Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/18/22 in Risposte
-
7 punti
-
Il Planelli scrive che le due monete (cita il valore di 24 grana, ma non chi lo emise) erano simili "non solo nella grandezza, ma anche nell'impronta: avendo ambedue la R. Effigie nel dritto, e lo scudo delle R. Armi nel rovescio". Non parla di peso perché la moneta veniva spesa a numero e non a peso. Inoltre si sa che le monete circolavano anche dopo anni e anni, ci sono documenti a tal proposito, come scritto nella legge monetaria del 1818 Il documento non lascia dubbi. Le cose andarono così.5 punti
-
E vediamole le due monete del 1790: Il Tarì con stemma del Conte Coppola e il nuovo con Corona d'alloro del Cavalier Planelli.4 punti
-
Grazie Rocco, mi hai dato il pretesto di raccontare la genesi di questa moneta. Il tarì corona fu ideato da Antonio Planelli il 27 ottobre 1790. Il maestro di zecca suggerì al re, per evitare frodi, risse e imbarazzi tra la moneta da venti grana stemma di Ferdinando IV e quella simile da 24 grana - forse si rifescire a quella di Carlo VI, ancora circolante - di adottare un nuovo rovescio: un ramo di alloro e di palma sormontati da una corona. La proposta fu accolta - la moneta lo testimonia - anche se con una variazione. Infatti fu sospesa la coniazione di tarì con stemma e continuata quella con corona. Fonte: Archivio di Stato di Napoli, Ministero delle finanze, busta 2137.4 punti
-
Cari forumisti ed ecco la terza aggiudicazione all’incanto Nomisma Aste del 23 ottobre scorso. Al lotto 1002 una Piastra di Innocenzo XI classificata al numero 28 dal Muntoni, anno del signore 1684, nella versione con al rovescio la scritta DEXTERA TVA DOMINE PERCVSSIT INIMICVM, nella versione senza la data. In quest’anno si conoscono diverse altre tipologie con al rovescio la data, posta in diverse posizioni. A breve ve ne mostrerò una con la data, sempre vicinissima al FDC, e sempre acquisita molto recentemente. Anche in questo caso nessuna particolare rarità tipologica se non la conservazione, molto molto prossima al FDC assoluto, anzi al rovescio la perizia ci dice che ci siamo proprio, mentre al D ci manca un cin (insomma, bisogna essere pignoli, ma la perizia dice qFDC/FDC) Ma i fondi brillanti su una patina di antica raccolta sono avvincenti anche con questa modesta menomazione del metallo, un po’ martoriato dal maldestro battitore, e il gioco della luce che rende all’osservatore è da rimaner di sasso. Il prezzo di acquisto finale ha perciò abbastanza risentito della non banale screpolatura di conio presente al R e l’ho portata a casa alla base. Di norma rifuggo con un po’ di ribrezzo le monete con difetti di conio, ma in questo caso la combinazione qualità/prezzo, la favolosa patina e i dettagli pressoché intatti mi hanno stregato e, tenuto conto che questo difetto l’ha lasciata al palo, non ho resistito e per una volta ho fatto una eccezione. 😉 E non me ne pento punto 🤗 Buona serata3 punti
-
Che spettacolo di moneta. Può sembrare in bassa conservazione ma chi colleziona questi cavalli sa bene che non è così. Ma ogni difetto poi viene annullato dalla rarità del tondello. Complimenti!3 punti
-
La risposta ESATTA è nella discussione in alto a questa pagina: DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO... alla pagina 2 numero 28 e numero 165 + 166 tessere della stessa emissione P C V = PANIS CHARITAS VARISIUM3 punti
-
