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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/29/22 in Risposte
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Buonasera amici...all'imbrunire condivido un 3 piccioli, o mezzo grano del 1747 per la Sicilia, è il mio primo ramino di Carlo di Borbone per il Regno di Sicilia. Ho deciso di ampliare i miei interessi, dopo essermi dedicato ai grani per Ferdinando III, inizio un nuovo percorso con questa, che è una monetina piccola, in rame e ostica...i più esperti nel campo confermeranno, non è facile trovarle così, già il BB per il rame siculo del periodo è un miraggio, questa è una delizia. Graditi i vostri pareri. Dritto: CAR . DG . SIC . REX . aquila coronata ad ali spiegate e sotto sigle F.N. Rovescio: . HISP . INF. al centro 3 in cerchio lineare contornato da ornato in stile barocco, in basso la data 1747 e sigle V.B. F.N. stanno per FRANCESCO NOTARBARTOLO mastro di zecca dal 1734 al 1749 le sigle al rovescio V.B. ? Non so cosa stanno ad indicare...mi viene subito in mente Vincenzo Beninati ma non è possibile si parla di molto dopo...cosa indicano? In altre monete li localizzato troviamo il valore, penso ai grani del 1795 in cu troviamo G 23 punti
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Credo si possa ormai dare per buona l'autenticità della moneta, poichè presenta ancora tracce della vecchia patina verde quindi penso si possa escludere l'ipotesi di un clone, inoltre, prima del 1970 non credo esistessero tecniche di pressofusione così avanzate da ingannare e non è sicuramente un falso ottenuto da fusione tradizionale .. ringrazio anche @Pxacaesar per aver proceduto nella ricerca in parallelo ricredendosi .. sono contento, cercavo un sesterzio di Balbino con un buon rapporto qualità/prezzo e l ho trovato, come si dice? Audentes Fortuna Iuvat..3 punti
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Buongiorno ancora...la moneta è arrivata ed è davvero fresca...ho fato due fotine in velocità ieri e le condivido, spl per me!! Sono esagerato? Anche il taglio è leggibile e non capita spesso in queste monete...ecco le foto e ditemi la vostra sulla conservazione. Bordo tagliente, striature di conio ben visibili sia al dritto che al rovescio, debolezza centrale tra ciuffo e centro della torre, ma un ottimo acquisto per la mia scuderia, dal vivo è davvero una goduria...3 punti
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Vi presento l’ultimo acquisto, fatto “di impulso”... Non rientra tra i miei interessi principali ma era lì e mi ha attirato a sé. 40 soldi con S. Giustina, sigle MS (Marin Sanudo 10/10/1572), CNI 73 Che ne pensate? N.2 punti
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Buon giorno a tutti, stavo studiando la vicenda della Banca per le 4 Legazioni e mi sono imbattuto in una disputa teorica molto interessante perché affronta il tema di quale sia la natura della promessa di pagamento rappresentata dai biglietti di banca, e in generale che cosa si debba intendere per moneta. L'antefatto è il seguente: a causa dell'atavica scarsità di moneta nei territori dello Stato Pontificio, a metà '800 la Banca per le 4 Legazioni acquistava oro dalla Francia e pagava con esso i suoi biglietti provvisori. L'importazione naturalmente non era priva di costi e provvigioni ai corrispondenti esteri e questi andavano ad incidere sul tasso di cambio finale, sicché alcuni utenti della Banca in questione intentarono causa perché sostenevano che essa avrebbe dovuto corrispondere Scudi romani in misura pari a quella indicata sui biglietti mentre la Banca pagava i biglietti in monete d'oro da 20 Franchi (i cosiddetti "Napoleoni") al valore corrente sulla piazza di Bologna. Ne scaturì, come dicevo, un dibattito acceso tra chi era favorevole alla prassi della banca e chi era contrario. Tra i primi si distinse l'economista Gerolamo Boccardo, tra i secondi l'economista Francesco Ferrara. Chi volesse leggere i loro pamphlet troverà l'opera del Boccardo "La Banca delle Quattro Legazioni, la moneta ed il credito" qui: https://books.google.it/books?id=uoNMbSmOPUIC&pg=PA19&lpg=PA19&dq=La+Banca+per+le+4+Legazioni,+la+moneta+ed+il+credito&source=bl&ots=4A3J9oeH1Q&sig=ACfU3U3Vsyk_yrrx0kQGSPML8noTRP7kVQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiRsrztq9H4AhVDiqQKHUEbAwwQ6AF6BAgaEAM#v=onepage&q=La Banca per le 4 Legazioni%2C la moneta ed il credito&f=false e quella del Ferrara "Dei biglietti di banco in Bologna. Quistione sul modo in cui vadano pagati dalla Banca delle Quattro Legazioni" qui: https://books.google.it/books?id=IjAtAAAAYAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false Nel caso, mi interesserebbe sapere cosa ne pensate e quale dei due orientamenti vi convince di più.2 punti
