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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/20/22 in Risposte
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In altra discussione si è parlato dell'incendio perpetrato dalle truppe tedesche in ritirata da Napoli dei documenti custoditi nell'archivio con il conseguente ed immane danno del nostro patrimonio storico culturale. Negli anni, a partire da Riccardo Filangieri, c'è stato il tentativo di raccogliere ciò che in precedenza era stato pubblicato per ricostruire quanto irrimediabilmente perso. Un grande lavoro ora disponibile online unitamente anche a qualche documento aragonese. Una base di partenza essenziale per lo studio della monetazione angioina. https://www.accademiapontaniana.it/pubblicazioni/ Anni fa fui frequentatore assiduo della biblioteca Giustino Fortunato di Roma per consultarli. Averli ora online è una vera fortuna. Buona lettura.8 punti
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Cari lamonetiani Vi presento l’ultima arrivata sul vassoio delle meravigliose piastre papali, direttamente dall’asta Numismatica Picena dove questi piccoli grandi capolavori sono andati a ruba! Si tratta di un esemplare del 1696 anno V classificata al n. 2228 del Berman, al 2129/1 del MIR, al 20 del Muntoni. Non è particolarmente rara ma diventa interessante in questa bella qualità. Buon weekend5 punti
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Complimenti @vathek1984 per la discussione di grande interesse storico-numismatico e a tutti coloro che con i loro interventi nè hanno fatto crescere l'interesse e i contenuti. Spero di poter dare il mio contributo alla discussione, dato che sono un appassionato di fotografia, evidenziando che in tale periodo un fotografo amatoriale di origine russa, Roman Vishiniac, trasferitosi nella Repubblica di Weimar scesce in strada con la sua macchina fotografica offrendo commenti visivi astuti e spesso umoristici sulla sua città adottiva e sperimentando approcci nuovi e moderni all'inquadratura e alla composizione. Documentando l'ascesa del potere nazista, concentrò il suo obiettivo sui segni di oppressione e sventura che presto hanno fatto da sfondo alla sua fotografia di strada a Berlino. La carriera fotografica di Vishniac fu parallela agli enormi cambiamenti politici che colpirono la Germania negli anni '30 e nelle sue foto si nota visivamente la velocità con cui Berlino è passata da una società apparentemente aperta e intellettuale ad una modellata dal militarismo. Uno degli scatti che Vishiniac immortalò con la sua macchina ritraeva la figlia Mara davanti a un poster elettorale per Hindenburg e Hitler con scritto:"Combatti con noi per la pace e l'uguaglianza dei diritti", a Wilmersdorf, Berlino, 1933. Questo invece è il dettaglio del poster: Uno scatto permette di catturare un istante e fermare il tempo rendendo eterno quel momento. Ogni foto suscita emozioni e racconta una storia al di là dei confini della semplice immagine.5 punti
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Ciao a tutti, ciao Kriper02041! Quello postato da @nikita_ è un disegno (di una cartolina) firmato da un autore, credo di leggere "Heinz Heuer, Berlin" in basso a destra e questa immagine trovo trasudi di propaganda, come purtroppo ultimamente la stiamo vedendo anche noi in tempo reale - ma questa è un'altra storia. Per questa discussione sono andato a riprendere un libro da un armadietto "A.H. Immagini dalla vita del Führer" e ho trovato questa foto: e visto che all'epoca Photoshop non lo conoscevano, la possiamo considerare autentica. Il Maresciallo non sembra qui così tanto pimpante, e con lo sguardo non si sa bene cosa cerchi... diciamo che del fiero, broncioso generale in uniforme è rimasto poco. Per postare poi le altre che ho trovato, deve passare ancora un'anno. Servus, Njk ==== PS: questi "libri" li comprano gli storici od i nostalgici, altri li trovano negli scaffali della nonna (aquisita). Fate voi a quale categoria io appartengo ?4 punti
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10 Centimos 1870 Governo Provvisorio spagnolo Questa l'avevo già ma per 50 cent ho sostituito l'orrore che avevo in collezione? Il pezzo forte è questo mezzo penny 1899:3 punti
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Piastra 1834 senza punteggiatura in legenda, sia al dritto che nel rovescio. Un caro saluto a tutti, Rocco.3 punti
