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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/22/22 in Risposte
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Buongiorno a tutti! Ormai è passato parecchio tempo da quando ho aperto l'ultima discussione. Probabilmente i tempi sono cambiati e questa non interesserà, però tentare non nuoce. Già da quando ho iniziato a collezionare e soprattutto negli ultimi anni, in cui mi dedico esclusivamente alla zecca di Cagliari, sono rimasto sempre folgorato dalla visione dei busti sulle monete. Ho notato che i ritratti sono la prima cosa che esamino ed in base alla cui conservazione ed integrità il tondello mi piace o meno. Come già saprete molto bene, il busto sulle monete occupava un'importanza non indifferente e soprattutto nel XVI secolo, epoca in cui si sviluppa e si impregna di potere e dominio territoriale. L'immagine del sovrano sui tondelli era probabilmente l'unica immagine che entrava nelle case della maggior parte dei sudditi, soprattutto nei regni vasti, sparsi e decentralizzati, come ad esempio quello di Spagna. Proprio per questo, essendo uno strumento di condivisione, propaganda, informazione e potere, si decise di potenziare alla perfezione la sua espressività ed il suo messaggio severo e minaccioso o indulgente e benevolo. Questa discussione, che non credo sia stata mai proposta in passato, vorrebbe mettere a confronto i più interessanti e ben conservati busti delle nostre collezioni relative al Cinquecento, per analizzare insieme i messaggi che in essi si nascondevano o apparivano chiari ed indiscutibili. Innanzi tutto si potrebbe fare una carrellata di volti con brevi didascalie sul contesto geografico e storico. Dopodiché potremmo passare ad un confronto da volto a volto, facendo un'analisi sui loro connotati più rilevanti. Vorrei richiamare, quindi, se possibile tutte le zecche della penisola. Inizio per primo. Vorrei proporvi il busto di Filippo II di Spagna, il ritratto che probabilmente preferisco di più. Si tratta di Filippo II su un 10 reali maltagliato, I tipo, proveniente dalla zecca di Cagliari, siamo circa alla fine del XVI secolo. Il volto perfettamente conservato appare molto severo con un'aria di austerità ed inflessibilità. Il messaggio che si prefissava di dare in mano alla gente era pregno di timore e forte richiamo all'obbedienza. Attendo, quindi, parecchi volti immacolati e confronti costruttivi. A presto, grazie per l'attenzione!5 punti
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il mio Sebeto. moneta che ha la particolarità di avere le 2 facce orientate nello stesso senso.5 punti
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Buona sera amici lamonetiani amanti delle meravigliose napoletane. Desidero partecipare a questa interessante discussione sulle monete della Repubblica Napoletana 1647-48 pubblicando la mia prima publica 1648. Il peso è di g7,55, quindi calante rispetto ai 7,72 della coll. Bovi (riportato anche nell'imponente e magnifica antologia "STUDI NUMISMATICI DEL DOTT. GIOVANNI BOVI", NAPOLI 1989) e, con tutta probabilità riproposta dal MIR di Fabrizi, che cita il medesimo volume in bibliografia: infatti il peso della publica è identico... Lo stesso Fabrizi riporta oltre alle innumerevoli sigle delle legenda al R/ , anche la possibilità di trovare parti della legenda invertite. Nella mia la N di SPQN (come uno degli interessantissimi esemplari proposti da @Layer1986 ) e di "HEN" così come il 4 della data lo sono. Inoltre, alcune lettere e numeri sono rozzi (in primis la "S" in "LIBERTAS" e in "SPQN"). Risulta quindi a mio avviso non sempre possibile capire, alla luce di tutto ciò, se alcuni esemplari siano "veri" falsi o semplicemente coni incisi grossolanamente in una situazione di confusione ed emergenza come si ebbero in quei concitati mesi, in cui peraltro è documentato (vedasi il citato Bovi) che G.A. Cavo fu Mastro di Zecca solo di nome , essendo egli stesso minacciato e sostituito dai dipendenti di Zecca L. Cimino ed in seguito I. Spagnuolo.3 punti
