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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/09/22 in Risposte

  1. Cari amici, in questa trattazione certamente “a puntate” ho deciso di raccontare la monetazione romana in bronzo post 395. Il senso di questo racconto nasce da quella che probabilmente diventerà una pubblicazione, ma che al momento è un semplice work in progress, una sistematizzazione delle informazioni e del materiale da me raccolto negli anni. Ho pensato che riassumere qua, e raccontare questa “fetta di impero” potesse essere di qualche interesse per qualcuno, e magari mi aiuterà anche a raccogliere le idee… Ma partiamo dall’inizio… Il RIC X (Roman Imperial Coinage volume 10) scritto da Kent e uscito nel 1994 è un’opera imponente e un caposaldo della numismatica del tardoantico, ma vedere quanto sia cambiato nella monetazione in bronzo e quante novità siano intercorse in soli 27/28 anni può lasciare stupefatti. Poiché gran parte del mio studiare e del mio scrivere negli anni è stato pertinente proprio al RIC X, e poiché come dicevo le novità sono davvero molte, ho pensato che fosse il momento di “riallineare” se non “rivedere” la moneta in bronzo nel RIC X, riportandola al 2022, quantomeno per tentare di ricollocare una serie di monete e dubbi presenti nel mio database. Il mio lavoro ha come obiettivo, tra le altre cose, di presentare un’immagine per ogni tipologia/officina nota, quindi come ben potrete immaginare allo stato attuale della ricerca….: - ho un quadro delle singole emissioni e varianti che direi chiaro al 90% - ho spulciato le 10.000 e più monete pertinenti e presenti nel mio archivio - ho spulciato il web (certamente non ancora al 100% - dovrò verificare le pubblicazioni di almeno 350 contesti di scavo e tesoretti - dovrò contattare tutti i musei che hanno monete uniche…. Sono già molti…. - etc etc etc insomma, il lavoro non manca…. Ma c’è tanto da poter già raccontare per accompagnare il lettore e magari regalare una piacevole lettura…. Alain Gennari
    9 punti
  2. Il lago di Ledro è un piccolo bacino in una valle prossima all'estremo nord del lago di Garda . Nel 1929 un abbassamento, programmato per vicine opere idroelettriche, del livello dell'acqua, ha portato alla luce i resti di un insediamento palafitticolo risalente all'età del bronzo . L'importante scoperta di questo sito, ha restituito, oltre a numerosissime palificazioni, numerosi oggetti del villaggio scomparso ed anche una canoa scavata nel legno I ritrovamenti sono conservati in loco in un museo dedicato .
    5 punti
  3. Ricondivido il 3 Cavalli 1790 SICIL con busto diverso di Ferdinando IV e C. 3. fuori i bracci della Croce. Sembra più giovanile . @Asclepia
    4 punti
  4. IL RIC X Il volume, per chi non lo sapesse copre il periodo dalla morte di Teodosio I alla fine dell’impero romano. Con una intuizione importante per metà anni ’90, Kent incluse nel volume molte monete imitative, e non solo, emesse dai cosiddetti popoli romano barbarici (Vandali, visigoti, Odoacre, Ostrogoti, etc….). La struttura del volume è per sommi capi la seguente: 1. le monete sono numerate da 1 a 3819, quindi la numerazione non cambia per imperatore né per zecca. Nonostante le critiche che furono mosse da Hahn nel 1996, credo che la numerazione progressiva sia interessante e non allarghi la possibilità di errore nel riportare le attribuzioni come disse Hahn stesso. Quindi pur lavorando solo sulla moneta in bronzo di questo periodo, credo che seguire una numerazione progressiva possa rappresentare un buon modello. 2. nella prima parte si trattano in ordine cronologico gli imperatori orientali da Arcadio a Zenone 3. nella seconda parte si inizia da Onorio e si arriva alla fine dell’impero, con l’aggiunta delle monete di Odoacre & Co. 4. le zecche sono organizzate in riferimento all’imperatore sotto il quale erano ubicate…. Quindi se cerco una moneta di Arcadio emessa dalla zecca di Roma, la troverò nella sezione di Onorio, che era imperatore nella metà di impero che include la zecca di Roma. Su questo modello di organizzazione del volume spendo subito due parole. Questa divisione appare strana, perché ti trovi ad avere le monete a nome di uno stesso imperatore, “sparse” in più luoghi del volume, MA a tutti gli effetti, quando si impara a gestire meglio il volume, la cosa permette di avere una migliore visione della monetazione di una parte