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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/31/21 in Risposte
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Da Tauler&Fau vorremmo rendere omaggio al Sig. Rafael Tauler Fesser (recentemente scomparso), offrendo gratuitamente tutti i suoi cataloghi specializzati. Qui troverete il lavoro e l'esperienza di una vita dedicata alla numismatica. Ci auguriamo che la sua eredità sia utile per aumentare la conoscenza e la diffusione della nostra passione, la numismatica https://www.tauleryfau.com/blog/en/tauler-editions/12 punti
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Desidero qui presentare una moneta particolare, sebbene con gli usuali tipi dei SS Pietro e Paolo. Mi è stata venduta in via amichevole da chi di questa tipologia se ne intende davvero; io un po' meno ma l'ho trovata molto interessante per modulo, metallo, patina, peso, pontefice. Si tratta di un giulio di Leone X, raffigurante al diritto le chiavi papali decussate e al rovescio i 2 Apostoli con spada e chiavi (chiave!). Causa il proprio nome, le monete di quel papa raffigurano spesso un leone, che nello specifico non è presente rendendo l'iconografia più tradizionale e, forse, meno ambita (inutile infatti negare che l'occhio vuole la sua parte e determina il valore, anche in numismatica). Il giulio in questione è raro, tanto più per conservazione (i fondi sono lucenti e immacolati; il perlinato sul contorno spicca), patina (bruna, omogenea ed originale) e modulo (regolare e senza fratture con bordo tagliente); pesa g 3.89, all'estremo superiore dell'intervallo legale. Definirei la conservazione "Superba" (vidimando il termine da Num. Genevensis che la riferisce non alla traduzione di SPL in francese, ma a monete di particolare conservazione rispetto alla media) o meglio "Superiore" (per raffronto ad altri esemplari); pecca solo per una modica ribattitura del rovescio. Numismaticamente parlando appartiene al primo periodo della monetazione di Leone X, tra il 1513 e il 1515, anno quest'ultimo in cui fu revocato l'appalto della zecca al Banco Fugger per la morte del concessionario Ulrico F. Erano questi potentissimi banchieri tedeschi che condizionarono per lungo tempo la vita politica dell'Europa e dello Stato Pontificio. Posto il LINK ad una interessante discussione del forum attinente al ruolo in zecca di questa famiglia.3 punti
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Buonasera? l' ultimo mese mi sono dato molto da far,posto la Capranesi da 100 lire arrivata proprio oggi alle 11:59 ?, la 1000 Barbetti auto regalo Natale e i due biglietti/mini banconote lager tedeschi per prigionieri,della l guerra mondiale,regalatomi,insieme ad altro da mia moglie? . Mi fermo qui perchè ci sarebbe un bel pò da postar ? saluti e auguroni a todos3 punti
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Grazie degli Auguri! Per rimanere in tema posto anch'io un denario di Gordiano III, in modo che il nuovo Anno sia ricco anche di LAETITIA.3 punti
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Ricambio i ringraziamenti a @caravelle82 perché grazie a questa sua iniziativa abbiamo avuto modo non solo di divertirci ma di vedere il collezionismo da un punto di vista diverso. Un ringraziamento indubbiamente a @nikita_ che con i suoi spunti "coreografici" ha saputo arricchire ancor di più questa discussione horror e a tutti noi che che abbiamo messo in campo tutto l'horror che avevano nei nostri cassetti senza alcun ritegno. Tanti auguri a tutti di cuore di un sereno e felice anno nuovo e con tanti horror da postare anche per il 2022!!!!!????????????2 punti
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Volevo ringraziarvi della partecipazione,a tutti e rinnovarvi i miei sinceri auguri di un buon anno! Con l' augurio,oltre che star bene in salute tutti,anche di ritrovarsi con tanti orrorini anche nell' anno che fra poco verrá! All' anno prossimo,con nuovi orrori! ????2 punti
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E ora l' orrore dell' anno,orrorino direi orripilante e di lusso! È piú facile a mio avviso, avere un horror banconota,la carta si presterebbe meglio,ma questo,con le sue " fuoriuscite" di ( non so cosa) qualcosa nei punti giusti,fa veramente impressione! Il 1° classificato e vincitore della categoria l' ORRORE DEL TEMPO CHE FU 2021, ?????? È @nikita_ ? Con il suo 20 centesimi del '36!!!2 punti
