Vai al contenuto

Classifica

  1. El Chupacabra

    El Chupacabra

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      3785


  2. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      10811


  3. ZuoloNomisma

    ZuoloNomisma

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      3054


  4. lorluke

    lorluke

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      2902


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/18/22 in Risposte

  1. Forse è il nominale più comune del Vicereame questa tipologia di 3 Cavalli per Filippo III , ma ci ho messo tanto a trovarne uno che mi piacesse .
    5 punti
  2. un bel tris di 50 cent per la buonanotte 🙂
    4 punti
  3. Datazione e zecca delle emissioni romano-campane sono oggetto di ampio dibattito direttamente connesso alla vexata quaestio dell'introduzione del denario. In merito al didramma in questione, riporto la scheda a suo tempo inserita da @L. Licinio Lucullo con i link per chi volesse approfondire, incluso quello alla discussione sull'opera di Coarelli "Argentum signatum" che propone ipotesi per la datazione e la zecca di provenienza differenti da quelle "mainstream". Bellissime le immagini dell'elmo frigio da cerimonia. P.S. esemplari di questa moneta ricorrono abbastanza spesso nelle principali aste
    3 punti
  4. Ciao a tutti! Più volte si è detto che le monete papali, in particolare quelle di epoca barocca, costituiscano per la pregevolezza e la varietà delle incisioni, un vero e proprio documento vivo dell'epoca. Un aspetto particolare è costituito dalle rappresentazioni architettoniche di monumenti, piazze, edifici, che costellano molte monete pontificie e che, riportate su tondello dai grandi maestri incisori dell'epoca, possano essere considerate delle vere e proprie "foto metalliche" del passato. Apro questa discussione su un'idea di Fabrizio @ilnumismaticocon l'intento di presentare monete la cui iconografia possa essere confrontata con altri documenti d'epoca, in particolare stampe, litografie, dipinti e acqueforti per trovare un parallelismo tra quanto riportato in moneta e quanto riprodotto con i metodi più tradizionali del tempo. Scopriremo insieme come le monete siano davvero un'istantanea di ciò che è stato e che ora spesso non è più! Partiamo! Volendo parlare di monete papali e monumenti, non posso non partire se non dal più iconico e famoso monumento della cristianità: Innocenzo XI (1676-1689), PIASTRA (Munt 38): al R/ il prospetto della Basilica di San Pietro. Su questa meravigliosa piastra, opera di Giovanni Hamerani, si può ammirare la facciata della Basilica Vaticana eretta tra il 1607 e il 1614 da Carlo Maderno sotto il pontificato di Paolo V Borghese (1605-1621). La legenda PORTAE INFERI NON PREVALEBVNT (Le porte dell'inferno non prevarranno), fanno riferimento al fatto che Innocenzo XI fu animatore della "Lega Santa" che portò alla liberazione nel 1683 di Vienna, assediata dai Turchi. Il Papa, mettendo in moto tutta la diplomazia pontificia, cercò di promuovere una grande Lega contro la potenza musulmana, ma riuscì solo a concludere una lega tra Impero e Polonia e ad ottenere contributi in denaro dagli Stati italiani; anche i cardinali si quotarono per ingenti somme e fecero oblazioni perfino delle argenterie personali. Per la guerra ai Turchi, la Camera Apostolica durante il pontificato di Innocenzo XI, inviò all'Imperatore oltre 5 milioni di fiorini. Ecco la piastra e a confronto lo stesso prospetto in un acquaforte del 1724.
