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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/02/22 in Risposte

  1. Che discussione incredibile questa. Ho speso tutta la serata nel leggerla. Ci si potrebbe scrivere un manuale. Detto ciò voglio contribuire anche io con questo pezzo della mia collezione. Sestino di Luigi XII per l'Aquila con aquiletta nel III quarto. Ne ho visti pochissimi passare nel corso degli anni e tutti con conservazioni scarse e porose, invece il conio di questo esemplare è molto vivo e la moneta piacevole. Spero vi possa interessare e possa essere un modo per far ripartire la discussione. Mi permetto di taggare @santone@fedafa@eliodoro @adolfosvisto che sono stati i più attivi sulla monetazione abbruzzese ma tutti sono ben accetti. Cura ut valeas
    7 punti
  2. Ragazzi, finalmente è arrivata! Il super regalo che mi è stato rivelato pochi giorni fa da parte di Martina ? il sogno numismatico che coltivavo da una vita è ora realtà. Mi piace davvero tanto ?
    5 punti
  3. Buongiorno, Ho individuato un’altra consorella, non ancora inserita nel ritratto di famiglia se non erro. Savoca Numismatik Live online Auction 8, lotto 53, del 2016: Bisogna tenere alto il livello di allerta, il semplice fatto che continuino ad essere riproposti esemplari di questa progenie é un motivo più che valido. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum. E qualche anno è passato dalle prime apparizioni..
    4 punti
  4. Tema a mio avviso di grandissimo interesse che meriterebbe di essere riesumato e approndito, i viaggi, le esplorazioni, i commerci, le monete e le interconnessioni economiche e culturali tra l'Europa e gli altri continenti avvenute a partire dal medioevo, precisamente dal XII secolo con l'inizio delle crociate, sono il punto di avvio di quel processo di sempre più vasta e diffusa interazione tra i vari punti del mondo che oggi denominiamo con il termine globalizzazione, osservare questo processo dal particolare punto di vista degli scambi commerciali e delle monete usate è sicuramente non poco suggestivo e anche in un certo senso illuminante storicamente, la moneta in effetti ha svolto in quelle interazioni un ruolo tutt'altro che marginale e secondario. Questo tema in particolare l'ho personalmente approfondito costituendo delle sezioni specifiche nella mia biblioteca numismatica, sezioni dedicate alla numismatica bizantina e islamica, alle monete e alla storia monetaria ed economica di Venezia, di Genova, dell'Oriente Latino, degli stati crociati e del levante mediterraneo, per arrivare alle monete usate negli scambi della vastissima zona dell'Oceano Indiano, area, come si vedrà, che ha costituito il vero epicentro del processo di globalizzazione fin dagli albori medievali... A tal proposito mi piacerebbe accompagnare il discorso presentando di volta in volta alcuni testi tratti dalla mia biblioteca, ciascuno naturalmente può aggiungere testi e opere sul tema di sua preferenza... Il primo testo che desidero presentare appartiene all'ambito della storia economica e commerciale, in effetti si può dire che sia sostanzialmente il primo nel suo genere, il primo tentativo di descrivere la storia dei rapporti commerciali tra Europa e Asia dai tempi più antichi conosciuti fino alle esplorazioni portoghesi... E' un'opera di fine settecento dello storico scozzese William Robertson di cui possiedo la prima edizione italiana stampata a Napoli nel 1793, "Ricerche istoriche su la conoscenza che gli antichi ebbero dell'India e su progressi del commercio con questa regione prima della scoperta del passaggio per il capo di Buona Speranza". La parte a mio avviso più interessante di quest'opera in due volumi è quella dedicata alla ricostruzione delle scoperte, esplorazioni ed attività commerciali in Asia orientale che hanno avuto protagonisti gli europei a partire soprattutto dall'età ellenistica, dopo le conquiste di Alessandro Magno, passando per l'età romana, bizantina, islamica e medievale fino alle esplorazioni portoghesi... Vi sono ampie e sistematiche citazioni da tutte le fonti antiche greche e latine allora conosciute e una descrizione molto interessante e approfondita per l'epoca delle vie, delle rotte, delle città portuali, dei traffici e prodotti scambiati in ciascun periodo. Di grande interesse nella lettura dell'opera è la comprensione di un ricco e poderoso sviluppo dei traffici Europa, Africa, India già a partire dal tempo dell'Impero Romano, traffici che fin dal I secolo d.c. si fecero copiosi attraverso i porti egiziani sul Mediterraneo e il Nilo (Alessandria e Berenice) il Mar Rosso e il Golfo Persico fino ad arrivare ad empori in India meridionale come Muziris nel Kerala, attività che sono citate in diverse fonti dell'epoca, come la Historia Naturalis di Plinio e soprattutto il famoso Periplo del Mare Eritreo, di data incerta, forse risalente al I secolo d.c e contenente un elenco di tutti i porti e gli empori interessanti il commercio situati tra India, Arabia e Africa Orientale. Questi traffici che all'epoca dell'opera in oggetto erano descritti e desumibili dalle fonti storiche e narrative classiche negli ultimi anni sono stati confermati e approfonditi anche grazie alle ricerche e alle scoperte archeologiche con ritrovamenti di grandi quantità di monete romane in India e in Sri Lanka, dal I fino almeno al V secolo d.c.
