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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/07/22 in Risposte

  1. Buongiorno e buon Anno a tutti, Presso la nuova sede del Centro numismatico milanese si terrà, il 1 ° di Febbraio alle 20.45, una conferenza riguardo la monetazione in alluminio della Repubblica Italiana. Alla fine della seconda guerra mondiale, le condizioni sociali, economiche e monetarie dell’Italia erano pessime. Vi era stata una notevole inflazione, una certa anarchia nella circolazione (specie nel Sud si usavano le AM-LIRE), giravano banconote da 1, 2, 5 e 10 lire con l’effigie di Vittorio Emanuele III tanto lise da essere irriconoscibili, mentre la moneta metallica era pressochè scomparsa. Si decise di coniare in alluminio, nella lega denominata ITALMA, già prima del referendum monarchia/repubblica. Venne prodotta una prima serie di monete coi valori di 1, 2, 5 e 10 lire, di discrete dimensioni e di aspetto gradevole. La scritta ITALIA, presente nei progetti, si trasformò in REPUBBLICA ITALIANA. Ma già nel 1951 si optò per pezzi in alluminio di minori dimensioni, accompagnati poco più tardi da monete in acmonital e in bronzo. Della prima serie in alluminio vennero prodotti dei falsi per la circolazione, oggi notevolmente rari. Più tardi comparvero anche dei “falsi per numismatici”in quanto le emissioni datate 1946 e 1947 erano decisamente rare. Altro aspetto significativo fu la novità delle immagini: alla iconografia del ventennio (con temi imperiali, militari e “machisti”) si sostituirono temi agricoli ed altri che richiamavano il lavoro delle classi popolari. In alcuni casi venivano riprese immagini della monetazione della Magna Grecia. Di questo tema relativamente moderno si parlerà in modo informale, con interventi preordinati (Umberto Ciotti, Marco Sassi, Tiziano Caronni, Gianfranco Pittini); ma tutti gli intervenuti potranno partecipare con domande, osservazioni e contributi. Saranno visibili monete dell’epoca, e alcuni falsi. Il link per collegamento in streaming sarà comunicato tra qualche giorno.
    7 punti
  2. Buon pomeriggio questo sarà il link meet.google.com/zdk-etrc-ggz trasmetteremo il 1 febbraio dalle 20:45. si tratta di una conferenza informale. Per quello che riguarda il mio intervento 20 min parlerò di alcune monete della mia raccolta in alluminio delle Repubblica Italiana abbastanza curiose per chi è all'inizio di un percorso collezionistico poi proseguirò su prove e progetti. Marco
    4 punti
  3. Buongiorno a tutta la sezione, @Releo complimenti per il tuo bel 36, ad essere sincero non avevo mai visto esemplari con i gigli disposti 1/2.... Avevo fatto caso ai 1735 in alcuni manca la c dopo &, ho fatto caso che in alcuni 1748 e 1749 i gigli Angio-Napoli possono essere 6 oppure 8 ma non avevo mai visto i gigli dei medici invertiti... Posto il mio umile 36, la conservazione è molto bassa ma dal quel che resta i gigli sembrano disposti in modo normale. Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  4. https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2022/01/06/news/affidato-l-incarico-per-la-realizzazione-del-tallero-dedicato-a-maria-teresa-d-austria-1.41098438?__vfz=medium%3Dsharebar
    2 punti
  5. Nell'era delle criptomonete, del dark web e della pirateria informatica, eliminare il contante non turberebbe minimamente gli affari criminali... Così come una maggiore centralizzazione dei poteri statali provocherebbe rischi anche maggiori, cioè una onnipotente mafia di stato, come ben sanno tutti coloro che studiano i sistemi di potere fortemente accentrati e autoritari... Il problema delle organizzazioni criminali non è di natura "tecnica" e non si può risolvere con escamotages tecnici, si tratta di un problema di mentalità e condizionamenti culturali che interagiscono con sostrati di degrado materiale e morale... Il sistema attuale, ferocemente competitivo e materialista, scoraggia qualunque impostazione etica forte, conta solo quello che si ha, sei tanto più libero e rispettato quanto più possiedi... In un contesto del genere le mafie hanno praterie morali immense per espandersi e prosperare...