    2 punti
  5. Dopo la morte di Galerio nel 311, il suo Cesare, Massimino II, che aveva dichiarato lui stesso Augusto l'anno precedente, prese il controllo dell'Asia Minore e del Levante. A quanto pare persecutore della minoranza cristiana (Lactant De mort pers 36-49,...... Euseb Hist Eccl 9), fu costretto sotto i dettami del editto di tolleranza a sospendere le persecuzioni. Ma le ambasciate di varie città ora sotto il suo controllo, tra cui Nicomedia e Antiochia, richiesero che in nessun modo i cristiani potessero continuare a vivere nelle loro città e distretti. Antiochia arrivò al punto di erigere una statua di Zeus Philios, il cui oracoli condannavano i cristiani (Euseb. Hist. Eccl., Op. Cit.). Incoraggiato da questa apparente ondata di sostegno popolare, Massimino personalmente nominò sacerdoti pagani e inviò copie di un documento relativo alle memorie di Ponzio Pilato (cfr Euseb. Hist. Eccl., 2.2). Ma forse temendo ripercussioni da Costantino e Licinio , Massimino inaspettatamente pose fine alle persecuzioni nel dicembre 312. A seguito della sua sconfitta da parte di Licinio nell'aprile del 313, Massimino proclamò la restituzione dei beni e privilegi ai suoi sudditi cristiani . Questo non ebbe , tuttavia, l'effetto desiderato, per il luglio o agosto dello stesso anno, dopo essere stato nuovamente sconfitto da Licinio, Massimino morì a Tarso. Da questi eventi registrati da Eusebio, è chiaro che la persecuzione di Massimino non era una precisa richiesta dalla politica imperiale, ma dalle città stesse, la cui ricchezza e l'economia dipendeva dal mantenimento delle attività religiose pagane locali, che comprendeva oracoli, santuari, giochi e feste, sui cui Massimino faceva affidamento per la riscossione dei tributi. Data questa situazione, è facile capire perché Massimino acconsentì a perseguitare il segmento cristiano della popolazione locale. Le questioni civiche di Nicomedia, Antiochia, Alessandria riflettono l'accordo politico tra l'imperatore e le città. E dopo questa premessa, ecco la protagonista di questo post 😬 R/ APOLLONI SANCTO Apollo stante a sinistra suona la lira. SMA in esergo, Iota in campo destro. D/ GENIO ANTIOCHENI Tyche seduta su una roccia, ai suoi piedi il Dio Fluviale Oronte a braccia aperte.
    2 punti
  6. Opps (l'età, la vista che cala, la mente che vacilla e la memoria che svanisce)... rimedio con un altro 2 Lire:
    2 punti
  7. Se non sbaglio la più piccolina non è ancora apparsa nella discussione. Provvedo...😉 Vittorio Emanuele II 1 Centesimo 1867 M. in discreto stato di conservazione
    2 punti
  8. L'episodio raccontato da @Pacaziano mi ha fatto tornare alla mente l'acquisto di questo gadget turistico. Mi sorprende che siano già passati 11 anni dal mio viaggio a Parigi ma, evidentemente, la data non mente... Al tempo collezionavo solo gli euro che trovavo in circolazione ma posso assicurare che ero già un grande appassionato della storia di Napoleone. Il gadget in questione fu acquistato dai miei genitori durante la nostra visita all'Hôtel des Invalides, dove ebbi modo di osservare la monumentale tomba del Bonaparte. Fu un'esperienza straordinaria!
