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  1. ARES III

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/30/21 in Risposte

  1. Ultima entrata. Mezzanino con la Vergine e Gesù bambino - leone di San Marco in soldo legge 31 agosto 1499. Le foto sono prese dal sito del commerciante. Per dare l'idea delle dimensioni, paragonate il diametro di un sigillo con la moneta. E' sorprendente che sia arrivata a noi nonostante le dimensioni.... e ci lamentiamo dei nostri centesimi.
    5 punti
  2. Le culture in cui uomini e donne parlano due lingue diverse Sono perlopiù in estinzione e sparse in tutto il mondo, dall'Australia all'America centrale: spesso non è chiaro il motivo Uno dei libri più noti e controversi tra quelli che si occupano di relazioni tra coppie eterosessuali è Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, di John Gray, piuttosto criticato per la visione stereotipata che dà del genere maschile e di quello femminile, sostenendo tesi assai confutate a dimostrazione delle presunte difficoltà di comunicazione reciproche. Ci sono alcuni luoghi del mondo, però, in cui le differenze linguistiche tra uomo e donna esistono davvero, e letteralmente: in culture come quelle del villaggio Ubang, in Nigeria, o tra la popolazione Garifuna, in America centrale, femmine e maschi parlano lingue diverse. Il sito di The Language blog ha raccolto alcuni di questi esempi. Per esempio nella Siberia orientale un piccolo gruppo di 5.000 persone parla la lingua Chukchi, adottata da un popolo la cui attività principale è allevare renne e cacciare foche e balene, e composta da due dialetti differenti dal punto di vista fonetico, uno parlato dai maschi e l’altro dalle femmine. La differenza principale è che quando in una parola ci sono la “r” o il gruppo consonantico “ch”, nel dialetto parlato dalle femmine si utilizza il suono “ts”, mentre in quello parlato dagli uomini i fonemi vengono pronunciati in modo più fedele a come vengono scritti. Ma, come scrive The Language blog, ci sono anche differenze più complesse, «motivo per cui gli accademici definiscono la lingua Chukchi come composta da due dialetti separati, seppur reciprocamente comprensibili». Un altro esempio è la lingua parlata dalla popolazione Garifuna, sparsa in alcuni stati dell’America centrale (Belize, Guatemala, Honduras e Nicaragua). I Garifuna sono originari delle isole caraibiche di St. Vincent e Dominica, terre di conquista da parte dai Carib, un’etnia continentale, già prima dell’arrivo degli Europei. I Carib massacrarono gli uomini delle isole e presero le donne come mogli e schiave. Ma nel tempo le differenze tra queste ultime, che parlavano la lingua Arawakan, e gli uomini conquistatori, che invece parlavano la lingua Carib, in qualche modo rimasero e si tramandarono di generazione in generazione. Si svilupparono così due vocabolari distinti, uno composto da parole Arawakan e parlato dalle donne, e uno con prestiti dalla lingua Carib, parlato dagli uomini. C’è una storia simile dietro al dialetto parlato da poche centinaia di persone su un’isola della Micronesia chiamata Sapwuahfik (in passato nota anche come Ngatik). Nell’Ottocento una nave britannica approdò sull’isola. Il capitano della nave, che era stata attaccata in precedenza dalla popolazione locale, ordinò di uccidere tutti gli uomini, dopodiché nominò un membro dell’equipaggio, l’irlandese Paddy Gorman, capo dell’isola. Altri marinai restarono sull’isola insieme a Gorman per prendere in moglie le donne rimaste vedove sull’isola, che nel corso degli anni continuarono a parlare la propria lingua, il Ponapan. Tra gli uomini, invece, si sviluppò un nuovo dialetto che prese il nome di “creolo Ngatikese” (una lingua creola è quella che si forma dall’unione di due o più dialetti e lingue, con una propria grammatica e un proprio vocabolario). Non sono chiari invece i motivi per cui la popolazione Ubang, in Nigeria, abbia sviluppato due dialetti differenti per maschi e femmine. Nel 2018 ne parlò BBC segnalando il rischio di estinzione della lingua Ubang, sempre meno parlata dalle generazioni più giovani per via della diffusione dell’inglese. Per esempio la parola “acqua” si dice bamuie nel dialetto parlato dai maschi e amu nel dialetto parlato dalle femmine, e così altre decine di parole. L’antropologa Chi Chi Undie ha detto a BBC che «uomini e donne condividono molte parole, mentre altre dipendono dal sesso e sono completamente