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Buonasera a tutti, anche se lo stato di conservazione di questa banconota non sarà il massimo ma rispecchia il suo vissuto storico. Parliamo del 5 dong del Vietnam 1948 con bollo sul retro Viet Minh: Sul fronte è raffigurato il patriota vietnamita Ho Chi Minh, pseudonimo di Nguyễn Sinh Cung (Kim Liên, 19 maggio 1890 – Hanoi, 2 settembre 1969). Sul retro due uomini e un bufalo. È presente anche il bollo del movimento rivoluzionario Viet Minh. Questa banconota richiama appunto la lotta per l'indipendenza del Vietnam con a capo il patriota Ho Chi Minh. Durante la seconda guerra mondiale il Viet Minh comunista fu l'unica forza vietnamita efficace a resistere all'occupazione giapponese dell'Indocina francese. Nel 1938 Ho tornò in Cina e rimase per alcuni mesi con Mao Zedong a Yen-an. Quando la Francia fu sconfitta dalla Germania nel 1940, Ho e i suoi luogotenenti, Vo Nguyen Giap e Pham Van Dong, complottarono per sfruttare questa svolta degli eventi per portare avanti la propria causa. In questo periodo iniziò ad usare il nome Ho Chi Minh ("Colui che illumina"). Attraversando il confine con il Vietnam nel gennaio 1941, il trio e cinque compagni organizzarono a maggio il Viet Nam Doc Lap Dong Minh Hoi (Lega per l'indipendenza del Vietnam), o Viet Minh; questo diede una rinnovata enfasi a un nazionalismo peculiarmente vietnamita. La nuova organizzazione fu costretta a chiedere aiuto al governo cinese di Chiang Kai-shek. Ma Chiang diffidava di Ho come comunista e lo fece arrestare. Ho durante i mesi di prigionia scrisse il suo famoso Quaderno dalla prigione (una raccolta di brevi poesie scritte in cinese classico, un misto di malinconia, stoicismo e un appello alla rivoluzione). I suoi amici ottennero il suo rilascio da un accordo con Chiang Fa-k'uei accettando in cambio di sostenere i suoi interessi in Indocina contro i francesi. Nel 1945 si verificarono due eventi che aprirono la strada al potere per i rivoluzionari vietnamiti. In primo luogo, i giapponesi invasero completamente l'Indocina e imprigionarono o giustiziarono tutti i funzionari francesi. Sei mesi dopo gli Stati Uniti sganciarono la bomba atomica su Hiroshima e i giapponesi furono completamente sconfitti. Così vennero eliminati i due più forti avversari del Viet Minh e di Ho Chi Minh che contattò le forze statunitensi e iniziò a collaborare con l'Office of Strategic Services (un'operazione sotto copertura statunitense) contro i giapponesi. Allo stesso tempo, i commando formati da Vo Nguyen Giap, sotto la direzione di Ho, iniziarono a muoversi verso Hanoi, la capitale vietnamita, nella primavera del 1945. Dopo la resa del Giappone, entrarono ad Hanoi il 19 agosto e davanti a un'enorme folla radunata in piazza Ba Dinh, Ho Chi Minh dichiarò il Vietnam indipendente, usando parole che ricordavano ironicamente la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti: “Tutti gli uomini sono nati uguali: il Creatore ci ha dato diritti inviolabili, vita, libertà e felicità…!". Tuttavia la Francia, sotto la guida di Charles de Gaulle, non intendeva accettare l'indipendenza del Vietnam e tentò di riaffermare il suo controllo. Il 6 ottobre sbarcò a Saigon il generale francese Jacques Leclerc, seguito pochi giorni dopo da una forte divisione corazzata. Entro tre mesi ebbe il controllo del Vietnam del Sud. Successivamente la Francia dovette scegliere tra continuare la lotta o negoziare. Scelse i negoziati, ma non senza prepararsi per un'eventuale transizione alla guerra. La strategia di Ho Chi Minh fu quella di convincere i francesi a far ritirare i cinesi dal Nord e poi lavorare per un trattato con cui sarebbe stata riconosciuta l'indipendenza e assicurata l'evacuazione delle forze di Leclerc con la riunificazione del paese. I negoziati iniziarono alla fine di ottobre 1945, ma i francesi si rifiutarono di parlare di indipendenza. A marzo la situazione di stallo fu sbloccata: da parte sua, Ho Chi Minh consentì l'inclusione nel nuovo governo di partiti diversi dal Viet Minh, nel tentativo di ottenere una base più ampia di appoggio alle richieste avanzate ai francesi. Dopo essersi assicurato il ritiro dei cinesi, Ho firmò un un'accordo con i francesi il 6 marzo in cui il Vietnam venne riconosciuto come uno "stato libero con il proprio governo, esercito e finanze", ma rimase sotto il Protettorato francese per cui Parigi continuò a svolgere un ruolo chiave. L'accordo era insoddisfacente per gli estremisti di entrambe le parti e Ho Chi Minh si recò in Francia (da giugno a settembre 1946) e concluse un secondo accordo con il governo francese. Ma la pace fu interrotta da un incidente ad Haiphong (20–23 novembre 1946), quando un incrociatore francese aprì il fuoco sulla città dopo uno scontro tra soldati francesi e vietnamiti. Quasi 6.000 vietnamiti furono uccisi e la speranza di un accordo amichevole terminò. Malato e disilluso, Ho Chi Minh non fu in grado di opporsi alle richieste di rappresaglia dei suoi seguaci e il 19 dicembre iniziò la prima guerra d'Indocina. Dopo