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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/16/22 in Risposte
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Buongiorno a tutti, Condivido con voi l'ultimo arrivo nella mia umile raccolta. Un saluto Raffaele.9 punti
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Partecipo con la mia Piastra con millesimo 1849. Non sapevo dei 2 conii al R/: qualcuno può illuminarmi sulla differenza fra i due?3 punti
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Ciao a tutti, Condivido con tutti voi le ultime piastre di un grande Re.2 punti
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Mentre passavo due belle settimane in Sicilia, a casa è arrivata una nuova moneta da aggiungere a questa collezione. 3 marchi 1914 raffiguranti Guglielmo II, ultimo imperatore tedesco e ultimo re di Prussia. Sono riuscito a trovarla in un buono stato di conservazione e devo dire che, dal vivo, è una delle monete più belle che ho. La collezione comincia a prendere forma: sono a 10 monete! Qui sotto vi lascio un riepilogo della collezione attuale e di quelle che vorrei ancora acquistare.2 punti
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@VALTERI circa Il rovescio dell’esemplare da Parigi pubblicato sul Franke-Hirmer (di cui al post 29) forse, e più probabilmente vista la conservazione, si tratta della moneta proveniente dalla collezione del duca Honoré Théodoric Paul Joseph d’Albert de Luynes (1802-1867), 43,32 grammi. Questa è la moneta del post 14. Purtroppo non ho mai acquistato il celebre volume di Franke-Hirmer.2 punti
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Buona domenica a tutti i "pataccari". Me la ritrovo da tempo immemore... Qualcuno di voi sa da dove proviene questa riproduzione moderna di Piastra del 1855 ? Merendine forse ? Tondello sottile, metallo rame , e assi alla tedesca. @nikita_, @caravelle82 e a tutti gli utenti avete mai visto questo pezzo ?2 punti
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L'esemplare NGSA di apertura discussione corrisponde al n. 116 tav. 40 di Franke-Hirmer ( die griechische munze - 1972 ) che ne pubblicano la sola fotografia del diritto . Incuriosisce di questo esemplare la mancata indicazione della provenienza dalla collezione Pennisi, indicata in Franke-Hirmer .2 punti
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Ciao a tutti! Oggi ce l'ho fatta ad andare ad un mercatino ed ho comprato un metro (!) di banconote per complessivamente ben 20 Euro. Non sapendo bene cosa acquistare, ho fatto che prendere quelle più grosse, che quelle piccole poi le perdo nei cassetti Inizio col presentavi quella col soprannome "il cento lungo" (20,6 x 10,1 cm) del 1908/1910, meraviglioso esempio della mentalità dell'epoca (quella di Guglielmo II) Click per ingrandire Le monete - già dal tempo dei romani - e le banconote sono più che semplici mezzi di pagamento. Mostrano anche come lo Stato che le mette in circolazione vede se stesso e pure come vuole essere visto (vale anche per i nostri Euro attuali con ponti e finestre, che uniscono) Nel primo decennio del XX secolo il Reich tedesco era già una delle principali potenze europee e lo voleva ben dimostrare. Sul retro del "centone", all'epoca lo stipendio mensile di un piccolo dipendente pubblico o di un impiegato, la figura della "Germania" simboleggia l'unificazione delle tribù tedesche e il rinnovamento dell'impero medievale. Vediamo un po' di dettagli: La "Ghermania" (si pronuncia così) non indossa la corona degli antichi imperatori e l'aquila sullo scudo non è più quella bifronte degli imperatori del "Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca", ma un clone dell'aquila prussiana. Scudo e spada, questa un poco estratta dal fodero ("nun me fate 'nca**are!"), ci ricordano che l'Imperatore e l'Impero sono usciti dal confronto militare con la Francia, evogliono esortare ad una costante vigilanza contro il nemico esterno. Una variante più contemporanea