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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/04/22 in Risposte
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Buonasera...voglio indispettire il creatore del post, me ne frego del titolo e ne posto diciannove..ne mancherebbero tre della mia collezione ma questa è la foto più aggiornata che tengo, mancano ancora diversi tondelli per arrivare ad avere tutte le varianti, ma già vedere tutte queste sorelle assieme non è facile Buona serata amici.7 punti
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La mia Piacenza con i Gazzettini di Quelli del Cordusio https://youtu.be/g1WNvpp3qWU4 punti
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DE GREGE EPICURI Molto interessanti i denari del Limes appena postati. Scusate se ora ripeto cose già dette, ma alcuni degli interessati probabilmente (per ragioni anagrafiche!) non le conoscono. Circa 14 anni fa su questo argomento abbiamo avuto una lunghissima discussione (https://www.lamoneta.it/topic/37168/denario-di-bronzo/) e successivamente ad essa è uscito, su Monete Antiche n.46 del luglio-agosto 2009, un articolo intitolato "Suberati e denari di bronzo", a cura di Fabio Bourbon e del sottoscritto. Niente di particolarmente originale, una esposizione dei fatti già noti, con qualche ipotesi. Poco dopo (ottobre 2010) sul numero 1/26, anno XI, della rivista TICINUM del circolo di Pavia è uscito un articolo ("Denari imperiali in bronzo, ecc") che conteneva anche una sorta di silloge di Denari del Limes, in tutto ben 243 (AA: Mazza e Tredici).Plautilla è ben rappresentata, mentre mi pare che manchi Orbiana. Purtroppo, se Monete Antiche del 2009 è di difficile reperimento, Ticinum è praticamente introvabile (io però ne ho una copia).3 punti
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Intanto vi condivido le mie foto del pezzo che mi ha spinto a puntare sul sestetto Moneta che così non compare spesso Purtroppo è stata pulita, ma gli hairlines non sono così evidenti, vediamo come evolverà la patina @Scudo1901 @piergi00 @simonesrt @ilnumismatico che ne dite?3 punti
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Moneta davvero affascinante e argomento che mi interessa molto. Anche io spero che prima o poi ci sia chi si occupi di questo argomento e magari pubblichi delle ricerche. Nel frattempo posto i miei in collezione. Marco3 punti
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Cari lamonetiani direttamente proveniente dall’asta Nomisma 64 del 17 dicembre scorso, questo grande modulo si presenta con un esemplare che unisce il più ricercato millesimo della serie di questa monetazione per Cosimo III, l’anno della transizione verso Gian Gastone, il cui tollero 1723 e’ l’unica data meno rara rispetto al predecessore, a una buona qualità, fatta di rilievi quasi intatti con patina di antica collezione. Non è FDC pieno, mi rendo conto, e ce ne manca, ma mi è subito piaciuta. Buona serata2 punti
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È da tanto che, colpevolmente, non aprivo una discussione sul forum ma il mio tempo libero purtroppo/per fortuna è sempre meno e cerco di dividerlo adeguatamente fra le mie passioni ed interessi. Di recente c’è stata un’interessante asta che ha messo all’incanto un’intera collezione che ha creato bagarre fra numerosi collezionisti. Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato l’interesse suscitato, oltre quello ovvio alla moneta, verso i cartellini della vecchia collezione. Solitamente quando si compra una moneta il tondello resta “anonimo”, riparte da zero nelle mani del suo nuovo possessore destinando all’oblio chi prima di lui ha curato e coccolato quella moneta, un triste destino per noi collezionisti. Un semplice pezzettino di carta che accompagna la moneta invece ha permesso di non far cadere nel dimenticatoio il precedente possessore, un dovuto rispetto a chi prima di noi ha permesso che la moneta sia finita in mano nostra. Insomma una sorta di immortalità oltre che per il tondello, anche per chi prima di noi lo ha avuto. Una visione forse un po’ troppo romantica e poco legata all’attuale momento storico del collezionismo in cui il pensiero predominante è dettato da due sole parole: “Quanto vale?”, ma permettetemi questa visione forse più adatta ai tempi che furono e nel vedere l’interesse