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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/28/21 in Risposte
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Ciao amici, grazie all'aiuto di un caro amico, ho in collezione una Piastra 1834 Aquile Capovolte. Moneta molto interessante anche dal punto di vista storico, che potremo approfondire se qualcuno fosse interessato. Per adesso mi limito a postare le foto. La moneta è piuttosto usurata al D/ e migliore al R/ e mi risulta catalogata solo dal Gigante con rarità R2 ( a mio modesto parere forse un pò scarso ). Buona Serata, Beppe5 punti
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Ciao Peppe Complimenti per la new entry. Stai diventando anche tu,uno scovatore seriale di '34 ,per altro particolari?.......come qualcun' altro ?3 punti
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la scatola completa doveva contenere i pesi del 100 80 50 20 10 5 per le monete d'oro e il 5 2 1 0,50 per le monete d'argento3 punti
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Ciao Penso che @Arka si riferisse più ad un discorso generale e non a questo caso specifico visto che spesso molti intervengono soltanto "per dare fiato alla bocca", come spesso si vede nelle discussioni, e per scrivere più messaggi per salire di grado nella graduatoria del forum. Se così non fosse, e se quindi avessi frainteso, non mi trovo d'accordo nel senso che questa discussione è interessante e ognuno, esprimendo le proprie idee in modo pacato e interessante, ha contribuito in positivo. D'altronde siamo nella sezione identificazione/valutazione *autenticità* ed è giusto che non intervengano solo e soltanto gli espertissimo nel settore... Si sa anche i migliori sbagliano. Tra l'altro molti esperti della monetazione romana del forum neppure si sono espressi. Buona serata3 punti
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Ciao Beppe e buona sera a tutti. Complimenti a me piace moltissimo. Anche questa tua ha le aquile capovolte ribattute su quelle normali,si notano benissimo che sotto ci sono quelle normali, hanno corretto sul conio volutamente. Complimenti ancora. Un saluto a tutti. Raffaele.2 punti
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https://www.academia.edu/1822377 Forse può interessarti @iacchetti2 punti
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E questo perché... è un regalo di compleanno, da parte di chi non mastica molto di numismatica ma mi vuol bene. Cagliari Carlo II d’Asburgo (1665-1700) Reale 1696 Ag - 2.10g MIR 88/7 Per CAROLVS è stato usato il punzone della A, ruotato, per rendere la V. regalo di marzo N.2 punti
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PS: mi rendo conto che essendo in ungherese , forse qualcuno potrebbe aver bisogno di un'aiutino nella comprensione del testo. Si considera tradizionalmente come prima coniazione. È stata realizzata nello stile delle monete di Béla e Géza (re precedenti), dritto +LADISLAVSREX scritta in cerchio, rovescio +ANONAI Prendo questo come esempio, perché sono poi tutte uguali: Peso medio 0,60g, peso ufficiale di conio 0,63g, purezza (argento) 88,5%2 punti
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Si tratta di un quattrino della zecca di Gubbio sotto papa Clemente XI. Ti passo la scheda del catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CXIGUB/2 Ora, se consideriamo che Clemente XI (Giovanni Francesco Albani) fu pontefice dal 23.11.1700 al 19.3.1721, l'anno X dovrebbe iniziare (non vorrei sbagliare) alla fine del 1709.2 punti
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Ciao, sono d'accordo in generale ma non per questa discussione. I pareri espressi sono stati anche avallati da immagini e spiegazioni. Poi si può sbagliare, è umano, ci mancherebbe altro. Avendo buona memoria ricordo una discussione a cui hai partecipato anche tu, su un sesterzio di Massimino Trace poi risultato non autentico ed acquistato con Perizia presso un negozio di numismatica da parte dell'autore del topic. Sono spuntati fuori altri quattro esemplari non autentici, venduti in precedenti aste e trovati dai partecipanti la discussione sul web. Penso che prima di essere posti in vendita siano stati comunque visionati da esperti che non se ne sono accorti. Sbagliano anche i Periti Numismatici (come possono sbagliare altri professionisti in altri campi) percui non vedo quale siano i danni che facciamo noi esprimendo un semplice parere. Ancora non ho capito a cosa ti riferisci e gradirei se ne hai voglia di spiegarlo a me ed agli altri?. ANTONIO2 punti
