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  1. Illyricum65

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/21/22 in Risposte

  1. Tutta la monetazione Napoleonica, o correlata, coniata alla virola, presenta queste irregolarità. In realtà il contorno ‘incuso’ non veniva impresso direttamente dalla virola (che era liscia) ma successivamente attraverso il passaggio in un ‘contornitoio’. Contorno sottile ed espansione del metallo nelle zone di impressione, causavano l’aspetto a rosario del bordo.
    5 punti
  2. Sera a tutti, @Rocco68bella 34enne, Secondo me è divera rispetto alla mia sia al diritto e sia al rovescio. Al diritto alcuni caratteri sono diversi, come è diversa anche la lunghezza della legenda, nella tua è più lunga. Al rovescio mettendole a confronto ho notato che nella tua la legenda è molto più vicina allo scudo rispetto alla mia. Questo mi fa pensare a due conii diversi sia per il diritto sia per il rovescio sempre con assenza totale di punteggiatura. Mi sono permesso di accostarle per far notare meglio le differenze. Un saluto Raffaele.
    4 punti
  3. Ciao @Scudo1901 innanzitutto ti ringrazio x aver contribuito a questa discussione. La tua è veramente una bella moneta. Osservandola bene penso che sia una versione "normale" o "basic" , quindi non presenta varianti o variabili che dir si voglia ( ma sarei lieto che qualcuno più esperto del sottoscritto mi smentisse ). Considerata la comune passione anche per gli Scudi Sabaudi, la '34 può essere paragonata al 5 Lire 1827 Ge di Carlo Felice ( coniato in oltre 2 milioni di esemplari ). Nel caso della Piastra 34 di Ferdinando II° non si conosce la tiratura, ma si presume sia stata veramente ingente ( dato che si può evincere dai passaggi in asta e dalla notevole disponibilità dai venditori). Però come tutti i millesimi, anche i più comuni, una moneta in alta conservazione non è facile da trovare, in quanto circolarono parecchio. Pertanto, Piastra "basic" ma bella con patina molto piacevole e quindi da tenere in debita considerazione, Ciao Beppe
    4 punti
  4. Buongiorno, recentemente è stata postata in Sezione un’interessante discussione su Mariniana. https://www.lamoneta.it/topic/205508-diva-mariniana-asse-dupondio-o-sesterzio-sottopeso/ Durante il suo sviluppo sono emersi vari contribuiti interessanti e come Curatore di Sezione ringrazio tutti coloro che sono intervenuti (in particolare l’amico @Ross14 ). Inoltre non dimentico di far menzione anche all’autore della discussione @modulo_largo che ha consentito di trattare un argomento tutto sommato poco discusso; spesso le discussioni trattano di altri nominali bronzei (frequentemente di sesterzi, talvolta di assi o dei quadranti) ma molto meno comunemente dei dupondi, un nominale tutto sommato “compresso” tra quelli bronzei di maggior pregio e quelli di valore minore ma di uso più comune e quindi necessari se non indispensabili. Il quadro resta comunque complesso e poco chiaro, probabilmente anche per la mancanza di documentazioni scritte che non ci sono pervenute. ho ritenuto pertanto utile cercare di raccogliere ed integrare di seguito quanto emerso a scopo di riepilogo per i neofiti e per segnalare e focalizzare dei punti ancora controversi, nel tentativo di delineare l’excursus storico dei dupondi. Dupondio… generalmente sul web si trova descritto come: · Nominale bronzeo · Del valore di 2 assi (=1/2 sesterzio o 1/8 di denario) (infatti una delle possibili origini del nome risalirebbe a “duo asses pondo” ovvero “del peso di due assi”). · Con dati fisici pari a circa 13-14 g su un modulo di 25 mm circa (variabili a seconda del periodo), per cui pesava circa metà del sesterzio. Nel Primo Impero (in seguito alla riforma di Augusto del 23 a.C.) si distingueva dall’asse (oltre che per diametro e peso) per il confezionamento in oricalcum (la lega dei sesterzi), dal sesterzio per il diametro e peso minore già descritti. Claudio (41-54), Dupondio, Roma, c. 50-54 d.C.; AE (g 14,74; mm 32; h 12); TI CLAVDIVS CAESAR AVG P M TR P IMP P P, testa nuda a s., Rv. CERES - AVGVSTA, Ceres, velata, seduta verso s. su di un trono decorato, tiene delle spighe di grano ed una torcia; in ex. S C. RIC 110; C 1. Patina marrone, flan largo, q.spl / spl. https://auctions.bertolamifinearts.com/it/lot/2581/claudio-41-54-dupondio-roma-c-50-54-/ E’ stato proposto comunque che già nel 45 a.C. vi siano state delle emissioni bronzee da parte di Giulio Cesare dal peso di circa 13-14 g che potrebbero costituire un “antenato” del dupondio. https://www.cronacanumismatica.com/asse-o-dupondio-una-moneta-di-giulio-cesare-ancora-da-approfondire/ La domanda che compare nel link “asse o dupondio?” farà spesso capolino nella presente discussione ma in genere è una domanda ricorrente in sezione Eppure per vari motivi dovrebbe esser facile identificare un dupondio. Un modo facile per farlo sarebbe una serie di analisi non invasive (xrf p.e.) ma non mi risultano grossi studi in tale senso. E quindi dovremmo affidarci ad altri indicatori. Quali?