per i cartellini, che spero non sia motivato dal pensiero di un surplus sul valore economico, mi ha fatto comprendere che qualche “vecchio romantico” numismatico ancora c’è e questo è un bene per la Numismatica. Fatta questa doverosa e piacevole premessa passerei a parlare di una moneta ora in mio possesso ma sui cui sono riuscito a ricrearne parte dei suoi passaggi di mano nel tempo. Chi mi conosce sa della mia passione mai sopita per i cavalli. La moneta del popolo per eccellenza ricca di tipologie e di innumerevoli varianti e questo la rende, a mio avviso, il motivo sul perché sia tanto apprezzata dai collezionisti. Ognuno di noi credo possa vantare di avere in collezione un esemplare particolare, raro, o magari non ancora censito. Avendo per scelta ridotto la mia raccolta a pochi esemplari e cercando di studiare a fondo queste poche monete, periodo storico compreso, mi capita sovente di vedere gli stessi esemplari transitare di asta in asta nel tempo a conferma che le monete restano… i collezionisti passano. La ricerca continua di esemplari da censire mi ha portato a scoprire diversi passaggi d’asta di una moneta ora presente nella mia collezione. Una semplice curiosità ma che fa apprezzare ancor di più questo piccolo tondello di rame passato di mano in mano per tanti anni alimentando anche, senza negarlo, un po’ di ego del sottoscritto inorgoglito sapendolo passato in alcune collezioni importanti del passato. La prima notizia su questo cavallo lo troviamo nel “ragionamento” di Giovan Vincenzo Fusco Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia edito nel 1846 dalle stamperie del Fibreno a Napoli (il Fibreno è un breve corso d’acqua che scorre a pochi metri dalla mia casa natale… segno del destino? ?). Il “ragionamento” del Fusco, illuminante per l’epoca, non è però esente da qualche imprecisione in quanto questo cavallo viene riportato come battuto nella zecca di Capua. Ve lo presento: Da Fusco 1846, Tav. IV, nr. 3 Passano gli anni e si arriva al 1882 dove, per la legge di cui sopra che non ammette deroghe al fatto che le monete restano mentre i collezionisti passano, questo cavallo, assieme alle altre monete della collezione Fusco, viene messo all’incanto. Pur se nel catalogo della collezione la moneta non è riportata tra le poche e sicuramente più meritevoli di figurare nelle tavole, la sappiamo presente perché al lotto 2149 leggiamo la descrizione di 6 cavalli con relativi riferimenti ed uno di essi è riferito proprio al lavoro del Fusco, tav. IV numero 3. Non so chi abbia preso la moneta ma di certo dopo è finita nella collezione Cora perché nel successivo passaggio, cioè la vendita della collezione San Romé del 1924, la ritroviamo al lotto nr. 2343 proprio con l’indicazione del passaggio precedente (collezione Cora nr. 167). Con relativa immagine nelle tavole. Passano gli anni ed ecco che, all’inizio del nuovo millennio, la moneta viene riproposta in un listino di vendita della ditta Baranowsky di Roma. Un sorriso, una stretta di mano e da allora questo cavallo riposa con me. Per concludere questa è una mia storia ma sono certo che molti di voi ne hanno altre da raccontare. Vi invito a farlo in modo da non tagliare quel legame che unisce noi collezionisti di oggi con quelli del passato onorando la loro memoria. D.F.2 punti
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Buonasera a tutti, tra una canzone e l'altra del Festival di SanRemo divago con la mia passione, le monete.? Vi presento una recente acquisizione in Collezione Litra68, lo so, sono un Camaleonte Numismatico ? Zecca di Messina Denaro Enrico VI con il figlio Federico II Ma chi era Enrico VI ? Come al solito riporto quanto preso dal Web. Fonte Wikipedia. Magari se si vuole approfondire ed integrare con le vostre monete ne sarei onorato. Enrico VI di Hohenstaufen, detto il Severo o il Crudele[1] (Nimega, 1º novembre 1165 – Messina, 28 settembre 1197), è stato re dei Romani (1190-1197), imperatore del Sacro Romano Impero (1191-1197) e re di Sicilia (1194-1197) col nome di "Enrico I di Sicilia". Era il secondo figlio dell'imperatore Federico Barbarossa e della sua consorte Beatrice di Borgogna. Ben istruito in lingua latina, oltre che in diritto romano e canonico, Enrico era anche un mecenate dei poeti e un abile poeta lui stesso. Nel 1186 si sposò con Costanza d'Altavilla (da cui