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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/13/21 in Risposte
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Secondo me dovremmo aprire le porte a tutti i contributi positivi che potrebbero giungere. Credo che anche là vi fossero persone competenti, quindi sarebbe uno spreco perdere queste competenze, conoscenze ed esperienze! Dato che in questi ultimi tempi si parla tanto di integrazione e rispetto , a questo punto potremmo e dovremmo farlo anche noi con coloro che per varie ragioni non hanno più una casa virtuale dove incontrarsi e discutere. Se qualcuno ha detto qualcosa di sbagliato, vorrà dire che (se persona coerente) non entrerà nel forum, se invece ha cambiato idea (solo gli stolti non lo fanno mai) vorrebbe dire che ha compreso l'errore, quindi dico benvenuto! PS: mi fa strano essere proprio io quello favore all'accoglienza... basta che non siano ciclisti va bene tutto6 punti
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Adotterei la strategia "non ti curàr di lór". Non credo sia il caso di scendere al livello delle frasi riportate che comunque non credo riguardino tutti gli utenti di quel sito. Insomma curiamo il nostro forum anzi IL forum di numismatica e quello che fanno gli altri amen5 punti
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Sono belle monete, vale la pena di averle in collezione anche se, attualmente, la Lira repubblicana non va per la maggiore.4 punti
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Si ma quale? Io rimango sull’idea di partenza di @Stilicho, con Serapide al rovescio (è più chiaro se si guarda la moneta da lontano), ad esempio una provinciale di Nicopolis ad Istrum che potrebbe corrispondere, Geta al dritto: https://www.acsearch.info/search.html?id=36822124 punti
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3 punti
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Seconda guerra mondiale Occupazione tedesca della Norvegia L'invasione della Norvegia, nonostante fosse neutrale, avvenne nell'aprile del 1940, la Germania nazista la considerava di rilevante importanza strategica. L'obiettivo era l'occupazione dei porti norvegesi per assicurare all'industria bellica tedesca il rifornimento di minerale ferroso provenienti dalle miniere della vicina Svezia. L'invasione proseguì fino alla resa della Germania nel maggio del 1945. Una banconota da 10 corone norvegese emessa nel periodo 1939-19443 punti
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Il tremisse venne coniato per la prima volta da Teodosio sul finire del IV secolo. Da allora, per più di 300 anni, divenne una delle più comuni monete romane. Le ultime coniazioni di tremissi nella zecca di Costantinopoli appartengono a leone III (717-741), probabilmente ( @Poemenius correggimi se scrivo inesattezze) perché il ruolo monetario del tremisse venne assunto dal miliaresion, coniato per la prima volta nello stesso periodo. In Oriente così le emissioni in oro nel corso dell'VIII secolo si riducono al solo Solido. In Sicilia, al contrario, l'argento non viene mai coniato. Accanto ai folles in rame hanno luogo vaste coniazioni in oro in tre diversi nominali, il solido, il semisse ed il tremisse. Il solido è coniato su un piede diverso da quello costantinopolitano, probabilmente di 3.8- 3.9 grammi per solido e un titolo più basso rispetto a quello di Costantinopoli. Vari autori hanno ipotizzato un cambio, a partire dall'VIII secolo di 3 semissi di Sicilia per un solido di Costantinopoli. Come sappiamo, il IX secolo fu un periodo di gravissima crisi per l'impero romano. La caduta di creta e l'invasione della Sicilia avevano definitivamente compromesso quello che rimaneva del controllo Romano sui mari. L'Italia vive in questi anni uno dei periodi peggiori della propria storia, con la totale mancanza di un'autorità centrale capace di proteggere la popolazione e garantire un minimo di sicurezza interna. E' questo il periodo in cui i ducati campani, lasciati a se stessi, di fatto cominciano ad assumere una politica totalmente autonoma, la Sardegna si trasforma in un insieme di giudicati, nascono gli emirati arabi in puglia e l'Italia del nord è in guerra civile tra i vari duchi per il titolo regale (o imperiale). La Sicilia romana a metà del IX secolo è sotto assedio Arabo e le popolazioni cominciano