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Proverei con 1/2 rupia del Bhutan https://en.numista.com/catalogue/pieces9170.html2 punti
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Sapevo del tuo grande amore per i rametti ed allora ho pensato a questa moneta: Pensa se mettevo i rametti del dritto?...comunque esatto2 punti
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Al primo posto: @Erdrückt Al secondo posto: @Franks Al terzo posto: @caravelle82 Che ci aveva preso per primo ma poi ha ritrattato! Complimenti e grazie a tutti, spero vi siate divertiti!2 punti
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Visto che il sito del "giornale della numismatica" risulta ancora in manutenzione ho pensato di postare delle immagini dello studio sulla SOLI REDVCI... Non è il massimo,ma sicuramente è meglio di niente... ...2 punti
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Ciao Per monete che non hanno mai circolato ma non bellissime, vuoi perche conservate male, vuoi perche hanno qualche graffio o tacca, oppure perché forse per qualche tempo sono state in un borsellino... si preferisce usare l'espressione UNC ossia, non circolato. Le monete che hai presentato le definirei UNC. Saluti Saluti2 punti
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Come prima impressione ho pensato ad un errore vedendo Mercurio al centro e legenda con Pietas Augg ; che strano accoppiamento , probabilmente dovuto al fatto che in quegli anni imperversava la pestilenza e ricordando un fatto mitologico accaduto in Grecia : "un ariete è legato a Mercurio anche per un mito , quello secondo il quale il dio (Mercurio) allontanò una pestilenza dalla città di Tanagra portando un ariete attorno alle mura" , si volle forse esorcizzare la peste ricorrendo al dio , questo potrebbe spiegare Pietas con Mercurio .2 punti
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Stando al Lazari ha censito 3 tipi con le iniziali dei conti/capitani che ressero il possedimento dal 1436 al 1442; il Montenegro ne elenca invece 6, dal 1435 al 1453. Nel 1474 Scutari viene presa dai turchi. Stando alle iniziali (P - L?) Paolo Loredan il periodo è 1447 - 14492 punti
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Ciao Mario Complimentoni per il tuo amico, moneta R2 ed anche in buone condizioni. Il Santo è S. Stefano; particolarità è che queste monete non venivano battute a Venezia, ma a Cattaro con conii predisposti a Venezia. saluti luciano2 punti
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Dovrebbe essere la parte centrale in ottone di una scatolina di legno rotonda. Qui sotto il link della scatola completa. https://www.antiques-delaval.com/fr/boites-coffrets/11228-boite-ronde-bois-sculpte-miniature-laiton-portrait-empereur-napoleon-xixeme.html2 punti
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ringrazio gli amici "veneti" se vorranno aiutarmi a classificare per un mio amico (ho solo le foto) questa monetina che sembra d'argento1 punto
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Su autorizzazione del gentile possessore (Josh), un autentica scoperta (almeno per me)! Soldino di Andrea Vendramin, massaro Marco Pizzamano (già censito su Marcello e Mocenigo). Provenienza UK (e qui si apre un discorso interessante...)1 punto
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Assolutamente si! Il monetiere è l’unico modo per valorizzare dovutamente una collezione nell’arco del tempo Ti metto il link di uno dei miei esemplari che pubblicai tempo fa sul forum, che seppur in conservazione inferiore alla tua, è valorizzato da una patina di vecchia collezione maturata, appunto, in un buon monetiere di legno e velluto.1 punto
