime a grana grossa. Per quanto riguarda i pesi, 0.02 g sono pochi in confronto al peso del tondello e in genere nelle zecche interessava che da una libbra d'argento si ottenesse un certo numero di monete (e se una pesava un po' più, l'altra un po' meno a compensazione). Se pure le verifiche erano fatte sui singoli esemplari, ogni tiratura era poi pesata nel suo complesso ed il peso diviso per il numero; il problema per la fiducia in una determinata zecca nasceva se vi fossero state monete sottopeso o di titolo inferiore a quello legale; il caso opposto era tollerato a fronte di una correttezza globale.
    3 punti
  6. Trovato in uno scaffale dei Musei Civici di Piacenza. ottimo per invogliare la visita allo splendido complesso museale di Palazzo Farnese.
    3 punti
  7. Ciao @Oppiano, in merito alla tua richiesta, ti riporto quanto avevo ricercato e concluso circa 10 anni fa, quando presentai il mio esemplare analogo. Roma, Gregorio XIII (1572-1585). Testone senza data. Muntoni 27, C.N.I manca. D:/ Busto a destra con piviale con S. Pietro – (s): • GREGORIVS • XIII • PONT • M • R:/ Gesù a destra, consegna le chiavi a S. Pietro inginocchiato -(s): • ET • TIBI • DABO • _ • CLAVES, in basso a destra segno di zecca 69. All’esergo: • ROMA • T:/ Liscio. Note: è l’esemplare delle collezione Muntoni (illustrato in Tavola 51, Munt vol. 2) e classificato dal Muntoni stesso come “inedito”. Considerazioni: Durante l’anno giubilare 1575 (anno di coniazione della moneta in questione), sono stati richiamati a Roma, al fine sopperire alle aumentate richieste di moneta legate al flusso di pellegrini, innumerevoli artisti ed incisori. Il Martinori riporta: “Nel 1575 altri artisti furono chiamati alla Zecca per preparare le monete e le medaglie che in gran copia vi si coniavano per l’occasione della grande solennità del Giubileo. Tra questi troviamo uno che firmò una medaglia di Gregorio XIII con M . B . R . F . che il Milanesi legge MICHAEL BALLA ROMANUS FECIT. Un altro medaglista, di nome Pietro Paolo Galeotti, detto Il Romano, che firmava le sue medaglie PP . R . ovvero P . P . , lavorò nel 1575 come incisore di conii alla Zecca Papale. Era pesatore Cortese Baccino. Da una lettera del Marini all’Affò veniamo a conoscere come ai 10 di maggio del 1575 Leoni Ludovico fu levato dall’impiego e sostituito dal Galeotti, ed ai 12 dicembre dello stesso anno, il Leoni fu reintegrato nell’officio di “compressore ed intagliatore delle stampe” unitamente al Fragni.” Questa nota rende l’idea di come fossero concitate le attività in Zecca durante questo periodo. Per la tipologia in esame esistono diverse varianti (censite dal Munt 19 al 27): - Nell’accoppiamento dei conii (stemma o busto del pontefice al D/ e raffigurazione al R/). - Nelle legende del D/ e del R/ (ad esempio in alcune TIBI DABO viene invertito diventando DABO TIBI etc…) - Nella punteggiatura - Nei segni di zecca (classificati dal Munt ai numeri 67, 68 e 69) I segni di zecca che si possono trovare, come detto, sono 3: - n° 67: simbolo della zecca di Roma (Muntoni 19). Il Martinori riporta: “Una innovazione avvenne nella Zecca durante l’anno terzo del pontificato di Gregorio XIII, quello cioè di apporre alle monete coniate in economia dalla Zecca stessa, uno stemmetto che vediamo riprodotto in molte fogge differenti, e che denota la gestione della Zecca e le chiavi con le quali si chiudeva il cassone, contenente il numerario coniato, che erano custodite dagli officiali a ciò designati.” - n° 68: (Muntoni 24). Il Martinori riporta “Troviamo sopra alcuni Testoni e Giuli del 1575 e sopra altri senza data la cifra (68) che, non essendo attribuibile ad alcun altro zecchiere