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Contano. 6,5 milioni di sfollati, 3,3 milioni di profughi. Il 80% della città di Mariupol distrutto. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino: «le forze russe non sparano su obiettivi civili». Il 80% della città, tutti obiettivi militari? Quanti civili e soldati morti o feriti, faremo i conti dopo. Cifre che probabilmente alimenteranno per decenni l’odio reciproco tra i « fratelli » russi ed ucraini e anche tutte le derive nazionaliste e xenofobie in Europa. Aggiungo che nella prima versione dei fatti, Mosca scaricava la colpa sul battaglione ultranazionalista ucraino Azov… Stessa cosa per il bombardamento del ospedale pediatrico e la maternità di Mariupol. Le versioni russe cambiano: dalle foto truccate con manichini alla messinscena di « attori » accusati di coprire diversi ruoli, passando al bombardamento della sede del battaglione Azov in un edificio abbandonato, fino ad un bombardamento ucraino... Sembra una gara a chi spara la più grossa. Fra i cosiddetti « attori », lo sapete, questa donna incinta estratta dalle macerie, col bacino fratturato, è morta assieme al suo bambino durante il parto. Lascio la parola pathos a chi la vuole usare, ma ridare un volto ad una vittima tra le tante ha un senso, quello di concedere una materialità ad una cifra astratta: Mille morti non sono mille morti, è mille volte un morto. Un morto unico con la sua storia, la sua famiglia, le sue sofferenze, la sua orrenda fine. Ma perché importarle quando si trovano già nei laboratori ucraini? Quali armi chimiche? Diossina? (Iuri Sčekochikhin 2003, Viktor Juščenko 2004 ) Polonio 210? (Alessandro Litvinenko 2006) Novichok? (Skripal 2018, Navalny 2020) Non è proprio la bugia più grave, ma dimostra ancora una volta un totale disprezzo della veridicità dei fatti: La mostra Morozov attualmente in corso alla fondazione Louis Vuitton (dipinti della galleria Tretiakov, ma anche del museo Puškin, dell’Hermitage, del museo ucraino di Dnipropetrovsk e del Metropolitan Museum), è stata prolungata fino all’inizio di aprile, con l’accordo di tutte le parti, poche settimane prima dell’invasione dell’Ucraina. Alexei Meshkov, ambasciatore russo a Parigi, il 15 marzo: « Non è un segreto, date tutte le misure drastiche già prese, fra cui la sospensione dei voli tra la Russia e la Francia, che esistono problemi. Stiamo lavorando su le modalità logistiche per garantire il ritorno più sicuro della collezione in Russia ». Meshkov si dice « convinto che troveremo una soluzione ». https://www.bfmtv.com/culture/le-rapatriement-problematique-de-la-collection-morozov-a-moscou_AD-202203150417.html Altra difficoltà non menzionata da Meshkov, trovare imprese d’assicurazione che accettino di coprire un rimpatrio a rischio. Forse bisognerà aspettare, ma non è un furto. Inoltre esiste una clausola relativa ai prestiti museali stranieri, quella dell’inalienabilità delle opere concesse in prestito. Nessuna autorità governativa francese ha nemmeno suggerito il sequestro di queste opere d’arte.3 punti
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Salve, Purtroppo non credo che siano soddisfatte sul forum le condizioni per un dibattito serio e contraddittorio. L’accumularsi ininterrotto di fake news, il modo di equiparare le tante atrocità dei conflitti passati per far dimenticare chi è nella fattispecie l’aggressore e chi è l’aggredito, il tutto condito da qualche intimidazione appena velata o di lusinghe patetiche sulla cultura, la cucina italiana e Mussolini (!), questo fa pensare al manuale di istruzioni dell’Internet Research Agency di San Pietroburgo, ed alla fine scoraggia l’intervento della maggioranza silenziosa. Che cercherà altrove, speriamo, le informazioni giuste, sottoposte a controlli incrociati e verificabili. https://pickline.it/2022/03/14/propaganda-di-mosca-come-funziona-la-disinformazione-sulla-guerra/ https://it.wikipedia.org/wiki/Internet_Research_Agency Mentre Brios ci propina, non senza secondi fini, la possibilità di una guerra nucleare e di una terza guerra mondiale, il suo mentore Putin impone ancora alla popolazione russa, secondo lui probabilmente incapace di riflettere in modo autonomo, la finzione di un « operazione militare speciale » contro dei neo nazisti. La parola guerra è sempre vietata in Russia. Fra poco uscirà la nuova edizione del romanzo di Tolstoi:3 punti
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E due ! Altro esemplare di Mezza Piastra 1833 con nel taglio i tre ovali incusi. Anche qui nella stessa posizione fra le lettere del motto. Ringrazio @lamanna921 per aver controllato il suo esemplare e di avermi concesso il piacere di condividerla .2 punti
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Grazie Rocco @Rocco68 della segnalazione. Nell'Archivio delle Piastre 1834 che @Raff82 ed il sottoscritto cercano tenere aggiornato ( come Varianti/Variabili ) quella senza punteggiatura al D/ ed al R/ è piuttosto rara. Su un campione di circa 350 Piastre ne sono censite 7. Quindi direi una bella Rarità. Buona Serata e Grazie ancora, Beppe2 punti
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Quattrino di Ferrara per Leonello d'Este, vedi collegamento... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FELEES/4 ciao Mario2 punti
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Ecco un paio di esemplari ritrovati in collezione sul momento storico.2 punti