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Questa nel 2020 ha fatto 850 ma è tutt'altra cosa da quella postata. Che il prof. dott. gr.uff. ritenga che 100-200 non siano compatibili eccetera dimostra che per lui la numismatica è come l'araba fenice, quella "che ci sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa".1 punto
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Ciao @modulo_largo.......Tutto e bene, quel che finisce bene. L'importante che tu, sei contento. Hai chiesto delle opinioni e le hai avute, positive o negative, la discussione è arrivata fin qui. Poi come sempre ho sostenuto.....il tempo è galantuomo. Le tecniche di fusione, sono tante. I pedigree, lasciano il tempo che trova. Rimane sempre il perché chi l'ho ha impasticciato, creando una visione "ingannevole" , a quale scopo ??? Penso che un sassolino nella scarpa, ti è rimasto, per questo quando avrai la possibilità, una visione di un Perito, ti potrà togliere il sassolino. Saluti. PS. Non rispondo alle polemiche,1 punto
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Ottima dritta, grazie! Mi ero convinto a prenderla, ma la spesa di spedizione mi è sembrata eccessiva!1 punto
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Buonasera a tutti, rivedendo le foto rimaneggiate da Riccardo, @caravelle82, sarei tentato di azzardare un ipotesi molto fantasiosa ma non troppo. Secondo me il rovescio di questo tornese si è scontrato con il diritto di un altro tornese, quella che dovrebbe essere la 3^ cifra che a me sembra una S potrebbe essere parte dell'orecchio di Filippo II, spero non mi cacciate dalla sezione, consideratela una mia riflessione fantasiosa ad alta voce. Saluti Alberto1 punto
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Da una visita all'ottimo sito on-line del museo di Berlino, 3 notevoli esemplari dei rarissimi denari battuti per Carlo Magno nella zecca di Treviso .1 punto
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Riprendo questa discussione di mezza dozzina di anni or sono, per aggiungere, dal recente sito del museo di Berlino, l'esemplare lì conservato di questo rarissimo ed interessante statere di Metaponto .1 punto
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Ma l'intestazione non dice "Banca Centrale Repubblicana"? D'accordo che non esiste, ma non può trattarsi di una iniziativa governativa: sono semplicemente biglietti di fantasia. Non essendo emessi ma solo stampati non ha alcun senso discutere se siano più "biglietti di banca" o "di stato": sono puramente propagandistici, potevano scriverci sopra quello che volevano.1 punto
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ecco questi sono bellissimi topic di allenamento....... se qualcuno altro voglia postare qualche altro bel pezzo...... felice di interagire1 punto
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Tempo scaduto! Abbiamo un podio di vincitori...rullo di tamburi...1 punto
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Buongiorno...proseguo con un altro mezzo Sebeto... 60 grana 1736 NEAP: al dritto, esiste anche la variante con un punto solo dopo NEAP (il punto è posto in alto sopra la P) Al rovescio DE SOCIO PRINCEPS senza punto a chiudere la legenda, esiste infatti anche la variante con punto a chiuderla. Non mi risulta ci sia la variante con NEA, ma potrei sbagliarmi. Ecco a voi le foto. Un caro saluto. Cristiano.1 punto
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Cercando l'uno o l'altro si arriva sempre qui: Enrico II il Santo - Wikipedia Quindi la mia risposta sarebbe sì...1 punto
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Vuoi un parere sulla conservazione di questa bella moneta. Non è facile, perché a prima vista potrebbe sembrare molto circolata a causa dei rilievi scesi sulla cartella e sull'aquiletta, però sono convinto che a produrre questo difetto sia stato il conio molto usurato a causa del lungo impiego. Cosa che non accade con la scritta marginale che risulta molto fresca con ottimi rilievi. Detto ciò, per me q.spl a causa di questo difetto, anche se poco circolata. Naturalmente è solo un mio personale parere.1 punto
