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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/19/21 in Risposte
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La mia napoletana di oggi è una piastra del 1835, acquistata nel 2018 ( visti i prezzi chr si vedono ora, ne avrei dovute comprare di più qualche anno fa!). Le attribuisco conservazione qBB6 punti
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Oltre che a divertirsi a collezionare tutte le varianti, il vero arduo scopo è studiarle tutte: per adesso sono arrivato a 9 varianti del 4 1798, di cui 5 rovesci. Questo è il più comune, con 16 bacche (6 a sx e 10 a dx) e 18 foglie (9+9), riconoscibile per le due bacche parallele sul ramo di dx in alto, e le cifre dell'anno alla stessa altezza del valore. Di seguito vi posto la mia:5 punti
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Altro regalo è questa moneta che aspettavo da tempo. Si tratta di un quarto del Vescovo di Sion Ildebrando di Riedmatten 1565-1604 ad imitazione dei Quarti di Soldo di Emanuele Filiberto. Mi ricordo di avere visto la prima di queste monetine dal mio amico @alainrib una decina di anni fa e poi un mesetto dopo dall'altro amico francese @osnaej, per parecchio tempo poi nulla sino ad una discussione nel 2014 di Pier ... Ho avuto pazienza e finalmente riesco ad aggiungerla in collezione, non è sabauda, questo è vero, ma da tempo volevo inserire un esemplare nella raccolta tipologica di Quarti di Soldo, dopotutto è stata prodotta per circolare insieme a loro e può quindi riposare con loro.4 punti
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Condivido l'ultimo scudo entrato in collezione, che porta a -7 il computo della lunga serie degli scudi di Carlo Alberto Ex Inasta 97, presso alla base (700) e indicato come qFDC Particolarità di questa rispetto agli altri 1844 Torino sono i 44 della data, più grandi rispetto a 18 e disassati, e la P che sembra più vicina alla testina d'aquila rispetto agli altri esemplari Cercando nell'archivio di Sixbid questa moneta ha una lunga serie di passaggi che ho ricostruito, il primo che ho trovato è della Nomisma-Varesi del Febbraio 2016 (collezione Augustus, giudicata SPL/FDC con base a 1200 e invenduto) per poi passare in altre aste di Nomisma, Varesi e Aurora e infine Inasta). Non è FDC ma è una magnifica moneta e adesso ha trovato pace, e riposa sul velluto in banca in cassetta di sicurezza con le sorelline Varesi Coll. Augustus 02.2016 SPL-FDC - invenduto a 1200€ https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1418&lot=157 Aurora 4 (11.2016) SPL-FDC - invenduto a 1200€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l30365053 Varesi 71 (11.2017) L 481 qFDC/FDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l30367111 Nomisma 57 (05.2018) L 1745 qFDC/FDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l27574193 Nomisma 59 (05.2019) L 1708 qFDC/FDC - aggiudicata a 950€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l27583442 Aurora 21 (04.2021) qFDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l33129869 Inasta 97 (11.2021) - qFDC - aggiudicato a 700€ https://asta.inasta.com/it/lot/137417/savoia-carlo-alberto-1831-1849-5-lire-/3 punti
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Carissimi, posto l'immagine del fiorino con segno 'grillo' tratto dal volume: Giuseppe Toderi, Fiorenza Vannel Monete italiane del Museo Nazionale del Bargello Volume II. Firenze: repubblica Polistampa 2008 Buona serata, Valerio3 punti
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A quanto pare negli USA ci sono troppi pochi quarter in circolazione: https://www.chronline.com/stories/quarter-shortage-creates-a-two-bit-black-market-in-coin-operated-seattle,279707 E si cerca di convincere la gente a tirarli fuori dai cassetti: https://getcoinmoving.org/ Prevalentemente danno la colpa al COVID ma secondo me è tutta colpa di noi collezionisti!2 punti
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Buongiorno @Sam, è un Carlino del terzo tipo del Regno di Napoli, coniato sotto Carlo VI d'Asburgo. Il millesimo è il 1730. Con queste iniziali (MF, A, GG) presenti al dritto penso sia: 1730 W-C6/5-2 Napoli MF A GG Mattia De Franco Francesco Antonio Ariani Giovanni De Gennaro NC https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C6/5 Attendiamo comunque altri pareri. saluti Magus2 punti
