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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/06/21 in Risposte
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Nel mito degli Elleni, Iolao è figlio di Ificlo e re, in Tessaglia, della piccola città di Filace . Sposato da un giorno con Laodamia, figlia del re di Iolco, per onorare il giuramento reso assieme ai pretendenti ad Elena, raggiunge in Aulide l' esercito degli Achei e con questi conduce le sue 40 navi verso Troia . Approdati alla spiaggia di Troia, nessuno degli Achei sbarca poichè è noto un oracolo che profetizza che il primo di loro che metterà piede a terra sarà ucciso . Iolao balza per primo dalla propria nave e corre alla battaglia contro i Troiani, sarà ucciso forse da Ettore e la guerra di Troia potrà avere inizio : dal suo gesto, Iolao diviene 'il primo a saltare', ovvero Protesilao . Ade e Persefone concederanno a Protesilao di lasciare per un giorno gli Inferi per poter rivedere una ultima volta la sposa Laodamia . In epoca storica, Protesilao è eroe onorato ed oggetto di culto nella Tracia ed in Tessaglia dove, nella città di Filace, esisteva un antico santuario a lui dedicato . Circostanza poco comune nella monetazione greca, l' eroe Protesilao è raffigurato su rari tetradrammi di Skione che ne riportano la testa elmata con il suo nome inciso sulla cresta dell' elmo : Tebe di Tessaglia, vicina a Filace, si ritiene ne rappresenti, su emidrammi di epoca ellenistica, il momento della discesa in armi dalla nave .5 punti
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Complimenti da parte mia per i contenuti ma anche, sopra ogni cosa, per il clima disteso ed amichevole dalla discussione. NOn solo ma è una discussione "cross over" dove non si parla solo di lega, conservazione, pesi, diametri ma anche di statuaria, di Mito. Questo è ciò che auspico sia la Sezione , una sorta di agora dove trovarsi a discutere di monete come testimoni della Storia senza tensioni o nervosismi. E dove approfondire qualche dettaglio specie dal punto di vista storico. Numismatica e Storia sono legate indissolubilmente. Non si può studiare l'oggetto "moneta" senza sapere cosa c'è dietro. Questi sono i commenti che come Curatore sono molto lieto di leggere. Un clima disteso predispone alla lettura e magari anche all'intervenire. Inoltre il secondo commento rimarca ancora una volta ciò che spesso affermo (ed ho fatto anche qualche riga sopra): "dietro l'oggetto 'moneta' vi è Storia, fatta di persone e delle loro vite, del tutto simili a noi ma inserite in un contesto socio-culturale e storico diverso dal nostro". Grazie amici! Illyricum5 punti
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Ancoro più carissimo Adelchi, ti ringrazio delle gentili parole e devo dire che discutere e parlare amabilmente esprimendo le proprie idee e tesi è una delle cose migliori della vita secondo me, soprattutto se fatto con persone gentili, colte e beneducate come te. E' un piacere dell'anima che non deve essere turbata da irrigidimenti, ostilità, insulti e quant'altro ogni tanto si possa leggere in qualche tread di questo nostro bellissimo Forum. Premesso questo e senza voler scivolare in tortuose ed infinite discettazioni sul cristianesimo delle origini, vorrei ricordare che Marco Lucio Minuzio sembra citare correntemente gli scrittori per lui antichi, quali Cicerone, Varrone, Seneca, anche in maniera più precisa di Tertulliano, africano come probabilmente anche lui. E' uomo molto colto, di ceto alto e coinvolto come avvocato nell'attività forense, vive a Roma, egli stesso è uno dei tre personaggi del suo libro, in funzione di giudice della contesa tra un pagano e un cristiano. Appartiene dunque a quel ceto dirigente che non vorrebbe disequilibrare la società romana costruita attraverso secoli di commistione culturale greco-romana con sommovimenti religiosi bruschi e oltremodo rivoluzionari. Se ne è discusso e se ne discuterà per sempre se il cristianesimo nelle sue origine fosse sessuofobico ma, a mio modesto avviso, sono semmai state le epoche successive a trasformare una iniziale idea di regolazione della sessualità/ amore in una negazione della sessualità... ovviamente tema spinoso e di difficile perimetrazione. Comunque sia, M. Lucio Minuzio scrive in una epoca in cui certamente la iconografia della Diana Efesia