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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/27/21 in Risposte
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Buongiorno e buona domenica a tutti. Carlo II, Grano 1682 coniato al bilanciere Dietro il Busto le sigle AC/A degli Ufficiali di Zecca: Antonio Caputo e Marco Antonio Ariani, nessun simbolo del coniatore. Al rovescio presenta un cerchio lineare fra legenda e scudo, mentre al dritto ne è privo. Appena avrò con me la moneta inserirò i dati ponderali.6 punti
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Buonasera a tutti, aggiungo anche il mio esemplare di Armellino con il suo cartellino originale.5 punti
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Svizzera - 1 Franco 1993 Robert Dorier ( 1869 ) Geneva et Helvetia Ginevra - Jardin Anglais3 punti
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Ciao, Una curiosità che riguarda questa monetazione croata: le monete coniate negli anni disparai, come in questo caso, 1993 hanno la legenda del D/ scritta in croato, quelle coniate negli anni pari la legenda del D/ è scritta in latino2 punti
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99 periodico a favore del falso…. 99 periodico a favore di una difesa interessata….2 punti
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Non ha tutti i torti a dire che è rara, in effetti non è facile trovarla così, di solito la si trova FDS2 punti
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Pazzesco! Adesso oltre a voler mettere in ginocchio gli altri ti arroghi anche il diritto di sapere cosa pensano o sentano gli altri.. Mi fai paura...2 punti
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Vabbè, questa discussione è diventata inutile, per quanto mi riguarda. Ho espresso fino alla noia il mio pensiero ma se non lo si vuol capire allora è inutile continuare ad esprimerlo. Per quanto riguarda "l'immigrazione sta salvando l'Italia", mi spiace ma è una bufala enorme!!! L'immigrazione clandestina (perché questo è) sta arricchendo le cooperative rosse che gestiscono questo traffico di persone. Questa è la tratta umana moderna. Dove la maggior parte di loro sono costretti a delinquere per guadagnare qualcosa o sottostare al caporalato dei loro stessi connazionali. Quindi NO l'immigrazione clandestina NON sta salvando l'Italia ma la sta ridicolarozzando. Una elevata parte della popolazione è sempre più al di sotto della soglia di povertà, mentre chi gestisce o è vicino al traffico di vite umane, ha sempre più "incassi". Sì, invece sì, vanno aiutati a casa loro. È l'unico modo per creare ricchezza in quei territori (che poi molti territori dell'Africa potrebbero essere tra i più ricchi al mondo se solo non fossero sfruttati pesantemente e resi volontariamente poveri da paesi come la Francia e la Cina) che arriverebbero ad avere una loro autonoma economia. Ogni persona vorrebbe avere da che vivere a casa propria. Un'azienda (non ricordo il nome) di origini emiliane è andata ad impiantare un'azienda agricola in un paese africano. Ha insegnato alla popolazione di quel villaggio a coltivare meloni ed angurie. Ha costruito una scuola e un ambulatorio medico. Quel villaggio, oltre ad aver aumentato la propria popolazione, è diventato tra i più benestanti della zona. Quindi sì, se si vuole REALMENTE aiutare, bisogna aiutarli nel loro territorio. Il resto è solo propaganda partitica!!!2 punti
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Buonasera, Sarebbe da ipotizzare una “vendita fantasma”, che ridarebbe (?) credibilità ad una moneta che non solo Nomos ha ritirato giudicandola falsa (presso-fusione), ma che proviene da una falsificazione pubblicata già nel 1988 sul Bulletin on Counterfeits volume 13..2 punti
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Ho trovato una vecchia foto di gruppo dei miei Tarì 1798, le prime due file in alto sono gli esemplari "comuni", Il primo e il secondo della terza fila sono gli S rovesciate. Noterete il colore diverso nel metallo del conio A2 punti
