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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/17/21 in Risposte
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Ciao a tutti, la moneta di questa sera non è mai stata presentata sul nostro forum, per cui ho pensato di provvedere . URBANO VIII (1623-1644), Bologna - Gabellone (Munt 235, CNI 1). D/: Busto a destra, barbuto e a testa nuda, con piviale ornato di ape entro fregio e fibbia ovale con testa del Redentore. VRBANVS . VIII . PONT . MAX sotto L. S. iniziali di Ludovico Selvatici, zecchiere. R/: stemma semiovale della città, inquartato e gigliato, adorno di due figure sedute superiormente all'infuori e di due rosoni pendenti lungo i lati. BONONIA - DOCET sotto 16 - 24 T/: liscio peso 9.48 g I documenti di zecca definiscono "gabellone" questa moneta, che è talvolta chiamata testone. Si tratta del nominale da 30 bolognini, equivalente al testone romano da 30 baiocchi. Infatti sotto Urbano VIII la zecca di Bologna, come già all'epoca di Paolo V, aveva adottato la lega di Roma. In conseguenza di questo cambiamento il gabellone di Bologna è perfettamente assimilabile al testone di Roma, pesando essi rispettivamente g 9.649 e g 9.596. Di questa moneta, ritenuta molto rara, sono in effetti pochi i passaggi che ho registrato. Io personalmente, per l'anno 1624 (esiste anche quella analoga con data 1625) ne ho contati negli ultimi 40 anni solo quattro (compreso questo), considerando gli esemplari che sono stati più volte riproposti sul mercato. Si tratta di uno dei migliori esemplari per conservazione, arricchito da una gradevole patina di medagliere. Proviene in effetti da due importanti vendite del passato: ex Leu 68 n. 98 ed ex NAC 81 n. 476 (collezione De Falco). È inoltre l'esemplare illustrato sul MIR. Buona serata Michele7 punti
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Buongiorno, il Museo Scientifico Speleologico di Borgo Grotta Gigante/Brisciki presso Sgonico/Zgonik (TS) https://www.grottagigante.it/museo/ da ieri ospita la mostra “Oltre Aquileia”. Nonostante il titolo si riferisca a ad Aquileia la mostra indica l’avanzata dell’Impero Romano verso est e quindi la prima romanizzazione di una macroarea che comprende la Venezia Giulia e il Carso inteso come territorio nella sua integrità, quindi anche extrafrontaliero. Sappiamo dalle fonti storiche latine che una tribù locale non meglio specificata (Taurisci? Scordisci? Norici?) nel 186 a.C. creò un oppidum nell’area friulana (dodicimila Galli Transalpini transgressi in Venetiam) scatenando la reazione del Senato romano che considerava l’area friulana fino alle Alpi Giulie formalmente sotto il proprio controllo, seppure non facente parte del territorio romano vero e proprio fino a quel momento. Nel 181 in conseguenza di tale azione e dopo l’abbandono dell’oppidum vi fu la fondazione della colonia di Aquileia a controllo dell’area e tre anni dopo vi fu la prima campagna militare per la conquista della Venezia Giulia e dell’Histria, non senza il contributo da parte di tribù indigene che appoggiarono, in qualità di truppe ausiliarie guidate da Catmelus (Ab eadem regione mille ferme passuum castra erant Gallorum; Catmelus pro regulo praeerat tribus haud amplius milibus armatorum. Livio, 41.1.8), le due Legioni inviate. Successivamente l’area fu conquistata e la conquista territoriale di rivolse verso i territori interni, fino a raggiungere, per passi successivi, il limite naturale costituito dal Danubio ma ebbe funzione di frontiera e fu oggetto di eventi bellici fino alle guerre illiriche di Ottaviano (35 a.C. circa). La mostra presenta materiali rinvenuti in questi ultimi anni durante le ricerche cui ho contribuito (sia sul campo che nell’esecuzione dei disegni dei materiali) che hanno permesso di fare un po’ di luce su queste lontane vicende (pur permanendo molti punti poco chiari). Altri manufatti provengono da siti sloveni come quello di Grad presso Smihel, ai piedi del passo alla base del Monte Nanos/Okra, insediamento indigeno fortificato d’altura che fu oggetto di un attacco romano con conseguente sua distruzione ed abbandono in loco di numerosi pila (alcuni dei quali esposti) utilizzati durante l’assalto (tra i quali alcuni di tipo incendiario). ( http://av.zrc-sazu.si/pdf/53/av_53_horvat.pdf ) Sono presenti alcune monete trovate nei siti triestini oggetto di recenti indagini (Monte San Rocco/Koromacno, Grociana Piccola/Mala Grocijanica e strada romana tra Basovizza e Pese) e una bacheca presenta una raccolta dei tipi più comuni nel periodo 200-0 a.C. sia in bronzo che in argento; tra questi ultimi il “famoso” denario EID MAR che celebra Brutus e i cesaricidi e presenta a rovescio il tipico pugio, il pugnale che campeggia a sua volta in un’altra teca, proveniente da Sevegliano (UD) e nel manifesto della mostra stessa. La ricerca ha avuto un respiro transfrontaliero con contributi da parte di studiosi, strutture istituzionali di ricerca/studio, sponsor e appassionati italiani e sloveni. Il catalogo della mostra è già consultabile sul sito https://oltreaquileia.it/ e successivamente, per agevolare la diffusione dei contenuti, sarà anche scaricabile on line free tra una quindicina di giorni (in quanto non ancora completo come contributi). La mostra sarà visitabile fino al 28 febbraio 2022. Buona giornata Illyricum5 punti