del tempo, potrebbe essere quella del D’Alessandri. - n° 69: Non viene riportata alcuna nota specifica (Muntoni 27) Il Munt 27 in particolare, è identico al Munt 24 ad eccezione del solo segno di zecca, che nel caso del Munt 24 è il 68, mentre nel Munt 27 è il 69. Lo stemma 67 rappresenta uno scudo con 2 piccole chiavi all’interno, mentre il 68 è forse riconducibile al D’Alessandri. Il Martinori non indica alcuna informazione per il 69. Si può quindi dire che, pur essendo coniate tutte nel 1575, le monete con i simboli 68 e 69 siano precedenti a quella con simbolo 67, infatti il simbolo che raffigura le chiavi (67) è stato introdotto sostituendo i simboli a monogramma precedentemente presenti sulle monete. Segni di zecca a confronto: - Nelle tavole del Muntoni i due simboli (68 e 69) sono rappresentati IDENTICI ma specchiati orizzontalmente. - Confrontando il Munt 24 con il 27 emerge che in realtà i due simboli sono diversi anche nella forma: il 68 più rotondeggiante e con la con la parte alta più prominente, il 69 più schiacciato e largo. Il fatto quindi che il simbolo di zecca 69 sia diverso e non ruotato rispetto al 68 implica la preparazione di un punzone apposito. Simbolo di zecca 69: Al fine di trovare ulteriore riscontro documentale al simbolo di zecca 69, abbiamo cercato nel Muntoni altre monete che portassero questo simbolo. Alla luce delle nostre ricerche risulta che solo il Munt. 28 (tipo diverso dal testone in oggetto) ha lo stesso simbolo di zecca del Munt 27. Le due monete sono state entrambe coniate durante l’anno giubilare 1575. Ipotesi: - Lo zecchiere che ha coniato i Munt 27 ha lavorato solo per questa coniazione e per il testone al Munt 28. - I Munt 27 sono stati gli ultimi testoni prima del passaggio agli stemmi (vedi nota Martinori), quindi coniati (in poche unità) con un simbolo che poi non è stato più utilizzato in quanto soppiantato dagli stemmi con le chiavi. Rarità Il fatto che la moneta non sia stata censita da altri oltre al Muntoni è attribuibile a due fattori: - Rarità oggettiva del pezzo. - Mancata distinzione tra i simboli di Zecca 68 e 69. È più probabile comunque che l’aspetto legato alla rarità sia di maggiore rilievo, infatti: - L’esemplare qui presentato è quello appartenuto al Muntoni stesso. Nel nostro archivio di passaggi d’asta non abbiamo rilevato nessun’altra apparizione, ad eccezione di un listino online in cui è presente un esemplare in conservazione molto bassa considerato solo “R”. - Il Muntoni 28 (unica altra moneta con simbolo di zecca 69) è stata catalogata anche dal CNI al numero 59. Il Muntoni 24 (con simbolo di Zecca 68) è stato classificato al C.N.I. 281. L’esistenza del simbolo 69 era nota dunque anche ai compilatori del C.N.I. Riteniamo quindi che la moneta sia realmente molto rara e che questa rarità sia dovuta alla presenza di un simbolo di Zecca utilizzato sulle monete di Gregorio XIII per un tempo brevissimo nell’anno 1575. Creando una struttura di verosimile successione temporale delle emissioni, possiamo dire: - Coniazione dei Munt 24 (con simbolo 68) (moneta R-RR) - Coniazione dei Munt 27 (con simbolo 69) (in contemporanea anche alla coniazione del Munt 28 con simbolo 69) --- sostituzione dei vecchi simboli con gli stemmi con le chiavi dei forzieri --- - Coniazione dei Munt 19 (con simbolo 67) (moneta R) Anche le rarità dei Munt 24 e 19 sembrano coerenti con la struttura proposta. Il “picco” di rarità del Munt 27 è quindi attribuibile ad un’interruzione di coniazione quasi immediata per sostituire il punzone del simbolo 69 con lo stemma 67. Michele
    2 punti
  8. 1991 Portogallo, 200 Escudos, commemorativa circolante. (Colombo e il Portogallo)
