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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/08/22 in Risposte
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Napoletane "particolari" quelle che vi presento stasera: Piastre di Ferdinando II : 1832 reimpressa 1834 BOMBA 1840 collo a punta 1841 testa grossa 1842 BOMBA-BOMBA 1847 reimpressa 1848 reimpressa5 punti
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Invece secondo me mia moglie chiederebbe il divorzio o mi manderebbe ad arare i campi con i buoi ....altro che regalo?5 punti
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Buongiorno, oggi girovagando per il web ho trovato la seguente immagine che mi ha incuriosito: lì per lì avevo ritenuto fosse un tesoretto composto da una produzione imitativa “orientale”… invece si tratta di “bratteati”. https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=772836709874964&id=100014459260167 Si tratta di un termine che indica un fenomeno e una produzione di cui conoscevo l’esistenza ma non nel dettaglio. L’inizio della cronologia dei “bratteati” si colloca un po’ al limite superiore dell’arco temporale della presente Sezione ma il fenomeno inizia nel III secolo d.C. per poi continuare anche dopo la caduta dell’Impero. Mi affido un po' pertanto alla comprensione dei Curatori di Sezione!! Con il termine suddetto si indica un fenomeno e una produzione di cui conoscevo l’esistenza ma non nel dettaglio. L’inizio della cronologia dei “bratteati” si colloca un po’ al limite superiore dell’arco temporale della presente Sezione ma il fenomeno inizia nel III secolo d.C. per poi continuare anche dopo la caduta dell’Impero. Ebbene sì, lo confesso, il tema “cosa c’era oltre il Limes” mi ha sempre incuriosito. La semplice dicotomia “romano= civiltà, barbaro=selvaggio” non mi convince, si trattava verosimilmente di altre culture semplicemente non attratte dallo “roman style of life”, con radici culturali basate su altri canoni e nell’insieme si tratta di un argomento molto articolato, di difficile esposizione in poche righe. Il Limes non era un confine così insuperabile anzi, specie per motivi commerciali vi era un passaggio di persone in uscita e in entrata nell’Impero. Ad esempio mercanti, esploratori e geografi romani arrivavano fino al Mar Baltico ed oggetti di produzione romana si trovano anche ben distanti dai confini imperiali. Altrettanto spesso anche “barbari” passavano la frontiera imperiale ed entravano nello stesso. Magari portando con sè materiali provenienti da terre lontane come ad es. l’ambra che arrivavano fino ad Aquileia e qui lavorata negli opifici e distribuita per il Mediterraneo. La foto apre uno squarcio su un periodo molto tribolato per l’Impero (ovvero al momento della sua decadenza e crollo) e quindi sulle popolazioni germaniche che si ritengono distanti mentre in realtà avevano contatti mediati con l’area imperiale. Il tesoretto dell’immagine è stato rinvenuto in Danimarca ed è costituito da bratteati: vi riporto la descrizione. Bratteati scandinavi d'oro, circa 500-550 d.C. dal Museo Nazionale della Danimarca, ritrovate a Gudme, una città nel centro della Danimarca con situata nel comune di Svendborg sull'isola di Funen nella regione della Danimarca meridionale. Ma cosa erano i bratteati? Un bratteato (dal latino bractea, sottile pezzo di metallo) è una moneta piatta in oro o argento ottenuta su lamina, battuta su una singola faccia. Furono prodotti principalmente in Europa centro-settentrionale durante la Tarda antichità e il Medioevo. Nella Tarda antichità (V-VI secolo) nei territori danesi (circa 300 esemplari), norvegesi (390), Gran Bretagna (30) e vari paesi a sud della Danimarca (20) dischi circolari di lamine in metalli preziosi vennero lavorati per produrre delle imitazioni dei medaglioni imperiali del Basso Impero. Un esempio dei prototipi presi ad esempio può esser questo medaglione di Valens: Roman gold medal of Emperor Valens, made 375-78 AD. Part of the treasure of Szilágysomlyó (Şimleu Silvaniei), c. 525-550 AD. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:KHM_Wien_32.482_-_Valens_medal,_375-78_AD.jpg Non si tratta dell’unico esemplare di medaglioni presente nel Tesoro di Szilágysomlyó, se siete interessati ad approfondire vi segnalo altri esemplari al seguente link: https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Medallions_of_Szil%C3%A1gysomly%C3%B34 punti
