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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/10/22 in Risposte

  1. Noto nell'ultimo periodo un vero tripudio di presunti errori di conio sulle monete euro. Per carità, è bello che la gente presti attenzione a ciò che gli capita tra le mani anche perché credo possa essere il primo seme per poi far nascere un interesse più ampio nei confronti della numismatica. Tuttavia, cerchiamo di essere realisti: anche in monete coniate con metodi ultra-standardizzati come gli euro, possono verificarsi piccolissimi errori. Perciò, a fronte di miliardi di monete coniate, è "fisiologico" che qualche decina di migliaia (o forse anche di più) presenterà almeno un micro-difetto. Poi, a meno che non si tratti di errori che balzano immediatamente all'occhio per quanto eclatanti (come ad esempio una forte decentratura), difficilmente ci sarà un vero interesse collezionistico per queste monete. Infine, piccola cortesia che chiedo a @luigibarile (ma non solo lui): cerchiamo di essere il più completi possibile quando apriamo una discussione o scriviamo un intervento. Spesso mi capita di leggere: "Ho trovato questa moneta con un errore di conio" e di seguito foto microscopica o poco definita. Poi vedo utenti volenterosi che si scervellano per interpretare questo ipotetico errore, scandagliando da cima a fondo le foto, mentre magari l'utente in questione sparisce dal forum (non è il suo caso sig. Luigi ma spesso capitano queste cose). Non sarebbe più semplice chiarire immediatamente in cosa si sostanzia tale errore e risparmiarci almeno un po' di fatica? Cerchiamo di aiutarci a vicenda, per favore...
    5 punti
  2. Buongiorno...oggi condivido una mezza piastra forse la più comune, 60 grana 1798, questa porta degli evidenti difetti di conio che ho già riscontrato su altre mezze piastre del tipo. Buoni e freschi i rilievi nel resto della moneta e bella la patina. Un caro saluto.
    4 punti
  3. Il tema della monetazione repubblicana ha anche l'intento e la speranza di avvicinare anche quei giovani, magari neofiti, che si spera si possano appassionarsi al mondo della numismatica. Del resto il primo approccio di colezione per molti è stato proprio con le monete della repubblica
    2 punti
  4. Grazie dell'invito ma preferisco starmene più tranquillo possibile, ho già dato molto in passato.
    2 punti
  5. Provo la soluzione: RIDENTI CASOLARI Ciao da Stilicho
    2 punti
  6. Stupisce non poco la moneta RIC 89, che emessa a nome di Teodosio II durante il regno del padre, presenta già una legenda spezzata e non ininterrotta come nella RIC 90. RIC 106 - 141 Le cosiddette crocette… una tipologia di fatto molto innovativa perché presenta la croce come tema portante del rovescio. Attenzione, queste crocette sono TUTTE con la legenda al rovescio. Quelle senza legenda saranno sotto il regno di Teodosio II Per quanto queste monete siano abbondantissime, le varianti citate dal RIC di cui non possiedo alcuna immagine sono davvero tante, e questo è sorprendente se si pensa che nel mio database ci sono circa 400 foto di monete con al rovescio la croce. La complicazione maggiore, per il neofita, direi che sta nel riconoscere e distinguere Nicomedia da Eraclea. Di norma la croce di Nicomedia è più sottile e potenziata in modo sottile, ma se si guarda solo la zecca SMH + officina o SMN + officina, l’errore di attribuzione è dietro l’angolo perché N e H sono spesso rese nel medesimo modo. È utile a mio avviso notare che già con questa emissione, probabilmente a causa del piccolo modulo, iniziamo a vedere infranta la regola delle legende spezzate/ininterrotte, e così abbiamo legende ininterrotte per Arcadio, RIC 111 per fare un esempio, e magari spezzate per Teodosio II, RIC 125 per esempio. Infine la serie GLORIA ROMANORVM Tre imperatori stanti frontali Da RIC 141a, che include un errore corretto negli addenda del 1995, a RIC 159 Quando arcadio muore, la serie continua, con al rovescio solo due imperatori… Onorio e Teodosio II, e quindi troveremo questa continuità sotto il regno di Teodosio II da solo. Prossima “puntata” Onorio, e si passa in occidente e soprattutto in Italia!