ebbe il suo famoso figlio Federico II di Svevia), figlia postuma del re normanno Ruggero II di Sicilia. Enrico, bloccato nel conflitto degli Hohenstaufen con il Casato di Welfen fino al 1194, dovette far valere le pretese ereditarie della moglie nei confronti del nipote conte Tancredi di Lecce. Il tentativo di Enrico di conquistare il regno di Sicilia fallì durante l'assedio di Napoli nel 1191 a causa di un'epidemia, con l'imperatrice Costanza catturata. Sulla base di un enorme riscatto per la liberazione e la sottomissione del re Riccardo I d'Inghilterra, conquistò la Sicilia nel 1194; tuttavia, la prevista unificazione con il Sacro Romano Impero alla fine fallì a causa dell'opposizione del papato. Enrico minacciò di invadere l'Impero Bizantino dopo il 1194 e riuscì a ottenere un riscatto, l'Alamanikon, dall'imperatore Alessio III Angelo in cambio dell'annullamento dell'invasione. Egli rese il regno di Cipro e il regno armeno di Cilicia soggetti formali dell'impero e costrinse Tunisi e Tripolitania a rendergli omaggio. Nel 1195 e nel 1196 tentò di trasformare il Sacro Romano Impero da monarchia elettiva a monarchia ereditaria, il cosiddetto Erbreichsplan, ma incontrò una forte resistenza da parte dei principi elettori e abbandonò il piano. Enrico si impegnò a partecipare ad una crociata nel 1195 e iniziò i preparativi. Nel frattempo, nel 1197, Enrico soppresse una rivolta in Sicilia. I crociati salparono per la Terra Santa nello stesso anno, ma Enrico morì di malaria a Messina il 28 settembre 1197 prima che potesse unirsi a loro. La sua morte fece precipitare l'Impero nel caos della disputa sul trono tedesco per i successivi diciassette anni. Saluti Alberto2 punti
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Delmazio non può essere in quanto non fu mai augusto, ma solo cesare e qui pare di leggere proprio ..AVG. Anche a me pare di leggere ...TIVS che ci starebbe solo con Costanzo II. Allego questo link esplicativo delle GLORIA EXERCITVS con un labaro: Type 30 (tesorillo.com) Magari con moneta in mano @apollonia vede qualcosa in più. Buona serata da Stilicho2 punti
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Complimenti @Litra68 continua così e non di distaccherai più da questa monetazione!!! Aggiungo solo i riferimenti.... Spahr 35 MIR 58 peso tra i 0.450 e i 0.800 e il mio solito bricollage visto che anche questa monetina presenta tante piccole differenze del volto Ciao Mauro2 punti
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Buongiorno,mi scuso se non ho anticipato che le foto delle monete che ho postato non appartengono alla mia raccolta ma sono immagini reperite in rete di esemplari passati in asta,se ricordo bene ne avevo trovati 5 esemplari... Per il discorso di contribuire alla ricerca è da prendere in considerazione il fatto che per verificare la disposizione dei gigli bisogna osservare esemplari in buona/ottima conservazione, è purtroppo non è una spesa indifferente,almeno per me,poi magari ci sono anche esemplari in conservazione media che hanno conservato i gigli nella loro interezza ma generalmente sono quasi tutti lisi... Personalmente non ci avevo mai fatto caso a questa variante,anche perché la monetazione di Carlo di Borbone non è di mia preferenza... Comunque credo che non passerà molto tempo prima di veder pubblicata questa variante...2 punti
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Per questa moneta ero molto indeciso: interessante, ma le dimensioni micro mi hanno frenato. Ho acquistato pezzi multipli di Falcone/ Borsellino perchè sono frammento di storia dell'Italia e perhè ebbi l'onore di conoscere Borsellino 16 giorni prima della sua tragica fine e.....mi commuovo al pensiero.2 punti
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Grazie per il suggerimento! Si alleggeriscono un poco ma deve esserci qualcos'altro, di cui non riesco a raccapezzarmi: 31 kb è un quinto di 150! Ecco un cent "Indian head" del 1908, ultimo anno di conio, senza segno di zecca (Philadelphia?). La tipologia è una delle più comuni, ma a mio parere la conservazione è attorno allo SPL. Magari non si vede benissimo dalla foto ma si legge ancora la parola "LIBERTY" sulla fascia attorno alla testa del pellerossa. Questo infatti mi è venuto a costare ben il... quintuplo dello standard ciotolesco2 punti