dello "sbarramento scintillante" ( ,schimmernden Wehr’), spesso invocato all'epoca, appare a sinistra dell'immagine: navi da battaglia della nuova flotta tedesca, con cui la monarchia degli Hohenzollern rivendicava la supremazia navale da "potenza mondiale". Dal crepuscolo della preistoria germanica - la "quercia tedesca" - ad un "posto al sole": questo è il messaggio della banconota! Il fatto che l'Impero tedesco si sia fatto strada fino a diventare una potenza economica di prim'ordine grazie al talento inventivo e alla laboriosità industriale è menzionato solo a lato. I simboli dell'agricoltura (aratro), dell'artigianato (martello e incudine), del commercio (Caduceo di mercurio e balla di merce) e dell'industria sono disposti in un gruppo pittoresco in primo piano a sinistra, in cui l'industria - con una ruota dentata - è chiaramente sottorappresentata. Non c'è da stupirsi, perché la maggioranza della classe operaia era politicamente orientata verso la socialdemocrazia e non rientrava nell'immaginario eroico tedesco. Il fronte della banconota del Reich - a differenza del Reichskassenschein non emesso dallo Stato ma dalla Reichsbank - è meno spettacolare ma altrimenti interessante: Ai lati Mercurio e Cerere, divinità del commercio e dell'agricoltura, erano all'epoca icone dei disegnatori di banconote in tutto il mondo, poi corona "radiata", scettro, spade e Globo crucigero. A posteriori, il fatto che la corona imperiale, che emette raggi similmente ad un sole - manifestando la pretesa del monarca di essere l'unico portatore del potere statale - sia in secondo piano e quasi scompaia dietro la scritta del valore sembra un tributo al potere dei capitalisti, che avrebbero poi sostituito i nobili. Sulla filigrana c'è Guglielmo primo , anche se la banconota è stata emessa sotto Guglielmo secondo ?!? ebbene: suo nipote, il secondo con questo nome e ultimo imperatore tedesco, ammirava a tal punto il nonno da prenderne il nome ed anche apostrofarlo pubblicamente come "il Grande". Adesso qualcuno si chiederà; "Ma cosa c'entra il titolo Impara a soffrire senza lamentarti ???" Niente. Ho visto oggi nella ciotola dei "rottami" (Schrott) questa medaglietta da 20mm ed è stato per me impossibile non prenderla. Impara a soffrire senza lamentarti (Lerne leiden, ohne zu klagen): una frase così non si legge tutti i giorni. e poi, una volta a casa, ho scoperto che era di Federico III - figlio di Guglielmo I e padre di Guglielmo II, quindi in un certo modo un legame con questa discussione c'è pure! Servus, Njk ========= PS: restate collegati, alla prossima puntata credo arrivino i nibelunghi.2 punti
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Buona sera a tutti Ho il piacere di comunicarvi che è disponibile sul sito della Società Numismatica Italiana una nuova rivista completamente digitalizzata, Numismatica e Scienze Affini pubblicata dal 1935 al 1966 a Roma da P. & P. Santamaria. I fascicoli sono disponibili a questo link. Al momento, quindi, sul sito della Società sono disponibili 17 testate integralmente rese disponibili in digitale, per un totale di 51459 pagine digitalizzate e rielaborate. Le riviste disponibili sono: Rivista Italiana di Numismatica (Tutto il pubblicato dal 1888 al 1970) Gazzetta Numismatica Bullettino di Numismatica e Sfragistica per la Storia d'Italia Bollettino di Numismatica e di Arte della Medaglia Il Numismatico Mantovano Annuario Numismatico Rinaldi Rassegna Numismatica Bollettino del Circolo Numismatico Napoletano Giornale Numismatico - Italiae veteris numismata collecta, atque illustrata Annali di Numismatica Memorie Numismatiche Notizie Peregrine di Numismatica e Sfragistica Rivista della Numismatica antica e moderna Bullettino di Numismatica Italiana Periodico di Numismatica e Sfragistica per la storia d’Italia Bollettino d’Arte, Antichità, Numismatica, ecc.1 punto