    2 punti
  5. Sono andato a rileggerla anche io ed in effetti, a parte qualche tentennamento iniziale, si è discusso in maniera piacevole di monete presentandone alcune veramente rare ed alle quali oggi si aggiunge questo sestino Che pezzo! Quando passò in asta salvai le immagini per il mio archivio e sinceramente confesso che fui tentato... ma vedo ora che riposa in mani sicuramente migliori. Complimenti! Credo ce lo auguriamo tutti. Tornare a discutere serenamente postando altri esemplari di monete angioine.
    2 punti
  6. ognuno vede la realtà in modo diverso dagli altri: durante la II Guerra Mondiale la gente non viveva bene ; però il mio bisnonno aveva un salotto culturale e la famiglia di mia nonna poteva mangiare carne, quando la gente non poteva. La gente soffriva mentre loro banchettavano assieme ad altri nobili locali (non faccio il nome della mia famiglia - non italiana - per riservatezza). Non tutti i nobili però avevano soldi all'epoca; quindi anche fra i nobili vi era distinzione. La situazione economica? Ognuno ha la sua. Nel dopoguerra i miei parenti si mangiarono tutto fra belle donne, gioco d'azzardo e persero ogni cosa nell'arco di venti anni, comprese le tenute in Inghilterra come in Francia. Distrussero una intera famiglia mandando al cesso il futuro della stessa per idiozia. Mia nonna mi diceva sempre che i fratelli, gli zii e il padre (come anche il nonno quando era in vita) guardavano il popolo con estremo disprezzo solo perché non blasonati; servendosi però dello stesso per quel che concerne il mantenimento terziario delle tenute. Il mio bisnonno per la vergogna ebbe a suicidarsi nel 1959 , un fratello di mia nonna nel 1965 e gli altri continuarono la loro vita non com'erano abituati (castelli, tenute ecc) ma in case "normali" mangiando alle osterie con la gente che prima disprezzavano. La situazione economica quindi, per quanto mi riguarda, non è mai sempre la stessa ma non a livelli nazionali, ma specialmente a livelli più "piccoli", ovvero famigliari. Una Nazione può soffrire ma non è detto che soffrano tutto. Può star bene ma non è detto che tutti stiano bene
    2 punti
  7. Ciao a tutti, provo a riprendere questa discussione a distanza di qualche anno. Non so se nel frattempo le cose / modalità di accesso siano cambiate, ma se si potesse ancora visitare in gruppo sarebbe bello potere organizzare un gruppetto (anche qui dal forum). Chiederei in primis se qualcuno ha qualche notizia fresca / aggiornamento e poi nel caso ci si potrebbe organizzare per una giornata a Mantova...
    2 punti
  8. Complimenti! Grande rarità associata a grande conservazione. Bellissima moneta.
    2 punti
  9. 2 punti
  10. È sempre un piacere vederla! Bel pezzo!