    2 punti
  9. Sempre tenendo conto che stiamo giudicando una foto, per me è genuina. La profonda spaccatura è un saggio antico per vedere se era suberata. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  10. Per me si. Le legende per lo più non erano corrette ma diciamo che gli assomigliavano (non serviva la precisione nella legenda, la maggior parte della popolazione era analfabeta) Non sono un esperto di falsi, ma l'argento utilizzato era sicuramente di lega più scadente e/o di peso scarso. Considera che verificare la purezza dell'argento impiegato era molto difficile (a differenza dell'oro) ed il solo modo conosciuto all'epoca consisteva col procedere con la coppellazione come nel processo di raffinazione del metallo. Ecco perché la zecca emittente (Venezia in questo caso) era la garanzia che l'argento fosse della purezza dichiarata (in questo caso quasi il 100%). Diverso il tema dei falsi in oro più facilmente individuabili
    2 punti
  11. Contribuisco anche io con un souvenir comprato – se la memoria non mi inganna – durante il mio primo viaggio a Roma, estate 1997 e anni cinque. Ricordo ancora adesso di aver insistito così tanto nel bookshop delle terme di Caracalla da prendere i miei genitori per sfinimento 😂
    2 punti
  12. Due monete in non grande conservazione, ma data la rarità, per il sottoscritto van bene così:
    2 punti
  13. Segnalo la pubblicazione degli Atti del IX Congresso di Archeologia Medievali tenuto ad Alghero, 28 settembre-2 ottobre. Sesto Fiorentino, 2 voll. https://www.insegnadelgiglio.it/wp-content/uploads/2022/09/SAMI-frontespizio-programma-indice-tomo-1.pdf Questi gli argomenti numismatici trattati: I Reperti Numismatici Dello Scavo Di San Galgano (Chiusdino – SI) di Cristina Cicali, p. 118 Reperti numismatici dalla catacomba di S. Gennaro a Napoli: restauro, catalogazione e ricerche in corso di Carlo Ebanista, Alfredo Maria Santoro, p. 124 Economia e commerci dell’Abruzzo interno alla luce dei rinvenimenti monetali. Una prima analisi dei dati di scavo di Alfonso Forgione, Veronica Recchiuti, p.132
    2 punti
  14. Ciao Numa, come sai mi appassionano molto le storie dietro le singole monete, non solo la Storia dei loro creatori. Per questo ti chiedo se il collezionista della “Outstanding Collection” del 2001 sia lo stesso dell’asta Sotheby’s del 4 aprile 1991, che purtroppo era mancato nel 1993. Riporto in link la discussione cui accennavi, altro topic molto istruttivo, che oltre al decadrammo trattava anche altri esemplari: Prima di abbracciare Morfeo condivido le immagini dell’esemplare del museo di Berlino, Jongkees 1g. Lì conservato dal 1901 (se non ho capito male tramite Jacob Hirsch), asse di conio ad ore 6, peso 43.17 grammi, diametro 35 millimetri. PS:Grazie @skubydu per i post 80-81! (Ho finito i like..)
    2 punti
  15. un'altra foto HD. ex collezione Salton https://www.acsearch.info/search.html?id=9001593 Ho esaminato in mano il decadramma di Gorny & Mosch e non capisco come possa essere stato venduto ! Ne abbiamo parlato all'epoca e mi sembra di aver postato alcune foto sul forum.
    2 punti
  16. No. Sì. apollonia
    2 punti
  17. Un altro modesto contributo. Un 5 lire 1871 Roma in discrete condizioni
    2 punti
  18. Ciao Augusto, prendi con le pinze ciò che scrivo. A mio modo è: A (lettera a con il trattino sopra) R (su questa non ci sono dubbi) M (si intravede il trait d'union) E (punzone uguale alla e di VENETI) V E ??? O. In tutto questo, mi suona strana la legenda. È mai possibile tale confusione, quando le lettere del SMVENETI sono coerenti? Le legenda senza senso sono tipiche dei conii bulgari e non della monetazione serba.
    2 punti
  19. Nella prossima asta 16 di Numismatica Genevensis verrà esitato (con base € 600.000!) un decadramma di Siracusa a firma Kimon. La descrizione è estensiva e così i riferimenti a questo esemplare a partire dagli anni '40 del Novecento. Tuttavia mi piacerebbe un commento da chi ha esperienza al riguardo. Per quanto mi riguarda l'occhio è corso alla triplice ribattitura sotto il mento: lievissima ma c'è, ed è abbastanza inusuale per queste monete. Inoltre la conservazione è spettacolare, un primo conio, ed anche questo è inusuale. Poi i crepetti sul contorno ... ma si tratta di vexata questio poichè, a mio modesto avviso, non è indice di alcunchè. Certo che la moneta è coniata ... ma, visto il pezzo, qualche parere (anche eretico) non guasterebbe ...