Ciao, è un grano di Filippo IV di Spagna per il regno di Sicilia,io vedo chiaramente le sigle IP/MP sotto le ali dell'aquila,la data per me è 1649,si distinguono bene la prima,seconda e quarta cifra della data che associata alle sigle dovrebbe essere per forza 1649... Mi risulta nuova che i Re di Spagna avessero nominali diversi per il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia,mentre era così per Ferdinando I Re delle due Sicilie,già Ferdinando IV per il regno di Napoli e Ferdinando III per il regno di Sicilia... Per le legende di dritto e rovescio puoi vederle dal link postato da Nikita... Mi scuso anticipatamente se ho sbagliato qualcosa non essendo la mia monetazione d'interesse...3 punti
-
Eccomi, non posso che confermare (e con grande piacere) quanto detto da chi mi ha preceduto visto che la buona conservazione permette di leggere perfettamente quasi tutto. È senza dubbio un pezzo inedito, non esistente in letteratura conosciuta e neanche nel nostro ormai fornito database della zecca. Riguardo al D/ nulla in particolare da segnalare, mentre di sicuro la legenda del R/ non compare in nessun'altra moneta di Messerano conosciuta e quel tipo di croce (vado a memoria) mi sembra che si trovi solo su una contraffazione del cavallotto di Genova. Ricordo che nella stragrande maggioranza dei casi tratta di contraffazioni e non imitazioni visto che l'intrinseco e/o i dati ponderali sono sempre calanti (sarebbe interessante appunto un confronto tra questa moneta e la moneta tipo). Non stupisce il fatto della zona presa di mira visto che soprattutto con Francesco Filiberto sono state emesse diverse contraffazioni francesi della città di Metz o di Nancy/Navarre e anche per il fatto che spesso le zecche minori piemontesi si "copiavano" nelle emissioni, sopratutto tra Desana (contraffazione conosciuta) Casale, Carmagnola etc...quindi una piacevole conferma . @François30 se mi dai il permesso sarei lieto di inserire le foto della moneta con i dati ponderali (se potrai fornirmeli ) nel nostro database. Ovviamente oltre a studiare la zecca la colleziono anche quindi nel caso sarei anche interessato all'acquisto. Andrea3 punti
-
Bene ragazzi. Direi che è il momento di iniziare a pubblicare i nostri acquisti di questa edizione di Novembre del Veronafil. Che ne dite? Oggi è stato il primo Giorno e io ne ho approfittato per fare un giretto e cominciare a vedere cosa prendere domani. Nel frattempo mi sono portato a casa un biglietto della cassa veneta dei prestiti da 10 lire. L’ho cercato da più parti e purtroppo ho dovuto costatare prezzi veramente molto alti (non solo di questo biglietto ma un po’ di tutte le banconote esposte). Alla fine ho trovato un compromesso tra qualità e prezzo . A domani per nuovi acquisti (Si spera 🤪)2 punti
-
Ieri nella popolare trasmissione Tv "Affari di famiglia" è stata acquistata una spintria dell'epoca di Tiberio per ben 8.000 USD https://www.youtube.com/watch?v=kTZTFM2ZXh4&ab_channel=PawnStars dopo una valutazione dell'esperto (David Vagi) chiamato da Ric di almeno 12.000. Ma la stessa spintria passò di mano in un'asta NAC nel maggio 2018 per "soli" 1500 CHF. , A me pare la stessa, guardate le imperfezioni sulle foglie della ghirlanda, seppur coperta di incrostazioni, mentre al celebre negozio di Las Vegas appare pulita a regola d'arte. Un bell'affare comunque e in poco tempo, dato che la stagione #16 con l'episodio della spintria Romana, andò in onda negli USA pochi mesi dopo l'asta NAC, a inizio 2019.2 punti
-
Si tratta di IVSTVS NON DERELI[T] che significa Il giusto non è derelitto/abbandonato (Salmo 36 della Bibbia: non ho mai visto il giusto abbandonato)2 punti
-
Altra medaglia di S. CARLO BORROMEO databile al 1600-1610 periodo della Beatificazione, infatti è stato inserito una B. prima di CAR. BORROMEVS2 punti
-
Mi sono riguardato il cartellino fatto a suo tempo dopo averla guardata bene col microscopio: decisamente N2 punti
-