alcuni mesi, Ho, che aveva cercato rifugio in una remota zona del Vietnam del Nord, tentò di ristabilire i contatti con Parigi, ma i termini che gli furono offerti erano inaccettabili. Nel 1948 i francesi si offrirono di restituire l'ex imperatore annamese (vietnamita) Bao Dai, che aveva abdicato a favore della rivoluzione nell'agosto 1945. La mossa politica francese non ebbe successo e l'esercito Viet Minh, comandato da Giap, riuscì a contenere le forze francesi e di Bao Dai, e alla fine del 1953 la maggior parte delle campagne era sotto il controllo del Viet Minh, con le città più grandi in uno stato virtuale di assedio. I francesi furono definitivamente sconfitti a Dien Bien Phu il 7 maggio 1954 e non ebbero altra scelta che negoziare. Da maggio al 21 luglio 1954, rappresentanti di otto paesi, con il Vietnam rappresentato da due delegazioni, una composta da sostenitori di Ho Chi Minh, l'altra di Bao Dai, si incontrarono a Ginevra per trovare una soluzione. Si concluse con un un'accordo secondo il quale il Vietnam doveva essere diviso al 17° parallelo fino alle elezioni, previste per il 1956, dopo le quali i vietnamiti avrebbero stabilito un governo unificato. Il Vietnam del Nord, dove si stabilirono Ho e i suoi soci, era un paese povero, tagliato fuori dalle vaste aree agricole del sud. I suoi leader furono costretti a chiedere assistenza ai loro più grandi alleati comunisti, Cina e Unione Sovietica. In queste condizioni avverse il regime di Ho Chi Minh divenne repressivo e rigidamente totalitario. I tentativi di riforme agricole nel 1955-56 furono condotti con brutalità. "Zio" Ho, come era diventato noto ai nordvietnamiti, riuscì a preservare la sua immensa popolarità, ma abbandonò una sorta di qualità umana che aveva contraddistinto alcune delle sue precedenti attività rivoluzionarie. Il vecchio statista ebbe più fortuna nel campo della diplomazia. Si recò a Mosca e Pechino (1955), a Nuova Delhi e Giacarta (1958), mantenendo abilmente un equilibrio tra i suoi potenti alleati comunisti, agendo da mediatore tra di loro. A partire dal 1959 circa, il Vietnam del Nord fu nuovamente coinvolto nella guerra. I guerriglieri, conosciuti come Vietcong, stavano conducendo una rivolta armata contro il regime di Ngo Dinh Diem, sponsorizzato dagli Stati Uniti, nel Vietnam del Sud. I loro leader, veterani del Viet Minh, chiesero aiuto al Vietnam del Nord. Nel luglio 1959, in una riunione del comitato centrale del Lao Dong (Partito dei Lavoratori) di Ho Chi Minh, si decise che l'instaurazione del socialismo nel nord era collegata all'unificazione con il sud. Questa politica fu confermata dal terzo congresso del Lao Dong, tenutosi poco dopo ad Hanoi. Durante il congresso, Ho Chi Minh cedette la sua posizione di segretario generale del partito a Le Duan. Rimase capo di stato, ma, da questo momento in poi, la sua attività fu in gran parte dietro le quinte. Ho certamente ha continuato ad avere un'enorme influenza nel governo ma fu coinvolto meno attivamente, diventando sempre più un simbolo per il popolo. La sua personalità pubblica, che non era mai stata oggetto di un culto paragonabile a quello di Stalin, di Mao o Tito, fu meglio simboleggiata dal suo nome popolare, zio Ho e rappresentò l'unità essenziale della famiglia vietnamita divisa. Questo ruolo, che interpretò con abilità, non gli impedì di prendere posizione nel conflitto che devastò il suo paese, soprattutto dopo l'inizio degli attacchi aerei americani contro il Nord nel 1965. Il 17 luglio 1966 inviò un messaggio al popolo (“Niente è così caro al cuore dei vietnamiti come l'indipendenza e la liberazione”) che divenne il motto della causa nordvietnamita. Il 15 febbraio 1967, in risposta a un messaggio personale del presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson, annunciò: "Non accetteremo mai di negoziare sotto la minaccia di bombardamenti". Tra i rivoluzionari del 20° secolo, Ho ha condotto la battaglia più lunga e costosa contro il sistema coloniale delle grandi potenze. Uno dei suoi effetti fu quello di provocare una grave crisi nella vita nazionale del più potente dei paesi capitalisti, gli Stati Uniti. In quanto marxista, Ho fu con il leader jugoslavo Tito (Josip Broz) come uno dei progenitori del "comunismo nazionale" che si sviluppò negli anni '60 e con il comunista cinese Mao nel sottolineare il ruolo dei contadini nella lotta rivoluzionaria. La maggior parte degli scritti di Ho Chi Minh sono raccolti nei due volumi Selected Works, pubblicati ad Hanoi nel 1960.3 punti