    2 punti
  7. Scusate, ma il catalogo è reperibile (come tutti quelli NAC) sul sito della Casa d'Aste ... e il bello è che si vedono anche le immagini diritte! https://www.arsclassicacoins.com/catalogues/auction-14/
    2 punti
  8. Ci mancherebbe,per questo noi, faremo invece informazione,facendo la nostra parte?
    2 punti
  9. Hippalektryon, chi era costui? La storia comincia (o meglio ricomincia) nel 1868. Nei pressi delle mura di Volterra viene rinvenuto un ripostiglio costituito da alcune verghe d'argento, una statuetta a forma di leone, sempre d'argento, un tondello non coniato e 65 minuscole frazioni arcaiche, il tutto contenuto in un recipiente ceramico, probabilmente di bucchero (IGCH 1875). La scoperta viene immediatamente messa in relazione con quella avvenuta l'anno precedente ad Auriol, a pochi chilometri da MarsIglia, dove, sempre in un contenitore ceramico, erano state rinvenute 2130 frazioni arcaiche, per la stragrande maggioranza di tradizione ionica (IGCH 2352). Il ritrovamento del "Tesoro di Auriol" aveva fatto un certo scalpore, avendo per la prima volta portato alla luce in maniera imponente quella che è considerata una delle prime monetazioni d'occidente, realizzata dai coloni focesi, fondatori di Marsiglia, durante il VI sec. a.C. All'epoca del rinvenimento, proprio in ragione di questa stretta relazione, ci sarà anche chi arriverà a mettere in dubbio la genuinità del ripostiglio di Volterra, ipotizzando un'operazione speculativa messa in atto da qualche commerciante. In effetti la coincidenza è curiosa, ma ancora più curioso è che gli altri due più importanti rinvenimenti contenenti frazioni di tipologia riconducibile a quella dei pezzi di Auriol si situano in quella stessa manciata di anni: nel 1862 era stato rinvenuto il tesoretto di Morella (Spagna centromeridionale, IGCH 2311), contenente 21 monete di cui alcune di quello che sarà successivamente definito "tipo Auriol", e nel 1868, stesso anno di Volterra, quello di Pont de Molins (Catalogna, IGCH 2313), contenente 46 monete e, proprio come a Volterra, alcune verghe d'argento grezzo. Sulla base di questi rinvenimenti monetari, e di altri epigrafici ed archeologici, prenderà consistenza la conoscenza di quel milieu culturale che dalle coste dell'Etruria a quelle spagnole, passando per la Provenza, vedeva nel VI secolo l'incrociarsi di mercanti Etruschi e Ioni, lungo rotte commerciali punteggiate di scali ed empori, che facevano perno sulle colonie focesi di Marsiglia, Aleria, probabilmente Emporion, e l'Etruria settentrionale costiera (la pesenza di una comunità di ioni è attestata a Populonia), in quello che all'epoca può considerarsi l'estremo occidente, il Far West appunto, della colonizzazione greca. Ma torniamo all'Hippalektryon, e a Volterra. Il ripostiglio fu smembrato, quindi in parte ricostituito presso il medagliere di Firenze, successivamente "perso" in seguito all'alluvione dell'Arno, ricercato inutilmente a più riprese dal Pautasso per conto del Furtwaengler, finalmente ritrovato e pubblicato nel 1975 dalla Cristofani Martelli. La composizione superstite (52 pezzi) è la seguente: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto b) 1 es. con testa di foca a s. c) 3 es. con testa di foca a d. d) 1 es. con testa di ariete a d. e) 1 es. con protome di capro rampante a s. f) 1 es. con