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Per me le perizie di Bazzoni danno un plusvalore alla moneta. Non la toglierei assolutamente.2 punti
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invece mi era scappata una rarissima lettera tutta autografa, di Emanuele Filiberto (aveva una calligrafia pazzesca, tutte punte senza curve) dove ,dopo due anni dalle nozze, sollecitava suo suocero,il re di Francia, a inviargli il regalo di nozze promesso, due navi. Queste poi saranno le due navi che forniranno il contributo dei Savoia alla battaglia di Lepanto.2 punti
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Refrancore è un piccolo borgo (circa 1.570 ab. ) nella provincia di Asti, rinomato per i finocchini, sorta di fette biscottate aromatizzate . Nel sito sono documentate presenze romane, forse una fattoria, che ha restituito interessanti resti archeologici : da una sepoltura ad incinerazione proviene una coppa di vetro di mano dell'artista Ennione da Sidone ( I sec. ) , tra i pochissimi esemplari pervenutici, ed ora custodita al museo del Louvre . Risale all'epoca longobarda un tentativo di conquista da parte dei Franchi, che il re longobardo Grimoaldo ( regno 662-671 ) , secondo la narrazione di Paolo Diacono ( Historia Langobardorum V , 5 ), avrebbe affrontato e sconfitto sanguinosamente nel 663 in zona, forse da allora Rivus francorum . Grimoaldo, duca di Benevento dal 651, nel 662 si era imposto nella successione al re Ariperto, usurpandone il trono ai figli di questo . In museo a Berlino è conservato un tremisse in oro con monogrammi su entrambe le facce, attribuito a Grimoaldo re dei Longobardi .1 punto
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No , tutta la serie e’ facilmente reperibile in fdc. Tienila al riparo da luce e umidità1 punto
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Questa bella moneta proposta da Valteri mi ha spinto ad un approfondimento, a beneficio mio personale, ma spero anche di altri utenti, visto che si trattava di una tipologia di moneta costantiniana che non conoscevo. Ho quindi trovato su Academia.edu (in free download) un articolo a firma di Lars Ramskold dal titolo “Coins and medallions struck for the inauguration of Constantinopolis 11 May 330” che parla in maniera estesa di questa tipologia di emissioni. Costantino era ben consapevole della importanza che la fondazione di Costantinopoli avrebbe avuto negli sviluppi storici e religiosi successivi. Testimonianza di ciò sarebbe proprio l’ampio numero di serie di monete e medaglioni coniati per l’occasione. Oltre all'ampio numero di medaglioni aurei, ci sono molte emissioni in argento e bronzo che furono coniate proprio per l’occasione. Ci sono grandi medaglioni di argento che rispecchiano i tetradrammi ellenistici e poi molti tipi di monete in argento e bronzo di piccole dimensioni ed anepigrafe, cosa che rende talora difficile una precisa datazione e interpretazione. Al riguardo dei bronzi, ci fu addirittura la completa sostituzione della monetazione bronzea circolante con le nuove monete celebranti Roma, Costantinopoli e l’Esercito: tutti dovevano sapere della nascita di una nuova città che sarebbe stata la “Nuova Roma”. L’articolo analizza tutte le emissioni (con eccezione di quelle auree), ma io, per ovvi motivi, mi sono focalizzato brevemente sulle piccole emissioni argentee (per chi vorrà approfondire allegherò l’articolo in calce alla discussione). Il capitoletto che ci interessa e’ intitolato “Small silver medalettes” e qui mi fermo sul termine “medalettes”. Come si può tradurre? Potrebbe trattarsi un po’ come i nostri 2 euro commemorativi? Sono monetine del diametro di circa 10-12 mm e del peso di circa 1 grammo, un po’ proprio come la moneta in oggetto. Molto piccole, quindi. Ho trovato interessante che non si parli di “frazioni di siliqua”. Del resto, il termine “siliqua”, se non erro, e’ una definizione moderna, in quanto in antichità il termine “siliqua” identificava il peso di un seme. Queste monetine d’argento sono assenti nel RIC nonostante fossero già state descritte verso la metà dell’800 e fossero parte integrante della nota collezione Trau. Si caratterizzano per la assenza di legende e presentano da una effigie femminile al dritto e una P (forse intesa come la lettera Rho, iniziale di Roma) o una K (dalla iniziale greca di Costantinopoli). L’effigie di dritto dovrebbe rappresentare Roma o Costantinopoli, ma alcuni ci hanno visto anche alcune figure femminili tipo Elena, Teodora o Fausta (acconciatura particolare, collana di perle, orecchini…); ma qualcuno ci ha anche visto un giovanissimo imperatore, probabilmente uno dei figli di Costantino. Non vado oltre in quanto l’argomento e’ piuttosto complesso per me mie conoscenze/competenze e se vorrete approfondire potrete leggere gli articoli in calce a questo post. Buona serata da Stilicho. Coins_and_Medallions_struck_for_the_Inau.pdf catalogue_of_1_3_siliqua.doc1 punto
