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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/17/22 in Risposte
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Il MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospiterà dal 21 dicembre 2022 al 13 febbraio 2023 una bella mostra dal titolo "Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario". L'esposizione sviluppa il tema delle fasi storiche successive all'impero romano d'Occidente, con un focus sulla Grecia, su Napoli (città "bizantina" per circa cinque secoli dopo la conquista da parte delle armate guidate da Belisario nel 536 d.C.) e sull'Italia meridionale. La mostra racconta "il millennio bizantino", approfondendo diversi temi: la struttura del potere e dello Stato, l'insediamento urbano e rurale, gli scambi culturali, la religiosità e le espressioni della cultura scritta, letteraria e amministrativa. In allestimento, oltre quattrocento reperti, appartenenti alle collezioni del Mann o concessi in prestito dai principali musei e siti archeologici che custodiscono, in Italia e in Grecia, materiali bizantini: anche grazie alla sinergia con il Ministero ellenico della Cultura, molti manufatti sono visibili per la prima volta e provengono dagli scavi della linea metropolitana a Salonicco. In allestimento, anche materiali scavati nella linea metropolitana di Napoli (Tra l'altro - per i maniaci degli Ostrogoti - c'è anche il tesoretto di Classe con un cucchiaio col monogramma di Teoderico) Un buon motivo in più (come se non ce ne fossero abbastanza) per andare a Napoli ❤️3 punti
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Buonasera a tutti, riporto su questa discussione sulle monete di Carlo II D'Asburgo. Vi presento il mio Carlino del 1687, conservazione molto scarsa ma mi accontento , magari se capiterà l'occasione lo affianchero' con uno migliore. Magliocca 38 Spulciando sul Web mi sono imbattuto in due suoi ritratti che mi hanno molto colpito, soprattutto per quello che mi hanno trasmesso anche leggendo alcune note che riguardavano la sua vita, la sua salute. Carlo II adolescente ritratto da Juan Carreño de Miranda. Il sovrano viene sempre dipinto appoggiato a dei punti fissi perché non era in grado di camminare autonomamente. Busto marmoreo di Carlo II, eseguito da Paul Strudel nel 1695. Saluti Alberto3 punti
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Anche io penso di aver espresso abbondantemente il mio punto di vista, pur considerando che la moneta è in asta pubblica e quindi va evitata la possibilità di incorrere, pur molto ipoteticamente, nella turbativa d'asta. Parlando in generale e non necessariamente sulla moneta di cui trattasi, il mio giudizio su monete riprodotte ieri o oggi, e su altre talmente ritoccate che di buono rimane al massimo il tondello, è lo stesso: trattasi di ruzziche non collezionabili. Ripeto ancora: parlo in generale.3 punti
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@Oppiano, Domenico la mia amarezza era riferita anche ai bei tempi passati con veri Numismatici come De Falco, Becker, Morello, Miatello, Fornoni, Baranowsky, Ruotolo, e tanti altri...seri, e dispensatori di sinceri consigli verso un giovane appena entrato in un mondo avventuroso come lo è la monetazione Napoletana . Ora quei tempi non ci sono più, ma da "vecchio" collezionista ho imparato che siamo noi a portare avanti questo mondo...noi siamo quelli che alla fine decidiamo cosa mettere in collezione, nessuno mi ha mai costretto ad acquistare ciò che non mi piaceva...e il tempo mi ha dato ragione, ogni moneta ha per me un bel ricordo indissolubile. Ed è questo per me il vero motivo del collezionare.3 punti
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E' proprio così. La moneta, pur nota, è stata confusa in passato con una emissione aragonese. Confusione giustificabile sicuramente da esemplari non perfettamente leggibili. Solo nel 1983 Maurizio Bonanno, nella rivista Sicilia Archeologica, Anno XVI nr. 51, rende la corretta paternità a questo denaro pubblicando il suo articolo Un inedito denaro siciliano di Carlo I d'Angiò, ovvero riclassificazione di una moneta erroneamente attribuita. Questo dimostra che la parola fine in numismatica non esiste (aggiungerei per fortuna ). Per @azaad, credo di poterti confermare che il peso superiore non sia indice di un eventuale multiplo. I denari angioini rispetto ai precedenti svevi avevano un contenuto di fino leggermente superiore . In una libbra (320.758999 gr) ci dovevano essere 7.5 trappesi d'argento (6.6824775 gr) e che da tale libbra si dovevano produrre 420 denari. Il risultato è che ogni denaro doveva avere un peso teorico di 0.763712 gr. Appare evidente la difficoltà di rispettare appieno questo peso per il singolo pezzo. L'importante era rispettare il numero di pezzi per libbra come disposto (ovviamente per i denari in mistura). Una curiosità: il contenuto d'argento per denaro (rispettando il peso legale) era di soli 0.01591 gr. Un contenuto così basso che però gli permetteva un cambio forzoso con il tarì d'oro che valeva sicuramente molto di più...3 punti