    1 punto
  20. Con l'acquisto del 5 Franchi 1801 An 9 nella passata asta Leu di Agosto ho completato la serie dei 5 Franchi della Repubblica Subalpina. Monete affatto rare, ma trovarle belle è una impresa, e quando compaiono fanno il botto. Su questa moneta il punto di maggior rilievo e che per primo scompare è il... capezzolone dell'allegoria. Quando si vede la moneta è innegabilmente in alta conservazione. Come anche nei 20 Franchi della Rep. Subalpina i fondi sono quasi sempre speculari, cosa che nelle foto non si percepisce molto Il 5 Franchi An 9 di Leu è ex Hess Divo asta del 2016, dove anche lì era giudicato qSPL Il 5 Franchi An 10 invece proviene dall'asta NAC 122 dove fu giudicato qFDC
    1 punto
  21. Gli amici aiutano a determinare lo stato della moneta e se puoi valutare secondo la condizione e la rarità secondo te Non riesco a trovare passaggi alle aste del 1592 esatto (( Peso della moneta 3.24gr
    1 punto
  22. 5 centesimi con al rovescio dritto in incuso rovesciato. Attardi 233, R3 È Torino
    1 punto
  23. Spettacolare anche la rosetta impressa sulla T!
    1 punto
  24. Buonasera a tutti, esemplare bello leggibile, con bei rilievi, mi piace molto . Hai fatto bene ad aspettare e sei stato fortunato. Particolare la leggenda che in alcuni punti tocca le fiammelle. Complimenti. Saluti Alberto
    1 punto
  25. Questa è la struttura originaria del ponte prima delle successive modifiche
    1 punto
  26. 1 punto
  27. Complimenti, banconota rara per non dire rarissima vista la lettera F del numero di serie...
    1 punto
  28. Ecco il PDF richiesto Sant_Urbano_alla_Caffarella_Rome_The_Rec.pdf
    1 punto
  29. Finalmente un accostamento diverso rispetto al solito Jhonny Depp 😂
    1 punto
  30. Oggi vi presento questa monetina : 2 centesimi 1861 M. Acquistata nel 2010, è rimasta nelle medesime condizioni, color rame, come quando la comprai...
    1 punto
  31. Un accattivante esemplare di didrammo anonimo della repubblica di Roma, con al diritto testa elmata ed al rovescio Vittoria con leggenda . Sarà il 31 Ottobre in vendita Lansky&Lambert 5 al n. 131 .
    1 punto
  32. Grazie @carvacco @lorluke ! Saluti Napoleonici L
    1 punto
  33. Nella cittadina di origine di mio padre , Cantiano (PU), è conservato nel museo archeologico una colonna miliare. Ne diede per primo notizia il Mochi nel 1878 . Si trovava presso una casa colonica in Vocabolo Colmorello, oggi Colnovello, Cantiano lungo la strada consolare Flaminia. Luogo di conservazione: Cantiano, Museo Civico. Cippo cilindrico leggermente rastremato, in granito. Presenta resti di un collarino (alt. 5 cm.) al sommoscapo. Misure: alt. 121 cm; diametro superiore 31 cm, diametro inferiore 32 cm.; Ha due iscrizioni. Altezza lettere: iscrizione 1 : 4,5-6,5 cm iscrizione 2 : 5,0-11,5 cm Testo: Iscrizione 1: [- - -] ++o [- - -]++ [- - -] +++ [C]XXXVIIII. Iscrizione 2 : Dd nn (i.e. dominis nostris) C(aio) Fla(vio) Val(erio) Severo et M (!) Gal(erio) Val(erio) Ma= ximino nobb (i.e. Nobilissimis) [[ [Caess (i.e. Caesaribus duobus) - - -] ]] m(ilia) p(assum) / CXL. Datazione: E' un miliario di Severo II e Massimino Daia (iscrizione 2), databile tra l'1 maggio del 305, quando Severo II e Massimino Daia divennero Cesari e l'agosto del 306, quando Severo II venne eletto Augusto. Sul retro del cippo si conservano i resti di una iscrizione (iscrizione 1), erasa presumibilmente in occasione della dedica a Severo e Massimino e pertanto databile ad epoca anteriore al 305. L'iscrizione 2 del miliario è dedicata ai Cesari Severo II e Massimino Daia. L'incerta lettura della parte finale dell'iscrizione, dove un'erosione, presumibilmente effettuata in modo errato, ha cancellato non il nome di Massimino ma la titolatura dei Cesari, pone tuttavia qualche dubbio interpretativo, che lascia aperte altre possibili letture. Bibliografia: F.Uncini, Antiche Vie tra Umbria e Marche , Ed. Quattroemme, 1995. http://www.federarcheo.it/cantiano-pu-miliare-di-cantiano/