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Non si mangia e non è un oggetto. u fraff il traffico!1 punto
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https://www.deamoneta.com/auctions/view/66/136021 punto
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Allora non domando altro, solo di tenerci aggiornati e avvisarci delle nuove pubblicazioni che sicuramente come le precedenti saranno incredibilmente interessanti e da leggere con estremo interesse. Grazie ancora @elledi1 punto
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Premesso che, in area EURO: gli Stati membri non devono proibire né punire la distruzione integrale di piccole quantità di banconote o di monete in euro compiuta da privati e che gli Stati membri non devono incoraggiare la mutilazione delle banconote o delle monete in euro a fini artistici, ma sono tenuti a tollerarla. La Banca di Italia, similmente all'unione europea, definisce "danneggiati" o "non adatti alla circolazione" gli euro «che presentano difetti o le cui caratteristiche tecniche e identificative sono considerevolmente mutate (per dimensioni, peso, colore, o per corrosione e danni ai bordi) a causa del logorio o di eventi accidentali. Rientrano in questa fattispecie anche le monete non contraffatte ma deliberatamente alterate. Inoltre, le banconote danneggiate o mutilate intenzionalmente in linea di principio non sono sostituite ma trattenute senza rimborso. Sicgnifica che: la moneta adesso non si puo' piu' spendere ma va cambiata e se si racconta di averla modificata la trattengono. Morale della favola: questo rimane un gioco per bambini scemi ma non è un reato ? Non direi: si vede bene che in un punto c'è un bello scalino: no, non credo. Servus Njk1 punto
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Buongiorno,l'esemplare postato è catalogato al numero 108a (D/sotto al busto .G.G.) pagina 72 del: "MANUALE DELLE MONETE DI NAPOLI 1674-1860" di Pietro Magliocca...1 punto
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Buongiorno a tutti e buona domenica, volevo segnalare che sulla baia è stato venduto recentemente, un 3 grana variante nella legenda NAPO. Avevo provato a fare un'offerta ma il venditore americano non ha accettato. Con l occasione volevo chiedere per la vostra esperienza quanto sia effettivamente rara questa variante, avendola riscontrata di rado nelle vendite. Peraltro non è indicata nel Manuale di Pietro Magliocca che per me, e credo per tutti gli appassionati di monetazione napoletana e borbonica, costituisca un punto di riferimento assolutamente imprescindibile per la corretta catalogazione e valutazione. Anche questo esemplare, in bassa conservazione, sembra appartenere allo stesso conio delle altre monete NAPO, con la R di Re e LL di Delle... nella stessa particolare posizione. Grazie mille.1 punto
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Il diritto pare effettivamente ricavato da questo dell'asta Titano, il rovescio mi pare diverso. La moneta di Heritage è senz'altro una fusione, in bronzo, come ce ne sono diverse per quel periodo. Essendo tra l'altro di varie zecche tra cui la comunissima Roma (immagini a seguire), è intuibile che possano essere falsi coevi destinati alla circolazione, non necessariamente delle "invenzioni" per collezionisti, di falsari concentrati sulla rarità degli originali. Sarebbe interessante anche valutarne il peso, mediamente le fusioni sono più leggere di qualche grammo rispetto agli originali (di peso teorico 17 g circa). Ciao, RCAMIL.1 punto
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Buongiorno, ecco un breve riepilogo utilizzando un foglio trasparente e pennarello. Insomma... in modo "arcaico" pre tecnologico. Vintage, insomma... Base blob:https://web.whatsapp.com/8b8a1bb1-acc5-421c-b2f3-f55d9edafb19blob:https://web.whatsapp.com/8b8a1bb1-acc5-421c-b2f3-f55d9edafb19 Primo profilo Secondo profilo, immagine ruotata antioraria (direi circa 40° verso sinistra) Fondi del primo ritratto (specie quello di destra) Sovrapposizione dei fondi 1 rispetto al ritratto 2.1 punto
