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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/28/21 in Risposte

  1. Buongiorno a tutti cari amici, volevo comunicarvi che sono stato accolto nello staff dei curatori per la zona preunitarie e dintorni. Molti di voi già un pochino mi conoscono, ma per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più mi ri-presento. Parlo di "preunitarie e dintorni" (ma non solo) perché i miei interessi spaziano praticamente dalle origini della moneta fino all'altroieri. Amo le monete di ogni epoca, con l'eccezione degli euro; la mia collezione principale al momento è comunque quella di nominali in argento di medio e grande modulo di area italiana del XVIII-XIX secolo (scudi e mezzi scudi, per intenderci). Prima che un collezionista sono uno studioso: sono laureato in Numismatica antica, specializzato in monetazione romana imperiale e ho lavorato per qualche tempo in ambito accademico. Questo ha influenzato molto il mio approccio anche al collezionismo. Andando decisamente controtendenza rispetto al mercato, non mi interessa lo stato di conservazione delle monete, e arrivo anzi spesso a prediligere monete che hanno avuto vicissitudini di reimpiego (amo le monete forate e appiccagnolate). Spero di poter essere utile, nel mio piccolo, a questa splendida comunità.
    17 punti
  2. Buongiorno amici. Da appassionato di Sebeti e mezzi Sebeti la mia napoletana di oggi è il mezzo Sebeto del 1747, il millesimo più raro della serie (RR), difficile da trovare in alta conservazione, poi il mio limite di spesa ultimamente è ridotto e quindi mi sono accontentato di questo. Schiacciature e graffi al dritto e schiacciature al rovescio oltre ad una certa usura, a farmi convinto il volto ancora ben visibile del Sebeto. Migliore comunque il dritto del rovescio. Tipo con HISP: esiste anche la variante HISPAN: Ecco le foto del 60 grana tipo Sebeto 1747 per Carlo di Borbone. Un saluto Cristiano.
    6 punti
  3. Appena giunto, Asta Bertolami, Gigliato di Roberto con sperone. Aggiungo un altro simbolo presente sui gigliati. Saluti Eliodoro
    5 punti
  4. Buongiorno a tutti. Sono contento di potere mostrarvi oggi il mio nuovo acquisto, uno soldo d'E.F. III tipo, in abbastanza buono stato di conservazione.
    3 punti
  5. I migliori cervelli Italiani se ne vanno oltre confine (giustamente!) con lo Stato che trattiene comuni bronzetti... Senza capire, o meglio senza saper reagire al fatto, che fuggono per un complesso di motivi di cui il trattenere comuni bronzetti è una punta di un mostruoso iceberg. Tristissimo!
    2 punti
  6. Non so gli altri, ma il Gigante non cambia mai il numero di catalogo. Se si aggiunge un esemplare nuovo lo inserisce come XXX/a, se un esemplare viene rimosso (come è avvenuto qualche anno fa per gli scudi non attestati di Carlo Alberto) viene cancellato anche il numero di catalogo relativo. Quindi, qualunque Gigante tu possieda, per la monetazione di Carlo Alberto "Gig. 73" è lo scudo del '41 per Genova, mentre per esempio "Gig. 74" non esiste perché era lo scudo del '41 per Torino, la cui esistenza però è stata giudicata inattendibile.
    2 punti
  7. scusa scorpus, ci hai fatto una testa cosi dicendo che era una 18-27 e invece non avevi neanche confrontato i coni ?
    2 punti
  8. Vi comprendo, io ho una particolare passione per l'alto medioevo campano e napoletano in specie, per Napoli il periodo cosiddetto ducale, di legame culturale prima ancora che politico con i romani d'oriente, ha costituito quasi 600 anni di storia, praticamente un'enormità, nessuna dinastia o dominazione successiva a Napoli e nel meridione ha saputo perdurare neanche la metà di quel periodo di tempo, eppure si tratta di una fase storica assolutamente "oscura", sconosciuta a quasi tutti se non a pochi ricercatori e addetti ai lavori con una particolare fissazione come la mia... del resto di quel periodo non è rimasto quasi nulla se non qualche documento giuridico e qualche cronaca, anzi parecchi per la verità di documenti, tenuto conto del periodo e di altri contesti ancora più poveri, ma quasi tutti in trascrizione, gli originali perirono in gran parte durante la catastrofe archivistica della seconda guerra mondiale... però con ogni probabilità è anche questa condizione di oscurità che rende interessante il periodo, esplorare ciò che è poco noto, che interessa a pochissimi, almeno per quanto mi riguarda, aggiunge suggestione e stimolo... La monetazione napoletana di quel periodo è ancora in gran parte un enigma tutto da decifrare...