dell’impero…un esempio…. Le cosiddette “crocette” ovvero le piccole monete in bronzo monete che presentano al rovescio una croce come tema principale, sono tipiche emissioni orientali. Una “crocetta” a nome di Onorio è di fatto una emissione fatta da Arcadio e spostarla tra le monete di Onorio crea solo confusione… anche perché la complessità sta certamente nel presentare un impero diviso in due, con tipologie monetate differenti, a volte “misure” differenti, dovendo combinare coerenza per imperatore, per zecca, e sincronia tra le emissioni delle due parti dell’impero… Grierson seguì altrove la logica “per imperatore” e quindi tutte le emissioni ad esempio di Arcadio, sono nella sezione di Arcadio. Questo a mio avviso dà una visione d’insieme che aiuta il collezionista/ricercatore nella ricerca, ma diminuisce al contempo la possibilità che il lettore veda alcune interconnessioni o coerenze interne. Partiamo dal periodo da coprire. L’avvio è dato certamente dalla Morte di Teodosio I che lascia l’impero diviso tra i due figli Arcadio e Onorio, anno 395. Il 395 è certamente un punto di partenza da conservare, consapevoli però di tre aspetti fondamentali: 1 – la morte di Teodosio I non è una barriera insormontabile, quindi molte delle monete che erano coniate prima, furono certamente coniate ancora per un periodo più o meno lungo, dovuto anche solo banalmente ai tempi necessari perché la notizia arrivasse, e le zecche si adeguassero 2 – come sappiamo la distinzione tra legenda continua D N HONORIVS P F AVG e spezzata D N HONORI-VS P F AVG permette di distinguere i ruoli, o meglio le posizioni subordinate, ma ci sono dei “ma” … ovviamente la legenda di Onorio non diventa “spezzata” esattamente il giorno dopo la morte del padre (o non dappertutto, e lo vedremo), poi ci sono delle apparenti eccezioni…e poi presto questa “regola” andrà comunque perdendosi nel nulla. Il termine del periodo da considerare è invece un tema più complesso. La separazione tra monetazione romana (fino a Zenone) e monetazione bizantina (da Anastasio), è una semplificazione moderna, e nemmeno numismaticamente corretta (per non parlare dell’aspetto storico) Come dicevo, Kent decise di chiudere con Zenone 474-491, ma la cosa in sé non ha reali motivazioni, tant’è che come scrissi recentemente in un articolo, il primo periodo di Anastasio è pienamente “romano” e ogni sua emissione è esattamente in linea con le emissioni precedenti, almeno fino al 498. Sarà a mio avviso quindi il 498 la data da considerare per chiudere questo periodo, perché nel 498 Anastasio con la sua riforma introduce dei multipli in bronzo con l’indicazione del valore in numeri greci M=40 K=20 I=10 etc…. questa riforma crea una spaccatura, si badi bene, solo per il bronzo, tale da poter dire che “chiude un capitolo”. Si badi bene…. I piccoli AE4 con monogramma di Anastasio furono coniati prima del 498 e dopo il 498 e ad oggi non è possibile distinguerli…. Quindi, io li citerò consapevole che furono probabilmente coniati fino al 512….D’altronde le linee nette che possono semplificare per chi legge, non esistono nella vita reale, e si tenta quindi di sottolineare una sfumatura più che di creare cesure inesistenti. La monetazione “altra”, Odoacre, Ostrogoti, Visigoti, Vandali etc etc etc, non ha motivo di essere qua trattata, perché solo guardando ai bronzi emessi da Odoacre con suo proprio monogramma, è evidente che oggi le varianti note sono talmente tante che non è più possibile tenerle “mischiate” nella monetazione romana. Dal 1994 sono usciti importantissimi lavori monografici e se allora il riferimento era il MEC I in via quasi esclusiva (e certo dopo quasi 40 anni ancora lo è…), oggi ci sono volumi dedicati alle singole popolazioni la cui sintesi all’interno di una trattazione sulla monetazione romana non ha più molto significato. Va poi segnalato che il RIC IX contiene diverso materiale pertinente al post 395, quindi alcuni numeri del RIC X sono di fatto dei doppioni del RIC IX e quando si cerca materiale di questo tipo è spesso difficilissimo tracciare delle righe di separazione Nei prossimi interventi presenterò alcuni “casi” legati ai vari imperatori. Devo subito dire che la struttura del mio lavoro non è definitiva, e se per la questione delle zecche ho seguito l’impostazione di Kent, al momento la progressione degli imperatori non è spezzata tra occidente e oriente, ma segue un ordine un po’ più “cronologico” La scelta non è definitiva, ma il lungo periodo 395-498 può a mio avviso essere suddiviso in sottoperiodi aventi una loro coerenza intrinseca, e forse questo potrà permettere una narrazione ulteriore, nella speranza che non crei solo confusione…. In effetti forse nel macro periodo 395-498 si possono trovare dei sotto-periodi con una loro propria coerenza…. 