è ben presente e diffusa, oserei dire popolare... e parecchi reperti che la raffigurano, tra cui numerose monete ( anche di epoca adrianea), sono giunti a noi , quindi credo conosca bene ciò di cui parla e di cui è colto contemporaneo. Piuttosto, se dovessi addentrarmi nella discussione della arcaicità troverei terreno fertile nel discorso di cosa effettivamente ci fosse alla base del culto di Diana Efesia. Una Diana così distinta dai canoni iconografici italici in veste di Amazzone... sembra assodato che tragga le sue origini dalla Dea Madre in connubio con la Potnia Theron.... e qui andremmo veramente addietro nel tempo, forse con riti e simbologia ben differente da quella del II secolo dopo Cristo... aprendo quindi le porte a una trasformazione di simbologia tra una cosa e un'altra dalle forme tondeggianti... Come ulteriore punto ( direi d) a quanto detto nel post precedente, aggiungerei che le rotondità sono comunque poste nell'area mammaria femminile tipica... ma forse con riferimento a quella produzione iconografica dell'originario mito, di cui ben poco sappiamo. Un cordialissimo saluto, Enrico P.S. questi pour parler mi piacciono molto ...5 punti
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Napoletana del giorno per gli amanti dei grandi nominali : Ferdinando I 10 Tornesi 1819 Simbolo stella a 6 punte. un caro saluto e condividete.5 punti
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Sabato mattina ho seguito un pezzetto dell'asta Bolaffi che riguardava le monete "vecchie" Savoia. Puntualizzo che non ho preso nulla, anche se a qualche moneta ho fatto qualche offerta... Volevo però sottolineare come nel giro di poco più di un mese sono passate all'asta due importanti monete ossidionali, due esemplari di 2 Fiorini dell'assedio di Vercelli del 1617. Era una vita che non mi capitava di vedere un esemplare di questa moneta, ora in poco tempo se ne sono viste due. L'assedio della città di Vercelli si colloca nella storia nel periodo della guerra di successione del Monferrato. Era il 1612 quando muore Francesco IV, ultimo Marchese di casa Gonzaga, e Carlo Emanuele I rivendica i suoi diritti alla successione invadendo quel territorio. Tutte le potenze europee di quel periodo, imperatore compreso, si rivoltano contro il duca Sabaudo ed è quindi guerra che durerà per ben 5 anni. Dopo diversi avvenimenti a favore di Carlo Emanuele I, nella primavera del 1617, Pietro da Toledo a capo di 30000 uomini mette sotto assedio la città di Vercelli e, nonostante la sua resistenza e i tentativi di aiuto del Duca Sabaudo, alla fine di luglio cadde nelle mani nemiche. Due mesi dopo, grazie alla pace di Pavia, la città viene restituita. Durante questo assedio, Il marchese di Caluso a capo della città, vista la mancanza di circolante fece battere delle monete ossidionali, le quadruple d'oro, che probabilmente non ebbero corso, e i due fiorini in mistura. È segnalata anche una moneta più piccola, probabilmente però si tratta di un falso. Ora, essendo le monete ossidionali molto interessanti per i collezionisti di qualsiasi tipologia monetale, ho voluto iniziare questa discussione per lasciare traccia delle due monete passate una sull'altra Negrini del 31 ottobre e l'altra passata all'asta Bolaffi del 3 di dicembre. La prima,di cui allego le immagini, di 6,82 grammi di peso è stata aggiudicata a €5500 più diritti d'asta La seconda di 6,81 grammi di peso è stata aggiudicata a €6000 più diritti Ora io non saprei scegliere fra le due, mi accontenterei di una qualsiasi, ma mi piacerebbe sapere quale e perché voi la preferite...4 punti
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Buonasera...condivido il mio 2 grani 1803 ribattuto su 2, è il pezzetto per la tipologia più carino che ho! Lo faccio pensando che è in arrivo un bel 1804 ribattuto su 3 (ribattitura inedita) che ho preso di recente in asta. Posterò anche lui, intanto questa...buona serata Cristiano.4 punti
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Non mi osavo dare questo consiglio a @Reale Presidio, ma la moneta "spacchettata" sarebbe meglio. Sono per "Libera e Bella", scusate l'off-topic. Buona Serata4 punti
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Condivido la mia Piastra del 1852 " modello base" come direbbe @motoreavapore3 punti
