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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/29/21 in Risposte
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Salve @isaia_67 Piuttosto una clava e una faretra. Se ricordo bene, abbiamo visto una moneta simile sul forum qualche tempo fa: un bronzo dell’isola di Kos, a sinostra l’etnico KΩION, a destra il nome del magistrato (forse [Φ]ΙΛΙΝΟ[Σ] per la tua moneta). https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b85232630.r=Cos carie bronze?rk=1759665;2 https://www.acsearch.info/search.html?id=11103655 punti
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È un albulo di Lucca, cinquecentesco se non sbaglio. Consiglio: evita di scrivere titoli in maiuscolo (che sul web corrisponde ad urlare), e magari scrivi due parole. Questo forum non è un algoritmo, ma un gruppo di persone che si offrono a titolo gratuito a dare risposte a curiosità numismatiche. Detto questo, sarebbero utili immagini ben fatte di entrambi i lati. Per il valore (che non credo sia importante), sposto nella sezione corretta dove avrai sicuramente ulteriori informazioni.3 punti
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Stessi conii della moneta di Vienna. Con un centraggio diverso, e con usura e particolari di superficie diversi. Il tuo asse non è la « copia » di quello di Vienna, ormai disponibile online: https://www.ikmk.at/object?lang=de&id=ID201157 Complimenti, hai fatto un bellissimo acquisto.3 punti
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Ma è facilissima! biru è una biro una cosa che si mangia? ma chi non si è mai mangiato/masticato il cappuccio?2 punti
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Con il nome forse derivato da un vicino sito celtico nominato Radasbona, Ratisbona è sede prima di un forte romano di confine verso l'anno 90, per poi diventare dopo il 179 fortezza di stanza della Legione III Italica ed essere con il nome di Castra Regina, capitale della Rezia . Attorno al 358 subisce pesanti distruzioni da una invasione di Alamanni, dalle quali si riprende, pur lentamente . All'epoca dei sovrani Merovingi, Ratisbona è capitale del ducato di Baviera sotto la signoria dei duchi Agilolfingi, stirpe importante anche in Italia con Teodolinda, figlia del duca Garibaldo I e sposa dei re dei Longobardi Autari ed Agilulfo : degli stessi Agilolfingi sono poi alcuni successivi re dei Longobardi . Cristianizzata per impulso di S. Colombano nel VI sec. , Ratisbona, con il ducato di Baviera, attraversa l'epoca Carolingia ed Ottoniana diventando importante centro nel Sacro Romano Impero, fino al 1245 quando l'imperatore Federico II di Svevia concede a Ratisbona lo statuto di libera città dell'impero . Nella zecca ducale di di Ratisbona sono coniati pfennig in argento al nome dell'ultimo degli Ottonidi, l'imperatore Enrico II ( già Enrico IV di Baviera ) e denari al nome del cognato di questi, Enrico V di Baviera .2 punti
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Tanto per farti un esempio, ho fatto la medesima ricerca, la prima che ho visto è una "Moneta da 1 € con gufo rarissima", in vendita a soli 1600 euro. A parte che quello raffigurato non è un gufo ma una civetta (e almeno un po' di informazione, prima di scrivere una inserzione... che diamine!), ma la descrizione dice semplicemente "rarissima". Ora, immagino che i greci saranno tutti miliardari, visto che nel 2002 ne sono stati coniati oltre 110 milioni di esemplari...2 punti
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Grazie mille @Vietmimin Non riuscivo proprio a trovarle. La Moruzzi me la perizia per 18,50 euro! Probabilmente non la ritiene di elevato valore economico.. Ma non importa, la farò sicuramente certificare.. È un valore aggiunto e una certezza in più! Grazie a tutti voi, per la partecipazione... Senza le vostre conoscenze non sarei arrivato a capire cosa avevo tra le mani!!2 punti
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Si trova tutto nel relativo fascicolo depositato alla Procura di Roma. Nel Libro Stato e Collezionismo è descritta tutta la vicenda, compresi i riferimenti documentali.2 punti