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Aggiorniamo la conta della banconota più rara della mia collezione. Alla fine non ho resistito alla tentazione (che mi portavo dietro da quasi due anni) e ho acquistato la 1000 lire Capranesi 17/3/1936 con soli 200 mila esemplari e considerata da tutti i cataloghi da me visionati R4. È vero, avevo già la stessa tipologia, questa banconota è per ora la seconda della mia collezione che presenta una scritta (la prima è la 1000 lire decreto ma li stiamo parlando pure di un R2/R3 altrimenti inaccessibile). Sono arrivato al punto della mia collezione dove per aggiungere qualcosa devo spenderci almeno 100 euro (anche per cose comuni). Quindi mi sentivo che era arrivato il momento di “dare spessore” alla collezione aggiungendo una banconota che in pochi hanno. Qui si aprono altre considerazioni da fare, è vero che non fa tipologia e quindi è poco cercata, è vero che potevo usare i soldi spesi magari per aggiungere un’altra banconota che mi mancava alla collezione. Sono soddisfatto dell’acquisto, posso dire di avere una banconota di difficile reperibilità, ora mi aspetta un riposo lungo dagli acquisti ma vabbè ? Ps. Alla fine l’ho fatta mia per 200 euro perizia inclusa. Pareri sulla conservazione ?3 punti
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Fortunello, starai sempre a contatto con la natura.... cosa puoi desiderare di più? Non era peggio se era una 500 lire mietitrice? ti dovevi vestire da donna ed a seno nudo stare in mezzo la paglia che punge e porta prurito!3 punti
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Così, in H.N.Italy al n. 2678, è censito il piuttosto raro piccolo bronzo, che passerà a fine mese in asta Leu 19 al n. 72 .2 punti
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Tornando al discorso bratteati e al citato sito di Gudme in Danimarca, ampio insediamento costituito da più fattorie e luogo di culto sviluppatosi a partire dal III secolo d.C. Per approfondimenti: http://vikingekult.natmus.dk/en/foerkristne-kultpladser/noeglepladserne/gudme/ Vi segnalo un altro esemplare proveniente dal sito: Un bratteato scandinavo d'oro ( ca 500-550 d.C.) scoperto sull'isola di Funen, Danimarca. Presenta legenda incomprensibile ᚺᛟᚢᚨᛉ ᛚᚨᚦᚢ ᚨᚨᛞᚢᚫᚫᚫᛚᛁᛁᚨ ᚨ-- in caratteri runici (forse dedicatoria a Odino). Il bratteato è ospitato con molti altri al Museo Nazionale di Danimarca. (DR BR42). https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=772838599874775&id=100014459260167 Il pendente con le tre figure antropomorfe presente nell’immagine del tesoretto (in basso a sn) può esser visto in dettaglio al link: https://artsandculture.google.com/asset/gudme-2-large-gold-bracteate-unknown/cQHkquR4u6Q8gQ Bratteato. 5,54g, H 3,6cm, In basso 3,3cm. V-VI secolo d.C.. Ciondolo a forma di disco realizzato in placca aurea con bordo perlinato. Intorno alla testa stilizzata di Odino(? ) su un cavallo che si muove a sinistra, una svastica a sinistra e. schema a due tre punti. Da una collezione privata nel sud della Germania, acquisita negli anni '80. Provenienza: Gorny & Mosch Giessener Coin Store Asta 199 del 10.10.2011, lotto: 891. Ritengo sia un batteato tipo C (una testa maschile sopra un quadrupede). https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1038660773292555&id=100014459260167 Le iscrizioni runiche sui bratteati sono ben analizzate nel testo https://www.researchgate.net/publication/263464017_Bracteates_and_Runes Infine, come sapete, il Forum è una miniera di informazioni e vi segnalo una pregevole discussione di un paio d’anni fa: https://www.lamoneta.it/topic/176002-monete-romane-imitate-nei-bratteati-del-nord-europa/ Sito/bibliografia