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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/14/22 in Risposte
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Buonasera. Le rispondo immediatamente, spiegandole il perché di questo (prevedibile) flop. La prova in questione era stata esitata pochissimi mesi fa, precisamente lo scorso 12 marzo, da Edition Gadoury per l’iperbolica cifra di 20.000 euro più diritti. Si consideri che la base d’asta era di soli 250 euro! (decisamente non il suo prezzo). https://www.biddr.com/auctions/gadoury/browse?a=2303&l=2541719 Da un informatore attendibile, ho saputo che sarebbe stata aggiudicata niente meno che dal proprietario della MDC Monaco. L’esemplare è stato poi chiuso in slab (ahimè) e rimesso immediatamente in asta. Alla luce di ciò, era prevedibile che sarebbe andata invenduta o, al massimo, battuta alla base. Se devo essere sincero, sono lieto che sia rimasta al palo. Non apprezzo per nulla queste “mosse commerciali”.2 punti
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Ciao, mi permetto di intervenire e esternare un mio modesto consiglio che ho espresso anche in qualche altra occasione. Non spostiamo la discussione su chi ha venduto la moneta, che lascia il tempo che trova, ma nei limiti del possibile cerchiamo di dare una mano all'autore del post a capire se la moneta in suo possesso è autentica o meno che è la cosa più importante 🙂 ANTONIO2 punti
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Grazie. In questi casi i miei molti anni di studi nel campo si fanno utili. Top Secret ESI / Focal Top Secret Misteri della fede...2 punti
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Il libro che in mio possesso riporta scritto "Menizzi Antonio" (forse un alias di Meneghetti Alvise ?) a pag. 71 da la completa descrizione della moneta sopra descitta. Al D/ D.GRATIAREX+ con al centro KAROLVS nel tentativo di copia del classico monogramma Al R/+VENETMEMOR I dati ponderali sono: Peso gr. 0,84 g - diam. 18 mm2 punti
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Vista la mia grande passione per i falsi non potevo non resistere al fascino del mio primo Meneghetti. Lo stesso venditore ipotizzava che la moneta andasse in questa direzione, non avendola trovata era alquanto dubbioso. Il suo testo di riferimento era: https://www.academia.edu/1945347/I_falsi_del_Meneghetti di Gorini, Mirnik, Chino (che calibro di personaggi). Io invece ben sussidiato da: "Delle monete de Veneziani del principio al fine della loro Repubblica" ho trovato il bandolo della matassa.2 punti
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Salve @Poemenius, Saluto ancora una volta questo tuo compito arduo ed utilissimo. Immagino che hai già molto cercato, e sono senza speranza per trovarti queste monete rarissime, tra le quali alcune, come lo dici tu, non esistono e sono il risultato di un’identificazione errata del RIC. Se posso aiutarti in questo work in progress, sarà con monete incontrate a caso e che forse vorrai inserire nel tuo database. Due monetine di zecche orientali per Valentiniano III: Cizico con la sua legenda al dativo, DN VALENTINIAO (sic) PF AVG, officina incerta RIC 452. 0,86g, 13 mm. Più interessante, non so se l’avevi già visto: Antiochia 1,35 gr. 13 mm. ANTB in esergo. Un rovescio coniato ad Antiochia fino alla fine del regno di Teodosio II (esiste per Marciano) ma che non è noto al RIC per questa zecca e per Valentiniano III (oltre a Cizico, esiste anche a Costantinopoli)2 punti
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Ti faccio i miei complimenti per il gusto estetico che ti ha portato a scegliere questo esemplare. A dispetto della facile reperibilità del millesimo, non è così comune trovare un esemplare così ben battuto e dal tondello quasi scevro dai soliti segni di riporto al marco (mi sembra di intravedere dei minimi graffi al centro del rovescio, che hanno inficiato solo in minima parte sulle debolezze delle armette del blasone). Bello il ritratto in ogni sua parte, con capigliatura ben evidente. Davvero inconsueta la centratura al dritto, dove il contorno “a pettine” è evidente in oltre l’80% del giro. Ultimo ma non meno importante, l’appeal conferito dalla patina, specie al rovescio, che rende più affascinante il pezzo. Queste che ho elencato sono solo piccole ma importanti peculiarità tecniche tipiche della monetazione Borbonica; caratteristiche che la distinguono tra le più ostiche e intriganti, senza contare l’aspetto menzionato dal buon Genny. Continua così, sei sulla buona strada! Se posso esserti utile in qualche maniera nei futuri acquisti, anche solo con un piccolo parere, considerami a tua disposizione. Fabrizio2 punti