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É indubbio che a oggi monete in altissimo grado grazie a internet e perizie su aste vanno via a prezzi sempre più alti da investitori multimilionari.. Ma per quanto riguarda la vera numismatica, quella invece composta da pezzi di notevole valore storico e di raritá assoluta se in bassa conservazione non sono salite, anzi, a confronto di 15 anni fa costano un 30 % in meno..(dato che mi definisce un caro amico in pensione di grande esperienza nel settore). Se si parla di collezioni e non intendo del Regno o della Repubblica dove si trovano le monete basta avere i soldi e magicamente son tutte fdc, il resto delle altre monetazioni precedenti sarà dura possederle o averle al top per l intera collezione molto dura perchè non vi sono se non in bassa conservazione o proprio non ci sono. Quindi rimane un collezionismo in crescita economica solo su alcuni pezzi spinti da commercianti e negozianti e dal resto.. Credo che la numismatica non sia affatto facile da capire e da saper interpretare in due semplici parole.. L'importante è che ci appassioni e ci faccia fare ricerche e passare bene il tempo, per me questo rimane il valore migliore e se poi in fondo qualcosa ritornerà nel tempo tanto meglio.. Saluti Fofo5 punti
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Grazie @Archestrato del tuo post e della tua richiesta di parere. Per l'esperienza e conoscenza che ho di questa monetazione posso dirti che le mancanze da te elencate e che si vedono alla prima occhiata sono dovute ad un conio ormai logoro e consunto che quindi non è entrato imprimendo una impronta completa. Diciamo che per questa serie di stateri incusi è abbastanza usuale..... ti posto alcuni esempi di conii appartenenti alla stessa serie e periodo dove vedi alcune mancanze riscontrabili anche nel pezzo Leu: da semplici parti dell'etnico fino a dettagli del modellato. Infatti per quanto aggressiva possa essere stata la pulizia, non arriva mai come in questo caso a "rasare" parti comunque a rilievo....... Saluti Odisseo5 punti
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Grazie a tutti veramente, grazie perché l’evento lo avete fatto voi tutti, partecipando, dando il vostro consenso, commnicandolo, facendo sentire anche da lontano la vostra vicinanza, grazie ai 18 che hanno scritto per il Gazzettino, grazie agli 8 presenti ieri che lo hanno esposto, grazie ai 10 giovani sul palco che hanno ricevuto la moneta del futuro, grazie a Umberto Moruzzi, a Marco Ottolini, a Fabio Grimoldi tutti della Nip, grazie ai tre relatori di novità bibliografiche da Andrea Boroni, a Matteo Anzilotti al Prof.Helmut Rizzolli che ci ha dato uno scoop su un imminente nuovo suo libro in uscita, grazie a quelli che hanno voluto poi condividere insieme a pranzo, grazie a chi mi è’ stato vicino in tanti modi per questa festa numismatica che e’ e rimarrà una bella storia culturale e numismatica da raccontare e ricordare, grazie e sempre buona numismatica a tutti !5 punti
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Anch'io penso che i flussi "irregolari" esistano ma siano una parte minoritaria. Minoritaria però non vuol dire trascurabile, e credo che una percentuale vicino al 20% non sia poi così campata in aria. Se ci aggiungiamo il flusso degli investitori finanziari regolari ecco che già siamo di fronte a una quota addizionale che può facilmente influenzare l'andamento del mercato. Volevo menzionare qui due episodi che mi hanno fatto riflettere. Il primo è successo al convegno di Monaco di pochi anni fa (credo fosse il 2019, un anno prima della pandemia). Ero allo stand di un commerciante molto conosciuto e si stava chiacchierando, era tardo pomeriggio. A un certo punto arrivarono allo stand un gruppo di 3/4 russi ben vestiti che gli chiesero qual'era la moneta più costosa che avesse lì nello stand. Lui gliela mostra (era una moneta classica prezzata 10.000 euro) loro si guardano, guardano la moneta 2 minuti e gli dicono va bene la prendiamo. Senza neanche provare a trattare il prezzo tirano fuori un fascio di banconote da 500 euro, la pagano e se ne vanno. Io rimasi abbastanza allibito dalla scenetta, i russi sembravano infatti non conoscere cosa stessero comprando e fossero solo interessati al prezzo, il commerciante era invece ovviamente contentissimo. Altro dettaglio interessante chiacchierando con il rappresentante di una nota casa d'aste europea viene fuori il dettaglio che molti degli acquirenti dei nuovi mercati (russi, mediorientali, cinesi) sono soliti pagare con Paypal indipendentemente dall'ammontare