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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/01/22 in Risposte
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Senato della Repubblica Pubblico e privato per la valorizzazione dei beni numismatici Convegno nell'ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale - disegni di legge nn. 693, 1158, 1306 e 1636 document.pdf7 punti
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notizia Ansa, importante ritrovamento a Velia. https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2022/02/01/sorpresa-a-velia-ritrovati-gli-elmi-della-battaglia-di-alalia-esclusiva-ansa_3e7ac7a4-3c3c-4bd6-a6d7-8a99c5294a36.html5 punti
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Ma quale insulti al massimo ti posso tirare una mazzetta FDS di 50 lire buoi per farti cambiare idea...che dici @Orodicarta sarebbe convincente come argomentazione?? Comunque, scherzi a parte, la tua è una riflessione che penso facciamo sempre quando ci ritroviamo di fronte ad una banconota e/o una moneta. La bellezza è un concetto astratto ed è legato molto all'esperienza soggettiva, alle proprie conoscenze, alle sensazioni ed emozioni che si percepiscono nell'osservare un oggetto che danno gioia e felicità. Ma non possiamo negare che ci sono delle qualità come l'armonia, la tipicità e la caratterizzazione che possono prescindere dalla sfera soggettiva e rendere un'oggetto, nel nostro caso una banconota, bella. Difatti il 50 lire buoi, come detto da @azaad, va contestualizzato ed è stato innovativo sia da un punto di vista stilistico che tecnico per l'epoca. A questo bisogna aggiungere che ci fu il desiderio di avere una banconota che rispecchiasse lo stile, lo spirito ed il carattere italiano e chi meglio di Giovanni Capranesi poteva realizzare il progetto. Infatti, come evidenziato da @prtgzn, fu utilizzato una nuova carta (carta ramiè) più sottile ma che permetteva una migliore definizione della filigrana, maggiore ricerca dei dettagli, accuratezza dei colori e grande attenzione alle raffigurazioni e decorazioni. Quindi il Capranesi è riuscito con la sua maestria e il suo stile a trasferire il carattere italiano dell'epoca nella banconota e a renderla unica. Ricorda per certi versi ciò che aveva fatto con la sua cartamoneta l'Impero tedesco a fine '800 inizi '900. Amo questa banconota e se proprio devo trovargli qualche difetto chissà se fosse stato approvato questo bozzetto come sarebbero cambiati i giudizi: Probabilmente sarebbe stata più affascinante ed espressiva, personalmente mi piace di più ed ecco qui entrano in gioco le emozioni e le sensazioni ... di banconote belle ce sono tante (italiane e estere) e questa rientra tra quelle. Comunque, scusate se vi ho annoiati, ma siete liberi di insultare anche me o di correggere tutte le inesattezze ma preferibilmente dopo i pasti...è più facile digerirli!?5 punti
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Ciao Beppe e grazie anche a te, mi piace che manteniamo viva sta discussione e ragioniamo su questi tondelli che ancora hanno molto da dire...resto e restiamo sempre in attesa di leggere altri contributi, idee o spunti...o anche solo di vedere qualche tondello e da lì che spesso si parte Nel mentre condivido questa con la D che da le spalle alla E... Moneta rara, rara e ancora rara R3 che ancora non avevo in collezione...come conservazione è un po' sotto al livello delle altre sorelle, ma il ritratto e ancora piacevole e i rilievi nel punto interessante, dove la D fa la sgarbata, sono buoni da far vedere bene la variante...il simbolo al rovescio dovrebbe essere un fiore a 5 petali disposto 1-2-2 ma non è visibile. Se qualche amico ha questa variante in collezione e vuole postarla per confronto lo ringrazio...ecco le foto e buona serata.4 punti
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Tutt'altro che "minchiate" caro Cristiano @Asclepia. Ipotesi logiche e razionali. Che purtroppo, per la solita mancanza di documenti, per ora nessuno potrà accettare o confutare. Per quel che mi riguarda accetto totalmente le tue ipotesi. Sarebbe bello che qualcuno del Forum esprimesse le proprie idee. Grazie e Buona Serata, Beppe3 punti