a spostarsi verso luoghi isolati di difficile accesso per i razziatori. (https://it.wikipedia.org/wiki/Villaggio_bizantino_Canalotto , http://www.terraiblea.it/pantalica--i-villaggi-bizantini.html). In questo contesto storico avviene la definitiva medievalizzazione delle emissioni monetarie siciliane. La zecca di Siracusa, che fino a 2 secoli prima emetteva nominali che andavano dal 5 nummi al solido in un’area caratterizzata da una vasta circolazione monetaria, si riduceva gradualmente ad emettere due soli nominali, uno in rame e uno in oro (la circolazione a due nominali avrà luogo anche per tutto il periodo arabo, con la circolazione quasi esclusiva di Tarì in oro e karrube in mistura). Il solido di Sicilia venne coniato per l'ultima volta sotto Teofilo. Sempre sotto Teofilo l'emissione di tremissi si era gradualmente ridotta a favore di un'enorme produzione di semissi, che rappresentano oggi una delle monete più comuni della Sicilia Romano-Orientale. Sotto il suo successore, Michele III viene definitivamente sospesa anche l'emissione di tremissi. I pochi esemplari noti sono della più alta rarità. Infine, sotto Basilio, sono noti esclusivamente semissi, abbastanza comuni, e rarissimi folles. A dire il vero, la letteratura identifica come tremissi di Basilio monete di oro bassissimo e di basso peso. In realtà questi esemplari sono tutti semissi. Già da vari decenni nelle emissioni siciliane il semisse presenta in entrambi i lati il sovrano (o il successore designato) con globo. Il tremisse presenta da un lato il sovrano (o successore) con globo e dall'altro il sovrano con croce potente. Per il popolo la presenza di una figura con un globo in basso a sinistra in entrambi i lati significava che si aveva di fronte un semisse. Se da un lato vi era una figura con globo e dall’altro una figura con croce significava che di fronte si aveva un tremisse. Tutte le monete considerate tremissi di Basilio presentano un bel cerchio in entrambi i lati, per cui si tratta di semissi di oro bassissimo se non di rame dorato (probabilmente ossidionali). La moneta che vi presento oggi dovrebbe rappresentare l'ultima tipologia di tremisse coniato dall’Impero romano d'Oriente. Coniato sotto Michele III, pesa 1.08 grammi per 12 mm, in accordo con le caratteristiche ponderometriche degli esemplari noti. La moneta è stata appena acquistata in asta: venduta come semisse , purtroppo non è passata del tutto inosservata , per cui l'acquisto non è stato del tutto indolore. Spero di poter inviare nuove foto quando mi arriverà.2 punti
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Sfogliando i cataloghi d’asta o visionando l’enorme mole di materiale accessibile in rete, si nota come per l’inizio della monetazione sibarita si conservi ancora la datazione "alta" del 550 a.C. risalente a studi di vecchia data. E ciò nonostante i dati degli scavi di Sardis (Cahill-Kroll 2005) sembrerebbero comprovare la tradizione erodotea (I, 94) che ascrive alla Lidia di Creso (560-46 a.C.) la prima coniazione dell’argento, che solo successivamente sarebbe passata in Grecia – intorno al 540 per le prime serie corinzie – e in Magna Grecia. Sulla base di questi dati la datazione intorno alla metà del VI secolo per le serie di Sibari sembrerebbe definitivamente perdere credito, mentre resta al centro di un acceso dibattito la questione se l’avvio della coniazione sibarita vada posto nell’epoca precedente l’arrivo di Pitagora (Spagnoli 2013: 540/30) o negli anni immediatamente successivi (Carroccio 2017: post 530/25) in concomitanza con Crotone e Metaponto. Leu 8, 23.10.2021, 10 LUCANIA. Sybaris. Circa 550-510 BC. Stater (Silver, 30 mm, 8.12 g, 12 h). Bull standing left on dotted ground line, his head turned back to right; in exergue, VM; all within border of dots. Rev. Bull standing right on dotted ground line, his head turned back to left; all within border of dots; all incuse. Antike Kunst (1967), 453 ( this coin ). HN Italy 1729. SNG ANS 829. SNG Copenhagen 1388. SNG München 1154. Beautifully toned. Struck on a somewhat irregular flan, otherwise, good very fine. From the collection of Regierungsrat Dr. iur. Hans Krähenbühl, privately acquired from Bank Leu on 17 December 1963 (with a photocopy of the original invoice enclosed). Ma se l’inizio della monetazione in Magna Grecia resta un argomento spinoso e fortemente