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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/31/23 in Risposte
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Buonasera, ho recentemente aggiunto in collezione un Denario di Marco Emilio Scauro, lo desideravo perché credevo avesse attinenza con la Città di Scauri che è poco distante da dove vivo . La mia è una continua ricerca della storia dei luoghi legati alle mie origini che sono in parte Calabre e in parte Campano Laziali. Sono quindi affamato di conoscenza, di studio. È straordinaria la mole di cose che si possono imparare dallo studio di un piccolo tondello. La voglia di vederci chiaro di sapere di approfondire. E proprio spinto da questo desiderio che ho iniziato a fare delle ricerche sulla figura di Emilio Scauro e mi sono imbattuto in un pregevole studio su Cronaca Numismatica del 17 Dicembre 2020 a firma di Enrico Piras . La gioa e soddisfazione è indescrivibile, in un colpo solo ho avuto delle notizie su questa figura Storica e sulla moneta in mio possesso. Inoltre grazie sempre a questo articolo ho avuto la possibilità di vedere due esemplari della tipologia in mio possesso, ma con una conservazione notevole e che mi hanno fatto ben comprendere ciò che sulla mia moneta è per certi versi solo intuibile. Ecco cosa riporta l'articolo in questione. Costui era rampollo di un’importante famiglia romana: il padre naturale, suo omonimo, era stato princeps del Senato. Quanto a sua madre Cecilia Metella, dopo la morte del primo marito si era risposata niente meno che con Silla, del quale egli divenne pertanto figliastro. Con simili parenti alle spalle, era scontato che Scauro si desse alla politica, cosa che infatti avvenne: fra il 66 e il 62 circa lo troviamo agli ordini di Pompeo in Asia, provincia che si preoccupò di depredare rapacemente. Divenuto edile nel 58, nello stesso anno fece coniare a suo nome una moneta della Repubblica. Si tratta di un denario d’argento, molto noto fra gli appassionati di numismatica. Al dritto è raffigurato il re dei Nabatei Areta che, sconfitto dai Romani, aveva ottenuto la pace proprio da Scauro, e che per questo motivo è rappresentato in ginocchio di fianco a un dromedario, rivolto verso destra. La legenda sopra la figura è M. SCAVR. AED. CVR. (Marcus Scaurus aedilis curulis); nel campo, troviamo EX. S. C. (ex Senato consulto), mentre in esergo REX ARETAS. Al rovescio è raffigurato Giove in quadriga verso sinistra, con uno scorpione sotto i cavalli. La legenda recita P. HYPSAE. AED. CVR. (Publius Hypsaeus aedilis curulis), mentre in esergo e nel campo troviamo C. HYPSAE. COS. PREIVE. e CAPTV (Caius Hypsaeus consul; Preivernum captum). Publius Hypsaeus, collega di Scauro nel 58, aveva precedentemente esercitato un comando militare durante la campagna in Asia di Pompeo. Tale incarico era stato svolto nella Commagene, una regione della Siria di cui lo scorpione raffigurato sotto i cavalli era simbolo. Quanto a Caius Hypsaeus, era un antenato di Publius che, nel IV secolo, aveva conquistato la città di Priverno. Notevole anche il collegamento con Cicerone e la sua arringa in difesa di Scauro accusato di Concussione. Cicerone ci ha lasciato una testimonianza di grande valore storico, letterario e giuridico: ci è infatti pervenuta, purtroppo frammentaria, l’arringa che egli pronunciò in difesa del suo assistito, l’orazione Pro Scauro. In essa, Cicerone sfoggia tutta la sua formidabile eloquenza. Mi fermo qui, non è farina del mio sacco, ma ne faccio tesoro. A voi la facoltà di continuare, di arricchire lo studio, non necessariamente qui nella discussione, comunque mi congedo soddisfatto della mia piccola ricerca. Saluti Alberto5 punti
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Il confronto del Rovescio Lasky, con la moneta BM. L'eliminazione e l'aggiunta dei dettagli mette in luce l'artefizio del falsario di turno.4 punti
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Ciao a tutti, oggi posto per condividerlo con voi, un mio denario di Macrino mSPL con provenienza: Ex Numismatica Varesina, Ex Numismatica Moruzzi, Ex Numismatica Katane. Macrino 217-218 d.C. - Emissione 217d.C D/ IMP C M OPEL SEV MACRINVS AUG. - R/ PONTIF MAX TR P II COS P P. RIC 32, Cohen82. 3,77 gr. "NC"3 punti