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Buongiorno. Secondo me più che una spazzolatura post conio, sono stati usati coni molto usurati e spazzolati per togliere la ruggine. I segni che si vedono sul fondo sembrano in rilievo più che scavati. Poi la moneta è circolata e si è un po' consumata. Il rovescio è sicuramente migliore. Comunque resta una bella moneta. Saluti.2 punti
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Buonasera, scrivo questo post per sfogarmi, non mi lamento mai e chi mi conosce lo sa bene. Mi trovo però a raccontarvi di un episodio rincrescioso avvenutomi durante la consegna dell'ultimo pacco dal vaticano. Ultimamente hanno adottato questa moda di allegare la fattura d acquisto fuori dal pacco in una semplice tasca di plastica. Ovviamente gli operatori delle poste mica si son lasciati sfuggire la possibilità di farsi i fatti miei. Sta cosa a me non va giu perchè in fattura ovviamente c'è la lista degli articoli acquistati, il prezzo, ma soprattutto dati sensibili quali mail numero di telefono codice cliente. tutto praticamente. ora non è che io faccia acquisti onerosi ma questo mi scansa anche dall idea di farne in un futuro. sinceramente mi da noia che sappiano cosa acquisto e soprattutto che abbiamo i miei dati personali. Ho scritto anche una mail di lamentela sperando che si muova qualcosa, chiedo anche a voi se siete nel mio stesso caso a farlo. allego la foto del pacchetto ricevuto con evidente manomissione della tasca1 punto
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TRAVAINI L. - Storia di una passione: Vittorio Emanuele III e le monete. Salerno, s.d. pp. 292 + 8, tavv. e ill. nel testo. Segnalo questo libro molto interessante essendone peraltro la prima edizione. Storia di Vittorio Emanuele III, della sua passione numismatica e della sua collezione, e del Corpus Nummorum Italicorum. Prima edizione, stampata col contributo dell’Associazione Internazionale dei Numismatici Professionisti. Prefazione di Philip Grierson. Domenico1 punto
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beh che il mercato premi le alte conservazioni e penalizzi le basse è un dato di fatto. Per lo scudo N 1866 lo SPL equivale al FDC di altre tipologie/millesimi. Non mi spiego veramente come una moneta in SPL possa fare 31.000 e poi 13.0001 punto
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Chi viveva in Russia prima degli slavi? La storia russa affonda le radici nel IX secolo a.C. circa. Ma prima di allora, il territorio di questo grande Stato non era affatto disabitato: ecco cosa sappiamo dei predecessori dei russi che abitarono queste terre La preistoria delle terre attualmente conosciute come “Russia” è oscura e piena di incertezze. Non esistono infatti documenti o fonti che raccontino la vita in questi territori prima del VI secolo d.C. Perciò le uniche informazioni in nostro possesso provengono da testimonianze. archeologiche e linguistiche, ancora oggi ampiamente dibattute. In questo articolo, metteremo insieme fatti e ipotesi concrete. Il popolo Arya della cultura Jamna (IV-III millennio a.C.) Gli indoeuropei non erano né una razza né un gruppo etnico: erano persone che parlavano lingue proto-indoeuropee. Questo è tutto ciò che sappiamo di loro con certezza, e questo fatto è stato dimostrato dai linguisti. Nel IV-III millennio a.C., gli indoeuropei vivevano nella steppa pontico-caspica (che si estende dalla regione settentrionale del Mar Nero fino a oriente del Mar Caspio, nonché dall'Ucraina centrale al Kazakhstan occidentale, passando per la Russia meridionale). Le prove archeologiche rivelano che queste persone appartenevano alla cultura archeologica Jamna (“la cultura della tomba a fossa”, in russo), conosciuta nella letteratura archeologica anglo-sassone come cultura della tomba a fossa o cultura della tomba di ocra, poiché questo popolo seppelliva i propri morti in posizione supina e con le ginocchia piegate all’interno di fosse scavate sotto i kurgan (tumuli). I corpi, poi, venivano cosparsi di ocra. All'interno di queste tombe sono stati trovati resti di mucche addomesticate, cavalli e maiali, oltre a pezzi di antichi carri, risalenti al 3200 a.C. La più grande espansione della cultura Jamna Dmitrij Butyvskij (CC BY-SA 4.0) A giudicare dalle prove linguistiche, queste persone appartenevano alla cultura Arya, ed erano di origine indo-iraniana; vivevano