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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/05/21 in Risposte
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Cari amici la cercavo da una vita…e nel mio caso sono proprio tanti anni. ?EccoVi l’ultima entrata in collezione, un 5 lire di Gioacchino Napoleone Murat, col raro millesimo 1812. Proviene dall’asta Aurora di ottobre. Il nummo presenta una usura omogenea, fondi parzialmente lucenti nei campi al D, un bordo senza colpi e nessun graffio o difetto rilevante. Ho cercato per anni uno SPL pieno senza trovarlo, ma in questo caso alla fine aver trovato questo tipo di conservazione non lo reputo un ripiego, data la difficile reperibilità del pezzo. State tutti bene mi raccomando ?6 punti
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Scusa se insisto, Arka ?... premesso che credo sarebbe bastato che Laura Lischetti avesse postato una foto più ampia del diritto, ti allego un paio di elaborazioni grafiche che ho fatto per dimostrarti la mia idea. Finché si tratta di elaborazioni grafiche posso dire la mia, sulle monete lascio parlare poi voi! ? Nella prima immagine l'indicazione dei bordi dei rivetti visibili; nella seconda immagine le due foto postate, ruotate e ridimensionate per combaciare, almeno dimensionalmente (potrebbero essere ruotate di 90 o 180°...) con la seconda "specchiata" (e quindi con un po' di errore, ma giusto per vedere come dovrebbe comparire l'altro lato), e con l'aggiunta di due rivetti nella posizione in cui si intuiscono dall'immagine 1. Per me è la stessa "confezione"... Ciao!4 punti
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Buonasera Oggi mi è arrivata la raccomandata da oltreoceano dove son andato a pescare questa monetina estense che mancava in collezione. Si tratta di un soldo di Francesco III ,moneta molto comune ma non facile da trovare superiore alla media. Le foto del venditore facevano alquanto schifo ma mi pareva di intravedere una bella moneta e per fortuna così è stato. Ho provato a fare due foto con esposizioni diverse per far capire meglio la qualità. Oggi è un bel giorno.? Cosa ne pensate? Grazie a tutti e un saluto alla sezione. Marco3 punti
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3 punti
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Non ti conviene perchè ho degli orrori veramente semi distrutti! come questo 1 lev srebro (srebro = argento) bulgaro del 1916. Nell'altra discussione The World Wars per la Bulgaria nella prima guerra mondiale ne inserirò una di diverso nominale e più decente3 punti
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2 punti
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Rimaniamo in tema di “Grani di grande rarità" dall’asta Nomisma 63; LOTTO 822 - ASTA 63 NAPOLI Filippo IV (1621-1665) Grano 1636 sigla O/C - Magliocca 61 CU (g 10,36) RRRRR L’esemplare è con la data che segue la legenda ma con una forma dello stemma diversa dal tipo precedente: semiovale e di grandi dimensioni. Debolezze di conio ma con bei rilievi, splendido esemplare per questa tipologia eccezionalmente rara Grading/Stato: SPL Aggiudicato per 320 + Dir2 punti
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Macchè FDS certo se capitano a buon prezzo non ci sputo sopra, ma per me monete e banconote devono prima di tutto raccontare una storia, e che storia vuoi che raccontino se sono rimaste chiuse per decenni in qualche caveau. Non credo di poter competere con @nikita_ e il suo lev bulgaro , ma questi 5 karbowanez emessi durante l'occupazione tedesca dell'Ucraina nella Seconda Guerra Mondiale, ne devono aver viste parecchie petronius2 punti