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Ciao Alberto e ciao Rocco...concordo in pieno con il discorso lettere non allineate su DELLE, sul discorso bacche sono sempre cauto perchè in questo caso è davvero difficile capire se mancano per via del conio sporco/usura o se sono rami nati senza bacche, io credo la prima. Poi oltre alle lettere su DELLE altra differenza evidente e la collocazione della data rispetto al valore: in quella di Alberto a essere centrata sotto il 3 e la A di grAna è la spaziatura tra 18 10, mentre negli esemplari di confronto la data è spostata verso destra ed è l'8 ad essere centrato sotto il 3 e la A di grAna...solitamente avevo sempre visto le NAPO come negli esemplari di confronto... Vedi le foto per chiarezza. Poi...ciao Beppe...poni un bel quesito a cui onestamente non ho risposte certe...io credo che i 3 grana e i grana 3 siano stati coniati non solo nel 1810 ma anche dopo il 1810. Dire se son stati coniati prima i 3 Grana o i Grana 3 è cosa quasi impossibile, uno potrebbe ragionare constatando che i 3 Grana sono per la maggior parte in conservazioni più bassa rispetto ai Grana 3 e da questo si potrebbe dedurre che hanno circolato di più, ma in realtà almeno a mio parere sono semplicemente stati coniati peggio dei Grana 3 e spesso confondiamo usura con difetti ab origine e quindi anche questo non è dirimente per capire quale tipo è stato coniato prima. Ancora sempre per ragionare... un'altra cosa che possiamo notare, ma che forse vuol dire niente, è che in tutta la monetazione di FERDINANDO IV troviamo prima l'unità di misura (cavalli/tornesi/grana) e poi la cifra (cavalli 12/ tornesi 10/ G 120/ G 60/ G 20....) come la troviamo appunto sui GRANA 3 per Murat (ha tenuto le cose uguali)...troviamo invece invertita la cosa nella monetazione decimale (40 lire/ 20 lire/ 1 lira/ 2 lire...) e nei 3 GRANA...motivo? Magari è stato fatto per agevolare in qualche modo questo passaggio al decimale, che poi è fallito, aiutava a leggere allo stesso modo le monete, serviva ad abituare? se fosse così potremmo pensare che si iniziò a coniare monete da Grana 3 e poi monete da 3 Grana per arrivare poi alle decimali...ecco mò che ho detto la mia minchiata vi saluto... Cristiano.3 punti
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Trovato sul M.I.R. ! Riferimento : 193/3 Pannuti & Riccio 90/c R22 punti
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Questa mal conservata moneta di Caulonia, che a breve passerà in asta, presenta la seguente scheda descrittiva: Mondo Greco. Bruttium Kaulonia 525-500 a.C. Nomos Ag D/ Apollo avanza verso destra a destra, cervo in piedi a destra, testa rovesciata. R/ Cervo in piedi a destra. Peso 7,7 gr Diametro 23,8 mm MB Appiccagnolo? Tralasciando la mancanza di riferimenti bibliografici e la cronologia che andrebbe senz'altro rivista, in quanto trattasi di un esemplare a doppio rilievo databile non prima del 480/70 secondo Noe e Rutter, sarei molto curioso di conoscere eventuali pareri sull' identificazione del presunto appiccicagnolo (?). https://www.deamoneta.com/auctions/view/783/902 punti
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Ciao Cristiano' Murat ? Condivido il mio modesto esemplare con la D retrograda, che a prima vista ha gli stessi conii e usura del tuo esemplare. Un caro saluto. Rocco682 punti
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Buonasera amici. Riporto su questa per condividere un'altra new entry in collezione Asclepia ... Ho portato a casa pure io un bel quattrino 1798 per i Reali Presidi con data e valore allineati (ho anche un altro esemplare), non è pettinato come quello di Riccardo @Reale Presidio ma secondo me si difende bene, bel colore del rame e per il tipo un BB c'è tutto...che vi pare? Grazie dei pareri e buona continuazione.2 punti