testa di rapace a d. g) 3 es. con testa femminile a d. h) 2 es. con elmo ionico a s. i) 17 es. con Hyppalektryon a s. l) 7 es. con Hyppalektryon a d. m) 15 es. con Gorgoneion Fin dall'epoca del rinvenimento le monete furono generalmente attribuite a Marsiglia, per similitudine (e in alcuni casi identità) con in pezzi di Auriol, fino al 1973 quando il Furtwaengler (il principale studioso della monetazione arcaica di Marsiglia) sulla base dei tre pezzi pubblicati dal Gamurrini nel 1874 proponeva un'attribuzione "etrusca" della maggior parte dei pezzi di Volterra. Nel 1975 finalmente le monete venivano ritrovate nei magazzini di Firenze e pubblicate, e la Cristofani Martelli proponeva le seguenti attribuzioni: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto - Focea? b) 1 es. con testa di foca a s. - Focea? c) 3 es. con testa di foca a d. - Focea? d) 1 es. con testa di ariete a d. - Provenza (Auriol) e) 1 es. con protome di capro rampante a s. - "imitazioni occidentali" f) 1 es. con testa di rapace a d. - "imitazioni occidentali" g) 3 es. con testa femminile a d. - imitazioni locali di imitazioni provenzali h) 2 es. con elmo ionico a s. - imitazioni locali di imitazioni provenzali i) 17 es. con Hyppalektryon a s. - Etruria (Populonia?) l) 7 es. con Hyppalektryon a d. - Etruria (Populonia?) m) 15 es. con Gorgoneion - Etruria (Populonia?) con una datazione tra la metà del VI e quella del V sec. Quasi in contemporanea alla pubblicazione del ripostiglio da parte della Cristofani Martelli, nel 1976, usciva l'opera monumentale del Furtwaengler sulla monetazione arcaica di Marsiglia che, del tutto indipendentemente, confermava in sostanza queste attribuzioni, escludendo la pertinenza provenzale di tutti i tipi di Volterra con l'esclusione del pezzo a testa d'ariete. Negli anni succssivi, soprattutto a causa di ricerche clandestine col metal detector (rispetto alle quali in territorio francese, pur essendo illegale, c'è purtroppo una certa tolleranza di fatto) una ventina di esemplari dei vari tipi "Volterra" (compreso qualche esemplare di Hyppalektryon e Gorgone) venivano rinvenuti in Provenza, ma anche in Catalogna, e da parte di alcuni numismatici francesi veniva proposta una riattribuzione Marsigliese o provenzale. Tesi rifiutata nel 2002 dal Furtwaengler, in ragione della massiccia diffusione nelle zone oggetto dei rinvenimenti di importazioni etrusche di VI sec. (bucchero e ceramica etrusco-corinzia), nonchè dalla presenza stabile, attestata epigraficamente, di mercanti etruschi che effettuavano scambi argento monetato (Pech Maho ed Emporion). L'attribuzione è quindi mantenuta in ambiente etrusco, forse nell'ambito di una comunità di mercanti Ioni residenti a Populonia, l'utilizzazione nell'ambito di una rete commerciale greco etrusca che copriva la zona costiera tra la Toscana e la penisola Iberica. Ma l'Hippalektryon? Eccolo l'Hippalektryon, in tutto il suo orrore (anche la foto ci mette del suo...) gr. 0,98 E' proprio roba da Far West... Siamo agli albori della monetazione etrusca, o si tratta dell'opera di coloni focesi installati in Provenza? Certo è che guardando la gorgone (o ciò che ne resta) nel sottomultiplo, l'ipotesi Populonia non sembra poi così remota.... gr. 0,48 Fatto sta che tanto l'Hippalektryon che la gorgone di Volterra hanno trovato posto nella SNG di Firenze.