395-423 – dalla morte di Teodosio I alla morte di Onorio – benché questo sembri spezzare il regno di Teodosio II, a livello numismatico è evidente una piccola frattura o meglio un tendenziale cambiamento. Includere o meno del primo periodo i due anni del regno di Giovanni è una questione di lana caprina. 423-457 – da Giovanni (423-425)/Valentiniano III (425-455) alla morte di Marciano. Ovvero il periodo che presenta per la prima volta in modo indiscutibile la frattura e la distanza “numismatica” tra i due regni 457-474 – il periodo che coincide con il regno di Leone I, l’occidente appare privo di qualsiasi potere 474-498 – il periodo che coincide con il regno di Zenone e chiude con la riforma di Anastasio. In occidente si vede il passaggio sotto Odoacre prima e Teodorico poi.
    4 punti
  5. mi avete fatto venir voglia di postare una delle mie. quella del 1609, come ritratto di S. Paolo è la migliore che conosca.
    3 punti
  6. Ho tanto l'impressione che in giro ce ne siano molte di più. Se ad esempio analizziamo la serie K17 , quella sopra riportata, mi viene da pensare che in questo caso sia stata trafugata un'intera mazzetta da 100 pezzi - dal 600 al 700 - infatti, ogni nuovo biglietto rinvenuto con questa serie va proprio ad incastrarsi in questa sequenza. L'ultima banconota segnalata da @jaconico 680, ne è ulteriore conferma. Ho la sensazione che lo stesso possa essere successo per la serie W19, in questo caso si potrebbe andare nell'ordine dei 200 pezzi. - Da 800 a 1000 - Vediamo cosa esce in futuro...
    3 punti
  7. Certamente i sistemi "tecnici" e pratici di contrasto alle mafie devono necessariamente esistere, ma è illusorio pensare possano contrastare quel fenomeno al punto da risolverlo, nel migliore dei casi possono arginarlo per un po'... Lei è scettico sui cosiddetti sociologi, io invece lo sono sul cosiddetto libero arbitrio, ritengo sia un concetto assai sopravvalutato, la maggior parte degli individui umani obbedisce a tutta una serie di condizionamenti e schemi di comportamento basati su diversi tipi di bisogni fisici e psichici, cose molto ben note ai teorici della politica e del potere, ragion per cui se i principi su cui si basa un sistema comunitario si imperniano su determinati "valori" (avidità, competizione, materialismo) ne discende un contesto estremamente favorevole allo sviluppo di certi fenomeni sociali come le organizzazioni criminali, non è questione di "colpe" sociali, ma semplicemente di contesto, se si vuole uccidere un agente patogeno più efficacemente bisogna alterare il contesto in cui si trova e renderlo per lui inospitale, certo è più difficile che accontentarsi di colpire i singoli individui, ma quest'ultima soluzione non risolverà mai il problema... Sul problema dell'accentramento di nuovo abbiamo diversi scetticismi e punti di vista, nel mio modo di vedere non c'è mafia peggiore di una burocrazia e di una classe politica con pieni poteri, soprattutto in Italia come ben dimostra la nostra storia, tra regimi autoritari, servizi segreti deviati e accordi stato-mafia...
    3 punti
  8. Buongiorno a tutta la sezione. Complimenti Cristiano bel pezzo e ottima conservazione. È il conio con il valore dentro i bracci della Croce e senza punti, Controllando il mio esemplare ho notato che provengono dalla stessa liberata ed hanno in comune anche gli esuberi di metallo sia al dritto che al rovescio. Questa variante è riportata solo nel Corpus al numero 193, diametro 18 mm e con un peso di 1,62 grammi . (Collezione Reale). Il Bovi ne riporta 4 di esemplari del 1790 con dati riguardanti il solo peso e non viene fatta distinzione fra conii del dritto con SICI o SICIL. IL MIR riporta al numero 409/3 un solo 1790 con riferimento al Pannuti & Riccio 147 Comune. In nota riporta: Per la data 1790, conosciuta variante con SICIL. IL Magliocca ( Manuale delle monete di Napoli 1674-1860) al numero 347 il SICI e al numero 348 il SICIL , non riporta le mancanze di punteggiatura. Il mio esemplare pesa grammi 1,50 Un caro saluto a tutti, Rocco.