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Propongo il mio modesto contributo a questa straordinaria carrellata di nummi napoletani con il mio Sebeto 1735 che aveva già condiviso tempo fa ma al quale ho tolto la plastica per riprenderla meglio in immagini e per farla via via patinare. I graffi di conio al D ci sono ma non inficiano così tanto la qualità generale di lustro e rilievi. Buon weekend! ✌?3 punti
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Wow, ottima e approfondita postilla storica @numys, grazie. Di questi biglietti esiste una grande varietà di colori. Allego una mia della stessa tipologia con retro arancione:2 punti
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A suo tempo avevo cercato di uniformare in una tabella le classificazioni di conservazione fornite da alcune società di grading americane (PCGS, PMG e CG&A) con le relative caratteristiche apparenti. La ripropongo: GRADO DESCRIZIONE UNC aU XF VF F VG G aG Fair Poor 70 Il grado più alto: nessun segno di manipolazione, angoli perfettamente appuntiti, centratura perfetta, colori brillanti. N e s s u n a p i e g a n e l d i s e g n o 1 o 2 p i e g h e l e g g e r e 3 p i e g h e l e g g e r e N i e n t e s t r a p p i C r o c c a n t e z z a d e l l a c a r t a I n t e g r i t à d e i m a r g i n i I n t e g r i t à d e l d i s e g n o 69 Qualità come il grado 70 ma con centratura e/o angoli impercettibilmente imperfetti e/o carta leggermente increspata. 68 Centratura e/o angoli con imperfezioni minimamente visibili, può presentare una piccola increspatura della carta dovuta al conteggio meccanico. 67 Può avere qualche segno minimo di manipolazione (un angolo incurvato, piccola increspatura da conteggio meccanico ecc...), pur restando virtualmente non circolata e ben centrata. 66 Segni leggermente visibili di manipolazione o centratura non perfetta o angoli non perfettamente appuntiti. 65 Qualche minore imperfezione (leggere increspature della carta, angoli leggermente arrotondati ecc.), centratura ancora sopra la media. 64-EPQ Centratura imperfetta o 1 segno di pinzatura, la banconota non è trattata (non pressata, rigoffrata ecc...). 64 Buona centratura, può avere 1 segno di pinzatura, nessuna piega nel disegno. 63-EPQ Uno o due margini sono stretti ma la banconota non è trattata (non pressata, rigoffrata ecc...). 63 Può avere un paio di difetti (centratura imperfetta, trattamento tipo pressatura, rigoffratura ecc..., 1 o 2 segni di pinzatura), nessuna piega nel disegno. 62 Margini stretti e/o angoli piegati (non nel disegno) e/o segni di manipolazione. 61 Margini che toccano il disegno, segni di conteggio meccanico o manuale, macchie, segni di pinzatura e/o altri difetti. 60 Nessuna piega nel disegno ma difetti visibili quali macchie, scolorimento, centratura scadente ecc... 58-EPQ 1 piega centrale leggera (che non “rompe” la superficie della carta) o più pieghe leggere agli angoli, perfetta per il resto, non trattata. 58 1 piega centrale leggera o più pieghe agli angoli. 55-EPQ Max 2 pieghe verticali leggere, non trattata. 55 Max 2 pieghe verticali leggere. 53 Max 2 pieghe verticali leggere o 1 piega orizzontale pesante. 50 2 pieghe verticali leggere o piega a croce, manipolazione evidente. 45-EPQ 3 pieghe verticali leggere. 45 3 pieghe verticali leggere. 40 3 pieghe una delle quali orizzontale, poco manipolata. 35 4 o 5 pieghe leggere ma aspetto come XF. 30 Varie pieghe, leggermente sporca ma carta ancora croccante. 25 Varie pieghe e un po' sporca ma carta ancora croccante. 20 Varie pieghe e piuttosto sporca, senza strappi. 15 Come una VF ma con troppe pieghe o troppi segni di manipolazione. 12 Molte pieghe, molti segni di manipolazione, segni di pinzatura, piccoli strappi ai margini, carta ancora consistente. 10 Banconota molto sporca e circolata, con molti difetti minori ma nessuna porzione mancante. 8 Banconota molto sporca e circolata, con molti difetti minori, un angolo può essere rotto. 6 Banconota pesantemente circolata, sporca, carta floscia, margini con strappi plurimi e/o 1 mancanza minore (non entra nel disegno), buco centrale. 4 Banconota pesantemente circolata, sporca, carta floscia, margini con strappi plurimi, mancanze minori ai bordi. 3 Come il grado 4 ma con maggiore consunzione generale, disegno ancora integro. 2 Banconota con ogni genere di difetti ma ancora in un pezzo unico, sebbene mancante di porzioni importanti. 1 Banconota con ogni genere di difetti e incompleta. Come si vede, da 60 in giù cominciano ad esserci pieghe che non possono rientrare in un Fds o qFdS, ma che in USA rientrano comunque nel grado aUNC. N.B. La schematizzazione potrebbe non essere perfettamente aderente agli standard di ciascuna società perché ho cercato di fondere in maniera organica le indicazioni, non sempre uniformi, che ho trovato nei rispettivi siti web delle 3 società prese in considerazione: http://www.cganotes.com/index.php https://www.pcgs.com/banknote https://www.pmgnotes.com/2 punti