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Nella prossima asta 16 di Numismatica Genevensis verrà esitato (con base € 600.000!) un decadramma di Siracusa a firma Kimon. La descrizione è estensiva e così i riferimenti a questo esemplare a partire dagli anni '40 del Novecento. Tuttavia mi piacerebbe un commento da chi ha esperienza al riguardo. Per quanto mi riguarda l'occhio è corso alla triplice ribattitura sotto il mento: lievissima ma c'è, ed è abbastanza inusuale per queste monete. Inoltre la conservazione è spettacolare, un primo conio, ed anche questo è inusuale. Poi i crepetti sul contorno ... ma si tratta di vexata questio poichè, a mio modesto avviso, non è indice di alcunchè. Certo che la moneta è coniata ... ma, visto il pezzo, qualche parere (anche eretico) non guasterebbe ...1 punto
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Buona domenica a tutti gli amici del forum! Quest'oggi ho il piacere di condividere con voi il mio ultimo acquisto, direttamente proveniente dall'asta Kunker 373. Si tratta del mio primo acquisto di questo 2022. Lo so, è arrivato un po' in ritardo, dato che siamo già ad ottobre, ma, come si suol dire, meglio tardi che mai! Premetto subito che ho avuto molte difficoltà ad ottenere delle foto discrete e quelle che vi mostrerò sono le meno peggio (non ho il coraggio di definirle "migliori"). Credo che l'oro sia in assoluto il metallo più complesso da fotografare. Quando poi si tratta di una monetina da 3,45 grammi, diventa un vero incubo... Prima di mostrarvi l'acquisto, come sempre, desidero descrivervi un po' la storia di questa moneta. Il ducato con cavaliere venne coniato tra il 1808 ed il 1809 dalla zecca di Utrecht. I conii furono realizzati dall'incisore George, uno dei migliori del tempo e dalla cui mano nacquero numerose tipologie di monete per il Regno d'Olanda (1806-1810). Nei due anni di coniazione vennero emessi un totale di 282.870 esemplari ma molti di questi vennero, purtroppo, rifusi direttamente in zecca in quanto sostituiti da una nuova tipologia di ducato con un rovescio diverso. Al dritto troviamo il ritratto di Luigi Bonaparte rivolto verso sinistra. La legenda in olandese recita: "LODEW. NAP. KON. VAN HOLL.", ovvero "Luigi Napoleone Re d'Olanda". Al rovescio, invece, abbiamo un cavaliere in armatura, un soggetto iconico presente nelle monete olandesi fin dal lontano 1586. Il cavaliere regge nelle mano destra una lunga spada, mentre nella sinistra tiene stretto un fascio di sette frecce, a simboleggiare l'unione delle province costituenti la Repubblica delle Sette Province Unite. La legenda circolare “EENDRAGT MAAKT MAGT” è traducibile in “La concordia fa potenza” (una sorta di "L'unione fa la forza"). L'esemplare in mio possesso è complessivamente in un buono stato di conservazione, considerando la tipologia molto ostica. Posso assicurare che non è affatto scontato trovare tutti i singoli rivetti dell'armatura così ben definiti. Anche i capelli di Luigi Bonaparte e la basetta sono ben delineati. Come lati negativi, posso dire che presenta, purtroppo, una debolezza di conio ad ore 3, a livello del bordo, e diversi hairlines nei campi. Ciononostante, mi ritengo soddisfatto dell'acquisto fatto. Adesso vi lascio alla visione delle foto. Ovviamente, ogni vostro commento è come sempre ben accetto.1 punto
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Ciao a tutti! Voglio mostrarti una moneta dalla mia collezione. Finora, non ho mai visto un rovescio simile con un'aquila a una testa e uno scudo sul petto. Spero che tu possa aiutarmi a saperne di più su questa moneta e sulla sua rarit Peso della moneta 3.43 gr1 punto
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Questo L esemplare Gulbenkian . l immagine tratta dal libro di Hill ( libro fantastico per immagini, che consiglio), “ L’ Art dans les monnaies grecques “, il precursore del kraay1 punto