    2 punti
  6. Prevedo molti horror per il 2022.... La moneta dell'occhio... un mio quarter dollar del 1906
    2 punti
  7. Indubbiamente le Sebeto presentano molte curiosità,come vediamo nelle monete sopra pubblicate e come riscontriamo in una larga parte di tutta la restante monetazione napoletana. C’è solo da perderci la testa! La piastra del 1949 è ,poi,veramente eccezionale e particolarissima! Io sto muovendo i primi passi nella numismatica( vedere la confusione fra dritto e rovescio…) ,ma questo nuovo mondo mi appassiona ogni giorno di più. Come detto in precedenza,in questo momento sto cercando di capire quale ruolo rivestano i gigli invertiti nelle Sebeto. Essi sono presenti in monete di fine ‘700/inizio ‘800 e sembrano essere collegati ai moti rivoluzionari che in quegli anni si sviluppano in Europa ed anche a Napoli ,moti che si prefiggono di “rovesciare” monarchie allora esistenti,compresa quella borbonica. In pratica,una “simbologia “ finalizzata alla deposizione di sovrani.. Per questo,i “gigli rovesciati “ di quel periodo (1780/1820 ) vengono considerati dagli studiosi una variante “voluta” e non un errore o una distrazione,con la conseguenza che le monete acquistano anche maggior valore numismatico. È da fare un discorso simile anche per i Sebeto con i gigli a piramide ? Possiamo parlare di una “variante” o dobbiamo pensare ad un errore? Perché questa variazione non viene evidenziata da nessun testo numismatico? In quali anni e in quanti esemplari è presente? Teniamo in conto che lo stemma borbonico prevede solamente i due gigli sopra e uno sotto!!! Delle risposte potrebbero arrivare anche dalla pubblicazione ,da parte di chi ne possiede,di piastre che presentano questa caratteristica.Grazie
    2 punti
  8. Salve @Skytron Probabilmente un bronzo di Rodi del I sec. a.C https://www.acsearch.info/search.html?id=36039
    2 punti
  9. Tra le monete che ho dismesso quando ho deciso di focalizzarmi sui Flavii c'era questo sesterzio di Nerone Druso, che era tra i miei preferiti. Purtroppo, trattandosi di un acquisto ante internet, ceduto prima che iniziassi a fotografare le mie monete, mi rimane solo questa immagine relizzata con lo scanner, che non gli rende giustizia.
    2 punti
  10. Dopo aver letto tutto d'un fiato.......un piccolo contributo:
    2 punti
  11. Prima delle attività di Julius Popper ci fu un altro caso poco lontano da lì, in Patagonia: quello di Orélie-Antoine de Tounens, avvocato e avventuriero francese nato nel 1825 che si trasferì in Cile nel 1858 e ideò la fondazione di una colonia francese nell'Araucanía, un territorio selvaggio all'epoca non controllato dallo Stato cileno. Nel 1860 si trasferì in Araucanía tra gli idigeni Mapuche, di fatto indipendenti. Il 17 novembre 1860 proclamò il Regno di Araucanía, e i capi Mapuche in carica proclamarono Tounens re col nome di Orélie-Antoine I. Poco dopo un capo tribale della Patagonia gli comunicò di voler entrare a far parte del regno e la Patagonia fu annessa. Lo Stato cambiò nome in Regno di Araucanía e Patagonia, detto anche Nuova Francia. I vari tentativi di Tournens per far riconoscere il suo regno dal Cile o dagli USA non ebbero seguito e nel 1862 il governo cileno ne ordinò l'arresto per turbamento dell'ordine pubblico. Fu condannato alla reclusione in manicomio ma il console francese riuscì a intervenire e a farlo esiliare in Europa. Nel 1869 Tournens tornò in Cile con un passaporto falso, ma nel frattempo il governo cileno aveva lavorato per incorporare il regno e Tournens non ebbe nessun appoggio dalle autorità locali. Morì nel 1878. Esistono delle monete del Regno di Araucanía e Patagonia che non si sa quanta ufficialità avessero e se abbiano effettivamente circolato. Nel link ce n'è una rassegna. http://www.araucanie.com/araucania/19th_fichiers/19theng.htm