    3 punti
  9. L utente Poemenius attualmente è il membro del forum più specializzato con le tardo imperiali, ma oltre che per competenza e professionalità si distingue per gentilezza e disponibilità, se ho cominciato ad approfondire le mie conoscenze su questo settore è anche grazie a lui, mi capita spesso di scrivergli e trova sempre il tempo per rispondere..
    3 punti
  10. Buongiorno, errore inedito. Si nonoscono vari esemplari di 5 lire UVA coniati sul tondello delle 2 lire spiga, ma questo è il primo esemplare conosciuto (almeno a me) di 5 lire UVA sul tondello della lira arancia. Peso 1,27 grammi. Si riconosce che non è una normale 5 lire Uva lavorata al tornio da vari elementi. In prima battuta dall'effetto deformazione delle impronte che si verifica quando il metallo è libero di fluire in assenza dell'effetto costrittivo della virola. Si può notare questo effetto al rovescio sul numero "5" (valore) e sui chicchi d'uva inferiori. L'assenza di una sufficiente pressione di battitura e la mancanza della virola in quel punto ha fatto si che il metallo non riempisse interamente le cavità sul conio dei chicchi inferiori e quindi gli stessi risultano come "appiattiti". Secondo elemento è il contorno, Il tondello (della lira) si è posizionato nella camera di coniazione a contatto con la virola ad ore 3:00 ca. e quindi solo in quel punto presenta la zigrinatura, per il resto il contorno è liscio ed evidenzia una superficie "grezza" con una sorta di "sbavatura" che è tipica dei tondelli in Italma non orlettati.
    2 punti
  11. Si, è davvero un piacere vedere un disegno datato ed una foto recente della stessa moneta potendoli identificare senza dubbi o quasi, vedere insomma l’evoluzione della scienza numismatica. E dato che abbiamo parlato di Antonino Salinas mi pare opportuno (anche se off topic) allegare i link a tre PDF che ci raccontano del celebre Numismatico siciliano, il secondo è l’elogio funebre che ne fece un altro importante numismatico, Memmo Cagiati. https://www.inc-cin.org/assets/pdf/articles/collectors-salinas.pdf http://www.socnumit.org/doc/Numismatici/SALINAS_Antonino.pdf https://www.academia.edu/39547515/Sulle_tracce_del_Salinas_Testimonianze_inedite_dal_suo_Museo
    2 punti
  12. Ti posso assicurare che bastano anche pochi minuti per danneggiare una monetina medievale. Tutto dipende dalla percentuale di rame presente nella stessa. È anche vero che se la moneta è di ottimo fino, difficilmente si rovina con il limone per qualche ora a bagno. Io eviterei a prescindere. Naturalmente questo è il mio pensiero, poi ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ci mancherebbe.
    2 punti
  13. Ciao prova a confrontarla con questa. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-IGLC/3
    2 punti
  14. Il tuo consiglio vale forse per le monete d'argento moderne, ma per quelle medievali in mistura, il limone le danneggia irrimediabilmente.
    2 punti
  15. Nel mio piccolo studio sui 3 Cavalli , ad oggi ho potuto elencare per il solo 1790 ben 6 monete differenti: 1790 SICI 1790 SICIL senza punti dopo C3 e punto dopo il numerale IV. 1790 SICIL punti dopo C. 3. ma senza punto dopo il numerale IV 1790 come sopra , ma variante al dritto . 1790 Busto diverso e C. 3. fuori i bracci della Croce e senza punto dopo il numerale IV 1790 Busto diverso e C. 3. dentro i bracci della Croce e senza punto dopo il numerale IV Alcuni esemplari del 3 Cavalli 1790 per debolezze di quel conio di rovescio sembrano non riportare il punto dopo C , ma osservando attentamente si nota, quindi secondo la mia esperienza la variante C 3. (senza punto) non esiste. Variante riportata nel Corpus al numero 194 (Collezione Reale).