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  10. Ogni anno si svolge l'ADUNATA NAZIONALE degli ALPINI in una città d'Italia dove sfileranno migliaia di alpini. A ricordo della giornata viene coniata una medaglia ufficiale che da un lato porta lo stemma della Città ospitante, l'altro lato il numero dell'adunata e a seguire Adunata Nazionale Alpini. Tutte di buona fattura e spesso fatte da incisori famosi. La storia si può leggere dal sito ufficiale dell'ANA (ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI) http://www.ana.it/page/la-storia-dell-ana- ...che inizia così: Al termine della prima guerra mondiale un gruppo di reduci l'8 luglio 1919 costituì l'Associazione Nazionale Alpini. Avvenne a Milano, presso la sede dell'Associazione geometri, e fu l'inizio di una lunghissima marcia che dura tuttora... La prima medaglia del 1920 ricorda il primo CONVEGNO-CONGRESSO sull'Ortigara, al diritto in primo piano una colonna mozza con la scritta 1916-1917 PER NON DIMENTICARE, sullo sfondo le montagne, al R/. ASIAGO M. LOZZE m. 1912 CHIESETTA DEGLI ALPINI SACELLO OSSARIO. Le prime medaglie sono abbastanza rare, ma si trovano in commercio i riconi Produzione e conio ENEA MILANO - Questa è un riconio simile ma non uguale. Riferimenti: http://www.ana.it/ A. DALLA SERRA C. MOCELLIN DALL'ORTIGARA A TRENTO - 1987 VITTORIO MORANDIN. MEDAGLIE ORIGINALI Riconi - Imitazioni DELLE ADUNATE NAZIONALI ALPINI - 2012
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  11. Ciao a tutti...in occasione del 1° compleanno del mio bimbo che si terrà tra 1 mese e dell'arrivo del Natale ho pensato di fargli (in realtà FARCI ?)un regalo nella speranza che un domani possiamo condividere la stessa passione. Cosa ne pensate? Grazie a tutti anticipatamente dei vostri pareri.
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  12. No. Dalla correzione nel catalogo ci fu uno spostamento di date (o un errore nella stampa).
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  13. Salve, per quanto riguarda il post 51 tenderei a Siracusa: Calciati serie123. Agatocle 317-289 a.C. D/ Testa di Cora a sinistra, coronata di canne. Dietro, simboli. Davanti ΣYΡAKOΣION R/Auriga su biga veloce a destra. Nella maggior parte degli esemplari è presente un astro sopra la sferza dell'auriga. Linea di esergo sotto cui lettere o monogrammi. Al n. 123 Ds 95 R1 10 al dritto simbolo spiga di grano; al rovescio, in esergo lettera A. Purtroppo per quanto riguarda il dritto la consunzione non permette di individuare chiaramente nè l'etnico nè il simbolo. Molto chiaro mi sembra invece il rovescio. Anche il peso corrisponde.
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  14. qst mi sa tanto di patacca ma gli esperti sapranno confermare o smentire
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  15. @Oppiano Come dicevo sopra, mentre il periodo medievale ha avuto uno sviluppo rilevante negli ultimi 100 anni, la monetazione di Venezia dal '500 in poi è ferma al Papadopoli. Questo perché è difficile dire qualcosa di più di quanto già detto in precedenza e perché i casi come questo di Grimani non sono molti. Adesso con le aste in rete è più facile cercare esemplari, magari qualcuno prende l'iniziativa e comincia a farlo... Arka Diligite iustitiam
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  16. Buonasera Tutto normale,è proprio cosí. Come consiglio,ti suggerirei,di fare subito un paragone con un ' altra dello stesso anno sul web,cosí ti renderai conto che è tutto nella norma? Saluti
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  17. Quello che mi chiedo è se qualcuno ha veramente mai venduto una di queste monete con "errori" di conio a i prezzi che si vedono nei diversi siti web (ebay etc..). Perché di annunci assurdi ne ho visti tanti, ma mai che abbia visto un offerta o un asta conclusasi con successo.
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  18. Ciao Fausto mi sembra evidente che l'anellino non c'è... Vado a controllare poi sul Simonetti...