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Ciao @ExarKun Mi permetto di intromettermi in questa discussione, pur non essendo un collezionista, nè un esperto di tale monetazione. Gli ossidi del rame sono più di una ventina e si formano dall'interazione con l'ossigeno, Co2 e altri elementi presenti all'esterno. Se la moneta di lega di rame è stata interrata per molto tempo il rame "assorbe" gli elementi circostanti formando degli Ossidi, Uno dei più comuni è la "malachite" caratterizzata da un color verdastro e stabile nel tempo. Ben diverso è il cosiddetto "cancro del bronzo" che è un ossido composto da cloruri che danneggia la moneta progressivamente ( tipico delle monete ritrovate in luoghi di tipo marino). Visivamente lo si può apprezzare notando delle macchie azzurro - verdastre con un aspetto "polveroso". Se si gratta ( ad esempio con uno stecchino di legno ) si comprende che il danno è profondo ed irreversibile: Posto una moneta che spiega meglio la questione: Sembra un danno superficiale, invece è cancro del bronzo. In questo caso sono concorde con @skubydu e @Gianni.R che sarebbe opportuno stabilizzarla con il Benzotriazolo, piuttosto difficile da trovare e da maneggiare in quanto cancerogeno. Nel caso della tua moneta per fortuna ( dalle foto ) dovrebbe trattarsi dell'Ossido volgarmente detto "Malachite" (CuCO3. Cu(OH)2), stabile e non pericoloso. Se vuoi un consiglio, si può semplicemente immergere la moneta in Olio d'oliva per qualche settimana, qualche concrezione potrebbe staccarsi ( poi lavarla in acqua possibilmente demineralizzata e sapone senza addittivi tipo Sapone di Marsiglia). Se qualcuno è interessato a questo argomento può contattarmi con Messaggio Privato, in quanto ho molti documenti che posso condividere in merito a questo argomento ( senza annoiare gli altri con reazioni chimiche etc etc ). Saluti a tutti, Beppe2 punti
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Se intendi le 10 lire Pegaso con la legenda sul contorno capovolta o spostata non sono nè una variante, nè un errore e nè un difetto. La legenda sul contorno era incisa da una particolare macchina orlettatrice sul tondello prima della battitura, quindi il tondello entrava nella pressa monetaria con un orientamento casuale. Conseguentemente anche l'orientamento della legenda era del tutto casuale. Costituisce al limite una mera curiosità priva di alcun (plus)valore numismatico. La stessa cosa si verifica nelle monete del Regno con la legenda FERT incisa sul contorno di alcune monete.2 punti
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Questa mi sembra una di quelle vecchie mappe che venivano divise per evitare che uno solo potesse entrare in possesso del tesoro ... ed ora tu hai disposizione la mappa completa....il tesoro ?2 punti
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Ciao Mirco Gliel'hai tolta un po' della concrezione che si vede nelle prime foto? Aggiungo anche che provvedo a spostare la discussione nella Sezione della Serenissima. saluti luciano2 punti
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Premesso che dovrebbero starci le sigle C C, i graffi profondi che si vedono fanno subito pensare male. Ma dopo un confronto con quella catalogata sul Magliocca, penso si tratti della variante senza sigle.2 punti
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E' un AE 3 con SECVRITAS REIPVBLICAE per la zecca di Tessalonica (TESA in esergo). Questa moneta fu emessa per Valentiniano I, Valente e Graziano (RIC IX, 17 e 27). Arka Diligite iustitiam2 punti
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Torniamo ora a focalizzare l’attenzione sull’esemplare proposto in apertura. Innanzitutto non siamo in presenza di un asse come ritenuto dal venditore ma di un dupondio leggermente sottopeso (usura?) e la colorazione superficiale gialla può esser conferma una conferma in tale senso. La legenda al diritto nella sua integrità corrisponde a IVLIA IMP T AVG F AVGVSTA mentre il rovescio con figura seduta rivolta a sinistra e la legenda di cui sopra ci indirizza a due possibilità: Iulia Titi AE Dupondius, RIC 398 (RIC [1962] 