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Amici, per ravvivare questa discussione vi posto un'altra moneta della Regina Elisabetta II. Si tratta di una bella commemorativa del primo giubileo della nostra Lilibet, quello d'argento, festeggiato nel 1977. Seguiranno poi il giubileo d'oro nel 2002, quello di diamante nel 2012 ed infine quello di platino quest'anno a celebrazione di un regno con una durata record. E' un 50 cents australiano, di forma ottagonale, con al rovescio una rappresentazione grafica di sicuro effetto, con 25 corone disposte in cerchio, a simboleggiare i primi 25 anni di regno della sovrana.1 punto
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Forse la foto non e’ chiarissima ma credo che anche l’orecchino dell’esemplare de Luynes sia a tre pendenti1 punto
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Questo è il testo in inglese che personalmente ritengo poco chiaro e forse proprio per questo motivo l' asta ha ritenuto opportuno non citare come provenienza la collezione Pennisi. A questo punto se possibile,credo sarebbe utile e fondamentale poter acquisire le immagini della moneta dalla collezione. Babelone1 punto
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Inserisco anche questa "simpatica" foto del taglio sia per mostrare un aspetto che spesso viene trascurato nelle monete, sia per rendervi partecipi della fragilità intrinseca a questa tipologia. Praticamente è sottile come un'ostia. A tenerla in mano, in certi momenti, ho avuto paura che potessi danneggiarla 😅1 punto
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Ottimo acchiappo anch'io non lascio mai monete in argento a pochi cent anche se doppie. Da un bel po di tempo se ne trovo solo quelle da Ag.500 in poi, una volta prendevo pure ii 5 cent Jefferson P, ma poi non le voleva nessuno così ogni volta che mi capitano non li considero più. Queste vanno bel oltre 500/1.000, quale tenere tra 1930 e 1932? quella che ha rilievi migliori! dalle immagini sembrano identiche ma tu avendole in mano puoi confrontarle meglio, al centesimo di grammo quale pesa di più?1 punto
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In rete trovi chi attribuisce l’aggettivo “scientifico” allo scopone a 10 carte, ma per levarsi ogni dubbio bisogna rivolgersi a una fonte d’informazione la cui affidabilità non può essere messa in dubbio, rappresentata in questo caso dalla Federazione Italiana Gioco Scopone. Sul sito ufficiale http://www.federazionescopone.it/ trovi questa frase: "Premesso che ogni mano si inizia distribuendo nove carte a ciascun giocatore e mettendo in tavola le residue quattro carte scoperte, si usa da molti dare ad ogni giocatore dieci carte; e questo gioco senza carte in tavola lo chiamano «scientifico» con manifesto equivoco, nel quale purtroppo sono caduti anche l'Enciclopedia Treccani e il Dizionario enciclopedico italiano. È ovvio che scopone scientifico è solo quello con quattro carte in tavola". E più avanti si spiega il motivo per cui lo Scopone a 10 carte è una variante dello Scopone Scientifico a 9 carte che non può essere “scientifica” in quanto, se per ipotesi a ciascun giocatore capitasse di avere la scala, cioè dieci carte dall’Asso al Re, si verificherebbe l’assurdo che la coppia Est Ovest non prenderebbe mai una carta e la coppia Nord-Sud prenderebbe invece tutto il mazzo di carte, realizzando, oltre ai quattro punti, ben diciannove scope. E ciò non può mai verificarsi con le 4 carte in tavola. apollonia1 punto
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Buongiorno @UBIEGO. L'esemplare in questione è un 5 pesetas del 1809. Si tratta di una moneta in argento rara ma non certamente introvabile, dal peso medio di 26,5 grammi. L'affascinante storia di queste monete è legata in maniera indissolubile alle vicende napoleoniche. Nonostante la Spagna fosse una nazione amica della Francia, Napoleone non si fidava particolarmente della gestione del potere. Una lotta interna tra re Carlo IV e l'erede Ferdinando VII diede l'occasione a Napoleone di prendere la guida del Paese. Entrambi i contendenti al trono furono, infatti, costretti ad abdicare (firma del Trattato di Bayonne), lasciando le redini del regno nelle mani