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Diciamo che quanto a "fascino" tutte le tipologie precedenti sono sicuramente superiori, ma in termini di puro dettaglio estetico credo che il design dei Walking Liberty half dollars sia difficile da battere, tra le monete più belle di sempre IMHO..?2 punti
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Ammiro sinceramente la tenacia e la pazienza dell'amministrazione del forum. L'ultima roccaforte della libertà di parola e di pensiero europea. Il calcolo di tutto e non di tutto è possibile, ma non arriveremo a un unico risultato. Azaad, ti prego, sei troppo portato dall'Ucraina come centro e causa della situazione attuale. Vedi di più la situazione con l'Ucraina è pari all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando a Sarajevo2 punti
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Buongiorno , dovrebbe essere un Sesterzio di Giulia Mamea madre di Alessandro Severo con al rovescio la Felicitas Publica seduta a sinistra , RIC 679 , questo :2 punti
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"Loro Piana: "Imbarazzati per la nostra giacca da 12mila euro indossata da Putin, rifletta sull'ecatombe che sta provocando" Suppongo che la giacca da 12000 euro Putin l'abbia regolarmente pagata. Perchè non dovrebbe indossarla ? 12000 euro sono 24 milioni di vecchie lire, una bazzecola per un capo di stato. E tutti quelli che comprano vestiti da decine di migliaia di euro e non riflettono sulla miseria di chi campa con 500 al mese ? Il sig. Loro Piana, che ha il 20% della azienda, il restante '80% è dei francesi LVMH, lo invita a riflettere eccetera. Rifletta Loro Piana sulle future mancate vendite a causa delle sanzioni.2 punti
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Questo forum non può essere una fonte di informazioni giuste, sottoposte a controlli incrociati e verificabili. In primo luogo perchè non è il ruolo di un forum di numismatica (e poi chi si prende la responsabilità di fare il check delle informazioni?), in secondo luogo perchè ho l'impressione che sia molto difficile in questo momento, in un teatro di guerra come quello Ucraino avere notizie certe e verificabili tout court. Siamo bombardati da opposte propagande, che hanno giustamente tutto da guadagnare nel gettare discredito nel fronte altrui. E' difficilissimo venirne a capo e sono convinto che molte cose le capiremo a guerra finita. La presenza di Brios và considerata un'arricchimento di questa discussione. La sua opinione è incondivisibile per molti di noi lettori, me compreso. Ma è interessante per far capire la prospettiva che muove la Russia. Brios la spiega abbastanza bene, alcuni aspetti si intuiscono tra le righe in vari post. Senza di lui avremmo maggiori difficoltà a distinguere il punto di vista Russo (che può piacerci o meno, essere condivisibile o farci ribrezzo - non è questo il punto) in mezzo al bombardamento di propaganda e contropropaganda. Insomma, non credo che il trattato di pace tra Russia e Ucraina verrà scritto sulle pagine di questo forum, ma sicuramente chi legge tra le righe degli interventi di questa discussione ne esce con un pizzico di comprensione in più dell'argomento. Ed è questo il motivo, credo, per cui la discussione non è stata chiusa.2 punti
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Come in tutte le tragedie che si rispettino, l'incalzare degli avvenimenti intensifica il proprio incedere man mano che ci si avvicina all'epilogo. Dopo il ballottaggio delle presidenziali del 1932, che videro la riconferma del nostro Hindenburg per un secondo mandato ma, al contempo, una forte affermazione personale di Hitler; nel luglio del 1932 si svolse il voto per le "politiche" ove il partito nazista riscosse un trionfo, con 230 seggi, divenendo il partito di maggioranza relativa del Reichstag. Ben presto ci si avvide che non era possibile formare un nuovo governo senza la partecipazione dei nazisti e dopo un breve tentativo del reazionario Von Papen, risoltosi con un insuccesso, Hindenburg fu costretto a sciogliere immediatamente le camere ed indire nuove elezioni. La nuova tornata elettorale si svolse nel novembre del 1932, questa volta il partito nazionalsocialista perse alcuni voti ma si confermò come la prima forza parlamentare. A questo punto, fallito ogni altro tentativo, Von Papen stesso e gli altri conservatori convinsero il Presidente Hindenburg a dare l'incarico di cancelliere ad Hitler stesso, con l'illusione di poter controllare il governo dall'interno. Questa spericolata manovra politica portò alla nascita del governo di Adolf Hitler che giurò come nuovo cancelliere il 30 gennaio del 1933, con Von Papen come suo vice. Come noto, dunque, il nazismo arrivò al potere in maniera perfettamente legale. (In questa celebre immagine, Hitler da poco divenuto Cancelliere, omaggia il Presidente del Reich).2 punti