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Vero!! Documento pregiatissimo e penso di grande interesse per tutti noi appassionati della storia di questa casata e di questi territori! Penso che avrei cercato il modo di esporla senza rovinarla per poterla avere sotto gli occhi il più possibile. Oltretutto era un periodo, e per la casa Sabauda non è una rarità, in cui i conflitti interni ed i giochi di potere erano molto complicati... Il bello di questo ducato è vedere come un piccolo territorio, strategicamente importante per la posizione, è sempre riuscito a sopravvivere (e non dico certamente imporsi) fra le grandi potenze europee, un poco con l'intelligenza, un poco con la fortuna, un poco grazie ad alcuni grandi personaggi, e a crescere fino a riuscire ad ottenere dei risultati, senza scomparire dalle cartine. Da piemontese un pochetto del merito forse lo attribuisco anche a quei poveretti che vivevano quei territori in quei periodi... non doveva essere facile la vita su una terra in continua guerra ed attraversata dagli eserciti di tutti i tipi, nemici ed amici, in continua ricostruzione e sempre con le tasche e l'erario vuoto! Chi te l'ha fatto fare di venderla!!1 punto
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Si piazzò da parte, seduto al bar di fronte a bere un caffè, e aspettò l'apertura del negozio. - Buongiorno. - Salve, io avrei una moneta da periziare e... - Scusi l'interruzione ma va chiarita subito una cosa: se è la 100 lire trovata in fondo alla giacca di nonno le dico subito che vale meno del pacchetto di sigarette avanzate dal nonno stesso prima di schiattare, pace all'anima sua, o di una staffa di rame rubato... - No, non l'ho trovata nella giacca... - ... e prima di ritrovarmi trattato come un ladro di rame le dico che no, non è una rarissima moneta che tenterò di comprarle a soli tremilacinquecento euro invece che all'onesto prezzo di dicemila come ha letto su Internet! - Mi ascolti, non è una 100 lire e non l'ho trovata nella giacca ma... - Ah, dimenticavo: se l'ha trovata a terra la invito a uscire immediatamente perchè non ho voglia di ritrovarmi adagiato nello sterco. Se la moneta ha più di cinquant'anni, fosse anche il rarissimo conio da 100 lire in vendita a diecimila euro senza spese di spedizione, deve consegnarla alle competenti autorità completa di relazione sulla data, il luogo e le circostanze di ritrovamento. Il tutto in assoluzione della relativa imposta di bollo. - Senta, non è che recentemente lei ha abusato di stupefacenti o superalcolici, tipo... che so, whisky di marca o magari acquavite?1 punto
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Salve a tutti. Invio, anche se in ritardo, l'immagine di un tallero del 1706. Karl III, Joseph von Lothringen (1695 - 1711) Bishopric of Olmutz Bohemia1 punto
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Innanzitutto complimenti per la moneta acquistata @Eremo. Negli ultimi anni molte monetazioni sono cresciute in maniera importante a livello economico. Il Regno d’Italia, invece, è rimasto un po’ più fermo. Il che, a mio avviso, non per forza è un aspetto negativo. Questo perché può permettere a tanti piccoli collezionisti di fare ancora degli acquisti. Poi, comunque, bisogna vedere anche a cosa si guarda del Regno. Nell’asta NAC 129 ci sono state monete eccezionali per rarità e/o conservazione che hanno ottenuto risultati eccellenti. Certo che il mercato di una 2 lire quadriga briosa, pur in FDC, non può essere confrontato con un 100 lire 1923… Ma non parlo solo da un punto di vista del prezzo ma anche di ricercatezza da parte dei collezionisti e potenziale crescita in ottica futura.1 punto
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dovrebbe essere Ottone III. 983/1002 - con H TERCIUS al dritto - CNI IV pagg 480-484 nn 1-361 punto
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Buongiorno e complimenti a Beppe per il 4 tornesi, notevole, il fascio così messo non è facile da trovare. Mi piace davvero molto. Visto che siamo in tema ecco una foto di gruppo di alcuni esemplari che ho in collezione: un 6 tornesi del tipo più comune, un 4 tornesi e un 6 tornesi REPUBBLCA variante senza I in legenda, moneta piuttosto rara (r3). Ho in arrivo altri 2 esemplari rispettivamente di 6 e 4 tornesi ma continua a mancarmi la variante ZN del sei tornesi. Buon sabato amici.1 punto
