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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/21/21 in Risposte
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in favore di @paolopaoloo? Scusate un po' tutti, ma un Ovetto Kinder l'avete mai comprato? E se si, l'avete comprato per l'eccellente cioccolato alla crema di burro? ? NO! Per la sorpresa! Io certe volte acquisto anche dei lotticini, magari riconosco solo alcune monete e mi basta che alcune possano rientrare nel mio target, le altre... tutti ovetti! Se poi il prezzo è modesto e le foto malfatte, il divertimento per me è assicurato. Servus Njk4 punti
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Ma che cos'era la censura? Magistratura istituita già nel 443 a.C. (G.Poma, Le istituzioni politiche del mondo romano), e accessibile anche ai plebei dal 350 a.C. Il censore doveva operare la classificazione "censitaria"dei cittadini: si trattava cioè di collocarli nelle 5 classi, che si riferivano al capitale posseduto. Inizialmente: prima classe con almeno 100.000 assi, seconda con 75.000, terza con 50.000, quarta con 25.000 e quinta con 11.000 assi. Chi possedeva di meno era proletario, cioè...possedeva solo i figli! Successivamente, queste cifre furono più volte modificate. La classificazione nelle 5 classi aveva dirette conseguenze nell'assegnazione alle diverse centurie dell'esercito, e nel contributo economico all'armamento. I censori, eletti ogni 5 anni, restavano in carica 18 mesi (c'era una embricatura fra i diversi censori). ; si poteva accedere alla censura dopo 1 anno dallo svolgimento del consolato: si trattava quindi di una magistratura molto elevata. Con l'impero, anche la censura subì una "torsione autoritaria", tanto che non pochi augusti (fra cui Domiziano) ebbero la carica di "censor perpetuus". Ed eccovi un asse di Domiziano con la scritta CENS PERP.3 punti
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Buonasera a tutti, ringrazio @ARES IIIper averci dato la possibilità di ricordare i nostri Amici a quattro zampe. la nostra famiglia ne ha uno speciale e si chiama Yughi, Papà aveva l'Alzheimer, e ormai la malattia lo aveva portato purtroppo gradualmente a non riconoscere moglie , figli e le adorate nipoti. Ma aveva un affetto speciale per Yughi, e lui lo ricambiava standogli sempre vicino, quasi sapesse della sua malattia. Infatti noi sapevamo dove stesse Papà grazie al suo fedele e inseparabile Amico. Eccoli entrambi in questa foto. Un caro saluto a tutti.3 punti
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Non ti dispiacere,si discute tranquillamente e stanno uscendo fuori consigli cui vale la pena portar a casa?3 punti
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Stessa descrizione ma valore diverso Seconda Guerra Mondiale 10 Franchi 1943 - Minatore TRA STORIA e CURIOSITÀ La banconota fu stampata dalla Banque de France dall'11 settembre 1941 al 30 giugno 1949 ma messa in circolazione solo dal 12 novembre 1943. A causa delle restrizioni sulle materie prime dovute alla Seconda Guerra Mondiale, il 10 franchi fu stampato su una banconota di piccole dimensioni (118×75), come per le banconote da 5 Francs Berger e 20 Francs Pêcheur Tipo 1942. Il Governatore della Banque de France affidò espressamente la realizzazione di tale banconota, per porre fine ai temi allegorici e modernizzare definitivamente l'iconografia, al pittore Lucien Jonas (1880-1947) che deve gran parte della sua fama a temi legati all'universo "industriale o operaio", in particolare delle miniere nel Nord della Francia dove era nato. Quindi il pittore francese attinge alla sua esperienza e alla sua terra di origine per dipingere scene realistiche di uomini e donne a lavoro creando una banconota dedicata al tema dei mestieri con sfondi paesaggistici tipici del nord della Francia. Sul dritto del biglietto, difatti, troviamo raffigurato il busto di un minatore che indossa un elmo e tiene un piccone sulla spalla destra. L'artista utilizzò come modello un coraggioso lavoratore