dibattuto, alcune cronologie relative a singole fasi produttive risultano invece meglio definite. È il caso, solo per citare un esempio, del passaggio dalla tecnica incusa a quella a doppio rilievo che a Caulonia (gruppo E Noe) sembrerebbe porsi non prima degli anni Settanta del V secolo in base alle riconiazioni su didrammi di Siracusa e di Agrigento (Garraffo 1984, 98-9). E sarebbe pertanto auspicabile che queste cronologie, in assenza di nuovi elementi di giudizio, fossero tenute in debito conto nella compilazione delle schede informative delle monete o quantomeno che venisse motivato un eventuale disaccordo nel caso di proposte differenti. Cosa, purtroppo, alquanto rara. In proposito non poche perplessità desta la datazione al 530-485 per l’esemplare cauloniate con tipi in rilievo su entrambi i lati apparso recentemente sul mercato antiquario. Gorny & Mosch 282, 14.10.2021, 3016 BRUTTIUM. KAULONIA. Didrachme ø 23mm (7,37g). ca. 530 - 485 v. Chr. Vs.: ΚΑΥΛ, Apoll schreitet n. r. aus u. hält in der erhobenen Rechten einen Lorbeerkranz, auf dem ausgestreckten l. Arm läuft eine kleine männliche Figur n. r., r. im Feld ein stehender Hirsch. Rs.: ΚΑΥΛ (retr.), rechtshin stehender Hirsch, davor Zweig. SNG ANS 175; Rutter, HN Italy 2046. Zarte Tönung, Pur facendo un corretto riferimento bibliografico al catalogo di Rutter (HN Italy, 2046 = gruppo F Noe), i compilatori, inspiegabilmente, non ne hanno seguito l’inquadramento cronologico (ca. 475-425) propendendo invece per una datazione “alta” che risulta inaccettabile. Essa, infatti, pone un problema che dal piano squisitamente numismatico si estende a quello storico. Collocare il gruppo F Noe nel momento iniziale dell’attività della zecca equivale ad affermare (implicitamente) che il doppio rilievo era già in uso tra le colonie (o sub-colonie) achee della Magna Grecia intorno al 530. Peraltro lo stesso commento di Rutter (p. 165) al catalogo precisa che il gruppo F Noe dovrebbe inquadrarsi entro la metà del V secolo circa (ca. 460-450/45) sulla base del noto ripostiglio di S. Giovanni Ionico 1971 edito da Kraay-King nel 1987. E ci sarebbe da discutere anche sulla definizione dello statere come “didrachme”. Per quanto i due termini siano ormai diventati sinonimi nel linguaggio comune, il significato del termine greco didrachmon resta pur sempre quello di “due volte la dracma” e mal si adatta allo statere di Caulonia che utilizza il piede corinzio. Ma ancor più insidiosa è la rivisitazione in chiave mitica tipi monetali oggetto di una bibliografia litigiosa. L’iconografia monetale di Caulonia rappresenta a tutt’oggi una delle più enigmatiche della magna Grecia e, senza ripercorrere la secolare storia esegetica del tipo, andrebbe meglio argomentata (soprattutto a livello bibliografico) la presunta identificazione con Dafne (!) - colta nel momento immediatamente precedente la trasformazione in alloro - della piccola figura in corsa sul braccio della divinità. L’immagine è al centro di numerose interpretazioni ma certo è che la sua funzione era quella di esplicitare meglio l’episodio mitico di riferimento attraverso una composizione iconografica il cui significato doveva all’epoca risultare inequivocabile. Heritage Auctions, 3093, 28.10.2021, 31005 BRUTTIUM. Caulonia. Early 5th century BC. AR stater or nomos (27mm, 7.51 gm, 12h). [………..] This magnificent piece is dominated by the figure of Apollo, entirely nude and shown in a refined Archaic form, striding to the right. On Apollo's left arm, a small figure, traditionally described as a winged daemon, is depicted running right; to Apollo's right stands a stag, sacred to both Apollo and his sister Artemis. However, as mentioned earlier, the tradition of claiming the small figure as a winged daemon does not seem to be grounded with any evidence connected to either the city or Apollo's mythology and iconography. Most likely, the iconography depicts the myth of Apollo's hopeless pursuit of the nymph Daphne. Upon seeing Daphne for the first time, Apollo had a moment of either love at first sight, or with some intervention of a certain god of love, Eros, fell madly in love with Daphne. He began chasing her. In order to protect herself from his dangerous pursuit, as she had vowed to be a maiden, she pleaded to her father, Peneus, for assistance. In response, Peneus, a river god, transformed Daphne into