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Ragazzi ciò provato ma visto che con il francese non vado molto d'accordo, vi posto un'altra foto con la speranza che qualcuno sappia fare meglio? Alcune parole si comprendono come souvenir, viva Algeri la città Bianca. Presumo che la persona che ha scritto sulla banconota si sia recato nel 1946 ad Algeri e sia rimasto affascinato da questa città portando con sé come souvenir questa banconota ed annotando su di essa l'emozione provata da questo bellissimo viaggio.1 punto
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Oops, 80 Lire....ho confuso con Carlo Alberto.... regola mnemonica; C.F. 20, 40, 80 Lire; C.A. (10),20, 50, 100 Lire. Vabbè, spero solo rimandato a Settembre e non bocciato...... jukes191 punto
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Buona Serata a Tutti, posto anch'io un 4 Tornesi 1799 Rep. Napolitana come quella di @wsstj, tipologia non facile da trovare in buona conservazione, ( le foto sono quelle del venditore ) Buona Serata1 punto
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Buongiorno Diego, tanti auguri al tuo piccolino. Hai avuto proprio un bel pensiero, io sono sicuro che lo apprezzerà molto, appena ne avrà la possibilità. Buona continuazione e buone feste imminenti, M1 punto
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Beh, a prescindere dall'allusione (possibilissima) a una qualche Triplice Alleanza, di sicuro la bestiaccia è Cerbero, il cane tricipite oggetto dell'ultima delle dodici fatiche di Ercole. L'eroe, che qui pare indossare una versione minimal della pelle di leone che lo contraddistingue, catturò Cerbero nell'Ade salvo poi dovercelo riportare, dopo che Euristeo (committente del lavoraccio) se lo trovò davanti in tutta la sua feroce bruttezza.1 punto
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Mi intrometto nella discussione per portare un mio pensiero. Il senso della discussione credo si sia perso molti post fa e, appurata la presenza di queste legende diverse, a mio avviso si dovrebbe affrontare la questione sotto chiavi di lettura diverse lasciando da parte ogni sorta di campanilismo. Posto che praticamente da sempre le differenze di legenda in questa monetazione, proprio per la loro alta percentuale di variazioni, non sono mai state considerate, può tranquillamente essere successo che una effettiva variazione sostanziale sia passata sotto gli occhi senza essere notata, come d'altronde può essere successo che non sia mai stata reputata sostanziale in modo corretto. Proviamo a capire se lo sia o meno. @Layer1986 faceva notare che le due legende, per quanto da me compreso, abbiano letture completamente diverse. Se ricordo bene in una il dettaglio incriminato si trovava nel primo quadrante, nell'altra nel terzo. Ecco, come cambia la lettura della legenda? Partono entrambe ad ore 12 o una parte a ore 6? La traduzione dell'una e dell'altra quale risulta? Non studio queste tipologie da diversi anni e quindi le mie domande saranno sicuramente di livello base ma credo che affrontando acriticamente la questione proprio dal livello base si possa raggiungere una sorta di comprensione. Saluti Gaetano1 punto
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Buongiorno amici. La mia napoletana di oggi circolava per Orbetello ? . Un 4 quattrini1798 che personalmente apprezzo molto, monetina non facile. Saluti Cristiano.1 punto
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Buona domenica a tutti. Napoletana del giorno che voglio ri-condividere con voi è un Tari' di Ferdinando IV del 1796 in una conservazione difficile da trovare nonostante sia fra i millesimi più comuni della serie1 punto
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*Fuori gara* sarebbe facile vincere il concorso "La più schifosa del 2021" con un orrore da 90!1 punto