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Alcune medaglie sono già state postate in altre discussioni, ma questa è specifica come da titolo, e come solito cerco di mantenere una cronologia. 1785 LUIGI MARCHESI (MILANO 1784 - INZAGO 1829) fu uno degli ultimi celebri cantanti chiamati musici o sopranisti o cantanti evirati o castrati, la sua voce di eccezionale duttilità, indulgeva a virtuosismi vocali più acrobatici, suscitando l'entusiasmo del pubblico nelle migliori città italiane, la sua carriera fu molto rapida e nel 1775 cantò a Milano nel Teatro Ducale, e nel 1780 al Teatro Alla Scala. Ricercato e acclamato a Torino, Venezia, Trieste e nei principali Teatri d'Europa. D/ ALOYSIVS . MARCHESIUS . MEDIOL . CANTOR . EXIM . - Busto a destra con lunghi capelli raccolti dietro a treccia. In piccolo A. GUILLEMARD F. ( splendido ritratto ) R/ BENE MERENTI - Nel campo una lira attorniata da rametti di quercia, appoggiata su una mensola, sotto COLLEG MUSIC . MEDIOL . MDCCLXXXV BRONZO, mm. 43 Riferimenti: MEDAGLIA n. 11 edizioni s. johnson - Interessante articolo di Cesare Johnson a pag. 10-11-12-13-14-15-16 MEDAGLIE DI ARTISTI DI CANTO COLLEZIONE E. MATTOI DI MILANO 1906, n. 3 Medal of ACTOR, SINGERS & DANCERS, Spink & Son Ltd. n. 3481 punto
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Buonasera a tutti i lamonetiani. Ultimamente mi sto appassionando alla monetazione napoletana e, dopo una prima fase "teorica" durante la quale mi sono limitato a scrutare un po' di storia e aneddotica varia, tra questa interessante sezione e cataloghi, ho deciso di rompere gli indugi e passare alla prima moneta. Millesimo comunissimo ma mi è piaciuta sin da subito per i pochi difetti caratteristici e per il suo aspetto in generale. Cosa ne pensate?1 punto
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Un notevole esemplare con al diritto la protome di leone inconsuetamente completa a centrata nel tondello . E' una delle prime dracme del Focei di Elea, che sarà il 31 Ottobre in vendita Lansky&Lambert 5 al n. 11 .1 punto
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Ciao Davide A mio avviso,come detto in altre discussioni,lo slab non può essere indice sicuro,daltronde abbiamo visto quanti falsi sono stati imprigionati. In tal caso,non ne parliamo proprio😁. Vederla dal vivo e basta,altro che slab. 😁1 punto
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Le foto sembrano di monete diverse, comunque autentiche Certo è una moneta da vedere in mano prima di acquistarla1 punto
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Potrebbe essere un liard a la Croisette Francesco I di Francia... Molte sono le monete con la F coronata... il retro aiuterebbe, ma...1 punto
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Vabbè guadagnare Ma nessuno è fesso e tantomeno chi ha molti soldi. Oltretutto le Napoleonidi sono di nicchia cioè da Numismatici con la N maiuscola.1 punto
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Potrebbe esser un quattrino per Filippo ll Milano Ma potrei andar fuori strada. Attendiamo pareri piú pertinenti a sta moneta.1 punto
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Dagli scavi per costruire la nuova Pediatria affiora un'antica città. C'è anche la sepoltura di un bambino Il passato si intreccia con il futuro nel cantiere della nuova Pediatria, all'interno dell'ospedale universitario. Proseguono a pieno ritmo le indagini archeologiche preliminari alla costruzione del nuovo edificio, sul sedime della ormai demolita ex palazzina di Pneumologia. Lo scavo, iniziato lo scorso aprile, ha già dato i primi frutti. Sono venuti alla luce una serie di resti di edifici a carattere produttivo, una strada e il tracciato di un corso d'acqua. Poco distante dal canale, inoltre, è stata rinvenuta un'inumazione infantile. La scoperta fotografa il settore orientale di una città antica, corrispondente al suburbio, ovvero una zona alle porte del centro che tende ad espandersi in modo più o meno ordinato. A capo dell'intervento c'è la Soprintendenza, diretta da Fabrizio Magani, che ieri ha diffuso le analisi archeologiche. Mercoledì scorso, invece, il direttore generale dell'Azienda Giuseppe Dal Ben, ha visitato il cantiere. Gli scavi sono condotti dalla ditta Malvestio Diego & C. snc di Concordia Sagittaria (Venezia), con il coordinamento sul campo del dottor Gaspare De Angeli. Il telerilevamento con droni è a cura della ditta Archetipo. LE CRITICITÀ «La costruzione dell'ex Pneumologia, che aveva un piano interrato e una fitta rete di sottoservizi - spiega Cinzia Rossignoli, funzionaria archeologa di zona della Sovrintendenza - aveva comportato profondi sbancamenti, raggiungendo in alcune zone la stratigrafia alluvionale naturale, e in generale causando una forte frammentazione della stratigrafia archeologica ancora intatta». Si è andata così a perdere la cosiddetta sequenza archeologica. «Ci siamo trovati davanti una situazione molto complessa - chiarisce l'esperta - soprattutto per la difficoltà di raccordare tra loro dati così frammentati, anche a causa del fenomeno diffuso delle spoliazioni di epoca medievale e rinascimentale per recuperare il materiale da costruzione, qui estesamente attestato. Nonostante questo, i primi risultati delle indagini stanno aggiungendo dati significativi». IL QUADRO Uscendo dai confini del cantiere e allargando lo sguardo all'intera area compresa tra l'attuale Pediatra e la Clinica Ostetrica, negli anni Duemila è stato scoperto un insediamento con canalizzazioni agrarie per coltivazioni, databile tra la tarda età del Ferro e l'età di romanizzazione (III/II-I metà I sec. a.C.), seguito in età romana imperiale da necropoli e da insediamenti a carattere artigianale/produttivo. «La peculiarità - ammette Rossignoli - è proprio la compresenza