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  1. aratro

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/21/22 in Risposte

  1. Volevo condividere le ultime due acquisizioni veronesi del "Museo Aratro"?. Un bellissimo Bianco di Jacopo Tiepolo e un discreto Denaro di Giovanni Dolfin
    7 punti
  2. Buon pomeriggio a tutti, millesimo desiderato, è bastato un contatto in Mp ed eccola arrivata in Collezione Litra68 il piacevole regalo di un Amico del Forum appassionato di Vicereali e non solo. La mia prima Pubblica di Filippo IV anno 1623. Non vorrei sbagliarmi, credo sia Magliocca 45 R2 Saluti Alberto
    4 punti
  3. Nella giornata di ieri affluenza comunque molto elevata ed è un bel segnale. Non c'è dubbio poi che, per una serie di concause e soprattutto per le antiche, non sia più il Veronafil di qualche anno fa. Tanto di cappello a quei commercianti che continuano a tenere vivo il convegno nonostante tutto.
    4 punti
  4. Credo sia parte delle pieghe degli abiti del re, in questa foto si potrebbe vedere meglio il particolare
    3 punti
  5. Ciao ragazzi l’ho trovata! ? la cercavo fin da quando ero bambino (ovvero pochi anni dopo la sua emissione ??): archetipo iconico della serie degli scudi battuti in Italia sotto Napoleone, ricercata, inafferrabile, posta nell’empireo della grandi rarità (addirittura R5 per Montenegro, più verosimilmente R4 per gli altri). Assolutamente sconosciuta sopra il BB+ di conservazione, mi ero sempre fermato davanti ai dieci-dodicimila cucuzze per un BB, ora ho avuto il colpo di fortuna, un rapporto prezzo/qualità veramente non ripetibile.? Questo esemplare presenta una bella usura decisa al centro del R, più sfumata, uniforme, vissuta sul resto del rovescio e al diritto, è priva di colpi e offre una intrigante patina omogenea, senza graffi. Insomma ho chiuso un buco difficile da riempire con un pezzo mancante nelle collezioni principali, anche specializzate, conosciuto in quindici, forse massimo venti esemplari al mondo nonostante i quasi diecimila pezzi coniati, e quindi per un momento ho abdicato dalla ricerca e selezione solo di monete in alta conservazione, vinto dalla tentazione irresistibile di acquisire un RRRR che quasi nessuno possiede e che in mano da’ sensazioni davvero da brividi. ? Sono stato un po’ barocco e ampolloso, e non me ne vorrete lo so, ?ma l’Epoca romantica di appartenenza di questa superba vecchia signora torinese, primo 5 lire italiano del grande Corso, lo ha imposto! ?. E se vi siete annoiati….Credete che non s’e fatto apposta ?
    2 punti
  6. Le Oselle nella Guida numismatica universale di F. e E. Gnecchi, 1886. 1) Crema Sanseverino Vimercati Conte Carlo La sua Collezione numismatica, all’epoca posseduta dalla vedova Contessa Ada Albergoni, era stata iniziata nel 1861, e comprende, tra l’altro, una “copiosissima serie di Oselle veneziane”. 2) Murano Museo Civico - Direttore: Vincenzo Zanetti. Possiede una “Serie di Oselle di Murano la quale, iniziata nel 1861, ora conta 102 pezzi, di cui 15 in oro e 87 in argento, con parecchi esemplari di doppio peso. Esse comprendono il periodo di 83 anni diversi, cominciando con quella in argento del 1674 e terminando con l'ultima pure in argento del 1796.” “Mancano notizie dirette”. 3) Udine Sellenati Dott. Antonio Possiede Oselle di Venezia. 4) Pieve di Soligo Balbi-Valier Conte Giulio “Collezione di Oselle venete e muranesi.” “Mancano notizie dirette”. 5) Venezia Biblioteca di S. Marco (Governativa), Palazzo Ducale. “Possiede inoltre una Collezione completa delle Oselle veneziane e una ricca Serie di Oselle muranesi.” 