diverse tra loro». Non hanno insomma un suono simile e non hanno collegamenti apparenti: sono proprio parole diverse. Non è chiaro il motivo di questa differenza perché sebbene nella comunità Ubang le donne e gli uomini svolgano mansioni che spesso li fanno stare separati, passano comunque una parte della giornata insieme. «Sia gli uomini che le donne sono in grado di capirsi perfettamente» ha scritto BBC. «Forse perché i bambini maschi crescono parlando il linguaggio delle femmine, dato che passano l’infanzia con le proprie madri e con altre donne». È altrettanto misteriosa l’origine di alcune caratteristiche di un’altra lingua con differenze tra i generi. Si chiama Yanyuwa, come la popolazione che la parla, composta da aborigeni australiani che vivono nei pressi del golfo di Carpentaria, nell’Australia settentrionale. È una lingua a rischio di estinzione, molto ricca di parole intraducibili, che descrivono caratteristiche tipiche del territorio, per esempio i giochi di luce dei raggi del sole sull’acqua, o specie di pesci presenti solo in quelle acque. Secondo una leggenda della cultura Yanyuwa, le acque del golfo di Carpentaria furono create da uno squalo tigre che non riusciva a trovare dimora, 40mila anni fa. E per questo lo squalo tigre viene quasi venerato come una figura mitologica, e non viene cacciato. La lingua Yanyuwa, ha raccontato BBC Travel, si sta perdendo perché in passato le popolazioni aborigene furono costrette a parlare inglese. Oggi solamente una manciata di donne anziane parla fluentemente il dialetto un tempo diffuso tra le femmine, e pochissimi uomini conoscono il dialetto dei maschi. Come sia nata questa differenza non si sa: probabilmente in passato c’erano nette differenze di ruoli tra i generi. «È semplicemente così da sempre», ha detto un aborigeno parlando con BBC. The Language blog menziona anche la scrittura Nüshu, che non è propriamente una lingua ma appunto un antico sistema di scrittura segreto che veniva utilizzato dalle donne cinesi per non farsi capire dagli uomini. La scrittura Nüshu fu inventata nella remota contea di Jiangyong, nella regione dell’Hunan, nel sud-est della Cina: nella società patriarcale e maschilista della Cina di età imperiale – grossomodo dalla fine del terzo secolo a.C. a inizio Novecento – le donne erano considerate indegne di ricevere un’istruzione, e questa scrittura nacque per conquistarsi un piccolo spazio di libertà di espressione. Era un modo diverso di scrivere la lingua che le donne parlavano abitualmente, si diffuse molto nell’Ottocento ma probabilmente ha un’origine più antica. https://www.ilpost.it/2021/12/30/lingue-diverse-donne-uomini/
    3 punti
  3. Ciao, oggi condivido un denario di Gordiano lll con al rovescio la personificazione della Salute, dea propiziatoria e portatrice di buona salute e prosperità, molto venerata dai romani(RIC 129a). Non è un caso che posto l'ultima moneta dell'anno che ha la Salute raffigurata. Mi da l'occasione per augurare a tutti gli appassionati della sezione monete imperiali e del forum in generale un 2022 ricco proprio di salute(la cosa più importante) e prosperità, per tutti noi ed i nostri familiari, certo che il nuovo anno sarà migliore dei due maledetti che ci lasciamo alle spalle. Sereno anno nuovo a tutti noi e.... ad majora semper?. ANTONIO MM 20 G 2,98
    3 punti
  4. Criptico? 'nnaaaa! il collegamento era chiarissimo! hai per caso un elmetto da indossare?
    2 punti
  5. Anche l'erede di questa moneta, ovvero il due soldi, non scherzava in quanto a dimensioni. Il soldino Tibi Laus ancora di più... Bella moneta. ? Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  6. Mi trovo nella stessa analoga situazione di mactor. Purtroppo i pacchi che mi pervengono dal Vaticano contengono monete molto costose, il cui importo delle fatture è abbastanza importante. Ad oggi tutte le fatture sono state puntualmente estratte dalla bustina e lette da qualcuno... Non so con certezza chi possa essere quel qualcuno..., so solo che ora sa cosa c'è dentro i plichi che provengono dal Vaticano e al contempo ha un'idea ben precisa di cosa possa esserci negli altri pacchi provenienti da altri stati. Il problema è molto serio e va affrontato con determinazione. Da parte mia ho scritto..., ma un rondine non fa primavera. Dobbiamo essere in tanti a scrivere perché, in altre simili occasioni, non di rado mi sono sentito dire che ero l'unico a lamentarsi...