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Caro Vitellio ,non mi aspettavo niente di meno da una persona intelligente quale evidentemente tu sei. Premetto che la mia posizione riguardo all'identificazione delle appendici presenti sulla statua non ha dignità superiore a nessun'altra. Vorrei però farti notare che la fonte che tu citi è cristiana e quindi ,probabilmente ,non molto ferrata sull' iconografia pagana della divinità principale di Efeso e quindi già pregna (la fonte ) della sessuofobia tipica del cristianesimo che gli ha fatto vedere e identificare erroneamente ciò che non capiva ( è tipico della mente umana cercare di ottimizzare sempre ,in base alle proprie conoscenze ,anche quando queste sono lacunose ,traendo conclusioni a volte errate ). Quanto alla statua in se stessa è chiaro che è una rielaborazione di secondo sec d.C e quindi orientalizzante ,piena di orpelli come era nel gusto di quei luoghi tendenti al medioriente ,di un archetipo di stile quantomeno severo se non addirittura arcaico , una variazione sul tema praticamente . Naturalmente la mia è una posizione personale ,di chi ha voluto leggere tra le righe delle fonti che tu hai giustamente citato ,guardando un po' più in là , magari sbagliando ma volendo i metterci un po' del mio.. Poi si fa pour Parler...3 punti
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Carissimo Adelchi, pur conoscendo le versioni a cui tu accenni, che non sono ipotesi in sè disprezzabili, come altre ancora ( uova, come simbolo generativo, al pari dei testicoli e delle mammelle) ancora propendo su quella delle mammelle, per 3 motivi : a) se ne parla in una fonte dell'epoca ( non escludo che ce ne siano altre ma non ne sono a conoscenza). Si tratta di un passo dell'Octavius di Marco Minucio Felice, apologeta cristiano, che la scrisse intorno al 197 d.C , sostanzialmente coevo a questa statua (che è copia romana di originale efesino che, se conforme a quest'ultima, faccio fatica a pensare fortemente arcaica, data la ridondanza di elementi decorativi ed orpelli vari, ci vedo piuttosto uno spiccato influsso orientale) e che doveva essere a conoscenza delle tradizioni, quantomeno romane. Mi riferisco a questo passo : “Diana interim est alte succincta venatrix, et Ephesia est mammis multis, et uberibus extructa, et Trivia trinis capitibus et multis manibus horrifica" Passo che descrive le tre principali raffigurazioni di Diana : come Diana cacciatrice "profondamente succinta" (agili e corte vesti da cacciatrice) ( foto 1), come Diana Efesia dalle molte mammelle ( in discussione) e come Trivia, spaventosa dalle tre teste e molte mani. Mammis multis , dunque " dalle molte mammelle" Ho volutamente tralasciato "et uberibus extructa" che così scritto vorrebbe significare " e costruita con poppe", in quanto vi è una secolare e fondata diatriba sulla corruzione del termine Verubus ( giavellotti ) nel termine uberibus ( poppe) , con riferimento alle due verghe lanceolate che in talune raffigurazioni complete sorreggono la statua ( foto 2 ). b) la statua è vestita, non in topless... quindi purtroppo niente areole e capezzoli al vento.... ? c) a parziale completamento del punto b) il materiale della statua ( la parte d'epoca, quindi non la testa le mani e i piedini) è in alabastro giallo, come la veste gialla che Zeus le donò a sua richiesta, quindi interamente vestita in giallo, mammae comprese ... Un cordiale saluto, ? Enrico3 punti
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buongiorno ho una domanda da porre che, pur riguardando la monetazione europea dell'800, e pertanto attinente alle discussioni "monete contemporanee estere", ricopre un aspetto più economico che numismatico, e quindi ritengo possa essere più generalista, e per questo ho scelto la sezione "piazzetta". Avessi sbagliato chiedo venia e non mi risentirò se verrà spostata. La questione riguarda le coniazioni europee auree dell'800: premetto che il mio interesse numismatico è incentrato solo su questo periodo (in particolare sul centenario che va dal congresso di Vienna alla fine della prima guerra mondiale). Questo per svariati motivi: finalmente la tecnologia permise la coniazione di monete ben fatte, il secolo in questione è stato ricchissimo di fermenti sociali, artistici e tecnologici (ormai tutti concordano sulla nascita nell'800 della cosiddetta seconda rivoluzione industriale), culturalmente