del fratello Giuseppe Bonaparte. Le truppe francesi, guidate da Murat, nel frattempo occuparono Madrid il 1° maggio 1808, reprimendo nel sangue le violente insurrezioni popolari. Da qui ebbe inizio la lunga campagna di Spagna, una guerra che Napoleone non avrebbe mai vinto e che si rivelò estremamente sanguinosa. Molte regioni del Paese non si piegarono mai all'occupazione francese, riconoscendo come loro re Ferdinando VII anziché Giuseppe Napoleone. Uno dei principali centri della resistenza fu Tarragona, città dove venne coniata la moneta in tuo possesso. La città venne faticosamente conquistata soltanto a fine giugno 1811 dal generale Louis Suchet, che, proprio in virtù di questo importante successo militare, fu premiato da Napoleone col rango di Maresciallo dell'Impero.1 punto
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In Franke-Hirmer @Archestrato anche il n. 117 ( Parigi ) è pubblicato con il solo rovescio . Comunque è certamente l' esemplare de Luynes che hai proposto : tra tutto il resto, le 2 ' fossette ' sulla guancia direi che sono inequivocabili . una buona giornata1 punto
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Sicuramente un gettone, forse un rechenpfennig. Su una faccia il simbolo dell’agnello pasquale con la scritta “Trags Mit Gedult” (Sopportate con pazienza). apollonia1 punto
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P.S. Mi ero dimenticato di sottolineare che l’esemplare in questione proviene dalla collezione dei fratelli Verschoor, di cui ho recentemente parlato in questa discussione.1 punto
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Complimenti @Raff82! Hai aggiunto un tassello importante... Io, per non pensarci... in quella casella ho messo un bel 10 Tornesi del '49 Comunque, chi colleziona le monete di Ferdinando II, sa bene che non potrà mai dire: "serie completa"... perché ahimè, si scopriranno sempre delle nuove varianti. A proposito di questo, visto che di '49 se ne conosce un solo conio al dritto, ma due diversi conii al rovescio... secondo te, dovrei lasciare due caselle vuote anziché una?1 punto
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Proseguo con questa moneta che mi mancava e mi è sempre piaciuta molto, ho atteso, atteso e finalmente l'ho presa a poco, bella e patinata! Cosa si può volere di più Era in una ciotola di api ad 1€ l'una questo bellissimo scellino di Giorgio V 19261 punto
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Riporto di seguito anche la foto del catalogo Kunker che sicuramente è migliore delle mie e può essere più utile per dare una valutazione alla moneta.1 punto
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Complimenti Raffaele , è l'unico millesimo che mi manca per completare la serie delle Piastre per Ferdinando II... Una Splendida Piastra !1 punto
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Buonasera a tutti i lamonetiani. Ultimamente mi sto appassionando alla monetazione napoletana e, dopo una prima fase "teorica" durante la quale mi sono limitato a scrutare un po' di storia e aneddotica varia, tra questa interessante sezione e cataloghi, ho deciso di rompere gli indugi e passare alla prima moneta. Millesimo comunissimo ma mi è piaciuta sin da subito per i pochi difetti caratteristici e per il suo aspetto in generale. Cosa ne pensate?1 punto
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Ciao, si il diametro è di 17 mm, ma come puoi vedere dalle legende che sono visibili a metà, proprio perché la moneta ha circolato molto, si è anche consunta. Ho visto tanti esemplari come questo con diametro anche minore. La perlinatura secondo me sembra anomala perché appiattita dalla consunzione da circolazione🙂 ANTONIO1 punto
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Ciao, moneta che ha svolto pienamente la sua funzione ed a mio parere autentica. Sicuramente sottoposta a pulizia, perché ritrovata forse in un posto che ha compromesso la conservazione ottimale dell'argento di cui è composta, che ai tempi di Elio era di circa il 90% del totale 🙂 ANTONIO1 punto