6) Venezia Civico Museo Correr “Collezione completa delle Oselle veneziane con varietà e con alcuni esemplari in oro; Collezione completa delle Oselle di Murano, compresa quella unica coniata nel 1581, essendo Podestà Zaccaria Ghisi e che precede di quasi un secolo le altre Oselle conosciute.” 7) Venezia Seminario Patriarcale (alla Salute) “Collezione di Oselle di Venezia e Murano.” “Mancano notizie dirette.” 8 ) Venezia Papadopoli Conte Nicolò “…a cui si aggiungono n. 5 Oselle venete e Muranesi in oro, 372 in argento…” Al seguente link, potete trovare una copia del libro del 1886: https://archive.org/details/guidanumismatica00gnec Allegata, la foto di copertina di un esemplare del libro recentemente acquisito. Vi segnalo anche la Quarta edizione del libro del 1903 della Hoepli (non mi risultano ulteriori edizioni): https://archive.org/details/guidanumismatic00unkngoog/mode/2up Saluti, Domenico
    2 punti
  7. @Releo Buonasera,come anticipato ecco catalogata la variante gigli rovesciati,al numero 243a del nuovo catalogo edito dalla Nomisma e con la parte inerente la monetazione napoletana da Carlo II di Spagna a Francesco II di Borbone curata da Pietro Magliocca ,dopo che mi è stata donata una copia mi sono subito messo a sfogliarla notando la mole di nuove varianti aggiunte (di cui alcune da me segnalate)e dal lavoro certosino a cui ci ha abituati Pietro... Ovviamente le foto sono di alta qualità con anche riproduzioni fotografiche di esemplari che altrimenti potremmo vedere solo in un museo...
    2 punti
  8. Tornare a Verona dopo due anni e mezzo è stato bello, anche se è evidente che si tratta di una ripartenza. Anche al pranzo i numeri non sono stati quelli di un tempo. Bisogna avere la pazienza di ricominciare e di ritrovare le vecchie abitudini e le vecchie passioni!
    2 punti
  9. Buongiorno, buon weekend, che ne dite di questo mezzo carlino con una disposizione di sigle non proprio comune
    2 punti
  10. Giornata proficua sotto tutti gli aspetti: aver trovato "vecchi" amici, ritirato il nuovo numero del Gazzettino, conosciuto di persona gli amici dell'"incontro collezionisti cartamoneta" e per ultimo l'acquisto di qualche bella monetina. Nota negativa che al rientro verso le 14.30, parecchi banchi erano già spariti e tanti stavano sbaraccando. Ottimo anche l'incontro pausa pranzo; il momento conviviale aggrega ancor di più il gruppo. Sempre grazie a Mario e a tutta la compagnia per l'impegno del gazzettino.
    2 punti
  11. Cari Amici del Forum, in queste giornate uggiose, sto mettendo un po' di ordine alle mie monete ed affiorano i ricordi del passato. La moneta che posterò è modesta, non è un FDC, ma ha una storia, come la maggior parte di quelle che abbiamo in collezione e quando le riprendiamo in mano, si risvegliano, prendono vita e ti raccontano qualcosa. E questa ha una storia “simpatica”... il titolo potrebbe essere “ Ciccì e la Moneta Scomparsa”. Premessa: Ciccì era il Barbiere Siciliano appassionato di monete, grande amico di mio padre, fonte inesauribile di aneddoti, che ho già ricordato ( vedi il post # 10 “L. 5 1911 La Cenerentola degli Scudi ?” ). Ciccì il Barbiere arrivò alla Stazione una Domenica di Agosto, di ritorno dalle Ferie passate dai parenti in Sicilia. Giorno con caldo infernale, di quelli che l'aria sembra liquida, l'asfalto un mare di pece e nessuno che si azzarda a scendere in strada. Poveraccio, aveva viaggiato tre giorni su un treno “Accellerato” che fermava anche in piena campagna, perchè allora, anche le più piccole Frazioni avevano la Stazione. Eppure, era come sempre impeccabile: giacca e cravatta, capelli impomatati, baffetti “da sparviero” ed un sentore di Colonia che si era ormai impregnato sulla pelle. Mio padre era andato a prenderlo alla Stazione con uno scooter “Iso Moto”, residuato post bellico, lontano parente della Vespa, che quando doveva affrontare una salita, ansimava come una vecchia asmatica. Ciccì già dal predellino del treno si sbracciava: “ Cesco !