    2 punti
  9. Mi pare chiaro che il pezzo sia stato messo in discussione per questioni "tecniche", con tutte le cautele del caso, e non per "errori nei riferimenti". Poi, intendiamoci, va bene anche disquisire sui riferimenti errati, ma l'impressione è che si tratti di un tentativo di non affrontare la tematica fondamentale della discussione, ossia l'autenticità del pezzo. Insomma, il tutto mi pare abbia assunto contorni un po' curiosi, diciamo così... Inoltre mi pare di aver capito che i coni 18/27 nulla abbiano a che vedere con la moneta di Lansky.
    2 punti
  10. sul diritto la legenda sembrerebbe : HADRIANVS AVG COS III PP sul rovescio si legge chiaramente solo : TAS AVG ho trovato un'altra discussione sul forum dove viene citato il RIC 749 con la presenza della ruota insieme a caduceo e cornucopia ( intervento 16)
    2 punti
  11. Oppiano la prima citazione - se non erro - e’ del Monneret de Villard, parliamo di un testo di quasi 100 anni fa, oggi ampiamente superato perche’ sappiamo che le flavie civiche e con monogramma hanno ‘preceduto’ e non seguito le flavie di Astolfo e Desiderio a lucca. Come avevo ricordato sopra alla sconfitta di desiderio e’ immediatamente subentrata la moneta di Carlo che ne adotta gli identici tipi, forme, legende e titolature. Non c’e’ spazio per una monetazione autonoma successiva a Desiderio. Carlo stesso conia il suo tremisse flavio ( in diverse tipologie) per pochissimi anni procedendo poi alla grandiosa riforma che fara’ sparire l’oro per secoli in Occidente ( eccetto per le monetazioni delle dominazioni arabe, pseudo arabe , come i tari di amalfi e salerno , e pseudo bizantine). La seconda citazione e’ del Bernareggi , grandissimo numismatico ma alcuni dei suoi concetti sono anch’essi un po’ datati. quello che conta qui e’ verificare la congruità epigrafica piu’ che la ‘confusione’ presunta delle legende. tralasciamo la ‘sagacità ‘ degli zecchieri e concentriamoci sulla comparazione con gli esemplari conosciuti per il tipo..
    2 punti
  12. 5 Mills - Sales Tax Receipt Missouri Zinco: 2,5 g, 22,5 mm SALES TAX è inciso sulla cartina geografica dello stato 5 Mills = 0,005 Cent Questi gettoni emessi da società private, da comuni e da dodici governi statali (Alabama, Arizona, Colorado, Illinois, Kansas, Louisiana, Mississippi, New Mexico, Missouri, Oklahoma, Utah e Washington) erano dispositivi fiscali in centesimi frazionari usati durante gli anni della Grande Depressione per alleggerire le tasse sui piccoli acquisti.