Anzinese di nome Henri Dargent. Sullo sfondo, una miniera costituita dagli edifici industriali di una miniera di carbone, incorniciata in primo piano da due statue di operai. Sul lato destro compare la filigrana che riproduce la presunta effige di Giovanna d'Arco con elmo, ispirata ad un busto di un guerriero del XV secolo. Sul rovescio viene raffigurata una giovane contadina con il copricapo bianco, che porta in braccio a sinistra un bambino che sembra si stia aggrappando o stia giocando con i fiammiferi (tale interpretazione lascia ancora qualche dubbio) e nella destra una zappa. La sagoma della donna si staglia su un paesaggio campestre che riproduce due buoi davanti al villaggio sormontato da una chiesa, quella di Bazouges, nella Sarthe. Di seguito Il pittore Lucien Jonas nel suo studio davanti a un dipinto che rappresenta Bazouges e il suo campanile e sotto, gli altri modelli della banconota da 10 franchi, il minatore di Anzin e la giovane donna di La Flèche: È da sottolineare che il progetto iniziale del dritto della banconota era diverso, difatti nel Novembre del 1939 fu presentata una bozza, poi non utilizzata, che evocava specificamente un fante a guardia dei dintorni di un'acciaieria nel nord. Forza industriale, operai dell'altoforno, soldato della linea Maginot in allerta con baionetta, tutto evidenziava chiaramente la forza e la determinazione del Paese nella guerra appena dichiarata. Poi alla fine la scelta definitiva ricadde appunto su commissionare il progetto a Lucien Jonas che potesse risaltare, su questo taglio, le province del Nord con le sue miniere e zona del Sartre con i suoi campi mettendo fine alle lamentele dell'opinione pubblica di non vedersi rappresentata, almeno su carta. Questo fu un modo di ripagare al torto fatto e al tempo stesso di modernizzare le banconote. Comunque un'altro dettaglio che risalta in questa banconota è la presenza della figura femminile che era stata rappresentata, fino ad allora, solo in filigrana: Giovanna d'Arco su questa banconota da 10 franchi, Anna di Bretagna sulla banconota da 20 franchi Pêcheur, Marie de Médicis sulle tre banconote di Henri IV e Armande Béjart sulla banconota da 500 Nuovi Franchi Molière tipo 1959. È da precisare che le banconote francesi presentano le donne in modi molto diversi e talvolta estremamente aneddotici. Negli ultimi anni le donne erano state assenti dalle banconote fino all'emissione del 500 franchi Pierre e Marie Curie. Il pittore Lucien Jonas continuò a disegnare le banconote francesi per gli ultimi sei anni della Terza Repubblica, dall'occupazione ai primi mesi del governo provvisorio di Charles de Gaulle. Per completezza, gli incisori del 10 franchi furono Camille Beltrand e Ernest-Pierre Deloche.3 punti
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Beh se si acquistano monete dove non si vedono bene dalle foto è un acquisto un po a casaccio...3 punti
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Continuiamo la piccola carrellata per questa curiosità... Un brockage di un mezzo soldo III tipo di Carlo Emanuele II. Con la grande quantità emessa di queste monetine non è difficile trovare degli errori nella coniazione, ma sono sempre particolarità curiose...3 punti
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Buon pomeriggio a tutti , visto che le spedizioni da San Marino sono inchiodate nel centro di smistamento e difficilmente metterò sotto l'albero la bilancia che ho acquistato , ho tamponato con questa bella e rara monetina , piuttosto che niente meglio piuttosto2 punti
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Girovagando nella rete ho trovato il sito del Museo della Moneta della Banca d'Italia che, oltre a far considerare la visita alla struttura, propone un interessante video didattico sulla Moneta, direi economico-numismatico. Vale la pena guardarlo! https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-moneta/index.html2 punti