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  19. Scrivere non costa molto..... inviterei questi neofiti, oltre che proclamare ai quattro venti l'esistenza di questi pseudo errori, la gentilezza di evidenziare, dettagliatamente, in cosa consistono questi errori. Saluti TIBERIVS
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  20. Ciao! E' un centennionale di Giuliano II l'Apostata, della zecca di Arelate, anche raro : Julian II AE4 of Arles. AD 360-363. 17 mm. 2.92 g. DN FL CL IVLI-ANVS PF AVG, diademed, helmeted and cuirassed bust left, holding spear and shield / VOT X MVLT XX within wreath with eagle above. Mintmark PCONST. RIC VIII Arles 324 P Rated R2. Buona giornata! cc000
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  21. Buongiorno, errore inedito. Si nonoscono vari esemplari di 5 lire UVA coniati sul tondello delle 2 lire spiga, ma questo è il primo esemplare conosciuto (almeno a me) di 5 lire UVA sul tondello della lira arancia. Peso 1,27 grammi. Si riconosce che non è una normale 5 lire Uva lavorata al tornio da vari elementi. In prima battuta dall'effetto deformazione delle impronte che si verifica quando il metallo è libero di fluire in assenza dell'effetto costrittivo della virola. Si può notare questo effetto al rovescio sul numero "5" (valore) e sui chicchi d'uva inferiori. L'assenza di una sufficiente pressione di battitura e la mancanza della virola in quel punto ha fatto si che il metallo non riempisse interamente le cavità sul conio dei chicchi inferiori e quindi gli stessi risultano come "appiattiti". Secondo elemento è il contorno, Il tondello (della lira) si è posizionato nella camera di coniazione a contatto con la virola ad ore 3:00 ca. e quindi solo in quel punto presenta la zigrinatura, per il resto il contorno è liscio ed evidenzia una superficie "grezza" con una sorta di "sbavatura" che è tipica dei tondelli in Italma non orlettati.
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  22. Bene,ti faccio vedere la "variante" NON VOGLIO USCIRE... ??
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  23. Ciao, anche secondo me è chiaramente autentica, gran bel pezzo di storia, complimenti! Anche io recentemente ho comprato un denario di una Augusta (il mio primo), ho scelto Giulia Domna
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  24. Il lago di Ledro è un piccolo bacino in una valle prossima all'estremo nord del lago di Garda . Nel 1929 un abbassamento, programmato per vicine opere idroelettriche, del livello dell'acqua, ha portato alla luce i resti di un insediamento palafitticolo risalente all'età del bronzo . L'importante scoperta di questo sito, ha restituito, oltre a numerosissime palificazioni, numerosi oggetti del villaggio scomparso ed anche una canoa scavata nel legno I ritrovamenti sono conservati in loco in un museo dedicato .
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  25. Grande Caravelle82! Sembra una frase da Norberto Bobbio. ? Andrebbe detta in ogni TG, letta su ogni giornale! ...e ovviamente uscirebbe fuori dal campo della mera numismatica.
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  26. Il RIC VI lo classifica al n. 825 e lo considera un argenteo. Il RIC VII lo classifica al n. 212 e lo considera follis. La nota 2 a pag. 224 del RIC VI spiega che la cronologia data dal RIC VII è sbagliata e che quella giusta è 309-313. E quindi lo considera un argenteo per il contenuto di argento superiore ai follis. Personalmente pur accettando la cronologia del RIC VI non credo che si tratti di un argenteo, perchè, anche se superiore ai follis normali, l'argento contenuto è in ogni caso troppo basso. Penso ad un'emissione particolare sia per il metallo che per il rovescio, ma che sia sempre un follis. Resta comunque un'emissione rara. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  27. Non riesco a leggere la lettera che identifica la zecca.. comunque nel 2002, del 50 centesimi per la Germania, sono stati coniati, a seconda della zecca, tra i 200 e i 400 milioni di pezzi. Credo sia abbastanza normale che, a seguito del materiale, si siano riempite delle parti del conio, creando così dei "vuoti" come in questo caso la mancanza della stellina e dello stato o in altri casi mancanza di altre parti. Queste, a mio parere, sono semplici curiosità che non vanno ad aumentare il valore della moneta. Nel caso specifico, lo stato di conservazione penalizzerebbe eventualmente un potenziale plus valore. Ci sono collezionisti che cercano queste "curiosità" e per loro ci potrebbe essere un plus valore. Bisogna trovarli e vedere quanto sono disposti a pagare. Comunque il bello del collezionismo è che molto vario.