    1 punto
  11. Questa moneta, in realtà, e' una postuma costantiniana. Ovvero emessa da due figli di Costantino I (da Costanzo II e Costantino II, per la precisione) in memoria del padre. Ne abbiamo parlato di recente qui: Qui una bella discussione sulle postume costantiniane: Buona notte da Stilicho
    1 punto
  12. Questo è il mio bottino totale di questo Riccione 2022
    1 punto
  13. Almeno alcuni si divertirono. La mia famiglia perse tutto quando fu cacciata dalla propria casa e dalla propria terra. E sì che avevamo vinto la guerra... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  14. però l'omino del mondo fantasy del videogioco non si ferma a chiedersi: "ma sono o no simulato?" ahah
    1 punto
  15. Sì, è vero. Quella di abitare in quattro in due stanze e di mangiare patate. Magari in Ungheria era diverso. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  16. Ottimo acquisto e complimenti ! Hai anche sesterzi adatti all'altra sezione ? ?
    1 punto
  17. Si tratta di una moneta ottenuta con i conii dei cavalli di Innocenzo VIII per Aquila. Al dritto si trovano le tracce dell'aquila coronata, meglio visibili nella tua foto postata al contrario: Al rovescio ci sono residui delle chiavi decussate e della tiara: Rif. Perfetto 1002.
    1 punto
  18. Anch'io ricevuta email e subito rispedita il 31 , poi oggi ho ricevuto mail per il pagamento , fattura e conferma pagamento ...perciò anche per te non dovrebbe tardare .
    1 punto
  19. Io, mercoledì 31/8 ho ricevuto la proposta, dato conferma per email, ricevuto conferma di registrazione, messaggio per pagamento epay, pagamento epay, conferma e rilascio fattura, il tutto nel giro di circa due ore. Da record!!!
    1 punto
  20. Mi autocito, così per chiarire meglio il pensiero. Il potere vero, quello economico e politico, che può condizionare le scelte (e le condiziona) del Governo italiano, come dicevo, non sta a Roma, nei palazzi del parlamento, ma in altre sedi, esterne all'Italia, che qui cito in ordine sparso, come mi vengono in mente senza ordine di importanza: Washington (White House-->potere politico decisionale) New York (NATO -> potere militare, basi con armi nucleari) Bruxelles (Commissione europea--> potere politico) Francoforte (BCE-> potere monetario) New York (Moodys e Standard & Poors --> vedasi spread) Amsterdam (mercato TTF del gas--> materie prime) Gruppo Bilderberg (potere economico, bancario, politico) e ci metterei anche l' industria farmaceutica mondiale Ovviamente l'elenco non è esaustivo e può continuare. E' chiaro che non possiamo essere che uno Stato a sovranità limitata, visto che dobbiamo sottostare a tutta questa gente. Almeno gli Stati socialisti, avevano un solo padrone che stava a Mosca. Noi quanti?
    1 punto
  21. Buongiorno a tutti, riprendo questa discussione per mostrarvi il mio esemplare dove, penso, si vede chiaramente che le 2 L della legenda PLVS VLTRA sono state sostituite da 2 T rovesciate. Una particolarità interessante e curiosa, Ciao
    1 punto
  22. Presente. C'è ipzs che ha il giaguaro ancora disponibile per chi ama questa tipologia di monete, la custodia si paga a parte (5€)il totale 42€. Io ho acquistato qualche serie euro del 2022. Per il resto ho visto movimentata la mattinata e un buon convegno.. All'ingresso si può ritirare questo catalogo d'Asta
    1 punto
  23. in un centro commerciale nei pressi di Roma. Non voleva essere una discussione, soltanto la condivisione di una piacevole sorpresa. Per me si può anche chiudere.
    1 punto
  24. Si parlava di metà settembre. Non si sa ancora data precisa. Lo sapremo quando saranno già in banca
    1 punto
  25. Ottimo esemplare, variante rarissima
    1 punto
  26. Crocefisso portativo e da rosario, bronzo/ottone, fusione molto rozza. del XVII sec. (seconda metà?)-D/ Gesù crocifisso, con sopra il cartiglio, alle estremità potrebbero esserci delle testine? ma poco visibili! -R/ L'Immacolata coronata su crescente lunare, sulla croce in alto e ai lati della Madonna sono presenti tre rosette, tipologia non comune. Ciao Borgho
    1 punto
  27. 1 punto
  28. Un po' come nei videogiochi moderni: i soldi del mondo fantasy medievale con cui ti compri l'armatura e la spada per andare a caccia di troll e draghi sono comprati in euro ?