    1 punto
  34. Volentieri ma dovrai aspettare qualche gg perche sono via per lavoro .
    1 punto
  35. 1 punto
  36. Buona Giornata Riprendo questa discussione perché con degli Amici stiamo portando avanti studi e osservazioni sui cippi lungo la strada che collegava Abellinum, un'antica città dell'Italia meridionale che sorgeva nel territorio dell'odierna Atripalda (AV), all’ager Campanus, Municipium di Nuvla (città nuova), ossia alla Nolana Colonia Felix Augusta, l’attuale Nola (NA). Lungo tale strada, attuale Via Nazionale di Torrette di Mercogliano (SS 7 bis), già Via Campanina, già Via Domizia o Via Napoletana, fu rinvenuto, negli anni ‘50 del ‘900, il IV cippo miliare da Abellinum verso l'ager Campanus, esposto nell’ex Carcere Borbonico nella sala 27 della sezione Irpinia. Chiedo agli amici lamonetiani, se hanno notizie per approfondire il discorso su tale tipologia di cippi e se desiderano, di commentare anche il post su facebook Il cippo di Torrette di Mercogliano (AV) di Angelo Cutolo. Segue descrizione del cippo miliare di Torrette di Mercogliano (AV), IV cippo miliare da Abellinum verso l’ager Campanus. Lungo la Via Nazionale di Torrette di Mercogliano (SS 7 bis), l’antica Via Campanina, già Via Domizia o Via Napoletana, in corrispondenza nella proprietà Di Nardo, fu rinvenuto, negli anni ‘50 del ‘900, il IV cippo miliare da Abellinum verso l’ager Campanus, il cui ritrovamento è stato di grande utilità per una corretta ricostruzione topografica della zona. Tale cippo è infatti una pietra miliare atta a scandire le distanze lungo le vie pubbliche romane in miglia romane (1 miglio romano = 1478,50 m) dal punto di partenza della strada oppure dalla città più vicina. I miliari riportano un'iscrizione redatta in uno stile particolare, con abbreviazioni e sigle; sono in genere caratterizzati dall'indicazione della distanza in miglia romane, da sola o con la scritta m(ilia) p(assum) dal punto di partenza. Inoltre nella quasi totalità dei miliari sono riportati il nome e le titolature del magistrato o dell'imperatore che fece costruire o restaurare la strada, talvolta seguiti da verbi come fecit, munivit, refecit, stravit. Quando questi dati mancano e compare solo una dedica si può ipotizzare uno scopo celebrativo e onorario del monumento. L’iscrizione, ancora visibile, si riferisce al restauro della via: riporta i nomi di quattro imperatori: Flavio Claudio Iuliano detto l’Apostata, Valentiniano, Teodosio e Arcadio. Verosimilmente sotto i loro governi venne promossa e portata a termine la ristrutturazione dell’antica rete stradale che collegava Abellinum (attuale Atripalda) con la Campania Felix, meglio conosciuta come via Campanina e al cui quarto miglio era presente questo cippo. Ricorda alcuni restauri effettuati della strada: uno dell'epoca di Giuliano l’Apostata (355 - 363), i cui tratti epigrafici appaiono realizzati con maggior cura rispetto a quelli utilizzati per ricordare i successivi interventi eseguiti sotto gli imperatori Valentiniano Il (375 - 392), Teodosio (379 - 395) e Arcadio (395 - 408); Manca il nome della persona che si occupò del restauro, è tuttavia presente la tradizionale formula “bono/rei publicae/natus” (nato per il bene pubblico), con cui veniva di solito indicato chi commissionava o promuoveva un’opera pubblica. Il cippo, datato alla seconda metà del IV sec. d.C., è un pezzo riadoperato di una statua: sono visibili tracce dell’originario panneggio. È di calcare locale; alto 149 cm con diametro minimo di 24 cm e diametro massimo di 30 