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Ciao, probabilmente il mio migliore acquisto del 2021 é questo rarissimo testone di Pio IV: Pio IV (1559-1565), AVIGNONE, Testone (Munt 62). D/ Stemma ovale con cornice ad intagli e volute, sormontato da chiavi decussate e doppio cordone e tiara. °PIVS ° PAPA ° - IIII - AVENI In basso: stemma di Mons. Lorenzo Lenzi (bucranio entro piccolo scudo), vicelegato. A sinistra nel giro: stemma del Card. Alessandro Farnese, legato. R/ Busto del pontefice a destra con piviale adorno di greca e fibbia ovale. GLORIA ° IN ° EXCELSIS ° DEO Per chi fosse interessato ad approfondire un po', ne abbiamo parlato qualche tempo fa qui: Michele2 punti
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Buon pomeriggio a tutti , finalmente mi è arrivata la bilancia acquistata all'ultima asta Inasta , mi piacerebbe completarla con i pesi mancanti , qualcuno ha idea quali possano essere , grazie ? I posti liberi sono di diametro 14-14-17-23-28 mm1 punto
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Buona sera a te, Mosdef, la tua foto è illeggibile, sarebbe interessante conoscerne anche la misura del diametro e, soprattutto, vedere anche una foto del rovescio. Ho cercato di rendere visibile l'immagine ma non è bastato ad identificarla : sembra piuttosto una borchia, oppure un motivo ornamentale. Spero che altri la conoscano e possano aiutarti, nel frattempo se puoi manda una immagine del recto. Buona serata.1 punto
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Ho seguito con molto piacere ed estremo interesse la videoconferenza del Prof. Saccocci, che in poche parole è riuscito a sintetizzare la bella monetazione del Patriarcato di Aquileia. Con le varie coniazioni e la sua diffusione nell’area dell’est Europa. Grazie agli organizzatori per la bella iniziativa e grazie al Prof. per aver messo a disposizione ed aver condiviso le sue conoscenze sul tema.1 punto
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Ciao @caravelle82, mi sa che ha capito ? E' un grande esperto di 34enni. Beato Lui, sono belle e quasi tutte diverse! Ciao1 punto
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Buonasera ragazzi, ho letto tutto d'un fiato l'intera discussione, da veneto e veneziano non posso che rimanere affascinato da tali monete. Ho sempre voluto collezionare monete legate alla mia terra ma ammetto che, da semplice raccoglitore di euro, non mi sono mai informato ne ho cercato informazioni a riguardo. A forza di vedere i vostri splendidi ducati e/o zecchini ne sono rimasto folgorato, sono innamorato di monete che stamattina nemmeno sapevo esistessero, e per questo vi ringrazio. Non so se mai deciderò di iniziare a collezionarli, se ne comprerò solo uno, o se continuerò solamente a seguirvi ma mi avete aperto un mondo. Da neofita vi chiedo dove posso trovare un catalogo con storia (e anche prezzi magari) da consultare e che mi aiuti ad approfondire la mia conoscenza?1 punto
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eccole: FS https://gyazo.com/6f5e73fc2d3be616f1eb3a5e46e1d251 fdc https://gyazo.com/92154b213fdb6ce63b93674eef86e515 https://gyazo.com/ef937308490ad5d3c4e7d27fe4a4b87e1 punto
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Gastone... Gastone... no, non pervenuto. Nessuna traccia numismatica. Quindi non esiste. Arka Diligite iustitiam1 punto
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@mazzarello silvio Ottimo anche il tuo tetradramma di Arado Price 3320 al post # 5141. Di questa zecca ho in collezione un esemplare Price 3367 proveniente dalla Elsen 119. ROYAUME DE MACEDOINE, Alexandre III le Grand (336-323), AR tétradrachme, 242-241 av. J.-C. Arados. Droit: Tête d'Héraclès à droite, coiffé de la dépouille de lion. Revers: ΑΛΕΞΑΝΔPOY (N renversé) Zeus aétophore assis sur un trône à gauche, tenant un long sceptre. A gauche, palmier. Sous le trône, [..]. A l'exergue, [..]- (an 18). Ref.: Price 3367; Müller, Alexandre, -; Meydancikkale 2057 (mêmes coins). 17,15 g. In esergo la data fenicia (anno 18 corrispondente al 242/241 a. C.). Il nome del sovrano ha la N rovesciata.1 punto