    2 punti
  16. @Poemenius Innanzi tutto i miei complimenti per la chiarezza espositiva su un argomento così complesso e (per me) assai ostico. Devo dire che, in effetti, quelle volte che ho provato ad usare il RIC X ho avuto problemi, non solo per la mia ignoranza in materia, ma anche perchè probabilmente non capivo la logica che ci sta dietro e che ora mi appare già un po' più chiara. Trovo interessante l'idea di porre una maggiore attenzione ad una visione che renda meglio le interconnessioni tra le due metà dell'impero che per semplificazione/facilitazione spesso si tengono a vedere come due entità separate. Trovo infine interessante l'individuazione di alcuni momenti storici cruciali che hanno avuto significative ricadute numismatiche e il considerare la riforma di Anastasio come data di chiusura. Personalmente, sempre più spesso mi piace fare una capatina nel periodo interessato dal RIC IX e lo trovo, nel mio piccolo, assai affascinante. Che dire di più? Che aspetto con piacere i tuoi scritti. Come ho già avuto modo di dire (e mi piace ribadirlo) e' un onore ed un piacere avere nel nostro forum uno studioso come te, tra l'altro anche sempre disponibile con tutti gli utenti, anche con i semplici appassionati. Buona domenica da Stilicho
    2 punti
  17. La banconota presenta delle pieghe, come evidenziato da @nikita_ e @wstefano, oltre ad avere delle leggere ondulazioni sul bordo laterale destro e alto dovuta al maneggio per cui non la considero fds (mia opinione). Se fosse possibile avere anche una foto in controluce e con luce radente della banconota si potrebbero evidenziare ulteriori dettagli, comunque è sempre un parere espresso su delle foto. Solo come termine di paragone voglio postare un esempio di banconota fds dove si notano gli elementi architettonici del fronte ma non tali da creare delle pieghe: Volevo far notare che le pieghe sono presenti anche al di fuori del disegno del portale e qualche dubbio rimane. Probabilmente qualcuno esperto in euro potrebbe aiutarci e darci lumi su questo tipo di anomalia.
    2 punti
  18. Solidarietà nei confronti di coloro che in Russia 30 anni fa circa avevano deciso di dedicare attenzione alle violenze dei regimi socialisti e ai soprusi contemporanei delle democrature moderne, per dirla con Matvejević. Le istituzioni russe hanno messo fuori legge la rete nazionale di MEMORIAL. Mi auguro che la rete estera di MEMORIAL riuscirà a tenere testa a chi continua a confondere Stato da una parte ed esercizio critico della storia e del diritto dall'altra.
    1 punto
  19. Mi sa che il concetto di base è proprio quello, nel senso che gli annunci così assurdi sono diretti ai multimilionari: si tenta di fare il colpaccio della vita ingannando quelli per cui 400.000 € non sono niente. Tanto mal che vada la rarissima patacca rimane invenduta. Le maiuscole, caravelle82, le maiuscole! ? ?
    1 punto
  20. Scusate, ma il catalogo è reperibile (come tutti quelli NAC) sul sito della Casa d'Aste ... e il bello è che si vedono anche le immagini diritte! https://www.arsclassicacoins.com/catalogues/auction-14/
    1 punto
  21. Costantino I. Intorno alla corona dovrebbe esserci D N Constantini Max Avg... L'aspetto barbarico, a mio avviso, è dato dalla pulizia non proprio precisa. Ma potrebbe anche essere barbarica (visto l'occhio)... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  22. La monetazione anonima di Beirut presenta la torre e la scritta DAVIT, ma la legenda è TVRRIS nel dritto (quello della torre) e DAVIT nel verso... almeno negli esemplari che ho trovato... https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3194&lot=21 Ciao Mario
    1 punto
  23. Se si parla di questi https://www.edicolaamica.it/i-volti-del-male/ c'è anche Stalin, è la 19a uscita https://www.edicolaamica.it/wp-content/uploads/2022/01/Piano-dellOpera-I-volti-del-male-2022.pdf In tv, naturalmente, hanno pubblicizzato solo le prime uscite, fanno sempre così. petronius
    1 punto
  24. Si figuri, nessuna polemica, stiamo solo confrontando diversi punti di vista. Sul merito colpe, sicuramente i reati devono avere nomi e cognomi, ma i fenomeni sociali, e le organizzazioni criminali lo sono, hanno basi di sviluppo che vanno ben oltre i singoli individui, non si tratta di cercare salvacondotti ma semplicemente di capire le cause più profonde di un fenomeno, gli esempi storici esemplificano bene il problema, combattere le mafie con semplici mezzi repressivi o "tecnici" può colpire alcuni individui ma non il fenomeno, gli individui vengono sostituiti, persino quelli in carcere in molti casi trovano ancora il modo di incidere, quelli uccisi sanno che i loro parenti e sodali riceveranno "indennizzi ", molto spesso gli individui colpiti sono bassa manovalanza o capi del " reparto militare" dell'organizzazione, raramente vengono presi gli esponenti al più alto livello, gli "imprenditori"e i "politici", ben mimetizzati all'interno delle strutture economiche e di potere legali, ergo è come combattere un'idra, non importa quante teste si taglino, saranno sostituite... E questo accade persino quando intere organizzazioni vanno in rovina, il cartello di Medellin cadde e al suo posto ascese quello di Cali... La stessa Colombia decadde da centro dominante del traffico di coca, ma il traffico è più prospero che mai in Messico... E gli esempi che si potrebbero fare sono infiniti...