    3 punti
  5. Resta monco non perché sia incompleta la motivazione addotta nella sentenza bensi perché e’ - come spesso rilevato - monca la legge introdotta da Urbani che non ha saputo/voluto chiarire alcuni ambiti ( come la famosa definizione di „cosa“ si intenda per moneta come bene archeologico ) scoprendo il fianco ad una molteplicità di atteggiamenti interpretativi che sfociano in sentenze anche a volte tra loro contraddittorie come abbiamo avuto occasione di leggere negki ultimi 20 anni. c’e’ una ragione logica per cui il collezionismo in Italia ha potuto prosperare - post legem 1909 - con la costituzione e successiva vendita ( o donazione allo Stato) di favolose collezioni formatesi e cedute per tutto il secolo scorso - con cataloghi che costituiscono ancora oggi eccellenti riferimenti - c’è una ragione se tutto questo oggi non si ripete e il collezionista ( soprattutto di Classiche) deve sentirsi un perseguitato, e considerato da alcuni funzionari alla stregua di poco meno di un delinquente? in un recente intervento in un convegno promosso dal Senato il dr. Genovese, presidente della prima sezione della Corte di Cassazione ha commentato la sentenza di cui sopra, riportata da Allek, fornendo una chiara interpretazione delle motivazioni. Da’ un sollievo insperato sentir parlare - dopo lunga pezza in questo ambito - dei diritti del cittadino comune dopo che per tanto - troppo - tempo si e’ discusso esclusivamente dei diritti dello Stato. Il recente orientamento fa sperare che un giorno anche il cittadino italiano collezionista possa ri-godere di quei diritti che poteva liberamente esercitare negli anni Dieci, Venti, … , Sessanta, Settanta etc del secolo scorso, formando, cedendo, donando collezioni numismatiche , alle quali poi - improvvisamente - non ha avuto piu’ diritto - ponendolo di fatto in una condizione di subalternita’ rispetto ai suoi colleghi europei cui sono toccati in sorte Paesi piu’ liberali e legislazioni piu‘ chiare e meno punitive ( e qui ci sta un ricorso alla Corte di Giustizia Europea che non potrebbe non rilevare questa palese limitazione applicata al cittadino italiano rispetto alle liberta‘ godute dagli altri concittadini europei).
    3 punti
  6. Ciao ragazzi contribuisco nel mio piccolo a questa appassionante discussione con la mia modesta ‘34. Chiedo agli esperti se si tratti di una versione “standard” oppure se presenti una qualche variante. Grazie a tutti
    3 punti
  7. un piacevole e raro denario al nome di Lucrezio Trio, con testa di Nettuno / giovane Genio su delfino, passerà a giorni in asta RomaNum. XXIII al n. 587 . Vale una piccola curiosità la somiglianza della figurazione del rovescio, con la rappresentazione di un ragazzo su delfino ( ? ) tra le molte figure del pannello interno A, del celebre 'calderone di Gundestrup' , opera traco-celtica del II sec. a.C.
    2 punti
  8. Exactly. But I have not seen the official reaction of the Catholic Church to her statement. They weren't outraged. They did not refuse. What conclusion can I draw? So Nancy Pilosi is the official pope of the Catholic Church. Si calmi! Alla fine crederete nelle vostre stesse menzogne. Non l’ha mai proposto, ha letto un « poema » di Bono, ecco la frase che vi commuove tanto: « Il dolore e la sofferenza dell’Irlanda ora sono in Ucraina, E il nome di San Patrizio è Zelensky » https://www.rollingstone.it/musica/news-musica/nancy-pelosi-ha-letto-una-poesia-di-bono-dedicata-allucraina/624915/#Part1 Non è affatto un programma di canonizzazione. E numerosi commenti hanno poi rilevato l’incongruenza di questo confronto religioso. Invece quando Putin nel suo discorso allucinante qualifica le sanzioni di « pogroms », quando accusa addirittura l’Occidente di cercare la destruzione della Russia, quando parla di genocidio nel Donec, e all’interno di traditori, di feccia, di quinta colonna cui occorre « purificare » la Russia, nella più pura tradizione staliniana, non c’è nessuna voce discordante capace di temperare questo discorso di odio che richiama le ore più scure della storia. Un vocabolario altrettanto preoccupante e una strana sensazione di « déjà vu ».