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Maria Tecla Artemisia Montessori, nota come Maria Montessori è stata un'educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana, fu la protagonista della banconota da mille lire apparsa in circolazione per la prima volta nel 1990 fino al febbraio 2002, anno nel quale andò fuori corso grazie all’entrata dell’Italia nell’euro. Si tratterà di una delle emissioni con maggiore tiratura mai avvenuta in Italia con oltre 2 miliardi e mezzo di esemplari emessi. La Montessori nacque a Chiaravalle nel 1870 e morì nei Paesi Bassi nel 1952. Sarà una delle prime donne a conseguire la laurea in medicina in Italia. L’educatrice avrà il privilegio di essere l’unica donna comparsa su di una banconota in lire nella serie dedicata ai personaggi illustri. Fonti: -Catalogo Gigante 2022 “cartamoneta” -Wikipedia Fronte e Retro della banconota da mille lire ospitante l’effige della Montessori1 punto
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Grazie mille. Lo sapete che vi voglio bene, vero @gennydbmoney @legionario @miroita ? Se poi @Alberto Varesi potrà fornirmi un'ummagine a miglior risoluzione sarò contentissimo.1 punto
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Questa foto e il rovescio dell’Hirmer. purtroppo sono con l’Ipad, poiché sono fuori sede. Con le foto postata da @Giov60, ho riscontrato delle anomalie su vari dettagli, ma non vado avanti se non sono sicuro della mia opinione.1 punto
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Rinfreschiamoci gli occhi con due Decadrammi di KIMON, ASSOLUTAMENTE GENUINI, coniati con il primo conio di Kimon. dalla vendita del 1974 .1 punto
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Credo, ma potrei anche sbagliarmi, che l'intento di @Giov60 sia quello di analizzare i dettagli tecnici di questo esemplare, come la triplice ribattitura sotto il mento. Tenendo conto che l'opinione di studiosi e collezionisti che l'hanno osservata è importantissima e va sempre rispettata, non vorrei che ci fossilizzassimo su questo aspetto, troncando sul nascere qualunque tipo di discussione. Da inesperto in materia, chiedo a voi esperti: quali elementi tecnici (non opinioni di X e Y) depongono a favore e quali contro l'autenticità di questo magnifico esemplare? Ringrazio anticipatamente chiunque avrà voglia di rispondere.1 punto
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Aggiudicato a 1.200€ + diritti1 punto
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Giov riporto il pedigree della moneta: Leu 81 (mai 2001), 111. Morton & Eden 55 (avril 2012), 202. Published in: Hirmer M., « Die schönsten Griechenmünzen Siziliens», Insel-Bücherei 559, Leipzig, 1940, n°37 (This specimen). Jongkees J.H., «The Kimonian Dekadrachms», Utrecht, 1941, n°1, m (This specimen). Franke P. & Hirmer M., «Die griechische Münze», Munich, 1964, pl. 40 et p. 52, n°116 (This specimen). Kraay C.M. & Hirmer M., «Greek Coins», New York, 1966, pl. 40, n°116 (This specimen). Non me ne volere ma è come se mettessi in dubbio la paternità della 'Gioconda' 😄 C'è anche chi l'ha fatto ma comunque riconoscendo che era - per forza - un capolavoro .... I pareri eretici sono sempre importanti soprattutto quando riescano a passare le forche caudine della critica. E piu' importante è il pezzo e il suo riconoscimento (come autentico) da parte di autori specialisti e collezionisti (che io sappia questo deka - pubblicato in pubblicazioni primarie - non è mai stato messo in dubbio e la provenienza passata è ineccepibile) , altrettanto dovrebbero essere le prove portate a sostegno per una tesi contraria..1 punto