    2 punti
  7. Da: https://www.treccani.it/enciclopedia/augustale_(Federiciana)/ Lucia Travaini Augustale Senza dubbio una delle monete più famose e più belle del Medioevo europeo. Fu introdotto nel 1231; l'ordinanza di coniazione non è nota, ma Riccardo di San Germano registrò in fine anno la notizia che "nummi aurei, qui augustales vocantur, de mandato imperatoris in utraque sycla Brundusii et Messane cuduntur" (1936-1938, p. 176); nel Liber Constitutionum, redatto nell'estate, si fa continuo riferimento agli augustali, che dovettero quindi essere stati progettati e prodotti nell'estate, contestualmente alle nuove costituzioni, quale adeguata moneta di riferimento alla quale era affidata anche la diffusione del volto imperiale all'interno e all'esterno dei confini del Regno. Sul dritto presenta un busto laureato volto a destra, con legenda "CAES AVG IMP ROM"; sul rovescio un'aquila ad ali spiegate con la testa a destra, e legenda "FRIDERICVS". Il volto dell'imperatore su questa moneta, accompagnato dalla titolatura ufficiale, consentiva ai sudditi di contemplare "la serenità del volto imperiale" (Historia diplomatica, V, 2, pp. 796-797; Tramontana, 1999, p. 351). Non si tratta tuttavia di un ritratto fisionomico, ma di un'immagine ispirata all'ideale classico. Le monete d'oro del Regno di Sicilia prima dell'augustale erano i tarì, di qualità aurea inferiore, e soprattutto più leggeri (ca. 1 g) e con caratteri cufici progressivamente deformati. La produzione di monete d'oro più pesanti e di peso regolare come gli augustali poté essere influenzata dalle monetazioni auree mediterranee che Federico II ebbe modo di osservare durante la crociata in Terrasanta; la scelta iconografica, tuttavia, è del tutto originale e mostra la forte personalità di Federico, i suoi gusti e la sua autocoscienza, e può essere vista in parte anche in risposta a un episodio monetale particolare, come il progetto di papa Gregorio IX di battere monete a Gaeta con il proprio ritratto nel 1229 (Travaini, 2002, p. 376). Nessuna moneta a quel tempo recava l'immagine del pontefice, mentre le monete del Regno fino ad allora avevano scarso impatto visivo: il progetto papale in territorio sottratto a Federico, quindi, conteneva un potenziale messaggio politico estremamente forte, al quale poco dopo l'imperatore rispose diffondendo in tutto il Regno la propria immagine sul magnifico supporto aureo che l'augustale offriva. Il peso è di 5,25 g con un fino aureo di 20 carati e mezzo (pari a 85,5 per cento d'oro, legato con argento e rame), pari a 4,44 g di oro puro. Il valore monetale era fissato in un quarto di oncia siciliana, pari a 7 tarì e mezzo (oncia di 30 tarì, ciascuno di 20 grani), ma il peso dell'augustale corrispondeva a un quinto dell'oncia (ossia 6 tarì-peso, considerando che il tarì-peso era di 0,89 g). In realtà però l'oncia di augustale valeva leggermente meno dell'oncia di tarì, e forse anche per questo poco dopo la prima distribuzione degli augustali a San Germano (oggi Cassino), nel giugno 1232, Federico II dovette imporre che in tutte le transazioni si spendessero gli augustali, pur senza abolire l'uso dei tarì ("[…] novam monetam auri, que augustalis dicitur […] distribuendam […] ut ipsa monetam utantur homines in emptionibus et venditionibus suis, iuxta valorem ei ab imperiali providentia constitutum, ut quilibet nummus aureus recipiatur et expendatur pro quarta uncie, sub pena personarum et rerum in imperialis litteris […]"; Riccardo di San Germano, 1936-1938, pp. 181-182). Secondo alcuni il titolo aureo di 20 carati e mezzo avrebbe preso a modello l'oro transahariano de Pagliola, che tuttavia variava da 20 a 22 carati; secondo altri invece il modello più probabile sarebbe stato quello dell'iperpero d'oro dell'imperatore bizantino Alessio I, introdotto con la riforma del 1092, preso a modello già da Alfonso VIII di Castiglia per il suo alfonsino battuto dal 1180 (Grierson-Travaini, 1998, p. 