della fattura, per cui per lui è ormai normale vedersi pagare con Paypal fatture da 20/50/100mila euro. Questo immagino anche per la comodità della piattaforma e per la velocità del pagamento ma è indubbio che risulterebbe più complicato capire cosa c'è dietro un conto paypal, e che ci sono ormai svariati metodi per caricarlo, non da ultimo criptomonete. In questa direzione stanno andando anche vari dealers numismatici americani, ed ho visto che recentemente uno dei maggiori ha aperto ai pagamenti diretti in bitcoin. Penso anche che ci sia al momento un flusso importante di investitori in criptomonete che stanno cercando di monetizzare le altissime valutazioni attuali riconvertendo in oro o altri asset materiali. La possibilità di convertire bitcoin in beni numismatici di alto valore senza dover passare in nessun momento per circuiti finanziari o bancari tracciabili penso sia una possibilità che faccia gola a molti, soprattutto a chi ha motivi per evitare possibili controlli...4 punti
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Sto divorando con grande piacere quest'ultimo numero, dopo averlo ricevuto in dono ieri a Milano Numisamatica. Gli articoli sono molto interessanti e ben contestualizzati storicamente. Complimenti agli autori che si rivelano molto competenti. Grazie a tutti voi e a @dabbene: questa è Numismatica con la N maiuscola. Continuate così.3 punti
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MILANO NUMISMATICA: un evento riuscitissimo! Ecco i magnifici 3 della NIP a illustrare i metodi di coniazione sviluppati nel tempo. Nell'ordine: Umberto Moruzzi (vicepresidente NIP) che ci ha illustrato come leggere le monete classiche (le Romane in particolare), Marco Ottolini (che oltre all'articolo sul Gazzettino #8 su "Le caratteristiche delle medaglie rinascimentali fuse e delle loro copie" ha esposto i metodi di coniazione delle monete medievali) e Fabio Grimoldi (che ha presentato i metodi più recenti di coniazione: a rullo, a bilanciere e con macchine automatiche)3 punti
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Volentieri rispondo ad @azaad per quanto crddo sopravvaluti i miei contatti ? la questione e’ complessa e presenta fenomeni diversi. Da un lato si riconosce un trend rialzista - generale - del mercato delle monere da colleziine che si e’ manifestato dai primi anni duemila ( forse anche leggermente prima) che e’ in pratica venuto sempre crescendo. Su tale trend si e’ innestata un’accelerazione della domanda di monete da collezione durante la fase di lockdown ( famosa l’asta Kuenker di fine marzo 2020 che venne tramutata da asta in presenza ad asta a distanza e che si rivelo’ un successo in piena fase di pandemia appena conclamata - la gente scopri la modalità di partdcip online e non l’ha piu’ abbandonata). una componente di entrambi questi trend, che si e’ andara consolidando vieppiu’ nel tempo, e’ data da una domanda di monete da collezione da parte di investitori - un attore relativamente nuovo con il quale i collezionisti hanno e avranno a che fare. L’esistenza e il forte sviluppo di un mercato ben consolidato e soprattutto molto liquido sono elementi che attraggono chi vuole mettere a frutto i propri soldi. acquisto oggi e posso rivendere anche tra sei mesi con una buona probabilità di profitto attraverso una molteplicità di operatori il cui principale problema oggi non è vendere ma dove reperire materiale da offrire al mercato. Tale tendenza che si sarebbe sviluppata da sola ( anche se non al livello che vediamo) e’ stata sapientemente nutrita e fatta crescere negli opportuini ambienti da alcuni grandi e scaltri mercanti che l’hanno molto favorita. infine vi e’ un recente trendi collezionisti ( anche investitori) asiatici che si sono affacciati sul mercato delle monete occidentali ( dopp aver contribuito a far crescere quello delle ‘loro’ monete) e che sono molto agguerriti. Non vi saranno sfuggiti i diversi partecipanti cinesi al ns forum che - per nulla intimoriti dalla lingua - armati di googletranslate pongono domande assai pertinenti soaziandi o dalle monete papali a quelld del regno alle rinascimentali erc. La loro partecipazione assidua al ns. mercato in questi ultimi anni mi e’ stata confermata da numerosi operatori. ecco / infine la domanda vera da farsi e’: tutto questo rialzo cui stiamo assistendo rappresenta un trend di crescita che puo’ consolidarsi oppure una curva da cui si puo’ tornare giu’ - come e’ stato in parte negli anni Settanta ove alcune monete avevano raggiunto prezzi folli in poco tempo? Sempre difficile fare previsioni noto pero’ una differenza importante con il fenomeno rialzista degli anni settanta: li era un trend piu’ che altro spinto da alcuni operatori ( erano addirittura nati dei ‘fondi’ speculativi che investivano in monete) e si giocava molto sul timore dell’inflazione, oggi il fenomeno appare molto piu’ generalizzato e non vi e’ solo una componente speculativa ma anche una componente molto forte piu’ strutturale di domanda, come se vi fossero molti nuovi collezionisti che hanno scoperto le monete come passione ( ma anche come impiego intelligente del proprio denaro) e che stanno contribuendo a trasformare una passione di nicchia ( fino a poco fa c’era ancora chi si vergognava quasi ad ammettere che praticava l’hobby della numismatica ? ) in un trend mainstream che e’ oggi decisamente ‘cool’…?3 punti