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Ho appena ricevuto questa medaglia, comprata in un’asta internet. Può essere definita una rarità perchè si tratta della medaglia di 2. classe conferita a Daniel Saint in occasione del “Salon de Peinture et Sculpture” al Louvre, anno 1806. ø39,4mm peso: 28,1g (bronzo) Daniel Saint (1778-1847) è stato un ritrattista molto apprezzato ed è considerato uno dei migliori miniaturisti francesi dell’800. Ha iniziato ad esporre al Salon nel 1804, nel 1806 ha ricevuto una medaglia di 2. classe (quella che ho acquistato) e nel 1808 una medaglia d’oro (1. classe) che ha lanciato la sua carriera. Da quel momento ha iniziato ad eseguire ritratti per la famiglia Bonaparte e per i personaggi importanti del tempo. Caduto Napoleone, il successo di Saint non è diminuito: pittore reale, cavaliere della Legione d’onore, ha continuato a ritrarre i membri dell’alta società fino al pensionamento nel 1842. Come esempio della sua opera ecco un ritratto in miniatura di Napoleone: Il “Salon de Peinture et Sculpture” (comunemente detto “Salon”) era un’esposizione che si è tenuta periodicamente all’interno del Louvre dalla fine del ‘600 fino al 1880. Nel ‘700 era riservato ai membri dell’Accademia Reale di pittura, poi era stato democratizzato dalla rivoluzione che aveva aperto a tutti la partecipazione. Napoleone, che dava molta importanza al valore propagandistico e di prestigio dell’arte, lo aveva reso biennale a partire dal 1804 e aveva inaugurato personalmente l’edizione 1806. E infatti il Salon serviva a celebrare la sua gloria. La opere più celebri esposte in quel periodo sono: nel 1804 “Bonaparte visita gli appestati di Giaffa” di Gros, nel 1806 “Napoleone sul trono imperiale” di Ingres, e nel 1808 “La consacrazione di Napoleone” di David. Veniamo ora alla medaglia, e al risultato delle mie ricerche su internet… La faccia con “Napoleon Empereur” è stata eseguita da Andrieu, potrebbe trattarsi del conio già utilizzato per le medaglie “Sacre de Napoléon I en l’an XIII” (1804) e “Bataille d’Austerlitz” (1805). Il rovescio è tipico di un premio: all’interno di una corona d’alloro si legge “Exposition au Salon de 1806” e il nome dell’artista premiato - in questo caso Daniel Saint. Quindi anche se non è indicato esplicitamente si tratterebbe veramente del premio di 2. classe ricevuto da Saint, e non di una medaglia generica ricevuta da tutti gli espositori, o magari solo commemorativa. Ho cercato su internet, ho trovato solamente una medaglia simile ma comunque sufficiente per confermare la mia lettura. Nel 2018 è stata venduta a Ginevra con menzione "Rarissime" la medaglia di 1. classe (quindi d’oro) assegnata a J.-V. Schnetz al Salone 1817. In piena restaurazione Napoleone è ormai sostituito da Luigi XVIII, ma il rovescio corrisponde esattamente. Jean-Victor Schnetz (1787-1870) era nato a Varsailles, figlio di un soldato svizzero della guardia reale. Era molto stimato come pittore di scene storiche (il genere maggiormente considerato nel ‘700 e ‘800) e aveva ricevuto la medaglia d’oro dopo avere mancato il suo ultimo tentativo di ottenere il Prix de Rome: era arrivato 2. nel 1816. Ormai oltre il limite di età, aveva trovato uno sponsor ed era andato privatamente a perfezionarsi a Roma: per questo motivo al Salon 1817 aveva partecipato come “pittore residente a Roma”.2 punti
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pienamente daccordo. Ma mi chiedo se in era covid e perdipiù al Senato quanti inviti possano essere stati diramati. Nessun dubbio sulla valenza e il peso dei partecipanti, ma non vorrei che fosse il solito "ce la suoniamo e ce la cantiamo da soli".2 punti
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Ciao @numys, cominciamo col dire che a mazzette in faccia mi ci farei trattare tutti i giorni volentieri, specie se in FdS (gli euro vanno bene anche qB... ? ) Dal tenore dei messaggi postati mi pare di capire, in sostanza, che l'alto valore numismatico di questa banconota sia da attribuire in gran parte al fascino che esercita, vuoi x soggettivo giudizio estetico vuoi x oggettive caratteristiche tecniche. Quindi diciamo che c'è una forte componente.. "speculativa" nel suo valore di mercato. Insomma, diciamolo, pur essendo molto rara non è affatto introvabile: come dice @jaconico (a ragione secondo me) non è paragonabile alla 1000 lire Barbetti decreto, ad esempio. Seconda considerazione: leggendo il tuo post mi sono ulteriormente convinto che la conoscenza sia un grande viatico x il godimento di un'opera d'arte (non solo numismatica ma in generale). P.S. Quella del bozzetto mi piace mooolto di più di quella emessa. Peccato che non l'abbiano approvata, chissà perché..2 punti