176). Gli augustali non recano il nome della zecca di produzione, ma l'analisi dei conii ha dimostrato che il segno che differenziava i prodotti di Brindisi e Messina era l'assenza o presenza di due globetti ai lati della testa dell'aquila sul rovescio; quelli senza globetti sono stati attribuiti a Messina. La zecca di Brindisi aveva sede nella "domus Margariti", di cui alcuni locali erano stati concessi nel 1215 all'Ordine teutonico. Nel 1229 Federico li tolse all'Ordine e probabilmente avviò la riorganizzazione della zecca al fine della produzione delle nuove monete d'oro (dal 1248 si trova esplicito riferimento all'organizzazione separata in due zecche parallele, una per l'argento e una per l'oro: una "sicla denariorum", anche detta "sicla argenti", e una "sicla auri"; Acta Imperii inedita, I, a. 1248, p. 707). La storia degli studi dimostra il grande interesse suscitato da questa moneta già ai suoi tempi: di certo l'augustale fu creato come moneta di grande rappresentanza e impatto visivo, e non per questo ebbe una circolazione limitata come alcuni ritengono. È possibile che sia divenuto ben presto oggetto di collezione e fin dal sec. XVI lo si trova nei repertori dei ritratti di uomini illustri. Lo studio più dettagliato è quello pubblicato da Heinrich Kowalski nel 1976, dopo il quale si sono precisati alcuni aspetti particolari, specialmente in relazione all'organizzazione delle zecche e al rapporto con le altre monete del Regno. Si è molto discusso sull'effettiva diffusione dell'augustale, e alcuni studiosi ancora recentemente lo hanno considerato moneta di scarsa circolazione, ritenendo che Federico avesse limitato le emissioni in oro privilegiando quelle dei denari imperiales, ma è vero invece che le due produzioni continuavano parallele ed erano due facce della stessa politica monetaria. A lungo si è ritenuto inoltre che gli augustali avessero soppiantato i tarì, ma la ricerca numismatica recente ha dimostrato che queste monete continuarono a essere prodotte, anche dopo la morte di Federico. Kowalski (1976) recensì un totale di non meno di trecentotrentaquattro esemplari, individuandone anche i conii in numeri tali da confermare una notevole produzione. Oltre ai numeri giunti fino a noi, sono importanti le parole di Ricordano Malispini secondo il quale "questa moneta ebbe grande corso al suo tempo" (Storia Fiorentina, 1816, p. 102), parere confermato tra l'altro anche dalla persistente presenza dell'augustale nelle liste di monete dei trattati di aritmetica e dei libri di mercatura. È stata inoltre rilevata la presenza certa di augustali d'oro, come moneta effettiva, nella documentazione lombarda nel 1256 (Chiavenna) e nel 1266 (Bergamo). Sembra evidente che la sottovalutazione economica degli augustali sia dovuta soprattutto a una prospettiva storiografica orientata dalla successiva affermazione del fiorino d'oro, introdotto soltanto nel 1252. Gli esemplari oggi noti di augustale sono molto numerosi, se si considera che furono prodotti in un periodo relativamente limitato: si vedano a tal fine i ritrovamenti di augustali nei tesori di Pisa-Logge dei Banchi, occultato nel 1266 ca. (Lenzi, 1978), di Trapani, 1270, e di Gela, dopo il 1278 (Grierson-Travaini, 1998; Travaini, 1996). Il successo degli augustali è sottolineato anche dall'esistenza di falsi augustali d'epoca, realizzati con tondelli di rame dorati in superficie; sono stati individuati anche falsi moderni. Si conoscono diverse forme del nome in volgare: "agostari" compare nel testo poetico siciliano di Cielo d'Alcamo; le liste di monete contenute in trattati di aritmetica e libri di mercatura tra Due e Trecento registrano gli augustali come "agostani", "angostani dello inperadore", "agostantini". Si conoscono due tipi anomali di augustale. Il primo è noto in tre esemplari, più un mezzo augustale; le legende sono le stesse del tipo principale, ma il busto è coronato invece che laureato, e l'aquila ha la testa volta