    2 punti
  9. Ciao a tutti, Partecipo anche io a questa bella discussione. Un saluto a tutti. Raffaele.
    2 punti
  10. Buon pomeriggio Non ho letto da nessuna parte che il pezzo da 2 Lire e 15 Soldi è falso; ho letto semplicemente che @Arka - non essendo uno specialista di medaglie - avrebbe voluto avere il tondello in mano. Nessuna "lesa maestà" nei confronti della buon Anima del Voltolina, né di Paolucci e tanto meno di @grifomane; che peraltro ringraziamo delle informazioni. saluti luciano
    2 punti
  11. Ho provato a migliorare un po' le foto. Trovo forti somiglianze con questo bronzo provinciale di Gordiano III coniato a Docimio, in Frigia: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/7.1/746 D/ Busto laureato, drappeggiato e corazzato di Gordiano III a destra, visto da dietro. Μ ΑΝΤ ΓΟΡΔΙΑΝΟⳞ ΑΥΓ R/ Cibele seduta su leone andante a destra, tiene scettro e timpano ΔΟΚΙΜΕΩΝ ΜΑΚΕΔΟΝΩΝ In particolare il R/ mi sembra pressoché identico (forse stesso conio?). Dovrebbe invece esserci qualche differenza al D/. Nell'esemplare postato il busto mi pare radiato anziché laureato, ma le lettere della leggenda mi sembrano corrispondere, anche se disposte diversamente (Μ ΑΝΤ Γ-Ο-ΡΔΙΑΝ(ΟⳞ ΑΥΓ). Cosa ne dite?
    2 punti
  12. Che teneri, adesso gli manchiamo pure........a pulirgli i sanitari, a servirgli le birre al pub, ad assisterli quando stanno male, ad aggiustargli un tubo che perde o a sostituirgli una lampadina o una gomma della macchina...... Brexit, mancano i lavoratori e il re euroscettico dei pub inglesi cambia idea: "Ci servono i migranti Ue" La giravolta di Tim Martin, capo della grande catena di pub Wetherspoon e critico feroce di Bruxelles, alle prese con la carenza di manodopera a basso costo: "Ci vuole un regime migratorio più liberalizzato" Uno dei più ferventi sostenitori della Brexit ora chiede più migranti europei e italiani. È l’ennesimo paradosso dell’uscita di Londra dall'Ue, stavolta incarnato da Tim Martin, il gran capo della grande catena di pub Wetherspoon nel Regno Unito, che adesso ha un problema: mancanza di manodopera nelle sue birrerie. “Ci vuole un regime migratorio ragionevolmente più liberalizzato, soprattutto di lavoratori dai Paesi più vicini”, ossia quelli dell’Unione Europea, spiega Martin https://www.google.com/amp/s/www.repubblica.it/economia/2021/06/03/news/brexit_il_dietrofront_del_re_euroscettico_dei_pub_inglesi_ci_servono_migranti_ue_-303978846/amp/
    2 punti
  13. Salve, E se questo cavallo fosse Pegaso? Anche qui ci vorrebbe il peso e il diametro. Intanto proporrei un bronzo di Siracusa, Apollo al dritto con un’amfora dietro la testa? (Diversi simboli possibili) e un monogramma sotto Pegaso al rovescio. https://www.acsearch.info/search.html?id=6972951
    2 punti
  14. Ciao amico, io ti posso aiutare, non sono un numismatico ma da parcheggiatore abusivo quali sono mi ritrovo a fine giornata con tanti tipi di monete in tasca, e posso dirti con estrema certezza che questa che sto visualizzando per pagare un posto macchina in terza fila non me l'hanno mai data.
    2 punti
  15. Da tempo interessato alle monete del IV secolo, recentemente ho deciso di indirizzare la mia collezione verso i rovesci della serie FEL TEMP REPARATIO. Tra essi vi sono proprio quelli che hanno come effigie la fenice, l’animale che risorge dalle proprie ceneri. Ed ecco, quindi, la mia prima (spero!!) fenice: Costante, da Siscia. Una AE3 di 19.40 mm per 2.11 grammi: Il nome “fenice” deriva dal greco φοίνιξ (foinix) che significa “rosso porpora” o “cremisi” . Si tratta di un animale mitologico, chiamato anche “uccello di fuoco”. Era un rapace più grande di un’aquila che si caratterizzava per il fatto di essere nato in Egitto dal fuoco perenne che ardeva sul salice sacro di Heliopolis, la città del Sole. Il nome gli deriva proprio dal colore del piumaggio che richiama quello del sole al tramonto o alle prime luci dell’alba. Intorno al capo portava una sorta di aureola radiata che richiama i raggi del sole. Dopo aver vissuto per 500 anni (qualcuno dice 1000) la fenice, sentendo approssimarsi la morte, costruiva una pira con legni profumati in un luogo alto ed appartato e lì aspettava la morte lasciando che i raggi del sole la incendiassero e la consumassero. Dalle sue stesse ceneri, sempre sotto i raggi benefici del sole, la fenice poi si rigenerava, semper eadem, sempre