( così tutti chiamavano mio padre ) Grandi acquisti e... una “ monetazza” pee tte... che ti piacerà !!” . Portato a casa, Ciccì disse: “ Adesso metto a posto le monete “bedde, bedde”, ma veramente “ 'nu bigiù” e domani vieni a prendere “ 'a monetazza!”. Con la curiosità del collezionista, mio padre “Cesco”, il mattino dopo si precipitò nel negozio e Ciccì, lasciando qualche barba e tagli dei capelli a metà, lo portò al piano sopra dove abitava, a vedere le monete. I suoi monetieri erano gli armadi dove teneva gli asciugamani per il negozio, la sua biancheria e i suoi vestiti, in ordine casuale e sparso, ma incredibilmente preciso ( per lui ! ). Però la “monetazza” per mio padre era incredibilmente sparita! Dopo aver aperto e svuotato tutti i cassetti, non si trovava. Affranto, si accasciò sul letto quasi piangente: “ E' colpa della Netina ( la donna delle pulizie ). Stamattina, l'ha vista, mi ha guardato storto e mi ha detto che è una cosa indecente.. con tutti quei cosi lì...fuori ed in bella vista! ! Chissà dove è finita! “ Il giorno dopo Ciccì, entrò ringalluzzito ne nostro negozio ( i miei avevano una Tabaccheria ? “ Cesco !! Guarda! “. Il malloppo che portava era inequivocabile: un paio di mutande di lana, di quelle con lo “sportello” ben ripiegate, ma di un giallo intenso “ di lana vecchia” ,pulite ma che non ispiravano molto...mia mamma inorridita si ritirò velocemente nel retrobotega. Con tocco d'artista le dispiegò sul bancone e tirò fuori la moneta dallo “sportello delle mutande”. Era un 20 L. LITTORE DEL 1927. : “ Cesco... nun la fa vedere a tuo figlio Beppino, che... è studioso, c'ha la faccia da Vescovo... quello diventa proprio un Vescovo! Assicurato! “ P.S: Non ho mai intrapreso la carriera ecclesiastica e non sono diventato Vescovo, la moneta però l'ho tenuta ed è quella che vedete in foto. Mi piacerebbe sentire qualche storia da Voi, a prescindere dal valore e dalla conservazione della moneta, perchè, questo umile tondello di metallo, se lo tenete in mano, racconta... Ciao Beppe
    1 punto
  12. Per chi ama l'arte espressa sulle monete Greche Siciliane, Non puo fare a meno, l'emozioni che danno. Specie alcune monete di eccezzionale qualità e rarità. Il Tetradramma di Akragas ( lotto 181 del catalogo), sicuramente è una di quelle monete che per espressione artistica, ci fa venire la pelle d'oca. Se la si osserva nel video, ci mostra come un "pezzo" d'argento di soli 17,34 grammi, ci coinvolge ad emozioni estreme. 420-415 a.C. Un artista anonimo, crea questo capolavoro, cambiando il solito tema delle emissioni precedenti. E sempre l'aquila a dominare su tutto il campo. Il dritto un'aquila maestosa a sinistra con un'espressione fiera per la preda sotto gli artigli, poggia su una roccia, attorno l'etnico AKRAC-ANTIN-O-N. Il rovescio l'artista lo ha diviso a metà, in alto domina il granchio, sotto una gran bella cernia da fondale a sinistra. Nel campo a destra una conchiglia del tipo murex, a sinistra una conchiglia del tipo pecten. Che dire ........Superba, Complimenti a chi se la aggiudicherà. Sicuramente la piu bella di quelle poche esistenti, coniata in prime battute, con fondi e metallo di grande qualità.