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Buongiorno Solo un piccolo dubbio,come da titolo,mi servirebbe sapere gentilmente,da chi è appassionato di seriali particolari, se val la pena conservare questa 10€ messa abbastanza bene( spl sicuro a mio avviso ) , oppure aspettare stasera per pagare il raider per la pizza!? Come si evince dalla foto,ho notato i numeri 832/832 nel seriale corto,in quello lungo invece ci sta quel 108 che a mio avviso, " fa il guasta feste ". Ricordo ad esempio che il caro @nikita_ "mastica" ste cosucce ?. Chi si vuol esprimere,sono qua. Grazie ✌️2 punti
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Queste non sono state "tosature" nel senso classico numismatico, ma erano monete intere che per motivi di circolazione furono divise in "sottomultipli", la tosatura è un atto fraudolento, questo no. saluti TIBERIVS2 punti
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Ciao Marzio, il 2 baiocchi per la Prima Rep Romana è autentico e non è fuso ma coniato, le porosità sono dovute probabilmente ad una pulizia aggressiva avvenuta poi, si notano delle tracce verdi che son state rimosse...autentica dunque. Il 3 del 49 invece è un falso in metallo bianco, questo sembra invece proprio ottenuto per fusione ( quest'ultima di solito ha un peso che oscilla tra i 23 e i 27 grammi la tua è scarsa con 20 grammi circa).Ciao.2 punti
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Buongiorno amici..che dite sono sorelle? La prima è ex Mirabella, la seconda è l'ultima arrivata in collezione Asclepia per quanto riguarda i 3 grana...Taglio con treccia in rilievo e scusate le dita screpolate , molto screpolate. Le due monete sembrano provenire entrambe dallo stesso conio disgraziato, queste con il punto grosso a chiudere la legenda del rovescio si trovano quasi solo disastrate anche se da quel che ci dicono i fondi, hanno circolato davvero poco... Un saluto. Cristiano.2 punti
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Buongiorno a tutti, continuo con i miei 9 Cavalli di Filippo IV. Sempre 1626 di conservazione diversa dal primo postato. Diversa posizione della data, riscontrato anche in altri esemplari. Saluti Alberto2 punti
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https://www.google.com/amp/s/www.artnews.com/art-news/news/sphinxes-found-amenhotep-iii-temple-luxor-1234616230/amp/2 punti
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Che conservazione le attribuite? Il lustro/brillantezza/freschezza del metallo è una proprietà del tondello non è trasmessa durante la battitura. Prendi una sbarra di metallo, tagliala con un flessibile; vedrai la sezione brillantissima. Usando in qualche modo la "mezza" sbarra, col tempo, la brillantezza si affievolira' ed in seguito si usurera'. Correggetemi se questa mia convinzione è errata.2 punti
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facciamo un po di ordine alla sua bilancia, cominciando a togliere il peso dell'80 lire ( in basso dentro il cerchietto vi è una sigla non presente sugli altri pesi) questo significa che questo peso è stato aggiunto dopo la fabbricazione della sua bilancia con i pesi tutti dello stessa fattura, al suo posto metterei il peso del 5 lire in argento2 punti
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Al peggio non c'è mai fine... bindi, amato... ecc ecc ecc ecc1 punto
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Il tema dei ritratti mi è molto caro, continuo a ruota con questo ritratto per Napoli, sempre di Filippo II, che campeggia al D/ di un mezzo ducato “populor securitati”. Filippo II (1554-1598), Re Mezzo ducato s.d., sigle IBR Ag - 14.92g Pennuti-Riccio 5; MIR 160 N.1 punto
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e come sempre, questi furfanti, mentre i risparmiatori finiscono sul lastrico, si prendono pure buone uscite milionarie o premi di produzione ...1 punto
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Può succedere è una mancanza di metallo, certamente molto minimo e non può influire sulla regolarità del peso. saluti TIBERIVS1 punto