la stessa, il suo appellativo. Proprio come il sole, che è sempre lo stesso e risorge solo dopo che il sole "precedente" è tramontato. La fenice, quindi, riprende dal sole non solo i colori, ma anche la ciclicità simboleggiando il susseguirsi continuo della vita e della morte, della resurrezione e del ritorno alla vita, in un ciclo continuo simbolo di eternità. Il mito, dunque, nacque in Egitto (non casualmente se pensiamo alla importanza del culto solare in quelle terre, alle cicliche piene del Nilo alla mummificazione dei corpi) , ma poi passò ai fenici (guarda caso!,) alla cultura greca e quindi ai romani. Qui però mi fermo. Non procedo oltre in quanto la discussione sulla fenice sarebbe molto più complessa e si andrebbe off topic. Per chi volesse approfondire l’argomento metterò un riferimento in calce. Tornando all’oggetto della nostra chiacchierata, il simbolo della fenice fu ripreso anche in età tardo imperiale. E come tale rientrò nella monetazione dell’epoca, in particolare nella serie FEL TEMP REPARATIO. Costanzo II e Constante (emittenti della serie) resisi perfettamente conto dello stato di decadenza in cui versava l’Impero da qualche tempo si auguravano di risollevare le sorti dello stesso, di restaurare un periodo di prosperità e benessere. In questo senso la fenice acquisiva un forte significato simbolico proprio per il fatto di rappresentare la rinascita, il rinnovamento, ma anche l’eternità dell’impero. A questo significato, se vogliamo, “pagano” si unisce anche un significato “cristiano”, in perfetto sincretismo. La fenice , infatti, è un chiaro richiamo alla resurrezione e quindi alla vita eterna. Infine, quale simbolo dell’eternità, Il tipo della fenice sembra particolarmente appropriata per commemorare i 1100 anni dalla fondazione di Roma che cadevano proprio nel periodo di emissione della serie. Con questi presupposti, la fenice rientra di buon grado nei rovesci delle FEL TEMP REPARATIO, sia in questa tipologia oggetto della nostra discussione, sia nella tipologia ’”imperatore su galea” dove in alcune monete si nota una fenice su globo tenuto in mano dal sovrano che naviga sulla prua di una galea spinta a remi dalla Vittoria. Ecco un esempio: Le monete con la fenice erano inizialmente le più piccole tra le FTR: Tratto dal sito: moneteromane.info Furono le ultime ad essere coniate, ma anche le prime a non essere più prodotte, coprendo una arco temporale di circa due anni, dal 348 al 350 d.C. Dicevo che erano inizialmente le più piccole. Infatti, con il passare del tempo le FTR più piccole ad essere coniate saranno poi le FTR “fallen horseman”, che raggiungeranno dimensioni addirittura inferiori a quelle con la fenice (personalmente ne posseggo una di 15.16 mm). Le “fenici” hanno di solito un diametro compreso trai 14 ed i 19 mm (fonte Coin Stuff Helvetica). Quelle più grandi sono le emissioni più precoci; quelle più piccole sono invece emissioni tardive. Nel caso della mia moneta, il diametro e’ di 19.40, rientrando per l’appunto tra le prime emissioni. Del rovescio “fenice” esistono due tipologie. Stilisticamente le differenze tra esse sono costituite dal fatto che l’animale sia appoggiato su un cumulo (effigie più comune, preferita da Costante) o su un globo (effigie meno comune, preferita da Costanzo II). La “fenice su cumulo” e’ rappresentata nel classico atto di morire e rinascere; simboleggia quindi la rinascita dell’impero dai tempi bui. Ciò su cui poggia la fenice è definito in inglese dal termine “mound” che si può tradurre appunto come cumulo o mucchio di pietre, montagnola etc. Molti, tuttavia, pensando al mito, lo traducono anche come “pira”, un termine, a mio avviso, più calzante se consideriamo la mitologia della fenice. Anche se, a ben guardare, nelle effigi sembra sia rappresentato proprio un mucchio di grosse pietre accatastate a formare una montagnola di forma conica, piuttosto che una catasta di legna. Ci torneremo. La “fenice su globo” indica invece il governo, il domino del mondo che si rinnova sotto il suo influsso benefico. Si può discutere sul significato di questo globo. Molti lo identificano con la terra, con l’orbis terrarum, ma non è escluso che possa trattarsi del cosmo, della sfera celeste. Non a caso sullo stesso compaiono spesso stelle e anche una X che sarebbe la cosiddetta croce equinoziale che identifica i due equinozi di primavera