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Esattamente. Considerando di non averne trovato menzione sul forum mi è sembrato corretto segnalarlo.2 punti
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Salve a tutti, Vi premetto che si tratta di una discussione a contenuto storico e numismatico, quindi non parleremo ovviamente di politica. Spero che risulterà per voi interessante. To be continued..1 punto
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64 Aste su Sixbid sono un bel numero e se aggiungiamo la dozzina che su sixbid non ci va possiamo dire che c'è grande offerta di monete per tutti i gusti dei collezionisti , e non solo per loro. Non scrivo delle aste super, es.Cambi-Crippa, MDC, Gadoury, che hanno fatto scintille ed erano riservate a investitori e a collezionisti danarosi. Ma sia MDC che altri (es. Rauch ) hanno in programma "asticciole" che possiamo paragonare a quelle di case comparse recentemente dal nulla. Ripiene di monete di scarsa conservazione e ovviamente offerte per pochi euro ma che vanno vendute magari con qualche rilancio a collezionisti che non hanno grandi possibilità finanziarie. E' bene, si spende poco e ci si diverte. Merito del Covid che annullando convegni e visite ai commercianti ha convinto a mettere in asta monete di poco pregio ? Ha contribuito, credo, il basso costo dell'online e del live. Niente cartaceo, descrizioni che costano solo un poco di corrente elettrica per in PC, e commissioni spesso eccessive. Una moneta comprata a 40 costa almeno 50 + postali. Vanno molto bene le rare e se poi sono anche belle vanno benissimo. La butto lì. Visto che le brutte c'è chi le compra e l'andamento nel futuro della situazione finanziaria non induce all'ottimismo mi sbrigo a liberarmene e tengo le belle. Questa parte da 50, è Emilio Lepido, non so se troverà un compratore, ma ho visto in altre aste comprare di peggio a prezzi più alti 100 eurozzi per Augusto e ci si stupisce se un qFDC ne fa mille o più? Ho anche notato che in passato tra il BB e il SPL/FDC c'era meno scarto di prezzo di oggi. Ho guardato una prossima asta dei francesi CGB e ne ho dedotto che se hai una moneta che può valere 100 e la fai slabbare poi la metti in asta con base 500 e qualche babbalone la compra perchè c'è scritto Genuine e non importa se c'è anche "ex Jewellery". (esempio un falso ducato Venier). Toc, Toc! C'è nessuno che dica la sua sull'argomento ?1 punto
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Dalle mie parti (Bari) con l’espressione dialettale la monge e la ponge, che ho scelto come titolo per questo post, si indica l’atteggiamento di chi, in una discussione o in una disputa, cercando di non scontentare nessuno, assume un atteggiamento non manifestamente schierato in un senso o nell'altro. Potremmo dire che la monge e la ponge è l’equivalente del detto, di uso comune, un colpo al cerchio e uno alla botte. Ed è proprio l’atteggiamento assunto dalla Corte di Cassazione nella motivazione spesa in una recentissima sentenza di novembre 2021 (la n. 45983 del 12 novembre 2021) ad aver ispirato il titolo. Si tratta di una sentenza a mio avviso importante e che meritava di essere qui segnalata (allego il file del testo completo, in ogni caso reperibile anche online). Prima di proseguire, però, una avvertenza al lettore: il post è lungo e dalla sua lettura completa potrebbero derivare effetti collaterali quali noia mortale e simili. La pronuncia in commento, pur muovendo dai consolidati principi espressi dalla giurisprudenza di legittimità in tema di appartenenza allo Stato dei beni culturali (e, nello specifico, delle monete antiche), manifesta una maggiore sensibilità nei confronti del collezionista – questa volta espressamente preso in considerazione – sancendo alcuni principi di fondamentale importanza. Il collezionista, in altri termini, sembra aver fatto breccia nel cuore della Corte. Battute a parte, limitandomi a esaminare in questa sede i punti della decisione che ritengo più interessati e di più agevole digestione anche per chi in materia è a digiuno, il Collegio muove dal principio secondo cui i beni culturali “si presumono dello Stato a meno che il detentore non dimostri di averli acquisiti in data anteriore all’entrata in vigore della L. n. 364 del 1909, di averli ottenuti in premio per il loro ritrovamento o di averli ricevuti dallo Stato”. Si tratta, come in più occasioni la giurisprudenza ha avuto modo di precisare, di ipotesi definite tassative (non vi sarebbero, cioè, altre ipotesi idonee a vincere la presunzione di appartenenza allo Stato). Prosegue, poi, al punto 11., ribadendo che: “La giurisprudenza di legittimità, del resto, ha in più occasioni sottolineato che "il possesso delle cose di interesse archeologico integra il reato di cui al D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, comma 1, e si presume illegittimo, a meno che il detentore non dimostri di averli legittimamente acquistati in epoca