    2 punti
  12. Un punto di riflessione interessante che appoggia la tesi della presenza di Massari ad oggi non ancora classificati. Durante la vendita all’asta Baranowski di Milano dell’11/12/1929 e giorni successivi, relativa alla collezione numismatica dell’Ing. Arturo Cuzzi di Trieste e di altri amatori, fu presentato a nome del Doge Marino Grimani, sotto il Lotto n. 762, due esemplari di scudo della croce di cui uno con sigla GE, sigla non presente nel Corpus e nel Papadopoli. Questa sigla GE non comparirebbe nell’elenco dei Massari all’argento per il periodo del dogado Grimani. Si potrebbe pertanto sostenere l’ipotesi che l’esemplare di cui alla presente discussione possa essere effettivamente ricondotto ad un Massaro FI “inedito” il quale abbia portato il proprio estro forse pure con la variante finale diversa. Salvo poi non escludere l’ipotesi, non del tutto remota ma da suffragare con documenti, che alcuni Massari in quel particolare frangente storico non utilizzassero degli alias non individuati, facendo credere che il manufatto fosse da ascriversi ad altro Massaro. Un piccolo passo in avanti…
    2 punti
  13. Questi concetti il Prof. Saccocci li spiega bene neli'articolo Il Friulinel XII secolo: punto d'incontro monetario, pag. 87 e seguenti, in Contributi di storia monetaria delle regioni adriatiche settentrionali (secoli X-XV). Precisa che il rapporto di un denaro frisacense per trenta denari veneziani soltanto tra gli anni 1150 e 1172, perché sia prima che dopo le monete veneziane avevano un contenuto di fino troppo elevato per rendere plausibile quel cambio. I denari col busto di S. Marco di quegli anni afferma che avevano un contenuto di fino di circa 0,050 gr, e che i frisacensi "primitivi" avevano un fino di 1,434 gr . 0,05 X 30 = 1,500 gr, peso che si avvicina ai 1,434 del frisacense. Precisa però che il peso 1,434, tratto da calcoli del Luschin sulla Marca pesante di Colonia (230 gr),andrebbe più correttamente corretto con 1,315 gr di fino per frisacense tagliato dalla marca "leggera" di Colonia (la pesante non entrò in uso prima del 1170). Spiega questa differenza, che rende il Frisacense "moneta cattiva", come causa del suo grande sviluppo in area friulana austriaca slovena e ungherese. Giustifica il fatto che i frisacensi siano stati conteggiati al cambio di 1 a 30 e non a quello metrologicamente corretto di 1 a 26 o meno col fatto che in area tedesca (e il Friuli possiamo considerarlo appartenente a quell'area) oltre all'unità di conto costituita dalla Lira carolingia ( 20 soldi da 12 denari ciascuno) si usava la Marca che poteva essere di due tipi, suddivisa in 20 soldi da 12 denari o in 8 soldi da 30 denari ; la conoscenza della Lira veneta da 240 denari ed il fatto che il rapporto di questa era quasi di 1 a 8 di queste monete (solidi longi) e che queste a loro volta corrispondevano a quasi 30 denari veneti avrebbero portato alla lira friulana da 8 denari.
    2 punti
  14. ciao, ho visto che ci sono pochissimi video in italiano di monete su youtube ?. Io pensavo addirittura di cimentarmi con qualche video ma sono un po' timido. Qualche video carino di numismatica? Magari qualcuno si vuole cimentare e diventare youtuber. Youtube ha molte potenzialità e può regalare anche qualche soldo se uno fa tante visualizzazioni. marco
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  15. Condivido questa piastra sebeto 1736. Lo stato di conservazione non è sicuramente eccezionale,tutt'altro ( l'ombra sulla moneta l'ho causata io scattando la foto ) ,ma al rovescio,nella palla dello spazio/Medici,i gigli sono presenti in posizione invertita (1/2 ) Cosa ne pensate? Auguri a tutti di buon anno.