    1 punto
  25. Aveva ragione mia moglie. Avrei dovuto prendere una mazzetta di ? 20 anni fa.
    1 punto
  26. WSe mi metto a fotografare tutte le Quadruple della NAC 14 faccio notte....? Però qualche pagina a colori delle "chicche" di questa strepitosa vendita le posto volentieri....
    1 punto
  27. si esatto, è lo stesso esemplare. Salinas indica provenienza M. Britannico. Un plauso all'incisore/i del tempo, che riproducevano i pezzi fedelmente
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  28. Ciao,grazie del consiglio! Proverò magari per qualche minuto in primis per vedere la reazione della moneta Riguardo al diritto nessuno può darmi qualche informazione?
    1 punto
  29. Però se uno vuole capire perché non potergli dare questa possibilità? Non dimentichiamoci che ci sono le nuove leve … Edddai… ?
    1 punto
  30. Proprio in quanto non professionisti e in fondo poco esperti ,tutti, perché invece di cercare cordoli, segnali di vita e altre cose varie non si prova a confrontare l'esemplare in discussione con esemplari posti in vendita in posti seri , credo basti il rovescio...il peso....poi se sia pressata, coniata conta poco...
    1 punto
  31. Bronzo di Valeriano I con Gallieno e Valeriano II (Nicomedia, Bitinia) con tre templi, due visti in prospettiva rivolti a sinistra e a destra, e quello in alto visto di fronte con Demetra in piedi rivolta all'interno, con in mano spighe di grano e torcia; al centro, serpente eretto e altare (Leu Web Auction 18). Lot 1917. BITHYNIA. Nicomedia. Valerian I, with Gallienus and Valerian II Caesar, 253-260. Tetrassarion (Orichalcum, 24 mm, 8.32 g, 7 h), 256-258. [AYT OY]AΛЄPIANOC ΓAΛΛHNOC (sic!) OYAΛЄPIAN[OC] Laureate, draped and cuirassed busts of Valerian I and Gallienus facing one another; below and between them, bareheaded, draped and cuirassed bust of Valerian II to right. Rev. NIKOM[HΔЄΩN] - TPIC NЄΩKO/PΩN Three temples; two seen in perspective facing left and right; the one above seen from front with Demeter standing facing within, holding grain ears and torch; in the middle, erected serpent and altar. BMC 68. RG 407. SNG Copenhagen 581. SNG von Aulock 7141. A beautiful dynastic issue. Minor weakness on the obverse and the reverse struck slightly off center, otherwise, good very fine. Starting price: 75 CHF. Result: 280 CHF.
    1 punto
  32. Ci sarebbe da aggiungere che se è stata stirata quella conservazione che ipotizzi l'ha raggiunta grazie ad un intervento esterno, secondo me, anche se non colleziono banconote €uro, direi che per una cinquantina di euro si può prendere tranquillamente...
    1 punto
  33. Giusto. Non le avevo viste. se è stata stirata per tentare di togliere le pieghe e con in più le macchie per me non arriva a spl.
    1 punto
  34. Infine, per quanto riguarda questo particolare, ci sono altri esempi con "bocca aperta", come questo proveniente da Artemide Aste..