Può essere effettivamente quella se riesci a distinguere con sufficiente chiarezza entrambe le legende (diritto e rovescio), cosa che da foto a me non riesce assolutamente. In mancanza di ciò può essere una delle numerosissime varianti di questo rovescio che differiscono da quella dell'esempio, sia per la titolatura al diritto che per la seconda parte della legenda del rovescio (NAVALIS o AVGVST(I)).2 punti
-
Potrebbe essere.... immagini prese dal Web. Saluti Alberto Ovviamente aspettiamo anche pareri più esperti. Saluti Alberto2 punti
-
Beh... oddio... inesperti... su quali basi affermare ciò? Troppe volte quando e dove? Da Schleimann in anni antecedenti all'acquisizione del metodo stratigrafico? Ormai non c'è un posto nel mondo dove non ci siano equipes estremamente qualificate. Io l'archeologo da campo esperto in numismatica antica (non numismatico puro) l'ho fatto quindi posso affermare che Premessa: uno scavo archeologico è sempre un'attività distruttiva: gli strati vengono smontati irrimediabilmente. Non sai cosa puoi trovare e quindi può (anche) capitare di rovinare un oggetto o addirittura non accorgerti della sua presenza, se estremamente minuto e se stai scavando a pala e piccone. Gli archeologi da campo scavano e documentano (oltre ad un sacco di altre cose) e sono i responsabili qualificati per affrontare uno scavo archeologico. Lo scavo archeologico (soprattutto quelli grandi come questo e non quelli di emergenza in cui bisogna agire in fretta e con pragmatismo) è un lavoro di equipe e non è che uno comincia a fare buchi a caso con la dinamite... se ci sono necessità particolari gli operatori vengono sempre affiancati nelle decisioni o nell'operatività. Un archeologo è in grado di recuperare un denario scodellato frantumato in 5 pezzi (visto con miei occhi) il direttore di scavo Mariotti è uno molto in gamba ed esperto. Se hai una specializzazione in numismatica questo non vuol dire che uno sappia estrarre delle monete dal terreno o sappia dire come si scava o come si estrae, anzi: quello che mi ha insegnato 30 anni fa l'operatività era un non laureato che lavorava come operaio di scavo: ma che bravura, perizia, attenzione! Certo non sapeva distinguere Marco Aurelio da Gallieno ma è quello che ha recuperato i denaro scodellato di cui sopra. Ho colleghe che si sono specializzate in numismatica dal punto di vista storico ed artistico, hanno scritto articoli importanti, catalogate collezioni e non hanno mai messo piede su uno scavo con una trowel in mano. E non serve neppure la presenza di un restauratore: le monete sono facili, non come le ossa umane o i vasi che si frantumano, come gli oggetti in ferro che si briciolano. Per non parlare poi del legno in quei rari casi in cui si conserva. Come i reperti vengono spostati dipende sempre dalle condizioni di scavo. E vi assicuro che se ne vedono di cotte e di crude. Se le monete sono una o due ma anche 30 o 50 in un bello strato di limo argilloso queste vengono estratte a bisturi, sgorbia e pennello e riposte una ad una in contenitori separati già direttamente sullo scavo. Se, come nel caso di Como, trovi un contenitore in pietra ollare ripieno di monete d'oro è sicuro che lo estrai nel suo blocco di terra e lo mandi a scavare in laboratorio. Ma quando trovi una massa enorme di monete riposte in una sorta di grande blob tenuto insieme dal fango in una buca con acqua è più efficace e sicuro estrarre blocchi di monete conglomerate, documentarne la posizione orizzontale e verticale, riporli (delicatamente, mica lanciati a palate) in secchi, per il trasporto in magazzino al sicuro per la pulizia e la documentazione. Le monete vengono trattate come beni