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A me da "in attesa pagamento" è passato a "Ancora qua stai!"... ? scusami, ma provo a riderci sopra... che è meglio.2 punti
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Egregio @kadesh, mi sembra la strada giusta (certo che queste monete sono estremamente rozze...). Ne ho trovata anche io una, grazie al tuo suggerimento e direi che i 20 Nummi di Cartagine possono proprio essere questi. Attendo, comunque, conferme da chi ne conosce la tipologia.2 punti
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sono sparite diverse monete dalla home. però se inserisci in ricerca le trovi ancora. anche Dante2 punti
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Ciao @El Chupacabra purtroppo non ne capisco molto neanche io ma seguo volentieri la discussione per poter imparare qualcosa. Ho provato a fare qualche ricerca e sono riuscito a trovare qualcosa di similare. Che sia forse la giusta strada da percorrere? COSTANTE II, 20 NUMMI https://shop.moruzzi.it/it/costante-ii-nummi-20-647-659-d-c.html https://shop.moruzzi.it/it/costante-ii-20-nummi-647-659-d-c-c-t-x-x-larga-croce-e-stella-sopra-zecca-di-cartagine-qbb-sear-1060.html?___from_store=de Attendiamo gli esperti!2 punti
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Io sono per il piuttosto che niente meglio una in condizioni scarse. Poi ovviamente è una questione soggettiva , ognuno la pensa come vuole. Ad esempio per avere una super rara italiana come la 500 lire Barbetti medusa io pur di averla mi accontenterei di una in conservazione Quasi B. E sarei anche disposto a spenderci centinaia di euro. Perché so già che non potrei mai avere di meglio e la collezione va finita. Me la godrei lo stesso tranquilli .?2 punti
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Buonasera a tutta la sezione. La Napoletana che voglio condividere oggi , non si vede tutti i giorni , presente sui Cataloghi e Manuali da pochi anni , manca in molte Collezioni: Ferdinando IV Piastra 1793 Variante gigli invertiti.2 punti
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Indubbiamente si tratta di una delle banconote più rare e ricercate dai collezionisti per la sua bellezza artististica, per le caratteristiche tecniche innovative introdotte e per la diversa procedura di lavorazione. Il desiderio di inserirla in collezione è forte ma ogni volta si scontra con il dubbio: "Ma forse mi conviene aspettare? ...Può darsi che fra qualche mese il prezzo nella stessa conservazione sarà più basso?" La mia domanda è: "Quale sarebbe la cifra giusta da spendere per un 50 lire buoi in una determinata conservazione? Per esempio ho trovato questo BB+ certificato del 15/06/1915: Quanto sareste disposti a spendere per questo 50 buoi? Chissà che poi me lo ritrovi veramente in collezione.....è un desiderio vediamo..1 punto
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Buongiorno. Sottopongo allavostra attenzione le due foto inserite: sono 10 lire del 1996 spighe corte e spighe lunghe. E' una variante già conosciuta?1 punto
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Complimenti Scudo, nominale che a me ancora manca. Belli i tre puntini di compasso sotto l'orecchio di Ferdinando ?1 punto
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Medaglia celebrativa e devozionale, emessa da papa Pio IX nel primo anno di pontificato (16 /06/ 1846- 15 /06/ 1847), coniata a Roma o Milano.- D/Busto del papa a dx, con berrettino, mozzetta e stola.- R/ Testa del Redentore volta sx,( Salvator Mundi), la medaglia e citata nel Bartolotti a pag.8, I- 7/a.- Ciao Borgho1 punto
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La mia napoletana di stasera, un 100 grana 1785 in modesta qualità ma dignitosa per il tipo secondo me.1 punto
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Ma l'hanno spedita a te!!??? ...sembrano gemelle amico mio. La tua è leggermente meglio conservata ma sono impressionanti le similitudini. Grazie della condivisione Rocco. Belle ste monete amici miei1 punto
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Grazie @vitellio, è esattamente la risposta che mi aspettavo. Mi meraviglia non poco che un codolo di fusione - certamente non comune per gli stateri cauloniati - venga definito "appiccicagnolo", termine che generalmente indica un elemento saldato alla moneta per consentirne l'utilizzo come ciondolo. Per il resto, concordo che sarebbe auspicabile un esame autoptico. Una buona serata1 punto