a laurel tree, thereby thwarting Apollo's pursuit. Still loving Daphne, Apollo vowed to honor her for all time; thus the laurel tree, which is Daphne in Greek (ΔΆΦΝΗ), became Apollo's chief attribute, with the laurel wreath he wore upon his head and the laurel staff he often carried. The laurel wreath became used as a prize for victors, as well as a symbol for the power of leadership. Therefore, the small figure on the coin running away from Apollo with branches in their hands, or as arms, is most likely Daphne mid-metamorphosis. The artist designed this coin type placing in perspective the three figures and giving each a separate ground line and size to show a depth of field. Apollo is the largest and most prominent figure; as such, he is in the foreground. The deer is smaller and has its own ground line, placing it further back in the scene, in the midground. Lastly, there is the small figure of Daphne with her ground line behind Apollo's arm. She is the smallest figure because she is the furthest away. She looks back to see if Apollo is still in pursuit as she runs away mid-transformation. By depicting the figures this way, the artist cleverly shows the full story of the myth, stuck forever in a pregnant pause. Va infatti osservato che si tratta di una figura in secondo piano e la cui resa stilistica appare estremamente eterogenea, a volte abbastanza accurata, altre estremamente schematica. Su alcuni coni sembra addirittura alata (?) e rivestita da una sorta di clamide (?), su altri del tutto sommaria e ridotta ad una forma stilizzata e disarmonica con sproporzione delle parti anatomiche. È come se si trattasse di un’immagine la cui iconografia, al contrario di quella di Apollo e della cerva, non attinge ad un repertorio iconico standard e pienamente definito ma resta affidata ad una variegata ed autonoma rielaborazione dell’incisore. Non a caso è stata identificata con un daimon, il quale peraltro tenderà a sparire nel corso delle emissioni a doppio rilievo. Questo stato di indeterminatezza non mi pare possa contribuire all’identificazione della piccola figura in corsa – dall’esecuzione progressivamente scadente – con una ninfa dalla celebrata bellezza quale Dafne, anche (e soprattutto) tenuto conto delle fattezze dell’immagine che mi sembrano assimilabili ad una figura maschile più che femminile. Semmai si può parlare di un Apollo daphneforos nel senso letterale di portatore di alloro, ma non di più in quanto l’epiclesi del dio (se presente) è alquanto controversa. Adornato (2007), ad esempio, propone di leggere l’iconografia monetale come il ritorno di Apollo Daphnephoros nel santuario delfico con il pais amphithales o di interpretare la figura in corsa sul braccio del dio come l’eidola, lo spirito di un defunto. In quest’ultimo caso la scena rappresenterebbe la purificazione del luogo sacro dall’eidolon di un daimon. Ma a prescindere da queste interpretazioni, certamente suggestive ma non comprovate, si può osservare che un riflesso della tipologia cauloniate si può cogliere nell’attività dell’incisore che tra fine V e inizio IV secolo a.C. realizzò alcuni pregevoli coni per la zecca di Abdera, i quali peraltro, come sottolinea Gorini (2010), contribuiscono all’identificazione con Apollo del tipo cauloniate. Nomos 3, 2011, 37 Lanz 138, 2007, 169 E mi chiedo se, mutatis mutandis, la piccola Nike in corsa sul braccio di Apollo che versa l’acqua nella patera retta dal dio non possa richiamare quello stesso atto di purificazione compiuto dal daimon (o altro essere) ritratto sugli incusi cauloniati. A ben vedere non mancano nel corso delle emissioni simboli che conducono in questa direzione, tra cui trampolieri, fontane, altari e corone d’alloro. Abbreviazioni: Adornato 2007 = G. Adornato, XAPAKTHP. Note iconografiche sugli stateri di Kaulonia, in M.C. Parra (ed.), Kaulonìa, Caulonia, Stilida (e oltre). Contributi, storici, archeologici e topografici, II, Pisa 2007, 333-49. Cahill-Kroll 2005 = N. Cahill-J.H. Kroll, New Archaic Coin Finds at Sardis, “American Journal of Archaeology”, 109/4, 2005, 589–617. Carroccio 2017 = B. Carroccio, Monetazioni incuse, Pitagorismo e aristocrazie indigene: appunti per una ridefinizione del problema, in G. De Sensi Sestito-S. Mancuso (edd.), Enotri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale, II, Soveria Mannelli 2017, 77-107. Garraffo 1984 = S. Garraffo, Le riconiazioni in Magna Grecia e in Sicilia. Emissioni argentee dal VI al IV secolo a.C., Catania 1984. Gorini 2010 = G. Gorini, Intervento, in L. Lepore-P. Turi (edd.), Caulonia tra Crotone e Locri (Atti del Convegno internazionale - Firenze 2007), Firenze 2010, 480-94. Spagnoli 2013 = E. Spagnoli, La prima moneta in Magna Grecia: il caso di Sibari, Pomigliano d’Arco 2013.2 punti