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Non so leggere l'arabo, conosco solo i numeri e la moneta in questione sembra che sia del 1196 ١١٩٦ (nostro 1782), per il resto, conoscendo la tipologia, il diametro ed il peso, ci si affida ad un motore di ricerca. quella del link per esempio è del 11912 punti
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Secondo me SPL/FDC, bella moneta, usura veramente minima e fibbia delle briglie ancora visibile (è il rilievo maggiore) Per un confronto posto la mia, ex NAC47 e descritta nel catalogo come qFDC, posso dire che ancora non ne ho vista una più bella2 punti
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Sempre parlando in generale, una pulizia e persino un eventuale restauro ben fatto e dichiarato per me sono accettabili. Un tondello antico ampiamente reinciso non è più una moneta antica secondo me. Poi, se uno vuole metterlo in collezione fa benissimo dal suo punto di vista perché in collezione ognuno è libero di mettere ciò che vuole. Però la gente cerca sempre cose dichiaratamente non toccate (la realtà è quasi sempre differente, ma questo è un aspetto del discorso), ma non capisce spesso la differenza fra le une e le altre. Esperienza personale: avevo tempo addietro come residuo della vecchia collezione un medaglione del basso impero, rarissimo, con buco tappato e piccoli restauri. Dichiarandoli per correttezza, e del resto il venditore lo aveva fatto con me, chi lo valutava fuggiva. Non ho più le foto da mostrare ma, credetemi, non era male, né "scandaloso". L'ho dato via ampiamente sotto costo, cosa che mi capita sovente (pazienza) e chi lo ha preso lo ha rivenduto in un baleno. Trattasi di un commerciante. Come ha fatto, potreste chiedermi? Ebbene, col cavolo che ha dichiarato i restauri, me lo ha candidamente raccontato. E allora ai collezionisti bisogna dare delle sole? Io non credo, ma pare che funzioni così. Tornando alla moneta di cui tratta la discussione, sarei molto sorpreso se si vendesse realmente, visto il ritiro nella vendita precedente (non ricordo cosa successe da Tkalec).2 punti
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Buongiorno. Penso a uno denario di Carlo II di Spagna, zecca di Majorque(1665_1700.) Riferimento=Catalogo general de la moneda espanola (Jose Vicenti.)2 punti
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Non saprei. Ho comprato una sola moneta in slab da una casa d'aste tedesca, ma solo perchè la slabbatura non era segnalata. Nel garage di mio padre, che aveva una specie di officina, ci ho messo due ore per liberare la moneta e sempre sudando freddo per non rovinarla. Alla fine ho anche scoperto un piccolo colpo sul bordo non segnalato. La casa d'aste non poteva saperlo perchè era sotto la presa di plastica, ma l'ente terzo che inscatola, che piace tanto ad alcuni, lo sapeva sì, eccome! Da allora chiedo in caso di dubbio se è slabbata la moneta di mio interesde e se sì, mi astengo dall'acquisto. Arka Diligite iustitiam2 punti
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diciamo che - in ogni caso - non sono falsi! Poi (Questa affermazione è da prendere con le pinze!) quelli del '21 e del '22, se sono "belli" o particolari (come i miei di sopra) è molto probabile che siano stati fatti non tanto per la necessità degli stessi, se poi non sono circolati e sono FDS, o se il venditore ne ha un raccoglitore pieno di tutti perfetti e uguali... si parla anche di "Serienscheine" https://de.wikipedia.org/wiki/Serienschein Le "banconote in serie" furono stampate e messe in circolazione in Germania durante il periodo dell'inflazione dal 1917 al 1922 da città e comuni, ma anche da privati, come sostituto degli spiccioli mancanti. La loro validità era limitata e durava solo pochi giorni in occasione di fiere o altri eventi. Una legge del Reich del 17 luglio 1922 ne vietò poi