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Poiché dalle foto non vedo nulla che possa far pensare a qualche errore di conio (per il quale la cifra richiesta sarebbe comunque assurda), la rarità sarebbe data dal fatto che si tratta di un esemplare con data piccola. La differenza di valore di mercato rispetto agli esemplari con data grande, è di 15 centesimi di dollaro: 35 cents la quotazione di catalogo per un esemplare, in ottima conservazione, con data grande, 50 per la data piccola Se invece il venditore pensa che la rarità sia dovuta alla mancanza del marchio di zecca (no mintmark), beh, questa è una caratteristica comune a tutti i Lincoln cents coniati a Philadelphia, dal 1909 a oggi: nel 1982 sono stati 10 miliardi e 700 milioni di pezzi In conclusione, quella che hai linkato è solo l'ennesima inserzione farlocca, come purtroppo ne proliferano sempre di più sui siti generalisti di vendita. Quale ne sia lo scopo non è chiaro, forse gente che non ha di meglio da fare nella vita, o che spera davvero di acchiappare il pollo che come niente fosse gli manda 46.458 euro, e perfino 68 centesimi Tornando alla tua moneta, come ti hanno già detto, l'unico valore reale è quello facciale, da noi, in genere, monete così si trovano nelle ciotole dei mercatini a 50 centesimi di euro. petronius1 punto
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Buonasera a tutti! Mi sembrava d ' obbligo postar qui un nuovo arrivo,un' altra 34,questa volta , " torretta verticale". Saluti a tutti1 punto
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Le medaglie di Papa Giovanni Paolo II hanno avuto una tiratura elevata. Alla richiesta tradizionale del collezionismo si è aggiunta la domanda molto consistente per devozione in tutto il mondo (e in particolare nella sua Polonia). Dopo la morte la domanda e la conservazione degli esemplari è continuata poichè erano in corso i processi di beatificazione e canonizzazione. Attualmente non credo che vi sia il mercato di anni or sono (peraltro le tirature molto elevate hanno impedito impennate di prezzi). Tuttavia anche nella recentissima asta di Negrini (vedansi i lotti da 834 a 840) gli esemplari sono stati vendutri a prezzi dignitosi. In conclusione penso che, se queste medaglie ti piacciono, una spesa di € 50 circa per l'esemplare in argento (coperto per la metà dal valore del metallo) o di 25/30 euro per l'esemplare in bronzo dia la soddisfazione di possedere una bella medaglia e non possa essere motivo di rimpianti postumi.1 punto
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Perché Valente? Come ricorderete, poco tempo fa ho pubblicato una discussione su un frammento di siliqua attribuita a Valente e che, molto probabilmente, era una imitativa (Detriti sulla "baia" - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo). Nel preparare quel lavoro, mi è venuta voglia di approfondire la figura di questo imperatore che, diciamolo, è sempre stato accompagnato da una accezione negativa (e ne comprendiamo anche il perché, ne parleremo). Da ciò, ho iniziato ad interessarmi anche alle sue monete; in particolare mi hanno colpito quelle in oro. Come forse saprete, a me piacciono molto i bronzi del IV secolo e, onestamente, non mi sono mai soffermato molto sulla monetazione aurea di questo periodo, se non in occasione di qualche discussione sul nostro forum (forse anche in maniera inconscia l' ho sempre vista piuttosto lontana, non potendomene permettere l’acquisto). Ho scoperto però che le monete auree hanno un grande fascino, non solo dovuto al fatto che l’oro e’ un metallo incorruttibile, ma anche perché sono davvero di grande qualità stilistica ed artistica, veri piccoli capolavori molto curati, anche nelle tecniche di coniazione. Ma chi era Valente? Valente era il fratello minore di Valentiniano I il quale, giunto al potere nel 364 con l’appoggio dei militari della guardia imperiale, lo aveva associato al trono comprendendo la difficoltà di gestire da solo un regno tanto vasto. Su questa decisione aveva però anche pesato l’opinione degli stessi soldati che si rendevano conto delle difficoltà nella gestione di un impero così ampio e che avevano caldeggiato un co-reggente, anche se avrebbero forse preferito un estraneo anziché’ Valente (forse perché meglio controllabile? O forse perché intuivano le scarse attitudini al comando di Valente? Non e’ escluso che lo stesso Valentiniano I abbia fatto lo stesso ragionamento....). Quindi Valentiniano I tenne per sé l’occidente e affidò l’oriente a Valente, iniziando di fatto quella divisione dell’impero che poi sarebbe in fondo perdurata fino alla sua fine avvenuta circa un secolo dopo. In realtà, sebbene gli fosse stato conferito sin quasi da subito il titolo di Augusto, Valente fu subordinato di fatto al fratello. Non ci sono, infatti, dubbi sul fatto che Valentiniano