180) (Titus), Cohen 18, BMC 256 IVLIA IMP T AVG F AVGVSTA, draped bust right, hair in bun at back of head / S-C either side of Vesta enthroned left holding Victory, VESTA in ex. OPPURE Iulia Titi AE Dupondius, RIC 395 (RIC [1962] 178) (Titus), Cohen 3, BMC 268 IVLIA IMP T AVG F AVGVSTA, draped bust right, hair in bun at back of head / CONCORDIA AVG Concordia seated left, holding patera in extended right hand, cradling cornucopiae in left arm. Cohen 3. Simile a questa tipologia c’è anche il RIC 394 con iconografia identica e legenda a rovescio CONCORDIA AVGVSTI. A moneta in mano non si ha evidenza della cornucopia mentre sembra di percepire la presenza del braccio piegato a 90 gradi atto a sorreggere lo scettro lungo ormai consunto: per questo motivo l’ho catalogata con il RIC 398 VESTA. Come rating siamo sullo “scarso”. Saluti Illyricum2 punti
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Siamo in presenza della figlia di Tito, Flavia Giulia detta anche Giulia Titi, un personaggio femminile poco noto e che come detto non influenzò la dinastia imperiale. Non sono note con certezza la data di nascita, quella di morte e nemmeno il suo nome alla nascita, in quanto alcuni studiosi hanno sospettano un caso di mutatio nominis. E la sua biografia è nota solo a grandi linee basandosi sui succinti racconti di Svetonio (Vite dei Cesari) e di Giovanni Xilifino (Compendio di Dione Cassio – Libro LXVII). Non si sa nemmeno con certezza chi tra le due mogli di Tito ( Arrecina Tertulla e Marcia Furnilla) fosse stata sua madre; siamo a conoscenza però del fatto che egli aveva divorziato da entrambe e che Giulia (chiamiamola semplicemente così) da bambina fu nominata Augusta in quanto prosecutrice della dinastia Flavia sebbene questo titolo spettasse alla moglie dell’Imperatore. Fu offerta in sposa a Domiziano che la rifiutò in favore di Domizia Longina; alla morte di Tito la popolarità di Domizia offuscò quella di Giulia ma la morte dell’infante fece ripudiare a Domiziano la moglie. Gli storici latini parlano quindi di una relazione tra Domiziano e Giulia, il cui sposo Tito Flavio Sabino era stato ucciso dallo zio stesso. Giulia morì per un aborto nel 90 d.C., forse incinta di Domiziano. Quindi una storia molto torbida e dalle trame poco note, che non chiariscono se questa donna fosse una abile tessitrice di trame politiche per il potere o se ne fosse incolpevole vittima. Presunto ritratto di Flavia Giulia (recentemente messa in dubbio come attribuzione) Buste de Julia Titi, fille de l'empereur Titus. Exposition Divus Vespasianus au Colisée en 2009 Busto, di restauro moderno, di Giulia, figlia dell'imperatore Tito. Musei Vaticani, Museo Chiaramonti - Braccio Nuovo; inv. 2269. Per fortuna la studiosa Francesca Cenerini con il suo libro “Dive e donne” aiuta a fare un po’ di luce sulla vita di Giulia. Innanzitutto apre la (breve) biografia affermando che i pettegolezzi a sfondo sessuale riportati dagli storici antichi furono motivati dalla volontà di screditare Domiziano. Il cognome Giulia era un richiamo alla dinastia Giulia Claudia e quindi atto ad indicare la prosecuzione delle stesse nella gens Flavia. Inoltre si rifaceva a Venere, dea protettrice di Giulio Cesare. Fu insignita del titolo di Augusta già sotto il regno di Vespasiano (da iscrizione ad Ercolano) quando Tito non era ancora Augusto (quindi pre- 21 giugno 79). Il cugino Flavio Sabino che aveva sposato venne ucciso da Domiziano in quanto implicato in una congiura ai suoi danni attorno al 83 d.C. Il legame tra Giulia e lo zio, secondo l'opinione degli storici attuali, non era dovuto ad un ruolo legato alla sfera della sensualità quanto a quello di confidente. La morte dell’Augusta dovuta all’esito sfortunato di una gravidanza da parte di Domiziano sarebbe stata una finzione storiografica creata per colpire l’Imperatore a causa della sua politica antisenatoriale; se si legge Svetonio