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Dalla rete un obolo arcaico piuttosto raro, con al diritto Poseidone nella particolare posizione cosiddetta della 'corsa in ginocchio' . Unisco l'esemplare nel catalogo del museo di Berlino e le note di R. Cantilena in "Poseidonia-Paestum e la sua moneta" ( 2015 ), relative a questi particolari oboli .1 punto
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Hai ragione, farò così. Erano tempacci, la vita era dura, non avevano nulla ma erano felici. Grazie caravelle82 ??1 punto
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Ti direi di cuore di tenerla. So che per adesso non apprezzi il pezzo numismatico,ma se pensi al tuo parente,pensi quello che ha passato,il bene che gli vuoi....finisce che le collezioni nelle " peggior delle ipotesi"! Ps: non vale neanche la pena,detto tra me e te,senza nastrino,i venditori professionali la vendono anche 8€ ? Saluti1 punto
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E' tostissima.. l'attribuzione delle Karrube è molto complessa e dibattuta Non sempre le opinioni sono univoche c è chi ne attribuisce alcune a Ruggero I altri a Ruggero II e addirittura su alcune si dibatte se siano Normanne o Arabe. E' ancora un bel rebus anche perchè non c è grande bibliografia.1 punto
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Posto due tosature "esagerate" di due tarì di Federico II. La seconda.....1 punto
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Ah non avevo inteso Qui non si può far mercato però. Ma anche se fosse,ti ringrazio pubblicamente,ma giá so dove bazzicare per detti articoli. Se vuoi vendere,al max con messaggio privato a chi desideri,altrimenti esiste la sezione annunci sul forum. Quando sarai un forumista navigato di almeno 100 post scritti( se non erro- leggi pure il regolamento),potrai inserir la gli annunci. Buona fortuna ...e grazie1 punto
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Buonasera aficionados del Grande Corso e non ? ultimamente ho messo in target questa affascinante serie emessa fino al 1814 dalla Repubblica Francese e dall’Impero Francese napoleonico con zecca italiana (Torino, Genova, Roma). Si tratta di una delle monetazioni più difficili da reperire in alta qualità tanto è vero che le differenze di mercato tra i MB e BB e le conservazioni da SPL in su sono tra le più marcate delle tipologie monetali dell’Ottocento. Molte date sono sconosciute in qFDC o FDC. Posseggo sette millesimi al momento, tra cui quello che Vi propongo oggi è forse il più reperibile di tutti. Sono monete cariche di storia e di fascino e non sono mai state comuni sul mercato numismatico, in qualsiasi qualità. Esemplari di questa conservazione sono però proprio difficili da trovare. Qualche graffietto nei campi secondo me non influisce più di tanto sui fondi ancora in parte lucenti e sui rilievi quasi intatti, capelli dell’Imperatore inclusi, che sono i primi a usurarsi. Per alcuni millesimi è poi letteralmente impossibile arrivare a questi livelli di conservazione, particolarmente per la prima decade fino al 1810, semplicemente perché non sono noti in FDC e anche gli SPL sono molto molto rari. Se parliamo poi dell’inafferrabile capostipite della serie, il 5 Franchi AN 12, bisogna accontentarsi del BB, e se si trova! Cari saluti a tutti!1 punto
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Il tema delle pattern coins è molto complesso. Ne esistono diverse anche in argento. Esistono già dei solidi in bronzo per verina... È molto complesso dare un giudizio su questi prodotti, sui quali già Grierson aveva scritto.... Nei secoli successivi ne esistono molti di più... Avevo tempo fa fatto un piccolo catalogo ...1 punto
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Ciao a tutti Dalle foto per me siamo tra lo Spl e il mSpl No anzi, hai perfettamente trasmesso il concetto in maniera estremamente semplice e chiara. Occhio però che la battitura influenza il risultato qualitativo finale, in maniera proporzionale allo stato dei conii; e questo non solo relativamente alla qualità dei rilievi e dei dettagli, ma anche alla maggior brillantezza della moneta (pensiamo ad esempio ai fondi lucenti, aspetto tecnico sempre molto gradevole che ritroviamo anche nella monetazione di epoca romana). Beh no. La procedura tecnica in una certa misura influenza sempre il risultato finale. Ad esempio sopra parlavo dello stato dei conii (una coppia nuova produrrà per ovvie ragioni una moneta migliore per brillantezza e dettagli da una coppia usurata) che influenza in larga percentuale la qualità del prodotto. Ma anche tutta