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Mi è venuto in mente Charlie Brown quando dice: ''Non seguitemi, mi sono perso anch'io''... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Bellissimo giulio, conservazione davvero straordinaria, e senza dubbio "superiore" a parecchi esemplari simili ! ? Con rovescio proveniente dagli stessi punzoni, e quindi ritengo attribuibile allo stesso Serbaldi, anche durante il precedente pontificato di Giulio II furono coniati giuli similari (Muntoni 20) : Curiosamente anche questo è vicino al top del peso, 3,8 grammi, evidentemente qualche esemplare "fortunato" scampava alle tosature... Ciao, RCAMIL.2 punti
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Buongiorno! Penultimo Napoleone da mettere in collezione. Acquistato oggi, in attesa che arrivi posto le foto dell'inserzione Saluti di buon anno Davide2 punti
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@numa numa Scrive il Martinori: "Dai documenti che sono giunti fino a noi, rileviamo come il solo artista incisore della Zecca, all'epoca della morte di Giulio II [21 febbraio 1513], fosse Piermaria Serbaldi di Pescia detto il Tagliacarne, che era entrato al servizio della corte pontificia quale fabrus tiparii [cioè fabbricatore di sigilli/conii] fin dall'anno 1497 ... Il Piermaria ottenne l'incarico a vita non solo per la zecca di Roma ma anche per quella della Marca Anconitana." Interessante il profilo biografico di questo incisore https://www.treccani.it/enciclopedia/serbaldi-da-pescia-pier-maria_(Dizionario-Biografico)/2 punti
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i 4 scudi della discussione sono A) quello comprato e postato da scudo1901; a mio avviso, come motivato precedentemente, un BB+ complessivo (BB/qSPL) B) quello esitato da nomisma 64 lo scorso 18-12-21, come BB, ma che a mio avviso non ci arriva assolutamente. qBB. ha spuntato 9000. La stessa moneta era stata peraltro offerta da nomisma 63 il 03-07-21 rimanendo invenduta. c) ex collezione Ratto, esitato da Numismatica Ars Classica ad inizi Dicembre 2021, patina iridescente. Giudicato SPL (e per me lo è) che ha realizzato 13.000 + diritti d) ex Nomisma 57 (lotto 1810); 18-05-2018, in SPL, che ha realizzato 31.000 + diritti. Mi piace meno della C... cerchiamo di usare gli stessi riferimenti, sennò non è semplice...2 punti
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buon giorno- tantissimi Auguri di buon anno- ma voglio dire una cosa- moriremo tutti.2 punti
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Contraffazione Serba a nome Giovanni Dandolo. Al D/ ITADNDVIL DVX SMVNETLI Al R/ IC XC Similare al seguente: Solidus 65 lotto 372 Vermutlich zeitgenössische Imitation in hochwertigem Silber (wohl Balkanraum). Vs: IA DNDVLO - DVX - S M VENETII. Doge und St. Markus halten Banner frontal stehend. Rs: Christus frontal thronend. 20 mm. 2,04 g.2 punti
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Riapro la discussione per mostrarvi questo follaro della zecca di Messina, emesso nel 1193 sotto il Regno di Tancredi per la co-reggenza con il figlio Ruggero III- La moneta presenta varianti che non penso siano classificate : ROGERIUS con "R" rovescia e G scritta come "Q". Marco2 punti
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Disponibile con anteprima: https://www.aracneeditrice.eu/it/pubblicazioni/tesori-del-regno-di-napoli-da-processi-antichi-simonluca-perfetto-9791259946997.html2 punti
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Buongiorno, vorrei iniziare una discussione sulla monetazione albanese del periodo di Zogu presidente e poi re di Albania. Si tratta di una monetazione, a mio parere, "parallela" a quella del Regno d'Italia coevo, poichè i tipi monetali albanesi rispettano le stesse dimensioni e peso delle monete italiane. Coniati nella zecca di Roma (e poi successiamente a Londra e Vienna) il loro valore era espresso in Lek, dove il lek era equiparato a 1 lira italiana. In Albania prima del 1926 non aveva moneta propria, ma utilizzava vecchie piastre ottomane, dracme greche e le monete dei Paesi occupanti alla fine della Grande Guerra nel 1918, tra cui il franco francese. Infatti proprio il franco argento (franga argjent in albanese) venne utizzato come base monetaria; ogni franco valeva 5 lek. La moneta da 1 franga argento era uguale per peso e dimensioni e titolo a quella da 5 lire italiane (aquilotto). In questo post presento alcune monete della mia raccolta, per cui i tipi monetali più rari (per esempio, monete d'oro) non potrò presentarli (purtroppo...) Qui sotto la moneta da 50 centesimi italiana 1925 e il corrispondente 1/2 lek albanese 1926, con Ercole che strangola il leone di Nemea1 punto