a sinistra invece che a destra. Originariamente fu ritenuto un prototipo, forse una prova, ma dovrebbe essere invece considerato successivo per motivi di stile, e probabilmente identificabile con gli "augustarii", la cui battitura fu ordinata a Pisa dall'imperatore Enrico VII nel 1311-1312 (Kowalski, 1976; Grierson-Travaini, 1998). Il secondo è noto in un unico esemplare (Huillard-Bréholles, 1861) montato come pendente: le lettere delle legende sono molto imprecise e confuse rendendo la lettura controversa; secondo alcuni sarebbe stato emesso per celebrare Enrico VI nel ventesimo anniversario delle nozze con Costanza; secondo altri sarebbe un ornamento monetale ispirato dall'augustale ma realizzato con legende scorrette (Grierson-Travaini, 1998, p. 174). Domenico
    2 punti
  8. Cari amici forumiani Ho atteso appositamente questo S.Natale per chiudere un anno di grandi acquisizioni in collezione con una delle gemme più ricercate della raccolta, entrata in collezione circa 15 mesi fa. Si tratta del 5 lire 1866 di Vittorio Emanuele III,in buona qualità. La conservazione con cui era stata chiusa dal venditore è BB/SPL e questo giudizio e’ stato condiviso da altre tre professionisti NIP. Le foto mostrano tutti i graffietti e la leggera pulizia subita nel tempo, ma i rilievi del R (gemme della corona, nodi Savoia, foglie) sono ben conservati. E anche i capelli al D non sono poi messi malaccio. Questa grande rarità tra gli scudi ottocenteschi , nonostante i 464 mila pezzi coniati ha dato luogo a numerose ipotesi sulla sua origine, ma non è mai stata chiarita del tutto. Fatto sta che si tratta di uno dei prezzi chiave della monetazione del Regno e quando si trova anche di poco sopra al BB la difficoltà di reperimento si proietta in orbita. Chiaramente l’acquisto ha richiesto un discreto impegno ma il rapporto prezzo qualità è stato estremamente favorevole. Ne ero (e ne sono tuttora) abbastanza geloso ma sono contento di condividerla con gli amici del Forum. Con l’occasione porto a tutti gli auguri di serene festività. Sappiamo che non ci sono tante ragioni per essere felici ma cerchiamo di trovarle anche nelle piccole cose. Finirà anche questo virus, come tutte le cose umane. Speriamo prima che poi. Buon Natale ragazzi! Tanta pace e felicità a tutti Voi e alle Vostre famiglie.
    1 punto
  9. Grazie ad un amico ho avuto il piacere di inserire in collezione il Cofanetto con le Medaglie riproducenti le monete battute dalla Zecca di Aosta
    1 punto
  10. Da Tauler&Fau vorremmo rendere omaggio al Sig. Rafael Tauler Fesser (recentemente scomparso), offrendo gratuitamente tutti i suoi cataloghi specializzati. Qui troverete il lavoro e l'esperienza di una vita dedicata alla numismatica. Ci auguriamo che la sua eredità sia utile per aumentare la conoscenza e la diffusione della nostra passione, la numismatica https://www.tauleryfau.com/blog/en/tauler-editions/
    1 punto
  11. Questo dovrebbe essere un Henri.
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  12. Buon anno a tutti noi banconotari. Con l’augurio di mantenerci in alta conservazione per tutto il 2022! ? A presto ?
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  13. 1 punto
  14. Interessante il rovescio. Potrebbe riferirsi alla guarigione di Gordiano III dopo una malattia. Con questo rovescio esiste anche un aureo, il RIC IV vol III 123: Un bel denario @Pxacaesar, speriamo che sia davvero propiziatorio. Buona serata e buon anno da Stilicho
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  15. Area serba anche per me
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  16. Contraffazione Serba a nome Giovanni Dandolo. Al D/ ITADNDVIL DVX SMVNETLI Al R/ IC XC Similare al seguente: Solidus 65 lotto 372 Vermutlich zeitgenössische Imitation in hochwertigem Silber (wohl Balkanraum). Vs: IA DNDVLO - DVX - S M VENETII. Doge und St. Markus halten Banner frontal stehend. Rs: Christus frontal thronend. 20 mm. 2,04 g.