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  16. Mi spiace per te. Hai tutti i sintomi. Stai per diventare un collezionista. Smetti finché sei in tempo!
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  17. Ti ringrazio per tutte queste belle pubblicitarie, continua pure ad inserirle La diecimilalire di Michelangelo era tra le più utilizzate negli anni '60 e sino alla metà degli anni '70. Il fenomeno delle banconote pubblicitarie è stato oggetto di approfondimenti anche dalla Banca d'Italia. Un breve paragrafo già presente in questa discussione integralmente tratto dal libro "Il biglietto di banca" a cura di Roberto Mori ex Direttore centrale B.I. ed ex responsabile della fabbricazione delle banconote - Centro stampa Banca d'Italia capitolo V - L'imitazione artigianale C'è poi tutto il settore delle riproduzioni di banconote effettuate alla luce del sole per motivi pubblicitari. In questi ultimi anni l'uso di stimolare gli istinti consumistici della società del presunto benessere con seducenti immagini di banconote è invalso un pò ovunque e i pericoli di frode insiti in questo andazzo sono tutt'altro che potenziali. Con queste riproduzioni per gli imbroglioni il grosso del lavoro è già fatto e serve solo un tantino di faccia tosta per rifilare a qualche sprovveduto il volantino che reclamizza la possibilità di risparmio connesse con l'acquisto di un certo detersivo biodegradabile. Alcuni sfruttarono questo sistema in maniera più raffinata, come quei due tali che tempo fa si presentarono in due diverse tipografie, una nel centro e una nel meridione d'Italia e commissionarono separatamente dei volantini costituiti per metà da iscrizioni pubblicitarie e per metà da immagini di banconote. Va da sè che le due metà delle banconote erano diverse per le due tipografie e così bastava solo ritagliare i volantini e incollare insieme le parti riproducenti i biglietti.
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  18. Provero a chiedere peso e diametro, e magari qualche altra foto. Grazie comunque.
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  19. Ma questi stanno bene nel museo degli orrori? Questi sono stati raccolti da terra/terreno e tenuti da parte per cercare miliardario acquirente?
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  20. Leopoldo II, 3 kreuzer 1790 zecca di Vienna Un po' meno comune delle altre date
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  21. grazie infinite Caravelle82, sei un amico
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  22. Secondo me,anche se non sará 35 gradi,va ben oltre la tolleranza di zecca dei 15. Io la penso cosí?
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  23. Condivisibile al 100%. Diciamo che l'utilizzo delle bustine in acetato e un loro ricambio cadenzato dovrebbe mettere al sicuro le monete anche nel peggiore degli ambienti. Poi se uno può permettersi un suo monetiere, coi vassoi in velluto e "poca colla" tanto meglio, ma qui diventa un problema di spazio e sicurezza, nonché di capacità (se sei in grado o meno di costruirlo in casa) o di soldi (se lo devi comprare).
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  24. Buonasera a tutti Infatti questo è un punto doveroso di partenza,anche se comunque nel tuo caso,ho potuto notare come il disassamento ci sta in entrambi casi. Però sai,capire bene come deve esser presa questa moneta è importante,cosí da veder anche l' intensitá della cosa. Ho potuto notare nel web,come ti ho anticipato,che la maggior parte delle foto che ho trovato(compreso vendite di coincard),fa veder la moneta dritta,orientandosi con le stelle precisamente a h6/12 del dritto appunto. La minor parte invece,si orientava dal busto dritto,ma conseguente sfasamento ,anche se di poco,delle stelle h6/12 . Anche a me,preso dalla tua moneta,mi piacerebbe sentire anche altri pareri,non solo di " eurofili " ,ma anche di altri. Io personalmente non ho mai visto ne sentito,che una monetina euro fosse disassata,ma qui ho visto il tuo video e mi piacerebbe,nel caso,vederne altre da qualcuno magari che le ha o che le ha giá viste? Vediamo.... Saluti
    1 punto
  25. Forse Sardes con una clava al rovescio? https://www.acsearch.info/search.html?id=7140419
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  26. Non sono sparito ma a volte dimentico di controllare se ci sono commenti ulteriori.... hai ragione, ho confuso le aste persumibilmente per un risultato errato di una ricerca google.