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Salve Vietmimin e grazie per la conferma. Ringraziamento esteso naturalmente agli utenti che cito in ordine di intervento: joannes carolus, modulo_largo e Stilicho. apollonia2 punti
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Alla lista dei prodotti esauriti oggi si aggiunge anche il rotolino 2 euro “Falcone e Borsellino”2 punti
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Ma che dici?...dalle mie parti in questi casi parte subito questo pezzo: ...e guarda che se non torni a giocare mi faccio accompagnare da @nikita_ con la lapa fino a casa tua e stai certo che inizierò a tirare cuticchie alla tua finestra fino a quando non verrà a prendermi la neuro?2 punti
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Da un piccolo diobolo di Taranto, 2 figurazioni di guerrieri . Particolare e non comune, al diritto la testa della guerriera Atena che indossa un elmo corinzio invece del più consueto elmo attico : al rovescio l'eroe dei guerrieri, Eracle, anch' egli in postura meno consueta, che combatte contro il leone di Nemea . L' esemplare passerà ad inizio Marzo in asta MDC.Monaco 2 al n. 4 .2 punti
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Assolutamente d’accordo con chi mi ha preceduto, una “bella moneta” degna di questo appellativo. Molto piacevole, rilievi freschi, “non sarà FDC” ma a noi piace ? moneta invidiabile. ps. Certo che Cosimo III non era tutto sto bel vedere... N.2 punti
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Resta a giocare lo stesso e come si dice da noi..... Futtitinni! parola universale siciliana2 punti
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Scusa @Lorenzo999Lorenzo potresti dare qualche riferimento bibliografico circa l'uso nel periodo repubblicano romano di sigilli in rame per salumi e contenitori di liquidi... sarei interessato ad approfondire... Ciao Mario2 punti
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Programma Finlandia 2022. https://moneta.fi/en/issuing-program/265-issuing-program-2022 La prima 2€ commemorativa è già uscita. I prezzi delle FDC lasciamo perdere... Solo la spedizione 50€. Non è un paese per poveri ?1 punto
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La mia l’ho già detta: grande acquisto per uno scudo davvero difficile da reperire ????1 punto
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Non devi assolutamente chiedere scusa. Sei stato gentilissimo, ti sei fatto parte in causa ed è quello che conta. A chi poi appartengano le monete è fatto del tutto secondario. Altri collezionisti, invece, avranno letto, magari avranno avuto a che fare, in un modo o nell’altro, con questa variante, ma si sono astenuti dall’intervenire o dall’esporre una loro opinione. In definitiva, di queste monete ne circolano, visto che si trovano nelle aste, dove l’ho acquistata anch’io. È da appurare in quale rapporto rispetto alla versione 2/1 ( è vero che i gigli si trovano in un punto di grande usura, ma ciò vale sia per la 1/2 che per la 2/1 ). Proprio per questo sarebbe stato ed è utile conoscere quanti fra di noi posseggano o si siano imbattuti con la Sebeto (di qualsiasi anno) con la presenza della variante. Non è la prima volta che in questo forum si cerca di risalire, approssimativamente, al numero di esemplari attualmente in circolazione di una data moneta. Penso, però, sia anche il caso di rivolgermi al “Gigante” e ad altri cataloghi di riferimento per segnalare la presenza sul mercato di Sebeto con la caratteristica dei gigli a piramide. Ringrazio e saluto tutti.1 punto
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Ciao Apollonia. A mio parere è difficile attribuirla a Delmazio ma dovrebbe comunque essere un Gloria Exercitvs con i due soldati ed un labaro. Per quel che riesco a vedere al dritto nella legenda a dx mi sembra di leggere TIVS AVG ma propendo più per Costanzo II°. Saluti.1 punto
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Ciao e benvenuto sul forum. È buona norma non attaccarsi ad una altra discussione, soprattutto se non inerente e di vecchia data. Ti consiglio di aprirne una nuova allegando foto del dritto e del rovescio della tua moneta e indicando il peso ed il diametro della stessa. Ciò consentirà alla tua moneta di avere la giusta visibilità. Comunque, non preoccuparti: all'inizio capita di sbagliare; poi diventerà tutto più facile. Buona serata da Stilicho1 punto