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Il primo gennaio di quest'anno cade il 20° anniversario della nascita dell'euro, evento che non è passato inosservato su diversi media. E' positivo che sia stato ricordato anche perchè ancora oggi c'è la nota diffusa convinzione che sia nato nel 2002, con l'altrettanto ben noto e contorto discorso che "l'euro è arrivato e ha fatto aumentare i prezzi" ecc. ecc. Da subito l'euro si è imposto come seconda valuta più importante del mondo dopo il dollaro USA e in questi 20 anni ha mantenuto una media di circa 1,20 contro quella valuta. Massimo storico 1,6039 Valore alla nascita 1,1667 Minimo storico 0,8230 La massima quotazione storica contro dollaro è anche "assoluta", in quanto il picco massimo dell'ECU sul dollaro fu di 1,4557 nel 1992. Se si fosse deciso di emettere una 2 € commemorativa comune, come fatto nel 2009 per il decennale, a mio parere sarebbe stata fantastica questa proposta di annovi.frizio: http://www.friziodesign.it/coins23.html Buon ventesimo anniversario!1 punto
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Grazie ad un amico ho avuto il piacere di inserire in collezione il Cofanetto con le Medaglie riproducenti le monete battute dalla Zecca di Aosta1 punto
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Bronzo di Gallieno (Smirne, Ionia) che raffigura sul rovescio l'amazzone Smyrna in piedi di fronte, con la testa a sinistra, tenendo bipenne e scudo nella mano sinistra e un tempio nella destra; ai suoi piedi a sinistra, una piccola prua (Leu Numismatik, Web Auction 11). Roman Provincial IONIA. Smyrna. Gallienus, 253-268. AE (Bronze, 23 mm, 5.57 g, 7 h), Marcus Aurelius Sextus, magistrate. AΥT•K•ΠO•ΛIKIN•ΓAΛΛIHNOC• Laureate, draped and cuirassed bust of Gallienus to right, seen from behind. Rev. CMYP Γ N[Є]ΩKO•ЄΠ•C•M•AYP•CЄ/ΞΤΟΥ• The Amazon Smyrna standing front, head to left, holding bipennis and shield in her left hand, and temple in her right; at her feet to left, small prow. Klose 47. SNG Copenhagen 410. SNG von Aulock 2235. Minor deposits, otherwise, very fine. Starting price: 50 CHF. Result: 500 CHF1 punto
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Considerata la mancanza di metallo, potremmo esserci, sia per diametro, sia per il peso. Però l'insieme non mi convince; a me non sembra una contraffazione coeva. saluti luciano1 punto
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Ma veniamo al vincitore. Colui che ,a mio avviso,raccontando la storiella che sta sotto,ci ha fatto sorridere e pensare alla giovinezza? Egli,ha avuto tanto amore per il suo oggetto preferito,talmente tanto,da volerlo coccolare e proteggere,chissá,dalle intemperie,dall' usura creata dal tempo che non fa sconti...... Insomma è : ??????? ??????? ??????? @FFF con suo miniassegno,amichevolmente soprannominato " la banco-mummia" ???1 punto
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Le culture in cui uomini e donne parlano due lingue diverse Sono perlopiù in estinzione e sparse in tutto il mondo, dall'Australia all'America centrale: spesso non è chiaro il motivo Uno dei libri più noti e controversi tra quelli che si occupano di relazioni tra coppie eterosessuali è Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, di John Gray, piuttosto criticato per la visione stereotipata che dà del genere maschile e di quello femminile, sostenendo tesi assai confutate a dimostrazione delle presunte difficoltà di comunicazione reciproche. Ci sono alcuni luoghi del mondo, però, in cui le differenze linguistiche tra uomo e donna esistono davvero, e letteralmente: in culture come quelle del villaggio Ubang, in Nigeria, o tra la popolazione Garifuna, in America centrale, femmine e maschi parlano lingue diverse. Il sito di The Language blog ha raccolto alcuni di questi esempi. Per esempio nella Siberia orientale un piccolo gruppo di 5.000 persone parla la lingua Chukchi, adottata da un popolo la cui attività principale è allevare renne e cacciare foche e balene, e composta da due dialetti differenti dal punto di vista fonetico, uno parlato dai maschi e l’altro dalle femmine. La differenza principale è che quando in una parola ci sono la “r” o il gruppo consonantico “ch”, nel dialetto parlato dalle femmine si utilizza il suono “ts”, mentre in quello parlato dagli uomini i fonemi vengono pronunciati in modo più fedele a come vengono scritti. Ma, come scrive The Language blog, ci sono anche differenze più complesse, «motivo per cui gli accademici definiscono la lingua Chukchi come composta da due dialetti separati, seppur reciprocamente comprensibili». Un altro esempio è la lingua parlata dalla popolazione Garifuna, sparsa in alcuni stati dell’America centrale (Belize, Guatemala, Honduras e Nicaragua). I Garifuna sono originari delle isole caraibiche di St. Vincent e Dominica, terre di conquista da parte dai Carib, un’etnia continentale, già prima dell’arrivo degli Europei. I Carib massacrarono gli uomini delle isole e presero le donne come mogli e schiave. Ma nel tempo le differenze tra queste ultime, che parlavano la lingua Arawakan, e gli uomini conquistatori, che invece parlavano la lingua Carib, in qualche modo rimasero e si tramandarono di generazione in generazione. Si svilupparono così due vocabolari distinti, uno composto da parole Arawakan e parlato dalle donne, e uno con prestiti dalla lingua Carib, parlato dagli uomini. C’è una storia simile dietro al dialetto parlato da poche centinaia di persone su un’isola della Micronesia chiamata Sapwuahfik (in passato nota anche come Ngatik). Nell’Ottocento una nave britannica approdò sull’isola. Il capitano della nave, che era stata attaccata in precedenza dalla popolazione locale, ordinò di uccidere tutti gli uomini, dopodiché nominò un membro dell’equipaggio, l’irlandese Paddy Gorman, capo dell’isola. Altri marinai restarono sull’isola insieme a Gorman per prendere in moglie le donne rimaste vedove sull’isola, che nel corso degli anni continuarono a parlare la propria lingua, il Ponapan. Tra gli uomini, invece, si sviluppò un nuovo dialetto che prese il nome di “creolo Ngatikese” (una lingua creola è quella che si forma dall’unione di due o più dialetti e lingue, con una propria grammatica e un proprio vocabolario). Non sono chiari invece i motivi per cui la popolazione Ubang, in Nigeria, abbia sviluppato due dialetti differenti per maschi e femmine. Nel 2018 ne parlò BBC segnalando il rischio di estinzione della lingua Ubang, sempre meno parlata dalle generazioni più giovani per via della diffusione dell’inglese. Per esempio la parola “acqua” si dice bamuie nel dialetto parlato dai maschi e amu nel dialetto parlato dalle femmine, e così altre decine di parole. L’antropologa Chi Chi Undie ha detto a BBC che «uomini e donne condividono molte parole, mentre altre dipendono dal sesso e sono completamente diverse tra loro». Non hanno insomma un suono simile e non hanno collegamenti apparenti: sono proprio parole diverse. Non è chiaro il motivo di questa differenza perché sebbene nella comunità Ubang le donne e gli uomini svolgano mansioni che spesso li fanno stare separati, passano comunque una parte della giornata insieme. «Sia gli uomini che le donne sono in grado di capirsi perfettamente» ha scritto BBC. «Forse perché i bambini maschi crescono parlando il linguaggio delle femmine, dato che passano l’infanzia con le proprie madri e con altre donne». È altrettanto misteriosa l’origine di alcune caratteristiche di un’altra lingua con differenze tra i generi. Si chiama Yanyuwa, come la popolazione che la parla, composta da aborigeni australiani che vivono nei pressi del golfo di Carpentaria, nell’Australia settentrionale. È una lingua a rischio di estinzione, molto ricca di parole intraducibili, che descrivono caratteristiche tipiche del territorio, per esempio i giochi di luce dei raggi del sole sull’acqua, o specie di pesci presenti solo in quelle acque. Secondo una leggenda della cultura Yanyuwa, le acque del golfo di Carpentaria furono create da uno squalo tigre che non riusciva a trovare dimora, 40mila anni fa. E per questo lo squalo tigre viene quasi venerato come una figura mitologica, e non viene cacciato. La lingua Yanyuwa, ha raccontato BBC Travel, si sta perdendo perché in passato le popolazioni aborigene furono costrette a parlare inglese. Oggi solamente una manciata di donne anziane parla fluentemente il dialetto un tempo diffuso tra le femmine, e pochissimi uomini conoscono il dialetto dei maschi. Come sia nata questa differenza non si sa: probabilmente in passato c’erano nette differenze di ruoli tra i generi. «È semplicemente così da sempre», ha detto un aborigeno