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  17. I risultati sono riportati in questa discussione
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  18. Buonasera @Antfolle86. Innanzitutto complimenti per la tua prima napoleonica. Sulle lettere M H al rovescio onestamente non saprei dirti, a parte ovviamente che si tratta di un’incisione eseguita manualmente da qualcuno chissà quando e chissà perché… Il significato, però, lo ignoro del tutto.
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  19. bella moneta complimenti
    1 punto
  20. 1) il rovescio di 1 pound del Jersey emesso dal 1850 al 1859 dove è raffigurato il famoso Stonehenge; 2) Il dritto del 25 dracme del 1918 emessa sotto il breve regno di Alessandro I (morì per un tragico incidente il 25 Ottobre del 1920) Ma queste banconote fanno parte della tua collezione?
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  21. Ciao! Proprio così relativamente al dato ideale. Se guardiamo ai valori medi reperiti dalle monete censite, abbiamo un peso per lo Ziani di gr 0,36 per un titolo dello 0,270/1000, pari a 0,0972 .... direi che ci siamo! saluti luciano
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  22. Sono d’accordo. Ci aggiorniamo con l’anno nuovo. Buona continuazione di feste !?
    1 punto
  23. Disponibile con anteprima: https://www.aracneeditrice.eu/it/pubblicazioni/tesori-del-regno-di-napoli-da-processi-antichi-simonluca-perfetto-9791259946997.html
    1 punto
  24. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RRB11/8
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  25. Non vedo segni del valore, quartoncia repubblicana
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  26. Penso possa essere fattibile per quella data, basta indicare anche l'orario. Questo potrebbe essere utile per stabilire quale piattaforma utilizzare in via definitiva e poter iniziare un primo incontro virtuale. Mi associo ad @Orodicarta per gli auguri di un buon Capodanno e Felice Anno Nuovo!?
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  27. vediamo se tornano i conti: 44 - 44 = 0 44 : 44 = 1 (4 * 4) : (4 + 4) = 2 (4 + 4 +4 ) : 4 = 3 4 + [(4-4) * 4] =4 (4 * 4 + 4) : 4 = 5
    1 punto
  28. Ubang , Nigeria https://en.m.wikipedia.org/wiki/Ubang_language English Male Ubang Female Ubang dog abu akwakwe tree kitchi okweng water bamuie amu cup nko ogbala clothing nki ariga bush bibiang déyirè goat ibue obi
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  29. Garifuna https://en.m.wikipedia.org/wiki/Garifuna
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  30. Chukchi https://en.m.wikipedia.org/wiki/Chukchi_people
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  31. Roma Repubblica Sestante Mercurio/ prua
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  32. Questo della collezione ANPB ho avuto il piacere di vederlo e esaminarlo di persona, lustro ancora presente e bellissima patina, ma come segnalato anche nel catalogo di NAC c'erano graffi marcati (da pulizia, aggiungo io), in particolare al D/. Questo secondo me il motivo perchè a differenza della stragrande maggioranza delle monete della collezione ANPB, scatolettate da NGC, questa invece è stata venduta senza grading. Inevitabilmente sarebbe tornata con un "genuine, damaged" o qualcosa di simile, ma senza grading. Moneta quella di ANPB molto sopra la media e che ho battuto in sala, per poi desistere. L'ha presa un commerciante e se non era una commissione ricomparirà in un'asta La moneta di NAC era comunque giudicata SPL nel catalogo e secondo me è almeno una tacca superiore a quella di @Scudo1901 , moneta la sua che nella mia scala giudico BB, con graffi evidenti da pulizia. Lo scudo del 1866 mi manca, e temo mi mancherà a lungo a meno che non capiti l'occasione al prezzo che dico io. Anche se giudicata R4 secondo me siamo sull'R3, citando and esempio la banca dati del Gigante coi passaggi in asta, è passata in pochi anni 30 volte, a differenza di altri scudi (ad esempio il 1852 e 1859 Torino o il 1824 Genova per citarne alcuni) passati una decina di volte ciascuno nello stesso periodo. Il prezzo riflette la richiesta, e lo scudo del 1866 come moneta del Regno ha molti più collezionisti che bramano di inserirla in collezione, ma se uno ha i $$$ la trova senza problemi in asta, dove dati alla mano compare frequentemente.
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  33. Una bella querela verso UFN... perchè no?