antecedente all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909" […]; conseguentemente, "anche nell'ipotesi di archiviazione del procedimento per il reato di impossessamento illecito, previsto dal D.Lgs. n. 42 del 2004, art. 176, grava sul richiedente la restituzione dei predetti beni sottoposti a sequestro l'onere di dimostrare che il possesso del proprio dante causa si è verificato in epoca antecedente all'entrata in vigore della predetta L. n. 364”. E sin qui nulla di nuovo rispetto a quello a cui la giurisprudenza ci ha già abituato. Tuttavia, operando una (importante) inversione di rotta, la Corte si avvede – dandone espressamente atto – di come la rigida applicazione del suddetto principio al “collezionista” (figura alla quale lo stesso Collegio attribuisce pieno diritto di asilo, in considerazione del fatto che dal codice dei beni culturali si evince la pacifica ammissibilità della proprietà privata di beni archeologici al fianco di quella statale) finisca per caricare quest’ultimo di un onere probatorio il cui assolvimento risulta praticamente impossibile. A tal proposito, il passaggio cruciale della decisione in esame (che ha visto il coinvolgimento di importantissime e prestigiosissime case d’aste) è il seguente: “Chiarito ciò, i beni culturali - come già ricordato - si presumono dello Stato a meno che il detentore non dimostri di averli acquisiti in data anteriore all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909, di averli ottenuti in premio per il loro ritrovamento o di averli ricevuti dallo Stato. Ebbene, nel caso di specie il D.F. risulta aver acquistato dette monete dal collezionista R. nell'anno 2013; proprio in virtù di ciò egli contesta l'appartenenza di detti beni al patrimonio indisponibile dello Stato, non essendovi in atti la prova che esse siano state acquisite dal R. in seguito all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909. 12.4. La doglianza difensiva, evidentemente, stride con l'orientamento giurisprudenziale sopra richiamato che fa gravare sul soggetto che invoca la restituzione dei beni l'onere di dimostrare il legittimo possesso delle stesse da parte del proprio dante causa. Occorre, tuttavia, fare chiarezza sull'applicabilità di tale orientamento anche al collezionista. Con riferimento, infatti, ai beni provenienti dalle collezioni numismatiche, non può non tenersi conto del fatto che il codice Urbani conferma implicitamente la possibilità che i beni di interesse culturale siano posseduti da soggetti privati, in particolare qualora il Ministero competente non abbia dichiarato di interesse culturale le cose, in quanto aventi caratteristiche di eccezionalità. In questi devono considerarsi incluse le collezioni numismatiche, delle quali risulta lecito il possesso se acquistate presso rivenditori commerciali od altri collezionisti, a meno che non vi sia la prova che gli oggetti commercializzati provengono da campagne di scavo anteriori all'entrata in vigore della L. 20 giugno 1909, n. 364, ovvero siano di provenienza delittuosa (furtiva, ad esempio). Ed allora, il richiamo al principio giurisprudenziale citato ed assai rigoroso, confermato anche da altre pronunce […], sembra al Collegio invero non calzante. Risulta evidente che nessuno dei ‘soggetti imputati di tale delitto può, ratione aetatis, dare la prova di un acquisto anteriore al 1909; semmai egli può provare di avere ricevuto iure hereditatis tali beni, ovvero di averli acquistati da un collezionista. Ed appunto con riferimento al collezionista (qual è l'attuale ricorrente) che si pone il problema della "prova" da fornirsi, in quanto, ove si applicasse rigidamente, sempre ed indistintamente, l'orientamento giurisprudenziale rigoroso c.s. illustrato, risulterebbe difficile se non impossibile riuscire ad ottenere la restituzione del bene numismatico sottoposto a sequestro penale, poiché - salva la probatio diabolica che consenta di risalire agli "antenati" fino ad epoca anteriore all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909 - tale bene è di proprietà dello Stato. Ritiene, infatti, il Collegio che in tale impostazione vada del tutto perduta l'interpretazione della dizione letterale della fattispecie di cui all'art. 176 del Codice dei beni culturali, che incrimina non già la detenzione del bene culturale appartenente allo Stato, ma, per l'appunto, l'impossessamento, con ovvie conseguenze sotto il profilo del tempus commissi delicti (ma anche del luogo del commesso reato, ovviamente). La detenzione è infatti un reato permanente, ma nel caso che ci occupa la detenzione è un effetto del reato, di natura istantanea, di impossessamento, il quale si perfeziona, e consuma, tutto e solo, nella condotta di apprensione della cosa. Con le ovvie conseguenze in tema di computo della prescrizione, quanto al processo penale, ma anche con le scarse possibilità di recupero del bene, che derivano dall'impostazione data sul punto dalla giurisprudenza consolidata. 