nell'Europa sud-orientale, il che è evidenziato dal fatto che nella loro lingua esistevano termini per indicare animali come il leone, la scimmia e il leopardo. Gli scienziati credono che la steppa pontica fosse il luogo dove, nel III millennio a.C., gli indo-iraniani (Arya) si divisero in due rami distinti. Le tombe della cultura Jamna, regione di Volgograd Il primo ramo, gli indo-ariani, migrò più tardi a est del Mar Caspio, raggiungendo infine l'India e le parti occidentali della Cina contemporanea. Il secondo ramo, gli iraniani, migrarono a sud e a ovest del Caspio, e più tardi formarono il loro stato etnico: l’Iran (Persia). La parola “Iran” appare per la prima volta come airyānąm in Avestan (una delle prime lingue iraniane), che significa letteralmente “la terra degli Arya”. https://it.rbth.com/storia/86603-chi-ha-vissuto-in-russia1 punto
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Quindi hai fatto una ricerca e come risultato hai trovato questo? Su e-Bay o altrove? Tieni presente che su e-Bay (ma anche su altre piattaforme dove chiunque può improvvisarsi venditore) proliferano le inserzioni nelle quali monete comunissime vengono vendute a cifre astronomiche, spacciandole per rarissime (ma sempre guardandosi bene dal segnalare PERCHE' dovrebbero essere rare...). Hai fatto bene a chiedere su un forum di esperti, meglio togliersi il dubbio che restare in balia di certi venditori di fumo...1 punto
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Due teste elmate della dea guerriera Atena, da uno statere anepigrafo, di attraente gusto arcaico, probabilmente da Lapethos di Cipro . Passerà a breve in asta Hirsch 371 al n. 1144 .1 punto
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Salve. Può darsi che questa indicazione sul tema in generale sia superflua, ma in ogni caso... https://www.complianceturin.it/mostre/pesiebilance/1 punto
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Caro Domenico, difficile dare una catalogazione definitiva di questa monetina; non esiste - che io sappia - un elenco esaustivo di tutte le varianti che si possono trovare. Non c'è nel CNI, né nel volume del Lazari riguardante le monete dei possedimenti di terraferma; il volume del Montenegro riporta solo un esemplare "tipo", senza citare alcuna variante. Qualche risposta in più la possiamo trovare nel libro "Brescia nelle monete", scritto da Eugenio Mainetti Gambera, che elenca 10 tipologie di Bagattini differenti + 5 tipologie che l'autore annovera tra i probabili falsi (già citati in un post precedente). Non basta però; il Mainetti Gambera non tiene conto che ci sono dei Bagattini che riportano, sul Vangelo, dei segni che simulano la scrittura, ed altri no; non tiene conto nemmeno che nel punto di intersezioni dei bracci della croce può esserci un globetto, oppure un quadrato, un triangolo, due globetti in parte sovrapposti a formare un "8", ovvero nulla. Queste due ultime particolarità sono invece citate da Andrea Keber @ak72 nel suo volume "La monetazione di Francesco Foscari". A seguito di ciò l'unica catalogazione che si può fare, a mio avviso, è di tipo analitico sul singolo pezzo. saluti luciano1 punto
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Questa è facilissima! bojr bonjour io buongiorno, tu buongiorni, egli buongiorna noi buongiorniamo, voi buongiornate, essi buongiornano1 punto
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Buon anno a tutti e speriamo nella befana. Ho preparato una calza rinforzata... nel caso portasse qualcosa di pesante... e rotonda... eh eh1 punto
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Ciao! Bell'esemplare, purtroppo deturpato, al diritto, da parecchi graffi ... Mi sono permesso di cambiare il nome della discussione, giacché non riguarda solo i Leoni da 20 Soldi saluti luciano1 punto