parlando con BBC. The Language blog menziona anche la scrittura Nüshu, che non è propriamente una lingua ma appunto un antico sistema di scrittura segreto che veniva utilizzato dalle donne cinesi per non farsi capire dagli uomini. La scrittura Nüshu fu inventata nella remota contea di Jiangyong, nella regione dell’Hunan, nel sud-est della Cina: nella società patriarcale e maschilista della Cina di età imperiale – grossomodo dalla fine del terzo secolo a.C. a inizio Novecento – le donne erano considerate indegne di ricevere un’istruzione, e questa scrittura nacque per conquistarsi un piccolo spazio di libertà di espressione. Era un modo diverso di scrivere la lingua che le donne parlavano abitualmente, si diffuse molto nell’Ottocento ma probabilmente ha un’origine più antica. https://www.ilpost.it/2021/12/30/lingue-diverse-donne-uomini/1 punto
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Come fatto anche nell'altra sezione, volevo fare i miei più cari auguri di una serena fine di anno e di un migliore (!) 2022 agli amici dei denari di Genova! Un caro saluto e spero a presto, MB1 punto
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Buongiorno a tutti! Finalmente, dopo averle guardate tutte, aspettato mesi, e mesi, su eBay ne è apparsa una che mi andava. L'ho presa dal venditore mano a mano, e subito sono stato molto contento tre ore di treno per me, le valeva! Ed eccola finalmente! Che grado di conservazione gli date? Grazie!1 punto
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Contribuisco alla discussione aperta dall’appassionato amico @Antfolle86con un 5 franchi 1812 zecca di Torino. Le monete coniate nelle zecche italiane di questa serie - anche quelle relativamente rare come in questo caso - sono sempre difficili da trovare in buona conservazione e con belle patine.1 punto
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Una bella opera che mi è rimasta impressa da quando la studiai a scuola, e mi ricordo che alla fine del discorso il venditore diceva il prezzo dell'almanacco. Ne farò una mia versione non-augurale.1 punto
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Buon anno a tutti noi banconotari. Con l’augurio di mantenerci in alta conservazione per tutto il 2022! ? A presto ?1 punto
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Ho riletto questa "vecchia" ma sempre attuale discussione, speriamo che @Mik2 abbia seguito i consigli che gli sono stati dati,( dal 2015 non si è più collegato) le medaglie sicuramente non avranno nel frattempo avuto un plus numismatico ( non lo avranno mai) però l'oro nel 2009 ad agosto quotava 22 € il grammo, ora siamo a 51 circa, con una rivalutazione del 132% , almeno il metallo si è rivalutato! saluti TIBERIVS1 punto
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Repubblica Italiana - 5 Euro 2020 Serie "Grandi Artisti Italiani" - Edoardo de Filippo1 punto
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CIao, ci sono i dati relativi alle risposte del questionario? Mi piacerebbe vederle e capire gli interessi delle altre persone. grazie1 punto
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Buonasera e auguroni di buone feste a tutti i papalisti!!!!! Per gli amanti dei giuli come il sottoscritto ?, posto al volo una monetina fresca fresca appena arrivata.......monetina di non difficile reperibilita', ma che ho faticato non poco a trovare cosi!!!!!? Roma - Alessandro VII - Giulio - gr.3,20 - Munt.14 p.s. le foto sono pessime, quindi preciso direttamente che tutte le "striature" visibili nei campi, sia al dritto che al rovescio , sono in rilievo?1 punto
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La moneta risulta gradevole, e questo si vedeva già dalle prime foto. Come già evidenziato presenta qualche aspetto negativo con il suo peso (colpetto al bordo e hairlines), ma già dalle prime foto si percepiva chiaramente una residua brillantezza con un residuo di gradevole patina, per cui mi sento di avvalorare i pareri espressi da @rickkk e @tonycamp1978. Il punto era capire quanto danno avesse fatto il trattamento inflitto alla moneta. Se le prime foto erano sottoesposte, queste sono invece troppo illuminate. Tipologicamente è una moneta "capricciosa" da fotografare per via dei rilievi molto bassi, e quando c'è un po di lustro, l'esposizione ne risente facilmente. Potresti provare a fare una foto a luce naturale (quando esce un po di sole) ma senza metterti alla luce