12.5. Tornando ad esaminare l'impugnata ordinanza, si osserva, la motivazione fornita dal giudice dell'esecuzione si presenta carente posto che deduce l'appartenenza dei beni reclamati al patrimonio indisponibile dello Stato italiano dal dato, pacifico, che "l'istante non ha acquistato i beni confiscati in epoca antecedente all'entrata in vigore della L. n. 364 del 1909, non li ha ricevuti dallo Stato, né li ha ottenuti in premio per il loro rinvenimento" (pag. 3 ordinanza del 12/12/19 cui la successiva ordinanza dell'1/10/2020 fa espresso rinvio), senza far cenno alcuno all'onere di prova gravante sul ricorrente in ordine al legittimo possesso di detti beni da parte del proprio dante causa, il R.. Non può ritenersi, proprio per le ragioni dianzi esposte al p. 12.4, che le doglianze difensive non siano idonee a compromettere la legittimità del provvedimento di confisca disposto dal G.I.P./Tribunale di Napoli e confermato dal giudice dell'esecuzione sol perché, per mezzo di esse, il ricorrente si limita a contestare "l'assenza di prova" dell'illegittimo possesso delle monete da parte del R.. Come anticipato, infatti, non può applicarsi in maniera pedissequa al collezionista il rigoroso orientamento giurisprudenziale richiamato secondo cui sarebbe proprio sul soggetto interessato alla restituzione dei beni che grava l'onere di dimostrare il lecito possesso degli stessi da parte del proprio dante causa, operando di base una presunzione di proprietà statale. In altri termini, non può ritenersi, in questo caso, che il ricorrente fosse gravato dall'onere, non assolto, di provare il fatto fondamentale posto alla base della propria domanda, cioè il possesso del suo dante causa, anteriore alla L. n. 364 del 1909. […] Purtuttavia, osserva il Collegio, le stesse ragioni poste a fondamento della archiviazione del procedimento per l'asserita buona fede del D.F., avrebbero dovuto spingere il giudice dell'esecuzione a motivare in maniera adeguata circa la confiscabilità delle monete appartenenti al D.F., a lui pervenute dalla collezione R., individuando ulteriori elementi da cui fosse ricavabile l'ostatività della restituzione delle monete, legittimamente pervenute al ricorrente, come ad es., l'accertamento dell'emissione del provvedimento da parte dell'Autorità amministrativa competente ex art. 13 del Codice dei beni culturali, in tal modo qualificando il bene numismatico o la collezione quale appartenente al patrimonio indisponibile dello Stato. Tale carenza argomentativa sul punto rende, pertanto, ragione dell'annullamento dell'ordinanza impugnata, con rinvio al giudice partenopeo per un nuovo esame.” (così la sentenza nella parte motivazionale; il sottolineato e il grassetto sono stati aggiunti da me per enfatizzare i passaggi chiave). In buona sostanza, il Collegio sembra affermare – pur senza dirlo espressamente – che, nell’ipotesi di collezionista (ma ritengo il principio pacificamente estendibile anche ai commercianti e, più in generale, a chiunque acquisti in buona fede) che provi di aver acquistato le monete antiche in maniera lecita e trasparente (da altro collezionista o da commerciante), debba trovare applicazione il seguente modus operandi: (i) non è possibile pretendere che il collezionista offra anche la prova del fatto che il proprio dante causa (il venditore, per intenderci), abbia a sua volta acquistato (o acquisito) le monete in data antecedente al 1909 (andando a ritroso), trattandosi di prova “diabolica” (ossia dall’assolvimento impossibile); (ii) in questo caso è il Giudice della confisca a dover offrire la prova (o meglio, per usare l’espressione “timida” impiegata dalla Corte, “a dover individuare ulteriori elementi”) dell’ostatività alla restituzione delle monete al collezionista. Inutile dire che non vorrei mai trovarmi nei panni del “giudice partenopeo” al quale la Corte ha rinviato la decisione e che si troverà al cospetto di una bella gatta da pelare. Non saprei dire se la sentenza rappresenti un passo avanti o un “sapiente recupero e restauro di vecchi orientamenti” (posto che in passato non erano mancate pronunce più favorevoli al collezionista rispetto a quelle che hanno preso piede negli ultimi anni), ma certamente offre notevoli spunti di riflessione che testimoniano, quantomeno, la tendenza della giurisprudenza a non sedersi supinamente su principi già espressi altrove e assunti al rango di dogma, forse – e qui scrivo in chiave romantica e ottimistica – nell’ambito di un più ampio percorso mentale che condurrà ad acquisire la consapevolezza del fatto che a volte la mano privata è capace di coccolare i beni culturali con un amore sicuramente più intenso di quello di cui è capace l’algida “mamma Stato”. Saluti. Cass. 45983 del 2021.pdf1 punto