    1 punto
  13. Dalla rete, una piccola, interessante frazione, forse una litra, apparentemente battuta al doppio nome di Agrigento e Reggio e non pubblicata . E' stata a suo tempo in vendita CNG Triton XXI al n. 330 .
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  14. Buona sera, oggi vi presento il mio ultimo acquisto, arrivato proprio qualche ora fa. Questa moneta mi ha subito colpito per la forte espressività del volto dell’imperatore e per il rovescio interessante. Che ne dite vi piace? Peso 3.22 g e 19mm di diametro. Vorrei sapere anche qualcosa in più sul significato del rovescio. Grazie in anticipo per chi risponderà
    1 punto
  15. A parte la rarità le pubbliche del 23 sono meno interessanti rispetto alle 22, oltre a qualche simbolo e diversa punteggiatura non ho riscontrato altre varianti degne di nota... Questa è l'ultima entrata in collezione...
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  16. Mai perdersi d'animo gli inizi sono sempre difficili, le riprese poi, speriamo il prossimo anno anno di essere più in salute per rientrare nel gruppone di "quelli del Cordusio"
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  17. Ciao. Sono veramente contento, mi fa veramente piacere! Non posso che ringraziarti tantissimo per il lavoro svolto. Speriamo che la variante venga riportata anche nel prossimo catalogo “Gigante”. Ti sarei grato anche se mi suggerissi la strada più breve per acquistare il nuovo catalogo edito dalla Nomisma. Attraverso internet? Nuovamente grazie. Ti saluto caramente
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  18. Buonasera, @gennydbmoney al momento ho questa foto in galleria, donani potrò fare nuove foto. Intanto posto questa questa su sfondo bianco. Saluti Alberto
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  19. Posso comprendere lo stato d’animo di chi ha subito un furto, come pure di chi scopre che una moneta acquistata per autentica si rivela un falso. Non è il mio caso per questa dracma di Apollonia pontica in quanto, come ho detto all’inizio, mi ero posto il problema dell’eventuale falso già all’acquisto, ben sapendo che comperare una moneta del genere è una sorta di sfida in quanto molte dracme di Apollonia pontica false distribuite nel convegno numismatico internazionale di New York del 1999 sono rimaste sul mercato. Già nel convegno di New York del 1988 era stato distribuito un gran numero di dioboli di Apollonia pontica e di Mesembria riconosciuti non autentici dai più importanti esperti di monete antiche del mondo come Martin Price e Wayne Sayles per ragioni stilistiche e per la provenienza ignota. Questa “condanna” non fu però accettata dall’Heritage Rare Coin Galleries, la casa d’aste che aveva fatto incetta delle monete per farle analizzare da esperti dello studio dei materiali che ne avevano riconosciuto l’autenticità. Ma quando Frank Kovacs scoprì le matrici di questi dioboli falsi di Apollonia pontica e di Mesembria in vendita come repliche nel negozio di souvenir del Museo storico nazionale della Bulgaria, la prova della non autenticità era indiscutibile e la questione fu definitivamente archiviata. Un esperto ha riconosciuto le matrici della mia dracma in discussione e mi ha informato che è stata coniata nel laboratorio della Bulgaria dal nome in codice "Varna-1", un’officina che opera apertamente, anche su ordinazione dei clienti, e oltre alle copie di monete di Apollonia pontica e di Mesembria produce molti falsi di monete di Istros e di altre zecche presenti oggi sul mercato. Varna è la terza città della Bulgaria un poco a nord di Sozopol, il nome attuale dell’antica Apollonia pontica: che sia una coincidenza? apollonia
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  20. I miei complimenti a @dabbene e al Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio per il premio ricevuto che dà merito ad un gruppo di persone che in questi anni con tanto sacrificio hanno trasformato la loro passione in divulgazione numismatica e culturale.