l'emissione. Nella maggior parte dei casi, una serie è composta da banconote in tagli da 10 pfennig, 20 pfennig, 50 pfennig, 75 pfennig e un marco. Le banconote in serie hanno spesso un design artistico, realizzato con silhouette o stampe multicolori. Esistono anche serie fotografiche che mostrano la città o i suoi dintorni. Le "banconote di serie" erano destinate ai collezionisti che le raccoglievano come francobolli. Gli emittenti delle banconote, le città, i comuni, ma anche gli albergatori, le aziende e le associazioni, hanno generato un reddito aggiuntivo vendendo le banconote di questa serie con un sovrapprezzo. Insomma: tanto per capirci, questo - da 5 Pfennig, del 1919 - tu lo potresti definire "vero" questo... no! Un libro gratis World Notgeld 1914-47 / A Guide & Checklist And other Local Issue Emergency Money lo trovate qui, basta "registrarsi" https://www.academia.edu/41221582/A_Guide_and_Checklist_2nd_Edition_And_other_Local_Issue_Emergency_Money Servus, Njk2 punti
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Spesso ne abbiamo discusso di quanto interventi di totale ridefinizione su una moneta antica fossero leciti ..vero è che ciascuno in collezione puo mettere quello che vuole, pero il rischio è, se parliamo di autenticità del solo tondello di sdoganare pure altre tecniche che con i tondelli antichi vanno a nozze... e che poi, a mio modesto parere poco si differenziano.2 punti
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Il nomen, "Norbanus", denota una provenienza della gens del monetiere da Norba, attuale Norma in provincia di Latina. Si tratta dell'unica emissione attribuita a questa gens. Nell’83 era console un Gaio Norbano, insieme a Scipione Asiageno (autore del denario rrc 311/1); il R/ allude ad una sua impresa dell’88, quando - pretore in Sicilia durante il bellum sociale - aveva organizzato una flotta per approvvigionare Reggio, assediata dagli insorti. Amisano osserva che gli elementi che lo compongono sono anche simboli del potere militare: flotta, politica e approvvigionamenti Il monetario dovrebbe essere suo figlio e potrebbe essere anche il monetario di rrc 491/1 (Crawford) oppure suo padre (Amisano). La raffigurazione di Venere colla spiga di grano deriva dalle credenze astrali degli antichi Mesopotamici. Essi associavano il transito della Luna Piena nella costellazione della Vergine (associata da sempre alle Dee più importanti essendo l'unica componente femminile dello Zodiaco) con il periodo primaverile, ossia in concomitanza con le prime apparizioni di grano. È anche per questo che essi chiamavano la costellazione, inizialmente, il solco, associandola appunto alla prosperità terrena. Con l'epoca classica poi il simbolismo della fanciulla ha preso il sopravvento, e la Vergine/Venere è diventata direttamente anche un simbolo di prosperità. In origine la Vergine/Venere doveva essere associata alla Dea del grano Babilonese Nidoba e questo portò, secondo la tradizione, ad identificare la costellazione come Isthar, ossia la moglie del Dio del mais. Il fascio littorio si crede fosse composto da 12 verghe e una scure a doppio taglio; si crede che appunto il numero 12 sia di origine etrusca, 12 come il numero di città che essi fondavano in ogni regione e 12 come i Littori che precedevano i Consoli, e poi gli Imperatori fino a Domiziano. Il numero 12 è stato associato dunque alle divinità principali, 6 femminili e 6 maschili (Giunone, Vesta, Minerva, Ceres, Diana, Venus; Mars, Mercurius, Jovi, Neptunus, Volcanus, Apollo), tra cui è presente Venere; da questo forse l'associazione colla dea.2 punti
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Personalmente penso che sia la stessa moneta. Le foto,come detto nei post precedenti, in questa moneta hanno un ruolo determinante. Nella foto di Thalek, si vedono molto bene i piani levigati nelle altre invece si vedono, oltre alla lisciatura, delle lievi corrosioni sia nei fondi che nel bordo che possono ricondurre all' autenticità della moneta. Penso che la visione dal vivo oppure quella del bordo possano essere le prove definitive per esprimersi sull' autenticità o meno della moneta. In percentuale,anche se la moneta sembra una medaglia od un gadget pubblicitario e non potendola esaminare dal vivo sono a favore del 90% per l' autenticità. Con @Tinia Numismatica condivido in pieno il suo giudizio su quella persona che si considera esperto in falsi.... Buonanotte!!!!2 punti