ed autunno. Sul significato del globo/sfera sulle monete consiglio un interessante approfondimento che troverete in calce a questa discussione. In entrambe le tipologie la fenice e’ rappresentata con una sorta di aureola radiata, anch’essa dal chiaro significato simbolico, con riferimento ai raggi solari, ma anche (perché no?) all’aureola di significato cristiano. Delle due fenici esistono, tuttavia, tante effigi a seconda del tipo di “cumulo”, di “globo”, di “corona”. Ecco alcuni esempi, comunque non esaustivi delle possibili varianti: Tratto da: Alberto Antwala Trivero: La Fel Temp Reparatio Ora qualche moneta: - Fenice su cumulo - Fenice su globo: Torniamo per una attimo alla mia moneta. Quando l’ho acquistata on line un paio di mesi fa (al prezzo complessivo di una pizza) sono rimasto colpito dall’aspetto del “mound”. In particolare, mi aveva incuriosito la strana forma della base e dello strato immediatamente superiore. Visto il prezzo che l’avevo pagata, dalla semplice osservazione della fotografia ho ipotizzato che potesse trattarsi di segni di usura tipo grattate come da strisciamento contro una superficie dura. Quando la moneta e’ giunta a casa, ho avuto finalmente modo di guardarla con calma con una lente di ingrandimento. E… sorpresa! Lo strato basale era caratterizzato da un vero e proprio disegno che mi ha ricordato subito un intreccio di vimini. Lo strato adiacente era invece costituito da due linee parallele che mi hanno ricordato tronchi o assi di legno più che pietre. Ecco, quindi, che la struttura mi ha fatto pensare ad una pira. Ho poi fatto una ricerca in rete, ma non ho trovato (fino ad ora) “mound” simili. Licenza artistica dell’incisore? Voi cosa ne pensate? Certo che, comunque, e’ stata una bella sorpresa. E per concludere, avete qualche FTR tipo fenice da condividere? Sempre disponibile a correzioni o integrazioni, auguro a tutti una prossima FEL TEMP REPARATIO. Ciao da Stilicho Fonti: - Alberto Trivero Antwala: (PDF) La Fel Temp Reparatio | Alberto Trivero Rivera - Academia.edu . Una bellissima monografia, molto chiara nella esposizione, da cui ho tratto spunti molto interessanti. D - Il mistero dei simboli - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo. Una discussione un po' datata, ma molto interessante che vi invito a leggere tutta, non solo per una completa disamina sulla fenice nell'antichità e sulle monete, ma anche per un ripasso sui simboli classici del mondo romano. - La serie FEL TEMP REPARATIO - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo: una discussione davvero didattica per chi vuole avvicinarsi al mondo delle FEL TEMP REPARATIO - Molnar: Symbolism of the Sphere: molnar.pdf
    2 punti
  16. Immaginate di avere 12 file di monete e che ogni fila sia composta da tre monete in più della precedente. Se nella prima fila vi sono 15 monete, quante ve ne saranno nell’ultima?
    1 punto
  17. 1991 La Rioja (provincia dell'Argentina) Buono per la cancellazione del debito da 10.000 australes
    1 punto
  18. Ma sei sicuro per la palma? Se c’è una palma, con i particolari già visti, (corone e « pendilia », busto diademato e non laureato) penso che Tessalonica sia la zecca più probabile. E non dirmi che l’orecchio non è simile ? https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-50277.htm
    1 punto
  19. Con questo modulo e peso è più probabile il SOLI INVICTO COMITI di Costantino e soci. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  20. SVIZZERA - 5 FRANCHI 1891 Il 1 Agosto 1891 fu la prima volta che venne festeggiato il Patto Federale del 1291 ( 600° anno ). Per chi fosse interessato alla storia rimando al link: https://www.swissinfo.ch/ita/festa-nazionale-svizzera_perché-la-nascita-della-confederazione-viene-celebrata-proprio-il-1--agosto-/44285374 Saluti a Tutti
    1 punto
  21. Complimenti @italpen magnifica moneta in alta conservazione, spl+ per me, da foto non è facile giudicare, ma i campi sembrano intonsi, solo qualche debolezza e piccole schiacciature sul bordo soprattutto al dritto, ma tutto a mio parere rientra nei difetti di conio, la basetta e la capigliatura hanno qualche segno di circolazione...complimenti ancora. Non devi averla pagata poco . Non noto nulla di particolare salvo qualcosa che "emerge" da sotto GNI di REGNI ma non saprei sembrano delle lettere in negativo. Sentiamo altri pareri. Ciao Cristiano.