Domiziano viene descritto come un despota lussurioso e la sua tresca con la nipote servirebbe a confermare questa infamante descrizione. In realtà egli fu promotore di una serie di editti volti alla correctio morum inasprendo le pene per gli adulterie per illeciti di natura sessuale, proibì la castrazione degli schiavi e aumentò i controlli sulla castitas delle Vestali. Pertanto o il legislatore Domiziano predicava bene mentre l’uomo razzolava male oppure Svetonio attua una pesante propaganda di discredito verso l’Imperatore, reo di avere nette posizioni contro il Senato. Inoltre la figura di Domiziano fa risaltare ancora di più per contrasto quella dell’Optimus Princeps Traiano (sec. Vinson). Quale sia la causa, Giulia muore in un periodo collocabile tra gli ultimi mesi dell’89 e il 3 gennaio 90 d.C. e viene divinizzata e le sue ceneri deposte nel mausoleo del Flavi sul Quirinale.2 punti
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Nella mia vita ho collezionato un po' di tutto, sono partito dai francobolli e dalle banconote italiane e mondiali, poi ho girovagato tra monete di ogni epoca e territorio, infine ho scelto di dedicarmi in maniera quasi esclusiva ai libri di numismatica e storia monetaria... mi è mancato solo un ambito, le medaglie... fino adesso...qualche settimana fa ho avuto un colpo di fulmine per una bella medaglia papale di Paolo V e non ho resistito, eccomi quindi affetto da una nuova micidiale malattia, insieme alla libridine pure la medaglite, povere le mie tasche ?1 punto
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Buon pomeriggio, posto l’interessante medaglia esitata in asta Numismatica Ranieri n. 16 di ieri, e di cui riporto sia le foto sia la descrizione del relativo lotto (406). VENEZIA - STATO PONTIFICIO. Pietro Grimani Doge CXV, 1741-1752. Medaglia 1749 per la regolazione dei confini fra lo Repubblica di Venezia e lo Stato Pontificio opus Giovanni Trentin. Æ gr. 266,07 mm. 114 Dr. Leone di San Marco con aureola verso s., tiene la zampa d. sul Vangelo che riporta: PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEVS, l’altra in terra, mentre le due posteriori sul mare; a s., una fortezza; sul mare, tre velieri; in esergo, S(ENATVS) C(ONSVLTO). Rv. FINIBUS - POSITIS. Colonna mozza alla quale sono appoggiati due stemmi ovali, uno del Papa Benedetto XIV e l’altro di Venezia; a s., il Po sostiene due urne dalle quali sgorga l’acqua; a d., un argine di fiume con piante e staccionate; in esergo, XVII KAL(ENDAS) MAII / MDCCXLIX. Voltolina 1492; Majer, 1927, 33; Papadopoli Aldobrandini pp. 1182-1183, tav. 1-2. Estremamente Rara. Bellissima fusione originale. Più che SPL La medaglia suggella l’avvenuto accordo tra Venezia e lo Stato della Chiesa per i nuovi confini e diritti sugli stessi. La stipula chiudeva una diatriba che durava fin dal 1604, quando con il consenso di entrambi fu deciso di effettuare una deviazione di parte delle acque del corso del Po a Portoviro. Qualche informazione sulla “linea dei pilastri” che era una serie di 50 cippi confinari. https://it.wikipedia.org/wiki/Linea_dei_pilastri Riferimento catalogo Lamoneta: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MX495A/66 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-D299/41 punto
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Non mi preoccuperei dell’Inghilterra, piuttosto dell’Italia…. Li si che sono guai..!1 punto
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Provo: DANTE AL FIN BEATRICE VEDETTE Buona serata da Stilicho1 punto
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E' la prima volta in tanti anni di numismatica che diametro e peso di una moneta sono "a vista" .1 punto