tra necropoli e attività produttive. Un aspetto inedito». In effetti, nel 2016, accanto a Oncoematologia erano emersi due scheletri. Prendendo in considerazione solo l'area della futura Pediatria, però, il primo dato da evidenziare è l'assenza di sepolture sistematiche. Ciò significa che lì non c'era una necropoli. L'unica eccezione, in un punto marginale del cantiere, è proprio quella dello scheletro di un infante. Un bimbo che, forse, se fosse nato oggi, sarebbe sopravvissuto grazie alle scoperte della medicina. «E' stata poi accertata la presenza di un corso d'acqua, scorrente in senso ovest-est lungo tutta la fascia settentrionale del cantiere, attivo in età preromana - precisa Rossignli -. Sulla sponda meridionale è comparsa una strada. Su entrambi i lati si affacciavano strutture murarie, di cui rimangono tracce di fondazioni, probabilmente magazzini o edifici produttivi per attività che necessitavano dell'uso del fuoco e un'agevole commercializzazione dei prodotti. Per quanto riguarda l'area ovest del cantiere è stato recentemente messo in luce un edificio di ampie dimensioni a pianta quadrangolare, suddiviso in vani, con massiccia presenza di prodotti di combustione (carbone, cenere), piccoli fornetti e alcuni drenaggi localizzati di anfore, che venivano collocati sotto i piani di calpestio con lo scopo di deumidificare e bloccare eventuali risalite dell'acqua di falda». Insomma, c'è ancora da capire. «Gli studi non sono finiti, le ricerche sul campo continueranno attraverso lo scavo manuale e una documentazione minuziosa, anche con l'ausilio di tecnologie avanzate come ortofotopiani, sorvoli con drone, consulenze e prelievi per analisi specialistiche - conclude Rossignoli -. Non si segnalano, al momento, manufatti di particolare rilievo funzionale o in stato di conservazione più che frammentario, comprese le anfore utilizzate a scopo di bonifica. I reperti mobili verranno in ogni caso, come di prassi, classificati e studiati al fine di ottenere una puntuale datazione delle fasi del sito». L'analisi delle dinamiche idrografiche ha richiesto la consulenza specialistica del geoarcheologo Claudio Balista, mentre per le analisi sui resti inumati è intervenuta Lisa De Luca, antropologa fisica. https://www.ilgazzettino.it/nordest/padova/citta_antica_scoperta_scavi_ospedale_padova_nuova_pediatria_news_archeologia-6989060.html1 punto
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Ciao! ... e si, ne hai combinata proprio una bella!!!!! Complimentoni. Non so se il Meneghetti avesse degli "alias" saluti luciano1 punto
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Mi piacciono le banconote portoghesi, anche se, nella mia personalissima classifica, "davanti" ci sono Italia, Francia e Spagna a livello europeo arrivano quarte. Fuori dal podio ma sempre apprezzate.1 punto
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Prima di cominciare a parlare nel dettaglio di alcuni lotti esitati, trovo doveroso riportare la descrizione della storia dei fratelli Verschoor, presente sul catalogo dell'asta. Ho avuto premura di tradurvela in italiano ma riporto anche la versione originale in inglese per completezza e correttezza. Versione in italiano: Nati il 16 agosto 1952, i fratelli gemelli Dingeman (Dim) e Hendrik (Henk) Verschoor fondarono la Compagnia Munthandel Verschoor il 1° luglio 1984, con sede nella loro casa di Strijen, nei Paesi Bassi meridionali, non lontano da Dordrecht. Ben presto riconobbero il potenziale che giaceva nascosto nell'affascinante campo delle medaglie olandesi. Da una parte, questo settore di nicchia aveva il vantaggio che la maggior parte dei loro colleghi era concentrato sulle monete dei Paesi Bassi e dei paesi europei limitrofi e tendeva a trascurare le medaglie. Per questo era (ed è tuttora) possibile ottenere un vantaggio attraverso una solida esperienza. D'altra parte, i fratelli Verschoor sono riusciti a costruire un proprio mercato delle medaglie storiche, ricercando e stabilendo accuratamente i contesti storici degli esemplari che offrivano. Nell'ultima decade, il mercato delle medaglie olandesi ha raggiunto un nuovo livello ed i fratelli Verschoor sono stati determinanti nel sviluppo di questo nuovo livello di mercato. I fratelli costruirono una significativa e impressionante biblioteca numismatica ed erano ben collegati con i principali specialisti di medaglie olandesi e internazionali. I Verschoor mantennero anche ottimi contatti con i musei, tra i cui curatori erano molto apprezzati come consulenti affidabili. Anche se i gemelli di solito operavano insieme esternamente – come alle nostre aste a Osnabrück – era Dim a occuparsi della vendita degli oggetti, mentre Henk, con l'aiuto dell'eccellente biblioteca numismatica dei Verschoor, ricercava le informazioni storiche e le provenienze. Questo ha dato ad alcuni pezzi un aspetto completamente nuovo, anche in termini di valore. I fratelli erano rispettati a livello internazionale e conosciuti per la loro esperienza. La loro azienda è membro dell'associazione internazionale di commercianti di monete AINP ed erano espositori regolari alle fiere di monete di Londra (Coinex) e New York (NYINC). Nel 2019, i Verschoor sono stati colpiti da una grave disgrazia quando a Dim è stata