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@Stilicho Delle fonti scritte latine la meglio nota è la narrazione di Livio che però riporta fatti accaduti quasi 150 anni prima. Inoltre i racconti sono intrisi di un po' di propaganda. Ad esempio nel primo episodio bellico delle Guerre Istriane fondano il campo probabilmente nel sito di Monte San Rocco, lo perdono a causa di "una fitta nebbia" che cela l'attacco indigeno. Messi in fuga, lo riconquistano perchè gli indigeni vengono sopraffatti a loro volta perchè ubriachi fradici a causa dell'ingestione dell'abbondante vino trovato dopo la conquista del campo militare romano. Non solo ma lo stesso Epulo, Re degli Istri, ubriaco fradicio viene salvato perchè caricato di peso su un cavallo. Insomma, cose da "Le comiche". Per inciso sembrerebbe ragionevole supporre che l'area dove avvenne lo sbarco fosse il confine tribale tra i Carni abitanti l'area corrispondente all'attuale provincia triestina e gli Histri, infatti è descritta come "il primo porto istriano". In realtà la vicenda non fu proprio una passeggiata. La sconfitta fu dura e molto sentita non solo ad Aquileia ma anche a Roma, da che risulta. Dopo la vittoria vi furono alcuni giorni di trionfo per cui la conquista dell'Istria fu molto importante, seppure il territorio non avesse ricchezze paragonabili ad altri territori. Ci sono poi altri due brani di cui uno, lacunoso, non è sostanzialmente constributivo mentre l'altro è pressochè ignoto. Sembra poi che Cassio Longino in transito durante la campagna della Macedonia abbia messo a ferro e fuoco i territori istriani (171) probabilmente per compiere un azione preventiva sulle tribù locali (e per darsi visibilità personale). Ciò è noto perchè il fatto fu denunciato l'anno seguente al Senato da Cincibilo re del Norico (alleato romano) e dagli ambasciatori di Carni, Istri e Giapidi. Successivamente Tuditano dopo una prima sconfitta vinse una sortita nei territori delle popolazioni locali (129 a.C.) e si tratta di notizie riportate da un frammento lapideo di cui una copia è esposta in mostra mentre la riproduzione 3 D è presente nel sito della mostra. Ci sono vaghi accenni ad una campagna nel 115 a.C. da parte di Marco Emilio Scauro. Attorno agli anni tra il 60 e il 50 a.C. si hanno accenni a Giapidi che compiono scorrerie che coinvolgono Tergeste con Giulio Cesare costretto ad intervenire. Nel 35-33 Ottaviano compie le campagne illiriche. Questi scavi pertanto sono utili a confermare o meno le varie supposizioni fatte da anni basandosi su questi incerti testi (soprattutto in merito alle guerre istriane del 178-177 a.C.). Dove stava l'utilità a conquistare questo territorio? "pacificare" la zona dalle scorrerie delle turbolente tribù locali controllare l'area friulana tramite commerciale con l'alleato norico (produttore del ferro di ottima qualità) che porterà alla creazione di varie roccaforti nel periodo cesariano (Cividale/Forum Iulii, Zuglio ad esempio) permettere il passaggio dell'esercito per via terrestre dalla Venezia Giulia e da lì al Quarnero e quindi alla Dalmazia (altra zona turbolenta) sviluppo e controllo delle aree interne fino alla Pannonia e quindi al Danubio Ciao Illyricum2 punti
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Fabio Perrone per dare informazioni corrette. Grazie.2 punti
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È vero il convegno aveva una sola pecca. Il tempo, che è passato troppo in fretta, ci vorrebbero mattinate da 12 ore per eventi come questi. Scherzi a parte ho letto il Gazzettino n 6, ed ora iniziò il 7 e devo dire che l’evoluzione è incredibile, un salto di qualità che rende il Gazzettino una pubblicazione a tutti gli effetti che potrebbe essere tranquillamente messa in vendita. Ma lo spirito del Gazzettino ho visto che non è cambiato, una pubblicazione per la divulgazione e la crescita culturale di tutti. Bravissimi.2 punti
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Da quanto ho capito le monete ai giovani sono state donate da Fabio Pirrone quindi è anche lui da ringraziare. Diversi persone nella numismatica sono favorevoli a questi progetti di divulgazione per il futuro.2 punti
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Potemmo linkare le discussioni di addio o quelle che hanno generato il casus belli. Non le trovo mai quando le cerco!2 punti
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E per finire, per tutti quelli che hanno partecipato al pranzo (sembrava di essere a quello di Verona dei bei tempi...):2 punti