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Tra gli acquisti/acquisizioni più soddisfacenti del 2021 direi che il posto se lo contendono tre monete. Cominciamo da quella che mi ha dato il piacere della ricerca e per cui manca ancora qualche “tassello”, è un’attribuzione: (Scusate per le foto oblunghe del R/) (Attribuito a) Area Nord Italia (Venezia) Ludovico il Pio (822/823 - 840) Denaro con XRISTIANA RELIGIO, cuneo al D/ sotto la S di LVDOVICVS Ag - 1.59g Coupland Class III, group G - Venice (cfr. tavola al no. 3, esemplare Cabinet des Médailles Paris [BN] côte 568) Attribuito a Ludovico il Pio per evidenza in ritrovamenti di ripostigli con emissioni di Carlo Magno e/o Lotario. Tondello sottile. Stile curato. Acquisto di gennaio. N.1 punto
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Se vendi il tutto in un lotto unico, indipendentemente dall'importo ottenuto, non dovresti avere problemi. Probabilmente questo rimane vero anche se spezzetti quanto vuoi vendere in pochi lotti ma rimani sotto i 5.000 complessivamente. La cosa cambia se viceversa inizi a vendere in maniera un po' piú continuativa o superi i 5.000 annui. In questo caso il fisco potrebbe ravvisare che non si tratta piú di vendita sporadica e occasionale ma una attività organizzata che necessiterebbe di p.IVA , iscrizione INPS ecc.1 punto
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Acquisita ONESTA’ LAVORO E FRATELLANZA Società di Mutuo Soccorso tra gli Operai di Cerreto Sannite (oggi Cerreto Sannita - BN). Non presente, salvo errori, nel Catalogo Pitotto. Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Società_operaia_di_Cerreto_Sannita La Società operaia di Cerreto Sannita, denominata anche Società di Mutuo Soccorso tra gli Operai di Cerreto Sannita, è la più antica associazione cerretese, attiva dal 1881. È anche la più antica Società di mutuo soccorso della Campania ancora oggi esistente dopo quella di Sala Consilina, fondata nel 1867. La Società operaia venne fondata il 3 marzo 1881. La sua costituzione fu promossa dall'On.le Michele Ungaro che il 3 marzo 1881 convocò nel suo palazzo un'assemblea di operai e artigiani cerretesi che approvarono l'atto costitutivo e lo statuto dell'associazione. Il 17 agosto dello stesso anno si tenne l'assemblea di inaugurazione durante la quale intervennero il presidente dell'epoca Giuseppe Ciarlelli e il sottoprefetto di Cerreto Sannita che pronunciò un lungo discorso a sostegno del mutuo soccorso e della politica del governo. Il sodalizio ebbe sede originariamente nel piano terra di palazzo Mastrobuoni in piazza San Martino per trasferirsi, nel 1885, nell'attuale sede di via Felice Cavallotti. Durante il fascismo la Società operaia rischiò di essere sciolta come molte altre associazioni consorelle in Italia. Nel 1929 il Segretario politico del fascio cerretese richiese l'uso del salone sociale per un periodo di alcuni mesi. La richiesta venne esaminata nell'assemblea del 30 dicembre dello stesso anno ma a causa della netta contrarietà dei soci e a seguito della nascita di "un disordine indomabile" la riunione fu sciolta. L'assemblea fu riconvocata alcuni giorni dopo alla presenza del podestà Michele Ungaro, nipote del fondatore dell'associazione. Il podestà assicurò i soci che non avrebbe mai permesso che il sodalizio che aveva fondato il nonno fosse stato assorbito nelle organizzazioni fasciste, ottenendo così il via libera dei soci per la concessione del salone. Nel 1934 il Segretario politico del fascio cerretese chiese di nuovo i locali della Società per adibirli a sede del "Fascio giovanile di combattimento". Egli chiese inoltre: una copia dello statuto sociale, l'elenco dei soci e i nominativi del consiglio di amministrazione chiedendo inoltre di essere avvertito in tempo delle riunioni, delle elezioni e dei soci proposti a ricoprire le cariche sociali. Infine, nel 1940 fu ordinata la mutazione della denominazione originaria in "Dopolavoro della Società operaia di Cerreto Sannita". Nel 1946 furono eliminate tutte le norme introdotte durante il regime e fu ripristinata