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  29. Bronzo di Alessandro Severo con un portico a due piani (ninfeo?) con arco centrale in cui si trova Tyche con timone e cornucopia; ЄT PΞΓ (data) in esergo (CNG 99). Exceptional Architectural Type PONTUS, Neocaesarea. Severus Alexander. AD 222-235. Æ (30mm, 15.36 g, 12h). Dated CY 163 (AD 226/7). Laureate and cuirassed bust right / Two-storied portico (nymphaeum?) with central arch in which stands Tyche holding rudder and cornucopia; ЄT PΞΓ (date) in exergue. Çizmeli – (D3/R– [unlisted rev. die]); Price & Trell fig. 71 (for rev.). VF, attractive earthen green patina. Fine style portrait and exceptional reverse. Very rare. Çizmeli cites only three specimens with this reverse type, all of which were paired with a cruder obverse die engraved with a more youthful bust. Price and Trell (pp. 43-4) include this type with other coins depicting nymphaea, but caution that “...the building at Neocaesarea resembles a gate more than a fountain and certainly does not have the spouts at the base to indicate the nature of the monument.” CNG 99, Lot: 441. Estimate $1500. Sold for $4500. apollonia
    1 punto
  30. Ho trovato informazioni, purtroppo non esaltanti, per la moneta olandese: pare che i rotolini specifici con la sola commemorativa non saranno emessi. Le 500.000 unità coniate saranno quindi impacchettate assieme alle monete ordinarie in modo assolutamente casuale. Va da sè che questa scelta sicuramente non aiuterà la discesa dei prezzi...... e nemmeno la qualità delle monete!
    1 punto
  31. Lei colleziona? Sono stato un piccolo collezionista da bambino. Avevo una modesta collezione di francobolli. Erano gli anni Trenta e ricordo che mi piacevano molto i francobolli africani. Poi sono passato alle monete. C’era un cambiavalute a Torino, in corso Vittorio Emanuele, che aveva in vetrina delle monete antiche, e mi fermavo sempre a guardarle. Con i miei piccoli risparmi cominciai a comperarne qualcuna, e a quel punto i miei genitori sapevano cosa regalarmi per farmi piacere. Erano monete di due tipi: romane e monete d’argento dell’Ottocento. Ricordo che quando venni operato d’appendicite, mia madre mi regalò un tallero di Maria Teresa. Le monete romane le ho ancora, quelle d’argento, invece, dopo la guerra le rivendetti allo stesso cambiavalute per alimentare un’altra collezione che avevo cominciato: quella dei dischi di jazz. Da: DICONO DEL COLLEZIONISMO…PIERO ANGELA DI DOMITILLA D’ANGELO (novembre 2014) https://www.ilcollezionista.bolaffi.it/2014/11/piero-angela/
    1 punto
  32. io posso consigliarti A Handbook of Late Roman Bronze Coin Types, 324 – 395, by Caza, Shawn M gran bel volume
    1 punto
  33. Più che là quantità prodotta, ci sarebbe da chiedersi come si faccia a mettere in vendita questa tipologia di moneta, senza controllare prima, essendo poi tra i top delle falsificazioni nei bronzi siciliani …
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  34. Un altro clone si presenta (ma quanti ne avranno fatti ??). In asta Bertolami el.236 del 24-25 settembre al lotto 177. E prima che qualcuno dica "è meglio avvisare la casa d'asta", confermo che l'avviso è già stato fatto almeno una settimana fà ma la moneta è sempre presente sul loro sito.