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No intendo proprio quanto detto da Miza, per me è semplicemente non circolata, bisogna vederla in mano per la conservazione1 punto
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Grazie amico, detto da te che segui queste monete da mò è davvero un onore !!! Le foto del venditore non rispecchiavano a pieno la qualità della moneta, che ripeto in mano è ancora più bella.1 punto
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Bella moneta, conio di rovescio un po più debole ma perfettamente collezionabile1 punto
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ne ho trovate anche 2 sciolte e sbobinate da un rotolino, ma non sono proof infatti ?1 punto
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Complimenti @Asclepia, il più bel esemplare che ho mai visto.1 punto
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Molto belle da vedere. Affiancate alle circolanti a me piacciono molto.1 punto
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Il 1838 Torino è una moneta che ho avuto 3 volte, e che si trova quasi sempre in bassa conservazione. L'esemplare migliore che ho avuto è stato quello della collezione Mantegazza (Asta Negrini n. 2 - 1995) poi ceduto al geom. Demicheli. E' una moneta veramente rara, ma anche gli scudi del 1831 non scherzano (escluso il 1831 G croce sottile, che è facilmente reperibile).1 punto
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Strano lo spostamento di conio solo della parte superiore della legenda. Anche l'asta del vessillo è notevolmente spostata, mentre la schiena del doge è allineata. Mi piacerebbe vederlo in mano. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Un altra coniazione per l'Inghilterra è il soldino del Loredan con SM ed in esergo AD o VD1 punto
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Io ne sono convinto e l'avevo scritto in una vecchia discussione. Monete coniate non con un preciso controvalore in funzione del titolo e del peso, ma merce per "gabbare" gli inglesi che le sopravvalutavano.1 punto
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I romani conoscevano le forchette,ma non le utilizzavano come noi che : "tutti ,tutti i giorni ,mangiamo primo,secondo , frutta o dolce"e che quindi abbiamo sviluppato posate specifiche per ogni portata. Essi erano ,nella stragrande maggioranza della popolazione , "pultifagi", cioè mangiatori di polente o zuppe a base di cereali poveri ,che richiedevano l'uso solamente di un cucchiaio ,quasi sempre in legno. La carne la vedevano col binocolo. Nei rari casi in cui veniva consumata si trattava di fasce medio alte della popolazione e che comunque non usavano le forchette come posate ma , probabilmente, come utensili da cucina o al massimo per servire in tavola. Fonte1 punto
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Buon pomeriggio...è un oggetto di buona fattura, sicuramente non un gadget, quello scovato da @Fiore151 è molto simile, forse al tuo @gennydbmoneymanca la cornice posteriore, altra cosa che noto è l'assenza di una firma...altro non saprei aggiungere salvo che mi piace. Un saluto. Cristiano.1 punto
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La questione "Kasario" è infatti alquanto complessa. A livello paleografico le lettere utilizzate mostrano una certa affinità con le serie di Taranto almeno fino agli anni Settanta/Sessanta V secolo. Si noti in particolare sigma a tre tratti e rho con tratto obliquo. Un ulteriore elemento di corrispondenza con le serie iniziali di Taranto si potrebbe riscontrare nel decoro del bordo radiato del rovescio nonché nel dato tecnico della misura del tondello (ca. mm 23), benché l'esiguità degli esemplari noti costituisca un grave limite e imponga di formulare solo mere ipotesi. CNG, 112, 11.9.2019, 9 Leu 6, 2020, 31 C'è poi la questione della riconiazione su Crotone. Gli studi di Garraffo hanno dimostrato che in realtà solo uno dei due nomoi, ossia quello in collezione statale a Napoli (Santangelo 6303), appare riconiato su uno statere di Crotone che per elementi tipologici sembrerebbe inquadrabile nel momento iniziale della fase a tondello stretto (ca. 480/70-460 a.C.). Tuttavia la mancanza di un corpus della zecca crotoniate impone di adottare anche in questo caso le doverose cautele e di considerare una datazione post 460 e quindi intorno alla metà del V secolo, suscettibile di ulteriori verifiche. Si può tuttavia osservare che la riconiazione fu forse favorita dal leggero calo dello statere italiota che proprio intorno alla metà del V secolo determinò l'adozione di uno standard ponderale fissato da Parise intorno a gr. 7,76 (cd. nomos italiotikòs).1 punto
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Io posseggo ambedue i testi. Personalmente ti consiglio di partire dal secondo (più semplice per cominciare) per poi acquisire anche il primo.1 punto
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https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.edizionidandrea.com/product-page/the-normans-coins-of-the-kingdom-of-sicily&ved=2ahUKEwjOop6y5c_4AhU057sIHVD5D8QQFnoECAkQAQ&usg=AOvVaw3gAMTvkkMndEHdAED1PfTU1 punto
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Ciao Rocco, non credo che un solo volume basti per approfondire la monetazione Normanna. I normanni sono stati i primi a creare il regno unificato del sud dell'Italia e hanno battuto le loro monete in varie zecche del loro vasto territorio. Però uno tra i tanti che ti consiglio è: La Monetazione nell'Italia Normanna di Lucia Travaini.1 punto
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Ottimo @caravelle82 concordo in pieno con i tuoi pareri. Il discorso andrebbe allargato, nel senso che ormai se non punti ad presunto FDC non sei un bravo collezionista, perchè sprechi i tuoi soldi. Invece a me sinceramente piacciono anche le monete vissute, circolate, che ti trasmettono di più di quelle "presunte intonse". Sulla ricerca spasmodica del FDC si sono già espressi molti e quindi lascio perdere. Se uno ha un budget illimitato fa bene a ricercare il FDC ci mancherebbe. L'importante è amare le proprie monete anche quelle non proprio bellissime e non lasciarle da sole sempre in una cassetta di una Banca. Buona Serata1 punto
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Al Museo Numismatico di Atene per visionare i tetradrammi di Perseo: un'emozione unica!1 punto
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Ringrazio Valteri per aver focalizzato l’attenzione su questa rara emissione metapontina, che sembrerebbe collocarsi (Stazio 1973, Johnston 1984 e Rutter 2001) nel momento iniziale della fase a doppio rilievo (post 440/30 a.C.). Il culto di Apollo era ben radicato a Metaponto, come dimostrano le esplorazioni archeologiche e, in particolare, il rinvenimento di un’area consacrata alla divinità già in età arcaica (VII sec. a.C.) e su cui sorse in epoca successiva (metà VI sec.) un edificio templare dedicato ad Apollo Licio. Nel suo datato ma pregnante contributo sulla zecca metapontina negli Atti del XIII Convegno di Studi sulla Magna Grecia (1973), l’indimenticabile prof. Stazio riferiva il tipo monetale dell’Apollo citaredo all'analoga statua citata da Erodoto (IV, 15) ubicata nell’agorà della polis e circondata da piante di alloro. Un alloro bronzeo, probabilmente parte della citata statua, viene peraltro ricordato da Teopompo, citato da Ateneo (XIII, 604F-605A). Sia la statua che l’altare sarebbero stati eretti, a detta di Erodoto, per ordine di Aristea di Proconneso (su cui non mi soffermo), un personaggio dai contorni alquanto sfuggenti, una sorta di figura “sciamanica” che alcuni studiosi collegano al movimento pitagorico. In ogni caso, a prescindere dall'accoglimento o meno della tradizione erodotea, quello che sembra trasparire dal tipo monetale è il rilievo dato al culto di Apollo – a cui il movimento pitagorico era peraltro strettamente legato – nella seconda metà del V secolo a.C. a Metaponto, forse proprio in connessione con le vicende storiche (e/o edilizie) che accompagnarono l’area sacra del tempio.1 punto
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