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Da Merano a Trieste nuovamente. Perché? Ma perché c’è il Vescovo Volrico de Portis (1233-1254) che desidera mostrarvi uno degli esemplari più significativi e ricchi di considerazioni. Trattasi di un denaro con nome VOLRICVS Alabarda e Gonfalone. Esemplare chiaramente ben citato ed illustrato da Giulio Bernardi nel suo lavoro IL DUECENTO A TRIESTE. LE MONETE a pag. 75 (1995) riferimento VA. Particolare moneta, come pare, in quanto per la prima volta appare l’alabarda triestina (o Lancia di San Sergio) da cui pende il Gonfalone ritenuto un simbolo della città. Il nome del Vescovo è legato, tra l’altro, ad una caratteristica che interessa la numismatica in generale, vale a dire la costituzione del pegno avente ad oggetto il diritto di zecca da riconoscersi al Comune. E stiamo parlando degli anni 50 del 1200….. Domenico2 punti
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Sono daccordo... Ma vedila in altro modo, pensa ai "pacchetti sorpresa" che ogni tanto puoi trovare in mercatini vari, magari natalizi, che con 2/5 euro compri il pacco senza sapere cosa trovi all'interno, oppure quei pacchi sorpresa con i giochi che vendono a Pasqua o alla Befana per i bimbi.. Non sai cosa puoi trovare, molte volte resti deluso, ma è sempre un "gioco" e magari trovi qualcosa di carino. Ovvio non si pretende di trovare un tesoro, ma per la modica spesa... perché no?2 punti
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Naturalmente l'acquisto non è finalizzato al guadagno, voglio conoscere nuove monete e mettere su una collezione imparando sempre qualcosa di nuovo. Ho trovato in questo lotto l'occasione di avere tra le mani monete che non avevo mai visto prima e quindi impararne la storia e tutto ciò che ne deriva2 punti
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Direi buono, anche se dovono averlo spazzolato malamente e la luce un po'inganna i rilievi (sembrano quasi in incuso). E' una bella riscoperta! La V è uguale per stile a quella di Nicolò Venier e la m onciale/gotica è molto simile a quella usata da Michele Lion. L'unica cosa che mi stona un po' è il leone, ma il conio è talmente rovinato....Ne saltassero fuori altri sarebbe confermato2 punti
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Buonasera. A chi vuole “pulire” le proprie monete è consigliabile un approccio molto prudente, basato sulla scala di polarità del solvente da impiegare allo scopo. In chimica (io sono un chimico) i solventi sono classificati secondo una proprietà nota come polarità, che può essere misurata a mezzo della costante dielettrica. I solventi polari presentano elevati valori della costante dielettrica e i solventi apolari bassi valori di questa proprietà fisica. Il carattere polare o apolare di un solvente determina la natura dei composti che il solvente può sciogliere. Di norma solventi polari sciolgono meglio i composti polari e solventi non polari sciolgono meglio composti non polari. Questa evidenza sperimentale risale agli alchimisti medievali che la riassumevano nella frase "similia similibus solvuntur" ("il simile scioglie il simile", “like dissolves like” in inglese). Per esempio, l’acqua è un solvente polare (costante dielettrica 80), per cui le sostanze che si sciolgono meglio nell'acqua (dette idrofile) sono in genere polari come i sali inorganici, mentre le sostanze che si sciolgono in acqua con più difficoltà (dette lipofile) sono apolari come gli olii o le cere, che invece si sciolgono facilmente in solventi organici molto apolari come l’esano (costante dielettrica 2,0) e il toluene (costante dielettrica 2,4) Il procedimento consigliato per la pulizia “soft” prevede di immergere la moneta per 10 minuti in ciascuno dei seguenti solventi in questo ordine: 1) acqua distillata o deionizzata; 2) acetone (non usare il solvente per unghie!); 3) xilene. In pratica, si inizia con l'acqua per 10 minuti, quindi si rimuove la moneta e la si lascia asciugare; si prosegue con l’acetone (solvente polare aprotico con costante dielettrica 21) e poi con lo xilene. Se il problema non è stato