    1 punto
  28. Buongiorno, chiedo scusa per il ritardo di anni nel leggere questa interessante discussione, dal 1995 curo le monetazioni per Napoli e Palermo presenti nel Gigante ed anno per anno vengono approntate in esso diverse rettifiche ed aggiornamenti, ho fatto eliminare io circa tre anni fa dal suddetto catalogo il tarí del 1798 con le S speculari dato che si tratta senza alcun dubbio di falso d'epoca, dopo un'attenta analisi effettuata dal sottoscritto su diversi esemplari che mi sono capitati tra le mani ultimamente. Peso, conio rozzo, punzoni differenti, argento di bassa lega ed effigie abbozzata sono tutti elementi fondamentali per il giudizio sulla moneta in oggetto. Ho letto le simpatiche discussioni di Iormuke e Giacaciucco riguardo l'analfabetismo di chi lavorava in zecca e i luoghi comuni su noi meridionali, si tratta ovviamente di troll che hanno voglia di divagare, son ragazzi. Ridiamoci su, non prendetevela troppo. Parlo in generale... Ho curato questa sezione dal 2009 al 2017 ed una cosa che ho imparato è di non rispondere e non alimentare mai i troll perché significherebbe fare il loro gioco. In genere i troll non sono cattivi ragazzi ma persone molto sole che sperano di attirare l'attenzione innescando la miccia della polemica e godono nel ricevere critiche o offese. Siate furbi.
    1 punto
  29. Ciao a tutti. Vi scrivo, visto l'argomento, per chiedervi cosa ne pensiate di questa medaglia ritrovata tra i cimeli del fratello della mia bisnonna. Qual è la storia di questa medaglia e quale potrebbe essere il suo valore? Grazie in anticipo a tutti per le risposte.
    1 punto
  30. Ciao Antonio, ti ringrazio per la conferma!
    1 punto
  31. Ciao carissimo e grazie per il buon auspicio, che ricambio molto volentieri. Anche io do un parere di autenticità. Buon anno nuovo a tutti, M
    1 punto
  32. Secondo me si sta diffondendo il virus "errore di conio"? "? "? "? si sta diffondendo un po' ovunque, ci sta che colpisca chi non sa nulla di Numismatica, che il web rintontola con le pseudorarità, e regolarmente chiede qui, ma in questo caso il buon @luigibarile non è un neofita, è un utente di questo forum da otto anni, eppure ne è stato vittima, allora attenzione, nessuno si senta al sicuro da questo nuovo flagello.??? saluti TIBERIVS
    1 punto
  33. Chiederei a @luigibarile quale è secondo lui l'errore di conio. Così potremo valutare la cosa. Grazie. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  34. È un cane che si morde la coda purtroppo. Uno segue l' annuncio dell' altro,si sommano gli pseudo annunci e li si prende come esempio. Aimè,non sono gli annunci a fare l' informazione. Essa sta in siti specifici,come anche il forum. Pazienza,noi continueremo a fare la nostra parte,ovvero informazione✌️?
    1 punto
  35. Ciao Releo, quello che conta è che sei contento del tuo acquisto, quel che riporta il Gigante riguardo a questi Tarì è sbagliato e senza motivazione, sarei contento di essere smentito dagli stessi Curatori. ?
    1 punto
  36. LVCA

    X

    Buongiorno, La monetina di Lucca in questione è detta più comunemente Picciolo , il periodo è quello. Saluti
    1 punto
  37. I riconi hanno sempre piccole differenze, esempio manca il nome dell'incisore o dell'azienda che le ha coniate, a volte sostituiscono alcuni caratteri, io mi avvalgo di questo libro, vedi il post 91 della mia discussione
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  38. Mi paiono più piccole comunque bisognerebbe interpellare @giancarlone che è un esperto della tipologia. (Noto che queste repliche sono in vendita nella mia città, chissà se l'origine ha occhi a mandorla....) Saluti TIBERIVS
    1 punto
  39. Posto il mio 35 NEA anche questo in modestissima conservazione...si può vedere benissimo la mancanza della C dopo &...