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  13. Ciao, mi sbaglio o la legenda del dritto recita IMP C C VAL DIOCLETIANS.... (anziché DIOCLETIANVS)? Buona serata da Stilicho
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  14. ... furono coniati su tondelli del vecchio tipo. Probabilmente l'errore avvenne quando alcuni tondelli in bronzo avanzati furono inavvertitamente mescolati con i tondelli in acciaio del nuovo tipo, venendo coniati insieme a questi, ed entrando quindi in circolazione dopo essere sfuggiti ai controlli di qualità della Zecca. La quale, solo negli anni '60 ammise la possibilità che questo errore potesse essersi verificato nonostante fin da subito avessero incominciato a girare voci dell'esistenza di queste monete. La prima delle quali fu scoperta ufficialmente nel 1947 quando un tale di nome Sam Lutes si accorse di averla tra i suoi spiccioli. O almeno così si era creduto fino a qualche anno fa, quando la stampa fece conoscere la storia di una famiglia che aveva trovato uno di questi centesimi già nel 1944. Ma all'epoca era difficile far autenticare la moneta, così la famiglia la conservò per più di 60 anni, tramandandosela per generazioni fino alla metà del 2008, quando pare sia stata finalmente venduta per oltre 100.000 dollari. Un caso, più unico che raro, in cui dal mitico "cassetto del nonno" è davvero uscito un tesoro Ma, chissà, visto che poi alcuni di questi centesimi hanno raggiunto quotazioni milionarie, forse i proprietari si sono pentiti di non averlo tenuto più a lungo. Si stima siano stati coniati in bronzo circa una ventina di pezzi nelle zecche di Philadelphia e San Francisco, ma uno solo in quella di Denver, la moneta che vedete in foto, e che ha raggiunto la più alta quotazione, 1.700.000 dollari. Ma poiché il numero esatto dei pezzi non si conosce, e di sicuro non si conoscerà mai, in tanti ancora sperano di ritrovarsene uno per caso, dimenticato davvero in fondo a un cassetto, o scoperto su qualche bancarella. Dove, invece, abbondano i falsi, di solito monete in ferro placcate in rame (basta una calamita per accorgersene) o centesimi in rame di altre annate a cui è stata modificata la data Va infine segnalata l'esistenza di una manciata di centesimi (il numero è ancor più sconosciuto, e a quanto mi risulta nessuno è stato certificato) coniati per errore su tondelli in argento destinati ai dimes. L'anno dopo, 1944, l'errore si ripetè all'incontrario. Come detto in precedenza, si tornò a coniare i centesimi in rame, ma alcuni di essi furono coniati ancora nella lega di acciaio e zinco usata nel 1943. Questo errore ripetuto può sembrare sospetto, ma pare davvero che, ancora una volta, non ci sia stato dolo. Addirittura sembra che, per le monete coniate a Philadelphia, possano essere stati usati per errore dei fogli in acciaio predisposti per la coniazione delle monete da 2 franchi belgi, che la zecca americana stava coniando in quell'anno per conto della nazione europea (ancora sotto occupazione tedesca). Ma questa moneta, seppur valutabile nell'ordine delle centinaia di migliaia di dollari, non ha, e non ha mai avuto per i collezionisti, lo stesso fascino del 1943 bronze cent... misteri della numismatica petronius
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  15. Portogallo - 200 Escudos 1994 500° Aniversario del Trattato di Tordesillas Trattato di Tordesillas - Versione Portoghese Lisbona - Biblioteca Nazionale Inserito dall'Unesco nell'Elenco delle Memorie del Mondo nel 2007, il trattato firmato a Tordesillas, in Castiglia, il 7 giugno 1494, divise il mondo al di fuori dell'Europa in un duopolio esclusivo tra l'Impero spagnolo e l'Impero portoghese lungo il meridiano nord-sud, 370 leghe ( 1.770 km ) ad ovest delle Isole di Capo Verde ( al largo della costa del Senegal, nell'Africa occidentale ). Le terre ad est di questa linea sarebbero appartenute al Portogallo e quelle ad ovest alla Spagna. Venne ratificato dalla Spagna il 2 luglio, e dal Portogallo il 5 settembre 1494. Il trattato era inteso a risolvere la controversia che s'era creata dopo le scoperte di Cristoforo Colombo. Nel 1481 la bolla papale Aeterni Regis di Sisto IV° aveva assicurato tutte le terre a sud delle Isole Canarie al Portogallo. Nel maggio 1493 Papa Alessandro VI°, spagnolo di nascita, decretò