cm. L’iscrizione che si legge è: D.N./Flavio/Claudio/luliano/Bono/R(ei)P(ublicae)/natus/DDD[NN]N/Valentiniano/Theodosio/et Arcadio/AUGGG/ Bono/R(ei)/llll Le pietre miliari possono senz'altro essere considerate uno dei primi esempi di segnale stradale, precursore delle odierne indicazioni verticali e il loro ritrovamento è stato ed è prezioso per ricostruire o confermare percorsi stradali romani ed eventi. Il cippo di località Torrette risulta di particolare interesse per il riferimento sia alla cura che ancora nel corso della tarda antichità veniva posta nei confronti di questo tratto stradale da parte dell’autorità pubblica sia al persistere dell’uso del sistema viario romano, che peraltro sembrerebbe restare immutato anche nel corso dell’età medievale quando la medesima arteria veniva indicata come Via Antiqua, Via Publica, Via Plana e Via Campanina. Bibliografia · Iannacchini A. M., Topografia storica dell’Irpinia, vol. I, Napoli 1891, p.p. 24 – 25. · Flammia P. A. F., La viabilità romana in Irpinia in VICUM Anno XXIII – N. 4 (Fasc. XLIV) DIC. 2005, Rotostampa s.r.l. – Lioni (AV), 2005, p.p. 212 – 213; versione su www.academia.edu › 32747339 › La_viabilità_romana_in_Irpinia(PDF), p.p. 30 – 31. · Montefusco A., Lungo la Via Regia delle Puglie in La domenica de il Quotidiano del Sud, del 27 maggio 2018, Avellino, 2018, p.p. 20 – 21. · Picariello S., Scheda di catalogazione in Est Locus… l’Irpinia postunitaria, Ed. Mephite, Atripalda (AV), 2011, p.112.
    1 punto
  37. Ottima idea. A questo punto, mi sembra giusto aggiungere anche la pagina dedicata nel “Prova e Progetti” di Luppino.
    1 punto
  38. Buonasera, aggiungo alla discussione pagina del "PAGANI PROVE E PROGETTI" dove è menzionata in due varianti ma non fotografata.
    1 punto
  39. Sembra così Ad essere onesto, ho pensato di poter identificare questa moneta in modo più accurato grazie al forum e pensavo che la moneta fosse descritta da qualche parte nella letteratura della numismatica italiana ma sembra che questa copia sia l'unica conosciuta)) Non so se sia buona o cattiva, ma sono contento di avere una moneta del genere nella mia collezione;) Almeno per i collezionisti di monete MODENA, qualcosa di nuovo si è aperto su questo forum
    1 punto
  40. Dopo un po' di assenza... oggi voglio mostrarvi due realini aggiunti in collezione durante l'estate grazie a due ottimi amici (anche se in passato appartenevano ad uno solamente)... Il primo, già pubblicato in questa discussione, è il reale senza data con volto giovanile, il secondo, del primo tipo, purtroppo con data non visibile. Entrambe molto rare.
    1 punto
  41. Ipse dixit. La moneta "compare" comunque nel 1940 e non è legata (che io sappia) ad alcun rinvenimento ufficiale, e non me ne si voglia a dire che esistono piccoli capolavori classici ... dei secoli XIX e XX. Poi non conosco le voci menzionate, quindi non so se si tratti della medesima foto, del medesimo esemplare ecc. E non parlo del "dubbio cartesiano", parlo di alcuni punti specifici che sopra ho espresso. Contesto le considerazioni generiche: so leggere ed ho capito anch'io che la moneta ha un pedigree. Ma se il pedigree della Gioconda risalisse a 30 anni or sono, qualcuno potrebbe comunque dubitare (ed è quanto è stato fatto, mi si passi, per il "Salvator Mundi" attribuito a Leonardo). Nello specifico vi sono foto ad altissima definizione che permettono considerazioni più approfondite di quelle tipo "c'è scritto che l'hanno detto in tanti, dunque è vero" oppure "la moneta grida la sua autenticità".