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  27. Posto il mio 35 NEA anche questo in modestissima conservazione...si può vedere benissimo la mancanza della C dopo &...
    1 punto
  28. Buongiorno, una cosa che si nota scorrendo gli esemplari postati è che tutti quelli con i gigli invertiti sono NEA, l'esemplare di @Raff82 con gigli normali e NEAP, questo non vuol dire assolutamente che tutti i NEA hanno i gigli invertiti ma che apparentemente compaiono su quel tipo di legenda...sarebbe bello scovare un NEAP con gigli invertiti. Quello che tu chiami rovescio in queste monete è il dritto! Il rovescio è quello con il Sebeto sdraiato! Ancora tornando alla piastra del 49 che ho postato poco sopra, ha la particolarità di avere al dritto, la corona grande e lo stemma piccolo, eccola confrontata con un rovescio normale, la differenza è importante, si tratta di un tipo di dritto diverso!
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  29. @doppiopunto questa tradizione purtroppo oggi è poco praticata , ma anche poco conosciuta, eccezion fatta per i piccoli centri. Diciamo che sta tornando , ma lentamente. Un'altra tradizione dell'Epifania ungherese sono le visite a parenti ed amici nel pomeriggio. Le festività natalizie finiscono con i rintocchi delle campane delle ore 19:00 e si spengono le luci e si rimettono a posto gli addobbi. Ma avendo avuto qualche decennio di ateismo di facciata (perché mi hanno raccontato testimoni che tutti i dirigenti del partito comunista e dello stato partecipavano alla S. Messa di Mezzanotte, da Nagy , a Kádár...) molte persone in casa propria spengono le luci e mettono via gli addobbi già il 2 gennaio.
    1 punto
  30. la moneta presenta varie complessità ovviamente la mancanza di peso e dimensione non aiuta ci sono parti di legenda un po' ovunque ma nulla che si legga decorosamente da questa foto il "rovescio" ricorda i mezzi follis cartaginesi di Costante II CRTS con la forte linea d'eservo ma sempre al rovescio il "quadrato" in alto a sinistra con linee rette e triangoli potrebbe essere qualunque cosa... un busto? mah non mi dice nulla insomma...sono ancora in attesa di un appiglio...certo un paio di foto migliori mi aiuterebbero
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  31. Una delle più belle a mio parere anno 1903
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  32. Bellissima monetina @gallo83, oramai ci hai abituato a monete di questa qualità, ma questi piccoli nominali sono molto ostici da trovare così, complimenti. Saluti Marfir
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  33. vi faccio vedere una 1912 che a mio avviso è assai probabile
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  34. INTRODUZIONE Julius Popper fu un ingegnere e avventuriero nato il 15 dicembre 1857 a Bucarest. La sua storia è poco nota, eccetto che in Romania dov'è considerato un personaggio importante, nonostante pur essendo stato rumeno madrelingua non lo fu mai come cittadino: all'epoca la Romania faceva ancora parte dell'Impero Ottomano e in seguito la cittadinanza della Romania indipendente gli venne rifiutata. Partito per la Francia a 17 anni, Popper si laureò in ingengneria e fece studi supplementari anche in fisica, chimica, meteorologia, geologia, geografia ed etnografia. Era anche molto portato per le lingue ed oltre al rumeno parlava fluentemente tedesco, yiddish, inglese, spagnolo, portoghese e francese. Dopo la laurea si mise a viaggiare per mezzo mondo e nel 1885, mentre si trovava in Brasile, gli arrivò la notizia della scoperta di giacimenti d'oro nella Terra del Fuoco (l'estremo sud del continente sudamericano), zona all'epoca poco esplorata e selvaggia. Preso dalla "febbre dell'oro" andò a Buenos Aires e allacciò relazioni con uomini politici e d'affari argentini, proponendogli un progetto per l'esplorazione e la successiva colonizzazione della Terra del Fuoco. Popper organizzò una spedizione preliminare e nel settembre 1886 salpò per l'isola principale dell'arcipelago della Terra del Fuoco, insieme ad alcuni collaboratori e materiale vario per la ricerca scientifica, armi e cavalli. Le sue esplorazioni e ricerche ebbero una grande eco in Argentina: Popper confermò la presenza dell'oro e concluse che: "Tenendo conto del carattere generale del paese (Terra del Fuoco), sono incline a credere che il suo futuro sia rappresentato da due importanti industrie. La