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  21. Sulla carta certamente: ma ricordiamoci che siamo in Italia e le cose vanno in un certo modo, quindi se tutti noi sappiamo che nella realtà i controlli sono pressoché assenti, esistono una marea di porticine per evitare di assumersi le proprie responsabilità, allora perché mandiamo i ragazzi al macello? Basta con le ipocrisie: l'Italia genericamente non protegge le parti deboli della società! Non si può morire per andare a scuola! Il ministro e la maggioranza che hanno inventato questo non erano a conoscenza della realtà? Se persino tra quelli che urlavano onestà-onestà , c'è un notissimo esponente al governo che assieme al padre pagavano in nero i loro 3 o 4 dipendenti per di più in un capannone semi abusivo , allora di cosa stiamo parlando? Le leggi dovrebbero essere fatte per tutelare e non mettere in pericolo.
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  22. Giustissimo distinguo secondo me. Aggiungo che in periodi di vera o presunta crisi economica gli investimenti in sicurezza del lavoro, che per loro natura non producono utili ma soltanto costi a chi guardi solo il conto economico aziendale, sono tra i primi a essere tagliati dagli imprenditori.
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  23. Scusatemi, ma le questioni sono due: 1) utilità della alternanza; 2) sicurezza e prevenzione dei luoghi di lavoro. Eliminare l’alternanza riduce gli infotuni degli studenti ma non quella dei lavoratori (non studenti). Aggiungerei che la maggiore dimestichezza con i pericoli dei lavoratori (non studenti) riduce la percentuale degli infortuni, ma l’esposizione al pericolo dovrebbe essere indipendente dalla maggiore abilità (consapevolezza) del lavoratore (studente o meno) L’imprenditore deve garantire un ambiente non pericoloso. È esentato soltanto quando nonostante il suo impegno (avvisi, formazione, sistemi di sicurezza, richiami e sanzioni) l’infortunio è “elettivo”
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  24. Il titolo della moneta originale è 600. Per i falsi sono state utilizzate diverse leghe, con e senza argento. Buona giornata. Gabriella
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  25. È una questione di beneficenza non di collezionismo o peggio ancora speculazione sulle basse tirature. Se volete fare beneficenza questa è l'occasione giusta in quanto i proventi sono direttamente gestiti da papa Francesco.
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  26. Proviene da Roma Numismatics asta XVIII del 2019: https://www.sixbid.com/it/roma-numismatics-ltd/6443/roman-imperial/5364273/antoninus-pius-ae-sestertius-rome?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=6767|218527&sidebarIsSticky=false
    1 punto
  27. Buon giorno. In riferimento all'originalità della moneta da l. 20 del 1928 credo proprio che ci sia poco da sperare. Anche al dritto ci sono particolari poco convincenti nei caratteri ed, in modo particolare , i nomi ROMAGNOLI e MOTTI non mi sembrano consoni. C'è anche la macchia che mi sembra debba avere poco a che fare con l'argento (nonostante il basso titolo dell'originale). Provi a controllare anche le misure di diametro e peso di cui troverà le indicazioni nel nostro catalogo(così potrà prendere dimestichezza con questo bellissimo strumento). Sul catalogo potrà anche osservare le molte immagini di tanti esemplari e fare un confronto con il suo. Sperando che per lei questa occasione funga da stimolo ad un approccio alla numismatica le auguro un buon inizio di studio. Cordialità Gabriella
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  28. Lunedi controllo ci aggiorniamo
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  29. Complimenti! Per certe rarità va bene qualsiasi conservazione
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  30. È quella perché c'è proprio scritto (l'altra faccia è messa meglio), ma sul web leggo per tutte le monete valutazioni totalmente differenti. Ok che le condizioni e gli anni ho capito che incidono enormemente, ma le variazioni di prezzo sono davvero estreme. Io non so minimamente quanto possano valere queste monete, ne ho trovate 400. Le ho contate poco fa. Sarebbe impossibile postarle tutte in questo splendido forum Penso che mi comprerò uno di quei box trasparenti e inizierò a catalogarle pian pianino. Poi, magari, le porterò da qualcuno a farle controllare. Non penso di venderle, ma capire "quanto ho in mano" mi farebbe comunque piacere
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  31. Ciao @dux-sab, se questo non è un delfino, io sarò un’aquila ??. il definì c’è e de ben definito. Per @mares, la moneta è genuina e di buona qualità, a parte delle ( naturali ) corrosioni nel campo al rovescio, così al dritto con delle mancanze di metallo sulla guancia.