mi sento ancora in grado di immedesimarmi in quel secolo, mentre fatico a farlo per periodi anteriori ed ho un certo fastidio per il secolo in cui sono nato, quando penso ai tanti errori che l'umanità ha commesso in quegli anni (ma questa non è più una questione numismatica, per cui sorvolo). Vengo al sodo: essendo l'800 il secolo per eccellenza del bimetallismo, pressochè ogni stato coniò grandi monete d'oro: i 100 franchi francesi, le 100 lire italiane. le 5 sterline inglesi e così via. Mi sono dilettato a conteggiare i quantitativi coniati dai vari paesi, e riporto qui i dati da me desunti: Francia 28,471 tonnellate d'oro in monete da 100 franchi Italia 9,923 tonnellate in monete da 80/100 lire Regno Unito 4,869 tonnellate in monete da 5 sterline Austria 1,929 tonnellate in monete da 100 corone non ho avuto il coraggio di fare gli stessi conteggi relativamente alle coniazioni USA di monete da 20 dollari: tale quantità essendo stata di gran lunga troppo superiore all'intera produzione europea, e allora mi sono fermato. Mi pare ragionevole pensare che la notevole produzione di tali monete fosse spiegata dall'esigenza di far fronte all'incrementato scambio di beni internazionale, non penso proprio che tale quantità venisse prodotta solo per questioni di immagine e di prestigio nazionale: ne sarebbero bastate molte meno (penso alle coniazioni post guerra mondiale di VEIII). E la Germania? La Germania, dopo la proclamazione dell'impero, visse uno sviluppo economico ed industriale senza pari: il reddito nazionale raddoppiava ogni 15 anni, la popolazione aveva smesso di emigrare alla ricerca di maggior benessere ed anzi la nazione soffriva la carenza di mano d'opera; "in pochi decenni la Germania avrebbe conquistato la superiorità in Europa" (da: Mario Silvestri "la decadenza dell'Europa occidentale"). Dirò di più, riportando uno scritto del maresciallo Foch (che non fu certo un estimatore della Germania): Dopo tanta prolusione la domanda numismatica la Germania quindi era ricca, se non ancora la più ricca d'Europa, era destinata ad esserlo a breve: perchè allora non coniò mai grosse monete auree? La sua moneta di maggiori dimensioni, il 20 marchi, era poco più grande del marengo (7,965 grammi contro 6,45) e con un marengo non si acquistavano certo grandi cose: secondo i coefficenti Istat 1 marengo dell'800 corrisponderebbe a circa 96 Euro attuali; mi rendo conto che questa conversione lascia il tempo che trova, diverse essendo le esigenze e i tenori di vita di allora confrontati con quelli di oggi, ma risulta comunque pacifico che acquistare una casa nell'800 tramite piccole monete non era agevole, bisognava mettersi a contarne centinaia! Direte che la spiegazione si trova nell'uso di banconote? Ma se si usavano banconote in Germania si sarebbero dovute usare anche altrove, no? E allora perchè coniare? E comunque la banconota dell'800 garantiva la conversione in oro, per cui siamo al punto di prima, l'oro serviva ancora e, se in quantità ragguardevoli, necessitava di monete di grosso taglio. Un'altra spiegazione potrebbe trovarsi nell'azione bismarckiana, che abbandonò la politica del libero scambio, barricandosi dietro una trincea protezionistica. "Se non abbiamo bisogno di inertfacciarci economicamente con l'estero, nemmeno abbiamo bisogno di grandi monete; per i consumi interni bastano le piccole." Non so, di politica economica ne so ben poco per darmi una risposta, ed è per questo che pubblico la mia curiosità, sperando di sentire opinioni più illuminate dei miei flebili tentativi di comprensione del fenomeno. Grazie2 punti
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Ciao bella e interessante discussione, io propendo per teoria dei testicoli, e concordo con @Adelchi66 sul fatto che ci sia stata un'interpretazione religiosa cristiana, è anche da capire. Ho visto più volte da vicino le statue di Artemide conservate al museo di Selcuk che ospita i reperti di Efeso, e penso siano servite da modello per le copie, e osservando bene oltre alla forma anche come sono posizionate, non portano a pensare a dei seni, poi la vera interpretazione penso che la sapessero solo i sacerdoti e gli scultori dell'epoca. Se non vi dispiace vi posto alcune foto delle suddette statue, ho ridotto il formato. Silvio2 punti