prima, la più produttiva, è lo sfruttamento dei giacimenti auriferi e servirà per introdurre la seconda, più positiva e fertile, che è l'allevamento ovino". Ottenute le concessioni minerarie per le terre scoperte Popper approdò alla fine del 1887 nella baia di San Sebastian. In questa regione molto ostile e ventosa costruì gli impianti di estrazione e lavorazione dell'oro e varie infrastrutture per una grande comunità: a questa colonia diede il nome di "El Páramo", dove nei primi tempi lavoravano 540 persone, a cui poi se ne aggiunsero molte altre. Ben presto, attratta delle sue gesta, arrivò a El Páramo un'ondata di avventurieri, marinai, disertori e fuggitivi vari, provenienti quasi tutti dal Cile: per proteggere la sua attività Popper reclutò nel 1888 un esercito di mercenari europei le cui uniformi vennero copiate da quelle prussiane. In seguito Popper espanse l'attività fondando altre colonie, come Beta, Cullen e Carmen Sylva , si mise ad esplorare le zone dell'isola ancora sconosciute ed entrò sempre più spesso in conflitto con cercatori d'oro e avventurieri cileni che attaccavano i suoi stabilimenti nel tentativo di rubare l'oro, ingaggiando vere e proprie battaglie. Popper viene spesso descritto come il responsabile del genocidio degli idigeni fuegini con cui venne a contatto durante le sue esplorazioni, ma in realtà fu più probabilmente un comodo capro espiatorio con cui i dirigenti argentini, anche prima del suo arrivo nella Terra del Fuoco, coprivano la pianificazione e l'attuazione dello sterminio delle popolazioni locali. Venne trovato morto il 6 giugno 1893 nella sua casa a Buenos Aires, mentre pianificava un'esplorazione dell'Antartide; il medico che effettuò l'autopsia stabilì la causa in un arresto cardiaco. LE MONETE DI JULIUS POPPER Nel 1889, durante la sua permanenza nella Terra del Fuoco, Popper riuscì ad ottenere dal governo argentino vari privilegi fra cui quello di battere moneta ed emettere francobolli, anche se questo a lungo andare gli costò l'ostilità dei governatori locali, ostilità che contribuì alla sua cattiva fama di sterminatore d'indigeni. Prima di sua iniziativa e poi con l'autorizzazione del governo coniò una moneta d'oro, il Popper, in due tagli denominati in grammi d'oro: la 1 grammo (12,5 - 13 mm, 86.4% oro 13.2% argento) e la 5 grammi (17,5 - 17 mm, stesso titolo della 1). Secondo alcune fonti 1.000 pezzi della 5 grammi e circa 5.000 pezzi della 1 grammo furono prodotti in una zecca rudimentale ad El Páramo, mentre alla zecca di Buenos Aires ne furono ricavate altre da circa 175 kg d'oro. In una lettera del 1892 a Don Bartolomé Mitre y Vedia, Popper scrisse: "[...] Ho battuto queste monete d'oro a causa della mancanza di comunicazioni regolari tra la Terra del Fuoco e la capitale della Repubblica, le frequenti fluttuazioni del tasso di cambio monetario e la necessità di evitare l'inconveniente di manipolare polvere e pepite di questo metallo. " (francobollo da 10 centesimi in oro)
    1 punto
  35. Grazie Gianfranco @gpittini comunque della risposta. Si i riconi sono più frequenti addirittura seriali in Sardegna sulle serie (Piras serie tipo F-G-H-I riconiate appunto su monete protomi minore e maggiore, sembrerebbero non esistere monete non riconiate) che hanno avuto vita breve e riconiate si ritiene successivamente alla fine della produzione delle serie protome equina, ma anche durante la seconda guerra su litre siciliane in bronzo e in altri periodi che non sto ad elencare. Più rare in effetti le contromarche, oltre a quella di IOL che è piuttosto una contromarca cittadina in periodo posteriore al dominio cartaginese in Nord Africa, sostanzialmente poco successiva al periodo di usurpazione di Iarbas, ce ne sono anche di cartaginesi ; per esempio, vedi moneta allegata che è identificata in una presunta unità in bronzo del periodo bellico, ovviamente la contromarca è successiva. A mio parere in questo caso la contromarca potrebbe essere una lettera KAPH che potrebbe avere valore numerico di 20 è probabilmente una cmk numerale che mira a cambiare o attestare un valore di cambio diverso per la moneta ospite. Tale lettera era già apparsa sulle monete sarde di alcune delle suddette serie accompagna da due trattini e si ritiene significasse 22. Esistono per completezza anche contromarche di piccole protomi equine su bronzi del Bruzio probabilmente legate al periodo di occupazione annibalica.