archeologici materiali sempre al meglio delle condizioni possibili. Come tutte le classi di reperti hanno una dignità perché fonti di dati archeologici, prima dell'essere eventualmente oggetti preziose in se' e per se'. Al contrario del collezionismo l'archeologia da valore a tutti i ritrovamenti numismatici (dal punto di vista scientifico che può non voler dire esporre gli oggetto al pubblico): sia agli aurei intonsi di Como che i "tondelli" semiilleggibili e semisbriciolati privi di alcun appeal per un appassionato che magari spende una fortuna per un FDC slabbato ma che considera insignificante una monetina comune ed in pessime condizioni.2 punti
-
Con i pochi strumenti a mia disposizione, ho provato a fare un confronto molto artigianale ma che rende l'idea. Come giustamente già fatto presente da @Rocco68 la moneta ospite è un 12 Carlini della repubblica Napoletana 1799. Evidenzio un indizio del diritto. @Releo, anche se credo tu ci abbia già fatto caso. Lo riporto anche per gli altri che stanno seguendo, magari ognuno può indicare il proprio indizio. Un simpatico modo per radiografare la tua moneta. Saluti Alberto2 punti
-
2 punti
-
Buonasera. Che ne dite di iniziare una discussione tutta dedicata alle più belle rappresentazioni di guerrieri sulle monete greche?1 punto
-
Dalle foto sembrerebbe proprio un falso, La moneta è stata anche pulita "male" ricoperta com'è di graffi. Nonostante la pesante manomissione è possibile ancora notare le differenze con un originale: oltre a quelle già evidenziate da chi m'ha preceduto, anche il "6" della data è completamente diverso,così come la firma degli autori (a parte la differenza di alcune lettere) che è più simile a quella del II conio del 1947 e degli anni successivi (probabilmente è stato usato un esemplare degli ultimi anni come base per la riproduzione). Qui sotto un esemplare per confronto:1 punto
-
Ciao @Vel Saties, cosa dire sempre per restare in tema, purtroppo ogni lasciata è persa, ed anche questo vecchio adagio mi sembra appropriato alla discussione ed al racconto da te fatto😂 ANTONIO1 punto
-
Pensa, Antonio, che quando studiavo, dopo pochi giorni che mi imbattei per la prima volta nelle tessere e nelle spintriae in particolare venne da me una signora amica di famiglia che aveva saputo che mi interessavo di "monetine", vedova da poco, con una collezione di monete romane e di tutte le combinazioni possibili di tessere con scena erotica + numerale. Mi offrì il tutto per 200.000 mila lire. Ma io non collezionavo ed ero un purista della scienza (oltre che squattrinato) e declinai l'offerta. NON dirmi niente, per pietà1 punto
-
Ho seguito anche io la vendita, più che altro per curiosità, mi era rimasto impresso che un americano aveva preso praticamente tutto. Riguardo le tessere bronzee, concordo pienamente. Quelle con soggetto erotico sono molto contese, le altre con i busti degli imperatori o di personaggi della famiglia imperiale moooolto meno.1 punto
-
1 punto
-
Secondo me bisogna concentrarsi sull'ultima lettera prima di DVX. Può essere una L o una N. Io propenderei per una L, ma il ''paron'', avendola in mano, può vedere meglio... Arka Diligite iustitiam1 punto
-
Buonasera , questa sera mi appresto a postare questo che credo sia un Asse, ha un peso di r.13,10 e un diametro di 27 mm. come sempre sono grato ver chi vorrà aiutarmi alla sua classificazione, un cordiale saluto. F.P.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Che è poi diventata un articolo per Panorama Numismatico https://www.panorama-numismatico.com/il-mezzo-dollaro-d-onore-dei-sudisti/ Dal link si può scaricare il pdf con l'articolo completo. petronius1 punto
-
1 punto
-