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Lascio in questo museo questo povero biglietto ridotto proprio male... Il cognome penso che sia 'Righini' (sempre se di cognome si tratta), ma il rimanente non l'ho proprio interpretato, leggo > ccuiette Tisidevio (?) Provate a trovare un'interpretazione plausibile, calandovi naturalmente nel 17992 punti
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Ho tutti rotolini e mazzette. Da mazzetta questo Five Pound egiziano con la raffigurazione della Moschea di Ahmed Ibn Tolone.2 punti
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Ciao ragazzi proseguendo nella carrellata di tentativi fotografici più o meno maldestri, Vi presento una rarità del Re Numismatico, il mitico Littore venti lire anno V, moneta già condivisa in passato, ma per la quale mi piace sottoporre oggi nuove immagini volte a una particolare valorizzazione della patina. Sono convinto come molti altri che di queste monete in giro ci siano più dei cento esemplari indicati nei cataloghi visto che compare frequentemente. Ma qui si tratta di apprezzarne la colorazione più che la conservazione e la rarità, che comunque hanno sempre il loro perché. Cari saluti1 punto
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Se devi soffrire troppo convivendo con questo orrore sono disponibile a darti una mano e penso io a riciclarlo nella mia differenziata. Gli amici si vedono nel momento del bisogno?1 punto
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Il terzo e un grano di Pinto 174(3) - Malta1 punto
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DE GREGE EPICURI Sicuramente sestantale e a mio avviso sicuramente autentico, oltre che chiaramente anonimo. Peccato che sia caduta qualche lettera. Penso che McCabe (e anche @Legionario) saprebbe dire molto di più, io no...1 punto
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Neppure io ho avuto il piacere di conoscere il Signor Pin, ma ho l'onore di accogliere in Collezione tre sue monete con il cartellino originale autografato. Monete che avrà amato come tutti noi amiamo le nostre, e sofferto sicuramente nel separarsene. Il Signor Pin vivrà per sempre in queste monete e in tutte quelle che giacciono in tantissime collezioni. Sentite condoglianze ai suoi cari.1 punto
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Trolley o non trolley ,mettono le ali e vanno via?1 punto
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Beh, capire la psicologia dei gatti, ci ho rinunciato. Mi accontento di ammirarli.1 punto
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Grazie della risposta e ricambio con le foto del mio modesto bisante...3,8 g...il leone è un fantasma...1 punto
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Favoloso! Sono sicuro che è stata la prima cosa che ha fatto la gente: accaparrarselo.?1 punto
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Quando Becker fu accusato di essere un falsario si difese dicendo che vendeva le sue creazioni come copie. Successivamente allo scandalo che lo coinvolse provó a vendere i suoi coni a diversi musei ma senza successo. Alla fine vennero battute numerose monete in metallo bianco e vendute per pochi soldi ai vari collezionisti dell’epoca. Di lì a poco Becker morí è solo successivamente i coni furono acquistati e trasferiti al museo di Berlino. Dal diario del Becker però sappiamo che per dare alle monete l’aspetto delle monete autentiche e consunte dal tempo, egli faceva fare loro un “giro con la sua carrozza dentro ad una scatola insieme a tante altre monete di metalli differenti”. Forse quindi la possibilità che le vendesse per buone non è poi tanto remora. in ogni caso credo che le monete in stagno dorate di cui parli sono quelle coniate alla fine della sua carriera mentre sappiamo che ne esistono in metallo buono che, non fosse talvolta per le foto pubblicate sul libro sulla vita dì Becker, potrebbero ancora passare per buone. Ecco una di quelle in metallo bianco1 punto