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UBIEGO Ti ringrazio per la puntuale classificazione della moneta che condivido pienamente e del tempo che mi hai dedicato. Hai scritto tredicesimo secolo ma sono convinto pensassi al quattordicesimo. Capita spesso anche a me di confondere le date. Il mio messaggio è chiaramente provocatorio perché conosco abbastanza bene l’argomento. In realtà, mi sarei aspettato da chi ci segue una lettura più approfondita della moneta. Ma riconosco che quella del Senato Romano è una monetazione indigesta ai più, compresi addetti ai lavori e commercianti, e di scarso interesse per i collezionisti (a parte le monete grosse in argento). E contavo sulla partecipazione di forumisti di vecchia data che negli anni passati hanno contribuito alla stesura di interessanti discussioni in oggetto. Forse si sono allontanati per vari motivi, come me del resto. Questo è quanto. Questa tipologia di quattrino è rarissima. Le legende sono inverse contrariamente alla norma e lo stile delle incisioni insolito. Per queste prerogative esistono motivazioni concrete sulle quali si potrebbe scrivere qualcosa. Nulla, riguardo a una moneta, è a caso. In letteratura è censita solamente nel CNI n. 278 e di conseguenza anche nel Muntoni n. 76. Manca in Serafini. Torno in letargo. Cari saluti a tutti A.S.1 punto
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Se ti interessa, oltre che dagli editori, puoi trovarlo anche qui.1 punto
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Salve @Poemenius, Saluto ancora una volta questo tuo compito arduo ed utilissimo. Immagino che hai già molto cercato, e sono senza speranza per trovarti queste monete rarissime, tra le quali alcune, come lo dici tu, non esistono e sono il risultato di un’identificazione errata del RIC. Se posso aiutarti in questo work in progress, sarà con monete incontrate a caso e che forse vorrai inserire nel tuo database. Due monetine di zecche orientali per Valentiniano III: Cizico con la sua legenda al dativo, DN VALENTINIAO (sic) PF AVG, officina incerta RIC 452. 0,86g, 13 mm. Più interessante, non so se l’avevi già visto: Antiochia 1,35 gr. 13 mm. ANTB in esergo. Un rovescio coniato ad Antiochia fino alla fine del regno di Teodosio II (esiste per Marciano) ma che non è noto al RIC per questa zecca e per Valentiniano III (oltre a Cizico, esiste anche a Costantinopoli)1 punto
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Bella Marco, Superba conservazione, "uncirculated". ero curioso di vederla "meglio"... Ho dato un po di luce e calato un po la saturazione del giallo. Nel caso fammi sapere te la sistemo meglio se vuoi (intanto me la sono registrata nel mio database )1 punto
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Dopo tanto tempo due monete che non avevo trovate in ciotola, molto moderne ma pur sempre ante XXI° secolo Anche se mancanti ho deciso di non prendere più monete mondiali con una data visibile che va oltre l'anno 1999, oggi per 50 cent ho già rinunciato a due monete filippine del 2017 che non avevo (5 e 25 sentimo), ho preso solo queste due (Cuba e Haiti) spendendo un solo euro.1 punto
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Buona serata a tutti, volevo condividere con voi il primo esemplare bizantino della mia collezione di monete della storia della Sardegna. Si tratta di un mezzo follis del primo regno di Giustiniano II (MIB III n.64 pag. 347, DOC II n.39/40 pag. 592, Piras 46 R3, Muresu pagg. 373-386), molto "sovrappeso" per il tipo, ha un peso e un modulo da folles piuttosto che da mezzo folles: 8.3 g per 26-30 mm di diametro (spessore 2-3 mm). E' ben visibile la parola/motto PAX al rovescio, caratteristica delle coniazioni cartaginesi prima e sarde poi (dopo la chiusura della zecca cartaginese e il suo trasferimento probabilmente a Carales, probabilmente verso il 674); potrebbe riferirsi alla pace ottenuta da Giustiniano II con gli Arabi in Africa. Tra le monete sardo-bizantine questa tipologia è attestata in esemplari relativamente numerosi sia ritrovati in Sardegna che presenti in collezioni (soprattutto straniere); ciononostante gli esemplari conosciuti, tra ritrovati e segnalati sono in tutto circa 30!1 punto
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