    2 punti
  9. Sono i numeri di serie delle banconote... Saluti Simone
    2 punti
  10. Mi permetto di fare un parallelo con la monetazione di Maria Luigia (quasi coeva) per quanto riguarda i rilievi al bordo. In quasi tutti gli esemplari della lira 1815 di ML si notano rilievi simili. Se vogliamo leggermente meno pronunciati in quanto il bordo stesso è piú sottile di quelle del Gioacchino. Ecco questi rilievi corrispondono alle lettere in incuso della legenda al contorno. Suppongo che la scritta al contorno per ML o le stelline per Murat venissero impresse con opportuna virola nello stesso istante in cui la moneta veniva coniata. Probabilmente la liretta era troppo sottile per l'incuso del contorno e questo portava il metallo sopra a sollevarsi nella zona libera dai conii di R/ e D/ Basterebbe verificare la sincronia dei rilievi con le stellette per verificare. Chi ne ha una in mano provveda
    2 punti
  11. Altra variante non citata nel RIC, è rappresentata dalle monete con legenda al dritto volutamente illeggibile e fatta di pallini o trattini RIC 2717 monogramma + al dritto diadema “a rosette” – sono abbastanza rari, se paragonati ai diademi a globi grandi… ecco un esemplare sempre da Falerii NOT IN RIC Qua citiamo un monogramma presentato per la prima volta proprio in Falerii, di cui posso confermare l’esistenza in almeno un secondo esemplare La I a destra appare allungata Interessantissimi poi i monogrammi con indicazione dell’officina P S (anche rovesciata) e T Tranne che per l’esemplare con la T, visto solo a Falerii, per gli altri posso confermare anche dei passaggi in asta spesso ignorati (come particolarità) Altra variante interessante, presenta una stella * a sinistra del monogramma COME NON CITARE POI: 1 – i monogrammi di Ricimero su monete di Valentiniano III, tutte con PLA all’inizio della legenda 2 – il monogramma di Ricimero su una moneta con al dritto DN LEO P(ERPET AVG) – Leone I 3 – il monogramma di Ricimero su una moneta a nome di Antemio Infine, qualche rara imitativa esiste…. Prossimo passo, Antemio Saluti Alain
    2 punti
  12. Questo uno dei dupondii proposti: Peso 13,39 g peso medio su 10 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1868/14466?q=dupondii&page=1&mod=result&x=0&y=0&from=quick&ancre=type-specimen mentre il multiplo superiore costituisce il sesterzio, talvolta battuto probabilmente con conii di assi su tondelli di diametro e peso adeguato alle caratteristiche: Peso 15.41 g https://ric.mom.fr/en/coin/1866?q=sestertii&page=2&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick (notate la perdita di corona radiata e crescente) Peso 17,02 g peso medio su 3 esemplari https://ric.mom.fr/en/coin/1865?q=sestertii&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick Peso 19,15 g peso medio su 2 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1786/1979562416?q=sestertii&page=1&mod=result&x=0&y=0&hpp=5&from=quick&ancre=type-data-coin Oltre questi due nominali come detto c’è l’asse Peso 7,74 g peso medio su 3 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1606/-1546620354?q=aurelianus+%2B+asses&page=1&mod=result&x=25&y=7&from=quick&ancre=type-data-coin Peso 7,63 g peso medio su 8 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1870/-800216761?q=aurelianus+%2B+asses&page=1&mod=result&x=25&y=7&from=quick&ancre=type-data-coin Peso 8,39 g peso medio su 3 esemplari https://ric.mom.fr/en/coinview/1875/14445?q=aurelianus+%2B+asses&page=2&mod=result&x=25&y=7&hpp=5&from=quick&ancre=type-data-coin L’ultimo dupondio (o se preferite “l’ultimo radiato bronzeo di medio modulo”) potrebbe essere questo esemplare a nome di Claudio II (in realtà sottopeso) che però non figura nel catalogo on line di cui sopra, pur essendo uno dei più completi per il periodo: Claudius II Gothicus (268-270). AE Dupondius (?), Rome mint. IMP C CLAVDIVS AVG. Radiate and cuirassed bust right. / AEQVITAS AVG. Aequitas standing facing, head left, holding scales and cornucopiae. RIC - (cf. 14, Antoninianus); C - (cf. 6, same). AE. 11.80 g. 26.50 mm. RRRR. Apparently the only specimen known; unlisted in the standard references and unpublished. VF. Bronze medallic flan struck from Antoninianus (RIC 14) dies? About Claudius Gothicus' Dupondii, cf. RIC 120-3 and note; also see Cohen 70 and note. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=4225&lot=340 ( Gorny & Mosh lo dà invece come "Medaillon" : https://www.acsearch.info/search.html?id=6803749 ) Per il periodo legato alla riforma monetale di Aureliano abbiamo un’ipotesi formulata dalla Estiot che ci può venire in soccorso: https://www.academia.edu/1377996/The_Later_Third_Century Quindi li considera una sorta di “emissione commemorativa”; una specie di emissione “celebrativa” o di “completamento” ad uso politico/rappresentativo? Cioè analogamente alla funzione proposta da certi studiosi per i medaglioni? Questa ipotesi spiegherebbe due dati: - la scarsità numerica delle emissioni (si tratterebbe di una “limited edition”) - il ripescaggio di un nominale che, come abbiamo visto, è sempre meno rappresentato numericamente tra le emissioni della metà del III secolo, in favore della produzione di antoniniani. Va ricordato poi che la produzione di circolante bronzeo “pesante” avrebbe sottratto materia prima utile alla produzione degli antoniniani che rappresentava la moneta più diffusa e circolante. Come spunto di approfondimento vi segnalo inoltre le seguenti discussioni: ma come detto in apertura ad una ricerca nel forum con chiave di ricerca "asse o dupondio"… ne vieni sommerso! Cordiali saluti Illyricum PS: mi si consenta un ultimo grazie ai "colleghi" Curatori @grigioviola e a @Stilicho per l'aiuto, il supporto e il lavoro di verifica svolto sul testo.