risolto, si inverte l'ordine del procedimento passando all’acetone e poi all’acqua. A volte sulla moneta si potrebbe avere un residuo non polare sopra il residuo polare e in tal caso l’inversione della sequenza dei solventi può essere efficace. Se il problema persiste, si prova ad aumentare i tempi di immersione a 24 ore in ciascun solvente. Questo è il tempo massimo raccomandato di tenere in ammollo una moneta perché con un ammollo eccessivo si possono produrre effetti negativi sulla patina. È indispensabile che i contenitori di ammollo siano ben sigillati in modo che i solventi non evaporino. Questo è MOLTO importante onde evitare che il residuo disciolto si ridepositi sulla moneta. Se il problema è ancora irrisolto, lasciar perdere.1 punto
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Buona Sera, nell’asta Nomisma 64 appena conclusa, tra le altre era offerta questa moneta: Lotto 463 Firenze Repubblica …..Fiorino con simbolo cappello… modesta ondulazione del tondello… La moneta in questione si presenta, a mio parere, diversa rispetto a quanto mi aspetterei da un Fiorino di IV tipo, seppur tardo. Sottoposto a un esame più approfondito emergono ulteriori caratteristiche che lo avvicinerebbero più alle serie degli anni successivi che a quella cui dovrebbe appartenere: molti particolari stonano e sono difformi se lo confrontiamo con Fiorini con segno cappello “normali”. Per altro da un rapido controllo in quello che resta del mio archivio, ho trovato per questa stessa moneta, a partire dal 2010 almeno cinque apparizioni in asta, questo non sminuisce il valore della moneta, ma forse non ha saputo soddisfare il desiderio di coloro che se la sono aggiudicata nei vari passaggi. Fra i diversi particolari che mi hanno colpito spiccano la “fisionomia” del Santo, la forma della croce assile, il bottone sul petto del Santo che si presenta cavo, vari punzoni difformi e non compatibili con gli originali e per finire, evidentissima la forma della A di IOHANNES al rovescio che ho riscontrato in altre occasioni. Non ho trovato corrispondenze con i punzoni utilizzati nella Zecca di Firenze anche considerando il periodo successivo a quello della presumibile coniazione. Non posso esprimere un parere categorico, sollevo dubbi. Tutto questo resta un mio parere personale, sicuramente discutibile, supportato se vogliamo da evidenze morfologiche e stilistiche non marginali. Per quanto riguarda la rarità, probabilmente queste possibili imitazioni, con diffusione limitata rispetto agli originali, sono più rare dei Fiorini cui fanno riferimento, sono però altro rispetto a questi. La moneta ripropone un tema più volte affrontato, anche riferito ad ambiti e periodi storici diversi, la differenza tra originale, imitazione, falso e copia; le stesse definizioni possono avere valore e significato diverso se si tratta di “monete” contemporanee o meno all’originale, ma poi se vogliamo sottilizzare anche il termine “originale” si potrebbe prestare a “distinguo” non marginali; una moneta coniata utilizzando i coni originali, dalla stessa autorità emittente, con gli stessi materiali, in modo più o meno ufficiale, indistinguibile dall’originale vero, come la definiamo? (a parte il risvolto truffaldino dell’operazione). In questo caso, sempre a mio parere, le cose potrebbero essere più semplici, dovremmo essere nella seconda decade del 1300, la moneta copia il fiorino con il segno cappello, dall’aspetto risulterebbe circolata, quella che viene indicata come modesta ondulazione del tondello è il risultato di un “raddrizzamento” del tondello dopo una verifica della duttilità del materiale effettuato piegandolo, prova empirica della bontà della moneta, se ha effettivamente circolato e non è stata ritirata come falso doveva essere corretta come peso e come titolo. In questo caso ha sicuramente avuto dignità di “moneta”; come considerarla è legato alla sensibilità individuale. Evito di allegare cinque immagini della stessa moneta, elenco i soli riferimenti alle aste (se servisse, non sarebbe