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La prima dovrebbe essere : Tunisia - Mahmud I - 1 Kharub ah1153 (1740). Tunisia AH1153 Kharub Coin : Mahmud I – Antique Coins World2 punti
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Ho aperto questo thread per una discussione generale sulla fase d'introduzione dell'euro in Croazia, interessante da osservare non solo tecnicamente ma anche perchè avviene in un periodo non proprio facile, e dei primi tempi della sua circolazione. L'attuale periodo di difficoltà economiche, in questo caso in particolare l'ondata di alta inflazione che coinvolge mezzo mondo , vede la Croazia con un'inflazione al 12% circa, leggermente superiore a quella media dell'UE attestata al 10%. E' senza dubbio il peggior contesto in cui ci si potesse ritrovare in una fase delicata come il cambio della valuta, perchè fra l'altro aumenta il rischio di quelle speculazioni nel periodo iniziale di circolazione dell'euro in forma contante unitaria che tutti noi (veterani) conosciamo benissimo. Quello a cui poi seguì l'ancor più noto, esasperante gran concento di lamentele e chiagni & fotti assortito sull' "euro che ha fatto aumentare i prezzi", "l'euro che ci ha rovinati" ecc. ecc. , cavalcato e fomentato da certa politica, oggi - anno 2022 di N.S. nonchè anno 23 di N.S. l'Euro - indebolito ma non ancora scomparso. Sia come sia, la Croazia sta procedendo secondo programma. Con la doppia prezzatura di tutte le merci e i servizi, obbligatoria dal 5 settembre 2022 al 31 dicembre 2023, ha pure avviato la campagna d'informazione dell'opinione pubblica su monete, banconote, procedure e disposizioni varie che si svolge sui media e con postazioni pubbliche. P.S. A proposito di monete, si potrebbe forse verificare una cosa interessante: quando da dicembre saranno disponibili gli starter kit qualcuno magari potrebbe decidere di cominciare a spendere parte di quelle monete durante un giro a Trieste o a Lubiana...1 punto
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Ok intanto grazie mille ancora per il tuo tempo. Domani con calma proverò ad approfondire ciò che mi hai suggerito poi ti farò sapere. Grazie mille ancora e buona serata1 punto
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Medaglia devozionale, bronzo/ottone, con appendici globulari o piolini a ore 3,6,9,. della prima metà del XVII sec..- D/ Gesù crocifisso tra due figure in basso ai lati della croce ( La Madonna e la Maddalena o S. Giovanni apostolo,), anepigrafe.- R/ Volto coronato di S. Barbara, anepigrafe. medaglia non comune.- Ciao Borgho1 punto
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Ron Guth: These have been called 1/24 Part Reals (Breen), 1/24 Reals (Akers), and Farthings (Akers and Ira & Larry Goldberg Coins & Collectibles) The following history is courtesy of Ira & Larry Goldberg Coins & Collectibles, Inc.: "The Plantation Token came about because of the tin price collapse in England during the period of 1679-80 (Breen). Although tin had been discovered and used since antiquity, being useful in making bronze, the idea of using tin for coinage had not been employed. This is because of the fact that tin turns into dust when exposed to extreme cold almost instantly, more slowly at normal temperatures, with evidence of tin pesting a by product of time and exposure to the elements. Nevertheless, the tin mine owners of Cornwall and Devonshire had a crisis, their tin mines were virtually worthless, and something had to be done with all that tin. What better solution than convincing the royal authorities under James II to coin the tin into money? Now the tin miners would have a steady source to sell their tin production to at higher prices than ever. Thus the Tower Mint began producing tin farthings and half pence for British domestic circulation from 1684-92. King James II's secretary Henry Guy then hatched the idea of making tin coins for the American Plantations, as the Colonies were known at that time, unless the Tower Mint had any objections. Apparently no objections were voiced, and soon the Tower Mint was coining these 1/24th Real coins for export. Literally within a few weeks of these being struck., James II was ousted during the "Glorious Revolution" which interrupted coinage. Analysis shows these coins to be 97.5% pure tin, which accounts for the always rough surfaces seen today. A London coin dealer named Matthew Young obtained two pairs of dies from these and restruck several in tin around 1828, these restrikes display a die crack in the right obverse field, and are nearly as rare as the originals..." https://www.pcgs.com/coinfacts/category/colonials/pre-1776-private-regional-issues/american-plantation-tokens-1688/8031 punto