    2 punti
  13. E’ ancora presente nelle emissioni di Valeriano e del figlio Gallieno. Poi a seguito dell’ennesima riforma scompare. Per cercare altri esemplari sono andato a “sfogliare virtualmente” il catalogo online della American Numismatic Society: http://numismatics.org/ocre/results?q=authority_facet%3A"Valeriano" AND denomination_facet%3A"Dupondio"&lang=it&start=0 Che però ha un difetto: è basata sul RIC quando il testo di riferimento per il periodo è il Goebl! Accedo comunque al sito ANS di cui sopra dal quale trovo indicazione di un RIC 258 di Gallieno (dupondio VOTIS DECENNALIBVS del 253 d.C.) proposto come dupondio: Radiato, 23 mm 9.06 g Laureato, 24 mm 9.54 g Laureato, 24 mm 9.17 g Quindi secondo ANS abbiamo anche in Gallieno evidenza di pesi calanti rispetto al dupondio e ritratto radiato in un caso dei tre proposti. Anche qui… dupondio leggerino, asse “cicciotto” (e perché radiato?) o sesterzio molto sottopeso? Confrontiamo con il Goebl (non senza aver prima ringraziato @grigioviola per la consulenza) : Esistono serie costituite da sesterzi – dupondio (radiato) - asse come quella sopra. Regno congiunto Valeriano-Gallieno, zecca di Roma, emissione I, Goebl 253/254. Quindi abbiamo quello che Goebl indica come ultimo dupondio. Gallieno, regno da solo, IMP GALLIENVS PF AVG/VOTIS DECENNALIBVS emesso a Roma, VII emissione (262 d.C.) di cui abbiamo la serie completa dei tre nominali bronzei: che equivale al RIC 258 di ANS ma ci dimostra che esiste tutta la serie completa. Per quanto concerne poi Mariniana (in riferimento alla discussione di cui in apertura) abbiamo questo schema delle emissioni : Segnate come 1-5 perché non collocabili con precisione in una emissione, quindi finestra temporale ampia 253/259 d.C. E come noterete, il Goebl (che qualcosa ne sapeva) segnala antoniniani, sesterzi e assi a nome suo ma NON DUPONDI. Se torniamo all’ANS, troviamo infine un dupondio di Salonina con crescente (257-8 d.C.) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1931-0712-2 Peso: 14,97 g che rientrerebbe con il limite temporale (262) proposto dal Goebl per i dupondi.
    2 punti
  14. Grazie Rocco @Rocco68 della segnalazione. Nell'Archivio delle Piastre 1834 che @Raff82 ed il sottoscritto cercano tenere aggiornato ( come Varianti/Variabili ) quella senza punteggiatura al D/ ed al R/ è piuttosto rara. Su un campione di circa 350 Piastre ne sono censite 7. Quindi direi una bella Rarità. Buona Serata e Grazie ancora, Beppe
    2 punti
  15. Cari amici, in questa trattazione certamente “a puntate” ho deciso di raccontare la monetazione romana in bronzo post 395. Il senso di questo racconto nasce da quella che probabilmente diventerà una pubblicazione, ma che al momento è un semplice work in progress, una sistematizzazione delle informazioni e del materiale da me raccolto negli anni. Ho pensato che riassumere qua, e raccontare questa “fetta di impero” potesse essere di qualche interesse per qualcuno, e magari mi aiuterà anche a raccogliere le idee… Ma partiamo dall’inizio… Il RIC X (Roman Imperial Coinage volume 10) scritto da Kent e uscito nel 1994 è un’opera imponente e un caposaldo della numismatica del tardoantico, ma vedere quanto sia cambiato nella monetazione in bronzo e quante novità siano intercorse in soli 27/28 anni può lasciare stupefatti. Poiché gran parte del mio studiare e del mio scrivere negli anni è stato pertinente proprio al RIC X, e poiché come dicevo le novità sono davvero molte, ho pensato che fosse il momento di “riallineare” se non “rivedere” la moneta in bronzo nel RIC X, riportandola al 2022, quantomeno per tentare di ricollocare una serie di monete e dubbi presenti nel mio database. Il mio lavoro ha come obiettivo, tra le altre cose, di presentare un’immagine per ogni tipologia/officina nota, quindi come ben potrete immaginare allo stato attuale della ricerca….: - ho un quadro delle singole emissioni e varianti che direi chiaro al 90% - ho spulciato le 10.000 e più monete pertinenti e presenti nel mio archivio - ho spulciato il web (certamente non ancora al 100% - dovrò verificare le pubblicazioni di almeno 350 contesti di scavo e tesoretti - dovrò contattare tutti i musei che hanno monete uniche…. Sono già molti…. - etc etc etc insomma, il lavoro non manca…. Ma c’è tanto da poter già raccontare per accompagnare il lettore e magari regalare una piacevole lettura…. Alain Gennari
    1 punto