Non ne sono sicuro, probabilmente un IPMP con IP non visibile perchè eroso dall'usura. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-F4C/31 punto
-
Direi Gran bell'esemplare. La leggera mancanza di metallo gliela si può perdonare sicuramente. Complimenti.1 punto
-
1 punto
-
Credo però che volesse dire che a queste monete albanesi, al di là del loro valore, è talmente affezionata che non le venderebbe a nessuna cifra…1 punto
-
Secondo me, sul dritto è raffigurata la Madonna che sorregge sulle ginocchia il figlio appena deposto dalla croce. Il soggetto è quello del gruppo scultoreo della Pietà di Michelangelo, dove però la posizione di Gesù è diversa in quanto la sua testa a destra della Madonna. Le tre lettere sul rovescio sono probabilmente delle iniziali ma non saprei di quali parole. Forse P = Poveri, C = Carità, V = Varese? Nella didascalia la tessera è definita una fusione in ottone se Ot indica, come penso, la lega metallica di cui è composta. Queste tessere sono nella maggior parte dei casi fusioni in bronzo, ma in qualche raro caso possono anche essere fusioni in ottone. Sono anticipatamente grato a chi può dare informazioni, ma anche indicazioni e commenti, su questa tessera. apollonia1 punto
-
Ciao Fede1972, Interessanti i due elementi metallici che a dx sporgono dallo scudetto che ostenta una D che come grafia non mi sembra certo antica, ma sapere da dove provenga..... Forse solo un Mago come Corbiniano potrebbe riuscirci, chissà.... Buona serata. @Corbiniano1 punto
-
@grigioviola A meno che non mi sia sfuggito qualcosa, quest’attribuzione a Colonia che riprende l’ipotesi sostenuta da Elmer (1941), seguito da Bastien, Lafaurie (1975) e più recentemente da Schulzki ed Estiot, è ben lontana dal raggiungere l’unanimità. Non è oltretutto quella degli autori dell’articolo che citi. Gli studi di Besly e Bland del ripostiglio di Cunetio (1983) e poi di Normanby da Bland e Burnett, (1987) hanno permesso di affinare la cronologia con una suddivisione (sicuramente provvisoria) in 8 emissioni della monetazione di Postumo nella zecca principale e hanno anche fornito qualche indizio a favore di Treviri come unica zecca di Postumo fino alle emissioni tardive (268/inizio 269) « firmate » (CCAA, COL CL AGRIP, CA) della zecca di Colonia. Ipotesi condivisa da Hollard e Gricourt, come si può verificare nell’articolo acennato. La straordinaria scoperta archeologica nel 2005 della Moneta di Treviri, vicino alla porta Nigra, non autorizza nemmeno a concludere. Ha solo dimostrato che Treviri era la zecca officiale alla fine del regno di Tetrico e che le due zecche di Colonia e Treveri fusero poco prima per stabilirsi a Treviri. In qualche modo Colonia sarebbe diventata la terza officina della città di Mosella. Una certezza, la zecca gallica di Gallieno che ha coniato a nome di Salonino Augusto è la stessa che ha continuato a lavorare all’inizio del regno di Postumo, e funzionava con due officine. La possibilità di una terza officina per le tipologie MONETA AVG (la moneta postata) e SAECVLI FELICITAS, come sostenuto da Hollard, è poco probabile. È generalmente ammesso che l’intera coniazione di Leliano è stata prodotta a Colonia, e che la zecca non fù mai ripresa da Postumo, assassinato dal proprio esercito nei primi mesi di 269. Ma non si può escludere una zecca aperta da Leliano a Magonza. Nessuno indizio archeologico, numismatico o epigrafico, è venuto finora al sostegno della zecca di Lione (chiusa nel 197 dopo la sconfitta di Clodio Albino) per gli antoniniani di Postumo, come ipotizzato da Voetter. La possibilità di una zecca itinerante (la moneta comitatensis di Hollard) per i rovesci di antoniniani con