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Un ottobolo di Magnesia al Meandro con al diritto una bella figura di guerriero a cavallo, in azione, con armatura e lancia : al rovescio toro anch' esso in postura da combattimento . La moneta sarà il 10 Gennaio in vendita CNG Triton XXVI al n. 230 .1 punto
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Al rovescio (dove nel campo c'è la scritta SC = Senatus Consulto = per decisione del senato) c'è il nome del magistrato (il monetiere) che ha gestito questa emissione. I Tresviri Monetales erano i magistrati preposti al controllo dell'emissioni monetarie con compiti decisionali ed esecutivi. Lo si evince dalla scritta IIIVIRAAA(F)F che parte da ore 6 in senso orario fino a quasi ore 12. Sciolta si legge IIIvir aere argento auro flando feriundo (III VIR AAAFF), cioè triumviro per fondere (flando) e coniare (feriundo) Bronzo (aere), Argento ed Oro (auro). Invece il nome si evince dalle lettere PL[...]RIPPA: P(ublius)? Lurius Agrippa1 punto
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https://www.amazon.it/milionario-precursore-capitalismo-compratore-finanziatore/dp/8868528908/ref=sr_1_2?keywords=Fugger&qid=1671285639&s=books&sr=1-21 punto
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Ciao Da valutare bene a mio avviso,uno per la plastica e due per le foto non propriamente a fuoco. Credo che sia mSpl,ma non è attendibile come parere,perchè non ci sono i presupposti chiari per sbilanciarsi seriamente. Indicativamente mSpl,vedo segnetti al dritto. Il R/ è poco chiaro....🤷🏻♂️1 punto
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DE GREGE EPICURI Confermo asse di Augusto, forse del monetiere Lurius Agrippa.1 punto
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Concordo in pieno.... però caro skuby, parlando in generale e non della moneta in discussione, ne tu ne io e nemmeno tutti quelli che combattono sul forum questo fenomeno della reincisione, abbiamo potere decisionale sulla vendita, la decisione finale spetta solo a chi le mette in vendita. È corretto eticamente questo? No!!!! Ma non possiamo farci niente perché se non vengono ritirate e la vendita va a buon fine il venditore sarà solo felice per la vendita effettuata.1 punto
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Al giorno d oggi, tu come distingui 5 centesimi di euro da 10 centesimi di euro? Hanno quasi stesso modulo e peso, leggi la cifra? Non credo, sicuramente lo fai dal colore, rame il primo bronzital il secondo.. ebbene, per i romani era lo stesso, per quanto potevano ossidarsi e patinarsi rimanevano ancora distinguibili, oltre che per il peso diverso.. ovviamente quando avevano corona radiata la cosa era più immediata , ma con cesari ed auguste ( o figlie, vedi Julia Titi) non era possibile , c erano certe regole che andavano rispettate..1 punto
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Ho capito , adotterò il suo criterio per gli acquisti ! Fuori si compra solo monete rare e particolari allora il gioco vale la candela ! Grazie ,è stato gentilissimo .1 punto
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Guy COLOMBIER était avant tout un homme de passions. Ses études de pharmacien biologiste à Paris et la reprise de la pharmacie de son père à Carmaux, n’ont pas suff à combler sa vie. En parallèle d’une vie de famille partagée avec sa femme et ses trois enfants, sa curiosité insatiable et sa grande culture avaient besoin d’être nourri en permanence : Par la musique, qui l’a accompagné toute sa vie. Ses goûts étaient éclectiques, parfois assez surprenants qui ne s’interdisait aucun genre ni interprète avec toutefois un amour indéfectible de la musique classique qu’il faisait volontiers partager. Par toutes les expressions artistiques, avec une préférence pour la peinture, à tel point qu’il peignait lui-même les grandes œuvres qui le touchaient tant. Par l’Histoire par-dessus tout. Il est diffcile de faire un classement de toutes ses passions mais c’est certainement celle qui a pris le plus de place jusqu’à sa 90e année avec tant de recherche, de réécriture, d’apprentissage, de questionnement. Alors bien sûr la numismatique était une suite logique et l’accomplissement parfait de cette osmose entre savoir et esthétisme. Le choix de chaque