    1 punto
  36. E fammi indovinare… a prezzi progressivamente decrescenti ? ?
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  37. Anche l'altra posta in vendita è valutata in stato di conservaizone SUP58 e comprensiva di cofanetto: https://www.cgbfr.com/belgique-royaume-de-belgique-baudouin-ier-medaille-fabiola-de-mora-y-aragon-reine-des-belges-ttb-,fme_657539,a.html Però non ci sono immagini per poter comprendere in che stato sia il contenitore. Nemmeno dalle tue si comprende bene come sia messo. Per il valore di questa con dedica, direi sotto gli 80 euro (facendo riferimento ovviamente all'altra). Poi se l'altra sia sottovalutata o sopravvalutata... difficile a dirsi non essendoci ulteriori prezzi su cui poter far riferimento. A sto punto, tanto dipende da te: Ti aggrada con o senza dedica?
    1 punto
  38. Ciao Roberto, in merito a questa dibattuta tematica, propongo un altro esempio di parallelismo quadrupla/testone, che ci consente tra l'altro di presentare l'altra quadrupla eccezionale (insieme a quella di Innocenzo XI già proposta da Giovanni) della prossima asta Cambi-Crippa. In questo caso, il dritto del testone (questo esemplare è quello della mia collezione ) è lo stesso utilizzato per la quadrupla (Munt 2), in cui l'anno di pontificato XII è stato corretto in XX.
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  39. 1 punto
  40. Buongiorno gente e buona epifania...tiro su questa discussione condividendo un recente acquisto, 3 cavalli 1790 SICIL, è il mio quinto mezzo tornese...che vi pare? Qui mancano i punti dopo C e dopo 3. Saluti!