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Sempre dalla stessa Asta Nomisma 63; LOTTO 823 - ASTA 63 NAPOLI Filippo IV (1621-1665) Grano 1637 sigle GA/C - Magliocca 69 CU (g 10,32) RRRRR Esemplare estremamente raro, Filippo IV ha il tosone appeso al collo, la moneta è senza la data al dritto in quanto la legenda con DEI.GRA.R riempie tutto il giro della moneta. Debolezze di conio Grading/Stato: BB+ Aggiudicato per 500+ Dir1 punto
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Dovrebbe essere il RIC 70. Dalla foto sembrerebbe originale; per il prezzo di Euro 2.500 sarebbe un ottimo affare. Difficile quantificare l'esatto valore; la moneta è rara, visto che l'unico passaggio in asta che ho trovato è da Heritage nel 2014 a 21.150 dollari (ma si sa, da Heritage le monete sono sempre care). Sul Sear è valutata tra i 1500 e i 4000 dollari (ma si sa, sul Sear le monete sono sempre sottoprezzate). In ogni caso per il Sear la Concordia Exercit è tra gli aurei di Gallieno non particolarmente cari; altri sono valutati 15.000 dollari. A me sembra che il valore indicato da luigi 78 di Euro 10.000 sia corretto, anche se non escludo che in asta potrebbe fare anche di più.1 punto
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2012 Canada - 2 dollari 200° Anniversario della guerra angloamericana (1812-1815) Raffigurato il vascello da guerra HMS Shannon che lascia il porto di Halifax per partecipare al conflitto.1 punto
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Che poi, detto tra noi, 100 copie cartacee per appassionati di questa nostra comune passione non sono certo poche ...direi quindi approfittatene amici andando al Memorial Correale ?1 punto
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Strane le due “O” al rovescio di dimensioni differenti…. Considerando che erano impresse nel conio con un punzone , dovrebbero essere uguali.Un ritocco ? CAST BA che perizia è?1 punto
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Esiste già una discussione su questa moneta nella sezione identificazioni/valutazione in cui si chiedeva parere sul pezzo e sul prezzo. Chiudo questa perché è un doppione.1 punto
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È un pezzo direi commuovente. Non mi nascondo dicendo che quel pensiero scritto a penna ha aggiunto assai valore al pezzo,non so se a livello di notafilia,ma sicuramente ne fa un cimelio e mi domando,chi non vorrebbe custodirlo ???1 punto
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Trovato il didramma di Velia suberato (Tauler & Fau > Auction 82) Lot description: Lucania. Velia. Didrachm. 340-334 BC. (Williams-251/3). (HN Italy-1283). Anv.: Head of Athena right, wearing crested Attic helmet decorated with griffin. Rev.: Lion walking right, head up, Θ below, (ΥΛHTΩN) in exergue. Ae. 6,34 g. Fourrée. Est...60,00. Lot number: 4001. Price realized: 120 EUR (Approx. 145 USD).1 punto
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Che le coniazioni fossero iniziate prima dell'assedio di Famagosta è assodato. Primo dalla testimonianza del Riccoboni (che non fa il nome di Nicosia ma indirettamente testimonia che iniziarono non appena gli ottomani circondarono l'isola in maggio. Quindi è altamente verosimile che furono battute nella capitale di Cipro, dove risiedeva il Bragadin e tutte le autorità veneziane), secondo da ripostigli di bisanti documentati nella città e nelle vicinanze. A rigor di logica, dato che quando i veneziani lasciarono Nicosia per rifugiarsi a Famagosta e non ci fecero più ritorno, l'unica spiegazione di questi occultamenti (peraltro tutti con pezzi riportanti esclusivamente I e nessuno I F), sta nella classica motivazione della causa dei ripostigli: nascondere del denaro dovendo fuggire, nella speranza di ritornare a recuperarlo. Cosa che, evidentemente, non accadde.1 punto
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salve bella moneta, di ottima conservazione. Per quella che chiami "conformazione radiale" posso solo dirti che è una caratteristica tipica per le patine di questa moneta ma non ho idea da cosa sia dovuta.. un saluto1 punto