    1 punto
  22. Buongiorno AlbertoSub, La spilla che hai mostrato con al recto il volto di Mussolini circondato da uno dei motti del regime veniva portata anche su alcune delle uniformi della Milizia : è molto comune ma indubbiamente un reperto storico che vien collezionato e commerciato. E' stata coniata da varie aziende del settore, se puoi ricopiare le scritte incise circolarmente al verso in modo da poterle leggere agevolmente sarà cosa utile per fornirti maggiori particolari. Nelle Mostre/Mercato di Militarie se ne vedono tante, ma molte sono state riconiate in anni recenti in quanto la spilla è acquistata non solo da appassionati di medaglistica ma anche per motivazioni "politiche" : la tua, superfluo dirlo, è autentica. A risentirti, saluti. @AlbertoSub
    1 punto
  23. 1991 Taiwan - 10 new dollars anno 80 del calendario cinese repubblicano Il loro calendario parte dal nostro 1911 (l'anno della fondazione della Repubblica Popolare) 10 x 8 = 80 + 1911 = 1991
    1 punto
  24. PS: nell'elenco ho dimenticato per sbaglio di citare anche i barbieri, gli acconciatori e le parrucchiere, visti certi tagli di capelli e colorazioni al vertice del governo, credo che questi siano i professionisti di cui al momento hanno urgentemente più bisogno! Forse in attesa che le manovalanze europee possano rientrare e salvare il salvabile, qualcuno ha consigliato di coprire i regali crini con un bel pezzo di stoffa! Non vorrei infierire , ancora, ma già in casa hanno fatto dell'umorismo cheratinico accostandolo al sole dei Teletubbies: da qui la battuta "sei come il sole, così brutto che non ti si può guardare!".
    1 punto
  25. Qui la panoramica aggiornata di interviste ed eventi dal sito di YouTube di Quelli del Cordusio https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ/videos
    1 punto
  26. DE GREGE EPICURI Mah, è un 'ipotesi suggestiva, ma non arriverei a pensare ad una "scuola di formazione".Per noi il "collegio" è una istituzione scolastica, ma in latino "collegium" qui ha un significato giuridico, si riferisce ad una magistratura plurima, quella appunto dei tresviri monetales, che era la prima del cursus honorum senatorio. Detto ciò, mi pare una bella e interessante discussione.
    1 punto
  27. Buongiorno @Enzamar8, penso sia una medaglia souvenir in ottone o metallo dorato. Dovrebbe far parte della serie di medaglie "L'Italia, i suoi tesori e la sua antica Storia", che raffigurano vari personaggi, edifici e opere d'arte italiani. Questo sito francese ne cataloga qualche decina di tipi: http://tourisme-et-medailles.fr/Pages/Cartes/Europe/Italie/_Italie.php Quella in questione (051): http://tourisme-et-medailles.fr/Pages/Cartes/Europe/Italie/Italie-Cathedrale-Saint-Martin-De-Lucques.php Un'altra con il David di Michelangelo (019): http://tourisme-et-medailles.fr/Pages/Cartes/Europe/Italie/Italie-Galerie-dell-academia-a-Florence.php Qui un'altra inserzione: https://www.ebay.it/itm/393120674913 saluti Magus
    1 punto
  28. scusate, io non sono esperto di monetazione carolingia, ma vi faccio queste domande: 1 - Valencia quando è stata sotto controllo diretto o indiretto di Carlo? 2 - lo stile vi quadra con Venezia? 3 la lettera dopo la V, quella piccola lambda, le date il medesimo valore della A che si trova alla fine? perchè a me appare equiparabile ai puntini e alla "i" che appare appena prima della E aggiungo che Uzès presenta numerose varianti nel nome, se ben ricordo in parte citate dalla Pardi anche nel volume sulle Flavie (vado davvero a memoria, questa potrebbe essere una fake news ) oggettivamente se prendo il ductus di alcune lettere Uzès non mi suona così strano.... aiutatemi a capire meglio
    1 punto
  29. Ciao Zaleucos, per farti piacere un rovescio somigliante al tuo, per Tessalonica, https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-34719.htm ma non vuol dire niente, e se non riesci a leggere almeno una lettera dell’esergo, non troveremo la zecca.
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  30. La tua moneta è autentica, il rovescio « al cavaliere caduto » è conosciuto per i figli di Costantino I Costanzio e Costante, e i loro cesari, Costanzio Gallo e Giuliano II. La zecca sarà impossibile da indovinare, non si vede nulla all’esergo. Con foto migliori, e i dati del diametro e del peso, forse potremo andare avanti.