    1 punto
  35. Ti posso solo dire che Domenico Rossi era un vero esperto di aste e quindi la sua informazione dovrebbe essere quella esatta. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  36. Le pieghe sembra che ci siano.io avanzo una ipotesi:la banconota potrbbe essere stata stirata,a destra della seconda stella posta sopra il numero di seri si notano anche 2 macchioline
    1 punto
  37. Ti auguro di trovarlo ! Ad oggi di quel Busto ne ho censiti solo tre : Due sono nella mia Collezione e un altro esemplare lo condivise tempo fa @ggioggio. Del tipo SICI , ad oggi su 9 esemplari censiti non ho riscontrato varianti nel conio.
    1 punto
  38. Spesso capitavano errori nella preparazione del conio
    1 punto
  39. Ti ringrazio molto, sei stato davvero prezioso. Buona serata anche a te.
    1 punto
  40. Grazie @Faletro78 ? Sinceramente non ho avuto tempo di cercare sui cataloghi cartacei di aste un po' datate, ma da quel che ho trovato sui motori dei ricerca dedicati alle aste, sul web, a fronte di 7 passaggi ( 3 dello stesso esemplare) trovati per il giulio sempre con ritratto catalogato Muntoni 60 - Mir 1448/1 - RRR, per quello da me postato catalogato Muntoni 57 - Mir 1446/1, sono riuscito a trovare solo il passaggio della Münzen & Medaillen AG Basilea - Asta 87, Lotto 593 , 4 giugno 1998, che ha realizzato 900CHF + diritti. Questo ha confermato ancor piu' il motivo per cui, a mio avviso, nonostante fosse riporta dal Toffanin la stessa rarita', quello inerente al post lo ritenevo molto piu' difficile da reperire
    1 punto
  41. Buongiorno, procedendo nel nostro excursus dorato attraverso i pontificati, giungiamo a Clemente IX, al secolo Giulio Rospigliosi, che nonostante il breve pontificato di soli due anni (1667-1669), coniò una bellissima e rarissima quadrupla, con un rovescio inedito nella composizione e nella legenda, pur non originale nella tematica. Si tratta della quadrupla "CANDOR LVCIS AETERNAE" (Splendore della luce eterna), legenda questa inedita e mai più utilizzata (ne prima ne dopo) tratta dall'opera del vescovo Ildeberto (XI-XII secolo) "Sul mistero della messa" e chiaramente riferita all'Immacolata, ritratta con la usuale iconografia. Questa quadrupla fa riferimento ad una delle decisioni in materia liturgica che venne introdotta da Clemente IX durante il suo pontificato: Clemente IX infatti diede sviluppo alla liturgia dell'Immacolata stabilendo nel 1667 che la festa dovesse essere celebrata per gli otto giorni seguenti l'8 dicembre (ottava). Piccola curiosità extra numismatica: tra il 1667 e il 1669 fece collocare dieci angeli in marmo sul ponte che conduce a Castel Sant'Angelo. Da allora anche il ponte viene chiamato Sant'Angelo. Ex VL Nummus
    1 punto
  42. Dieci anni or sono, stesso giorno e luogo, passavano 2 importanti vendite di monete greche : "The Prospero collection" di 642 esemplari e "Masterpieces of ancient greek coinage - selections from cabinet w" di 19 esemplari .
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  43. Discussione molto interessante Michele. Immagino che nasca anche da ponderata riflessione su una prossima asta che, mai come prima, esiterà quadruple papali di particolare pregio per rarità e conservazione. Non posso pertanto non postare in alta definizione quella che secondo me è la più bella moneta papale di sempre: la quadrupla di Innocenzo XI con al rovescio la Madonna in trono con il Bambino e i Santi. Cito dal catalogo: "Prima della sua elezione a Papa, Innocenzo XI era stato protettore della chiesa romana di Santa Maria dei Monti e dell’Ospizio dei Catecumeni e Neofiti, ospitato nel Palazzo costruito nel 1635 accanto alla chiesa stessa. La scena raffigurata al rovescio di questa rarissima quadrupla, opera di Giovanni Hamerani, fa riferimento all’affresco conservato in tale chiesa e che la tradizione popolare riteneva miracoloso. Il luogo infatti ove ancora oggi sorge nell’omonimo quartiere la chiesa di S. Maria dei Monti era stato in precedenza occupato da un convento di suore clarisse, poi negli anni abbandonato e trasformato in abitazioni e stalle. Nel 1579 alcuni operai, mentre stavano abbattendo un muro di un fienile lì annesso, sentirono provenire dal suo interno una voce che li pregava di non fare del male al bambino: tolti delicatamente alcuni mattoni, trovarono l’affresco raffigurante la Vergine col Bambino, seduta in trono e circondata dai Santi Lorenzo e Stefano in piedi, Agostino e Francesco inginocchiati. Non appena la notizia del ritrovamento della sacra immagine si sparse in città, attirò al fienile molti fedeli tra i quali iniziarono anche a manifestarsi alcuni miracoli. La profonda venerazione che ne seguì spinse nel 1580 papa Gregorio XIII ad ordinare che al posto del fienile venisse costruita una chiesa su progetto di Giacomo della Porta e sul cui altare fu posto l’affresco."