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  34. Manderò anch'io mail di lamentela non appena mi arriva l'ultimo pacchetto
    1 punto
  35. Recita un vecchio proverbio: Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.
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  36. Concordo in pieno, non è normale che la fattura d'acquisto, con tutti i dati personali, sia allegata fuori dal pacchetto. Penso che dovresti spedire una mail di lamentele anche alla posta perché il postino non dovrebbe permettersi di aprire (anche se esteriormente) il pacchetto.
    1 punto
  37. Repubblica Italiana - 5 Euro 2020 Serie "Grandi Artisti Italiani" - Edoardo de Filippo
    1 punto
  38. Si trova tutto nel relativo fascicolo depositato alla Procura di Roma. Nel Libro Stato e Collezionismo è descritta tutta la vicenda, compresi i riferimenti documentali.
    1 punto
  39. Buonasera, Asta NAC 69 del 4 Dicembre 2012, lotto 745. Venduta per 30.000 + Dir Magliocca 11 (altri riferimenti in descrizione) "Lot 745. Napoli Ducato 1622, AR 29,58 g. PHILIPPVS IIII DEI GRA Busto radiato e corazzato a d., con drappeggio sulla spalla s. e testa di Medusa sulla lorica; dietro, MC /C (Michele Cavo, maestro di zecca 1626-1630 e Francesco Antonio di Costanzo, maestro di prova 1621-1623) e sotto, nel giro, 1622 +. Rv. HISP VTIRIVSQ (sic!) REX Stemma coronato. Pannuti-Riccio 14. MIR 239. Rarissimo e in stato di conservazione eccezionale per questo tipo di moneta. Bellissima patina di medagliere, insignificanti tracce di doppia battitura al rv., Spl Ex HSA 6851 Filippo IV a soli sedici anni si trovò ad essere il sovrano di domini immensi per estensione e popolazione, purtroppo il suo carattere rispecchiava l'indecisa personalità paterna. Dimostrò abulia nella condotta degli affari di Stato e travagliato dagli intrighi di corte delegò pienamente il potere al Duca di Olivares fino al 1643 e poi a don Luigi de Haro. Filippo IV sposò in prime nozze la figlia del re di Francia Enrico IV, Elisabetta di Borbone e nel 1649, in seconde nozze, Anna Maria d’Austria, figlia di Ferdinando III, poi madre dell' infante principe Carlo. Il suo regno fu segnato da cruente guerre e cocenti sconfitte tra cui vale la pena ricordare quelle che portarono all’ indipendenza del Portogallo nel 1640 e a quella, dopo la pace di Westfalia del 1648, delle Province Unite. Le continue vessazione che oppressero i napoletani durante questo regno culminarono nel 1647 con la rivolta capeggiata da Masaniello. La vera causa di questa rivoluzione non fu, come comunemente accettato, l’introduzione della nuova gabella sulla frutta, ma la cattiva situazione della moneta circolante che, continuamente adulterata nel titolo e nel peso dalle autorità spagnole, veniva immessa in circolazione ma non accettata per il pagamento delle imposte, che venivano riscosse in ragione del peso e non dell’impronta. Va specificato che la moneta realmente circolante a Napoli era: per il popolo quasi esclusivamente il mezzo carlino (zanetta) e per la borghesia il carlino e il doppio carlino, infatti l’unica emissione di questo regno dello scudo in buon argento è quella del 1622, conosciuta in pochissimi esemplari e che ci fa pensare a una coniazione limitatissima."
    1 punto
  40. Ciao amici, grazie all'aiuto di un caro amico, ho in collezione una Piastra 1834 Aquile Capovolte. Moneta molto interessante anche dal punto di vista storico, che potremo approfondire se qualcuno fosse interessato. Per adesso mi limito a postare le foto. La moneta è piuttosto usurata al D/ e migliore al R/ e mi risulta catalogata solo dal Gigante con rarità R2 ( a mio modesto parere forse un pò scarso ). Buona Serata, Beppe
    1 punto
  41. Rispondo a questa discussione dopo anni, (anche per il fatto che non ne ero a conoscenza) e devo dire che sono spaventato. Spaventato da affermazioni totalmente basate su ipotesi non suffragate da prove, che vengono citati come dogmi di fede. Spaventato da conclusioni che non tengono conto degli elementi storici, delle usanze discutibili del tempo, finendo con una caccia alle streghe a carico di persone che non hanno nulla a che vedere con eventuali reati penali consumati da persone che sono decedute da tempo. Giusto..chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato. Scordiamoci il passato. All'Italiana maniera. Forse sarebbe opportuno leggersi le carte e la documentazione. Le prove ci sono state eccome. E anche la Santa Prescrizione. Buon anno!!!