procedura di coniazione (e del relativo periodo, perchè la procedura sappiamo che varia nel corso del tempo: dalla coniazione a martello, alle macchine, e poi via via al perfezionamento di queste) mantiene un'importante ruolo chiave nella riuscita di una "bella" moneta. Se ad esempio un tondello presenta delle imperfezioni, (nella planarità delle facce o nella sua integrità per eventuali riporti al marco), e a questo si aggiunge anche una catena di coniazione ancora imprecisa, va da se che il risultato finale possa risultare inferiore a pezzi prodotti in condizioni di maggior efficienza (chiaramente, tutto questo va preso "con le dovute molle", perchè va contestualizzato nell'epoca di coniazione sotto esame) In teoria si, se vuoi utilizzare questo come parametro. Ma in base a quanto sopra spiegato, sarebbe meglio approfondire la monetazione oggetto d'esame (specie se si tratta di monetazione pre decimale o anche decimale fino, grossomodo, agli anni '30) proprio per le congenite variabili di coniazione, che non restituiscono mai un prodotto "preciso e definito" (rilievi e lustro nello specifico).1 punto
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Bellissima Cristiano, rilievi, colore e patinata! Complimentoni ??1 punto
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l ultima che han fatto 4 o 5 venditori che avevano roba interessante c erano1 punto
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Bisogna cliccare sulla scritta "supporter" di un utente che abbia già fatto la donazione e sei indirizzato alla pagina per le donazioni.1 punto
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Buona serata Non credo proprio .... senza un dato che riguardi il peso e diametro della moneta, il metallo, l'intera legenda che c'è sulla circonferenza .... o una sua foto fronte-retro , difficile darti una risposta! Poi, non dimentichiamoci le "paroline magiche": per favore e grazie. saluti luciano1 punto
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Sulla Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio, sono stati pubblicati le date di emissione e i prezzi delle prime emissioni italiane e cioè: 02.02.2022 - Moneta da 5 € Ag Proof "Ottocentenario dell'Universita' di Padova" tiratura 5.000 esemplari, prezzo : € 55,00; 25.01.2022 - Trittico di monete da 5 € Ag FDC "Pirelli" con tiratura 4.000 esemplari, prezzo: € 190,00 25.01.2022 - Trittico di monete da 20 € Au Proof "Pirelli" con tiratura 1.000 esemplari, prezzo: € 1200,00 23.02.2022 - Serie di 8v, versione FDC con tiratura 10.000 esemplari, prezzo: € 20,00 08.06.2022 - Serie di 9v, versione FDC con tiratura 8.000 esemplari, prezzo: € 50,00 09.11.2022 - Serie di 11v, versione Proof con tiratura 2.500 esemplari, prezzo: € 80,00. Saluti.1 punto
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Certamente. Sarei curioso di vedere i vostri esemplari di bizantine se ne avete.1 punto
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Buongiorno...Diciamo che questa è il modello base della piastra del 49, unica cosa che si nota è l'assenza della punteggiatura al rovescio di solito si trova "D'1749 G." Qui c'è "D 1749 G." ma potrebbe essere per via di una debolezza di conio, il 49 si può trovare anche con 8 gigli al centro anziché 6...ma la variante davvero interessante è questa...1 punto
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Buonasera a tutti, @Numi 62 sarei tentato di avallare l'ipotesi di @Rocco68, anche se non conosco questa monetazione. Me lo lascia pensare il fondo della scanalatura a Croce e per il fatto che interessa parte della scritta, quindi postuma alla stessa. Saluti Alberto1 punto
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E per finire.... Una bella foto della mia tris 1789 Saluti Alberto Ps. ora mi fermo veramente ?1 punto
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Fosse solo un problema delle citazioni numismatiche.... Vale per tutto... E dico TUTTO1 punto
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Ciao a tutti, qui un "prezzario" dell'epoca, da Aprile a Novembre '23: Milch= Latte / Butter = Burro / Zucker= "zuckero" Servus, Njk1 punto