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In effetti la staticità non e’ una nostra caratteristica ?, fermandoci al solo Gazzettino che e’ partito nel 2017 di strada e di numeri ne abbiamo fatti, ma non dimentichiamoci dei due Speciali che a loro modo hanno una valenza e un significato molto importante anche ora...2 punti
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Ciao @jukes19 La patina precedente era veramente brutta, anche secondo me hai fatto bene a pulirla. La bassa conservazione della moneta non permette di evidenziare i rilievi in modo ottimale ora che è pulita. Mettila a riposare in un vassoio ricordando di girarla di tanto in tanto e sicuramente fra qualche anno ritornerà ad essere piacevole. Saluti2 punti
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Sulle conservazioni non sono la persona più indicata ma, detto questo e considerate le foto non eccelse, direi che, per la tipologia, un MB+ ci potrebbe stare. Magari @gennydbmoney, o altri esperti, potrebbe darti una valutazione più coerente della mia..2 punti
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Ha più una valenza da studio che interesse collezionistico. Direi che non ha valore economico2 punti
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Ciao Rocco Dico la mia. Per me è coeva,nel rispetto del Re. Fatico a pensare che una persona faccia questo scempio,sia visto nell' ottica dell' appassionato,sia nell' ottica normale. Non trovo il senso di sprecar tempo e energia nel cancellar "a gratis" la contromarca. Il senso lo trovo,se fosse stata fatta a posta nel rispetto del Re e della monetazione. A tal proposito, sarebbe molto interessante scoprire se ne esistono altre cosí,che potrebbero giustificare la mia considerazione? Saluti2 punti
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Buongiorno!! Aggiungo il mio ultimo acquisto. Scudo della croce di Giovanni I Corner. Moneta abbastanza comune e in conservazione bb. Particolarità è il massaro Tommaso da Mosto considerato abbastanza raro. La sigla è DM stranamente è non come ci si aspetterebbe. Chissà perché. Proveniente dalla collezione Marquis Alb. Von Hoenkubin ex asta Lanz 23 del 1982.2 punti
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Non solo c'è gente che le acquista, in molti casi pare che si scannano addirittura... io tempo fa vidi, tra le molte, un'inserzione di banconote 0 euro di un dato venditore su ebay e risultavano venduti più di 400 esemplari. Poi uno deve svendere in modo drammatico certi pezzi di storia e sudare per venderli in motli casi2 punti
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Mi è arrivata la comunicazione che con questa discussione sono ritornato ad essere Marchese! Non più COMES SABAUDO ma MARCHIO IN ITALIA! ? Chissà quanto tempo impiegherò a diventare DUX SABAUDIE!! ?2 punti
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Per le grandi transazioni sia in ambito internazionale che nazionale si usava ovunque ormai la carta, non solo banconote ma anche obbligazioni e buoni del tesoro, tuttavia l'uso di strumenti indiretti per il trasferimento di crediti risale già al medioevo, alle fiere di Champagne e allo sviluppo dei primi banchi in Italia e in Europa, trasportare grossi quantitativi di monete era problematico economicamente, pericoloso oltre che scomodo, ragion per cui si cercavano mezzi alternativi fin da quei secoli: compensazione dei debiti attraverso l'acquisto di merci e pagamento in moneta solo delle differenze, uso delle lettere di cambio con possibilità di girata e diffusione dei banchi con le loro filiali...ovviamente nel secondo ottocento con l'enorme sviluppo dell'economia e degli scambi tutto ciò raggiunse un progresso senza precedenti, enormi somme venivano scambiate in tempi molto rapidi da un capo all'altro del mondo, le monete auree e d'argento di maggior valore riposavano spesso nei caveau delle banche e la carta si muoveva al loro posto, naturalmente vi era anche circolazione effettiva delle monete per gli scambi più ridotti, quotidiani, l'uso della moneta d'oro e d'argento di grosso modulo divenne più consueto negli scambi grazie alla maggior produzione di questi metalli nel corso dell'ottocento, soprattutto l'oro, sempre piuttosto raro nei secoli passati, divenne molto più disponibile grazie alle scoperte di miniere in Siberia, Australia, California, Alaska e Sud Africa, questo permise la coniazione di un numero impressionante rispetto al passato di monete auree, anche di moduli prima assai inconsueti, però a circolare in maniera effettiva erano i pezzi intermedi, le sterline, i marenghi da 20 franchi e 20 lire, i pezzi da 10 e 20 marchi e da 20 e 10 corone... i massimi moduli erano molto più rari in circolazione, e non escluderei che anche nel loro caso vi fossero motivi di prestigio internazionale alla base della loro coniazione, evidentemente i tedeschi si accontentarono di un prestigio fatto di cose più concrete e meno appariscenti...1 punto