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  40. Buongiorno, una cosa che si nota scorrendo gli esemplari postati è che tutti quelli con i gigli invertiti sono NEA, l'esemplare di @Raff82 con gigli normali e NEAP, questo non vuol dire assolutamente che tutti i NEA hanno i gigli invertiti ma che apparentemente compaiono su quel tipo di legenda...sarebbe bello scovare un NEAP con gigli invertiti. Quello che tu chiami rovescio in queste monete è il dritto! Il rovescio è quello con il Sebeto sdraiato! Ancora tornando alla piastra del 49 che ho postato poco sopra, ha la particolarità di avere al dritto, la corona grande e lo stemma piccolo, eccola confrontata con un rovescio normale, la differenza è importante, si tratta di un tipo di dritto diverso!
    1 punto
  41. Buongiorno a tutta la sezione, @Releo complimenti per il tuo bel 36, ad essere sincero non avevo mai visto esemplari con i gigli disposti 1/2.... Avevo fatto caso ai 1735 in alcuni manca la c dopo &, ho fatto caso che in alcuni 1748 e 1749 i gigli Angio-Napoli possono essere 6 oppure 8 ma non avevo mai visto i gigli dei medici invertiti... Posto il mio umile 36, la conservazione è molto bassa ma dal quel che resta i gigli sembrano disposti in modo normale. Un saluto a tutti. Raffaele.
    1 punto
  42. La moneta è considerata "commemorativa" perchè ricorda il cinquantesimo del regno d'Italia, non confondere il termine commemorativo per " MONETA per collezionisti". Una moneta quando viene emessa ha sempre corso legale, decreti attuativi ecc.. ecc.. E' stata coniata in un milione di pezzi, all'epoca NON si commercializzavano le monete di circolazione, venivano normalmente distribuite da tesorerie, uffici postali, banca d'Italia, banche commerciali, come qualsiasi altra moneta nata per la circolazione. saluti TIBERIVS
    1 punto
  43. Buongiorno...oggi non una ma due napoletane, entrambe grani del 1797: il primo con al dritto caratteri piccoli e FERDINAND , il secondo con al dritto caratteri grandi e FEDINAN, entrambe monete rare.. li condivido con piacere, questo ritratto di Ferdinando con busto corazzato, che troviamo anche su alcuni tarì e su il 4 quattrini del 98 per i reali presidi, mi è sempre piaciuto molto. Buon pranzo amici
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  44. 2021 - New York Un'altra meraviglia ingegneristica è celebrata sul terzo dollaro del 2021, dedicato allo Stato di New York. Il Canale Erie è una via fluviale che collega la città di Buffalo, sulle sponde del lago Erie, ad Albany, capitale dello Stato di New York, attraversata dal fiume Hudson. Lungo circa 584 km, con un totale di 36 chiuse e un dislivello totale di 172 metri, fu inaugurato nel 1825 dopo otto anni di lavori, ma una prima idea della sua costruzione era stata lanciata già nel 1699. Il canale consentì alle imbarcazioni l'accesso ai grandi laghi interni da New York City, diventando così un'importante via di commercio, e permettendo alla grande mela di superare Philadelphia come porto commerciale. La storia ebbe inizio quando New York era ancora un porto di secondaria importanza sulla costa orientale e viveva all’ombra di città come Boston e Philadelphia, ma anche di New Orleans e Baltimora ritenute, a cavallo tra diciottesimo e diciannovesimo secolo, centri ben più importanti. I neonati Stati Uniti d’America all’epoca esportavano prodotti principalmente verso l'Europa, in particolare cotone, che coltivavano nelle grandi pianure del Midwest. A New York ci si rese conto che divenire il porto principale da e per l’Europa avrebbe significato anche trasformarsi nella città più importante e ricca della nazione. Il merito fu principalmente di un uomo, DeWitte Clinton, un ambizioso politico che era stato senatore