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I prezzi sembrano abbastanza “normali” e, considerato il periodo di “impazzimento” del mercato, non è detto che rimangano sempre così. Mi viene da immaginare che un collezionista del futuro, non potendosi permettere le alte conservazioni che possono arrivare a cifre folli anche per cose comuni, si rivolgerà a questo tipo di monete. E i prezzi saliranno. La mia è solo un’impressione, potrei sbagliare.1 punto
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Straordinario @tempolibero per questo modo di interagire e fare numismatica per tutti tra più realtà e bacini geografici nel segno della divulgazione, della passione e anche un po’ di cuore che non guasta, buon convegno a tutti anche col Gazzettino di Quelli del Cordusio ?1 punto
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Ciao @Antfolle86 la moneta è molto rara ma non rarissima a mio parere, se ne vedono puntualmente alcune in vendita sia in asta che sulla baia, sono monete che solitamente nonostante la rarità non fanno mai dei super prezzi, credo sia legato al fatto che la conservazione per questa variante latita. Un esemplare simile al tuo, in vendita sulla baia inglese e rimasto fermo per un pò e poi è andato venduto a poco più di trenta sterline (lo tenevo in osservazione, ma poi ho speso i miei soldi in altro). E' una moneta che nella mia collezione manca e che prima o poi inserirò, amo MOLTO la tipologia dei 3 tornesi di Ferdinando IV. Complimenti per la nuova arrivata . Sentiamo altri pareri. Buona serata. Cristiano.1 punto
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Di Bert si è discusso molto in passato su casi di...'eccessiva pulizia creativa' a volte anche assai ben riuscita. (basta fare una ricerca sul forum). Le case sono tante e personalmente sono altre quelle che guardo. Sempre pronto a cambiare opinione in futuro. Non parlo delle commissioni, che tra acquisto e vendita sono circa il 50% del prezzo della moneta, quindi difficilmente mi vedranno... Ingiustificabili se messe a paragone con ad es. CGB.fr di Parigi con il suo 12% di commissioni, foto e descrizioni impeccabili, un servizio eccellente e dopo tre giorni che hai pagato ricevi un DHL al costo di 12 euro. Non ci sono sciocche spese aggiuntive di handling/impacchettamento, né per pagamento con carta di credito. E ha pure un enorme archivio consultabile delle sue monete vendute in decenni. Ogni opinione è lecita e i forum servono per questo; tantopiù che a Bert (e a molti altri) non importerà un fico secco dell'opinione di vickydog. Delle monete che hai postato non mi piace praticamente nessuna per vari motivi, anche solo estetici magari. Nel caso conviene aprire una discussione ad hoc per la moneta su cui approfondire. Ciao.1 punto
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Vedi anche: https://www.lamoneta.it/topic/202297-the-world-wars/page/2/#comment-2235199 https://www.lamoneta.it/topic/55560-shqipëria-il-paese-delle-aquile/#comment-578040 Seconda Guerra Mondiale Occupazione italiana dell'Albania Nel post #31 è stato presentato il 100 franchi emissione 1939 (625 lire italiane), mancavano ancora per la circolazione cartacea dei piccoli tagli, il valore nominale dei biglietti espressi in franchi erano alti. così nel periodo 1940-42 furono prodotti il 2, 5 e 10 lek Il precedente franco dell'Italia albanese (con il 20 e 100 franchi "Capranesi") era equivalente a 6,25 lire italiane, il lek fu fissato a 1,25 lire. 2 lek emissione 19401 punto