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Credo si tratti di un 1663 anche se probabilmente è stato usato per errore un 8 finale. Ti posto una moneta analoga passata in asta. D'altra parte un 8 maravedis 1668 non risulterebbe da nessuna parte. https://aureocalico.bidinside.com/it/lot/38212/1663-felipe-iv-m-madrid-s-8-/1 punto
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Caro Mario gli “Speciali” stanno al “Gazzettino” come gli “Almanacco Topolino” stanno a “Topolino” per utilizzare una divertente analogia dei tempi lontani in cui entrambi avevamo i pantaloncini corti e le ginocchia sbucciate per le partite all’oratorio ?. E vi meritate l’augurio di aver la stessa fortuna degli eroi di cartone di papà Walt Disney, il più grande genio dei fumetti di sempre. ?1 punto
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No, forse mi son espresso male.. il tuo corrisponde al n 81, quindi R, al massimo R2 ( ma questo lo penso io.. ) perché con 4 globetti; quello dell’articolo che ha postato Santone, e che forse ti ha ingannato, corrisponde ad altra tipologia, molto più rara ( R5 ).1 punto
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@CdC visto che non si tratta di una richiesta di “identificazione” si potrebbe spostare nella sezione giusta? “ Monete e medaglie delle due sicilie “ , grazie1 punto
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Ciao a tutti, L'ho trovata per puro caso girovagando online... Io penso che questa 33 sia stata una BOMBA coeva, vedo sia le schiacciature al rovescio in corrispondenza della contromarca e sia come fai notare tu Rocco la prima B.... Per quanto riguarda l'abrasione penso non sia coeva, ha pensato (sbagliando) di non poterla vendere dato lo "sfregio" e ha fatto in modo di cancellare tutto in vista di un più facile guadagno. Peccato una bellissima bombetta. Saluti a tutta la sezione. Raffaele.1 punto
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https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/otto-anelli-3-cavalli-variante-inedita-filippo-iii/&ved=2ahUKEwiiw_GPus_0AhXmMewKHVCNDKcQFnoECAoQAQ&usg=AOvVaw0kyLdMP_W_PSTx7isRb9Vs1 punto
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Bella sfida, i rilievi di quella di Bolaffi o il fatto che quella di Negrini non abbia crepe convergenti? Sicuramente quella di Bolaffi sarà da trattare coi guanti. stupito anche io nell’averne trovate due così in poco tempo (e stupito anche della parte di Casale da Bolaffi). Complimenti @savoiardo per la concessione del titolo! N.1 punto
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Purtroppo non è l'esemplare ex Lanz 23 che comprendeva la collezione Von Hoenkubin. In questa collezione c'era effettivamente uno scudo con D M (n. 1631), ma non è questo esemplare. Questo proviene dall'asta NAC 108, n. 683, dove effettivamente viene citato il catalogo Lanz 23, ma è un errore del compilatore. La moneta successiva n. 684, invece, corrisponde a quella del catalogo Lanz al n. 1632. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buon giorno. Pure io non amo tanto "pulire" le monete. Però devo constatare che il lavoro che hai fatto è davvero molto buono.?1 punto
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@Arka sui buchi storici sono d'accordissimo, io mi riferivo a quelli fatti in tempi moderni, sono due situazioni estremamente diverse (nonostante il buco sia lo stesso)1 punto
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Ho fatto qualche ricerca. I Tizzone di Desana come imitatori avevano molta fantasia Lo stesso rovecio che è anche sulla imitazione di un tallero di Salisburgo. Lo stemma invece imita quello del tallero di Mansfeld. San Giorgio è tipico dei talleri di Mansfeld e questo assomiglia molto ma la legenda è diversa ne concludo che la moneta di @paultss è molto probabilmente autentica, A meno che qualcuno si sia divertito a fare imitazioni delle imitazioni di Desana.1 punto