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La serie VT XXX V è comune…ma …c’è un ma… trovare Nicomedia e Cizico con segno di zecca leggibile è come vincere al lotto…. Cito qua subito la ric 3819 …(dal numero non in continuità noterete subito che Kent la infila tra le “non imperial”….. Teodosio al dritto si legge in alcuni esemplari…. Ma capire cosa significhi il K+ al rovescio è tutt’altra storia…. Ipotesi molte, idee chiare nessuna Ps – tratti generali di Costantinopoli ci sono…alcuni anche di Cizico…. Bah… In ogni caso anche questa rientra nel “gruppo delle strane” e con alcune si lega anche per stile del dritto… un approfondimento sarà dovuto…. Per le 460-461 esistono oggi una serie di varianti che per il RIC nemmeno erano considerate Il RIC cita queste monete in due soli numeri, 460 Teodosio e 461 Valentiniano III Nella mia lista i numeri sono 7 per Teodosio II e 4 per Valentiniano III Molte varianti erano allora ignote… Che sia stata emessa a Costantinopoli per l’uso a Cherson, o direttamente a Cherson è oggetto di grande discussione …. La cosa certamente va vista in un’ottica allargata che includa le emissioni di Leone I, Verina e Zenone, sempre per Cherson, che è poi l’unica area nella quale si trovino questi pezzi Fui coautore di un articolo su queste apparso nel Quaderno di Studi di Classica Diana Editrice… da allora devo dire che sto rivedendo alcune considerazioni per le quali comunque non ebbi mai certezze incrollabili Con i numeri 462-465 troviamo l’ultima serie di Teodosio II, quella con monogramma, che fu coniata a Nicomedia e Costantinopoli, e certamente in queste zecche è l’ultima serie coniata, perché poi proprio questa sarà la serie di Marciano, praticamente l’unica tipologia coniata Di queste per me la più rara rimane quella con segno di zecca SMNA. Nelle prossime 5 puntate saremo in occidente… e non a caso, vista la durata del regno di Teodosio II in rapporto alle durate dei regni occidentali Saluti Alain1 punto
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Visto che mi sono state messe in bocca affermazioni che non ho fatto, devo specificare ( per evitare fraintendimenti o conclusioni affrettate fatte da terzi), però prima rispondo ad @odjob: non hai scritto esplicitamente che il giudice deve andarsi cercare i cataloghi d'asta, però hai scritto " Se il Giudice, oggi, non riesce a risalire, tramite fatture ai lotti acquistati è un problema suo e, comunque o lui o l'indagato può chiedere le foto alla casa" il che non fa molta differenza; non condanniamo ebay dal momento che TUTTI acquistiamo ed abbiamo acquistato lì. Generalizzi troppo, tu potrai parlare per Te ma non per TUTTI, infatti io non ho MAI acquistato su EB; Inoltre non è che tutti quelli che collezionano in Numismatica sono rei :TIBERIVS e chi viene indagato lo sono e lo sono stati perchè l'Autorità Giudiziaria ha visto che ha/hanno acquistato qualcosa di dubbio. Fai attenzione a ciò che scrivi, rasenti la diffamazione accusandomi di reato, non sapendo tu minimamente i fatti miei personali ( che di seguito spiegherò) mi ripeto attento alle PAROLE che scrivi, anche se dici "se scrivo è perchè so" cosa sai dei miei fatti di accusarmi di reato? Lasciamo @odjob alle sue parole ed alle sue certezze, e per beneficio dei partecipanti del forum, vi spiego la via vicenda. Nel 2017 decisi di vendere la parte di collezione di monete classiche, niente di raro, conservazioni alte, composta da circa sessanta denari del primo impero e da alcuni aurei. Li affidai ad una notissima e stimatissima Casa d'aste dell'Italia settentrionale, che svolse egregiamente il suo lavoro con piena soddisfazione del sottoscritto. Malauguratamente circa una ventina di queste monete, furono acquistate da collezionisti stranieri, e qui iniziò la via crucis per me ma soprattutto per la Casa d'aste, che dovette chiedere l'autorizzazione per l'espatrio. Mi vennero richieste le fatture delle singole monete, e successivamente per sviluppo delle indagini, anche la provenienza fotografica. Per fortuna ho conservato ogni singolo catalogo d'asta ed ho potuto dimostrare tutto quanto richiesto. ( chissà se avessi acquistato le stesse monete negli anni '90/2000 su EB, in che mare di problematiche mi sarei trovato...) La vicenda si è protratta per quasi due anni, comunque felicemente risolta, ( non sono MAI stato indagato contrariamente da quanto afferma @Odjob) non ho mai dovuto ricorrere alla competenza di uno studio legale, la questione non mi è costata un centesimo, voglio precisare che per le restanti classiche, vendute in Italia, nulla mi è stato richiesto. Non voglio demonizzare EB, sul quale vi sono Numismatici che vendono in piena regola e con certificazione, ma vi è anche una marea di " personaggi" poco trasparenti, dai quali non acquisterei neppure un bottone. Nella speranza di essere stato abbastanza chiaro, saluto tutti augurando un Buon Anno. TIBERIVS1 punto
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