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A memoria mi pare un altro, che comunque è con la doppia sigla1 punto
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Il codolo è evidente che sia un codolo e parte integrante del tondello... che ci siano codoli peraltro è nella natura della preparazione di molti tondelli ( anche se per Caulonia di solito non sono evidenti). La cosa però che mi colpisce è l'aspetto del resto della moneta : probabilmente fusa e non coniata (pallini diffusi di metallo, rotondità incongruenti, piani approssimativi), come anche un titolo ragionevolmente basso di argento, se la foto è veritiera. Al netto di tutto, credo comunque che possa essere antica... ma per avere certezze una visione dal vivo mi sembra essenziale. Interessante e certamente inusuale. Un cordiale saluto, Enrico P.S. appiccagnolo, non appiccicagnolo, che è termine ben noto per chi si interessa di monete e medaglie dall'epoca medioevale in avanti ...1 punto
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Ti riferisci a questo bozzetto? E' stato semplicemente bocciato da un'apposita commissione interna, non credo che le motivazioni di tale scelta si possono trovare nel web.1 punto
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ho capito cosa vuoi dire. Il problema di quello che vuoi fare tu sono i rischi dovuti al fatto che hai a che fare con beni archeologici che seguono una legislazione tutta loro. Ripeto, nessuno ti vieta di comprare dall'estero. Ma anche dando per scontato che tu conservi foto, fattura, scambi mail, ecc. ecc. quelle monete non possono più uscire da casa tua per una rivendita perchè qualcuno potrebbe sempre obiettare che non sono monete pulite da te ma sono state sottratte al patrimonio dello stato. Sarebbero problemi lunghi, fastidiosi e costosi. spero di essere stato più chiaro. .1 punto
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Per l' attribuzione dell' elmo a calotta ora ritrovato ed attestabile in ambiente etrusco, vale un cenno ricordare ( discussione 'I Focei' 6-Maggio-2019 che al solito non so allegare ) che i Greci di Alalia, nelle cui acque combatterono contro Etruschi e Cartaginesi, diventeranno poi magno-greci, ma al tempo erano Greci esuli dalla città di Focea nella Ionia di Asia minore . Chissà se simili elmi siano anche attestabili nella Ionia anatolica .1 punto
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Tanto importante ma soprattutto piuttosto riservato, dato che se non era per Incuso, a venti giorni dall'evento nessuno pare ne sappia niente.1 punto
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Anche io ho colto l'occasione per imparare una cosa nuova. È il bello del condividere il sapere. Ciao da Stilicho1 punto
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Unisco una pianta della zona archeologica di Elea-Velia con la fotografia di un tratto delle murature in opera poligonale dell' acropoli . Aggiungo da un vecchio ( 1972 ) opuscolo del sovrintendente scopritore di "porta rosa" , Mario Napoli, una pianta della zona dell' antico tempio sull' acropoli con 2 pagine della illustrazione dell' acropoli stessa .1 punto
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Ciao Mi sembra veramente eccesso di metallo. Se scavicchi sul forum ti accorgerai di quante nonete euro presentano questa caratteristica. Il risultato? Quindi quasi comune direi,perciò non aggiunge nulla al valore numismatico,bensí si ferma al facciale. Questa è na moneta cui tengo tanto,perchè ha un forte significato dietro,che tutti sappiamo,perciò va benissimo cosí? Saluti1 punto
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Veramente grazie @Stilicho per il tempo che mi hai dedicato Ora ho veramente tutto per soddisfare la richiesta del mio amico. ... e così ho imparato qualcosa di nuovo anche io....1 punto
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Buongiorno, Sembrerebbe eccesso di metallo. Comunque nulla di rilevante, una semplice curiosità.1 punto