  16. Salve a tutti, ho il piacere di sottoporre una mia opinione. Penso che la Piastra di Ferdinando IV del 1795 (non comune) possa avere una variante degna di nota. Ne posseggo due. Una ha le foglie di lauro, al Rovescio, alla destra del nominale, diverse dalla maggioranza di quelle che ho visto sulla rete. Sono più grandi e con una disposizione diversa. Ho trovato sul web pochissimi esemplari con queste foglie larghe, ma c'è sempre qualche differenza con quella che posseggo; ma una caratteristica comune delle Piastre del 1795 con la presunta variante è la forma del 5 della data; quelle, a mio avviso, più comuni, hanno il 5 come le Piastre del 1785. La riterrei una variante interessante, visto che non si tratta della tipica differenza sulla punteggiatura, ma naturalmente di una disegno decisamente diverso di un elemento che caratterizza questa affascinante moneta. Posto la foto del mio esemplare e 2 immagini di confronto, dove al numero 1 sono illustrati i particolari della mia moneta con la presunta variante, dal 2 all'8 esemplari con foglia piccola e più comuni, il 9 e 10 sono esemplari con foglia larga, seppur con qualche differenza rispetto a quella in mio possesso. Non so se in qualche manuale autorevole delle monete napoletane viene citata questa variante. In caso, chiedo perdono per l'ignoranza che dovrò colmare con l'acquisto di qualche buon manuale, del quale sento di non poterne fare a meno a lungo. Grazie per le vostre osservazioni
    1 punto
  17. We io giá mi sto vedendo " l' evocazione" ,poi pur tu....?
    1 punto
  18. Benissimo ho letto tutto @nikita_ e adesso è tutto chiaro ...... è @Meleto il vandalo che ha rovinato il lustro della cuticchia del 1857 di Napoleone III
    1 punto
  19. Perché hanno fatto scarabocchio su una cuticchia cosi bella ... l'hanno rovinata... i soliti vandali ?
    1 punto
  20. Ciao, Da qualcosa si parte sempre... c’è chi non fa mai il salto e rimane ancorato agli euro, al Regno o quel che sia, chi invece sente il desiderio di scavare più a fondo e dedicarsi ad altro, come nel tuo caso. Desana non è la più semplice delle zecche, come ti hanno già suggerito, leggi molto e studia prima di acquistare, cerca i passaggi su acsearch e siti simili e osserva quante più monete puoi. In bocca al lupo per questa tua nuova avventura! N.
    1 punto
  21. Ovviamente era per aggiungere dati alla discussione, io non ho le capacità per decretarne l'autenticità o meno e non metto in dubbio quelle dei tecnici del British, ma poi tutto può essere nella vita..
    1 punto
  22. Ciao! Mi servirebbe gentilmente una mano per classificare questo dupondio (11,56g). Il cartellino riporta C.338, ma in quel caso credo che dovrebbe avere il capo rivolto a sinistra (da ricerche online, non ho il Cohen purtroppo).. Qualcuno mi darebbe un aiuto per arrivare al Cohen o RIC corretto? Grazie! ?
    1 punto
  23. Ciao @FlaviusDomitianus! Ti ringrazio! Sì, direi che è praticamente lui, l’unica differenza che vedo è che la vittoria nel mio è rivolta a sinistra, mentre nella moneta postata da @Illyricum65 è rivolta a destra..magari è solo una variante..? Tra l’altro mi impressiono da solo del tempismo del mio post rispetto alla discussione che hai citato (e che ho letto ora con piacere!). Ti ringrazio @modulo_largo! Sì, l’ho acquistato all’ultima InAsta, non avevo nulla di Nerone e mi è sembrato un buon compromesso qualità-prezzo tutto sommato ?
    1 punto
  24. Nessuno nota qualche affinità con la giunta militare argentina che invase le isole Falkland (per loro Malvinas)... Perché lo fecero? Per distogliere il popolo argentino dalle problematiche interne e creando un senso di patriottismo che latitava viste le precarie condizioni in cui versava il popolo argentino.
    1 punto
  25. Brios, è dalla seconda guerra cecena che Putin porta avanti la sua idea di grande Russia... avvelenando gli avversari politici, o incarcerandoli, chiudendo tv, radio e ogni organo di informazione non allineata al regime. Nessuna manifestazione è permessa e chi si permette di dissentire, viene attaccato deifnendolo una spia straniera! Attenti agli stranieri, vi dicono... quando dovreste stare un cin più attenti verso chi vi governa. Senza dimemticare che Putin ha fatto radere al suolo Crozny (suo biglietto vincente quando si è presentato per la prima volta in lista come Presidente), poi Aleppo e adesso Mariupol... Un uomo votato alla guerra, non sarà mai un uomo di pace. PS: sei figlio o parente di qualche oligarca amico di Putin, oppure in questi ultimi 23 anni hai subito semplicemente un lavaggio del cervello, come per i balilla al tempo del fascismo in Italia?
    1 punto
  26. Tito aveva tenuto insieme la Jugoslavia con il pugno di ferro. Ma le varie etnie non si erano mai amalgamate. Perciò non mi stupisco della dissoluzione della vecchia Jugoslavia. Certamente non mi aspettavo accadesse in tal modo.