pièce était surtout dicté par son importance historique et donnait lieu à des recherches et un récit quasi encyclopédique. Cette collection qu’il a mis plus de vingt ans à constituer l’aura accompagné jusqu’au bout et lorsqu’il nous la montrait, on était frappé par son émotion, comme un aboutissement qui le rendait heureux. C’est bien ça, c’était son bonheur à lui. A l’occasion de la vente de sa collection, sa femme Ginette et toute sa famille tenaient par ces quelques mots à rendre hommage à cet homme, grand érudit et humaniste. Son fls Daniel et sa belle-flle Corine https://www.gazette-drouot.com/ventes-aux-encheres/130879-numismatique---collection-guy-colombier1 punto
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Resterebbe, infine, nello storico dell' esemplare, la presentazione in vendita The New York Sale LI il 12-01-2021 lotto 114, conclusasi con il ritiro .1 punto
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Gentili utenti, mi aggiungo a questa discussione per rispondere a PriamoB, riguardo i CLL raffigurati sul volume soldi d'italia. purtroppo i biglietti sono raffigurati sul fronte sovrastampato dove non appaiono i numeri di serie, di conseguenza il volume non e' di aiuto nel fornire numeri di serie. L'unico biglietto che appare con i numeri di serie e' il 100 lire capranesi con numero di serie O247-2611 spero di essere stato utile bruno1 punto
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Il problema della collezionabilita' è soggettivo ed è un discorso diverso....in questo caso stiamo discutendo sulle criticità che può avere questa moneta ed i pareri, anche di gente competente, sono stati contrastanti anche se tutti hanno concordato sull' antipatia della moneta e su questo sicuramente non ci piove. Personalmente, anche se il mio giudizio, con margine di errore, depone a favore dell' autenticità del " tondello " , neanche io metterei mai una moneta così in collezione sarebbe impensabile.... Queste però sono scelte personali.....magari " l' americano " di turno con il portafoglio pieno e che non capisce una mazza di monete romane la compra, non si può escludere del tutto perché sembra che specialmente queste monete vadano forte all' estero e lo si può notare in tantissime vendite.1 punto
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Anche le monete trovate nel proprio giardino sono sottoposte alla tutela del Codice Urbani e vanno denunciate all'autorità competente. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Bellissima e interessantissima moneta. Al retro, non visibile su questo esemplare, reca la legenda "ROMANO". Sono noti 15 conî al D/ e 20 al R/; fu quindi, probabilmente, un'emissione abbondante. Babelon e Grueber datano la moneta al 335, Coarelli al 326-312, la Breglia al 320, Crawford (in Coinage & Money under the Roman Republic) al 310 (ma nel Roman Republican Coins, aveva seguito Thomsen), Thomsen al 280 e Pedroni al 275. Crawford la ritiene parte di una serie comprendente anche RRC 13/2. Nel Roman Republican Coins l'aveva attribuita a Metaponto per la spiga di grano, ma in Coinage & Money under the Roman Republic ne ha collegato l'emissione ai lavori per la via Appia (312-308) e, per conseguenza, l'ha attribuita a un'ignota zecca campana. Altri autori la ritengono la prima effettiva emissione monetaria romana (dopo quella, puramente commemorativa, rrc 1/1) avvenuta a Neapolis dopo il foedus aequum del 326 e potrebbe appartenere a una serie comprendente il bronzo RRC 2/1. Pedroni ritiene che la tipologia sia romana, alludendo alla cerimonia dell’October equus, ma nondimeno richiami il tipo del leucippo già presente sulle monete di Metaponto, proprio per rendere questa moneta più appetibile su quel mercato (così come l’adozione del piede campano di circa 7,30 g, benché forse fosse già in vigore quello magno-greco ribassato di 6,6 g). Viene quindi datata al 275 e attribuita alla zecca di Metaponto, contemporaneamente alla litra rrc 13/2 e al bronzo rrc 17/1. Secondo Coarelli (che richiama Torelli), il D/ richiama l’immagine dell’ara Martis e rinvia, quindi, al lustrum che chiudeva la censura. Il R/ alluderebbe invece alla cavalleria e alla Campania (territorio celebre per le sue messi); l’iconografia quindi alluderebbe a un censimento di cavalieri (recognitio equitum) campani. Sappiamo che i Capuani dovettero pagare 450 “denarî nummi” all’anno, per il sostentamento dei 1.600 equites campani, e a ciò potrebbe essere servita la coniazione di queste didracme. Quanto alla data, la recognitio è necessariamente susseguente alla concessione della cittadinanza optimo iure, che Livio fissa al 340 ma (come ha osservato Michel Humm nel 2005) non può non essere successiva al 338-334, quando fu concessa la sola cittadinanza sine suffragio ai Capuani. All’epoca era disponibile, per Roma, la sola zecca di Napoli: potrebbe allora essere un successivo foedus del 326. Al più tardi, potrebbe essere risalire alla censura di Appio Claudio (312 - Diodoro 20, 36, 5), valida occasione per iscrivere i nuovi civites nelle liste del censo. L’iconografia sarà poi copiata dal bronzo di Cosa (del 273 o successivo) HN Italy 210.1 punto