un problema farlo) allego quella dell’asta appena terminata che è quella con risoluzione maggiore, allego anche un paio di esempi di Fiorini con segno cappello “canonici”. Nell’ordine le aste dovrebbero essere: a 1) Asta Kunker 171 del 23-06-2010 lotto 5210 b 2) Asta Hess Divo 320 del 26-10-2011 lotto 815 c 3) Asta Nomisma 61 del 29-10-2019 lotto 800 4 4) Asta Aurora 21 del 17-04-2021 lotto 18 e 5) Asta Nomisma 64 del 18-12-2021 lotto 463 Per quanto riguarda gli esempi "canonici", provengono nell’ordine dall’asta CNG 81 del 20-05-2009 e dall’asta E Live Negrini del 14-11-2017. Allego anche l’immagine di una moneta, con caratteristiche che richiamano quella in esame, meritevole di studio e approfondimento. Segue nel prossimo intervento a causa del limite per il caricamento di immagini1 punto
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Condivido l'ultimo scudo entrato in collezione, che porta a -7 il computo della lunga serie degli scudi di Carlo Alberto Ex Inasta 97, presso alla base (700) e indicato come qFDC Particolarità di questa rispetto agli altri 1844 Torino sono i 44 della data, più grandi rispetto a 18 e disassati, e la P che sembra più vicina alla testina d'aquila rispetto agli altri esemplari Cercando nell'archivio di Sixbid questa moneta ha una lunga serie di passaggi che ho ricostruito, il primo che ho trovato è della Nomisma-Varesi del Febbraio 2016 (collezione Augustus, giudicata SPL/FDC con base a 1200 e invenduto) per poi passare in altre aste di Nomisma, Varesi e Aurora e infine Inasta). Non è FDC ma è una magnifica moneta e adesso ha trovato pace, e riposa sul velluto in banca in cassetta di sicurezza con le sorelline Varesi Coll. Augustus 02.2016 SPL-FDC - invenduto a 1200€ https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1418&lot=157 Aurora 4 (11.2016) SPL-FDC - invenduto a 1200€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l30365053 Varesi 71 (11.2017) L 481 qFDC/FDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l30367111 Nomisma 57 (05.2018) L 1745 qFDC/FDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l27574193 Nomisma 59 (05.2019) L 1708 qFDC/FDC - aggiudicata a 950€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l27583442 Aurora 21 (04.2021) qFDC - invenduta a 1000€ https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l33129869 Inasta 97 (11.2021) - qFDC - aggiudicato a 700€ https://asta.inasta.com/it/lot/137417/savoia-carlo-alberto-1831-1849-5-lire-/1 punto
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Buongiorno a tutti! Finalmente, dopo averle guardate tutte, aspettato mesi, e mesi, su eBay ne è apparsa una che mi andava. L'ho presa dal venditore mano a mano, e subito sono stato molto contento tre ore di treno per me, le valeva! Ed eccola finalmente! Che grado di conservazione gli date? Grazie!1 punto
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Consiglio Attianese per il Bruttium ( Calabria Graeca) Historia Numorum2 per la Magna Graecia1 punto
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Buonasera, posto un ulteriore esemplare della monetazione dei Brettii. Trattasi di moneta aggiudicata in Asta Artemide 46e del 23-24/02/2019, Lotto 91 con la seguente descrizione: Greek Italy. Bruttium, Brettii. AE Unit, c. 208-203 BC. D/ Laureate head of Zeus right. R/ BPET-TIΩN. Eagle standing left on thunderbolt with wings spread; ant to left. HN Italy 2010. AE. g. 8.23 mm. 21.00 R. Rare symbol. Emerald green patina, reddish spot on obverse. Good VF. Posto la foto D/R che ho fatto dell’esemplare ed un ingrandimento della “formica”. L’esemplare viene postato non solo per condivisione, ma perché, dalla lettura del testo del prof. Attianese, gentilmente consigliatomi, questa moneta non è (salvo errori) descritta fra i tipi facenti parte della c.d. “Serie con Zeus ed aquila” (tipi dal n. 105 al n. 142 compresi). Ora, al di là delle considerazioni che possono essere fatte sulla Serie in punto sia di “aquila” (mutuata, come pare, “da altre coniazioni magno-greche e siceliote, ma