dal 1798 al 1802, sindaco di New York dal 1803 al 1815 e governatore dello Stato di New York per tre volte, tra il 1817 e il 1826. Quasi trent’anni di governo, trascorsi tutti con l’ossessione di riuscire a rendere quella città “the greatest commercial emporium in the world”. La sua proposta era tanto semplice quanto sconvolgente, costruire un canale navigabile che collegasse l’Hudson River all’altezza di Albany con la città di Buffalo affacciata sul lago Erie. Si trattava di una distanza di 584 chilometri che avrebbe dovuto superare un dislivello di oltre 170 metri attraverso ben 36 chiuse, un’impresa titanica. Tanto per comprenderne la portata il Canale di Suez, che si inaugurerà nel 1871, quasi cinquant'anni dopo, misurerà “appena” 164 chilometri. I più generosi tra i suoi tanti detrattori lo ritenevano solo uno squilibrato ma i più pensavano che la trovata fosse solo una mossa politica per assicurarsi popolarità, promettendo fantomatiche e utopiche ricchezze ai cittadini di New York. De Witte non si arrese e con determinazione continuò ostinatamente a cercare di convincere i suoi contemporanei della lungimiranza di quel progetto. Nel 1810 creò la Erie Canal Commission, di cui sarà presidente, con l’obiettivo di redigere un progetto di fattibilità dell’opera. La Commissione lavorò con tenacia per molti anni cercando di convincere l’opinione pubblica di quanto quell’opera, apparentemente folle, fosse in realtà vitale per il futuro della città. Finalmente, nell’aprile del 1817, dopo quasi sette anni di incontri, la costruzione dell'Erie Canal fu definitivamente approvata dallo Stato di New York. E appena otto anni dopo l'inizio dei lavori, e ben due prima della data prevista, l’Erie Canal, la più grande opera mai realizzata nel continente americano, era incredibilmente conclusa. E così, il 4 novembre 1825, la Seneca Chief, nave partita nove giorni prima da Buffalo con a bordo DeWitte, raggiunse Battery, all’estremità meridionale di Manhattan, per poi proseguire fino allo stretto che separa la baia dall’Oceano Atlantico. A quel punto DeWitte ordinò di fermare il motore e, con solenne enfasi, sancì il cosiddetto Wedding of the Waters, il "matrimonio delle acque": riversò nell’Atlantico due barili d’acqua che aveva raccolto dal lago Erie, dimostrando simbolicamente che la nuova via d'acqua verso i Grandi Laghi era finalmente realtà La moneta, disegnata da Ronald D. Sanders e incisa da Phebe Hemphill, raffigura un'imbarcazione trainata da una città dell'est attraverso la campagna dell'ovest. Come per la precedente emissione, le iscrizioni riportano semplicemente NEW YORK e UNITED STATES OF AMERICA, oltre alle iniziali degli autori. Denominato oggi Erie Canalway National Heritage Corridor, il Canale Erie viene utilizzato soprattutto a fini turistici, e a giudicare da queste immagini, navigarlo dev'essere davvero affascinante petronius
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  45. Immagino sia un dollaro Eisenhower http://websitepicturesonly.coinauctionshelp.com/New_US_COIN_IMAGES/LargeDollars/1972ikedollar.jpg Il personaggio ritratto è, appunto, Dwight D. Eisenhower, al rovescio un'aquila che atterra sulla superficie lunare, a ricordare lo sbarco sul nostro satellite dell'Apollo 11. FG sono le iniziali dell'incisore, Frank Gasparro, se non ci sono altre lettere la moneta è stata coniata a Philadelphia (lo si deduce anche dal peso) ed è in una lega di rame e nickel. Ce ne sono anche in argento, ma sono state coniate a San Francisco, e hanno la lettera S (più grande e visibile di FG) sotto il collo. Formalmente vale un dollaro, ma se è in buona conservazione, da noi la si può scambiare per 3-4 euro. petronius :)
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