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Dico che hai incamerato l’ennesimo pezzo ostico da reperire, a un prezzone e in conservazione gradevole! Lo scudo 1816 è sempre più in ottima compagnia1 punto
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Ciao @nikita_. concordo con te, con 5 euro siam off-topic per questa discussione. Comunque @Wilhelm Jean hai postato una bella monetina che solitamente, solo in conservazione inferiore si trovano a 1 euro o meno. Per la mia esperienza 5 euro è un buon prezzo. Guardando queste foto, come conservazione gli darei comunque un XF, BB+ Saluti1 punto
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Grazie per la risposta, purtroppo sono "solo" 4? allora effettivamente ci avevo preso, vorrei avessero più patina, sono un pochetto troppo "lucidi" a mio avviso. Ma il tempo e una giusta collocazione rimedieranno.1 punto
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Salve, la moneta in questione dovrebbe essere questa, classificata al n 117 del volume "La moneta Napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503 - 1680" di Pietro Magliocca, ed. Nomisma 20201 punto
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Certamente non ha nulla a che fare con quella in link, dato che quella era una moneta per il 50° anniversario della Associazione Pietro e Paolo. Logica vorrebbe che stia iniziando una nuova serie di 12 monete sugli Apostoli.1 punto
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Ciao, sono sei grossi di Simon Boccanegra Doge I probabilmente coniati nel secondo dogato del Boccanegra. A fine leggenda del diritto noti PRIMV'. Generalmente sono abbastanza ben conservati specie gli ultimi due.1 punto
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Il divisionale è molto interessante e non solo perché esso si ricollega alle serie cd. degli "Ecisti" (post 450 a.C.) per il diphros (lo "sgabello" sul quale è appunto seduta la figura maschile panneggiata) ma in quanto il tipo unifica tre varianti di uno stesso nominale (diobolo nel caso di partizione ternaria dello statere, triemiobolo in caso di divisione binaria). A quella sopra illustrata si possono infatti aggiungere i tipi diphros/conocchia e diphros/lira, quest'ultima variante di estrema rarità e rappresentata da appena due esemplari (SNG BN 1654 = de Luynes 369 e CNG 436, 2019, 10). LHS Numismatik AG, 435, 2005, 95 (gr. 0,78) CNG 436, 2019, 10 (gr. 0,79)1 punto
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Lancio il sondaggio: a chi andrebbe bene il prossimo mercoledì (9 febbraio)?1 punto
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Nuovo arrivo : Soldo Sardo 1768 Carlo Emanuele III - Cudazzo 1075a R51 punto
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Dalle reminiscenze di chimica inorganica svolta ai tempi del liceo, direi che per prima cosa bisognerebbe guardare alla tavola periodica degli elementi. La tavola ci dice che l'argento ha un solo numero di ossidazione, ovvero +1. Perciò, mi verrebbe da dire che, reagendo con l'ossigeno, l'argento può dare vita ad un solo composto, ovvero l'ossido di argento (Ag2O). Allo stesso modo, legandosi con il cloro, avremo un solo cloruro d'argento (AgCl). Credo che questa dovrebbe essere la risposta al quesito. Ovviamente, se ho sbagliato qualcosa, fatemelo sapere.1 punto
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Un saluto a tutti, in particolare all'amico @sandokan sempre squisito e con il quale concordo: non è il mio campo. Però, da vecchio lettor di segni, concordo sull'ipotesi dell'aleph, la somiglianza mi sembra davvero alta. E trovo di estrema suggestione le due file parallele di segnetti che corrono lungo altrettanti bordi dell'anello. Alla mia età non temo più il rischio di dire scemenze, quindi... la dico!: sembrano davvero segnetti affini alla scrittura cuneiforme. Il che non implica affatto che l'oggetto risalga a una così remota antichità. Sebbene la forma grezza, oserei definirla an-anatomica, dell'anelletto appaia ben diversa dalla modernità, anche non recente. E il potenziale (sottolineo: potenziale) (ripeto: potenziale) (ribadisco: potenziale) connubio fra alfabeto ebraico e segni mesopotamici è evenienza storicamente tutt'altro impossibile. Speriamo che l'amico @Oronzo (complimenti per ? la qualità delle foto) possa aiutarci indicando, nei limiti del possibile, quel che si sa della probabile localizzazione geografica originaria dell'oggetto.1 punto