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Sono felicissimo per l’apprezzamento nei confronti della mia moneta. Ringrazio tutti. Gennydbmoney, l’esemplare al post 35, risalente appunto al 2017, l’avevo già ammirato più volte e forse proprio da quella discussione è scaturita la mia passione per questa meravigliosa piastra. Purtroppo,non sono più un giovane di belle speranze ed ho tempo a disposizione per rovistare su internet per confronti ed approfondimenti prima di un acquisto.Ma, essendo ancora molto inesperto, metto in conto di poter ugualmente cadere in tanti errori e fregature. Sinceramente,la moneta di Scudo 1901 mi appare discreta e la ritengo sicuramente al di sopra del qMB. Ne ho viste diverse in condizioni peggiori! Saluti a tutti1 punto
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Anche l' amico Rino si chiedeva cosa fosse il numero 39 e gli ho dato un chiarimento l' altro giorno. in seguito alla riforma monetaria promossa dal Duca nel 1562 venne unificato il sistema monetario del Piemonte e della Savoia e creata una monetazione unica con la sostituzione del sistema di conto a fiorini , grossi ,quarti e denari con il nuovo sistema a lire soldi e denari , "uguale per tutti al di la' e al di qua dei monti". Su questo peso viene utilizzato il valore in fiorini: 3.91 punto
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Diciamo che è tra le 2-3 più belle del regno (io le preferisco il 2 lire in stile liberty ma anche il resto della serie Capranesi non sfigura). In generale le banconote repubblicane sono di una qualità artistica non comparabile con quelle del regno. Però erano altri tempi. Se vogliamo valutare la 50 lire buoi dobbiamo farlo all'interno del contesto in cui fu prodotta. Non credo che ad inizio 900 esistessero molte altre banconote di pari qualità e fascino. Capranesi fece davvero un ottimo lavoro per il periodo.1 punto
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La bellezza della banconota c'è. Ce ne sono di migliori? Certo che sì, poi la bellezza è soggettiva. A mio parere questa banconota, oltre ai bei disegni, ha una particolarità : la carta. Chi ha avuto modo si averla tra le mani si sarà accorto di quanto sia sottile e leggera, che a prenderla in mano si ha paura di strapparla. Credo sia questa la caratteristica che la rende "speciale".1 punto
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Il mio parere è che l'acquisto di questa tipologia vada preso in considerazione solo da chi colleziona esclusivamente l'Italia, dal momento che chi invece fa la tipologica mondiale sa bene che esistono biglietti più rari del buoi che si possono reperire a prezzi di molto inferiori. Capisco che qui si tratta del nostro paese e della nostra storia ma personalmente darei la precedenza a tutt'altri pezzi. E poi (avvertenza: sto per dire un'eresia che mi costerà il favore di mezzo forum!) io tutta questa oggettiva bellezza non ce la vedo. Oddio, il fronte è bello, in effetti, con tutta quella cornice di fronde e pomi, ma il retro, dai... Quell'orizzonte sbilenco e monotono, frutto di misteriosi rimaneggiamenti in fase di progettazione, non c'azzecca per nulla con la bellezza dei nostri paesaggi rurali: sembra di essere nel Nebraska! Certo, è una questione di gusto personale, non metto in dubbio che qualcuno invece ci possa andare matto, ma mi domandavo se sono il solo a pensarla così. Ad esempio, per me è infinitamente più bella la 500 lire mietitrice. Ok, vi ringrazio di avermi letto fin qui, adesso insultatemi pure!1 punto
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Buona serata Dopo tanti monetoni ai quali la fisicità certo non manca, con iconografie importanti di Re, Imperatori e Papi, tutti abbigliati con paludamenti importanti o corazzati, mi fa un po' sorridere postare la moneta che segue. In ogni caso va il mio plauso a chi mi ha preceduto per tutte le loro monete che hanno postate e le interessanti informazioni che le hanno accompagnate; in particolare un ringraziamento a @Philippus IX che ha aperto la discussione. Io vi porto a Venezia e precisamente nel periodo nel quale ha "dogato" Nicolò Tron e cioè dal 1471 al 1473. Dopo due tentativi, di fatto frustrati, in occasione dei dogati di Antonio Venier (1382-1400) e Cristoforo Moro (1462-1471), finalmente la Serenissima, acconsente