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  27. È troppo tardi per insegnarti la cultura della comunicazione. Dovrai rispondere nel tuo formato. Si calmi! Calmati! Alla fine, crederai nella tua stessa stupidità. I santi corrispondono al loro gregge. Saint Zelensky è perfetto per te. Ma perché non pubblichi il testo del discorso di Biden del 1999? Hai paura? Non mi dispiace se invitiamo un residente del Donbass su questo argomento. 3. Secondo il punto 3. Ciò è possibile se collocano laboratori biologici statunitensi sul loro territorio.
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  28. Il tuo dupondio è identico a quello postato da @Illyricum65 al post # 3 di questa discussione Tuttavia sul tuo esemplare a fine legenda si intravvedono solo due "P": IM P P anziché IM P P. Può darsi che la terza P, anche per effetto dell'usura, abbia finito per fondersi in qualche modo con il collo dell'imperatore. Il Cohen dovrebbe essere il 349.
    1 punto
  29. Sí ma in genere il rame negli assi ha valori prossimi al 90%, non va monitorato lo zinco bensì il tenore del rame e in subordine appunto l'aumento del piombo e dello stagno. Piombo e stagno sono elevati in età repubblicana e Impero avanzato. Ciao Illyricum
    1 punto
  30. Grazie, questo era il fine. Infatti come avrai notato salvo alcuni spunti personali di riflessione ho preferito presentare lo status quo senza entrare in congetture ardite. Alla fine gli stessi studiosi non hanno molti punti fermi ... quello che sarebbe utile è fare analisi sulla lega su serie ampie numericamente. Ciao Illyricum
    1 punto
  31. Sí, quanto riporti per i Cesari è corretto e mi son dimenticato di segnalarlo. Grazie! Illyricum
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  32. Potrebbe essere il 10 cent dell'Uruguay degli anni '30, hanno circolato per una quarantina d'anni, il tenero materiale utilizzato ed i rilievi piuttosto deboli hanno fatto si che si prestavano a diventare molto lisce.
    1 punto
  33. A rendere ancora meno chiara la situazione viene poi Aureliano. Riforma il sistema monetale nel 274 e crea esemplari del valore di 1 asse (peso teorico 7,77 g), 2 assi (14,9 g) e 2,5 assi (19,24 g). In pratica il doppio asse è un dupondio. Aurelian, with Severina. AD 270-275. Æ Dupondius (29.5mm, 14.67 g, 6h). Rome mint. 11th emission, January-September AD 275. IMP AVRELIANVS AVG, radiate and cuirassed bust of Aurelian right / SEVERINA AVG, draped bust of Severina right, wearing stephane, set on crescent. RIC V Online 1868; RIC V 1 (Sestertius); BN 322-6 (Dupondius); MIR 47, 143e. Attractive green patina with touches of red. Good VF. Rare. From the Jack A. Frazer Collection. Ex CNG Inventory 713138 (July 1999); Numismatica Ars Classica 15 (18 May 1999), lot 447. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3594&lot=838 Ho fatto ricorso quindi al sito guida per il periodo https://ric.mom.fr/en/home di Estiot/ Mairat Che riportano in merito alla riforma di Aureliano: … Bronze units were recreated: sestertii, dupondii and asses. The coins were now being minted by 8 mints and 39 officinae… The mint and issue marks which were now more frequently used, allowed stricter controls. At the same time, the typology of the reverses was standardised across the empire, reinforcing religious propaganda and the Sun god cult (Oriens Aug, Sol Invictus). Questo è lo schema di riepilogo: AU DOUBLE Aureus Bino (8.25 grams) AU Aureus (6.54 grams) Æ Antoninianus XXI (4.0 grams) Æ Antoninianus KA (4.0 grams) Æ Antoninianus [ no marking] (4.0 grams) Æ Denarius (2.35 grams) Æ Sestertius (15.04 grams) Æ Dupondius (9.53 grams) Æ As (7.24 grams) https://www.armstrongeconomics.com/research/monetary-history-of-the-world/roman-empire/chronology_-by_-emperor/roman-empire-restored/aurelian-270-275-ad/
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  34. Infine ancora un piccolo inciso per chi non è addentro alla monetazione del III secolo d.C. Come già espresso in precedenza, l’equazione “bronzo + corona radiata = dupondio” non sempre vale. Infatti attorno alla seconda metà del III secolo abbiamo una serie di monete bronzee con ritratto radiato che NON sono dupondii bensì doppi sesterzi e che sono verosimilmente le testimonianze dell’ennesima riforma monetale tentata dove la corona non identifica il dupondio bensì il "doppio"(!): Traiano Decio, Doppio Sesterzio, 249-251, Roma, RIC 115a 36.29g – 34mm, Bronzo D/ IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG; busto laureato, drappeggiato e corazzato rivolto a destra. R/ FELICITAS SAECVLI; S – C; la Felicitas con caduceo e cornucopia. qBB