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Consiglio breve: lasciala fuori dall’Italia Consiglio lungo: fai la “temporanea Importazione” e ricorda che va rinnovata ogni tre anni , altrimenti una volta entrata diventa parte integrante del patrimonio artistico italiano e no la puoi esportare più. No n ti presentare in aereo con quella roba senza una documentazione più che ineccepibile e la licenza di esportazione rilasciata dal tuo paese per ogni moneta… e ancora non sei completamente al sicuro dalle mire dello stato italiano se ne hai la possibilità, lasciala fuori dall’Italia e dalle grinfie dello stato2 punti
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Sempre meritevole di ammirazione, la superba testa frontale di Apollo incisa da Herakleidas per il tetradrammo di Catana passato ieri l'altro in asta NAC 124 al lotto 51 . Unisco anche il diritto pubblicato a suo tempo ( 1949 ) da C. Seltman nel suo "Masterpieces of greek coinage"1 punto
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Volusiano Gaio Vibio Afinio Gallo Veldumniano Volusiano (In latino: Gaius Vibius Afinius Gallus Veldumnianus Volusianus, data e luogo di nascita sconosciuti, morto a Terni nell'agosto del 253) è stato un imperatore romano dal 251 al 253 insieme al padre Gaio Vibio Treboniano Gallo. Volusiano, figlio dell'imperatore romano Treboniano Gallo e di Afinia Bebiana; aveva anche una sorella, di nome Vibia Galla. Ricevette il titolo di Cesare e princeps iuventutis nel 251, quando il padre assunse il trono e adottò, associandolo al trono come co-augusto, Ostiliano, figlio del suo predecessore Decio. Nel novembre 251, però, Ostiliano morì a causa della peste che stava flagellando Roma e Volusiano fu elevato dal padre al rango di co-augusto. Nel 253, allo scopo di combattere il generale ribelle Marco Emilio Emiliano, proclamato imperatore dalle truppe danubiane, Treboniano e Volusiano lasciarono Roma alla testa dell'esercito diretti a nord. Erano da poco giunti ad Interamna Nahars, (l'attuale Terni) quando si sparse la voce che Emiliano era penetrato in Italia e che si stava avvicinando rapidamente; i soldati di Treboniano, allora, si ribellarono e uccisero lui e Volusiano. Valore nominale: Sesterzio Diametro: 28 mm circa. Peso: 18,01 gr. Dritto: IMP CAE C VIB VOLVSIANO AVG (Imperatori Cæsari Caio Vibio Volusiano Augusto), busto a destra, laureato, drappeggiato e corazzato visto di tre quarti dietro. Rovescio: IVNONI MARTIALI, tempio tondo a due colonne, al centro del quale vi è una statua di Giunone seduta, S - C in campo. Zecca: Roma. Anno di coniazione: 251 - 252. Materiale: Rame Riferimento: RIC IV 252a variante (senza pavone), Cohen 46 variante (senza pavone). Rarità: R1. E di questo che mi dite? Non è proprio l'ultimo acquisto ma è comunque abbastanza recente. Non avevo mai visto un tempio così ben conservato! Ciao! TWF1 punto
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Ciao a tutti, è un po'che non scrivo, anche se spesso vi seguo! Volevo condividere con voi una notizia: finalmente, dopo dodici anni di ricerche, è uscito il volume sulla zecca di Volterra! Per me è stata una bella occasione di correggere tanti errori ed approssimazioni che avevo commesso nello studio che feci a sedici anni (Volterra Patinata), di aggiungere un sacco di notizie che ho trovato in questi anni di ricerche in archivio e di rapporti con i collezionisti e con i medievisti che studiano il principato dei vescovi volterrani. Il volume è edito da Alberto Varesi, che ringrazio particolarmente. Grazie a tutti gli amici del forum che mi hanno fornito consigli, suggerimenti, foto, proposte (non faccio nomi per non dimenticarmi nessuno)! E grazie al Forum, grazie al quale mi sono appassionato, ormai diversi anni fa, alle monete! Il volume dovrebbe essere il secondo di una serie di due: l'altro avrà ad oggetto la monetazione etrusca della città. Per ordinare il volume potete contattare Varesi [Edizioni Numismatica Varesi, Viale Montegrappa 3 - 27100 Pavia - Tel. +39.0382.570685 - email [email protected]]. Un caro saluto a tutti, Magdi1 punto