diagnosticata una malattia terminale. Dim, che fino al 2018 aveva lavorato a tempo pieno come Chief Financial Officer presso la compagnia nautica Struik & Hamerslag BV, sperava di dedicare il suo pensionamento interamente alla ricerca sul contesto delle medaglie e alla pubblicazione delle sue scoperte. Ha fatto il pendolare tra Strijen e la Toscana, casa della sua compagna Alida. Purtroppo Dim Verschoor non è riuscito a vincere la battaglia contro la malattia ed è morto il 5 marzo 2020 nell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa. Il dottor George Sanders, presidente del Koninklijk Nederlands Genootschap voor Munnten Penningkunde e curatore del museo Palais Het Loo di Apeldoorn, ha scritto il suo necrologio (“In Memoriam Dim Verschoor (1952-2020)”), De Beeldenaar 44, 2020, n. 4, pp. 195 ss.). Possa questo catalogo preservare anche la memoria del nostro indimenticato amico, numismatico ed esperto di medaglie Dim Verschoor. Desideriamo ringraziare il nostro amico Henk per la fiducia accordataci nell'affidarci la liquidazione di questa collezione. Siamo lieti che questo catalogo simboleggi anche il buon rapporto della Casa Künker con la numismatica olandese e, in generale, il rapporto di buon vicinato tra i Paesi Bassi e la Germania. Infine, auguriamo a Henk molto successo nella continuazione di Munthandel Verschoor e non vediamo l'ora di un'ulteriore cooperazione fiduciosa e di successo. Versione in inglese: Born on 16 August 1952, the twin brothers Dingeman (Dim) and Hendrik (Henk) Verschoor founded the Company Munthandel Verschoor on 1 July 1984, located in their home in Strijen, in the southern Netherlands, not far from Dordrecht. Very soon they recognised the potential that lay hidden in the fascinating field of Dutch medals. On the one hand, this niche had the advantage that most of their collegues concentrated on the coins of the Netherlands and neighbouring European countries and tended to neglect medals. For this reason, it was (and still is) possible to gain an advantage through solid expertise. On the other hand, the Verschoor brothers succeeded in building their own market for historical medals by accurately researching and establishing the historical contexts of the objects they offered. In the last decade, the market for Dutch medals has reached a new level, and the Verschoor brothers have been instrumental in the development of this new market level. The brothers built up a significant and impressive numismatic library, and were well connected with the leading Dutch and international medal specialists. The Verschoors also maintained excellent contacts with museums, among whose curators they were highly regarded as reliable advisors. Even though the twins usually acted together externally – as at our auctions in Osnabrück – it was Dim who was responsible for dealing in the objects, while Henk, with the help of the Verschoors’ excellent numismatic library, researched the historical background information and provenances. This gave some pieces a completely new aspect, even in terms of value. The brothers were internationally respected and known for their expertise. Their company is a member of the international coin dealer association AINP, and they were regular exhibitors at the coin shows in London (Coinex) and New York (NYINC). In 2019, the Verschoors were hit by severe misfortune when Dim was diagnosed with a terminal illness. Dim, who until 2018 had worked fulltime as Chief Financial Officer at the boat company Struik & Hamerslag BV, had hoped to devote his retirement entirely to researching the context of medals and publishing his findings. He commuted between Strijen and Tuscany, the home of his partner Alida. Unfortunately, Dim Verschoor was unable to win the battle against the disease and died on 5 March 2020 in the University Hospital of Pisa. Dr George Sanders, the president of the Koninklijk Nederlands Genootschap voor Munt- en Penningkunde and curator of the museum Palais Het Loo in Apeldoorn, wrote his obituary (“In Memoriam Dim Verschoor (1952-2020)”), De Beeldenaar 44, 2020, No. 4, pp. 195 ff.). May this catalogue also preserve the memory of our unforgotten friend, numismatist and medal expert Dim Verschoor. We wish to thank our friend Henk for his confidence in entrusting us with the liquidation of this collection. We are pleased that this catalogue also symbolises the good relationship of the House of Künker with Dutch numismatics, and the good-neighbourly relationship between the Netherlands and Germany in general. Finally, we wish Henk much success in the continuation of Munthandel Verschoor and look forward to further trustful and successful cooperation.1 punto
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20 escudos 1964 (167 b) S Antonio di Padova teologo portoghese e sul retro la chiesa di San Antonio a Lisbona. Io ho sempre pensato che era di Padova mentre mi sembra che Padova fu come un soppranome dopo un incontro con San Francisco d Assisi.1 punto