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Confermo il RIC VIII, n. 68 e l'errore nel riferimento che avrebbe dovuto essere il n. 66. Il tutto è confermato dall'immagine pubblicata nelle tavole (il numero in grassetto significa questo). Infatti a tav. 25 il n. 68 corrisponde alla moneta di @Gianluca Giacalone. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ragionando sulla datazione della statua originale e del tempio che presumibilmente la ospitava, si potrebbe considerare che l' edificio, ricostruito già al tempo di Creso per una precedente distruzione, è poi dolosamente distrutto, pare in cerca di fama, da Erostrato nel 356 a.C. ed ancora ricostruito tra fine IV - inizio III a.C., con fronte ottastilo e non tetrastilo come riduttivamente raffigurato nel cistoforo di Claudio che segue . una buona giornata1 punto
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Moltissimi esemplari dell'alto medioevo sono bucati. Soprattutto quelli finiti come bottino in mano agli Ungari, che li utilizzavano per abbellire vesti e ornamenti dei cavalli. Quindi questi buchi fanno parte integrante della Storia. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Per me già un foro su di un 5 centesimi di Euro coniato ieri mi fa rabbrividire ma vederlo su monete storiche è proprio il male...1 punto
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Ciao, avendo pubblicato già un'altra discussione su questi tre aurei, volevo sottoporre all'attenzione degli esperti di tale monetazione un particolare che mi ha molto incuriosito(da neofita apprendista) ed al quale ho cercato di dare una mia spiegazione. Sono bellissimi aurei, che da quando si evince dalle foto anche se non eccelse, coniati dalla stessa coppia di conii. Presentano un grado di conservazione pressoché identico(forse ritrovati nello stesso ripostiglio?) ma la cosa che più mi ha incuriosito è che sono praticamente identici(tranne che per la forma del tondello). Soprattutto il rovescio. Quello che maggiormente ha attirato la mia attenzione sono dei segni che si possono intravedere sul rovescio(e che evidenzio in rosso nelle foto postate) che in un primo momento mi avevano dato l'impressione di essere delle normali linee di espansione del metallo che si creano durante la battitura(che ricordo per i non esperti di tale monetazione veniva fatto a mano, con la forza del braccio). Tale ipotesi però sinceramente non mi convince tanto in quanto le linee presunte di espansione sono praticamente identiche, e si trovano esattamente negli stessi punti del rovescio della moneta(evidenziate in rosso) ed a meno che la persona che batteva le monete non fosse diventato come un macchinario che imprimeva sempre la stessa forza sul conio di martello(cosa anche possibile ma molto inverosimile) io propenderei a scartare tale ipotesi. Molto più probabile, almeno questa è per me l'altra spiegazione che mi sono dato, sono difetti presenti sul conio di rovescio (ruggine? Eccesso di metallo non eliminato?) e che quindi venivano impressi insieme al disegno sulla moneta stessa(anche questa cosa molto rara, visto che colleziono denari ed antoniniani imperiali e queste imperfezioni le ho riscontrate molto raramente). Voi cosa ne pensate? Concludo quindi chiedendo a tutti gli esperti di tale monetazione, sempre che ne abbiamo voglia e tempo, di esprimere un parere a tal proposito, cosa graditissima e molto didattica per me e penso anche per altri neoappassionati come me. Grazie ed alla prossima?. ANTONIO1 punto
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Buonasera, partecipo volentieri a questa discussione anche se non è una moneta posteriore al 1800 (diciamo che è fuori concorso). Premetto che nella mia collezione possono entrare, salvo rare eccezioni, solo monete con diametro maggiore di 37mm in argento. Questa è la più grande della mia collezione: Doppio scudo di Genova, 55mm circa perché pesantemente tosata, 67 grammi1 punto
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Conservo tutti i suoi cartellini, descrizioni precise nei minimi particolari,( sono sfuggite anche a lui come a molti di noi) con la sua scrittura "tremolante", faceva sempre riferimento al Pagani ( ho comprato qualche anno fa quello che lui consultava ancora con qualche bruciatura interna e tracce di tabacco del suo sigaro ) Saluti Michele1 punto