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Davvero davvero! Complimenti a Te e a Mario! Non sono mai cose facili, di questi tempi men che meno. Sono anche personalmente felice di aver conosciuto un utente che da sempre apprezzo per cultura, passione, preparazione e cortesia, oltre che per le meravigliose monete della tua grande raccolta! ??2 punti
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Trovata dal mio bisnonno durante la prima guerra mondiale, che ne dite? 1955.. salto temporale? era un fisico quantistico? No no, aveva un fisico normale...2 punti
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Concordo. Nella mia personale sensibilità chi ha tempo, denaro e pazienza nel lungo termine vede premiate queste doti. Non ho mai visto su un arco di anni sufficientemente strutturato che il trend sia discendente. Diverso il discorso invece per chi pensa di far trading di breve su un bene, le monete, che non si prestano a questo scopo, salve eccezioni. ? Se dovessi quindi dare un consiglio ai giovani, fermo restando che dovrebbero avvicinarsi alla nostra comune passione con ben altri principi e migliori fini, continuerei a suggerire di puntare sulla qualità, meglio acquistare (attenzione: esclusivamente sotto questo profilo) una bella moneta periziata e di medio-alta conservazione che cinque pezzi da mercatino. Anche a livello estetico coniuga maggiori probabilità di mantenere il valore dei soldi spesi con un appagamento degli occhi. Ma poi ognuno vada dove li porta il cuore, ? tanto si vive una volta sola, passa velocemente e poi dopo sono solo rimpianti ?2 punti
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Evento di qualità, in merito al quale penso che le foto postate da altri Utenti possano rendere bene l'idea. Ho passato quasi due ore e mezza senza un filo di noia, anche in relazione ad argomenti diversi rispetto a quello di mio interesse.... La parte relativa ai metodi di coniazione delle monete era da registrare. Considerando che non c'era nulla di commerciale e che la data del 16 ottobre era piena di eventi in altre città, il risultato è brillante. Sarebbe bello riunire Quelli del Cordusio + NIP + NIA a Milano... Il passato è passato ma ora che (forse) la pandemia è sotto controllo e c'è volontà di ripresa, sarebbe gran cosa.2 punti
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Evento che ha avuto una sola pecca, è volato troppo in fretta! A tavola ho avuto l’onore di sedermi affianco a Marco Ottolini e difronte il professore Rizzolli e Moruzzi dalla quale è nata una lunga e sana conversazione molto coinvolgente e didattica. La mia ragazza come sempre accade mi ha accompagnato anche stavolta e ne è rimasta piacevolmente sorpresa.2 punti
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A me sembra che i giovani cinesi svegli e benestanti non si facciano molti di questi problemi. Anzi chissa’ - parlando di monete - gli gira bene anche con le ragazze. .. ( per non parlare degli yankees per i quali collezionare/studiare monete e’ un segno di prestigio)?2 punti
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Buon giorno a tutti, vi posto un tornese di Filippo IV, preso in un lotticino, che presenta solo la sigla M dietro la testa. Saluti Eliodoro1 punto
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Seguendo il Mood tornesi di Filippo IV, mi è venuta la voglia di postarne un paio. Tornese 1636 (data che segue la legenda) testa a destra, sigla O/C1 punto
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Non bisogna mai disperare, se @AlfaOmega passa un giorno sul forum... Una rarissima provinciale di Perinto per Traiano, assente dal Varbanov, un unico esemplare incontrato nel RPC online, con una legenda illegibile al dritto. Per questo, in alto a sinistra, forse ΔA per Dacicus? Comunque Traiano è sicuro, il magistrato è Publius Iuventius Celsus Titus Aufidius Hoenius Severianus, governatore della Tracia tra il 114 ed il 115 d.C, poi console e proconsole d’Asia fino al 130. ΕΠΙ ΙΟΥΟΥ ΚΕΛϹ ΠΡΕϹ, Π / Ε nei campi (Magistrato Iuventius Celsus presbeutes, Perinto) https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/3/705A1 punto
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Ciao. ...= fregatura Moneta acquistata) Fregatura ormai andata in prescrizione...? Saluti1 punto
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Lo sfondo dei trolley?....? Grazie a tutti anche per le foto ? Mi associo ??1 punto
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Sono stati oscurati gli ultimi tre post, tutti dello stesso utente, che nulla aggiungendo alla conoscenza della moneta, mostrano quasi una certa vis polemica per la scarsa partecipazione degli utenti alla discussione. Cerchiamo, per quanto possibile, di evitare i post inutili, e di ricordare che tutti noi siamo qui a titolo completamente gratuito e volontario, compatibilmente con quelli che sono gli impegni ben più importanti della vita di ognuno. Grazie per la collaborazione.1 punto