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UBIEGO Ti ringrazio per la puntuale classificazione della moneta che condivido pienamente e del tempo che mi hai dedicato. Hai scritto tredicesimo secolo ma sono convinto pensassi al quattordicesimo. Capita spesso anche a me di confondere le date. Il mio messaggio è chiaramente provocatorio perché conosco abbastanza bene l’argomento. In realtà, mi sarei aspettato da chi ci segue una lettura più approfondita della moneta. Ma riconosco che quella del Senato Romano è una monetazione indigesta ai più, compresi addetti ai lavori e commercianti, e di scarso interesse per i collezionisti (a parte le monete grosse in argento). E contavo sulla partecipazione di forumisti di vecchia data che negli anni passati hanno contribuito alla stesura di interessanti discussioni in oggetto. Forse si sono allontanati per vari motivi, come me del resto. Questo è quanto. Questa tipologia di quattrino è rarissima. Le legende sono inverse contrariamente alla norma e lo stile delle incisioni insolito. Per queste prerogative esistono motivazioni concrete sulle quali si potrebbe scrivere qualcosa. Nulla, riguardo a una moneta, è a caso. In letteratura è censita solamente nel CNI n. 278 e di conseguenza anche nel Muntoni n. 76. Manca in Serafini. Torno in letargo. Cari saluti a tutti A.S.1 punto
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Per evitare di andare fuori tema rispetto a quello che è l'obiettivo di questa discussione, segnalare e recensire libri di cartamoneta, ti consiglio di aprire una nuova discussione in merito ai tuoi dubbi in modo tale che possano intervenire tutti gli utenti del forum dando il loro contributo e ti assicuro che avrai tante risposte interessanti ed esaurienti. Comunque alcune risposte le puoi trovare anche nel sito segnalato dell'emissioni della Banca d'Italia. Per quanto riguarda il progetto è "semplicemente" cercare di raccontare le banconote inquadrandole nel loro contesto storico, economico, sociale e culturale ed analizzandone il loro aspetto artistico, figurativo ed allegorico senza tralasciare, laddove sia possibile, aneddoti e curiosità. Ci vorrà tempo, studio, ricerche e tanto impegno. Attendo la tua nuova discussione Saluti numys1 punto
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MAST è un libro pubblicato dalla società Tradart che presenta alcune monete che la società ha venduto ai suoi clienti.1 punto
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Buongiorno A mio avviso,se si segue la perlinatura piano piano,si notano le varie anomalie,ovvero risulta sgangherata a tratti. Giá questo per me è cattivo indice. Saluti1 punto
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Il profilo dell'aereo in alto è quello di un F-35, e ciò lo trovo di cattivo gusto. Non per le note (e in maggior parte inutili) polemiche tecniche su questo velivolo fatte in Italia tempo addietro ma perchè a simboleggiare l'Aeronautica Militare Italiana ci sarebbe stato molto meglio un caccia europeo di concezione anche italiana, per la precisione il Typhoon. Ma va bene così... è anche questo un piccolo simbolo dei tempi disgraziati che ci toccano. Non ne risultano in programma, è improbabile.1 punto
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Ottimo esemplare, congratulazioni, un incipit di raccolta davvero pregevole. 👌Tanti auguri di collezionare numerosi pezzi di questa qualità. 🍾 Condivido, per confronto, sia di conservazione che di variante, l’esemplare presente nella mia raccolta, che vanta una perizia di FDC, ex numismatica Scaligera, listino 7 del 2020 al numero 203, sul cui catalogo potrete osservare una foto sicuramente migliore della mia.1 punto
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Ciao @ariminvm scusa per il ritardo della risposta. Non sono a conoscenza di testi che trattano, in modo così specifico, la cartamoneta dal punto di vista artistico allegorico...poi probabilmente sarò smentito ma ben venga perché avrò l'opportunità di arricchire la mia biblioteca e le mie conoscenze. Comunque è un progetto a cui lavoro nei ritagli di tempo e spero di poterlo terminare nel 2023, almeno per quanto riguarda i biglietti della Repubblica. Nel frattempo potrai trovare info utili non solo sui cataloghi di cartamoneta ma anche dal seguente elenco che non pretende di essere esaustivo e completo: LIBRI: - Anatomia di una banconota: dall’arte alla tecnologia di G. Ardimento e G. Russo - Trento Cionini. Il maestro della banconota di G. Crapanzano - Valore Donna: l'immagine femminile nella banconota di Natalia Aspesi e M.L. Strocchi - Mille lire al mese di G. Ardimento e G. Russo In questi testi è possibile usufruire della bibliografia utilizzata dagli autori per ulteriori ricerche ed approfondimenti ARTICOLI: - Capranesi il pittore delle banconote di G. Vendemia https://scripomarket.com/pittore-delle-banconote-giovanni-capranesi-gerardo-vendemia/ - Banconote della Lira: una storia d’Arte https://musageteartpress.wordpress.com/2018/11/23/banconote-della-lira-una-storia-darte/ - Scienza e arte nella banconota da mille lire Maria Montessori https://www.cronacanumismatica.com/scienza-e-arte-nella-banconota-da-mille-lire-maria-montessori/ - Gli artisti e le loro opere sulle banconote https://www.massimogaudioartblog.com/2019/06/gli-artisti-e-le-loro-opere-sulle.html?m=1 - Il mistero della ragazza "Ornata di Perle" https://www.orodicarta.it/mobile/curiosita/ornatadiperle.html SITI WEB: Visitare le sezioni dedicate - Il sito web curato