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CR7 non lo vedremo più. Evviva,evviva. Non è possibile che su 90 minuti di gara ce lo mostrino per 10. Mentre soffia, tira la lingua, si scaccola.....basta ! I belgi sono tosti e sarà difficile superarli.1 punto
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Lei parla troppo prima di pensare….. le foto sono sul sito Coinarchives.pro consultabile se si è abbonati… purtroppo non posso inserirle qui perché sono leggibili solo per i professionisti abbonati1 punto
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Anche se lo stessimo contestando, ricordiamoci che anche gli esperti delle case d’asta sono uomini e sono Fallaci…ancor di più se vi sono interessi in gioco…1 punto
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Dubito che abbia incidenza sull’autenticità della moneta o meno…. in compenso ci sono molte tracce che riportano agli effetti di una fusione e nessuno che riporti ad una coniazione…. partiamo da qui… e lasciamo stare i paraventi del nome o dell’ ortografia1 punto
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BB, però è chiaramente una moneta porosa, che ha sofferto per la pulizia delle ossidazioni del rame.1 punto
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@Poemenius Proprio le righine sono uno degli elementi che mi fanno propendere per la genuinità del pezzo. In mano sarei più sicuro. Sono dovute a una veloce pulizia del conio. Riscontrabili su altri esemplari longobardi. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Oppiano non si possono esprimere giudizi perentori tanto piu senza avere il pezzo davanti e poterlo esaminare per bene con lenti. Tuttavia un’analisi si puo’ senz’altro fare, sd esempio epigrafica che mette in luce alcune differenze evidenti. Oltre. A rilevare mediante una ricerca catalogica la non appartenenza ai lotti della Ratto 1956 ( autentici e congruenti peraltro) . Da verificare se vi fossero piu’ caraloghi ratto 1956 ( in questi gg sono lontano dalla biblioteca e non posso verificare). aggiungo - questo pero’ a carattere generale e senza riferimento soecifici al caso in questione - che la monetazione stellata, anonima, cittadina, o regale e’ particolarmente insidiosa e molto falsificata e sovente anche in anni recenti e in aste di nome sono passati esemplari non coevi, alcuni riconosciuti poi come tali, altri ritirati, altri purtroppo venduti a buon titolo…1 punto
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Spagna - 25 Pesetas 1993 Regione dei Paesi Baschi Eduardo Chillida ( 1952 - 1999 ) El Peine de Los Vientos San Sebastian - Baia de La Concha1 punto
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Mi sembra poco chiaro, cioè se dice che viene da una vecchia asta Ratto e poi in catalogo ne indicano una precisa e tu dimostri che non è così, qualcosa non torna. La frase conclusiva poi" Molto consigliata " ci sta un po' come i cavoli a merenda se mi passi la battuta, vorrei vedere che ne sconsigliassero l'acquisto1 punto
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Occhio che sulla moneta non c'è "La canestra di frutta", ma "Fanciullo con canestro di frutta"1 punto
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Buon giorno al forum, caro Matteo condivido pienamente la tua tesi; ma sarà interessante vedere come si arriverà a confermare, senza ombra di dubbio, la provenienza nei territori della " Albione" in anni di gran lunga precedenti la visita in Cina dei Polo; Un saluto e buona domenica1 punto