https://it.wikipedia.org/wiki/Bratteato https://www.academia.edu/2380676/Morten_Axboe_and_Anne_Kromann_DN_ODINN_P_F_AUC_Germanic_Imperial_Portraits_on_Scandinavian_Gold_Bracteates https://proceedings.caaconference.org/files/1992/37_Axboe_CAA_1992.pdf Hauck, K., 1970: Goldbrakteaten aus Sievern. Spätantike Amulett-Bilder der "Dania Saxonica" und die Sachsen-"Origo" bei Widukind von Corvey, München (Münstersche Mittelalter-Schriften 1). Starkey, K., 1999: Imagining an early Odin. Gold bracteates as visual evidence?, Scandinavian studies. The journal of the Society for the Advancement of Scandinavian Study 71-4 (1999), 373-392. Saluti Illyricum2 punti
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Tornando ai bratteati, vi sono raffigurati figure umane e animali (tra questi uccelli, animali di fantasia e cavalli che sono i più comuni). Un terzo presenta iscrizioni in alfabeto runico non del tutto decifrato. I Bratteati altomedioevali (censiti circa 950 esemplari) si possono dividere in sottogruppi: bratteati A (87 esemplari): mostrano un volto umano, su modelli ripresi dalle antiche monete imperiali; bratteati B (88 esemplari): da una a tre figure umane in posizione in piedi, seduta o in ginocchio, spesso accompagnata con animali; bratteati C (il gruppo più numeroso con circa 400 esemplari): una testa maschile sopra un quadrupede; bratteati D (336 esemplari): vari animali; bratteati F (14 esemplari): sottogruppo dei bratteati D, mostrano animali fantastici; bratteati M (17 esemplari): imitazioni dei medaglioni imperiali romani Il termine bratteato identifica anche una sorta di monili creati tra il V e il VII secolo d.C. , confezionati in oro. Probabilmente venivano indossati e portati sospesi al collo, verosimilmente come amuleti (o forse anche come oggetto di pregio). Successivamente bratteati vennero battuti nell’Alto Medioevo nelle aree di lingua tedesca dalla metà del XII secolo al XIV, con un protrarsi della produzione fino al XVIII secolo in alcuni cantoni svizzeri. La tecnica di produzione variava secondo la regione e l'epoca. I tipi originali erano per lo più rotondi e relativamente larghi. Venivano frequentemente usati anche dei tondelli quadrati, cosicché dopo la battitura si aveva una forma quadrangolare. Un tipo frequente è lo “pfenning scodellato” “Schüsselpfennig” con bordo esterno curvato verso l’alto. Entrambi i lati erano decorati da immagini. Auktionshaus H.D. Rauch GmbH > E-Auction 38 Lot number: 1989 Auction date: 15 October 2021 DEUTSCHLAND. Baden - Württemberg. Friedrich II. von Hohenstaufen 1215-1250 Schüsselpfennig (0,42 g). Offenburg; königliche Mzst. Av.: Königsbüste. Rv.: Adler. Cahn:42. https://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=5302275&AucID=5987&Lot=1989&Val=f5b99e083308783ea91776a0ee121182 E qui mi fermo, perchè altrimenti anzichè postare una discussione "crossover" tra varie Sezioni tendo all'OFF TOPIC rispetto alla mission della presente Sezione.2 punti
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E quindi? Non conta chi formula l'ipotesi ma il fondamento di quest'ultima e fino ad ora non c'è alcuna "prova provata" a conferma di ciò. Inoltre potrebbero esserci altre monete sparse in anni non "simbolici" ad avere questa caratteristica, come è venuto fuori il 1736 potrebbero venirne fuori altri. Ci sono bandi, documenti o testi coevi che specificano che la versione 2/1 era imposta SOPRATTUTTO sulle monete? Chiedo per ignoranza mia, non ho mai approfondito molto la monetazione napoletana2 punti
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@Litra68 ciao Alberto bell'articolo che non conoscevo. Personalmente di questa moneta non ho mai visto nè un mezzo nè tantomeno un quarto di denaro. Occhio! spesso si vedono in asta denari venduti, penso in buona fede, come mezzi denari in considerazione del peso o del diametro. E' fondamentale per essere un mezzo denaro che sia di dimensioni ridotte non solo tutto il tondello ma soprattutto la porzione centrale altrimenti a mio parere non si tratta di mezzo denaro. Questo vale per tutti i denari Normanno/ Svevi. saluti mauro P. s. appena posso ti mando una bibliografia sulla monetazione arabo normanna e sveva.2 punti