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  32. Mi avrebbe fatto davvero piacere partecipare al pranzo di sabato, occasione per vedere o ri-vedere amici che conosco anche solo virtualmente in Forum, purtroppo impegni di lavoro non me lo permettono, ma se non altro questa mattina sono riuscito a passare in fiera e devo dire che ho notato un buon movimento, indice della grande voglia di riprendere le sane abitudini pre-pandemia. un caro saluto a tutti e buon pranzo!
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  33. Buonasera a tutti, preso da Nostalgie Vicereali, passo in rassegna quelle che ho in collezione. L'argento a mio avviso non è semplice da fotografare, o magari sono io che non lo sono, perdonatemi se ogni tanto sono ripetitivo, sarà sicuramente l'età che avanza. Ritorniamo alla moneta, un bel Tari di Filippo IV 1622, stasera rimirandola devo dire che ha un bel ritratto Filippo. Saluti Alberto
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  34. Io la vedo in esergo sotto il cavallo. Almeno con il cellulare questo vedo. Però se Santone dice che non c'è, gli credo.
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  35. Non vedo l ' aquilettta, per me Napoli, Ferdinando II D' Aragona 1495-1496 con conii del nonno Ferdinando I ribattuto su precedente cavallo aquilano di Carlo VIII
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  36. Buon pomeriggio https://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/il-cavallo-percorso-storico-numismatico-di-una-moneta-popolare saluti luciano
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  37. Congratulazioni, un giusto riconoscimento x aver saputo concretizzare la vostra passione in ottime iniziative!
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  38. Non volendo lasciare le cose appese, ecco la mia teoria, che dalle fotografie tanto teoria non è. Si tratta di un ritratto ribattuto di un normale tornese del 1636 con testa a destra. Nessuna rarità, né particolarità, né niente che giustifica quella descrizione e quella cifra
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  39. No, ma essendo di piccolo taglio,se FDS,potevi anche tenerli
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  40. È la prima volta che vado ad un convegno o asta il giorno del mio compleanno, 20 maggio. Mannaggia, vorrà dire che al convegno di Verona dovrei regalarmi qualcosa... Il tirchio che è in me dice "non è il caso, non puoi spendere"; l'appassionato di numismatica risponde "si che lo è". Quale parte della mia personalità vincerà? Sospetto che il mio povero (davvero) portafogli prenderà una bella botta!
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  41. 100 Lire 1958 Repubblica Italiana - Moneta Decentrata
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  42. 5 Lire Uva 1949 Repubblica Italiana - Moneta Decentrata
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  43. Giulio Cesare aveva utilizzato la coniazione di monete non solo come mezzo di propaganda politica, ma anche per il vantaggio economico di sostenere le spese della guerra civile impossessandosi del tesoro dell’aerarium e stabilendo, senza l’autorizzazione del Senato, che una seconda zecca monetaria lo seguisse nelle campagne militari. Sul nostro denario del 47 a. C. Cesare pose Venere al diritto e al rovescio Enea, in nudità eroica, con Anchise e il palladio, in quanto l’eroe troiano era simbolo identitario della gens Iulia e la sua raffigurazione era un mezzo di affermazione politica in quanto emblema della propaganda cesariana. Tutti i tipi di denario erano in stretta relazione con Cesare e costituirono un mezzo per promuovere la sua persona e le sue imprese, come questo del 49 a. C. proveniente dalla Spagna settentrionale o dalla Gallia meridionale, che raffigura sul diritto la scritta CAESAR sovrastata da un elefante mentre calpesta una serpe, gesto interpretato come un’allusione alla guerra civile fra Cesare e Pompeo, in perpetua discordia come gli elefanti e i serpenti, la cui eterna lotta è ricordata da un passo di Plinio (nat.VIII, 32). Sul rovescio ci sono emblemi pontificali e sacerdotali, quali un simpulum, una coppa usata durante i sacrifici, un aspergillum, con il quale si irrorava l’acqua, un apex, simbolo dei Salii, e un’ascia. The Caesarians. Julius Caesar. April-August 49 BC. AR Denarius (18mm, 3.73 g, 9h). Military mint traveling with Caesar. Elephant advancing right, trampling on horned serpent / Emblems of the pontificate: simpulum, aspergillum, securis, and apex. Crawford 443/1; CRI 9; Sydenham 1006; RSC 49; RBW 1557. Iridescent toning, some faint hairlines. Near EF. Il denario sarà presentato in una prossima asta e magari ci farò un pensierino.