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Gebhard Leberecht von Blücher, principe di Wahlstatt (Rostock, 16 dicembre 1742 – Krieblowitz, 12 settembre 1819) è stato un generale prussiano con il grado di feldmaresciallo. Arruolato nell'esercito prussiano, nella guerra della Quarta coalizione che terminò con la totale sconfitta della Prussia venne catturato con le sue truppe a Lubecca pochi giorni dopo la battaglia di Jena. Violentemente ostile alla Francia e a Napoleone, fu sempre fautore della guerra per liberare la nazione prussiana e vendicare la sconfitta. Nel 1813 prese il comando supremo dell'esercito prussiano che condusse con grande energia durante le alterne vicende della guerra della Sesta coalizione, prendendo parte con un ruolo importante alla battaglia di Lipsia e alla successiva invasione della Francia, fino a Parigi. Ebbe inoltre una funzione decisiva nella battaglia di Waterloo del 1815, intervenendo sul campo di battaglia nel momento culminante in aiuto dei britannici. Gebhard von Blücher, pur non mostrando grandi qualità di stratega, diede sempre prova di grande fierezza e tenacia, divenendo un eroe nazionale prussiano per la sua volontà combattiva e per il suo spirito patriottico. Dall’asta Varesi e8 questo gettone dedicato alle sue vittorie in Francia. Gettone. Opus Lauer D/ Busto in uniforme del Generale R/ La Vittoria con 2 corone nelle mani in prossimità di un trofeo d'armi e bandiere. Bramsen - Julius - Ae mm 24 SPL apollonia3 punti
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E' arrivata la risposta dalla Casa d'Aste..... Odisseo Thank you kindly for your email. The information has been forwarded to our Winterthur office, where the coin is currently located, for examination.3 punti
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Quando la zecca di Rome apre la sesta officina, e poi la settima, sotto Costanzo II, la lettera S della seconda officina cambia per non creare confusione con la lettera greca stigmaϛ della sesta officina. L’ordine P, S, T, Q, diventa P, B, T, Q, Є, ϛ, Z. Il RIC 222 della moneta di @fastrobert non si è visto finora per la seconda officina (R*B) ma esiste per la sesta (R*S). Potrebbe anche essere R*Є all’esergo, per la quinta officina.3 punti
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Ciao @Giov60. Ti ringrazio della fiducia, ho letto la discussione e sarei voluto intervenire, per fare un po di chiarezza. Poiché si tratta sempre di OPINIONI, e giusto che ognuno li esponga per quello che può, dando un contributo in base alle proprie conoscenze. Premesso che, spesso queste discussioni, tentano di finire a "caciara", ovvero a confusione, perdendo il fine della discussione. Studiosi come il Jenkins, che per Gela o Kamarina, hanno studiato le sequenze dei conii, e classificarli per come si deve. Sarebbe opportuno darci merito ......... La monetazione di Gela è sempre stata falsificata, specie i Didrammi Arcaici. l'amico @odisseo, ha evidenziato i tratti che da una Didramma genuina ( Jenkins 3 ), hanno "creato" una "variante ", ovvero un falso con dei dettagli aggiunti. Questa moneta dalla vendita Lasky- Lambert del 31 ott. 2022, ha una provenienza ex M&M del 1978; coll. Charles Gillet. Ma tuuto questo non gli dà la genuinità che gli manca. Come ha scritto qualcuno, i tempi campiano e oggi grazie a motori di ricerca, si possono cercare altre monete dello stesso conio e confrontarle. Cosi è.......... una gemella in una vendita J. Elsen del marzo 2008. Il confronto con il didramma Lasky- Lambert, ci conferma che e stata coniata, della stessa coppia di conii. Una attenta osservazione delle due monete, ci fa capire che hanno la stessa conservazione, e che ci fa supporre, che il conio, ha coniato per come è stata riprodotta dal prototipo. Prototipo, che è stato modificato con aggiunta ed eliminazione di alcuni dettagli.........al Dritto, è scomparso il piede sinistro, la lancia si e curvanta, il braccio sinistro si e striminzito, i piedi posteriori del cavallo anche essi si sono striminziti. Al Rovescio, è stata creata con l'aggiunta di perline,un ciuffo per niente armonioso, un occhio che non chiude verso la tempia, cosi e stato eliminato il colpo di bulino, che dalla punta dell'orecchio, si innalza nel piano. Poi il taglio del tronco del Dio fluviale, che sull'originale ha una definizione ingrossata. Diversamente il Didramma Jenkyns 3, grazie alle monete che si conoscono, si può anche seguire la consecutività di coniazione.3 punti
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Ciao a tutti, stasera scrivo per condividere una strepitosa figura di m*rda fatta dai grafici della Newton Compton che ha pubblicato l’ennesima edizione del libro di Vasari sulle vite eccellenti dei nostri tre amati e ben conosciuti personaggi 💸. Vabbè, mi fermo qua. Vi lascio ammirare la copertina e rabbrividire 🫣2 punti
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Hai fatto benissimo a cogliere l'occasione per chiamare in causa la sinistra e misteriosa Frau Blücher, governante al castello e detentrice dei segreti di Victor Von Frankenstein, il cui nome incute terrore persino ai cavalli. Sembra che la ragione per cui i cavalli nitriscono al nominare Frau Blucher sia legata al fatto che qualcuno aveva detto (erroneamente) a Brooks che blucher significava “colla” e i cavalli vecchi una volta venivano uccisi e usati per fare colla. apollonia2 punti