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La mitologia umana nasce sempre dall'osservazione di fenomeni naturali, sia essa del periodo antico che quella attuale (ad esempio i film di fantascienza mostrano spesso alieni che hanno però stranamente delle sembianze di insetti come le mantidi....). Mi piacerebbe condividere con Voi la leggenda delle monete di San Ladislao uno dei primi re d'Ungheria , che regnò tra il 1040-1095, poi canonizzato. Nella leggenda delle monete di San Ladislao (Szt. László pénze) viene narrata una vicenda che in parte è anche reale. Ma iniziamo con calma. Tra XI e il XIII secolo i territori dell'Asia e dell'Europa centro-orientale furono invase da una lega di genti delle steppe chiamate Cumani. Queste genti (in ungherese kunok; in turco kipçak) , talvolta chiamati anche polovezi, polovesi o poloviciai, furono una popolazione nomade, nello specifico il ramo occidentale dei kipčaki, parlante una delle lingue turche; che dopo l'invasione mongola dell'Europa del 1237, cercarono asilo nel Regno d'Ungheria, nell'Impero bulgaro e in Anatolia (in tali regioni esistevano già dei gruppi ivi stanziatisi prima dell'invasione). https://it.m.wikipedia.org/wiki/Cumani Tra i vari paesi che i Cumani visitano ( a scopo di saccheggio) ci fu anche il Regno d'Ungheria, ma non appena attaccarono nel 1089 Ladislao I li sconfisse. Naturalmente queste popolazioni ritentarono l'impresa tra il 1091-1092 invadendo l'Ungheria dalla Transilvania, spostandosi nel Bihár e giungendo fino al fiume Tibisco (Tisza). Il bottino di guerra composto da merci e prigionieri fu diviso in tre gruppi, ma gli attaccanti subirono nuovamente le azioni vittoriose di re Ladislao I. E questa è la parte storica. Allego la cartina delle varie peregrinazioni dei Cumani (Kunok) in Ungheria e delle regioni soggette ad essi nel momento di massima espansione, 1200 circa.1 punto
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Grazie Antonio! Anche alla numismatica Moruzzi, che per ora l'ha vista solo in foto, sembra autentica e si è resa disponibile per una eventuale perizia. Grazie ancora a tutti per la partecipazione a questa interessante discussione. Vi farò sapere se ci saranno sviluppi!1 punto
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Se è x questo, io ho una 4740 Maltese-Rossolini: Così la bilancia si scassa! ?1 punto
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Buonasera, Asta NAC 69 del 4 Dicembre 2012, lotto 745. Venduta per 30.000 + Dir Magliocca 11 (altri riferimenti in descrizione) "Lot 745. Napoli Ducato 1622, AR 29,58 g. PHILIPPVS IIII DEI GRA Busto radiato e corazzato a d., con drappeggio sulla spalla s. e testa di Medusa sulla lorica; dietro, MC /C (Michele Cavo, maestro di zecca 1626-1630 e Francesco Antonio di Costanzo, maestro di prova 1621-1623) e sotto, nel giro, 1622 +. Rv. HISP VTIRIVSQ (sic!) REX Stemma coronato. Pannuti-Riccio 14. MIR 239. Rarissimo e in stato di conservazione eccezionale per questo tipo di moneta. Bellissima patina di medagliere, insignificanti tracce di doppia battitura al rv., Spl Ex HSA 6851 Filippo IV a soli sedici anni si trovò ad essere il sovrano di domini immensi per estensione e popolazione, purtroppo il suo carattere rispecchiava l'indecisa personalità paterna. Dimostrò abulia nella condotta degli affari di Stato e travagliato dagli intrighi di corte delegò pienamente il potere al Duca di Olivares fino al 1643 e poi a don Luigi de Haro. Filippo IV sposò in prime nozze la figlia del re di Francia Enrico IV, Elisabetta di Borbone e nel 1649, in seconde nozze, Anna Maria d’Austria, figlia di Ferdinando III, poi madre dell' infante principe Carlo. Il suo regno fu segnato da cruente guerre e cocenti sconfitte tra cui vale la pena ricordare quelle che portarono all’ indipendenza del Portogallo nel 1640 e a quella, dopo la pace di Westfalia del 1648, delle Province Unite. Le continue vessazione che oppressero i napoletani durante questo regno culminarono nel 1647 con la rivolta capeggiata da Masaniello. La vera causa di questa rivoluzione non fu, come comunemente accettato, l’introduzione della nuova gabella sulla frutta, ma la cattiva situazione della moneta circolante che, continuamente adulterata nel titolo e nel peso dalle autorità spagnole, veniva immessa in circolazione ma non accettata per il pagamento delle imposte, che venivano riscosse in ragione del peso e non dell’impronta. Va specificato che la moneta realmente circolante a Napoli era: per il popolo quasi esclusivamente il mezzo carlino (zanetta) e per la borghesia il carlino e il doppio carlino, infatti l’unica emissione di questo regno dello scudo in buon argento è quella del 1622, conosciuta in pochissimi esemplari e che ci fa pensare a una coniazione limitatissima."1 punto