da Gaetano Russo: https://www.lartedellalira.it/ - Catalogo del forum lamoneta: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/ - Blog del Circolo Filatelico e Numismatico “La Persefone Gaia” di Taranto: http://lamonetatraarteevalori.blogspot.com/?m=0 DISCUSSIONI FORUM LAMONETA: - Un fantastico viaggio tra storia, arte e passione nella serie Capranesi raccontato egregiamente dal @ilnumismatico: - Serie uomini illustri: una rassegna dettagliata dei personaggi illustri sulla cartamoneta dell'ottimo @jaconico Decreti di emissione: https://www.bancaditalia.it/servizi-cittadino/musei-collezioni/museo-banconota/emissioni/index.html?dotcache=refresh I decreti di emissioni in pdf altra fonte importante in cui vengono riportate tutte le caratteristiche tecniche ed artistiche approvate ed autorizzate. Sono contento che sia stata fatta questa richiesta e spero che in qualche modo posso essere stato d'aiuto. L'importante che si vada sempre oltre il semplice pezzo di carta da inserire in collezione per riempire il vuoto che manca e vi lascio, a tal proposito, con l'affermazione di Federico Zeri: "Il francobollo, come pure le carte moneta e le carte valori, sono provvisti di connotati vari e complessi, di una carica semantica ampia e di radici storiche e figurative articolate. La loro lettura suggerisce tutta una serie di considerazioni. L’arte prodotta in tali opere, infatti, potrebbe venire considerata e giudicata, sotto il semplice profilo estetico, alla stregua di una incisione o di una stampa più o meno d’arte. Una lettura del genere non terrà in alcun conto la sua ricca (e praticamente infinita) serie di allusioni, simboli, riferimenti, né si preoccuperà di rilevare quello che è il suo significato primario: di essere un indicatore assai preciso di situazioni politiche e culturali. Ma come l’interpretazione delle opere figurative maggiori, siano esse dipinti o sculture, architetture o incisioni, risulta parziale, quando venga condotta sotto il solo ed esclusivo aspetto formale (senza tenere cioè in alcun conto i connotati iconografici o iconologici, e gli aspetti socio-culturali) risultandone una successione di testi figurativi avulsi dalla realtà storica e legati tra di loro da una astratta rete di rapporti di stile e di evoluzione delle forme; così la lettura del francobollo e delle carte moneta e carte valori se condotta in modo unilaterale sotto l’esclusivo aspetto grafico, rimane sorda e cieca ai suoi connotati più validi e significativi." ..."beh perché il collezionismo (di cartamoneta, di carte valori, di monete) in fondo è passione, racconto, storia, ricerca, studio, conoscenza, cultura, arte, memoria, tradizioni e incontro...tutto in un pezzo di carta (o di metallo)...wow"... Qualsiasi altro contributo o correzione sarà utile come bibliografia sul tema. Grazie a tutti numys1 punto
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@Arco Buonasera Arco, come ha detto Lorluke, questa medaglia può avere un mercato presso coloro che raccolgono quanto attiene al regime fascista, basta visitare una Mostra/Mercato di "Militaria" per vedere quante riproduzioni di medaglie, stemmi ecc. di quel periodo, realizzate in genere in lega povera, siano venduti su parecchi banchi. Non la cederei pertanto a peso ad un "Compro oro", ma cercherei appunto di venderla per quello che è. Piuttosto, noto che la medaglia tramutata in ciondolo non è in buone condizioni : ci sono innumerevoli tacche sul volto del duce, forse è stata appesa a lungo ad un portachiavi, non trovo altre spiegazioni per tutti quei segni, e questo ne limita sicuramente il valore commerciale. Comunque tenterei : venderla a peso dell'"oro vecchio" ti sarà sempre possibile. Un saluto cordiale. @lorluke1 punto
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Nella tesi di Brousseau, consultabile online, sono censiti i seguenti esemplari: a) Naville, 16, 1933, 201 b) Locker-Lampson, 25 c) J. Hirsch, 30,1911, 2031 punto
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un santo dovrebbe essere Serafino da montegranaro. l'altro non lo so (S.I LEG) qualcuno mi aiuta? grazie e ciao1 punto
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Il "regalo di compleanno" a Putin, l'esplosione al ponte di ponte di Kerč (che secondo le balle russe sarebbe stato provocato da un camion-bomba) è stato effettuato "dal basso", forse da un barchino esplosivo o più probabilmente con pignatte piazzate da un commando di marines, o un misto dei due. La ritorsione russa dalle prime ore del 10 ottobre e nelle 24 successive con una serie di strike è stata eseguita con missili da crociera lanciati da bombardieri e navi, e droni kamikaze di produzione iraniana. Hanno colpito bersagli in tutta l’Ucraina (*). Due elementi importanti dal punto di vista tattico e strategico: - Non controllando lo spazio aereo ucraino, per azioni di una certa rilevanza la Russia deve necessariamente attaccare con missili stand-off (che permettono di colpire da distanza di sicurezza) o con munizioni circuitanti (droni kamikaze) . Ma il lancio di una trentina di missili da crociera in un giorno non va preso come indicatore di buone scorte degli stessi: è una cifra abbastanza elevata per gli standard russi degli ultimi 2 mesi ma dev'essere rapportata