    1 punto
  42. La numismatica è una disciplina scientifica e, come tale, deve basare il proprio metodo sul dubbio. Pertanto, è giusto porsi domande e non pensare che vi siano dei dogmi inconfutabili. Altrimenti, saremmo ancora qui a credere che il Sole orbiti intorno alla Terra e non viceversa. Mi auguro che la discussione in essere veda una forte partecipazione di esperti in materia e, magari, anche il confronto di opinioni differenti, che stimolino un sano dibattito costruttivo.
    1 punto
  43. Ciao! Intendi dire che non c'è censito un esemplare con IOAN, mentre c'è IOANNES? Papadopoli ha censito gli esemplari dei quali è venuto a conoscenza; può essere benissimo che, ai tempi, non trovò informazioni di un esemplare uguale al tuo; tutto qui. Ciò non toglie che possano esserci varianti ... Dalle nuove foto che hai fatto, credo che Arka ci abbia visto lungo .... sembra proprio che la moneta sia stata indossata; la consunzione mi pare tipica ed anche l'esistenza di un vecchio appiccagnolo mi lascia pochi dubbi. saluti luciano
    1 punto
  44. Quella la regalai nel novembre del 2019 ad un Amico. Alla luce dell’esperienza che ho maturato con i falsi credo proprio che si trattasse di un originale molto maltrattato
    1 punto
  45. Io di sicuro,non sono investitore🤣 Con la media del BB o giú di li,interessi di investire pari a zero😁 Io seguo la politica che compro ciò che mi va,cosciente della svalutazione futura visto le non ottime conservazioni. Ma si sa,Riccardo.non è un modaiolo,se ne frega un pò,ama la numismatica e compra quel che può,volando basso ma felice. Ecco perchè mi definisco un grande appassionato ma raccoglitore,che un pregiato collezionista😉
    1 punto
  46. @numa numa a me non risulta che la sigillatura dei diamanti sia in declino, anzi proprio il contrario! Gli Istituti di certificazione (perchè tali sono) non hanno alcun interesse a dare gradi di qualità non corrispondenti al vero. Tali Istituti sono GIA, HRD, IGI (Anversa), IGI (Italia) che non commercializzano. Poi ci sono commercianti che sono anche Gemmologi e sigillano in proprio e allora lì tutto può succedere. Ma ci sono anche Gemmologi non commercianti, come il sottoscritto, che operiamo come gli Istituti. Quello che succede in campo numismatico nostrano, secondo il sottoscritto, è tutto da rivedere e normare. I tanto biasimati americani hanno creato una scala di valutazione (Sheldon) con le caratteristiche per ogni grado che tutti i certificatori utilizzano e quindi parlano tutti la stessa lingua e soprattutto esaminano tutti con uno standard strumentale. Io ai Convegni a cui ho partecipato ho notato che i nostri Periti-Commercianti spesso, molto spesso utilizzano una lente 10X! Con tale ingrandimento non esiste più il FDC, perchè ogni tondello comunque presenta dei piccoli segni visibili a quel livello di ingrandimento. Le monete vanno esaminate a occhio nudo, prima e poi al max a 4/5X, come fanno i graders USA. E' per questo che da noi succede che la stessa moneta esaminata da tre periti, riceve tre gradi diversi, perchè ognuno di loro si è creato un proprio modus operandi per la gradazione, spesso pro domo sua (purtroppo!) Lo slab è nato come risultato finale di un processo di certificazione di qualità, per proteggere monete in alta/altissima conservazione e di valore elevato, sicure per maneggiamento, trasporto ecc. (pensate ad un 50 Lire 1854, lo fareste maneggiare senza protezione?). Quindi piaccia o no questa sarà la strada che oramai si è aperta anche in Europa, e d'altronde una moneta slabbata sarà accettata in qualunque paese del mondo, cosa che non accade per le "bullette nostrane", che mi sono sempre rifiutato di usare. Comunque per me rimane il principio che chi vende non deve periziare e chi perizia non deve vendere!