la coniazione di una moneta, nemmeno tanto grande, che riporti l'effige del Doge in carica. E' un evento eccezionale per due motivi: 1) perché è la prima volta che ciò avviene con il consenso del governo (tanto si ricrederà subito dopo morto il Doge); 2) perché questa moneta è la prima Lira fisicamente coniata e così cessa, in primis a Venezia, la Lira moneta di conto. Dalla rete: Asta Bertolami Lira da 20 soldi, in argento, titolo 0,948 – mm. 28-29 – gr. 5,74-6,52 D/: NICOLAVS TRONVS DVX foglia d'edera, busto del doge barbuto volto a sinistra con corno ducale; sotto il busto un ramo con tre foglie d'edera R/: SANCTVS MARCVSleone in soldo che regge il libro con le zampe anteriori, il tutto in una corona legata da nastri Congiuntamente alla Lira, venne disposta l'emissione della 1/2 Lira, che resterà solamente un progetto, stante la dipartita del Doge pochi giorni prima di iniziare la coniazione, nonché la coniazione di un bagattino in rame. Bagattino, in rame, mm. 19-20 – gr. 2,08-2,98 D/: NICOLAVS TRON VS DVX °busto del doge barbuto volto a sinistra con corno ducale in cerchio di perline; R/: °SANCTVS °MA RCVSVleone alato e nimbato, rampante verso sinistra, regge il vessillo crociato con le zampe anteriori Altre tipologie di Bagattino risultano emesse, ma in pochissimi esemplari, e senza che ci siano decreti ad essi relativi, salvo uno che prevede l'invio di bagattini a Verona e Vicenza, ma sembra che l'intenzione sia restata tale. Ho letto dei difetti fisici degli Asburgo, ma anche il nostro Doge Tron non era da meno ... ce lo conferma un suo contemporaneo, il senatore Malipiero, che così ce lo descrive: "de grave natura, grosso, bruto de faza"; (con la barba ispida lasciatasi crescere per lutto, dopo la morte del figlio a Negroponte - Eubea); "avea brutta pronunzia in tanto che parlava spumava pé labbri" . Alla morte del Doge, il Governo della Serenissima ritornò sui suoi passi e si decise che l'immagine del Doge dovesse essere quella abituale, cioè inginocchiato davanti a San Marco, perché: "I signori tiranni si mettono in medalia e non i cavi de repubblica" (I Signori tiranni si mettono in moneta e non i capi di una repubblica) saluti luciano1 punto
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Il fatto che nel CNI il denaro CVNRADV)REXII comparisse da ultimo tra i denari e che più di 15 anni or sono Metcalf me ne avesse mostrato uno con identica legenda rinvenuto a Cipro, ma con alcune caratteristiche che al tempo mi avevano fatto pensare ad una contraffazione coeva, in passato mi aveva fatto sospettare che potesse esserlo anche l'esemplare pubblicato nel Corpus e che per tale motivo, nonostante legenda e peso, fosse stato elencato in quella posizione. La fotografia pubblicata del resto, come detto già da Matteo, non consente di averne una buona visione. Tuttavia, di recente ho potuto studiare bene un altro esemplare da ritrovamento certo, che sembra avere caratteristiche simili al pezzo di VEIII e posso dire che si tratta di una delle prime emissioni, probabilmente la prima, in forma sperimentale e durata in un periodo abbastanza limitato nel tempo (sulla possibile datazione in senso più stretto e sulla sua rarità ho scritto in un nuovo articolo in corso di stampa e scriverò più diffusamente a proposito del ritrovamento in questione, anche perché ci sono molti altri denari interessanti associati che possono aiutare a capire meglio anche questa emissione). Infatti @fracrasellame in quello che ho visto io non mi pare che lo stile sia "più evoluto" (che brutto concetto...però) dei cosiddetti denari "primitivi", ma solo leggermente diverso per certi punzoni impiegati.... Riguardate bene per ciò tutti i "primitivi" e affini che vi passano sotto gli occhi perché magari può uscire qualche bella sorpresa come questa (mi sarebbe utile anche per l'istogramma dei pesi ;)). Altra sorpresa che potrebbe uscire, come vi avevo accennato a suo tempo, potrebbe invece essere una ribattitura :rolleyes:. Un caro saluto a tutt* MB @@dizzeta mi dispiace ma mi pare evidente da quello che ho scritto sopra che secondo me la teoria del DVX II non regge, se non fosse anche altro perché il numerale segue chiaramente la parola REX.1 punto
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