la denominazione originaria. Dal 1960 in poi la Società operaia ha perso la sua funzione originaria di mutuo soccorso diventando una associazione di carattere culturale e di utilità sociale. La sede della Società operaia si presenta in stile neoclassico secondo il progetto redatto nel 1884 dall'architetto Lorenzo Pilella. Il piano inferiore è costituito da un portico sorretto da cinque colonne in pietra di ordine doricorealizzate da scalpellini cerretesi. Sul portico è sito un ampio loggiato accessibile dal salone del primo piano. Annesso alla sede è uno spazio verde cinto nel 1900 da una recinzione in ferro battuto realizzata da fabbri locali. Il 20 giugno 1882 l'On.le Michele Ungaro donò al sodalizio un telegramma autografato dall'Eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi. Il testo autografo di Garibaldi recita: «Caro amico, io sono fortunato di vedervi in compagnia del prof. Abbamondi. V'Aspetto dunque e sono vostro, Giuseppe Garibaldi. Villa Casilini, 8/4/1876 A Michele Ungaro ROMA» Nella parte sottostante, scritta dall'Ungaro all'atto della donazione, c'è scritto: "A 20 giugno 1882 dono questo autografo dell'Eroe dei due mondi alla Società di Mutuo Soccorso tra gli operai di Cerreto Sannita, Michele Ungaro" . Michele Ungaro e Giuseppe Garibaldi si erano conosciuti nel Parlamento italiano dove erano diventati ottimi amici. Il telegramma è esposto nel salone della sede sociale.1 punto
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Sono nuovo ed ho trovato questa discussione molto interessante. Volevo quindi dare il mio contributo con questa versione della medaglia Esposizione Milano 1881 in argento e la spilla per occhiello del Comitato Esecutivo da poco entrate in collezione. Con questa versione in argento vado a completare la serie quindi andrà ad aggiungersi alla versione in Bronzo, Zinco e Metallo Dorato.1 punto
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513 .: 9 = 57 Visto che il risultato deve essere necessariamente un numero intero e i multipli di 9 seguono uno schema ripetitivo gli unici numeri che soddisfano le condizioni sono 57 e 5131 punto
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Non penso che abbiamo fatto danni, al contrario, ne siamo usciti più ricchi.1 punto
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Una cosa che finalmente avrò il prossimo anno sarà una stanza adibita a studio e biblioteca. E avrei in mente di provare a scrivere un articolo Buona serata1 punto
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La questione delle zecche galliche è molto complessa. E altrettanto varie le teorie. Qui trovi un rapido sunto e alcuni rimandi ad altre discussioni sempre sul tema. Sempre in questa discussione c'è il link all'opera di catalogazione fatta da Mairat sulla monetazione gallica che al momento è la più recente e aggiornata (anche se personalmente non condivido la parte relativa ad Aureolo per gli non ha tenuto conto degli studi francesi di Doyen). E pure qualcosina sull'arrangiamento delle emissioni di Postumo differisce in qualche punto da alcune ricerche francesi, ma nel complesso è, per completezza e per quantità di materiale catalogato e fotografato, l'opera migliore attualmente a disposizione. Tuttavia va integrata con il libro di Bastien per i bronzi e con altri lavori francesi e soprattutto con i testi dedicati ai grandi hoard del periodo (Normanby e Cunetio ma non solo). Insomma... Tanta carne al fuoco!1 punto
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La sua precisazione, oltre a essere corretta, è doverosa. Il discorso, infatti, è limitato alle compravendite di monete antiche tra privati. Saluti.1 punto