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Macché maestro ... i maestri sono altri e nel forum ce ne sono, eccome! Innanzitutto è giusto complimentarsi con @giuliodeflorio che ci ha consentito di vedere questo Mezzanino; magari ci dirà se, effettivamente, è stato acquistato come Dandolo o come Steno. Caro @Andrea Costa, non si sa chi possa essere l'incisore, c'è un sospetto che l'incisore dei conii del Grosso con il viso del Doge realistico e con il pizzetto, possa essere uno dei fratelli Da Sesto; è una probabilità citata dai professori Sthal e Saccocci per quanto concerne il Grosso di Antonio Venier, e che potrebbe essersi ripetuto anche nel Grosso di Michele Steno. Se così fosse, perché non anche nel Mezzanino dello stesso Doge, pur senza pizzetto? Certo che questo Mezzanino è messo ben male! saluti luciano1 punto
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Ciao, visto che sono passati 2 giorni dalla pubblicazione di questo mio post mi sembra molto strano che non sia arrivato nemmeno un parere, un commento, una precisazione o una nuova ipotesi su quanto da me scritto. Non è obbligatorio sia ben chiaro( se ne deve avere voglia e tempo ci mancherebbe altro) ma una risposta da parte degli esperti di tale monetazione e dei tecnici in particolare che frequentano il sito, in tutta sincerità pensavo arrivasse. Da vero appassionato e collezionista visto che acquisto monete (autodidatta, non potendo per assenza di circoli Numismatici nella zona dove abito frequentarli) mi sono iscritto 6 mesi fa al Forum proprio per accrescere sempre di più le mie conoscenze storiche e tecniche e devo dire che é stata una ottima scelta. Questo grazie ai tanti che scrivono ed intervengono nelle discussioni e dai quali io riesco ad attingere sempre cose nuove. Non è solo con lo studio che si cresce, ma secondo me lo si fa sopratutto con il confronto con gli altri, cosa questa che io cerco di fare sempre quando intervengo in qualche discussione dove so di poter dare il mio contributo(anche se da neofita) e sempre nel massimo rispetto di tutti e di tutto. La mancanza di interventi al mio post forse è da imputare al fatto che non è interessante oppure è banale, ma vi assicuro che per me e penso per molti altri neoappassionati non lo è. Chiedo scusa se mi sono dilungato, ma ci tenevo ad esternare questo mio pensiero, e nel ringraziare tutti quelli che hanno letto fino ad ora e quelli che lo faranno, vi auguro una buona serata ?. E per tutte le cose della vita AD MAJORA SEMPER! ANTONIO1 punto
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Ribadisco il concetto: le monete NON vanno mai pulite. Quelle del rame, in particolare, se si va ad intaccare la patina, le si rovina per sempre ("rosa salmone" docet). Tuttavia, spesso sono scure perché sporche e bisogna "pulirle" senza intaccare la patina. Ma come fare? Sul Gazzettino #6 di Quelli del Cordusio (disponibile gratuitamente anche in rete), vi è un articolo che forse vi può aiutare;1 punto
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Contribuisco anche io aggiungendo la variante del 6 Tornesi 1801 con cifra 6 più grande.1 punto
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Buongiorno amici...bhe intanto complimenti a @Antfolle86 per la sua nuova arrivata, non sarà in super conservazione ma è tutta leggibile e mi pare in linea con il livello di conservazione con cui sta impostando la sua collezione (correggimi senza timori se sbaglio). Poi approfittando di questa sponda, posto un paio di foto (in realtà son quattro, ma sta moneta mi piace proprio ? ) di un 6 tornesi che ho in collezione, mi pare lo stesso conio di quello postato da Antfolle86 e in aggiunta anche le foto della medesima con accanto un altro mio esemplare sempre in buona conservazione ma con dei difetti di conio, e che invece di avere in legenda i puntini a mezza altezza dopo "SICIL-ET-HIE-REX" li ha bassi e manca il punto dopo HIE risultando così "SICIL.ET.HIE REX" Buon sabato mattina amici...1 punto
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A mio pare un VF ci sta, VF25 per l'esattezza. Resta un mio parere. Gianni Aspetta altri pareri.1 punto
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