al ridotto impiego di questa categoria armi nelle 2/3 settimane precedenti. Inoltre, una buona parte è costituita da Kh-22 antinave risalenti agli anni '80, il cui lancio da parte dei Tu-22 contro bersagli terrestri fin da aprile non ha dato grandi risultati in termini di precisione. - L'uso di UAV spendibili si conferma (anche dopo episodi come gli attacchi dei guerriglieri Huthi contro Arabia Saudita ed EAU e la guerra nel Nagorno-Karabakh) tatticamente molto efficace, soprattutto nell'eliminazione o danneggiamento di infrastrutture non rinforzate come quelle industriali, stradali ed energetiche o gli edifici civili, con costi finanziari e operativi ridotti rispetto all'impiego dei più costosi e pochi missili da crociera. In conseguenza di ciò aumenta l'importanza delle fornitura di sistemi C-RAM (mitragliere da difesa di punto, ottimizzate proprio per il contrasto di minacce come UAV/UCAV, razzi e missili di certe categorie) nella prossima tornata di aiuti militari. E ora? Visto che lo ZIO VLAD non riesce a fermare l'avanzata ucraina c'è da aspettarsi che giochi la carta del suo fido sottoposto Lukashenko: una discesa in campo della dipendenza bielorussa in sè non è un gran problema militare, il vero problema è che aprirebbe il fronte di un attacco da nord (ovviamente con unità anche russe) che alleggerirebbe la pressione ucraina a est e sud. (*) Un attacco su larga scala sull'intero territorio a infrastrutture strategiche (centrali elettriche e siti industriali) presenti all'interno o nelle periferie di oltre 20 città, nonchè a edifici militari o dalla presunta presenza di personale militare, diplomatico e dei servizi segreti, e a Kiev anche di bersagli civili. C'è stato un attacco contemporaneo su almeno 3 direttrici eseguito con missili da crociera 3M-14 Kalibr, di cui 10/12 lanciati da corvette classe Steregushchiy in navigazione nel Mar Nero, da 15/20 Kh-22, Kh-101 e Kh-555 lanciati da una dozzina di bombardieri Tu-22, Tu-95 e Tu-160 in volo rispettivamente sull'area di Bryansk, Kransodar/Rostov e sulla zona caspica. Sono stati usati anche 20/25 UAV spendibili iraniani Shahed-136 lanciati a ridosso dei confini settentrionali dell’Ucraina e dalle aree controllate dai russi. Dalle stesse aree, in particolare dal Donbass e dal confine nordorientale ucraino, sono stati lanciati circa 15 missili balistici Iskander e Tochka, salve di razzi dei sistemi Tornado-S e qualche missile superfice-aria S-300, che negli ultimi mesi i russi hanno provato a usare con scarsi scarsi risultati contro obiettivi terrestri. A quanto pare alcuni degli Shahed-136 per colpire Leopoli e obiettivi situati nell’area occidentale dell’Ucraina sono stati lanciati dalla Bierlorussia. Secondo una prima analisi sono stati colpiti almeno 30/35 obiettivi, attacco nel complesso di una certa efficacia portato con un insieme di sistemi che ha in parte sovraccaricato l'efficiente contraerea ucraina.1 punto
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MARIA TAGLIONI BALLERINA di STOCCOLMA (1804-1884) Fu celebre ballerina, la prima esibizione al teatro "LA SCALA" avvenne nel 1841, altre seguirono con enorme successo. D/. Testa della Taglioni col capo cinto da ghirlanda di rose. Metallo bianco, mm.43,8 - Autore LUIGI COSSA - Zecca di Milano. Rifer.: A. TURRICCHIA Il Regno Lombardo-Veneto attraverso le medaglie, vol.II n.340 CARSTEN SVARSTAD Medals of ACTORS, SINGERS & DANCERS n.4251 punto
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Ciao a tutti. Per gli amanti della monetazione ostrogota segnalo un interessantissimo articolo di Michele Asolati relativo alle monete alto imperiali contromarcate XLII e LXXXIII Nuove scoperte sulle monete bronzee d'età imperiale con contromarche XLII e LXXXIII, in Percorsi nel passato. Miscellanea di studi per i 35 anni del Gr.AVO ei 25 anni della Fondazione Colluto, a cura di A. Vigoni, Rubano (PD) (L'Album 22), pp. 253-265 -> PDF qui su academia . edu Su academia . edu era anche presente anche un altro articolo di M. ASOLATI: Una moneta ostrogota contromarcata e la sequenza delle emissioni anonime da 40 e da 20 nummi, in Traces of Complexity. Studi in onore di Armando De Guio / Studies in honour of Armando De Guio, a cura di L. MAGNINI, C. BETTINESCHI, L. BURIGANA, Mantova 2021, pp. 361-372 (ISBN 978-88-99547-52-3) ma ora si trova solo una versione editata dall'autore. Allego immagine esemplificativa della questione: Se n'era già parlato moooolto tempo fa qui e, più recentemente anche qui1 punto
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1834 FESTEGGIAMENTI A MILANO DI MARIA FELICITA MALIBRAN GARCIA CANTANTE LIRICA (PARIGI 1808-MANCHESTER 1836) La sus voce aveva un'estensione prodigiosa e un timbro caldo ed espressivo, morì a soli 28 anni per i postumi di una caduta da cavallo. Bronzo, mm 43,8 - incisore VITTORIO NESTI RIFER.: A. TURRICCHIA IL REGNO LOMBARDO-VENETO ATTRAVERSO LE MEDAGLIE n.217 COLLEZIONE MATTOI n.271 punto
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Nonostante i rilievi siano ben presenti, la moneta mostra molti segni da circolazione, personalmente la giudicherei BB+.1 punto