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Il Gazzettino di Quelli del Cordusio ora a Castellammare di Stabia, buon Convegno !1 punto
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Mi ero dimenticato di mettere le foto della moneta dopo arrivata. Provenienza: Asta bertolami 101 lotto 1445. Ho reputato opportuno, a scopo didattico per chi volesse approfondire la questione, Accompagnare la foto con un semisse e un tremisse di Teofilo, sempre di provenienza Bertolami di qualche asta fa (Bertolami E41 lotti 645 e 652 ). E' interessante osservare come la quantità di oro decada con gli anni. La prima emissione, in ordine temporale, è probabilmente il tremisse dii Teofilo, segue il semisse, infine il tremisse di Michele III è praticamente in elettro.1 punto
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Segnalo la recente pubblicazione degli Atti del 57° Convegno Internazionale di Studi sulla Magna Grecia: ??? ????? ?????. ???????? ? ??????, ???????? ? nuo?? ???????, svoltosi a Taranto nel 2017. Il volume contiene, oltre a pregevoli contributi a carattere storico, archeologico, epigrafico, ecc., due interessanti studi numismatici riguardanti la zecca di Caulonia e quella di Terina. Buona lettura!1 punto
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Buongiorno a tutti, come si dice la notte porta consiglio, mi sono ricordato che negli anni '80 un mio carissimo Zio il giorno del mio compleanno si presentò a casa e mi regalò una tuta da calcio e poi mi diede due monetine e mi disse: "Un giorno quando sarai grande con queste ci farai un sacco di soldi". Le ho conservate, gelosamente, in una scatola di biscotti pensando al tesoro che mi era stato donato. Sono rimaste nel buio della scatola per tanti anni e solo ogni tanto le andavo ad osservare fantasticando a cosa avrei potuto fare da grande. Ormai erano passati vent'anni che le monete erano rinchiuse nella scatola ed ero curioso di sapere quanto ero ricco ... ecco era giunto il momento per fare "Un sacco di soldi". Ho aperto la scatola e presi una delle due monete con un brivido di emozione che ricordo ancora adesso e la porta a valutare da un numismarico vicino casa: Il perito la esamina e con un sorriso ironico inizia a sentenziare....ormai a capo chino ero in trans altro che un sacco di soldi dopo vent'anni mi ero reso conto che mio Zio si era mangiato un "sacco di merendine Mister Day". Non ero ricco, non avevo un tesoro ma solo un toy coins, come disse il perito, a scopo didattico e mio zio invece il diabete?. Alla fine @nikita_ una bella replica di Caracalla e la Vittoria di Partica spero possa trovare posto altrimenti può continuare a rimanere nella scatola di biscotti? P.S.: nota documentale sulla moneta ma lascio agli esperti di tale monetazione correzioni e/o eventuali info storiche: l'arco di datazione della moneta ha un limite inferiore nel 201, l'anno nel quale Caracalla assunse la titolatura ANTONINVS PIVS AVG, mentre nel rovescio della moneta veniva richiamata la grande vittoria sui Parti, VICT PART MAX. Descrizione sommaria: Dritto. ANTONINVS - PIVS AVG. Caracalla, busto giovanile, laureato, paludato e corazzato a destra. Rovescio. VICT PA-RT MAX. La Vittoria alata, paludata, avanza a sinistra sorreggendo con la mano destra una corona e con la sinistra una palma.1 punto
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Vedo la mia moneta far bella mostra nel museo. Quale onore! ? Ciao a tutti da Stilicho1 punto
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Buonasera, voglio condividere con gli amici del forum questa curiosa ribattitura del mezzo baiocco anacronistico1 punto
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Però le copie del Becker di aurei gallici in metallo vile difficilmente potevano passare per autentiche. Accusato di essere un falsario, si difese così:1 punto
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Che a quanto pare è defunto il 12/10/2021 per mancato rinnovo dell'host. https://website.informer.com/tuttonumismatica.com Attualmente l'indirizzo "tuttonumismatica.com" corrisponde a un sito commerciale in inglese.1 punto