I, nel dividere il potere con Valente, intendesse comunque tenere nelle sue mani le redini dello stato. Era il più anziano, il più esperto ed era il solo sul quale erano caduti i voti del corpo elettorale. La sua parte dell’impero comprendeva tre delle quattro prefetture e l’intero Illirico, da sempre terra di reclutamento dei soldati. E poi (cosa forse ancora più importante in chiave di supremazia), possedeva Roma, la capitale reale e morale dell’intero impero. Come dice lo storico Schiller (Geschichte der römischen Kaiserzeit, ii, pag 350), nella sua divisione Valentiniano I mostrò che intendeva che la subordinazione dell’Oriente all’Occidente fosse permanente. Non da ultimo, da notare l’elevazione al rango di augusto di suo figlio Graziano nel 367. E Valentiniano si adoperava per rendere chiaro che, sebbene avesse condiviso con Valente i pieni poteri, non si trattava affatto di parità di poteri. La documentazione disponibile mostra però come Valente non si preoccupasse affatto di questa posizione di inferiorità e anzi pare che abbia accettato di prendere ordini da suo fratello e che abbia preso decisioni e messo in atto iniziative per suo volere Non poteva mancare, in tal senso, la “voce” delle monete, da sempre forte strumento di propaganda. Ne e’ la prova una coppia di solidi con la legenda VOTA PVBLICA emessi per la prima volta nel 368 e che mostra i due imperatori nimbati con indosso l’abito consolare e seduti su un trono uno accanto all’altro in segno di unità e comunione di intenti. Ora, sui solidi VOTA PVBLICA coniati nelle zecche orientali sotto il controllo di Valente, entrambi gli imperatori sollevano una mappa (la bandiera da corsa) nella loro mano destra, come segno di potere. Ecco Valentiniano, RIC IX Costantinopoli 29 A: Ed ecco Valente, RIC IX Costantinopoli 29B: Se invece ci spostiamo ad Occidente (qui zecca di Mediolanum) vediamo che solo l’imperatore di sinistra, il senior Valentiniano I, solleva la mappa: Questa e’ la RIC IX Mediolanum 3 A per Valentiniano I: E questa e’ di Valente, la RIC IX Mediolanum 3B: Ci sono tuttavia solidi dove invece i due sovrani sono, per così dire, paritari; come in questi solidi di Treveri per Valente e Valentiniano I: Ho provato a dare una mia interpretazione. In questi ultimi due solidi la legenda e’ VICTORIA AVGG e con ogni probabilità si riferisce alla vittoria nelle guerre contro i germani, alamanni, franchi e goti (che si combatterono dal 364 al 369) e che valsero contemporaneamente ad entrambi i titoli di Germanicus, Alamannicus, Francicus e Gothicus Maximus come era prassi, anche se il grosso dello sforzo fu magari compiuto da uno solo dei due in base alle rispettive sfere di influenza. Particolare e’ qui la comparsa in esergo delle lettere OB che sarebbero le iniziali della parola obryzum, o obryziacum ovvero oro purissimo, raffinato. Queste lettere compaiono sulle monete auree emesse dalle zecche di Treveri, Tessalonica, Costantinopoli ed Antiochia a partire dal 368. Questa marca indica e garantisce dunque la purezza del metallo utilizzato, purezza che e’ stata confermata da indagini compiute in epoca moderna , secondo le quali i solidi coniati dopo il 368 d.C, mostrano una percentuale di oro nel metallo utilizzato superiore al 99%, diversamente da quelli prodotti in precedenza che invece contenevano fino anche a oltre il 6% di argento e rame. Ma chi fu in realmente Valente? Valente fu un grande sfigato: fu coinvolto nella disfatta di Adrianopoli, che inevitabilmente ne pregiudicò il giudizio dei contemporanei e dei posteri. In questa battaglia l’esercito romano venne quasi completamente distrutto dai Goti e lo stesso Valente vi trovò la morte. Questa sconfitta inevitabilmente fece etichettare Valente come sovrano incompetente, inadeguato, ignorante, in particolare al confronto con la dinastia di Costantino e con lo stesso fratello Valentiniano che lo aveva voluto come collega sfidando il consiglio dei soldati. Adrianopoli, dicevamo.....9 agosto 378....il giorno dei barbari..... (855) La battaglia di Adrianopoli - 378 d.C - Il collasso di Roma - YouTube Ammiano Marcellino dice che Valente era un uomo “inter probra medium et praecipua”, ovvero “che aveva qualità straordinarie e orribili in egual misura”. Quando suo fratello lo nominò imperatore aveva trentasei anni. Sulle monete e’ rappresentato quasi sempre come tendente a ingrassare, con il collo robusto e già