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Ciao a tutti, è un po'che non scrivo, anche se spesso vi seguo! Volevo condividere con voi una notizia: finalmente, dopo dodici anni di ricerche, è uscito il volume sulla zecca di Volterra! Per me è stata una bella occasione di correggere tanti errori ed approssimazioni che avevo commesso nello studio che feci a sedici anni (Volterra Patinata), di aggiungere un sacco di notizie che ho trovato in questi anni di ricerche in archivio e di rapporti con i collezionisti e con i medievisti che studiano il principato dei vescovi volterrani. Il volume è edito da Alberto Varesi, che ringrazio particolarmente. Grazie a tutti gli amici del forum che mi hanno fornito consigli, suggerimenti, foto, proposte (non faccio nomi per non dimenticarmi nessuno)! E grazie al Forum, grazie al quale mi sono appassionato, ormai diversi anni fa, alle monete! Il volume dovrebbe essere il secondo di una serie di due: l'altro avrà ad oggetto la monetazione etrusca della città. Per ordinare il volume potete contattare Varesi [Edizioni Numismatica Varesi, Viale Montegrappa 3 - 27100 Pavia - Tel. +39.0382.570685 - email [email protected]]. Un caro saluto a tutti, Magdi1 punto
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No, chi non si inginocchia non tace sul razzismo! Questo è l'errore che fate. Chi non si inginocchia non vuole avere a che fare con il pensiero allineato, con la vergognosa presa di possesso del gesto di inginocchiarsi di una certa parte politica, con l'imposizione di doverlo fare per non essere tacciato!!! E, mi spiace dirlo, il tuo continuare a paragonare l'inginocchiarsi (un gesto tutto sommato insignificante) al voltarsi dall'altra parte di fronte agli orrori perpetuati dal nazismo (che poi perché si parla sempre e solo di quelli e mai degli orrori nei gulag, nelle foibe, ecc?), conferma l'imposizione indiretta. Per quanto riguarda la direttiva che non c'è, concorderai con me che con questo modo di fare (non sei l'unico e non è casuale) si monta su un caso che non esiste, solo per assecondare il messaggio che si vuol far passare??? Questo succede quando non si accetta che ciò che si afferma possa essere sbagliato per altri, tornando al discorso iniziale sulla libertà di pensiero.1 punto
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Partecipando da pochissimo alle discussioni,non avevo cognizione del fatto che i curatori del “Gigante” per Napoli e Sicilia fossero iscritti e attivi all’interno del forum. Allora chiedo loro chiarimenti su miei dubbi già sollevati in precedenza sul “falso d’epoca” riferito al tarí in trattazione. Non vado ad infilarmi in disquisizioni tecniche perchè,inesperto,mi sentirei inadeguato.D’altra parte,se avete deciso in un certo modo,avrete avuto le vostre buone ragioni. Quello che mi lascia perplesso è come e perché un falsario dovrebbe decidere di “stravolgere” la copia originale,intenzionalmente. Non un profilo un po’ mal riuscito,non un numero risultante leggermente diverso,non una piccola percentuale di peso mancante…no,ma variazioni radicali che salterebbero anche agli occhi di un cieco! Se un falsario opera così…non è un falsario! E poi,perchè utilizzare due conii,con monete del primo conio perfettamente identiche fra loro,ma diverse da quelle del secondo conio,ugualmente identiche fra loro.Ambedue i conii,comunque,differenti in modo”sfacciato” e “dichiarato” da quello che dovrebbe essere l’originale. I falsari lavorano in questo modo? Non so quale storia ci sia dietro questa moneta(mi sembra che nessuno lo sappia!),ma non è certo la storia di una moneta nata nel retrobottega di un falsario. Non bisogna penalizzarla,non lo merita,perchè di certo ha le carte in regola ed è affascinante e misteriosa più di tante altre . Sulla base di queste valutazioni,l’ho acquistata di recente,pur a conoscenza del giudizio”stroncante” del “Gigante”. Ne sono soddisfatto e l’aspetto venale non mi interessa affatto. Per me questa discussione è qui chiusa,ma ringrazio il curatore se mi presta un po’ di attenzione dando qualche risposta ai miei dubbi.1 punto
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Consiglio spassionato: se continui a collezionare, soprattutto le antiche, fattele spedire in UK.1 punto
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Non riesco a capire. Il fatto che qualcuno decida che inginocchiarsi voglia dire che si è antirazzisti, automaticamente significa che se non lo fai sei razzista? No, non è così. È come la storia di ''chi tace acconsente''. No chi tace tace e basta. Per acconsentire bisogna dire ''acconsento''. Quindi chi non si inginocchia non è razzista. Lo è chi si comporta da razzista. Arka Diligite iustitiam1 punto