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MARCIANO – 450-457 Il successore di Teodosio II in oriente La sua monetazione è apparentemente di una semplicità imbarazzante: - Una sola tipologia, l’AE4 - 2 soli tipi o L’AE4 con la croce, noto in pochi esemplari, solo ad Antiochia o L’AE4 con il monogramma … noto in migliaia di esemplari Dell’AE4 con monogramma il RIC X riporta 35 varianti, date da - Piccole variazioni nel monogramma - Simboli aggiuntivi come la croce o la stella etc - Differenze nella zecca e nell’indicazione della stessa - Etc Fortunatamente di questo imperatore ho un database di circa 1500 esemplari, e quindi ho immagini per ogni variante, anche se le 35 appena citate, sono in realtà al mio conteggio 49 incluso un mule prima ignoto Poiché la moneta è parecchio nota, citerò solo qualche particolarità TESSALONICA Esiste qua una variante non censita con un ● sopra la S del monogramma, di cui ho molti esemplari Tra le altre esiste anche una variante con la S speculare del monogramma ERACLEA Nulla di particolare COSTANTINOPOLI È apparso recentemente un mule, che non dovrebbe essere un falso anche se la cosa non è da escludere completamente Al dritto la moneta è certamente di Costantinopoli Il rovescio invece è di Teodosio II, RIC 434 (e non di un tremisse come sostenuto da qualcuno….) Le monete di Marciano con monogramma emesse a Costantinopoli, sono in generale tra le più comuni del V secolo… ed è anche non difficile trovarle in condizioni notevoli e pienamente centrate e leggibili NICOMEDIA Questa zecca presenta molte varianti, e alcune sono abbastanza rare…almeno dal mio osservatorio, come la 557 e la 558 CIZICO Inizia con Marciano ad avere uno stile sempre più caratteristico soprattutto al dritto, con il “mascellone” che rimarrà poi un marchio di fabbrica nei decenni a venire ANTIOCHIA È ad Antiochia, come spesso accade, che troviamo le eccezioni alle eccezioni……(vedi ad esempio la parte precedente su Arcadio) La RIC 566 è una “crocetta” … praticamente un “rimasuglio” della monetazione di Teodosio II Queste monete sono interessanti, perché ci permettono forse di spostare il termine dell’emissione di Teodosio II ad Antiochia dal 435 al 450 …2 punti
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Spero di far contento Nonno @Asclepia ? nel condividere (dai miei vecchi studi sui 2 Grana ) un esemplare a dir poco eccezionale , come perfezione di incisione e conservazione. Presenta la perlinatura su entrambe le facce, legenda al dritto : GIOACCHINO NAPOLEONE RE DELLE DUE SICI* Al rovescio: PRIN * E GRAND AMMI * DI * FRAN ** Presenta la mancanza di apostrofo dopo GRAND e presenza della stellina dopo DI Le differenze di conio con gli altri esemplari con perlinatura sono molto evidenti, lascio a voi le conclusioni : Esemplare di presentazione ? Prova?2 punti
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Wow, complimenti! Tira più un carro di buoi, checché se ne dica..2 punti
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Il manuale riporta la nota che il 411b1 è descritto dal CNI come esemplare di prova dove gli autori riportano il taglio a serpentina... all'asta Montenapoleone del 28 febbraio-1 marzo del 1984 ,al lotto 1616, e' passato un esemplare con le stesse caratteristiche ma con taglio liscio... Durante la mia ricerca sulla corretta successione dei grana 3 e 3 grana mi sono soffermato anche su questo particolare giro sul grana 2,prendendo sempre in esame anche le altre monete coniate sotto Murat ho notato che il suddetto grana 2 ha praticamente la stessa impronta sia al dritto che al rovescio della moneta da franchi 40 in oro coniata nello stesso anno, e il particolare più importante è proprio la perlinatura che troviamo al rovescio di alcuni rari esemplari da grana 2 e al dritto e rovescio di almeno un esemplare di cui ho visto un'immagine,ulteriore conferma è data dal fatto che questi grana 2 presentano tutti(almeno quelli che ho visto)il bordo largo dove è presente la perlinatura,questo perché il conio del franchi 40 è di 26 millimetri di diametro contro i 28 dei grana 2... Il fatto poi che non ricordo di aver mai visto esemplari con perlinatura solo al dritto mi fa pensare che per il grana 2 sia stato realizzato prima il conio del dritto e poi quello del rovescio,ma questa è solo una curiosità... Spero di avere, almeno in parte, soddisfatto la vostra curiosità...2 punti