    1 punto
  47. Clemente XI (1700-1721), MEZZA PIASTRA (Munt 55), al R/ veduta del porto di Ripetta e del Tevere, con la via omonima e le chiese di S. Rocco e S. Girolamo degli Schiavoni: ai lati due figure sdraiate, figuranti il Tevere e l'Aniene Il porto di Ripetta (così chiamato per distinguerlo da quello di "Ripa Grande" accanto a Porta Portese, 1706), o Porto Clementino, era uno scalo fluviale di Roma situato lungo il Tevere. Nel XIV secolo, esisteva un piccolo porto rudimentale utilizzato per lo scarico di legname, carbone e vino. Solamente all'inizio del Settecento papa Clemente XI approvò il progetto per la realizzazione di un nuovo porto dall'aspetto monumentale, dotato di banchine, scalinate e piazzali. Il disegno fu affidato all'architetto Alessandro Specchi, che si avvalse della collaborazione di Carlo Fontana. L'opera, per la cui costruzione furono impiegati materiali di spoglio provenienti dal Colosseo, fu inaugurata il 16 agosto 1704. La costruzione, significativo esempio di architettura tardobarocca, era caratterizzata da due ampie scalinate curve, che collegavano le banchine al livello del piano stradale; al centro si apriva un emiciclo, dove era collocata una fontana per abbeverare gli animali da soma impiegati nel trasporto delle mercanzie. Ai lati dell'emiciclo si innalzavano due colonne, le quali furono utilizzate per indicare il livello raggiunto dalle alluvioni del Tevere. Un testo coevo così recitava: "Fatto costruire con saggia provvidenza da N.S. Clemente XI nel 1704 su le amene rive del Tevere per pubblico beneficio ed ornamento". Nel tempo il porto subì un rapido degrado, e fu infine demolito a seguito della costruzione dei "muraglioni" del Tevere, la cui necessità fu stabilita dopo la piena del 1870. La legenda LAETIFICAT CIVITATEM si traduce con "Rallegra la città". Ecco la moneta e a confronto due incisioni del 1754 e del 1760, ed infine una foto del 1865, pochi anni prima della sua scomparsa.
    1 punto
  48. Clemente X (1670-1676), PIASTRA (Munt 20): al R/ il porto di Civitavecchia con l'arsenale in fondo a sinistra e la fortezza a destra; nel bacino un veliero e barchette. Il porto di Civitavecchia fu costruito per volere dell'imperatore Traiano intorno al 106 d.C.. Dopo la caduta dell'impero romano il porto di Civitavecchia assistette ad un susseguirsi di dominazioni e passaggi di mano, contesi tra il papato, varie potenze comunali e frequenti incursioni saracene. Nel XV secolo, dopo che la città fu rientrata definitivamente sotto il controllo papale, il porto di Civitavecchia riprese vigore e importanza. Fu dapprima costruita la Rocca, una fortificazione quadrangolare; poi nel 1508 Giulio II affidò al Bramante i lavori di costruzione del Forte Michelangelo, che sarebbe sorto su antiche rovine romane. Il forte venne completato nel 1537 grazie forse al contributo di Michelangelo. Nel 1608, sotto il papato di Paolo V, fu eretto un fanale (il Faro), sulla estremità meridionale dell'isola frangiflutti, alto ben 31 metri. Il 26 novembre del 1659 venne posta la prima pietra dell'arsenale disegnato dal Bernini, che per lungo tempo avrebbe coagulato buona parte dell'economia cittadina. Fu poi edificata la cinta muraria merlata opera di Pier Paolo Florian voluta da papa Urbano VIII nel 1630. Alcune di queste strutture sono andate distrutte a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. In particolare nel 1943 furono distrutti il Faro, l'Arsenale, il Forte del Bramante e la Rocca vecchia. La legenda VT ABVNDETIS MAGIS (Perchè abbiate più abbondanza), si riferisce all'arrivo a Civitavecchia a forti quantità di grano. Ecco la piastra e a confronto nell'ordine un dipinto del XVIII secolo, una xilografia del 1860 e una del 1891.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.