    1 punto
  35. Questo denaro, fin dalla sua recente apparizione mi ha lasciato qualche dubbio sulla sua corretta attribuzione. Ovviamente la prima ipotesi è che si tratti di una emissione di Renato d'Angiò inedita e, non avendo segni distintivi visibili appare corretta l'attribuzione alla zecca di Napoli. C'è però qualcosa che non mi convince, troppo simile ai denari aragonesi (quindi se imitativo di questi non può essere stato emesso da Renato d'Angiò) ma soprattutto troppo simile all'omologo denaro per Ortona che al D/ riporta il busto frontale e in legenda il nome di Renato mentre al R/ porta il nome della città emittente Ortona e lo stemma aragonese. Un denaro ibrido che per il suo particolare abbinamento D/ e R/ ha portato ad assegnare questa emissione a Giovanni d'Angiò che ha fatto incidere sulla moneta il nome del padre come già documentato per la zecca dell'Aquila. La similitudine iconografica del D/ è indubbia, anche per quanto riguarda legenda ed interpunzione. Ma se così fosse il problema della corretta attribuzione è tutt'altro che risolto perchè a questo punto si pone il problema della zecca emittente. Chi ha battuto moneta in questo periodo (l'Aquila, Sulmona, Ortona, Lecce) ha sempre contraddistinto la propria emissione con un simbolo o il nome della città mentre nell'esemplare Ex Artemide Aste al R/, in gran parte compromesso, non pare di scorgere nessun simbolo ed ovviamente non può essere assegnato alla zecca di Napoli (se battuto sotto Giovanni d'Angiò). Insomma un bel rompicapo. Ma non è forse anche questo il bello della Numismatica? Se tutto fosse scontato e semplice dove sarebbe lo stimolo alla ricerca? In assenza di documenti auspichiamo la comparsa di nuovi esemplari, meglio leggibili che possano sciogliere i (miei) dubbi a riguardo questa particolare emissione. Denaro ex Artemide Aste Denaro per Ortona emesso da Giovanni d'Angiò a nome del padre Renato.
    1 punto
  36. Con Giovanna II, comincia la decadenza degli Angioini; la Regina, pur avendo avuto una vita licenziosa, non aveva avuto figli, per cui in un primo tempo adottò Alfonso V d'Aragona, per poi pentirsi. Ma, ormai, il guasto era stato fatto, il Regno di Napoli, divenne nuovamente teatro di una guerra civile tra la fazione angioina e quella aragonese che, alla fine, uscì vincitrice: Per le vicende storiche, rimando a quest'ottimo articolo pubblicato sul Portale del Sud http://www.ilportaledelsud.org/alfonsoI.htm Con Alfonso d'Aragona Napoli visse un periodo di rinascita Ad Alfonso successe il figlio illegittimo Ferdinando che trovò la fiera opposizione papale e della fazione angioina da sempre presente nel Regno: https://cosedinapoli.com/curiosita/la-congiura-dei-baroni/ Tra gli elementi di spicco della fazione angioina vi fu Cola Monforte, conte di Campobasso https://www.treccani.it/enciclopedia/cola-di-monforte_(Dizionario-Biografico)/ che coniò, come già detto da @fedafa, un denaro tornese ad imitazione di quello della Grecia Franca Tempo fa @odjob fece a Campobasso una bellissima mostra su tale monetazione.
    1 punto
  37. Carlo I D'Angiò, a seguito del Trattato di Viterbo, assunse la Signoria sulla Grecia Franca e , dopo la morte di Guillhaume II de Villehardouin, assunse il controllo della zecca ove inviò personale per la sua riorganizzazione. Riprendo quanto scritto da R. Cecchinato: nel suo libro " Il Denaro tornese della Grecia Franca" a pag. n.33: “Ai 16 Giugno della XI indizione anno 1281 presso Civitavecchia. Si ordina al giustiziere di Terra di Lavoro l’acquisto di libbre 1300 di bulzonaglia, in difetto di rame vecchio, o nuovo per coniarsi nella zecca di Clarenza i tornesi piccoli simili a quelli battuti in tempo di Guglielmo olim principe recolendae memoriae”. Questi denari circolavano normalmente nel Regno di Napoli. Ne allego uno emesso da Carlo I D'Angiò, classificato Malloy n. 11
    1 punto
  38. Buongiorno, ringrazio per il tempo che mi state dedicando, sperando di non creare intralcio nel filo logico della discussione, ho rifatto foto, anche se la luce non è delle migliori e soprattutto io sono negato. Le monete io oggetto sono due, le trovo differenti tra di loro, ho rifatto foto singole e foto dei due pezzi a confronto. Grazie ancora per il tempo dedicato. Saluti Alberto
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  39. Teramo, Andrea Matteo Acquaviva duca, (sotto re Ladislao ) denaro in mistura, di esimia rarità e ottima conservazione per la tipologia
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  40. Posso assicurarti che non è così, siamo stati in diversi ad intervenire, io ho fatto gli ultimi oscuramenti e inviato il precedente messaggio del CdC, e NON sono la persona che ha aperto la discussione. Non c'è niente di personale nei nostri interventi, solo il richiamo al rispetto del regolamento, palesemente violato in alcuni recenti post: 4. Rispetto e codice etico del forum (e' vietato) 4.7 Contestare le decisioni dei moderatori o dello Staff di lamoneta.it pubblicamente. Qualora si necessiti di chiarimenti sul loro operato, si provvedera' a contattarli privatamente ( pm od email ). In caso di mancato chiarimento, si potrà rivolgersi agli Admin, sempre privatamente ( pm, email o forum apposito ). Cionostante, la discussione resta aperta, per rispetto dei tanti che intendono continuare a parlare di monete, con l'auspicio che questo, che vuol essere un gesto distensivo, sia colto come tale da tutti e possa rasserenare gli animi.