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La violenza c'è e c'è stata in ogni dove. Sarebbe assurdo dare la responsabilità di alcuni eventi di violenza solo a chi la pensa diversamente dal proprio pensiero. L'inginocchiarsi è nato come un gesto anti razzista, ma ben presto, soprattutto in Italia, è diventato un gesto da utilizzare per la propria propaganda politica. E questo è lo scempio più grande. Non c'è assolutamente nulla di vergognoso nel non volersi inginocchiare. Ripeto, oggi inginocchiarsi ha un chiaro messaggio politico, purtroppo. Ognuno è libero (e chi sventola la bandiera della libertà per il proprio tornaconto fa finta di dimenticare) di decidere se inginocchiarsi o meno, senza essere additato come portatore di vergogna! Il grande Martin Luther King, che sul razzismo e sulla libertà ha insegnato al mondo veri valori, disse: dove inizia la tua libertà finisce la mia. Quindi dove tu vuoi essere libero di inginocchiarti non puoi pretendere, in nome della libertà, che gli altri devono essere obbligati a farlo.1 punto
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Aes rude. Al di là delle definizioni numismatiche non si tratta altro di un pezzo di bronzo informe la cui destinazione d'uso ultima (quella appena precedente al suo occultamento) poteva essere varia: dal ripostiglio di un fonditore alla tesaurizzazione personale, da funzioni cultuali a quelle sepolcrali. E può pure darsi che nel corso della sua esistenza quel singolo pezzo abbia assunto forme e valori differenti. Un pezzo informe di fusione, una patera, una fibula, poi il manico di un pugnale. E poi cambiare ancora aspetto e funzionalità. Concordo con quanto scritto in precedenza per cui solo ed esclusivamente i dati di scavo o, alla peggio, il contesto archeologico (come quello che si potrebbe desumere da una ricerca di superficie strutturata) possono definire la natura dell'oggetto. La prima cosa che mi viene in mente è il caso della tomba di Tarquinia in loc. Ripagretta con - tra le altre cose - una deposizione femminile (datata inizi III a. C.) avente un pezzo di aes rude nella mano dx ed attorno a se' 5 pezzi di aes rude e 3 pezzi di aes grave. Per quanto riguarda l'areale pensiamo che durante la I età del Ferro, la Lombardia occidentale, il Piemonte orientale e il Canton Ticino furono abitate da una popolazione di origine celtica, il cui complesso di manifestazioni culturali è denominato cultura di Golasecca. A Parre, nel bergamasco, è stato rinvenuto il ripostiglio di un fabbro deposto verso l’inizio del V sec. a.C. e formato da più di 1000 kg di bronzo sotto forma di rottami, frammenti e lingotti. E concordo pure che si gioca troppo sulla funzione "monetale" o "pre-monetale" di questa tipologia di oggetti. Personalmente ho rinvenuto frammenti bronzei ricchi in ferro assimilabili per forma (meglio sarebbe dire non forma) ad aera ruda anche in scavi archeologici in contesti postmedievali in strutture in cui è attestata l'attività di fusione e forgiatura del metallo (col bronzo si facevano anche i cannoni e le campane nel rinascimento e non solo. Volete che qualche pezzo nn sia sfuggito?). Certo, gli aera ruda avevano un valore pratico e/o simbolico per via della preziosità dell'intrinseco ma da qui a vederci sempre e soltanto delle monete, a mio modestissimo avviso, ne passa. Ma proprio giocando su questa incertezza di datazione, provenienza ed uso il mercato antiquario temo che faccia il suo lavoro.1 punto
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Ciao @scorpus secondo me l'asta verticale in esubero che vediamo sulla piastra è dovuta alla pressione della virola in 3 parti usata per imprimere il motto. Allego una pagina del libro di MARIO PIN, anche se è uno studio incentrato sulle piastre di FERDINANDO II penso possa andare bene ugualmente per capire come veniva impresso il motto. Un saluto a tutti. Raffaele.1 punto