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7 come voto sarebbe troppo… dai troppo buono ? è stata una scelta sofferta e sopratutto che mi ha afflitto per un anno e mezzo ? ma alla fine è proprio vero, se si è destinati a stare insieme prima o poi ci si trova!1 punto
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La banconota presenta dei difetti, ci mancherebbe vista la rarità, ma la trovo naturale e con una buona conservazione e @jaconico anche questa volta ha fatto un grande acquisto?. Come quel numero 7 è un difetto? Pensavo fosse il voto dato alla banconota ... allora la mia banconota con 10 nell'ovale ha un difetto ancora più invalidante?1 punto
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Prezzo di partenza molto basso. Io ne posseggo alcune sia del cervo che il toro antropomorfo è veramente difficile trovarle in giro sopratutto in buon stato.1 punto
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Ciao Favaldar, nella discussione "3 Cavalli, piccolissimi gioielli" ci sono i conii di tutti gli esemplari del 1790 che ho censito fino ad oggi. Compresa questa rara variante.1 punto
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Ciao @Releo, condivido qualche esemplare di Piastra Borbonica che si discosta di molto dalle coniazioni "ufficiali" e correttamente impostate. Piastra 1793 gigli invertiti Piastra 1794 SICILAR Piastra 1805 HSIP Piastra 1816 INPANS Quali gli errori e quali voluti ?1 punto
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@Asclepia, condivido il mio esemplare di Grana 2 con perlinato al rovescio.1 punto
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Grazie alla segnalazione di @VALTERI ho notato che, ironia della sorte, passerà a breve in asta anche l'altro esemplare noto (e su cui pure si è discusso) con legenda Breig (?): https://www.sixbid.com/en/leu-numismatik/9302/greek/7903101/bruttium-breig-circa-340-320-bc1 punto
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Ho allegato al primo messaggio ma per comodità lo riallego anche qui il programma definitivo. document.pdf1 punto
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Grazie @Gioni per aver condiviso queste informazioni. A mio parere comunque si tratta di acquisti privati, se provenissero da aste passate perché omettere il lotto di riferimento? Inoltre mi sembra strano (pur essendo possibile) che ad un occhio attento come quello di Fischer-Bossert siano sfuggiti ben tre esemplari di Taranto. In extremis credo che si possa seguire il suggerimento di @numa numa e chiedere informazioni direttamente a Vinchon, aiuterebbe a chiarire la questione anche per eventuali analoghe provenienze di future monete in asta. Resterebbe ovviamente il problema relativo agli esemplari indicati come "Ratto", "Ravel" e "Boudeau", ben anteriori agli anni Cinquanta.1 punto
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Grazie @dracma per l' ampia discussione del 2019 allegata, a suo tempo evidentemente sfuggitami : la ho letta ora con interesse .1 punto
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AS segna R e R è gol? É! ASSEGNARE REGOLE Buon pomeriggio da Stilicho1 punto
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Ciao, dal 1929 il rapporto per le monete di comune circolazione era di 1:11 punto
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Stesso mono-gjglio nel bisante che ritroviamo nello stemma delle Piastre 1815 1816.1 punto