un accenno al doppio mento. Sempre Ammiano dice che aveva le gambe incurvate e la pancetta e che vedeva male da un occhio. Inoltre, non era istruito, non era di illustri natali, non era carismatico, coraggioso ne’ particolarmente intelligente. Tuttavia, era un bravo agricoltore e un buon soldato (doti queste che gli venivano dalle origini pannoniche), e si conquistò (almeno inizialmente) la fiducia dei sudditi combattendo la corruzione, riducendo le tasse e costruendo opere pubbliche come l’acquedotto di Costantinopoli, ancora i nparte visibile a Istanbul. Tuttavia, fu un fanatico religioso di fede ariana che anziché placare, inasprì i conflitti religiosi. Questa fu forse una delle cause principali della sua crescente impopolarità. Infine, un aspetto positivo per un imperatore romano: era fermamente convinto della supremazia di Roma che riteneva andasse difesa e affermata e della importanza della integrità dello stato romano. Convinzioni queste che contribuirono, nel bene e nel male, alla disfatta sua e del suo esercito. Insomma, Valente era semplicemente un uomo comune con tutte le sue contraddizioni che fu posto di fronte ad una impresa sovrumana e straordinaria, la sfida del potere imperiale, da cui alla fine venne travolto. Tuttavia, ancora oggi non gode di buona fama. In questi giorni sto leggendo un libro di Noel Lensky: Il fallimento dell’impero. Valente e lo stato romano nel quarto secolo d.C.. Nella seconda di copertina Giusto Traina scrive: “Perché occuparsi di un imperatore mediocre, nonché principale responsabile del fallimento dell’impero? Perché è proprio dal bilancio fallimentare del regno di Valente che si possono comprendere le ulteriori vicende dell’impero, in particolare la caduta senza rumore dell’Impero d’Occidente avvenuta poco meno di un secolo dopo Adrianopoli”. Ecco, Adrianopoli….ci risiamo. Ma lo stesso Lensky dice: “Il mio obiettivo non e’ denigrare Valente. Le fonti antiche si sono spinte abbastanza in là nel macchiare la reputazione dell'uomo per tutti gli anni avvenire. Ma non cerco nemmeno di riabilitarlo. Tentativi del genere sono invariabilmente riduttivi e imprevedibili. Al momento non disprezzo Valente né lo ammiro particolarmente. Ha fatto il meglio che poteva per sopravvivere a quello che indubbiamente era il più grande lavoro del mondo dei suoi tempi e la sua caduta finale rappresenta in egual misura una testimonianza delle difficoltà di governare l'impero e degli errori dell'imperatore”. Devo dire che Valente non fu neppure fortunato. Adrianopoli fu solo il culmine, ma egli dovette affrontare incursioni di barbari (Persiani, Goti…) , usurpazioni (Procopio), violazione dei trattati, crisi economiche, lotte religiose intestine e anche catastrofi naturali (le fonti descrivono almeno sette grandi terremoti, un devastante maremoto, una grandinata prodigiosa a Costantinopoli e due carestie, una in Anatolia ed una in Siria). Insomma, un po’ sfigato era. Pero’, che belle monete fece coniare! Ecco una carrellata di altri solidi: Questo e’ un RESTITVTOR REIPUBLICAE di Nicomedia Qui siamo a Siscia, SALVS REIP Credo che queste due emissioni si riferiscano anche esse alla restaurazione ed alla salvezza dell’impero in occasione delle guerre contro i barbari che minacciavano l’integrità del regno. A conferma di ciò, sul solido di Siscia, la presenza di un barbaro prigioniero. Trovo bellissimo questo 1 e ½ solido, con una GLORIA ROMANORVM davvero inusuale: Ricordiamo l’importanza che aveva per Valente proprio la gloria di Roma, del suo potere universale, del suo dominio sul mondo. Fa il paio con questa, con le personificazioni di Roma e Costantinopoli: Molto particolare questo solido: Si vede, tra i due imperatori, una piccola figura togata che dovrebbe essere il piccolo Graziano. Un omaggio dello zio al nipote, associato al trono da Valentiniano I ad occidente. Qui sotto, invece, vediamo un omaggio non solo al nipote, ma anche a fratello: le due figure del rovescio sono infatti Valentiniano I e Graziano: Ovviamente commenti, interventi, correzioni e osservazioni sono bene accetti. Fonti e letture consigliate: - N. Lensky: Il fallimento dell’impero. Valente e lo stato romano nel quarto secolo d.C.; 21 editore - RIC volume IX - Adriano Savio: Monete romane; Jouvence - Alessandro Barbero: 9 agosto 378, il giorno dei barbari; Laterza Ciao da Stilicho1 punto
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