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Bella storia... me la sono letta per bene ed è rilassante....soprattutto nelle bocciature e non sei l'unico... per quanto concerne la moneta, ma prendi con le pinze il mio "decreto" in quanto ci sono gli esperti ...io opterei per un qSPL se quelle righe che vedo sono graffi...ma son foto.... però noto una cosa e tu che ce l'hai a mano forse puoi guardare...dove c'è la scritta REPUB non vedi il bordo troppo largo? o fatta così o schiacciata? buona domenica1 punto
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Buongiorno,se ti riferisci alle sigle del Mastro di zecca allora possono aiutare a collocare temporalmente la moneta al periodo in cui quel tale Mastro di zecca era operativo,se poi ha operato per un solo anno o qualche mese allora si ha la certezza dell'anno preciso... Se invece ti riferisci ai simboli dei coniatori allora il discorso è diverso,primo perché molti simboli si ripetono per diversi anni,secondo perché anche se fino ad oggi un determinato simbolo è apparso solo ed esclusivamente in un anno in particolare non vuol dire che in futuro non appaia un nuovo esemplare della stessa moneta,con lo stesso simbolo ma di un'anno diverso da quello che conoscevamo già... Spero di essere stato abbastanza chiaro...1 punto
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Infatti auguro a tutti altri 1000 anni di vita? Dai,ne vale la pena a quanto pare,guarda quanti pareri positivi ed entusiasti che arrivano?✌️1 punto
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Dopo tre ore la prima candela è consumata per metà e la seconda per ¾ della lunghezza. Con un approccio più generale: sia L la lunghezza iniziale delle due candele, V1 la velocità oraria con cui si consuma la candela più spessa, V2 la velocità oraria con cui si consuma la candela più sottile, e t* il tempo cercato in h. Si ha: 1) L-V1t* = 2(L- V2t*) 2) V2 = 6/4 V1 3) L= 6V1 In 1) sia L sia V2 dipendono linearmente da V1, quindi, risolvendo, si ha t* = 3 h.1 punto
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Che dire una giornata emozionante, poter rivivere un convegno dal vivo è stato bellissimo e di questo bisogna dare merito a Mario ed a tutti quelli che hanno fatto in modo che l'evente potesse avere il grande successo che meritava e che ha giustamente ottenuto. Sala gremita di appassionati di ogni età, momenti di aggregazione e di interessante apprendimento, il Gazzettino n° 8 che ormai è un vero e proprio libro con gli interventi degli autori, la moneta consegnata ai giovani, la presentazione delle nuove pubblicazioni ed in particolare quello di prossima uscita del Prof Helmut Rizzolli, una persona che quando parla trasmette sapere e conoscenza in una maniera semplice e comprensibile a tutti. Il workshop con i tre esperti della NIP che anno illustrato in maniera sintetica ma esaudiente alcune tematiche importanti legate al collezzionare monete di ogni epoca. Forse è proprio questo il convegno della ripartenza, non più come i precedenti per ovvi motivi legati al Covid, ma bello e proiettato verso il futuro, per una numismatica che appartenga a tutti, collezionisti, studiosi e commercianti, tre categorie che sono in simbiosi una non potrebbe fare a meno dell'altra. BRAVI TUTTI ?? ?? ??1 punto
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Oltre ad essere il marchio di fabbrica della tipologia di foto di @tonycamp1978 , se non sbaglio si tratta più che altro dell'asperità impressa in negativo dal conio originale ed è quindi sintomo di assenza di manipolazione (per non parlare di circolazione) della moneta.1 punto
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Partecipo anch'io con la mitica 500 Barbetti (2° tipo, purtroppo... ?) :1 punto
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Buonasera a tutti, ho recentemente aggiunto in Collezione Litra68 due Cavalli Aragonesi che provengono dall'Asta 96 Tintinna. Sono da classificare entrambi, ne posto uno, quello che ha più evidenti tracce si ribattitura. Mi farebbe piacere avere vostro aiuto. Credo si tratti di un emissione di Ferdinando II con effigie di Ferdinando I ribattuto su un cavallo di Carlo VIII. Saluti Alberto1 punto
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Macrino Byblos, Fenicia Macrinus. 217-218 CE. AE 29-31, 16.49g. (11h). Phoenicia, Byblos. Obv: AVT KAI MA – KPINOC CEB Laureate, cuirassed bust r., seen from the front. Rx: IEPAC above, BVB / LOV* below, Temple with court attached to its rear; five steps lead to the front of the temple, within which an altar is seen; five steps lead to a side-entrance to the court, within which is a large cone surrounded by a fence. BM 38. Sear 2963. Price/Trell fig. 271. Pleasant red and green patination. Gemini, LLC > Auction IX 9 January 2012, Lot: 510. Realized: 6,500 USD. Byblos (today Jubayl, Lebanon) is one of the world’s oldest continuously inhabited cities. A very ancient (2800 BCE) temple of the city’s patron goddess Baalat Gebal (identified by the Greeks as Atargatis or Aphrodite) may be the one depicted on a local coin from the brief reign of Macrinus (217- 218 CE). The Greek inscription IEPAC BΥBΛOΥ proclaims “of Holy Byblos”. The image of the goddess is a tall, conical stone or baetyl within a columned courtyard behind the temple building. “It is the most fantastic piece of architecture ever used as a likeness of a deity (Tameanko, 209).”1 punto