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ciao @Valerydeos, ciao anche agli altri. proprio qualche giorno fa se ne parlava qui: @caravelle82 non credo che sia falsa, solo maltrattata e rigirata Servus, Njk1 punto
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Passiamo alle medievali con l’acquisto di questo pegione: qui c’è il pensiero di un amico che, dopo averlo scovato, me l’ha proposto. Milano Gian Galeazzo Visconti (II periodo, 1395-1402) Pegione (grosso) Ag Crippa 7 acquisto di febbraio N.1 punto
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Tra gli acquisti/acquisizioni più soddisfacenti del 2021 direi che il posto se lo contendono tre monete. Cominciamo da quella che mi ha dato il piacere della ricerca e per cui manca ancora qualche “tassello”, è un’attribuzione: (Scusate per le foto oblunghe del R/) (Attribuito a) Area Nord Italia (Venezia) Ludovico il Pio (822/823 - 840) Denaro con XRISTIANA RELIGIO, cuneo al D/ sotto la S di LVDOVICVS Ag - 1.59g Coupland Class III, group G - Venice (cfr. tavola al no. 3, esemplare Cabinet des Médailles Paris [BN] côte 568) Attribuito a Ludovico il Pio per evidenza in ritrovamenti di ripostigli con emissioni di Carlo Magno e/o Lotario. Tondello sottile. Stile curato. Acquisto di gennaio. N.1 punto
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Rispondo a questa discussione dopo anni, (anche per il fatto che non ne ero a conoscenza) e devo dire che sono spaventato. Spaventato da affermazioni totalmente basate su ipotesi non suffragate da prove, che vengono citati come dogmi di fede. Spaventato da conclusioni che non tengono conto degli elementi storici, delle usanze discutibili del tempo, finendo con una caccia alle streghe a carico di persone che non hanno nulla a che vedere con eventuali reati penali consumati da persone che sono decedute da tempo. E' simile all'abbattimento delle statue di Colombo perchè era al soldo della colonialista Spagna e non considerava con rispetto le popolazioni indigene. Ogni discussione va fatta nel rigoroso rispetto (sino a dimostrazione contraria) di tutte le parti in causa, e soprattutto nel pieno rispetto di chi ha acquistato in buona fede monete apparse e pubblicate in cataloghi d'asta che già avevano adempiuto agli obblighi di legge, pagando cifre importanti, impensabili al momento della loro emissione. Il mercato di queste monete è nato in tempi recenti; fino a qualche decennio fa non interessavano che pochissime persone, tant'è vero che anche rarissime serie per numismatici giacevano nel 1947 ancora presso le Tesorerie dell'Istituto di emissione. Pensare ad una speculazione, rappresenta un'opinione, sicuramente al tempo non valutabile come negli ultimi anni. Chi ha comprato sul mercato legale da numismatici professionisti, o in aste prestigiose, certamente non l'ha fatto per sciorinare i propri soldi o per fare chissà quale raggiro. Anche queste persone hanno dei diritti, oltre ai soliti doveri, o no? Chi colleziona monete, così come qualsiasi tipo di collezione, cerca di acquisire anche qualche pezzo di prestigio per la propria raccolta. Non ho mai conosciuto un collezionista che si limita di tesaurizzare solo ciò che trova casualmente, in questo caso si chiama diversamente. Quindi andrei adagio nel fare affermazioni che chi possiede monete rarissime, possono o saranno confiscate dallo Stato tramite la P.G. Ma dove viviamo? In uno stato di diritto o in una dittatura. Se la vendita è irregolare, ci sono gli strumenti per intervenire per impedire problemi o disagi a possibili acquirenti. Evitare possibili malintesi dovrebbe essere il primo compito di chi opera, innanzitutto non generare confusione tra ipotesi e prove. Esisteva la possibilità di commissionare la coniazione di monete a corso legale, sino ai limiti stabiliti in decreto, fornendo il metallo prezioso e pagando i diritti di coniazione, procedura già seguita da alcune Banche negli anni '30 e nel caso della serie 1940 XVIII dalla Banca d'Italia stessa (come appare dal cartellino vergato dalla mano del Re). Si è parlato allora di fuoriuscita dei coni nel 1940 (che è regolarmente registrata) e nel 1957 (che non è registrata, ma non è neppure dimostrato che tali coni furono usati!). E' possibile che il materiale creatore sia stato spostato per mostre o eventi similari? In qualsiasi caso, nessun tribunale accoglierebbe una tesi basata solo su una ipotesi e non suffragata da elementi di prova; per questo motivo invito a mantenere cautele nel formulare tesi non provate, ma che possono avere un potenziale distruttivo. Chiaro che, invece è necessario il massimo rigore (che invece non sempre c'è stato) per tutelare il patrimonio dello Stato quando questo è minacciato da furti, sostituzioni, incuria.1 punto