anche dalle monete tolemaiche egiziane”), sia di “numerario notevole” tale da rendere gli esemplari stessi “abbastanza comuni”, l’attenzione che volevo richiamare è sul tipo - considerato inusuale e (forse) anche raro - dell’insetto individuato quale formica che trovasi nel campo a sx del R/. Indubbiamente il tipo “formica” contrasta con i tipi più comunemente individuabili nella Serie, come ad esempio il bucranio, la cornucopia, l’ancora, l’exagramma, il caduceo. La “formica” - disegno stilizzato (a mio avviso) ben definito - che ruolo aveva, e se lo aveva? Per analogia, ritroviamo l’insetto in altre monetazioni similari ed in un certo qual modo storicamente allineate? Domenico1 punto
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Mio Papà non c'è più, ma Lui è ancora con noi, e gli sono grato per averlo a modo suo reso felice .1 punto
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Ciao Rocco Yughi si sarebbe anche buttato nel burrone per tuo padre e/o con egli. Questo, per far capire come il loro amore sia incondizionato. Un cane non guarda in faccia a nulla infatti,segue l' uomo( che noi chiamiamo " padrone") senza convenienza o vantaggi/svantaggi,non pesa nulla,ama e basta,non ha giudizio di saggezza,segue,morirebbe anche... e muore quando qualcuno non ci sta piú. Questo io credo si possa ben chiamare,simbiosi. Grazie della condivisione toccante?1 punto
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Personalmente, mi trovo in linea con i giudizi espressi da @TIBERIVS ed @Erdrückt. Certo che non stiamo parlando di chissà quali cifre spese e comprendo benissimo l'impeto ad acquistare in chi ha da poco iniziato a collezionare. Tuttavia, è rischioso comprare al buio (o quasi). Sia perché in mezzo a quel lotto potrebbero esserci dei falsi, sia perché (ancor peggio) potrebbero esserci delle monete "problematiche". Quelle monete antiche che s'intravedono dubito fortemente che arriveranno con il loro bel certificato di lecita provenienza e, qualora si dimostrassero autentiche, pur se comuni e di scarso valore economico, rappresenterebbero una bella fonte di problemi... Specialmente in Italia, con la legislazione stringente che c'è per quel che riguarda il possesso di monete antiche, non si deve scherzare con queste cose. Ovviamente @paolopaoloo, quanto ti stiamo facendo notare non dev'essere intrepretato come una critica ma come un consiglio per il futuro.1 punto
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Bella conservazione! Questo millesimo, nonostante sia una delle ultime date, non è facile da trovare, specialmente in buona conservazione. Grazie di averla postata, a vedere questi duedenarini mi vengono sempre gli "occhi a cuore"! ... levami una curiosità... Le lettere G ed A basse di conio, sono in corrispondenza delle due rosette del rovescio?1 punto
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Ciao Domenico Io le inserirei in "Altre monete medioevali"; allego un link molto interessante di Roberto Cecchinato. https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=&ved=2ahUKEwjwtcn_k_X0AhVchf0HHWMwDIIQFnoECAQQAQ&url=http%3A%2F%2Fnumismatica-italiana.lamoneta.it%2Fdocs%2F201112%2FIl_denaro_tornese_della_Grecia_franca.pdf&usg=AOvVaw1-vaFCARVyOBjBfWSIp2HR saluti luciano1 punto
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Sono riuscito a collegare( grazie a voi) numismatica e cani?. Ho letto per puro caso quella bella discussione di Mario @dabbene sulle targhette/medagliette,rappresentanti la tassa pagata per possesso di un cane. Una è arrivata e la postai ieri,ne arriveranno altre due?1 punto
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Denari tornesi greci : 1 Tebe a nome di Guy de La Roche, 2 Chiarenza a nome di Carlo I o II D' Angiò , 3 Chiarenza a nome di Louis de Borgogne1 punto
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Buono anche il leone. Il buco sulla destra della testa è quello dell'orecchio. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao! Beh, le iniziali, in questo soldino, mi sembrano almeno chiare; il Leone è un po' alien, ma al momento accontentiamoci. saluti luciano1 punto