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Buongiorno e grazie dei tanti contributi ... anche secondo me è un esemplare di prova, anche se nel Magliocca non è indicato come tale. questa è un osservazione molto interessante, però a me viene un dubbio...il rovescio (ma anche il dritto) dei 40 franchi ma anche il rovescio e il dritto del 2 grana postato dall'amico @Rocco68 (di prova secondo me) ,sono anche se in piccoli particolari differenti dai 2 grana con perlinatura messi in circolazione. Le differenze rispetto al rovescio dei 40 franchi: il numero di stelle a chiudere la legenda, 1 stella per il 40 franchi, contro le 2 del due grana Le basi dei due rami di lauro sono diverse La legenda è spostata rispetto agli stessi rami, basta guardare dove cade l'apostrofo, nei due grana è leggermente spostato verso ore 11, nei 40 franchi precisamente a ore 12 Anche l'esemplare eccezionale postato da Rocco è palesemente diverso dai 2 grana con perlinatura che hanno circolato: manca l'apostrofo ed è molto evidente la distanza tra la data e l'inizio della legenda. Diversi anche i dritti. Rispetto al 40 franchi la differenza sta nella legenda che anche se simile varia in alcuni punti. Questo mi fa dire che non è stato usato il conio di un 40 franchi o di un 2 grana di prova per battere questi 2 grana, ma semplicemente che è stato usato il medesimo strumento/punzone (i più esperti mi aiuteranno) per approntare la perlinatura, con quello strumento la perlinatura, sul conio, risultava di 26mm e alcuni 2 grana 1810 sono usciti con questa caratteristica, probabilmente poi abbandonata per qualche motivo. Prima si usurò il conio del dritto perlinato e per questo troviamo 2 grana con perlinature solo al rovescio. Buona mattinata.1 punto
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Tanto più che esiste una variante ignota al RIC con la crocetta anche sulla testa del busto al dritto, esattamente come accade per una delle tipologie emesse da Teodosio II Ad Antiochia accade poi un divertente “errore” Nel monogramma di Marciano è presente notoriamente la S … di marcianvS Ad Antiochia (grecofona) qualcuno pensò bene che fosse invece l’indicazione dell’anno di indizione sesto – S=6 Così esistono pei le monete con la Z nel monogramma … Z=7 …. E anche quelle con la lettera H=8 VI S 01/09/452 31/08/453 VII Z 01/09/453 31/08/454 VIII H 01/09/454 31/08/455 Ovviamente essendo l’emissione di Marciano in generale abbondante, abbondanti sono anche le imitative Con la prossima “tappa” torneremo brevemente in occidente per dedicarci poi all’ampia monetazione di Leone I in oriente Saluti Alain1 punto
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La mano del littore che regge il fascio totalmente diversa dall'originale , ,la perlinatura e pure il bordo. Qui sotto un'originale1 punto
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Discussione spostata, si sta provvedendo anche per le altre.1 punto
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E' arrivata!!! Ha fatto un lungo viaggio ma... eccola a voi!!1 punto
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Volevo intervenire nella discussione, innanzi tutto per fare i complimenti per tutte le pubblicazioni fatte dalla Numismatica Varesi che sta creando un vero e proprio Corpus alternativo ed integrativo a quello del Re numismatico. Poi volevo domandare perchè non si pensa anche a delle ristampe di volumi che non sono o non saranno aggiornati se non fra parecchi anni? Infatti se magari è previsto un aggiornamento del MIR Milano, Emilia, Napoli, Firenze ecc. ecc. sarà necessario un intenso lavoro e quindi il loro aggiornamento porterà alla nuova edizione dopo parecchi anni e studi e magari quando si pubblicherà l'aggiornamento ne sarà già necessario un altro ancora e così via, visto che la numismatica è una scenza in continua evoluzione. Pensavo allora perchè nel frattempo non rieditare i volumi che comunque sono molto ricercati com quello su Milano, Firenze, Savoia, Emilia, Siciala e Piemonte Sardegna Liguria? Il mio dilemma nasce dal fatto che molto spesso se uno vede una moneta in un’asta la catalogazione è spesso riferita alle pubblicazioni MIR, ma se i vari cataloghi non si riesce ad acquistarli