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Buonasera, mi limito a una precisazione su questo passaggio (su tutto il resto sono state spese fiumi di parole in altre discussioni e @Tiberius e @numa numa con i loro precedenti interventi hanno già chiarito alcune affermazioni che potevano risultare equivoche). Non è vero che l’acquirente non possa chiedere al venditore la fattura di acquisto della moneta che lo stesso venditore assume di aver acquistato lecitamente (parliamo di venditore non professionista ovviamente): l’acquirente può chiedere quello che vuole (ovviamente non è detto che abbia diritto ad essere sempre accontento). E’ vera, invece, la seconda parte dell’affermazione: il venditore non è obbligato a fornire all’acquirente copia della sua fattura di acquisto, e può farlo anche senza “barricarsi” dietro lo scudo della privacy. Ma a quel punto l’acquirente prudente è libero di decidere di rinunciare all’acquisto. A me un venditore che afferma di aver acquistato lecitamente e che poi rifiuta di fornirmi copia della sua fattura di acquisto “mi puzza” e quindi me ne tengo lontano. Ma questo è il mio modo di agire (dettato da estrema prudenza). Da ultimo, in merito all’acquisto su ebay di monete antiche la Cassazione con una sentenza del 2018 ha escluso il reato di ricettazione in capo all’acquirente sulla scorta di due argomentazioni: la liceità del canale di vendita e la trasparenza del metodo di pagamento utilizzato. Saluti.1 punto
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Una iniziativa veramente lodevole. Per risparmiare sulle monete con data 1921 ti suggerirei la Rupia…????1 punto
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Guarda non ho problemi a farlo credimi ma prima viene la salvaguardia degli ami ci collezionisti ?1 punto
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Complimenti!! Rispondo riproponendo uno stralcio di una discussione del 2015 da me aperta sullo scudo N1866..: "va considerato anche che il 1866 e' l 'anno del corso forzoso per sostenere I preparativi delle spese di Guerra di indipendenza. Al fine di impedire l impoverimento delle scorte metalliche presso la BN si diede seguito all ostruzionismo del cambio dei biglietti in moneta sonante. La moneta coniata doveva servire a garanzia delle emission cartacee del Banco di Napoli (5 lire in argento garantivano per 15 lire cartecee, quindi 500,000 x 5 fanno 2.5 M x 3 garantivano per 7.5 milioni di lire. Solo una modesta parte dell emissione entro in cicolazione. Il resto assolto il compito fiduciario ando presumibilmente in fusione. Vi e' poi una teoria che sempre per la sopraindicata ragione e per le normative interne alla Lega Latina, vi fu una forte speculazione sulla moneta italiana che prendeva in virtu dell agio di cambio la strada dell estero. Parrebbe che questa emissione, per la maggior parte sia stata cambiata all estero ed invece che rivenduta allo stato italiano sia stata fusa". Come gia fatto notare da altri utenti, sarebbe interessante capire se esistono documenti ufficiali coi quali si autorizzava ufficialmente la fusione, e per che quantita (anche se questo non aiuterebbe minimamente a capire quanti esemplari son sopravvissuti ad oggi). La mia idea e' che (ma soltanto con riferimento all italia) ce ne siano un 50-100. Molti di questi riposeranno sicuramente in collezioni private da decenni. Del resto se ne girano cosi pochi qualcosa vorra dire..All estero non ho idea ma nn credo che ne siano saltati fuori parecchi.... Di sicuro non e' mai apparsa una conservazione pari o superiore a SPL. Ma anche questo e' facilmente spiegabile. Tale conservazione implicherebbe una sottrazione della moneta dal BN prima della fusione. Cosa direi abbastanza illecita. Se esiste qualcuno con tale moneta, anche se son passati 150 anni, dubito che la tirera mai fuori pubblicamente... Diverso il discorso per I pochi scudi che passano di mano e che sono evidentemente parte di quel piccolo quantitativo che entro in circolazione. (bava alla bocca...) tornando alla moneta in questione, uno dei miei sogni numismatici più grandi.. per me è un BB. Niente di più. E lo dico perché, se nn guardo la data, ma “solo” lo scudo, vedo un BB. Non sono mai stato incline a valutare più generosamente le monete più rare. Sono due discorsi differenti , uno riguarda la valutazione della moneta, L altro il suo valore economico (e connesso grado di rarità; perché alcune monete sono magari rare in mb o bb e rarissime in spl) È moneta che vale migliaia di euro, 7? 8?9 9? Ma sempre BB resta. Fosse in spl ne varrebbe 15? 20? Grazie per aver condiviso questo pezzo di italica storia (si parla della III guerra di indipendenza italiana!! Scusate se è poco..)1 punto