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Beh mi pare una scelta logica e coerente....proprio come fanno qui da noi da sempre 🤣1 punto
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Condivido in toto; la foto di Palombo é fatta con una angolatura di luce diversa che mette in ombra le forme (polpacci-nervature della pergamena-palma ecc.) e dà una percezione diversa della realtà.Quanti si dilettano a fotografare le monete antiche lo sanno bene. Se la morfologia appare differente però il rilievo fatto al post 31 per me ha solo una spiegazione...è la stessa! Scusa ci siamo sovrapposti 👍1 punto
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Ciao @mazzarello silviosono d'accordo che in base a quanto detto da tutti in questa bella discussione ognuno di noi si farà una sua idea. Però che la moneta/e abbia/no lo stesso peso, identica forma del tondello, identica perlinatura sia del dritto che del rovescio, stesso difetto del metallo in più punti, sono ex Tkelec sono opinabili quasi niente. La palma, l'elmo o qualche altro particolare che può essere diverso ma anche no (effetto foto, angolatura ed esposizione luce) o addirittura leggermente modificati con bulino sono sempre presunti ed ipotetici. Quelli da me esposti molto ma molto meno. Percui, ed è l'ultimo intervento che faccio perché di più non saprei aggiungere mi permetto solo di esprimere il mio parere e cioè che per il 99% si tratta della stessa moneta. 🙂 ANTONIO1 punto
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Bella e importante moneta. Oggi riflettevo sul fatto che fino a qualche tempo fa si trovavano piastre di Ferdinando ll con varianti, adesso sono sparite quasi del tutto. Ciao e buonanotte.1 punto
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Pure io ho un ricordo nostalgico giovanile di quel negozio, ci comprai uno dei miei primi libri di numismatica, il noto catalogo Pagani sulle monete italiane dell'800, era un poco spelacchiato e consunto, ma un bel volume e negli anni 90 di libri di numismatica non se ne vedevano molti, per placare la mia costante fame di sapienza monetosa correvo ogni mese in edicola a prendere la sacra Cronaca Numismatica, unica sorgente di scibile monetario accessibile in maniera non troppo acrobatica (soprattutto per le tasche) in quegli anni 😅1 punto
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Appena preso, dopo un duello con altro acquirente, un Denaro a nome di Alfonso V d'aragona, quale difensore della regina Giovanna II d'Angiò che riporta al diritto lo stemma d'Aragona ed al rovescio quello angioino. Moneta estremamente rara, questo esemplare riporta un salto di conio. Riguardo l'attribuzione, il Sambon lo riteneva denaro emesso nel 1421, in occasione dell'ingresso d' Alfonso in Napoli per difendere la regina Giovanna II, e gettato, nell'occasione, al popolo accorso a celebrare l'ingresso trionfale del futuro Alfonso I re di Napoli. Il Ruotolo lo ritiene, invece, emesso nei mesi di maggio e giugno del 1423, nel momento in cui Alfonso era ancora erede legittimo di Giovanna II e particolarmente potente nella città di Napoli. Giuliani e Fabrizi precisano che:"L'analisi iconografica del conio, la cui datazione rientra nella forbice 1421 - 1423, ci spinge a dire che il nesso congiunturale tra il nome alfonso ,seguito dal titolo regale di Aragona, e l'attributo "difensore della regina" sono un chiaro messaggio celebrativo e propagandistico del futuro Rex utriusque Siciliae, cui deve attribuirsi la singolare tiratura; d'altro canto, se le tracce di usura da circolazione osservate in alcuni esemplari, confermano il corso legale dei nummi, le dinamiche politiche e sociali del momento storico fanno presagire un supporto logistico della zecca di Napoli all'erede designato, quale difensore di Giovanna II" Un pezzo di storia interessante. Saluti1 punto