nella bolla Inter Caetera che tutte le terre a ovest di un meridiano a sole 100 leghe dalle Isole di Capo Verde appartenessero alla Spagna, mentre le nuove terre scoperte a est di quella linea sarebbero appartenute al Portogallo, anche se i territori già sotto il dominio cristiano sarebbero rimasti intatti. Naturalmente Re Giovanni II° del Portogallo non ne fu felice, e aprì delle trattative col Re Ferdinando II° d'Aragona e la Regina Isabella di Castiglia per spostare la linea più a ovest, sostenendo che il meridiano si sarebbe esteso intorno a tutto il globo, limitando il controllo spagnolo in Asia. Il trattato sarebbe effettivamente andato contro la bolla di Alessandro VI°, ma venne legiferato da papa Giulio II° con una nuova bolla "Ea quae pro bono pacis" del 24 gennaio 1506. Il meridiano venne così indicato dai portoghesi come raia ( che nella loro lingua significa "confine" ) e dagli spagnoli come raya ( che ha il significato e descrittivo di "riga", intesa come scriminatura dei capelli ). Una parte molto ridotta dell'area appena assegnata era già stata visitata, e venne divisa in base al trattato. La Spagna ottenne territori comprendenti tutte le Americhe. La parte più orientale dell'attuale Brasile, quando venne scoperta nel 1500 da Pedro Alvares Cabral, venne garantita al Portogallo. Anche se la linea si estendeva in Asia, all'epoca misurazioni precise della longitudine erano impossibili e così spuntò l'incertezza. La linea non venne fatta rispettare rigorosamente e gli spagnoli non riuscirono a impedire l'espansione in America del Portogallo verso ovest attraverso il meridiano. Nel 1750 il trattato di Madrid certificò il trasferimento di gran parte del bacino dell'Amazzonia sotto il dominio portoghese. Alle restanti nazioni europee che conducevano esplorazioni, come Francia, Inghilterra e Paesi Bassi venne palesemente negato l'accesso alle nuove terre, lasciando loro soltanto opzioni come la pirateria, fino a quando ( come fecero in seguito al loro avvicinarsi al protestantesimo ) non rigettarono l'autorità papale sulla divisione delle terre non ancora scoperte. Il punto di vista assunto dai governanti di queste nazioni viene rappresentato dalla citazione attribuita a Francesco I° di Francia, che chiese sarcasticamente che gli venisse mostrata la "clausola nelle volontà di Adamo" che escludeva la sua autorità sul Nuovo Mondo. Con il viaggio attorno al globo di Magellano sorse una nuova disputa. Anche se entrambe le nazioni concordavano che la linea doveva correre lungo tutto il globo, dividendo il mondo in due metà uguali, non era chiaro dove questa dovesse essere tracciata dall'altra parte del mondo. In particolare, entrambe le nazioni sostenevano che le Molucche, importanti come fonti di spezie, si trovassero nella loro metà del mondo. Dopo nuove negoziazioni, il Trattato di Saragozza del 22 aprile 1529 decise che la linea doveva passare a 297,5 leghe ad est delle Molucche, facendole spettare al Portogallo. La Spagna ricevette in cambio un risarcimento monetario. Il planisfero di Cantino, opera di un anonimo cartografo portoghese risalente al 1502, è uno dei primi esempi di mappa nella quale le località sono collocate sulla base della loro latitudine, e non riportando la rotta e la distanza stimata da altre località, come avveniva nelle carte del Mediterraneo del secolo precedente. Sulla sinistra della cartina, si può notare la "raya" oggetto del trattato, il meridiano secondo il quale veniva diviso il mondo in due parti uguali. I 6 fogli di pergamena incollati che mostrano le conoscenze geografiche dell'Impero Portoghese, sono custoditi a Modena presso la Biblioteca Estense.
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  17. o è una stella o una mano con fiore con eccedenza di metallo.Bell'acchiappo!
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  18. sto forando tutte le mie monete per farti contento!
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  19. Auguri per l'incarico. Buona continuazione
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  21. Pertanto, a tuo parere, la genuinità è provata puramente dal non individuare la moneta autentica utilizzata come matrice? Per quanto si voglia difendere la moneta oramai è "bruciata" sul mercato, si farebbe più bella figura a dire che è falsa.