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Buonasera e auguroni di buone feste a tutti i papalisti!!!!! Per gli amanti dei giuli come il sottoscritto ?, posto al volo una monetina fresca fresca appena arrivata.......monetina di non difficile reperibilita', ma che ho faticato non poco a trovare cosi!!!!!? Roma - Alessandro VII - Giulio - gr.3,20 - Munt.14 p.s. le foto sono pessime, quindi preciso direttamente che tutte le "striature" visibili nei campi, sia al dritto che al rovescio , sono in rilievo?1 punto
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Ecco i "centesimi" albanesi del epoca e i rispetivi italiani: 5 qindar leku 1926 e 5 centesimi spiga.1 punto
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Qualche tempo fa c'era un tizio convinto che fosse autentica una "moneta" di Giulio Cesare recante scritte in italiano e date di nascita e morte AVANTI CRISTO...1 punto
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Anche quest'anno, il mio acquisto più importante (economicamente parlando) è stata una medaglia napoletana in argento. Tuttavia, per una volta, ho deciso di non premiare l'acquisto più costoso come il migliore dell'anno. Infatti, a livello di emozioni, questa medaglia francese di Napoleone è l'esemplare che mi ha dato più soddisfazioni in assoluto in questo 2021. Tant'è che le ho dedicato anche una bella descrizione storico-numismatica.1 punto
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Guarda nella vita tutto può essere, però riferendoci al caso sopra esposto, 2-3 utenti possono essersi messi d'accordo ma non 19 (tra l'altro utenti diversi) anche perché non è che siamo decerebrati, almeno un minimo di intelletto ce lo abbiamo per valutare un acquisto. Quello a cui ti riferisci può succedere in un asta e ne ho viste di aste sulla baia molto sospette, ma non mi sembra questo il caso perché è una vendita diretta. Un ultima cosa, non credo che lo stesso giochetto lo puoi fare per tutte le monete emesse da Monaco.1 punto
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Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto ed apprezzato questo mio piccolo contributo, lasciando un commento positivo e/o un “mi piace”. Fa sempre piacere veder apprezzato un proprio lavoro, soprattutto quando per realizzarlo è stato necessario impiegare diverse ore di tempo tra scrittura, raccolta del materiale, ricerca delle immagini, ecc. Ovviamente, tutto ciò l’ho fatto esclusivamente per amore per la Storia, la numismatica e la loro divulgazione.1 punto
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Il popolo della cultura della ceramica cordata - II millennio a.C. Ascia da battaglia svedese-norvegese trovata nel sud della Svezia Lon Scot Nel II millennio a.C., la cultura della ceramica cordata occupava vasti territori in Europa, dal Reno alla regione del Volga. Le usanze di questo popolo - considerato il progenitore delle tribù baltiche e slave - affondano le radici nella cultura Jamna. La cultura della ceramica cordata si distingueva per due caratteristiche principali: gli uomini venivano sepolti con un'ascia da battaglia, e la ceramica cordata di diversi tipi era ampiamente utilizzata. Ceramica cordata, Svezia Aslar73 Questa cultura proto-europea ha generato molte sottoculture di origine regionale. I membri di questo popolo cacciavano, addomesticavano gli animali della foresta e spesso combattevano tra di loro. Nei campi, lontano dalle aree di sepoltura, sono state trovate diverse asce da battaglia, il che indica scontri militari. Popoli Uralici (VI-IV millennio a.C.) Una donna samoieda oggi Aleksandr Ryumin/TASS Completamente indipendenti dai popoli indoeuropei, nel VI-IV millennio a.C., da qualche parte