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Avendo bisogno di una pulizia e restauro di una moneta ho cercato parecchio in rete ma senza grossi e soddisfacenti risultati. Quasi per caso mi sono imbattutto nella pagina Facebook di Pierpaolo Irpino (titolare di SNI, studio numismatico italiano) dove si possono vedere alcuni lavori di restauro da lui fatti su diverse monete. Contattato telefonicamente, l'ho incontrato al convegno 2022 di Castellamare di Stabia (io abito in Piemonte, potevo spedirgliela ma ho approfittato per qualche giorno di vacanza) e gli ho consegnato la moneta da "curare". Devo dire che ha fatto un lavoro fantastico considerato che la moneta era in uno stato pietoso. Oltretutto, sapendo della mia breve permanenza, me la fatta per il giorno successivo. Mi ha spiegato, inoltre, i vari complessi procedimenti professionali che ha adottato e che ha imparato attraverso studi appositi ed uno specifico master di restauro. Ed il tutto, come se non bastasse, con una cortesia e simpatia non comune. Quindi, se state impazzendo per trovare qualcuno come sono impazzito io, vi posso assicurare che se vi affidate a lui siete in ottime mani. Riguardo al costo dipende dai trattamenti che devono essere fatti caso per caso. Allego il lavoro fatto a me, prima e dopo, premettendo che le foto non rendono giustizia e che la moneta è molto più bella dal vivo.1 punto
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Sono nuovo ed ho trovato questa discussione molto interessante. Volevo quindi dare il mio contributo con questa versione della medaglia Esposizione Milano 1881 in argento e la spilla per occhiello del Comitato Esecutivo da poco entrate in collezione. Con questa versione in argento vado a completare la serie quindi andrà ad aggiungersi alla versione in Bronzo, Zinco e Metallo Dorato.1 punto
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Quindi possiamo dire che chi colleziona altre tipologie di monete può dormire sonni tranquilli che tanto la propria collezione non si svaluterà mai, anzi è un sicuro investimento? “...questo, non creto”1 punto
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Onestamente, sono dovuto andare a vedere di che moneta si trattava perché è da diverso tempo ormai che non seguo più gli euro. Quindi, non sono per nulla aggiornato sulle ultime emissioni. Che dire? Evidentemente, per esserci stato un incremento così repentino dei prezzi, la richiesta è molto più alta della risicata offerta di 15.000 pezzi. Tra l’altro, mi sembra che ci siano state lunghe attese e problemi durante la vendita online. Quindi, è probabile che più di qualche collezionista non sia riuscito a portarsi a casa quanto desiderava ed ora si vede “costretto” a pagare la cifra richiesta dal venditore. Comunque, senza voler offendere i collezionisti degli euro (tra l’altro lo ero anch’io fino ad alcuni anni fa), secondo me gli euro da collezione hanno finito il loro corso già da diverso tempo. Ormai, le emissioni sono sempre più ridondanti, monotone e poco ispirate. Di monete esteticamente gradevoli, piacevoli alla vista, attraenti, interessanti, se ne vedono sempre meno. Questa di Monaco, ad esempio, non ha un briciolo di personalità (e stiamo parlando di Monaco). Sarà che i principi sono invecchiati, ma sembra la brutta copia di quella del 2011… Una moneta di una piattezza unica ma, nonostante ciò, gran parte dei collezionisti la compra lo stesso perché ormai è nella “giostra” di dover tener la collezione sempre aggiornata e completa. Le zecche che emettono i 2 euro commemorativi (e non solo) sanno che possono far leva su questo fattore psicologico e, quindi, non importa più che la moneta venga bella o che si trovi chissà quale occasione da commemorare. Questo, a mio avviso ha progressivamente impigrito la creatività e ha portato al circolo vizioso che di anno in anno sta determinando il declino (morale) del collezionismo degli euro. Ormai i collezionisti vanno avanti spinti più dalla “esasperazione” che non dal piacere effettivo nel possedere quella determinata moneta… Per questo, personalmente, decisi di darci un taglio diversi anni fa e, francamente, non mi sono mai pentito di questa mia scelta. Molte delle monete che avevo le ho spese o vendute. Mi sono tenuto solo un piccolo nucleo di esemplari che trovo ben riusciti per gusto estetico, particolarità del soggetto rappresentato, stile, ecc.1 punto
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