    1 punto
  41. è una Salus e per stile certamente della zecca di Roma. c'è una discreta probabilità che sia Teodosio II coniato da Giovanni , RIC 1912 o simili.... legenda al dritto con a destra -VS saluti Alain
    1 punto
  42. Buon pomeriggio Non sempre i conii ed i punzoni venivano distrutti, tant'è che se ne trovano in parecchi musei; magari non vengono frequentemente esposti, giacché interessano solo uno sparuto gruppo di appassionati numismatici. Una cosa è certa, tantissimi conii e punzoni sono stati distrutti (o rimodellati o rifatti di sana pianta) perché durante l'uso si sono danneggiati, soprattutto se la coniazione delle monete veniva fatta a "martello". Ti posto due foto fatte da me, dove puoi vedere alcuni conii e punzoni di monete veneziane esposte al Museo Correr ed altri relativi alle monete dei principi Fieschi di Messerano, esposti in occasione di una mostra effettuata una decina di anni fa a Masserano (Già, il Comune, nel tempo, ha cambiato nome: da Messerano a Masserano). Mostra della quale esiste una lunga relazione sul forum. saluti luciano
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  43. 1 punto
  44. Buongiorno lamonetiani...riporto su la discussione con un recente acquisto , variante inedita (almeno nei testi in mio possesso non l'ho trovata) un 2 grani 1804 ribattuto su 3, evidente il 3 sotto il 4, ma evidente anche la ribattitura per via delle due linee sotto il valore tipiche dei tondelli del 1803, mentre i 1804 non ribattuti hanno un unica linea sotto il valore. Particolare anche quella che reputo una contromarca che però non sono ancora riuscito ad identificare...avete qualche idea? A voi la moneta. E buona continuazione
    1 punto
  45. Iniziamo l'anno con una nuova monetina. Come da titolo si tratta di un Forte di Amedeo VIII... ora bisogna dare una rinfrescata alle classificazioni. Prima della nuova pubblicazione del Cudazzo i Forti di Amedeo VIII Duca erano suddivisi in due tipologie, ora la seconda tipologia di questa moneta, il forte con la A simmetrica, è stata spostata come coniazione sotto Amedeo IX, mentre tre sono diventati i tipi di Forte come Duca. Ci voleva un poco di chiarezza, c'erano delle problematiche nelle classificazioni di questa tipologia ed ora penso che la questione sia risolta. I tre tipi di Forte vengono così suddivisi: Il primo tipo con la A non fiorata, il secondo tipo con la A fiorata ma senza anellini ed il terzo tipo con la A fiorata e gli anellini al diritto ed al rovescio. La moneta di cui voglio parlare oggi è un III tipo, classificato appunto sul Cudazzo al numero 194q, inedita prima degli studi dell'ingegnere Rovera e della sua pubblicazione che indica il segno di zecca, un fiore a sei petali con un anellino a fianco, a Giovanni de Masio per la zecca di Torino nel periodo da Agosto 1422 a Giugno 1424. Rovera scrive anche: "I due resoconti noti di De Masio a Torino, indicano la produzione quasi solo di Quarti. Non sono indicate produzioni di Fiorini d'oro, né di Grossi e Mezzi Grossi d'argento; le monete piccole, Forti e Viennesi, erano prodotte in quantità minime." Questo Forte che Rovera classifica al 176d e 176e era prodotto ad un titolo di 3 denari ed a un taglio di 248 pezzi al marco, corrispondenti a circa 0,987 gr. La mia moneta con un diametro di circa 18 mm ha un peso di 0,84 gr.
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  46. Salvo imprevisti personali o chiusure dovute al virus sarò sicuramente presente al convegno di Formigine... Spero di vedere tanti amici in questo primo convegno dell'anno...
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  47. Ciao, personalmente pur essendo una raccolta di spicco, non ritengo che questa asta possa essere annoverata tra le più significative di monete papali. Motivo la mia opinione: si tratta di una raccolta e non di una collezione e seppur con pezzi di assoluto rilievo, stiamo parlando comunque di solo 77 lotti. Nulla a che vedere con le altre collezioni che conosciamo. Manca di completezza, organicità e numerosità, tre caratteristiche a mio avviso fondamentali per rientrare in questa classifica. Michele
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  48. Sono (leggermente) curioso di sapere quale moneta sarà coniata, anche se il tema ammetto di non apprezzarlo molto. Sono stato studente universitario, non vi ho mai aderito ma, sebbene Erasmus sia dal punto di vista teorico un'ottima Istituzione, ho visto personalmente e ho sentito racconti di studenti che, durante questa attività da loro scelta, si sono dedicati in prevalenza a varie attività molto diverse (se non diametralmente opposte ) dallo studio Per molti studenti sembrerebbe un pretesto per farsi una vacanza all'estero e liberarsi dai condizionamenti morali della propria Nazione. Raramente ho sentito uno studente Erasmus parlare delle attività di studio stimolanti e del funzionamento di altre Università; ho sentito più che altro racconti da bar Quindi, il progetto di per sé è giusto festeggiarlo, anche se secondo me presenta molte lacune.
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  49. Video pubblicitario aspettando la presentazione del volume curata da Arslan sull'imitazioni del Ducato di Venezia nell'Oriente Latino
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