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Buongiorno, È da molti anni che posseggo questa mezza piastra con tre ovali incusi nel taglio disposti in modo da non coprire il motto PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS. Ora né la mezza del 1832 e né quella del 1834 presentano questa particolarità Perché solo nel 1833 troviamo gli ovali? Chiedo ai collezionisti che hanno la mezza del 1833 di controllare il taglio dei loro esemplari per avere certezza sulla presenza di questi "segni" . Grazie a chi vorrà aiutarmi.1 punto
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Li collezionavo in passato e non potendo tenere tutto li ho dati via. Per ricordo ho la scatola di fiammiferi con le sigarette messicane fine anni 80:1 punto
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Grazie Numa! La bella piastra di Massimo partiva da 1200 ed ha realizzato 2100. Classificata da Cesare SPL.1 punto
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A mio parere qfdc ci sta! Pur essendo la data più comune della serie trovarla in questa conservazione è molto difficile! Complimenti!!1 punto
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Gran bella qualita’ complimenti Scudo - che realizzo ha fatto la piastra ? e grazie anche a Michele per le sempre informatissime schede che propone aiutando s comprendere il contesto delle emissioni papali - un complemento utilissimo per apprezzare ancora meglio le monete postate1 punto
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La legenda del R/ che si traduce "Parlerà di pace alle genti" si riferisce all'esortazione alla pace pubblicata dal Papa nel 1695 per porre fine al conflitto che opponeva la Spagna, l'Impero, la Svezia e diversi Stati tedeschi (Lega di Augusta, 1686) alla Francia di Luigi XIV, poi trasformata in Grande Alleanza con la scesa in campo dell'Olanda e dell'Inghilterra nel 1689. Il conflitto si concluse con la pace di Rijswijk il 9 maggio 1697. Numerose sono le monete di Innocenzo XII che ricordano questo avvenimento, per esempio anche la piastra Munt 22, con al R/ la stessa legenda e composizione differente, come si può vedere in foto.1 punto
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Taglio inciso al dritto. @Raff82, @giuseppe ballauri dati per il vostro lavoro.?1 punto
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Bellissima piastra Massimo! Molto gradevole sia la conservazione che la patina, che tuttavia sono meglio valorizzate dalle foto di Cesare, che mi permetto di allegare, proprio per esaltare maggiormente questa stupenda moneta. Sia il D/ che il R/ di questa piastra sono ad opera del Borner. Propongo anche la versione Munt 21, il cui D/ invece é a firma di Saint Urbain che senza dubbio presenta un ritratto del pontefice più elegante ed equilibrato.1 punto
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variante.. prima di imbustarla vai di benzotriazolo...meglio stabilizzare le corrosioni1 punto
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Ci sono stati, e ci saranno ancora, molti "punti critici" in questa discussione. Alcuni sono stati rimossi dallo staff, ma nel complesso riteniamo che, pur nella diversità dei punti di vista, e senza alcuna pretesa di raccontare "la verità", la discussione debba e possa continuare.1 punto
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A me è arrivato un paio di giorni fa, a volte arriva anche i primi del mese successivo. Però mi è sempre arrivato. Bisogna avere pazienza.1 punto
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Basta che sia ‘contemporary’ e non “modern” forgery… un’occhiata da qualche esperto di questa monetazione ( studioso o museo) non guasterebbe ..1 punto
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@Vietmimin siamo in un conflitto armato, che dura dal 2014 ,circa, quindi lo scontro militare avviene su più tipologie di fronti (armi, informazioni, economia, persino con i migranti....), e come ci hanno insegnato le bombe "intelligenti" durante i conflitti nei vari scenari di guerra (Serbia,Iraq, Afghanistan, Siria, Libia) queste così intelligenti non sono, colpiscono pure le inermi ambasciate cinesi (Belgrado, se fosse successo oggi forse la Cina ci avrebbe dichiarato guerra!) Mi stupisco che molta gente si inorridisce e si indigna così veementemente oggi, ma negli altri conflitti, dove in qualche modo eravamo coinvolti di più sul campo, la cosa era più di nicchia relegata a pochi figli dei fiori....Quindi credo che non si dovrebbe essere pacifisti a comando (non mi riferisco a te @Vietmimin)! L'idea stessa di conflitto presuppone morte (di tutti: militari e civili) e distruzioni, quindi se una città è distrutta all'1% o al 100% la situazione non è la stessa? Il fatto è ugualmente biasimevole, non è la quantità di macerie ma è la situazione in se a rendere la vicenda una tragedia. Mi ricordo alcune conferenze stampa di generali statunitensi di qualche anno fa che dicevano che le distruzioni o i morti civili sono effetti collaterali del conflitto, ma che gli obiettivi