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  42. Vindelici Denario con il ramo Periodo: 80-50 AC Riferimenti LT 9275; DT 3277. Peccato per la decentratura del rovescio perché la conservazione è sopra la media. Naturalmente è autentica. Valore intorno ai 100/150 euro. Un caro saluto, Luca
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  43. Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 106, lot 168, 9/05/2018 Greek Coins Camarina. Didrachm circa 405, AR 8.67 g. KAMA – P – INAIO – N The nymph Camarina, with head l., dressed in low-necked chiton leaving the breast partly bare and with crossed legs, riding on swan l. over curved waves. She clasps with l. hand the swan’s neck while r. holds billowing chiton; in field, two fishes swimming upwards. Rev. ΙΠΠΑ – PΙ – Σ retrograde. Head of the river-god Hipparis l., flanked by two fishes swimming upwards. Rizzo pl. VII,1 (these dies). de Luynes 878 (these dies). SNG Lloyd 874 (these dies). Westermark-Jenkins 164. Extremely rare. A very interesting portrait and a fascinating reverse composition, struck on a very broad flan and complete. Light iridescent tone and good very fine Ex NFA XVIII, 1987, 30 and Morton & Eden 51, 2011, 29 sales. Camarina was founded by colonists from Syracuse ca. 598 B.C., but its relationship with the mother city was very strained. Allied with Gela and native Sicel leaders, Kamarina began a disastrous war against Syracuse in the mid-sixth century B.C. and was destroyed. In 492 B.C., Syracuse was compelled to cede the territory of Kamarina to the Geloans, who rebuilt the city. Unfortunately, the restored Kamarina was attacked and destroyed again by Gelon I, the first tyrant of Syracuse, in 484 B.C. The ruins of Kamarina were abandoned until 461 B.C., when the Geloans again rebuilt it. Despite the history of enmity between Syracuse and Kamarina, the latter joined the alliance proffered by Syracuse at the Congress of Gela in 424 B.C. and remained neutral during the Athenian siege of Syracuse in 414-413 B.C. Following this conflict, Kamarina seems to have enjoyed relative peace until 405 B.C., when the city was sacked by the Carthaginians under Himilco and its population removed to the safety of Syracuse. Kamarina was a difficult city to keep standing. This didrachm was struck during the relatively quiet interlude for Kamarina between the Athenian expedition to Sicily and the removal of the population to Syracuse. The obverse type is a masterful depiction of the nymph Kamarina traversing the sea on the back of a swan — a bird that long served as an emblem of the city. Nike flies above a swan on silver litrae struck by Kamarina already in the mid-fifth century B.C. Here, however, the swan has been given the character of a small boat carried across the surface of the water by the wind caught in the sail created by the nymphs billowing sail. It is a brilliant treatment of the subject matter and illustrates the kind of dynamic artistic experimentation that was taking place on many dies cut for Sicilian coins in the second half of the fifth century B.C. The reverse type is a beautifully preserved depiction of the local river-god Hipparis. Even the delicate eyelashes and pupil of the eye are clear, testifying to the artistry of the engraver. The surrounding legend names the deity lest he be confused with the many other similar river-gods who made their appearances on Sicilian coins.
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  44. Probabilmente l'IVA al 22% per San Marino e non per il Vaticano è una questione relativa ai vari concordati tra i due Paesi
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  45. Avevo letto, ma non ricordo dove, che il direttore dell'allora Archivio di Stato di Napoli, durante la Seconda Guerra Mondiale portò parte dell'Archivio a casa sua, mi sembra fuori Napoli, per meglio custodirlo, ma non servì a nulla: i tedeschi per rappresaglia bruciarono molti ducumenti. Invece, testonianza di un amico napoletano, l'Archivio Storico Municipale, che se non ricordo male negli anni Quaranta dello scorso secolo si trovava nel Palazzo San Giacomo (dove ora e forse allora era sede del comune), diedero fuoco a molti documenti compromettenti per i fascisti. Questo è tutto quello che so.
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  46. Ultimo AGNUS DEI con S. FRANCESCO, misure mm. 36X45
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