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Vieni qui, caro ragazzo, prendi un sigaro. Stai per andare lontano, stai per volare alto, sarai immortale, ci riuscirai se provi, ti ameranno. Sai, ho sempre avuto un profondo rispetto e lo dico sinceramente: la band è fantastica questo è ciò che penso. A proposito, chi di voi è Pink? E ti diciamo il nome del gioco, ragazzo, lo chiamiamo cavalca la tigre. Siamo davvero senza parole, abbiamo sentito del tutto esaurito. Dovete far uscire un album, lo dovete alla gente Siamo così felici, facciamo fatica a contarli Gli altri sono verdi d'invidia, avete visto le classifiche? É una grande partenza, puo diventare una bomba se restiamo uniti come una squadra E ti diciamo il nome del gioco, ragazzo, lo chiamiamo cavalca la tigre.1 punto
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Molti nuovi ed importanti volumi sono entrati nella mia biblioteca quest'anno, ma sicuramente l'acquisto più importante, impegnativo ed inaspettato è stato quello del Muntoni originale in stato praticamente nuovo...1 punto
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potrebbe essere di vetro, forse un peso monetale in vetro come si trovano in paesi islamici e bizantini. questo preso da un articolo di Asolati e Crisafulli su internet, peso bizantino1 punto
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La C davanti al nome viene aggiunta nel luglio del 306 dopo la morte di Costanzo Cloro. L'emissione con la FIDES MILITVM è datata tra il maggio del 305 e luglio 306. Altra curiosità è che il RIC la da comune. Personalmente ne ho viste gran poche. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Bene. Riassumiamo le tesi del Pedroni ("Interrogativi sulla magistratura monetaria in età post-annibalica", 2000) ... Il riferimento all' "argentum publicum" compare solo sui denarî RRC 322/1b (EX. A. PV), 324/1 (PV), 325/1 (ARG. PVB), 328/1 (P), 344/1c e 344/2c (A. PV), 351/1 (P.A., che però il Mattingly scioglie in "pecunia assignata" o "attibuta"), 352/1b (EX. A. P) e 353/2 (EX. A. P.); infine, un monogramma di dubbia interpretazione (sciolto anche in Apollo o Roma) è presente sui denarî 298/1 e 353/1. Sui bronzi della serie RRC 338 compare invece LPDAP, sigla usualmente sciolta in "Lege Papiria de assis pondere", ma anche in "Lege Papiria de argento publico" da Pink. Queste sigle sono state spiegati in molti modi, nessuno dei quali completamente convincente. Pedroni avanza una tesi innovativa e suggestiva: il riferimento all'argento pubblico sarebbe una delle prove del fatto che, in tutte le altre emisisoni, l'argento non veniva prelevato dal tesoro dell'erario, bensì era fornito da privati che avevano preso il relativo servizio in appalto e, per questo, potevano apporre (essi, e non i monetarî) il proprio nome sui conî. Questa pratica sarebbe nata dopo la Seconda Guerra Punica dall'abitudine, maturata già in epoca molto risalente, di apporre sulla monetazione itinerante simboli (e tipi) che testimoniassero la provenienza del metallo da un determinato bottino bellico, poi anche (a partire dalla guerra annibalica) sigle (CROT, L/T, KOP, etc.) che indicassero la piazza militare dove era avvenuta la coniazione (forse per indicare che si era attinto alle risorse locali) e, infine, il nome del condottiero che aveva distribuito il bottino. A sostegno della sua tesi Pedroni osserva anche che l'unico nome di monetario conosciuto con sicurezza, in quanto la sua magistratura ci è stata tramandata da una fonte letteraria (Cicerone), Marco Fonteio, ebbene ... non compare sulle monete! Abbiamo migliaia di tipi monetali repubblicani noti e nessuno di essi è firmato dall'unico triumviro monetario che conosciamo. La tesi di Pedroni è suggestiva perché getta un'ombra sull'interpretazione delle legende delle monete e, quindi, sulla loro datazione. Per semplificare, prendendo per buona l'identificazione di un certo "Gaius" firmatario di una serie denariale con il console "Gaius" dell'anno X, se egli ha firmato la moneta non in quanto triumviro monetale, ma in quanto appaltatore dell'emissione, significa che la moneta non è dell'anno X-16, ma piuttosto dell'anno X+3, dopo che Gaius, avendo razziato una provincia nel biennio successivo al suo consolato, diponeva di argento a sufficienza per metterlo a disposizione della zecca.1 punto
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