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Buona giornata Personalmente ricordo che da bambino/adolescente, quando insieme ai miei genitori si andava all'estero per turismo, si chiedeva sempre ai vari commercianti se, con il resto degli acquisti che facevamo, potevano darci qualche loro moneta d'argento. Ricordo di averne collettate di francesi, svizzere, tedesche e spagnole. Salvo la Spagna che era una noneta da 100 pesetas, le altre avevano tutte il nominale 5. Ricordo che in alcune nazioni, come la Svizzera, c'erano in argento anche la monete da 1 e 2 franchi ed anche da 50 centesimi; nella Spagna la moneta da 100 pesetas era l'unica ad essere d'argento; non ho ricordi delle altre Nazioni Di seguito ne posto alcune che ho conservato, mancano i 5 franchi francesi. saluti luciano1 punto
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DE GREGE EPICURI Tieni conto che i ritratti sulle monete provinciali sono poco fisiognomici, e risultano molto diversi dalle monete imperiali. Le monete provinciali di Pescennio Nigro sono davvero pochissime. Nel testo di Howgego (Greek Imperial Countermarks) le contromarche con la vittoria, come nel tuo caso, vanno dal n. 253 al n. 264, e Pescennio non è mai citato. Prevalgono di gran lunga tutti i Severi; anch'io penserei a Settimio Severo.1 punto
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MArio Marzott, oltre a non dare indicazioni sulla moneta, ti metti a sollevare inutili polemiche su eventuali ringraziamenti non dati ad un altro utente, ti sembra un comportamento che crea spirito di gruppo tra appassionati di monete oppure il classico modo di fare di chi crea tensioni gratuitamente? Non mi aspetto nessuna risposta, a te la riflessione, non mi va di fare l'offeso. Io i ringraziamenti li porgo sempre, anche a chi non riesce ad aiutarmi ma ci prova; anche se passa un giorno non penso muoia nessuno, no? Sinceramente questo tipo di commenti "tra le righe" mi da molto fastidio, ma scusatemi voi per averlo fatto notare. Pace e bene a tutti e grazie ancora, la pausa è finita e torno al mio lavoro1 punto
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Se le concrezioni sono effettivamente di malachite questa sarebbe la migliore prova dell'autenticità, perchè ci mettono secoli a formarsi; del resto potrebbe anche non trattarsi di suberato ma di moneta in argento che ha giaciuto a lungo a contatto con rame/bronzo con deposito di concrezioni anche su di essa.1 punto
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In effetti, questa emissione è ritenuta, spesso, la prima in cui un vivente compare su una moneta repubblicana, fatta eccezione per il noto e discusso aureo di Flaminino (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G300/1). In realtà però tale primato potrebbe appartenere a un analogo denario di Mario (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G60/1) ove, addirittura, comparirebbe pure il suo giovane figlioletto; in questo caso, l'emissione di Silla potrebbe essere una risposta a quella del rivale. Si deve dire comunque che i monetieri potrebbero essere ricorsi a un espediente: non viene raffigurato la persona ancora in vita, bensì una statua a lui dedicata. Questo "trucco" in effetti è stato quasi sicuramente usato per un noto aureo dello stesso Silla (http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G257/1); certo, non poteva valere per l'emissione di Mario (in quanto la statua dedicata a Silla fu la prima concessa a un magistrato vivente). Un'altra particolarità degna di nota è che a partire da questa data le lettere "EX S. C." scompaiono - per ordine di Silla o per compiacerlo - dalle serie che il Senato continua ad emettere, come se quella grande istituzione si inchinasse al completo di fronte a una volontà superiore. La datazione di queste monete, come hai sottolineato, è molto incerta. Borghesi, Babelon e Mattinghy ritengono l’emissione contestuale o immediatamente successiva al trionfo di Silla (81). Crawford non concorda, ritenendo che la proquestura citata dal monetario (carica evidentemente militare) non potesse continuare dopo l’ingresso nel pomerium e quindi data l’emisisone all’82, ritenendo che il trionfo qui rappresentato sia “auspicato, non celebrato”. Il caduceo nelle mani del