perchè introvabili, come può un collezionista fare riferimento ad essi? Invece con una riedizione dei volumi più ricercati tutti potrebbero consultare immediatamente sul catalogo ciò che un asta propone. Oltre al fatto questo non pregiudicherebbe il valore dei cataloghi che gia circolano perchè essi sono prime edizioni, mentre la ristampa ha sempre un minor valero commerciale. Quindi contemporaneamente si avrebbe una maggiore diffusione dei volumi che sarebbero più fruibili da tutti ed allo stesso tempo non si svilirebbe il prezzo che è stato raggiundo dalla prima edizione. Ovviamente queste considerazioni sono personali, poi è sempre l'editore che valuta costi e benefici di un eventuale ripubblicazione, però se un catalogo o un libro non risultano fruibili da chi poi alla fine li deve consultare, mi domando che scopo hanno queste pubblicazioni? Sono solo per gli addetti ai lavori o anche per il collezionista che dovrebbe essere il primo a poterli consultare? Giro queste domande a voi ed al Sig @Alberto Varesi, assieme ai miei più vivi complimenti per la sua professionalità ed il suo impegno nella numismatica.1 punto
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Esatto, ma il Magliocca non mi sembra lo definisca come prova, è catalogato al numero 411b1,con taglio liscio...1 punto
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Zecchino d’oro, coniato dalla zecca di Acchiappa-Citrulli, nel paese dei Barbagianni. 5 pezzi disponibili. - Ma com’è mai possibile che costino tanto? - domanda Pinocchio, restando a bocca aperta dallo stupore. Te lo spiego subito - dice il venditore - Bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c’è un mercato benedetto, chiamato da tutti Mercato dei Miracoli. Tu fai in questo mercato un piccolo investimento, e compri, per esempio, uno zecchino d’oro. Poi te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, il valore dello zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando al mercato, che cosa trovi? Trovi che il prezzo si è moltiplicato, così come da un chicco di grano si può avere una bella spiga nel mese di giugno. - Sicché dunque - dice Pinocchio - se io comprassi cinque zecchini, la mattina dopo quanto varrebbero? - E’ un conto facilissimo - risponde il venditore - un conto che puoi farlo sulla punta delle dita. Poni che ogni zecchino valga 500 volte tanto. Moltiplica il 500 per 5, e la mattina dopo ti trovi in tasca 2500 zecchini lampanti e sonanti. - O che bella cosa! - grida Pinocchio, ballando dall’allegrezza --- (NB mi sono permesso di parafrasare il testo: nell'originale di Collodi al posto di "zecchini" si legge "BitCoin")1 punto
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Buonasera Alberto,domanda lecita e interessante, personalmente ho una mia teoria... A mio modo di vedere la soluzione potrebbe stare nel rovescio,ma per verificare ciò c'è bisogno di prendere in esame non solo le due monete in rame da grana 3 e 3 grana,ma anche del taglio minore da 2 grana e del taglio maggiore in argento ,e cioè la piastra da 12 carlini... Se osserviamo il rovescio del grana 3 noteremo che il valore è racchiuso in una corona formata da un ramo di ulivo e un ramo di stele di grano,inoltre la legenda recita: PRINCIPE E GRAND' AMMIRAGLIO DI FRANCIA... Stessa cosa nei 12 carlini... La particolarità sta nella data del 12 carlini in argento,la prima emissione è del 1809,un anno prima delle emissioni da grana 3 e 3 grana...1 punto
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Anche se la cifra è bassa (15/20 €) sarebbe meglio non illudere "neofiti & C.", perché non troverà nessuno che li pagherà.1 punto
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Approfittando del controllo patine, ho fotografato per condividere la mia Piastra 1818 testa grande.1 punto
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@Niappa85 qui a seguire potrai vedere cosa la rete ti fa vedere che hai un mega tesoro in casa e invece non hai nulla se non il valore del facciale1 punto
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