    1 punto
  44. Concordo con il parere espresso da @simonesrt. Quest'asta mi ricorda per alcuni aspetti quella tenutasi a fine ottobre 2019 da Pandolfini, in cui vennero esitate le opere d'arte della collezione Calisto Tanzi. Si trattava di 55 opere d'arte uniche, in cui spiccavano i più grandi artisti del XIX e XX secolo (Monet, Picasso e Van Gogh solo per citarne alcuni). Le opere vennero vendute singolarmente e ottennero un ottimo risultato (oltre 10 milioni di euro). Ovviamente si tratta di una parte infinitesimale rispetto ai miliardi spariti col crac Parmalat ma almeno si è cercato di valorizzare il più possibile quello che si aveva tra le mani. https://www.pandolfini.it/it/asta-0315/tesori-riemersi--impressionisti-e-capolavori-.asp?pag=1&pViewCat=#catalogue https://www.ilsole24ore.com/art/asta-tanzi-oltre-125-milioni-soddisfare-creditori-ACAGxLv In questo caso, invece, vedo un enorme potenziale (tra quadri e monete) che non verrà sfruttato. Oltre a condensare l'intera collezione di oselle e zecchini in un singolo lotto, questa sarà vincolata a rimanere esattamente dove si trova oggi. Personalmente, la reputo una beffa sia per l'eventuale aggiudicatario sia per i numerosi creditori truffati... Sarò forse pazzo ma, a queste condizioni, temo che la già risicatissima platea di potenziali acquirenti (multimilionari) sarà ancora più scarsa. Ditemi voi se un ricco investitore straniero può essere allettato dalla prospettiva di dover spendere fior di quattrini senza praticamente aver nessun potere su ciò che si aggiudica. Alla fine, stiamo parlando di questo, dato che sia i quadri che le monete saranno vincolati a rimanere dove si trovano e ad essere accessibili al pubblico... Questo a meno che, per vie legali, tale obbligo non decada ma sappiamo tutti quanto sia lenta e complessa la giustizia italiana, specie in questioni del genere. L'unica speranza è che si faccia avanti un qualche filantropo a cui non interessi il possesso di questi oggetti e che praticamente faccia un dono alla collettività.