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  22. Buongiorno @Gallienus. Auguroni per il nuovo incarico! Ho sempre letto con molto interesse i Suoi interventi. Devo riconoscere che la mia crescita numismatica è dovuta anche agli interventi di esperti come Lei incontrati qui sul forum Lamoneta.it Buon lavoro
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  23. Le tue conoscenze ma soprattutto il tuo approccio sul forum, sempre molto garbato e preciso, saranno di grande utilità. Buon lavoro!
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  24. @ACERBONI GABRIELLA ho unito le due discussioni che avevi aperto. Il biglietto da 0,75 è chiaramente tedesco, vista la valuta espressa in pfennig (ma @jaconico non poteva saperlo, poiché tu avevi postato solo il lato senza specifiche ). Dei notgeld si è parlato spesso nel forum, segnalo queste due discussioni, ma se ne parla anche in altre dove veniva richiesta l'identificazione di specifici biglietti https://www.lamoneta.it/topic/13342-notgeld/ https://www.lamoneta.it/topic/66636-notgeld-catalogo/ petronius
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  25. Credo che la presenza della ruota significhi che per essere felici ci sia bisogno anche della fortuna. Arka Diligite iustitiam
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  26. A me quella vista ieri sera non è parsa una squadra irresistibile, se non avessero azzeccato quel tiraccio da lontano non so come sarebbe andata a finire. Ma va detto che nemmeno noi sabato siamo stati irresistibili, quindi... petronius
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  27. Anche a me sembra buona. Le macchie scure sembrano incrostazioni di clorargirite.
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  28. Alla prima domanda ti hanno già risposto nella discussione che segue, quindi puoi dire al collezionista di banconote che può ritoccare il 1980 in 1948. Riguardo la seconda domanda: hanno rinnovato l'intera serie aggiungendo per la prima volta il nuovo valore nominale da 200 marchi, gli altri valori erano già presenti nella serie precedente. http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/EUR/GFR/GFR.htm
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  29. Su acsearch, una legenda simile, con Dioniso (poco) vestito, appogiato su una colonna, un grappolo d’uva nella mano: https://www.acsearch.info/search.html?id=5866150 Per il RPC, un bronzo risalente al regno di Settimio Severo, suppongo per il nome del magistrato T. K. Zenon. @apollonia Ti lascio scegliere: https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/search/browse?volume_id=&number=&city_id=&region_id=&province_id=&subprovince_id=&issue_id=&reign_id=&date_min=&date_max=&obverse_inscription_simplified=&reverse_inscription_simplified=&obverse_design=&reverse_design=Nude&metal_id=&weight_min=&weight_max=&diameter_min=&diameter_max=&format=
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  30. Dal 1558 al 1997 il birrificio Leiner-Bräu è stato il primo birrificio da esportazione della Baviera. apollonia
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  31. Buonasera a tutti, aggiungo anche il mio esemplare di Armellino con il suo cartellino originale.
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  32. Bravo @magdi Ci stavamo chiedendo giusto di recente che fine avessero fatto i tuoi studi un denari vecchi, metto nel carrello e aspetto con impazienza ?.
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  33. Bravo Magdi, complimentoni. saluti luciano
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  34. Buonasera. Guardando alcune monete napoletane mi hanno incuriosito due dettagli su questa piastra. Al rovescio si vede un leone a 5 zampe (oppure hanno ripunzonato la coda ma troppo in basso da creare effetto 5 zampe). Anche le due aquile sono state riaggiustate nel conio (effetto DD). Altra cosa strana sul bordo al dritto non è stata incisa la dentellatura mentre al rovescio è incisa solo parzialmente emisfero sinistra. Debolezza di conio o cosa. Che ne pensate ? Grazie, scorpus
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  35. Ciao @scorpus secondo me l'asta verticale in esubero che vediamo sulla piastra è dovuta alla pressione della virola in 3 parti usata per imprimere il motto. Allego una pagina del libro di MARIO PIN, anche se è uno studio incentrato sulle piastre di FERDINANDO II penso possa andare bene ugualmente per capire come veniva impresso il motto. Un saluto a tutti. Raffaele.
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  36. un saluto a tutta di Corsica, sperando che stiate tutti bene. quartaro di genova. 0.72 gr 15 mn
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