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Buonasera. La peculiarità di queste "macchine a coni rotanti" risiedeva proprio nella possibilità di sostituire i conii per i differenti nominali, quindi non esclusiva di un solo nominale o due. I falsari potevano "permettersi" un macchinario cosi complesso e costoso? Perché no… Non dimentichiamo che si parla di legno e metallo e di artigiani molto abili che riuscivano a replicare tutto quello che vedevano. Qualcuno potrebbe obiettare sul fatto che non tutti avevano la possibilità di "vedere direttamente" la macchina, ma non credo fosse complicato per chi magari ci lavorava "all’interno" della zecca, per esempio.. Poi chi lo dice che i progetti delle stesse (disegni, ecc) non siano arrivati in qualche modo ( dietro lauti compensi, furti, repliche ) nelle mani sbagliate anche da altri stati? Ieri, come oggi, esistono "falsari" e "falsari" a diversi livelli di competenze, e non solo…1 punto
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A distanza di qualche anno ritorno su questa moneta perché ho il desiderio di approfondire lo studio e la presentazione dell'esemplare. I casi della vita mi hanno riproposto la moneta che ora, complice un prezzo maggiormente appetibile e abbordabile, ho inserito in collezione. Aggiungo una foto dell'esemplare non tanto per la qualità della stessa (che devo dire è alquanto penosa!) ma solo per darvi un'idea più verosimile della patina reale che è molto più viva e brillante rispetto alla vecchia foto dell'inserzione di vendita. Tuttavia l'attenzione va di nuovo alla rappresentazione e al suo carico simbolico che voglio un attimo ripercorrere con voi (giusto per fissarmi qualche appunto per i miei futuri approfondimenti). La legenda non permette una decodificazione precisa del presunto modello utilizzato dall'artigiano locale che ha approntato il conio. Un po' a fatica quanto riproposto graficamente al dritto si può "tradurre" con una pseudo legenda di questo tipo: D\ "⊕ |-|\/|||||| L|" e non c'è modo di abbinarvi nessuna delle formule tipicamente adottate per i sesterzi di Postumo: ad esempio la classica "IMP CM CASS LAT POSTVMVS PF AVG" o forme più brevi e sincopate. Passando allo stile del ritratto si può dire tranquillamente che esso non presta fianco alcuno ad eventuali difficoltà legate a una attribuzione locale: è chiaramente una emissione imitativa dallo stile piuttosto "rozzo" sebbene dotato di una sua artisticità tipicamente "gallo-celtica". Anche l'identificazione dell'autorità emittente non comporta particolari difficoltà. Si tratta di Postumo, a prescindere dalla leggibilità della legenda: testa radiata, barbuta ed emissioni pesanti in bronzo sono tre elementi che in ambito gallico nel III possono essere ricondotte esclusivamente a questo usurpatore locale. Tuttavia con l'esemplare in questione si può osare ulteriormente - pur con tutte le difficoltà e cautele interpretative del caso - proprio grazie a due esemplari di sesterzi imitativi riconducibili all'Atelier II (grosso centro di produzione a uso fraudolento identificato da Bastien come Atelier II e "archeologicamente" da Pilon come Chateaubleau). I sesterzi in questione li avevo citati nel mio precedente messaggio riportando uno dei due esemplari noti venduto da CGB qualche anno fa. Oggi vi propongo anche l'altro esemplare in una foto tratta da una pubblicazione in B/N non eccelsa ma che comunque consente una buona leggibilità del tipo a differenza dell'esemplare presente negli archivi di CGB: La figura presente al rovescio, come già accennavo nella mia precedente esposizione, è stata identificata senza ombra di dubbio alcuno con la divinità celtica Taranis grazie alla presenza nel campo a destra di una ruota, simbolo che tradizionalmente identifica questa divinità celtica. La ruota è da intendersi quale simbologia celeste che incarna vari significati: dal movimento cosmico dell'universo al movimento quotidiano e annuale del sole fino al rombo stesso del tuono che accompagna il fulmine che era considerato dagli antichi come una emanazione del fuoco solare. Il dio con la ruota quindi è identificato tra le divinità del pantheon celtico con Taranis da numerosi studiosi e i numismatici Hollard, Gricourt e Pilon a varie occasioni trattando di questa coppia di sesterzi condividenti questo medesimo strano rovescio hanno convenuto senza ombra di dubbio sull'identificazione di tale figura maschile con il dio celtico Taranis. Il Taranis presente nella statuaria gallo-romana giunto fino a noi in varie forme (statuette