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Un'altra particolarità che accomuna questa variante è il globetto sulla S di FERDINANDVS...1 punto
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La moneta sopra esposta credo non lasci alcun dubbio sulla sua autenticità. Come si può notare dal piccolo difetto di incisione sotto il collo delle monete il conio è lo stesso e quindi il conio esiste, questo è quasi sicuramente il conio di partenza che in seguito è stato modificato incidendo il modellato del toupet, tale modifica la si può notare nella linea di divisione e dalla diversità dei piani tra l'acconciatura ed il toupet che dimostra che non c'è continuità di incisione. Personalmente preferisco la versione senza toupet. Questa modifica, può essere fatta solo in negativo asportando del metallo dal piano del conio che di conseguenza lascerà sulla moneta il nuovo dettaglio inciso cioè il modellato del toupet. Probabilmente la Hurter non ha avuto possibilità di vederne qualcuna e questo ne spiegherebbe la mancata citazione nei suoi studi ma personalmente penso che gli studiosi di questa monetazione debbano tenere in altissima considerazione la sua apparizione. Personalmente non avrei problemi ad acquistare la moneta della Nomos, non fosse altro per il prezzo che ha già raggiunto che credo supererà di gran lunga.1 punto
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Ultimo O. T. Sulla storia longobarda del sud, visto che è stata accennata nei precedenti post. Vi allego foto da cui si può notare la massima espansione del ducato di Benevento. Poi si affermeranno Salerno e Capua. I Longobardi del sud, stanchi di lottare tra di loro, chiamarono due famiglie normanne a combattere al loro posto, i Drengot e gli Houteville. I normanni, ben presto, soverchiarono i Longobardi, e con Ruggero II fondarono il Regno di Sicilia che sarebbe poi divenuto Regno di Napoli. La monetazione era fortemente influenzata da quella bizantina.1 punto
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Arrivata ora e non speravo in tanto.? Contento! Peccato le foto.................1 punto
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Buonasera a tutti. Mi accodo al post dell'amico Alberto, condividendo il mio Tari (scusandomi per la qualità delle foto) provenienza Nomisma. Al riguardo, mi permetto di linkare questo interessante articolo di Pietro Magliocca pubblicato su Il giornale della numismatica. https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/carlo-vi-dasburgo-e-le-monete-propago-imperii-del-1716/ Saluti1 punto
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Io quest’anno sono riuscito a prendere questo triente della serie semilibrale anomala Crawford 39/1: in asta passa di rado e quasi mai in conservazione accettabile e prezzo accessibile. La trovo una moneta affascinante come del resto tutta la serie. Mi manca ancora il quadrante.1 punto
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Se penso al migliore acquisto del 2020 devo citare due monete. La prima è una piccolissima semiuncia di Caelia recante al dritto testa di Atena con elmo corinzio e al rovescio i Dioscuri a cavallo (l’etnico KAI è illeggibile). La conservazione non è granché ma la piccolina è una ex Moretti e Lockett ed è pubblicata nell’opera di D’Andrea e Tafuri “Le monete della Peucetia”. Il suo importante pedigree unitamente al prezzo di aggiudicazione davvero molto basso fa di essa uno dei due migliori acquisti dell’anno. L’altro è un obolo di Rubi recante anch’esso al dritto Atena con elmo corinzio e al rovescio una splendida civetta che regge tra gli artigli un ramo di ulivo. La patina scura che la caratterizza mi fa impazzire e trovo la moneta, nel suo complesso, esteticamente bellissima. Naturalmente si tratta in entrambi i casi di pezzi che desideravo molto acquisire.1 punto
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Ciao Litra, ne sono giunti tantissimi fino a noi. Tanto da formarne una collezione parallela alle sorelle genuine ?1 punto
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