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  44. Proprio per iniziare a mostrare qualche moneta, ecco l'alfa e l'omega della produzione di quadruple papali: la prima e l'ultima quadrupla cronologicamente coniate nello Stato Pontificio: Gregorio XIII coniò la prima quadrupla papale in assoluto, battuta proprio a Bologna, la città che diede i natali a papa Boncompagni. Come già detto, si tratta di una moneta di esimia rarità, che forse fu coniata a Bologna da Gregorio XIII come nuovo massimo nominale aureo in onore della sua città! La foto è quella del MIR. Al R/ la legenda HINC FIDES ET FORTITUDO: "Da qui fede e fortezza". Allude alla fama di dottrina e di pietà religiosa di cui godeva Bologna. Bologna è infatti la sede della prima università italiana, fondata nel 1088, fatto che determina che su moltissime monete la legenda che identifica la città sia "BONONIA DOCET". Il nome "Felsina" è il nome antico di origine etrusca della città di Bologna. Il nome "Felsina" (pronuncia: Fèlsina) è menzionato da Plinio il Vecchio (Naturalis historia, III, 115): «Intus coloniae Bononia, Felsina vocitata tum cum princeps Etruriae esset...» «Dentro [c'è] la colonia di Bologna, chiamata Felsina quando era la principale dell'Etruria...» (Plinio il Vecchio, Nat. Hist., III, 115)
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  45. taglio: 2 euro paese: Italia anno: 2021 tiratura: ? condizioni: qFDC città: Siena taglio: 2 euro cc B paese: Germania D anno: 2015 tiratura: 6.300.000 condizioni: bb città: Siena
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  46. ciao e Buon Anno a te!!! No, non puo essere Pozzi... akragas parte dalla tavola 11 Per il catalogo, non avere fretta.. vedrai che come ti capita lo potrai acquistare.. serve pazienza ..
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  47. Trovo le considerazioni di Michele molto sensate - e soprattutto da fine conoscitore della monetazione papale ? gia’ nella discussione riguardante l’asta avevo commentato su queste linee e mi chiedevo i criteri seguiti dal collezionista per metterla insieme . Si tratta in effetti di una raccolta di pezzi - alcuni rarissimi o molto rari - ma molto delimitata e concentrata sia nel tempo che nella tipologia. Piu’ che una collezione e’ una raccolta o meglio una selezione di bellissime monete ma senza quel respiro che hanno le collezioni/raccolta ideate per illustrare compiutamente una serie. come sappiamo non esiste una collezione di monete papali forte in tutte le epoche ma le collezioni prestigiose che sono state formate in anni passati offrono certamente uno sviluppo molto comprensivo della serie papale. Mi riferisco ad esempio ad una NAC 16 ( ricchissima tra l’altro di oro con rarità non presenti nell’asta Crippa-Cambi) , alla collezione Cappelli , alla coll Santamaria, alla Muntoni, alla famosa vendita Kunst und Munzen. il tema e’ comunque molto interessante perche con la vendita Crippa-Cambi si ha l’esempio di come una raccolta di soli pezzi rari o cospicui, e/o in eccellente conservazione ( alcuni) non necessariamente possa costituire una collezione organica di una serie che - da un punto di vista numismatico ( e quindi di studio) - riveste maggiore importanza rispetto ad una raccolta o selezione ancorche di pezzi rari e belli. detto questo il catalogo Crippa Cambi presenta comunque un notevole interesse per la ricchezza di questi selezionati pezzi e magari per questo degna di menzione - se non inclusa nella lista delle ‘grandi’ - almeno degna di menzione a cote’ del libro d’oro di questa sezione ?
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  48. ecco la fato del mio esemplare. Oltre la conservazione ha una patina delicata, che purtroppo non si vede in foto, che la impreziosisce
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  49. La mia Violetta è diventata la padroncina della casa.
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  50. taglio: 2 euro paese: vaticano anno: 2021 tiratura: ? condizioni: spl città: Paestum note: NEWS!!
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