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  31. Rettifica della descrizione del gettone al post # 26. Gettone del capitolo della Cattedrale di San Paolo, diocesi di Liegi: valore 2 patards. D/ Le iniziali S P (Sanctus Paulus) incorniciano una spada accostata da due bisanti all’impugnatura. R/ La cifra 2 sopra la lettera P con due stelle ai lati separata da una barra: * DEC . ET . CAPITULUM . S . PAULI 2/ * P *(Decimus et Capitulum Sancti Pauli) Rame: 3,37 g, 23 mm
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  32. Confermo quanto scritto da Luciano. Variante descritta anche in Corpus. E poi per quello che la hai pagata, caro Filippo ........val ben la spesa.
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  33. Quanti inutili interventi... per la "gioia" di Reficul...
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  34. 1990 Unione sovietica - 5 rubli Il Matenadaran, la monumentale biblioteca armena.
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  35. Ci sono anche i terrappiattisti e i no-vax. Ognuno può credere a quel che vuole, però i dati sulla lima in zecca sono inconfutabili. Mi pare la storia infinita ... Il motivo per cui si vedono meglio sui rilievi è che i rilievi sono le parti della moneta che risentono meno degli sforzi della coniazione (non a caso sono i punti in cui più frequentemente si hanno "debolezze") e pertanto i graffi si apprezzano maggiormente. Diritto e rovescio sono delle particolarità non sempre rispettate (per quanto gli annulli filatelici del Regno delle due Sicilie fossero a ferro-di cavallo proprio per risparmiare l'immagine di Ferdinando) e anche nel Regno d'Italia Napoleonico fosse stato indicato di limare le monete su una sola faccia (rovescio) tenendo conto che la fretta di impilare le monete per la coniazione o altro potevano causare limature al diritto o financo su entrambe le facce. Il fatto che alcune monete fossero "fuori peso" nonostante le limate sul tondello (precedenti la coniazione) ricade sia nell'ambito della tolleranza che della valutazione soggettiva di chi rimetteva a peso. L'ipotesi delle macchine di zecca che graffiavano le monete è una "strampaleria" che sfido chiunque a documentare e non merita di essere commentata: avrebbero dovuto essere inventate "ad hoc" (ogni tanto qualcuno ricorre a uncini per strappare monete arroventate dal conio, ma la coniazione avveniva a freddo!). Poi in casi singoli i graffi possono avere altra origine.
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  36. La mia napoletana di oggi è una piccola monetina di rame in bassa conservazione, ma non molto comune (R3) 6 cavalli 1804 Ferdinando IV Rif Magliocca 397/b variante R/C: Peso e diametro sono più ridotti rispetto al solito La mia pesa 3,20 grammi e il diametro è di 19,70 mm Se vi va di fare commenti, vi ringrazio, altrimenti buona domenica a tutti
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  37. Vanuatu, 5 vatu 1990 Isole Vanuatu, conosciute come Nuove Ebridi fino al 1980, quando divennero indipendenti dalla Francia e dal Regno Unito (era un "Condominio anglo-bitannico" , ossia un dominio congiunto, dal 1906)
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  38. Ritornano le interviste numismatiche di Quelli del Cordusio con Marco Ottolini e le medaglia di Napoleone, buon ascolto !
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  39. Purtroppo Petronius temo che la dicitura riportata dal giornale sia esatta - almeno come capo d’imputazione - che poi la difesa dell’imputato ( sempre che riesca a provarne la lecita provenienza - tramite acquisti regolari) dovra’ provare. purtroppo non c’è modo di aggirare questo meccanismo perverso : anche se uno detiene tutte le ricevute di acquisto - oggi non è sufficiente mostrarle all’autorita’ esecutiva. Occorre un esame dell’autorita’ giudiziaria che 90 volte su cento si risolve a favore del malcapitato collezionista ( l’altro 10 sono per lo piu’ i furfanti veri) che pero’ passa attraverso un’imputazione - di ricettazione - un processo/difesa/avvocati/ costi che lasciano spesso - e sommamente ingiustamente - a chi ama l’antico e coltiva la propria passione . Passione che in altri paesi viene addirittura incentivata e che quantomeno gode di regolamentazioni serie e non fatte sd arte per prendere in tranello collezionisti e amatori sprovveduti.
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  40. Infine la sua firma " XOIPION" a sinistra, sotto il collo, APOLLON. Sul rovescio, sotto l'esergo, l'etnico KATANAION. Anche qui, il grande maestro, ha voluto immortalare una quadriga in corsa, una emozionante e vivace superamento alla "Meta". Grande. ecco perché mi onoro di avere il dritto, sul mio profilo. Grazie XOIPION. Gionnysicily.