    1 punto
  41. Ringrazio Eliodoro per aver postato questo minimo. Affiancare poi i due nominali rende subito l'idea della differenza fra le due monete. Un quarto di grammo in cui è racchiusa tanta di quella storia sulle riforme dell’epoca. Nonostante la famosa riforma monetaria voluta da Carlo I d’Angiò, i denari circolanti continuavano ad avere un contenuto di fino molto basso al punto che il papa stesso intervenne presso i regnanti napoletani per riformare la monetazione in biglione. Sotto Carlo II d’Angiò, papa Martino IV, sui piani di San Martino, il 30 marzo 1283, chiese la coniazione di buona moneta: “permittimus, atque statuimus, quod de cosilio proborum et legalium virorum habentium huiusmodi rei peritia, cudi faciemus monetam bonae tenutae, pretii, et valoris, secundum quod statui praedictarum expedite. Pro qua expenda non fiat collecta, nec distributio, sed dabitur campsoribus, et aliis mercatoribus ea volenti bus sponte recipere, et praefata moneta erit perpetua, nec mutabitur aliquo tempore, sed in suo pretio et statuto obseruabitur”. Richiesta poi ribadita, nel 1285, da papa Onorio IV. Carlo II mantenne la promessa solo nel 1289 facendo coniare il denaro regale con la sua medalea. Il primo documento, ad oggi, che parla di queste monete risale al 15 marzo 1290. Testualmente: “cuduntur in regia sicla Neapolis et monetam parvam denariorum vocatam regalis que in eadem sicla cusa est et cudentur […] et pred[icta] parvam monetam denariorum qui dicuntur regales ad rationem de denariis XL seu medaliis LXXX denariorum ipsorum pro tar. auri uno ponderis supradicti”. Quindi a Napoli si batte una moneta chiamata regale, al cambio di 40 pezzi per tarì ed ovviamente la sua metà a 80 pezzi per tarì (le monete postate da Eliodoro). La lega era nettamente migliore a quella dei denari precedenti, composta da 1 oncia e 13 sterlini d’argento e 10 once e tre sterlini di rame. In realtà però i saggi effettuati dal Sambon rivelano una percentuale più bassa d’argento. Forse le intenzioni erano buone ma già nel 1292 il cambio prefissato non veniva più rispettato e per un tarì servivano 54 denari regali (o 108 medalee): “habebat filiationi tuae lictera nuper culmini nostro missa quod denarii qui sub iudicio per Curiam nostram pretio de quadraginta per tarenum in sicla nostra Neapolis de mandato nostro cuduntur, pro maiori parte repudiantur, et quod tenutam non habent eidem pretio competentem ad probam enim ignis, ut scribis, decrescunt in tertia parte valoris ipsius, quo sit, ut ex defectu tenute ipsos expendio oporteat una quinquaginta quatuor per tarenum”. Si cercherà successivamente di riformare nuovamente le emissioni in biglione stabilendo di coniare tre nuovi nominali: il denaro, il ½ denaro ed il ¼ di denaro (petitta) con un contenuto di fino che avrebbe permesso il cambio con il tarì rispettivamente con 20 denari (in pratica il denaro equivaleva al grano di conto), 40 medalee ed ottanta petitte: “ adhibitis egro fidelium et peritorum consiliis que fuerint adhibenda, protinus novam monetam de predicta tenuta turonensium de turonis in sicla predicta cudi facias sine mora in denariis, medaliis et petictis, sub forma, signis et descriptionibus subnotatis, quos quidem denarios karolenses parvos, medalias autem parvas medalias ad diferentiam karolensium et medaliarum aurum