diretta; prova con una luce ambientale della stanza, magari vicino a una finestra con delle tendine leggere. Ciao Diciamo che non è proprio così. I dettagli che elenchi, essendo "protetti" da altri rilievi, in genere subiscono usura nelle conservazioni molto più basse. Su questa tipologia le parti più esposte sono la veste dell'Italia (seno e pieghe del vestito) e il ritratto del sovrano (la guancia e poi i capelli). Questa moneta soffre molto di debolezze congenite derivanti dal processo produttivo (non è insolito vedere rilievi deboli anche in esemplari in alta conservazione). per capire se il punto interessato è stato toccato da usura o debolezza, è molto importante riuscire a "leggere" il metallo nei punti più alti; questo si capisce prima di tutto dal colore della tonalità di quel punto, e e appare "allisciato" o "ruvido". In ogni caso concordo anche io che la moneta si aggiri sul qSpl. L'importante è che, economicamente, tu abbia tenuto conto dei difetti evidenziati per rimanere entro un budget appropriato. Goditela tutta! Da un fan sfegatato di questa serie Fabrizio1 punto
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Questa bella moneta proposta da Valteri mi ha spinto ad un approfondimento, a beneficio mio personale, ma spero anche di altri utenti, visto che si trattava di una tipologia di moneta costantiniana che non conoscevo. Ho quindi trovato su Academia.edu (in free download) un articolo a firma di Lars Ramskold dal titolo “Coins and medallions struck for the inauguration of Constantinopolis 11 May 330” che parla in maniera estesa di questa tipologia di emissioni. Costantino era ben consapevole della importanza che la fondazione di Costantinopoli avrebbe avuto negli sviluppi storici e religiosi successivi. Testimonianza di ciò sarebbe proprio l’ampio numero di serie di monete e medaglioni coniati per l’occasione. Oltre all'ampio numero di medaglioni aurei, ci sono molte emissioni in argento e bronzo che furono coniate proprio per l’occasione. Ci sono grandi medaglioni di argento che rispecchiano i tetradrammi ellenistici e poi molti tipi di monete in argento e bronzo di piccole dimensioni ed anepigrafe, cosa che rende talora difficile una precisa datazione e interpretazione. Al riguardo dei bronzi, ci fu addirittura la completa sostituzione della monetazione bronzea circolante con le nuove monete celebranti Roma, Costantinopoli e l’Esercito: tutti dovevano sapere della nascita di una nuova città che sarebbe stata la “Nuova Roma”. L’articolo analizza tutte le emissioni (con eccezione di quelle auree), ma io, per ovvi motivi, mi sono focalizzato brevemente sulle piccole emissioni argentee (per chi vorrà approfondire allegherò l’articolo in calce alla discussione). Il capitoletto che ci interessa e’ intitolato “Small silver medalettes” e qui mi fermo sul termine “medalettes”. Come si può tradurre? Potrebbe trattarsi un po’ come i nostri 2 euro commemorativi? Sono monetine del diametro di circa 10-12 mm e del peso di circa 1 grammo, un po’ proprio come la moneta in oggetto. Molto piccole, quindi. Ho trovato interessante che non si parli di “frazioni di siliqua”. Del resto, il termine “siliqua”, se non erro, e’ una definizione moderna, in quanto in antichità il termine “siliqua” identificava il peso di un seme. Queste monetine d’argento sono assenti nel RIC nonostante fossero già state descritte verso la metà dell’800 e fossero parte integrante della nota collezione Trau. Si caratterizzano per la assenza di legende e presentano da una effigie femminile al dritto e una P (forse intesa come la lettera Rho, iniziale di Roma) o una K (dalla iniziale greca di Costantinopoli). L’effigie di dritto dovrebbe rappresentare Roma o Costantinopoli, ma alcuni ci hanno visto anche alcune figure femminili tipo Elena, Teodora o Fausta (acconciatura particolare, collana di perle, orecchini…); ma qualcuno ci ha anche visto un giovanissimo imperatore, probabilmente uno dei figli di Costantino. Non vado oltre in quanto l’argomento e’ piuttosto complesso per me mie conoscenze/competenze e se vorrete approfondire potrete leggere gli articoli in calce a questo post. Buona serata da Stilicho. Coins_and_Medallions_struck_for_the_Inau.pdf catalogue_of_1_3_siliqua.doc1 punto
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taglio: 2 euro paese: vaticano anno: 2021 tiratura: ? condizioni: spl città: Paestum note: NEWS!!1 punto
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