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  41. Grazie @VALTERI, per aver postato il tetradramma di Katana, che giace nelle bacheche del Museo di Berlino. Capolavoro firmato dal grande incisore Xoirion. Di un altro aspetto, il tetradramma dello stesso conio, presso il medagliere di Siracusa. Sicuramente il più ben conservato a nostra conoscenza. Se non fosse al Museo e sarebbe comparso in un'asta, non avrebbe vita facile, grazie alla sua "alta" conservazione, sarebbe messo alla gogna. Se si osservano i vari dettagli sul dritto, questa è una moneta, che da forti emozioni.. Il Viso, gli occhi, le foglie di alloro che laureano il Dio Apollo, i suoi capelli, ( che come descrive bene @skubydu sui vari piani di lavoro) offrono un effetto tridimensionale, del tutto insieme, compresa la Cedra e l'arco.
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  42. Ciao la pressofusione non lascia bolle di fusione in quanto è fatta sottovuoto, la fusione per centrifuga non lascia questo tipo di bolle, in quanto la pressione esercitata dalla forza centrifuga compatta il metallo, al limite si possono riscontrare bolle in caso di surriscaldamento del metallo o del materiale refrattario dello stampo ( bollitura ), o retrazione del metallo per mancanza dello stesso, mancanza di riserva di metallo atta a integrare la retrazione del metallo durante il raffreddamento. Bisogna ricordare che i tondelli per la coniazione in antichità erano fusi uno per uno e no trafilati e tagliati con la fustellatrice come è avvenuto in seguito, perciò era facile ottenere fusioni non perfette, a volte un metallo troppo freddo provocava una cristallizzazione non perfetta , ( quando su certe monete sembra che sia impressa una ragnatela) o troppo caldo provocando una leggera un'emissione di gas dallo stampo in special modo se quest'ultimo era troppo freddo o umido, ho letto che queste bollicine potrebbero essere dovute all'aria contenuta nel metallo fuso, come detto solo se si porta in ebollizione, ma si otterrebbe un tondello simile ad una spugna. Tornando alla nostra moneta da quel che vedo in foto, tracce di espansione si notano e sono evidenziate da @roby14e si notano lungo tutto il profilo del viso, la moneta è stata pulita solo nel campo in basso a sinistra rimuovendo la patina e lasciando quella pseudo strisciatura dovuta ad una lucidatura con uno spazzolino rotante, ( poi probabilmente si sono accorti della stupidata fatta e si sono fermati. Come sempre vale la regola del vederla in mano. Silvio
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  43. Ciao a tutti, chiedo scusa se sono apparso supponente o poco disponibile,non era mia intenzione...provo a spiegare in breve come interpreto i fattori che indicano la genuinità della moneta. Rovescio- Porta le conseguenze di estese corrosioni con presenza di incrostazioni; nonostante questo nei punti indicati lo stacco dal piano è tipico da conio. Dritto- La mia convinzione è che sia stato battuto con un conio sporco; le micro impurità coinvolte nell'espansione del metallo hanno lasciato la "scia" radiale per poi lasciare una volta dissoltesi nel tempo il piccolo cratere.Una pulizia di fondo ha solo evidenziato questo, altrimenti probabilmente avremmo visto il campo puntinato nero.(cerchiato in nero) Questa evidenza la ritengo non riproducibile se non con le stesse modalità degli antichi coniatori. (Cerchiato in rosso) alcuni punti evidenti di espansione propri da battitura da conio. Non ho la pretesa di convincere nessuno anzi..( da @Tinia Numismatica come molti altri ho solo da apprendere). P.S. Non'è il mio forte ricavare ingrandimenti fotografici: il consiglio è di vedere le foto in buona risoluzione della casa d'asta https://www.astebolaffi.it/it/lot/339/52/detail
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  44. Aggiungiamo anche tutte le altre interviste finora fatte sul canale YouTube di Quelli del Cordusio compresa la prima fatta alla Prof.ssa Lucia Travaini. Intervistare la Prof.ssa Lucia Travaini è’ stato motivo di orgoglio e di grande soddisfazione, che abbia acconsentito non era per nulla scontato ma lo ha fatto per due volte, la ringrazio pubblicamente anche qui per la sua grande disponibilità e per questo momento di divulgazione e qualità numismatica offerto a tutti ! https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ?app=desktop
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