et argenti volumus nominari. Monetam vero predictam eius fieri volumus ponderis et valoris quod ex causa karolensis parvi viginti aut medalie parve quadraginta vel petitte octoginta per tarenum perpetuo communitus expendantur”. Di queste monete però non vi è traccia e presumibilmente non furono mai coniate. La conferma che le reali volontà del sovrano fossero diverse da quanto richiesto dall’autorità papale la troviamo nel 1299 con la nascita del denaro gherardino. Un nuovo tipo di denaro che si sarebbe dovuto scambiare per 80 pezzi a tarì ma che per il suo basso contenuto di fino veniva scambiato per 120 pezzi per tarì (E furono fatti per ispendersi per lo Regno li 6 de’ detti gherardini piccioli per 1 grano). Spero di essere riuscito a far comprendere quanto importante sia questa monetina e quanta storia si celi dietro di essa, scusandomi in anticipo per la mia prolissità.
    1 punto
  42. Ciao a tutti, inizio a fare un elenco a titolo esemplificativo e non esaustivo di quanto trovato nei vari anni: Andorra: 2 euro 2015 - 1 euro 2016 Austria: 1 euro 2003 Belgio: 2 euro 2001 - 10 cent e 1 euro 2003 (quest'ultimo pare avere una tiratura di 6.000.000 di pezzi ma non se ne trovano in circolazione) Francia: 2 euro commemorativo 2015 bandiera FDC da rotolino con faccia comune ruotata di 180 gradi Germania A: 50 cent 2007 Germania D: 2 euro 2005 - 1 e 2 euro 2006 - 1 euro 2007 - 1 euro 2008 Germania F: 50 cent, 1 e 2 euro 2005 - 1 e 2 euro 2006 - 50 cent 2007 - 20 cent 2007 cartina errata Germania G: 10 cent e 2 euro 2005 - 2 euro 2006 Germania J: 20 cent e 1 euro 2004 - 50 cent e 2 euro 2005 - 10 cent 2006 - 1 euro 2007 - 50 cent 2008 - 50 cent e 1 euro 2011 Lussemburgo: 1 euro 2007 - 1 euro 2008 - 1 e 2 euro 2009 Monaco: 2-10-50 cent, 1 e 2 euro 2001 - 10-20-50 cent, 1 e 2 euro 2002 - 20 cent, 1 e 2 euro 2003 - 1 euro 2007 - 2 euro 2009 Olanda: 50 cent, 1 e 2 euro 2004 - 10,20,50 cent, 1 e 2 euro 2005 - 10,20,50 cent, 1 e 2 euro 2006 - 10 cent e 1 euro 2007 - 50 cent e 1 euro 2008 - 50 cent 2009 - 20 e 50 cent 2010 - 50 cent e 2 euro 2011 - 10,20,50 cent, 1 euro 2012 - 1 e 10 cent 2013 Portogallo: 1 euro 2008 cartina errata San Marino: 20,50 cent, 1 e 2 euro 2002 - 20 e 50 cent 2003 - 20 e 50 cent 2005 - 5 e 50 cent 2006 - 50 cent 2007 - 20,50 cent, 1 euro 2013 - 20 cent 2016 Vaticano: 20 cent 2004 - 50 cent 2005 Sede Vacante (quasi tutti già pubblicati in Osservatorio rarità, alcuni dimenticati mentre altri di prossima pubblicazione in quanto ritrovati ultimamente)
    1 punto
  43. Ducaton o "Silver rider" Il ducaton fu coniato dagli stati Olandesi a partire dal 1659 fino al 1798. Pesa 32,779 grammi di argento 0,941. Essendo una "trade coin" fu in competizione con la più nota moneta da 8 reales spagnola. Inoltre 1 Ducaton = 40 Stuivers Consultando il Krause 1601-1700, mi risulta essere stata coniata da: Amsterdam, Deventer, Friesland, Gelderlander, Groningen et Omelland, Holland, Kampen, Overyssel, Utrecht, West Friesland, Zeeland e Zwolle (quali sono province e quali città?). Ecco qualche immagine: Ducaton Holland Ducaton Utrecht