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Buonasera, ti dirò, ormai; avevo preparato( già da almeno 7/8 mesi), una cartella con vecchie discussioni che secondo me avevano scritto - o riscritto, a seconda dei punti di vista- la storia di questa sezione ma poi, dopo aver letto le dichiarazioni d’intenti dei vertici di questo forum (comitato scientifico, valorizzazione di vecchie discussioni dal contenuto di indubbia valenza storico/numismatica) mi sembrava perlomeno anacronistico perseguire nel mio intento, ma forse mi sbagliavo… bravo, ben fatto!1 punto
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Dire che è rovinata è persino un eufemismo… ? vero, è un peccato, ma ha comunque la sua storia da raccontare…1 punto
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Ciao Penso si tratti di un double denier di Clemente VII per Avignone Tipo questo https://www.cgbfr.es/comtat-venaissin-avignon-clement-vii-robert-de-geneve-double-denier-ou-sesino-n-d-avignon-b-tb-,fwo_541761,a.html1 punto
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Ad esempio in questa discussione si vede un denario punzonato con la lettera S1 punto
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Buonasera! Questa sera pubblico una delle mie preferite (ovviamente dopo le piastre)1 punto
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Seconda guerra mondiale Invasione giapponese delle Filippine A guerra finita l'organizzazione 'Japanese War Notes Claimants Association of the Philippines' raccolse e timbrò le banconote utilizzate durante il periodo d'invasione. Cercò di ottenere, prima dal Giappone e poi dagli Stati Uniti, il rimborso per i danni di guerra subiti, ma in entrambi i casi senza successo [*] 10 pesos 1942 [*] Per l'approfondimento dei fatti: Banconote non timbrate - 5 e 10 cent 19421 punto
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Mi hanno segnalato che è passato in TV questo. Casaro che produce formaggi a forma di monete. Quelli in fondo immagino siano gli stampi. Lo devo trovare! ?1 punto
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Grande! Grazie per averla postata! Una Romana è sempre accetta,sempre affascinante. Qui abbiamo un orrore di Nerone! Beh anche io li avrei spesi 5€, specie se è un pezzo costoso. Sarei arrivato a intraveder Nerone al dritto,ma il rovescio .....? Ne dovessi aver altre,sai dove farle riposare, ho @nikita_ che mi " fabbrica" una grande struttura per questo museo con le sue "pazze" idee al pc ? Grazie ??1 punto
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Ringrazio il Circolo Numismatico Ligure per aver organizzato la visita guidata alla scoperta della monetazione genovese dagli albori alla chiusura della zecca. Belle e rare le monete esposte provenienti dalla collezione civica di Genova e dalla collezione Carige. Mi hanno affascintato le 25 doppie in oro dal peso di ben 168 g e i 6 scudi in argento che, dato il loro largo pessore, stanno in piedi da soli! Interessante anche l'ipotesi dell'origine della porta urbica rappresentata sulle monete genovesi per cinquecento anni (v. immagini)1 punto
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Vivendo sia in Italia che all'estero noto una netta differenza di abitudini, comportamenti e regole: nel Belpaese ci sono più indisciplinati in ogni settore ma non è una questione di genetica, clima o cultura-temperamento latino (come viene spesso detto in modo spregiativo) ma è una questione di : 1) mancanza di educazione che deriva da lacune scolastiche e familiari (non voglio generalizzare, però quante ore si dedicano a scuola per insegnare i comportamenti corretti da tenere in strada? o che tipo di esempi diamo ai nostri figli quando guidiamo la macchina o una bicicletta?) 2) assenza di controlli capillari 3) incertezza della pena Questo alimenta o stimola i comportamenti scorretti: un pedone scorretto è anche un ciclista scorretto come pure un automobilista scorretto, perché applica in tutte le situazioni il medesimo comportamento.1 punto
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Il Gladiatore Un grande film con interpretazioni magistrali. All'eroe Massimo Decimo Meridio interpretato da Russel Crowe si contrappone il suo grande antagonista Commodo di Joachim Phoenix che spesso ruba la scena all'eroe. Il protagonista è un un'eroe tragico che lotta e combatte per una ragione ideale, un film epico da vedere e rivedere.1 punto
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Tornesi Cinque del 1841, l'ultimo millesimo a riportare un Busto ancora imberbe del giovane Ferdinando II . Magliocca 702 Rara1 punto