https://www.tinianumismatica.com/prodotto/doppio-sesterzio-felicitas-ric-115a/ Rimane comunque attiva una produzione (non massiccia direi) di dupondi radiati a nome di Traiano Decio. Trajan Decius / Gaius Messius Quintus Traianus Decius, 249-251 AD, DUPONDIUS, Issue: 249-251 AD, D/ IMP C M Q TRAIANVS DECIVS AVG, radiate and cuirassed bust r., R/ LIBERALITAS AVG / S C, Liberalitas standing l., holding abacus and cornucopiae, Zecca di Roma / Mint of Rome, Rif. bibl. / References: R.I.C., 120a/S; Cohen, 71; Metal: AE / Bronzo, Weight: gr. 7,97, (MR114336), Diam.: mm. 25,70, qSPL / near EF, (R) PROVENANCE: Ex Collezione Bordoni. https://www.vcoins.com/it/stores/arsantiqva/246/product/trajan_decius_ae_dupondius_249251_ad_liberalitas_avg__s_c_rare_r_roman_coin_for_sale/1030076/Default.aspx Ed anche Erennia Etruscilla presenta anche un doppio sesterzio… nel suo caso con il crescente sotto il busto come nel dupondio! 136a Double Sestertius HERENNIA ETRVSCILLA AVG Bust diademed, draped, on crescent. Straight hair. PVDICITIA AVG SC Pudicitia veiled, std. l., with r. hand drawing veil, holding sceptre in l. hand. 44.08 g http://www.sonic.net/~marius1/mysite/Herennia%20Etruscilla%20Rome%20Bronze.htm Sempre in ottica approfondimento su questi esemplari vi rimando a: https://www.lamoneta.it/topic/193129-i-doppi-sesterzi-di-traiano-decio/ https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/Traiano-Decio.pdf
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  35. Verificando i dati di una serie di esemplari diademati presi a campione casuale emergono questi valori (ho volutamente tralasciato in questo caso i sesterzi, comunque presenti): https://www.acsearch.info/search.html?id=499154 14.14 g https://www.acsearch.info/search.html?id=1722486 13.47 g https://www.acsearch.info/search.html?id=84678 12.77 g https://www.acsearch.info/search.html?id=499153 12.13 g https://www.acsearch.info/search.html?id=214648 11.60 g https://www.acsearch.info/search.html?id=138341 11.43 g https://www.acsearch.info/search.html?id=8070835 11.09 g https://www.acsearch.info/search.html?id=2685539 10.91 g https://www.acsearch.info/search.html?id=422295 10.84 g https://www.acsearch.info/search.html?id=180444 10.34 g https://www.acsearch.info/search.html?id=6711287 10.02 g https://www.acsearch.info/search.html?id=2952390 9.59 g https://www.acsearch.info/search.html?id=5356900 8.93 g il che mi pare dimostri palesemente come non sussista un legame tra la presenza del diadema e il nominale “dupondio” nel tardo regno di Iulia Domna. Anche nella monetazione di Plautilla e Iulia Paula non si notano differenze sostanziali nel ritratto ad indicare i dupondi.
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  36. Comunque per mia curiosità sono andato a scorrermi un pochi di dupondi di Caracalla. Circa 150 anni dopo perchè generalmente tendiamo a pensare l'Impero come un insieme immutabile ma in realtà così non è. Un lasso temporale di queste dimensioni implica cambiamenti economico politici militari che non possono non aver influito. Ad esempio "semplicemente" pensado al fattore "inflazione". http://numismatics.org/ocre/results?q=caracalla dupondius&start=20 Troviamo esemplari di 8,5 – 9 g con concentrazioni attorno agli 11-12 g e tavolta pesi superiori (un caso maggiore di 14 g). Anche qui però troviamo casi interessanti: Esemplare BM British Museum: R.15886 , RIC 514, ritratto radiato e solo 8,631 g. Esemplare American Numismatic Society, RIC 515, ritratto radiato e solo 8,46 g. Quindi? Forse che la tendenza fosse quella a risparmiare un po' di metallo e quindi a produrre maggiormente sottopeso rispetto che sovrappeso (antieconomico?). Ritengo che in questo caso la presenza della corona radiata identifichi il dupondio a prescindere dal peso ridotto. Il valore non era tanto intrinseco in base al materiale utilizzato bensì fiduciario, per quanto la tendenza era quella a tentare di restare in dei valori standard. Successivamente con la riforma di Caracalla entrerà in ballo una seconda equazione che però investirà la monetazione in argento ovvero la creazione di un modulo contraddistinto da una corona radiata e del valore di due (2) denari: il cosiddetto "AR antoniniano". Per cui la corona identifica un doppio valore: nel bronzo dell'asse, nell'argento del denario. Lo vedremo confermato anche in seguito in altri casi. “argento+corona radiata = AR antoniniano”
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  37. Lo dico sottovoce: non è che l’interesse per il collezionismo di cartamoneta sta rinascendo? ??
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  38. Si, purtroppo anche le mie amate cedole bollate Scopoli! ?