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  44. Buona Domenica In effetti la discussione è molto interessante ed altrettanto articolata. Molte nazioni si trovano ad essere coinvolte grazie alla scoperta del Nuovo Mondo e della sua potenziale capacità di rifornire di metalli preziosi, merci, spezie, ecc. il Vecchio Mondo. Ci sono le Nazioni egemoni, come la Spagna ed il Portogallo, che in prima persona procedono alla esplorazione di quelle terre ed al conseguente colonialismo; le Nazioni sottomesse, affini ed alleate a quelle, che beneficiano di rimando delle stesse opportunità. Ci sono poi altre vicende (come le guerre di religione tra cattolici, protestanti e anabattisti in Germania) che si intrecciano nel medesimo periodo e creano ulteriori movimenti di persone e capitali verso altri Stati più "liberali" (Province Unite, Gran Bretagna, Venezia). Insomma, vicende che per decenni hanno condizionato i mercati allora conosciuti, favorendo alcune aree mercantili ed annichilito altre; ma cosa succedeva a Venezia? Mercato internazionalmente riconosciuto tra i più proficui ed importanti dell'Europa del sud e del Sud Est Asiatico? Lo zecchino veneziano era tra le valute preminenti del periodo; le monete d'oro di San Marco le si conosceva dall'Arabia, all'India, tanto che Vasco de Gama poteva affermare che a Calicut, il ducato dei veneziani, era moneta preferita, anche se in tanti paesi di quell'area, veniva chiamata con altri nomi: peso, càntara, dramma. L'inglese Cooper affermava, al tempo dei suoi viaggi tra il Mediterraneo e la Cina. "...altra moneta non conoscer li asiatici, fuor che lo zecchino". Ma cosa succedeva a Venezia? Dopo i problemi derivati dalla scoperta dell'America, peraltro non ancora sfruttata appieno e quindi per Venezia non considerati insormontabili, nell'agosto del 1499 giunge la notizia che il portoghese Vasco de Vama ha doppiato il Capo di Buona Speranza ed è arrivato per mare ai paesi lontani che producevano le spezie, merce che costituiva linfa vitale per il commercio veneziano d'Oriente, questo si che è un brutto colpo; le galere veneziane tornano vuote da Alessandria d'Egitto. I portoghesi si premurano di offrire a Venezia il monopolio - tramite loro imbarcazioni - del commercio delle spezie nel Mediterraneo orientale con un aggio "insostenibile". Fortunatamente Venezia rifiuterà e successivamente si scoprì che fecero bene.....quelle spezie raccolte dai portoghesi non avevano né la qualità né le caratteristiche che il mercato richiedeva e che Venezia sapeva/poteva offrire. Nel frattempo il Consiglio dei Dieci aveva preso in esame la possibilità di scavare un canale che collegasse il Mar Rosse ed il Mediterraneo, così da abbreviare la rotta e battere i portoghesi......il canale di Suez 350 anni prima della sua esecuzione. Capite la lungimiranza di questo governo? Ma come poteva, da solo, indurre gli arabi a consentirgli di andare a scavare a casa loro? Unica in Italia ed in Europa, la Sernissima aveva ben capito che un canale tra il Mar Rosso ed il Mediterraneo, avrebbe obbligato il transito di tutte le merci per il Mediterraneo, facendo di questa area un "mercato d'oro", perchè il benessere e la prosperità delle nazioni poteva arrivare solamente grazie al commercio marittimo. Mare che unisce le nazioni e le culture, che agevola il commercio tra le stesse e non mare che separa e divide le nazioni. Loro lo sapevano bene, altri lo stavano scoprendo; altri non l'hanno capito neppure adesso. :fool: Saluti Luciano
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