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Relativamente alle emissioni attribuite e attribuibili a Vittoria (ma forse più propriamente attribuibili alla zecca imperiale itinerante al seguito di Federico II in azione nel nord Italia) non si può prescindere dallo studio pubblicato sulla R.I.N nel 2002 da Bazzini e Ottenio. Nello studio citato gli autori partono da una approfondita analisi dei documenti storici (da quelli contemporanei ai fatti del Salimbene e di un anonimo cronista piacentino, a quelli appena posteriori ai fatti riportata nel Corpus Chronicorum Bononiensium, fino agli studi dell'Affò, del Lopez ed altri). Da segnalare che nel loro studio Bazzini e Ottenio escludono che i denari scodellati descritti dal Biaggi, sopra riportati, siano da attribuire a Vittoria, quanto piuttosto a Milano. Per il resto vi invito a leggere i'articolo scaricabile al collegamento sotto riportato. https://www.academia.edu/543100/Il_vittorino_di_Parma_quale_moneta Allego anche il riferimento alla scheda presente su "le zecche italiane..." pubblicato nel 2011 da L.Travaini (scheda a cura di M.Bazzini) https://www.academia.edu/29789019/Voce_VITTORIA_in_Travaini_L_ed_Le_zecche_Italiane_fino_all_Unità_Roma_2011_pp_1243_1244 saluti Mario1 punto
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Buongiorno a tutti, @VALTERI questo è l'altro candidato che, per svariate ragioni, più si avvicina al tipo descritto nelle prime cronache posteriori e indicato da Michele Lopez a metà 800' come "vittorino". Qui però sorge un problema, senza indagare troppo limitiamoci a considerare la decina di varianti citate dal CNI e credo anche dal MIR, rifacendoci ad un conto "della serva," approssimativo sicuramente ma comunque verosimile, proposto dall'amico @adolfos in "denari di Lucca" sul volume di coniazioni e sulla durata dei conii nella zecca toscana nei decenni a cavallo tra XII e XIII secolo, si intuisce come sarebbero serviti una decina di coppie di conii diversi per coprire il semestre in questione, e questo a parità di monete coniate con Lucca. Tralasciando il volume di coniazioni, che per Vittoria era probabilmente inferiore, consideriamo che non ad ogni cambio di conio corrispondeva una variante epigrafica o di iterpunzione si deve supporre che le nostre 10 varianti siano veramente troppe per un semestre.1 punto
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Buonasera a tutti , una delle mie più belle. Piastra Ferdinando IV 1805 Magliocca 392 Ne vado molto fiero, moneta che ho amato dal primo momento che l'ho vista. Aspetto vostri commenti, siate onesti non mi offendo. Saluti Alberto1 punto
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Ciao a Tutti, continuando con questa tipologia, posto il 120 Grana di Francesco I° anno 1826, moneta che, soprattutto al Diritto, ha poco rilievo ( sia per il tipo di conio, sia per l'usura ). In realtà la moneta è più che altro un pretesto per introdurre la figura del Re, persona che gli storiografi considerano di carattere debole, incline alla melancolia ( ai giorni nostri depressione ), poco brillante se non addirittura insignificante, compresso tra il lunghissimo regno di Ferdinando IV e quello di Ferdinando II°. In realtà, anche in questo caso, probabilmente sarebbe utile una rivisitazione storica. Leggendo infatti il libro di Antonio Ghirelli “Storia di Napoli”, è descritto il momento del trapasso di questo Re che, sentendo la vita fuggire, chiamò al capezzale il figlio e successore Ferdinando e profferì questa frase che mi pare veramente degna del miglior filosofo: “ La vita è vanità, sogno e ombre fuggenti” Cari Saluti, Beppe1 punto
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Per i 2 euro "Falcone e Borsellino" è l'immagine iconica che tutti ci aspettavamo e va bene così. La moneta "Polizia" non mi dice niente.1 punto
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10 Leke 1968, Albania. Moneta commemorativa emessa per i 500 anni della morte di Scanderbeg, eroe nazionale dell Albania.1 punto
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Sarà pura pareidolia, ma a me al rovescio pare di vedere un grosso busto barbuto volta a destra, con qualcosa sul capo che mi ricorda Serapide. Buona serata da Stilicho1 punto
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