nelle montagne degli Urali, emersero persone che parlavano l'antica lingua uralica (Proto-Uralico). Questa lingua aveva parole per indicare l’abete rosso, il pino, il cedro siberiano, la renna, lo zibellino, la martora… elementi che ovviamente descrivevano il loro habitat. Queste persone erano pescatori e cacciatori. Usavano reti e costruivano argini, così come archi e frecce. Non avevano ancora imparato ad addomesticare gli animali, ma avevano dei cani. Come mezzo di trasporto, usavano barche e sci rudimentali, così come slitte per trasportare le loro prede. I popoli che parlavano il Proto-Uralico si sono poi divisi dando vita alle lingue ungrofinniche e samoiede. Queste tribù occupavano la Russia centrale e orientale, oltre alla zona a est degli Urali. Nel II-I millennio a.C., iniziarono a comunicare con le tribù balto-slave dell'Europa centrale. Sciti (I millennio a.C.) Ricostruzione di un cavaliere guerriero scita, VII-VI secolo a.C. Janmad (CC BY 3.0) Gli Sciti erano un antico popolo nomade che dominava la steppa pontica nel VII-III secolo a.C. Si distinguono per il metodo di seppellimento dei loro cavalieri guerrieri, che comprendeva la cosiddetta triade scita: armi, briglie dei cavalli e gioielli. Rovine di una torre-fortezza nella Neapoli Scita Dmitrij Van'kevich (CC BY-SA 3.0) Il nome degli Sciti si traduce approssimativamente come “arcieri”. Sono ampiamente menzionati nei documenti storici del Vicino Oriente e della Grecia antica, in particolare scritti da Erodoto. Nel VII secolo a.C., gli Sciti invasero la Media (una vasta regione dell'antica Persia nord-occidentale), la Siria, la Palestina e, secondo Erodoto, “dominarono” il Vicino Oriente. La loro patria, tuttavia, rimase la regione della steppa pontica. A parte la conquista militare, commerciavano attivamente bestiame, pane, pellicce, gioielli, oggetti di lusso e schiavi. Elmo d'oro cerimoniale di un sovrano scita, IV secolo a.C., trovato nel 1988 vicino al villaggio di Zrubne, nell'oblast' di Donetsk, ed esposto nel Museo dei tesori storici dell'Ucraina VoidWanderer (CC BY-SA 4.0) Gli Sciti formavano una congregazione di tribù governate da un re. Una delle loro capitali si trovava nella Zaporizhzhia Oblast dell'Ucraina contemporanea. Successivamente, un'altra capitale, chiamata Neapoli Scita, nacque nella penisola di Crimea, vicino all'odierna Simferopoli. Questo tardo regno scita esistette fino al III-IV secolo d.C. e fu distrutto dai Goti. Alla fine, gli Sciti si sciolsero durante le invasioni barbariche del IV-VI secolo d.C. ps://it.rbth.com/storia/86603-chi-ha-vissuto-in-russia1 punto
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A me sembra una moneta SPL. Ha ragione @DOGE82 sull'uso di coni spazzolati e la schiacciatura dei volti potrebbe avere la stessa causa. Ma le lettere sono freschissime... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Partecipo volentieri anch'io a questa discussione con quel poco che ho in collezione della serie qui presa in esame: Due monetine da 1 e 2 Quindar Ari coniate dalla zecca di Roma nel 1935 Anche lo stato di conservazione è devo dire decisamente piacevole, nonostante le abbia entrambe recuperate da una ciotola di un mercatino L'incisore mi risulta essere Romagnoli, come d'altronde per il taglio da 1/4 di Lek la tiratura non è delle più basse e si aggira attorno al 1'500'000/2'000'000 All'inizio ero convinto che per coniare questi nominali in rame di piccolo taglio la zecca di Roma avesse adoprato tondelli destinati ai 5 cent Spiga e 10 cent Ape tuttavia quando ho avuto modo di vederle di persona ho dovuto constatare che si trattava di tondelli differenti con un diametro leggermente inferiore rispetto ai 5 e 10 centesimi italiani... Comunque osservando la moneta da 1/4 di lek (1926-1927) , un lavoro del Romagnoli , noto che ricorda abbastanza il 50 Cent Leoni italiano, sempre a firma Romagnoli oltrettutto e di qualche anno precedente come conio (1919-1925) mi viene quindi da pensare che per il progetto della moneta albanese del 1926 Romagnoli si sia ispirato al suo precedente lavoro per il 50 centesimi.. non solo il Leone ma anche l'uso di un esergo molto marcato rendono a mio avviso queste monete davvero simili1 punto
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