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  45. CICCI' ED IL REGALO DI NATALE PREMESSA: Ciccì era cambiato. Quell'uomo elegante, con i baffetti da sparviero, i capelli neri ed impomatati con la Brillantina Linetti, era improvvisamente invecchiato e sembrava un clochard. Barba di una settimana, capelli arruffati e quel sentore di Acqua di Colonia sostituiti da effluvi di sudore non proprio gradevoli. Nel quartiere tutti sapevano il motivo e cercavano di aiutarlo perchè era veramente una brava persona: chi lo invitava a pranzo, chi gli lavava la biancheria, chi cercava di distogliere quegli occhi fissi e lontani con battute spiritose. La luce si era spenta qualche mese prima, quando aveva trovato l'anziana Netina, governante, nonna e mamma adottiva, riversa sul letto, con il rosario in mano e gli occhi cerulei e spenti rivolti al cielo. L'arrivo di Rosita, che aveva affittato l'alloggio della povera Netina, ebbe lo stesso effetto della mitica “Bocca di Rosa” nel paesino di Sant'Ilario. Era lo stereotipo della vera spagnola: capelli lunghi e scuri, formosa e piena di vita, dotata anche di una simpatia debordante. Naturalmente tutte le donne del vicinato diventarono sue nemiche irriducibili e le voci, dapprima sussurri, divennero un fiume in piena. L'attività ufficiale di Rosita era quella di cuoca in una trattoria della zona, quella a tempo perso sarta, quella notturna era avere un certo movimento di uomini nella sua abitazione... Fumava con eleganza e assiduamente sigarette americane “Astor” e quindi era sovente nella nostra Tabaccheria, allietando con la propria “verve” i vari clienti che, con la scusa di dover compilare la schedina del Totocalcio, erano ormai diventati stanziali e aspettavano sempre la sua apparizione. Mia mamma comprese che la Rosita si stava “allargando” perchè sovente portava dei piatti prelibati e chiamava mio padre “Baffetto”. Risultato: piatti prelibati nell'immondizia e mio padre relegato nel retrobottega non appena la Rosita usciva di casa. Per Ciccì, la Rosita fu il miglior ricostituente. Ritornò più vivo e splendente di prima. Si era innamorato pazzamente. Nonostante i vari tentativi di “farlo ragionare”, niente da fare, Ciccì era un caso disperato, in quanto aveva deciso di fidanzarsi con Rosita. Il periodo era favorevole, mancava poco al Natale...quindi era inevitabile una puntata nell'Orificeria di “Rotella” per comperare un anello. “Rotella” era un numismatico, chiamato così perchè se gli portavi un orologio da riparare, lo guardava con la lente, lo scuoteva e invariabilmente diceva: “ Si è rotta una rotella!” Mio padre gli aveva spiegato il “caso umano” e gli aveva riferito che Ciccì ultimamente collezionava marenghi e quindi...tutto era pronto. Primo vassoio con anelli con diamante, secondo vassoio anelli con zirconi. Ciccì era completamente nel pallone. Quelli con diamante troppo cari, quelli con zirconi troppo da poveracci. “Rotella” tirò su il sopracciglio e fece un cenno a mio padre: “Poca roba, qualche moneta, qualche MARENGO (alzando la voce)...vieni nel retro! “ Ciccì abboccò come una trota all'amo. Nel vassoio vi era un florilegio di marenghi, tra i quali uno molto bello di Carlo Felice. Nella mente di Ciccì qualcosa si sbloccò. Comperò il Carlo Felice e poi...essendo quasi in bolletta, l'anello con lo zircone! Rosita non prese molto bene il regalino, il fidanzamento andò a monte e Ciccì ritornò in depressione. EPILOGO: Poco tempo dopo Ciccì, che era molto scaramantico, disse a mio papà che la moneta gli portava sfortuna e che se la voleva, gliela la cedeva al prezzo di costo. Conservava i marenghi a mollo in un vasetto di ceramica con fiori di plastica. Era un'altarino con alle spalle l'effige della Madonna, talismano adatto ( diceva lui) a tenere alla larga i ladri. E' cosi che la moneta è finita nella raccolta di famiglia. La Rosita sparì improvvisamente nottetempo. Qualcuno disse che aveva fatto innamorare un imprenditore che la portò con lui in una villa sul Lago di Como, altri che aveva perso la testa per un saltimbanco del Circo che sostò qualche giorno nel nostro Paese. Sicuramente lasciò molti rimpianti in quelle persone che mai avevano pensato di trovare “il Paradiso al primo piano” e grandi sospiri di sollievo “delle cagnette a cui aveva sottratto l'osso “. ( Grande Faber un modesto tributo nel ventennale della tua morte, da chi ti ha amato e ti considera il più grande poeta dei nostri giorni ) Questa è la moneta: Buon Anno a Tutti!
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  46. Finalmente in Liguria per un settimana di ferie. Provo a postare altre foto dei tre minuti:
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