di bronzo, bassorilievi, statue equestri in pietra...) viene sempre identificato come una figura generalmente nuda (talvolta ammantata), barbuta e con lunghi capelli abbinata appunto a una ruota a vari raggi (o in mano o appoggiata ai piedi o retta a mo' di scudo). Nei due sesterzi provenienti dall'Atelier II la divinità presenta anche una corona radiata che probabilmente, nelle intenzioni dell'incisore, doveva collegarsi all'imperatore come sua diretta personificazione (Postumo che incarna Taranis, il dio tonante con la ruota) e anche a Giove (dio del tuono e delle folgori che con le contaminazioni religiose romane aveva "assorbito" la figura di Taranis). Ritornando ora alla moneta da me presa in analisi, in un simile contesto non si può quindi non pensare di attribuire alla rappresentazione al dritto un senso "altro", un significato ulteriore a quello della mera rappresentazione dell'autorità imperiale ovvero la rappresentazione trasfigurata in divinità dell'imperatore e nella fattispecie raffigurato con i tratti tipici (e romanizzati) di Taranis: nudità eroica, capello folto, volto barbuto, corona radiata e simbolo solare-celeste della ruota. Sull'attribuzione della zecca di emissione all'Atelier II-Chateaubleau l'analisi richiede ancora approfondimenti. Indubbiamente la ruota è un elemento comune, sebbene la resa stilistica della stessa sia diversa (quattro raggi una emissione e otto l'altra). Come pure più rozza e stilizzata è anche la fattura di tutta la moneta che quanto meno la colloca in un arco temporale leggermente successivo (anche a Chateaubleau l'ultima fase della produzione fraudolenta fu caratterizzata da emissioni di fattura estremamente rozza e stilizzata). A deporre a favore dell'Atelier II c'è indubbiamente la produzione in questa officina locale del tipo LAETITIA con galea al rovescio che, stilisticamente, presenta delle connessioni con questo esemplare. Tuttavia si tratta di una tipologia di rovescio frequentemente imitata, forse tra i tipi più riprodotti a livello imitativo tra i rovesci bronzei di Postumo, quindi non può ritenersi un elemento inconfutabile. Tuttavia, se non risulta certa l'attribuzione al centro produttivo, sicuramente appare concreta la presenza dell'elemento ruota come segno di continuità e permanenza di un culto locale autoctono che continuò a sopravvivere nonostante la romanizzazione dei costumi della popolazione gallica. Un'altra singolarità di questa moneta è la rappresentazione "eroica" a busto nudo dell'imperatore che non era così usuale nelle emissioni bronzee di Postumo (non presente a memoria nelle serie ufficiali e non comune nemmeno in quelle locali). Un altro esemplare con busto nudo proviene sempre dall'Atelier II l'avevo presentato all'interno di questa discussione: Infine un'attenta analisi meriterebbe pure la legenda. Sulla degenerazione delle lettere delle emissioni locali si possono fare varie congetture, rimane tuttavia un dato certo che essa parte da una legenda o comunque da una "lettura di una possibile legenda che l'incisore crede corretto abbinare a una data raffigurazione". Avendo l'autore del conio in testa la personificazione del dio Taranis, potrebbe aver tentato di riportarne il nome in legenda? Magari come "attributo distintivo" da aggiungere al nome dell'imperatore? Le lettere Δ...P C M O I Π presenti nel rovescio dei due sesterzi con Taranis, possono essere state a loro volta un tentativo per codificare in legenda la figura? in caso affermativo, si possono riscontrare nella pseudo legenda di quest'altro esemplare? Ponendo le due iscrizioni a un mero confronto visivo sembra non emergere nulla di significativo: Δ...P C M O I Π ⊕ |-|\/|||||| L| tuttavia i nostri occhi non sono quelli dei romani del III secolo e in particolar modo degli abitanti della Gallia e chissà che con uno sguardo privo delle architetture mentali attuali non si riesca a decifrare qualcosa in quelli che a noi sembrano solo segni privi di alcun significato... Domande e ancora domande, poche risposte e ancor meno certezze. Un pezzo interessante che lascia aperti molti interrogativi e tante suggestioni.1 punto
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io avrei tenuto i gemelli come ricordo del padre e della guerra che ha fatto.1 punto
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IN HOC SIGNO VINCES il motto di Costantino, impresso sullo stendardo benedetto da Papa Pio V e consegnato come vessillo della nave ammiraglia della flotta cristiana, fu di notevole importanza e sprono per la flotta vittoriosa che fermò l'avanzata dell'Impero ottomano a Lepanto. La rarissima medaglia, realizzata nel 1571, ricorda la vittoria navale della flotta cristiana nella storica battaglia di Lepanto e ne rappresenta una scena al Verso. Si ringrazia Artemide Aste per aver prestato l'immagine della sottostante medaglia in scheda. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-B25/591 punto
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