trionfatore significherebbe appunto che il trionfo è a questa data ancora auspicato (Campana; Belloni). Amisano ripropone la tesi dell’81, ricordando che, dopo l’uccisione di Ofella, le procedure elettorali furono sospese e, quindi, si ebbe la prorogatio delle magistrature assegnate da Silla. Assenmaker, infine, data questa emissione (e l'asse http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G212/13) al 90-89, durante il Bellum Sociale, ritenendo il titolo "imperator" legato non a un’acclamazione imperatoriale, bensì all’investitura dell’imperium durante il secondo anno del conflitto, quando Silla successe al defunto console L. Porcio Catone. Anche l’emissione di aurei si giustificherebbe con il clima d’urgenza della guerra in corso. In questo caso, si può trarre la conclusione che Silla sia stato il primo a fregiarsi sulle monete del titolo di "imperator" (inteso, però, nel senso di "detentore dell’imperium", non di "generale vittorioso acclamato dalle truppe"), anticipando C. Flavius Fimbria, che secondo la tradizione era stato il primo a usare questo titolo, sui cistofori ormai rarissimi (3 esemplari noti) emessi nell’85 a.C. Sull'uso del termine "imperator", leggi questa interessantissima discussione: https://www.lamoneta.it/topic/136241-imperator-e-silla-rrc-359-367-368/. Il monetario viene tradizionalmente identificato con il L. Manlius Torquatus, proquestore in Oriente e console nel 65; nacque quindi al più tardi intorno al 108, considerato il cursus honorum. Plutarco (Silla, 29) narra di un Manlio Torquato che il 1° novembre 82 a.C., a Porta Collina, consigliò inutilmente di attendere l’alba prima di attaccare: potrebbe essere lui. Se però si data questa emissione al 90-89 a.C., deve trattarsi di un altro magistrato (perché il console del 65 a quella data sarebbe stato troppo giovane per essere nominato proquestore): potrebbe trattarsi di un L. Manlius citato dalle fonti come proconsole, governatore della Gallia Narbonese, nel 78, che partecipò alla guerra contro Sertorio. Per il significato della “T coricata” che compare sulla variante RRC 367/3 (e nell’aureo 367/2), come hai evidenziato potrebbe stare per Torquatus ma Bahrfeldt nel 1923 l’aveva interpretata come una L, per indicare il cinquantesimo anno di età di Silla. Nota però che Silla compì 50 anni nell'88, e questa datazione contrasta con tutte quelle proposte. Una curiosità: Belloni osserva che su alcuni denari compaiono alcuni numerali, incisi molto debolmente, che egli ritiene segni controllo incisi direttamente sulle monete (e non sul conio) e poi cancellati alla meglio, esaurita la loro funzione, prima che le monete entrassero in circolazione. Sull’opportunità di suddividere l’emissione in sottogruppi, non saprei risponderti. Le “serie” individuate da Crawford dovrebbero, in linea di massima, individuare emissioni omogenee, fatte dallo stesso monetario nello stesso anno, ma questo schema trova notevoli eccezioni in un senso e nell’altro: ad esempio, quadrigati diversissimi per iconografia (della legenda “ROMA”), per peso (da oltre 7 grammi sino a quasi 2!) e per bontà della lega sono tutti raggruppati come RRC 28/3; all’estremo opposto, trovi questo stesso denario dove una minimale differenza di legenda porta a identificare tre emissioni diverse.1 punto
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D/ SAN CARLO BORROMEO - R/ SAN FILIPPO NERI con la formula della BENEDIZIONE naturalmente in latino XVII-XVIII Secolo Mancante dell'appiccagnolo ma molto bella dal punto di vista artistico/incisore - Ottone, mm. 29x331 punto
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Congratulazioni a Giancarlone per questa magnifica esposizione. Voglio contribuire con queste belle tre medaglie del XVII secolo. L'identificazione della Vergine del numero 3 sarei grato se qualcuno sa. Migliori saluti1 punto
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