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  39. Crocifisso portativo e da rosario, bronzo/ottone, del XVIII sec.- D/ il Cristo con il capo raggiato. -R/ L'Immacolata stante in piedi con il capo circondato da stelle e le mani sul petto, la scritta dovrebbe significare "MADRE Della Divina Grazia". ciao Borgho
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  40. Alla fine i somali sono andati alle stelle, non avrei detto. Il lotto da 25 praticamente a 10000€!
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  41. Ovviamente intendevo di fotografare LA BANCONOTA visto che l'ologramma non c'è! ? Il mio pensiero è che le banconote senza ologramma non possano uscire dalla BCE e che qualcuno li asporti a scopo di creare una "rarità". Se gentilmente ci posti la foto della banconota possiamo parlare di qualcosa di tangibile se no continuiamo a parlare di aria fritta.
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  42. Bronzo di Damasco correlato al mito di Dafne (CNG 291). The Metamorphoses of Ambrosia? SYRIA, Coele-Syria. Damascus. Philip I. AD 244-249. Æ (31mm, 18.56 g, 12h). Laureate, draped, and cuirassed bust right / Female figure (Ambrosia?) facing, head right, metamorphosing into grape vine. De Saulcy –; Rosenberger 49 corr. (Philip II). Near VF, dark green patina, earthen deposits. The figure on the reverse has traditionally been described as Dionysus holding vines, as in Rosenberger, but as the type clearly represents a female this identification can be discounted. For more recent interpretations of this very interesting type, see G. Bijowski, “The myth of Daphne on a coin minted at Damascus,” AJN 15 (2003), pp. 53-9 and K. Butcher, “Ambrosia in Damascus?,” NC 170 (2010), pp. 85-91. CNG 291, Lot: 252. Estimate $300. Sold for $800.
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  43. Anche io. Non ne vedo alcuna utilità. Se ci sarà il conflitto nucleare le nostre monete saranno, almeno a mio parere, l’ultima delle preoccupazioni. Se non ci sarà perché preoccuparsi? Dov’è il problema ?
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  44. E' un po' martoriato, i lineamenti di Galba si vedono appena, la legenda al dritto la si deve immaginare, la patina non sembra naturale, alcune parti di metallo sono esposte, ci sono graffi e incisioni diffuse al rovescio...capisco che è Galba, capisco che può essere raro, ma io lascerei stare...una provocazione: se ti dicessero che un tondello liscio è un bronzo di Galba lo metteresti in collezione immaginando Galba ogni volta che lo vedi?
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  45. bello, ora aspettiamo di vedere il 20 centesimi.
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  46. In realtà di 11 e 13 torrette conosco anche due piastre del 1833(la 13 torrette postata da un utente del forum, la 11 passata in asta Scaligera ex Mirabella) ,quindi questo tipo di conio era già stato approntato un anno prima. Il perché mi piacerebbe scoprirlo... Posto due esempi di 13 torrette...
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  47. Mi fa piacere che si parli del CORPUS delle medaglie papali, un'opera pensata e svliuppata da Adolfo Modesti, grande collezionista e studioso del settore, purtroppo recentemente scomparso. In una delle sue ultime pubblicazione (mi pare il Volume IV) Modesti aveva previsto una articolazione in circa 20 volumi, sperando che le pubblicazioni più antiche potessero essere progressivamente aggiornate. Purtroppo la malattia del nostro amico stuudioso e la situazione generale assai difficile per la pandemia hanno rallentato negli ultimi anni quella operatività intensa che era in corso. Lo stato del CORPUS, per quanto mi consta è il seguente: La medaglistica antica comprese le medaglie di restituzione (dalle origini a Paolo V - 1621) è catalogata in 5 splendidi volumi di Adolfo Modesti. Per il periodo successivo fino a Clemente XI (1730) abbiamo tre volumi di Walter Miselli. Per le medaglie dal 1730 al 1800 possiamo solo ricorrere ad un vecchio studio di Antonio Patrignani (privo di foto). Si parla da tempo di un testo di Stefano Bertuzzi, già quasi pronto per la stampa, ma forse ci sono difficoltà editoriali. Le pubblicazioni di Stefano Bertuzzi (da Pio VII a Pio VIII) e di Gianluigi Boccia hanno aggiornato gli antichi volumi pubblicati da Antonio Patrignani per qusti pontefici. Per papa Pio IX il testo a disposizione è stato curato da Franco Bartolotti; sembra che Stefano Bertuzzi sia pronto per un'opera aggiornata, che corrisponde alla sua eccezionale collezione, specializzata per questo Pontefice. Per i pontefici seguenti abbiamo i seguenti studi: Adolfo Modesti - Medaglie di Leone XIII; Cusumano e Modesti - Tre volumi per le medaglie da Pio X a Pio XII (Adolfo Modesti stava curando l'aggiornamento); Adolfo Modesti - Giovanni XXIII; Macri e Marinelli - Paolo VI e Giovanni Paolo I. Forse qualche amico ha notizie più aggiornate. Io mi auguro che i lavori che erano in corso possano essere pubblicati anche per onorare la memoria di Adolfo Modesti. Se i tempi non consentono per ragiorni economiche di mantenere la veste tipografica molto elegante e costosa, dobbiamo avere il coraggio di priivilegiare la sostanza (disponibilità di studi aggiornati) sulla forma.
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