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Siamo sicuri che non si tratti di una versione ripiena alla Mister Bean? ? Dal secondo minuto in poi. ?1 punto
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Buongiorno Segnalo l'uscita del volume 63 con riferimento in oggetto, disponibile al seguente link https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do1 punto
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Sono stato citato da Callegher, direi che per oggi ho fatto giornata ?1 punto
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Buona serata e complimenti per aver risolto il rebus. apollonia1 punto
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Non è questa pietanza, buona la pasta chè ciciri ’Cicero” è la parola con la quale, durante i Vespri siciliani del 1282, venivano riconosciuti i francesi occupanti che per paura della rivolta popolare si erano mimetizzati tra la gente, gli si imponeva di dire la parola cicero, ma non sapendo pronunciare il ci ed il ce dicevano SISERO, in questo modo venivano catturati e processati.1 punto
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Avevo detto che avevate acceso qualcosa in me con questa " novitá" ?.....un abbraccio ai nostri fedeli amici.1 punto
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Per quello che ne so (e non è tanto) il "cancro" dei metalli è dato da ioni cloruro altamente reattivi presenti nell'ossidazione. Pertanto, se una moneta è affetta da questi, è facile pensare che un semplice contatto o anche una vicinanza portino ad un "trasferimento" di questi ioni alla moneta sana. Il trattamento, che non può riportare il metallo dove questo si è, ormai, legato al reagente, passa per la rimozione totale dell'infezione (ovvero all'esportazione del metallo danneggiato con la conseguenza formazione di "crateri" sulla moneta). Per il bronzo so che si utilizza il benzotriazolo con funzioni di inibitore della corrosione e, una volta rimosso, si procede col depositare una cera microcristallina allo scopo di impedire un ulteriore contatto con l'aria delle parti danneggiate. Non so, francamente, se sia un metodo utilizzabile anche per l'alluminio. Per una semplice pulizia dell'alluminio, invece, posso consigliarti: spazzolino da denti morbido inumidito in acqua e bicarbonato di sodio in polvere. Passa lo spazzolino con movimenti circolari leggeri sulla moneta - dopo averlo intriso di bicarbonato - sul tondello bagnato e poi sciacqua con acqua distillata ed asciuga con un panno morbido. Dovresti ottenere dei risultati.1 punto
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Ma come fate a specificare il miglior acquisto?! È come chiedere a una mamma degna di tale nome quale figlio e figlia preferisce! ???1 punto
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Visto che le monete pubblicate per questi primi anni del '700 sono poche invio anche le immagini di alcune monete di Leopoldo I della mia collezione, anche se di anni ormai già passati da alcune settimane. La conservazione non è delle migliori ma io ed il mio portafoglio ci accontentiamo. Questo è un tallero del 1701.....1 punto
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Ciao Davide Io credo che chiunque abbia un cane,si affezioni a questi pezzi? Avete acceso qualcosa dentro me? Vedo ste medagliette,penso al mio amore di cane? Saluti Riccardo1 punto
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Ma che fontane vogliono rappresentare su una monetina che da quanto è piccola non si riesce a tenerla tra due dita,almeno avessero copiato lo zecchino del 700, che con poco più di 3 grammi, ma più sottile in maniera da ottenere un diametro più grande.1 punto
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Come ho scritto prima inserisco il biglietto da 10 visto che quello da 5 marchi era già stato fatto vedere1 punto
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