una P nel campo è poco probabile. Si deve aggiungere la monetazione milanese a nome di Postumo durante la rivolta di Aureolo contro Gallieno. L’analisi critica di queste diverse ipotesi è stata sviluppata nella tesi di Jérôme Mairat, the Coinage of the Gallic Empire (2014), che per la prima volta dopo Elmer coinvolge l’intera monetazione del Impero Gallico per i tre metalli. Per quanto riguarda la questione della zecca principale di Postumo, Mairat ritiene due ipotesi quasi « speculari » riassunte qui sotto: https://ora.ox.ac.uk/objects/uuid:58eb4e43-a6d5-4e93-adeb-f374b9749a7f/download_file?file_format=application%2Fpdf&safe_filename=Volume_1.pdf&type_of_work=Thesis Pur riconoscendo che nessun argomento risulta decisivo, Mairat sceglie anche lui l’ipotesi della zecca principale dell’impero gallico a Treviri, zecca aperta sotto Gallieno, e che funziona fino alla fine dell’impero gallico nel 274. Anno in cui Aureliano, dopo aver sconfitto Tetrico, riapre la Moneta di Lione…1 punto
-
Già passata sul forum francese Numismaticom.com, e da me identificata come contraffazione del liard per Henri II di Navarr da attribuire a Messerano a nome di Filiberto Ferreri Fieschi... la legenda del dritto mi sembra abbastanza esplicita: FILIBERT(us).FER(reri).FLI(scvs).M(esserani).C(omes). Mario1 punto
-
Le foto non rendono merito, dal vivo è decisamente migliore (tra l'altro si vedono anche alcuni peletti di cotone dove l'ho poggiata provvisoriamente).1 punto
-
Nuovo arrivo di oggi. Anomalo per un falso poiché praticamente fds 😥 però ha tutte le caratteristiche e le imperfezioni descritte nel Mutti. Sarà probabilmente il provente di qualche sequestro1 punto
-
1 punto
-
Salve. Condivido due piastre 120 grana 1818 R, la prima testa piccola. Reimpresse sul 12 carlini? Me lo confermate? Grazie. Mi scuso per le foto. Saluti.1 punto
-
1 punto
-
E' un poltorak di Sigismondo III re di Polonia del 1623. D/ SIGIS D G REX P M D L, scudo con le armi di Polonia e Lituania, al centro stemma dei Wasa. R/ MONE NO REG POLO, globo crucigero con 24, ai lati 2 - 3. Arka Diligite iustitiam1 punto
-
Premesso che la mia autorevolezza è meno di niente, cosa vedi di ARTefatto (😁😎)? Aiutaci a capire i tuoi dubbi, se ne hai.1 punto
-
Gradirei qualche parere su questa moneta di Poseidonia in quanto il tipo di Poseidon a sinistra non è attestato nel corpus di Brousseau né sono riuscito a trovare puntuali confronti su altri cataloghi. https://www.sixbid.com/en/stacks-bowers-and-ponterio/10099/poseidonia/8705639/italy-lucania-poseidonia-ar-stater Lot 74008. ITALY. Lucania. Poseidonia. AR Stater (6.94 gms), ca. 470-420-B.C. NGC F, Strike: 4/5 Surface: 2/5. Marks. cf. SNG ANS-647 (Poseidon standing right). Obverse: Poseidon advancing right, wielding trident; Reverse: Bull standing right. While spending some time in circulation, this example retains enough detail to be a charming representative.1 punto
-
Cecoslovacchia, ha sempre emesso francobolli molto belli.1 punto
-
In questa non si sono neanche messi a dare un po’ di curvatura agli elementi del perimetro della stella, che è diventata la ruota chiodata di un carro.. In quest’altra il paranaso dell’elmo ha fatto la fine del naso di Pinocchio. In ogni caso grazie per questa lunga discussione @skubydu e per continuare ad alimentarla. Potrebbe trattarsi del bronzo siceliota più falsificato e non solo di quello più importante, purtroppo, come scrivevi al post 221.1 punto
-
Aggiungo un cavallo di Ortona di Carlo VIII, passato nella recente Asta Artemide LVIII1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+02:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.
Il network
Hai bisogno di aiuto?