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Questa foto, bella e chiarissima, è di aiuto per una datazione del monile che è stato realizzato in una lega di bronzo : la patina omogenea che lo ricopre è molto spessa, e questo mi fa pensare che sia un anello decisamente antico. Questi oggetti mi appassionano ma non ho alcuna cultura in materia, quindi mi astengo dall'azzardare una data che potrebbe risultare errata anche di qualche secolo.... Sentirei volentieri il parere di @Corbiniano , un grande esperto in Araldica, anche se non credo che questo sia il suo specifico campo ma sicuramente un suo parere sarà più illuminante del mio. Buona serata, Oronzo.1 punto
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Nella settimana di SanRemo anche questo giovedì ha visto un buon numero di partecipanti protagonisti alle nostre riunioni. Abbiamo affrontato diversi temi e sopratutto parlato delle conservazioni e di quali metodi usare per evitare danni alla carta. Settimana prossima il discorso sarà incentrato quasi interamente su questo argomento. Consiglio di non perderlo. Molto probabilmente sposteremo a mercoledì per permettere ad altra gente che giovedì non può di partecipare. Il giorno lo discuteremo in questi giorni. L’argomento invece è quello sopra citato ed è davvero interessantissimo. Non mancate! Al prossimo appuntamento!1 punto
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C’è Efeso, Dium, Petra, Thyatira, Sinope, Neapolis (Siria), Beroea, Stobi, Perinthus, Deultum… e tanti altri! La tua moneta è il Varbanov 3843: Un rovescio con poca fantasia, ma un bel ritratto e fa sempre piacere vedere una provinciale in questo stato.1 punto
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I busti raffrontati sono quelli di Gesù e Maria, mi risulta conosciuta in bronzo/ottone ma non in argento, rara. Ciao Borgho1 punto
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Intervieni dopo quattro settimane per dire ciò che già è stato detto e riesci anche a sbagliare? Grande.1 punto
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Il dubbio potrebbe definitivamente risolversi chiedendo alla casa d'asta se le monete sono accompagnate dal cartellino o di documentato di acquisto originale... Provvederò!1 punto
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https://www.acsearch.info/search.html?id=5545779 Questo dovrebbe corrispondere esattamente al tuo. Controlla perché sono con il cellulare e faccio fatica a fare i l confronto diretto. Ciao Alessio1 punto
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C'è scritto Republique Française, 25 centimes, 1904, cosa vuoi identificare ? Se fosse fior di conio varrebbe anche 200 ma così malridotta non vale nulla.1 punto
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La mia napoletana di stasera, un 100 grana 1785 in modesta qualità ma dignitosa per il tipo secondo me.1 punto
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Il primo 6 risulta aperto in quasi tutti gli esemplari,è proprio una caratteristica,si vede che quasi subito si era danneggiato il conio.1 punto
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Secondo il Gigante online, 31 volte in pochi anni, ovviamente è possibile che ci siano più passaggi della stessa moneta in aste diverse Numeri alla mano, rispetto ad altri scudi rarissimi è innegabilmente molto più frequente, e chi si accontenta di una conservazione fino a BB (e ha denari da spendere per prenderla) la trova in poco tempo. A me manca, e quando capiterà un esemplare non restaurato / non lavato / non pulito maldestramente e a un prezzo che riterrò giusto, la prenderò. Senza fretta P.S: nella Nomisma 57 uno dei due esemplari proposti è stato ritirato (Lotto 1811). C'era stata una discussione in proposito, non ricordo se qui o sul forum di ebay, ho comunque ripescato il confronto. La N di Zecca nel 1811 sembra più vicina alla corona, e il primo 6 sembra "rovinato" in modo diverso dal caratteristico difetto di conio del 1866 N. Per commenti su questo pezzo coinvolgerei quello che a mio avviso è il massimo conoscitore degli Scudi Sabaudi, Eros @furia781 punto
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