dovevano comunque essere raggiunti! Allora pochi rabbrividivano! Che dire: ormai l'Ucraina (come la conoscevamo) non esiste più e non esiterà più, dobbiamo farcene una ragione. Piuttosto aiutiamo donne, vecchi e bambini, al meno questo lo si può fare! Questo non è un mezzo che ha lo scopo di informare, ci mancherebbe, così come Facebook Twitter YouTube e compagnia bella! Quindi i vari contributi non necessitano di essere verificati e sottoposti a controlli incrociati (cosa che neppure i media ufficiali italiani fanno sempre bene, figuriamoci qui noi!), ma credo che sia sufficiente la loro probabilità! Nel forum si "parla" in amicizia, non siamo in una redazione di un giornale! È come al bar quando si conversa, mica ti chiedono di procurare tutte le prove delle tue affermazioni! Basta dire dove lo hai letto, è più che sufficiente! Poi non bisognerebbe svilire neppure i momenti un po' più leggeri di questa discussione, altrimenti sarebbe di una pesantezza.... Inoltre dovremmo essere felici di avere un russo che ci fa sentire la sua versione, anche se molto distante dalla nostra, perché è comunque un arricchimento, e tale deve essere considerato (non bisogna confondere la propensione all'ascolto con l'oracolo). PS: il tema è talmente complesso che richiederebbe molte lezioni di storia del Novecento e di storia contemporanea, oltre che basi di cultura militare, di politica (realpolitik), economia..... Guardando qualche programma informativo televisivo mi sembrano più talk che format educativi: nessuno cerca di spiegare la storia pregressa e questo complica la comprensione globale!1 punto
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Meno male che all'epoca l'ho recuperato, ci sono talmente tanti libri e talmente poco tempo che è diventato impossibile aggiornarsi ?1 punto
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Le rappresentazioni sono molto confuse e la corrosione ha peggiorato molto il loro aspetto, tuttavia si può fare delle ipotesi penso a S: Antonio di Padova, o S. Giuseppe ambedue con Gesù Bambino, s può pensare a S. Anna con Maria Bambina e altre possibili interpretazioni? La medaglia è di bronzo/ottone e direi del XVIII sec.- Ciao Borgho1 punto
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Esattamente Per la serie,porta in salvo la pelle( se puoi) che tutto il resto è noia. Lo scenarario della guerra è l' apoteosi del dramma,dove tanto è perduto,vite umane ,case, denaro per sopravvivere,provviste e pure vestiti.... Innanzitutto,preghiamo perchè ciò non avvenga,poi,come la foto rappresenta.....1 punto
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Buongiorno , in questi tristissimi giorni della guerra in Ukraina notavo in un Telegiornale nazionale alcune immagini della bella Citta' di Odessa , nelle riprese notavo una statua situata nel porto , d' innanzi al mare , quasi a dare il benvenuto della Citta' ai naviganti , non certo agli odierni Russi , e di sfuggita mi era parso che fosse dedicata ad un Imperatore romano a causa dell' abbigliamento e della corona che sembra di alloro . Ho fatto delle ricerche ed ho trovato che la statua e' dedicata invece al Duca di Richelieu ; si tratta infatti di una statua in bronzo , dedicata a Emmanuel Armand du Plessis , duca di Richelieu , che molto contribuì allo sviluppo della città di Odessa . Il monumento è rivolto verso il mare e di fronte ad esso vi è la famosa Scalinata Potëmkin , dedicata alla omonima Corazzata russa , oggetto di un altrettanto famoso film . Richelieu divenne governatore di Odessa nel 1803 e grazie a lui la Città diventò un importante porto commerciale . Quando i Borboni tornarono sul trono , Richelieu fece ritorno in Francia , dove morì nel 1822 e il popolo cominciò a raccogliere i fondi per fare una statua onoraria in suo ricordo .1 punto
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Un buon esemplare, ci può stare anche il grado di conservazione da te indicato. Questi Seated Liberty half dollars non si trovano molto facilmente in buono stato di conservazione e quando si trovano si pagano cifre importanti. Bello il quadretto che hai fatto, si coglie appieno l'evoluzione delle varie tipologie nel tempo, per me vince il tipo Walking Liberty nettamente, però sono tra quelli che apprezza di più il tipo Seated Liberty su tondelli più grandi e su quelli più piccoli (il dime in particolare). Infatti le mie tipologie preferite per i silver dollars e per i dime sono proprio le Seated Liberty.1 punto
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Ciao a tutti, qui un "prezzario" dell'epoca, da Aprile a Novembre '23: Milch= Latte / Butter = Burro / Zucker= "zuckero" Servus, Njk1 punto
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Recensione del libro a cura di Adolfo Ruiz Calleja nel suo Blog: https://blognumismatico.com/2021/09/28/monedas-pietro-magliocca/#comments1 punto
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