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I CINQUE FRATELLINI Un bel mattino di tardo settembre di qualche anno fa, aprendo la finestra e guardando in giardino, mi colpì la presenza di uno strano oggetto che se ne stava nel mezzo del prato. Mi avvicinai circospetto per accorgermi subito che si trattava di una di quelle casette che avevo sparso su alcuni alberi per agevolare gli uccellini a fare il nido. Unità abitativa standard. Nel sollevarla mi accorsi che era abitata, ma non da qualche uccellino, bensì da un gruppetto di piccoli ghiri che, tanto per essere fedeli al loro nome “ronfavano della grossa”. Nemmeno la caduta dall’albero li aveva messi in allerta: eppure, per essere precipitata, la casetta doveva essere stata “attaccata”, probabilmente, da qualche animale notturno (un rapace, una martora,…?) che aveva catturato i genitori e, nella lotta, aveva divelto i sostegni. Presi e infilati nella gabbietta per uccelli, li portai in casa e telefonai al veterinario per avere un’idea di come nutrirli, ma non ebbi risposta: non rientrano negli animali domestici. Così, con una ciotola d’acqua e con qualche ghianda e qualche castagna recuperate nel prato ed un pezzetto di mela li lasciai per la notte in cucina chiusi nella gabbietta. Al mattino, la sorpresa: la gabbia era vuota e loro erano sparsi (addormentati tanto per cambiare) per tutto il locale. Chi dormiva nel cesto della frutta, chi nel piccolo paiolo fra olio e aceto, chi di qui chi di là. Erano così piccoli che erano usciti agevolmente attraverso le pur strette sbarre della gabbietta. A questo punto, dopo averli recuperati tutti, infilai la gabbia degli uccelli in quella per il trasporto mici in modo da creare un doppio sbarramento. La cosa funzionò e per rimanere il più fedele possibile alle loro necessità invernali, posi “le gabbie” appese al muro fuori sotto il portico nella speranza di vedere se un genitore si sarebbe fatto vivo. Passarono i giorni, la gabbietta si arricchì di una ruota per fare ginnastica, di un tubo dove infilarsi tutti insieme e di un nido in legno riempito di paglia per il riposo dei giusti. Genitori non se ne videro e i piccoli crebbero. Se pensate che i ghiri dormano come gli orsi di un letargo di alcuni mesi siete sulla strada sbagliata. Loro hanno un letargo simile a quello degli scoiattoli e cioè: si dorme tutto il giorno, ma alla notte si fa baldoria. Dopo tutto coi loro occhioni grandi e scuri loro sono animali prettamente notturni. Verso le ventidue si svegliavano e via fra una sgranocchiata e l’altra, via a correre come matti sulla ruota (se vi avessi attaccato un alternatore, avrei potuto tenere accesa una lòampadina!). Il divertente era che ci stavano solo in quattro e che, il quinto stava aggrappato all’esterno finendo spesso per partire per la tangente e spiaccicarsi sul fondo della gabbia. Questo però, non lo scoraggiava e risaliva sulla giostra pronto per volare di nuovo a faccia in giù. Così tra un gioco e l’altro, una sgranocchiata di castagne, ghiande e frutta varia (si sono mangiati anche un avocado!) e tante belle dormite è passato l’inverno. Le prime gemme stavano sbocciando e la Primavera scaldava i motori per cui decisi che non potevo più rimandare la liberazione nel fitto del bosco. Così a malincuore mi avviai coi miei, ormai vecchi amici, verso il profondo della foresta dove li liberai. Per un attimo rimasero interdetti e mi osservarono con sguardo interrogativo. Poi il richiamo della natura ebbe il sopravvento e, in men che non si dica, sparirono fra i rami deli alberi. Buona fortuna, piccolini!1 punto
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1800 - Joseph Haydn Traduco il testo sulla medaglia: Omaggio a Haydn, da parte dei musicisti che hanno eseguito l’oratorio “La creazione del mondo” al teatro Des Arts l’anno IX della repubblica francese, ossia 1800. ø55mm - bronzo, 90.8g Della medaglia esiste un riconio eseguito nel 1970 e marcato su taglio con cornucopia e “bronze 1970”. Questa è la medaglia originale coniata nel 1800. Viene commemorata la prima esecuzione a Parigi, il 24 dicembre 1800, del capolavoro di Haydn creato a Vienna nell’anno precedente. Napoleone Bonaparte aveva assistito al concerto dopo essere scampato a un attentato mentre si recava al teatro. Gli attentatori, monarchici, avevano posto una bomba (esplosivo e rottami metallici) su una carretta sul lato della via Saint-Nicaise. Per un errore di comunicazione la miccia era stata accesa con ritardo, inoltre il cocchiere vide il fumo e mise i cavalli al galoppo riuscendo a girare l’angolo della strada prima dell’esplosione. Si contarono 22 morti e un centinaio di feriti, Napoleone e Josephine arrivarono a teatro illesi e non cambiarono il programma della serata. Il Teatro Des Arts era stato inaugurato nel 1793 e dal 1794 era diventato sede dell’Opera. Venne demolito nel 1820 dopo che il duca di Berry era stato assassinato uscendo da uno spettacolo. Il duca era nipote del re, figlio del futuro Carlo X ed era l’unica persona che poteva continuare la dinastia dando un erede alla famiglia reale. Luigi XVIII ordinò di demolire il teatro per erigere al suo posto un tempio espiatorio. I lavori del tempio vennero poi interrotti con la rivoluzione del 1830, e nel 1835 l’edificio demolito a sua volta per fare posto all’attuale piazza Louvois.1 punto
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