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Ciao @miza indica 1 paisa e questa ne indica due Immagine presa dal web, mi è capitata in ciotola ma non l'ho presa, da un po di tempo non colleziono più monete del mondo che vanno oltre il 1999. Curiosa serie dedicata ai segni con le mani2 punti
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Facendo una piccola ricerca ho rintracciato due stateri provenienti dalla coppia di conii n. 26 del Noe - la stessa che batte il rovescio dell'esemplare in oggetto - nel ripostiglio di Curinga 1916 (IGCH 1881) edito nel 2004 dalla Spagnoli (tav. IX, 90-91). E' molto interessante che tutti gli esemplari battuti da questo conio di martello postati finora presentino una "doppia battitura", visibile sia in corrispondenza del cervo che della figura maschile.2 punti
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Ciao... Stai ahimè toccando tasti difficili😅 Te lo posso assicurare come un fratello(o altro😅) : con queste cose non ci si arricchisce. L' uso del metal d. è vincolato in Italia da norme precise e molto severe,che per rispettarle,bisogna quasi esser un avvocato. Bisogna evitar tassativamente determinate zone(archeologiche,d' interesse paesaggistico ecc ecc) e nel raggio di km (si chilometri) dovuto( a seconda di.....). Per non parlare se trovi monete o oggetti di epoche antico/medioevali ecc ecc....insomma,c' è un oceano di leggi e stiamo andando off topic,ma ritengo qui sia necessario. L' errore di conio non ti fa svoltare la vita, non bisogna aspettarlo come il Messia,uno perchè non arriva mai,due perchè se dovesse arrivare,poi saremmo delusi del risultato tremendamente ridimensionato. Con questo non voglio dire che non mi piacciono gli errori di coniazione,anzi,possiedo anche testi/manuali su essi,perchè li seguo incuriosito,ma dò loro il grado di importanza a seconda cosa ho davanti. Ecco perchè non li voglio sminuire,ne voglio farteli "scadere", perchè io per primo seguo ciò. L' entusiasmo è una cosa, sognare in Italia con le dovute leggi è n' altra. Occhio😁2 punti
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La moneta è originale, ma la pesante usura fa pensare possa essere reduce da montatura, andrebbe visionato il contorno, che essendo ornato è facilmente identificabile negli eventuali punti di saldatura. Mi pare che i falsi cinesi siano sul modulo SCUDO, non sul mezzo... ma comunque facilmente (e fortunatamente) riconoscibili. Ciao, RCAMIL.2 punti
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Un'altro elemento è l'orecchio del Dio fluviale, alla punta, un colpo di bulino che lascia il segno in positivo sul piano della moneta. e che sul falso è stata eliminata.2 punti
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Non so come spiegare il silenzio degli utenti del forum (imbarazzato, depresso, indifferente?) simile a quello del thread di FAC, davanti alla dispersione sotto i nostri occhi di un ripostiglio che non sarà mai studiato (o con fatica e in modo molto incompleto nel futuro, com’è successo per il tesoro di Lava) presumibilmente trovato in un territorio dove le leggi sarebbero meno vincolanti. Se il transito di una moneta antica attraverso una prestigiosa casa d’aste dovrebbe bastare per garantire all’acquirente la sua provenienza lecita, come mai in questo caso non viene menzionata? Oppure se la provenienza non è verificabile, com’è ancora oggi possibile proporla in vendita? Leggo ogni tanto le numerosissime discussioni sulle specifiche difficoltà giuridiche italiane, con conseguenze a volte gravissimi per i collezionisti nell’acquisizione o la vendita, e condivido l’intransigenza che mostrate quando un utente non ha comprato la sua monetina, anche comune e malmessa, attraverso vie ufficiali, ma a cosa serve se per monete di altissimo valore storico e pecuniario si chiede così poco ai venditori internazionali patentati, offrendo l’opportunità di aggirare qualsiasi legge nazionale vigente? L’ipotesi, e ribadisco pur rimanendo un’ipotesi, che il medaglione spuntato dal nulla, probabilmente una delle prime coniazioni se non la prima della zecca di Aquileia nel 294 d.C, provenga dallo stesso ripostiglio subacqueo insieme ai dieci aurei (tutti databili dal 293 al 299, da zecche orientali tranne l’aureo di Diocleziano VIRTVS MILITVM coniato a Roma) verrebbe facilmente scartata con il minimo di spiegazione circa l’origine di questo eccezionale multiplo tetrarchico da parte della casa d’aste. E se non è d’obbligo, mi pare che la lotta pure molto impegnativa al livello nazionale contro i tombaroli e contrabbandieri di beni culturali sia una battaglia persa in partenza. Mi sarebbe molto piaciuto sentire qualche parere a tale riguardo.2 punti
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Questa sera Lotto 381 NAC 136/2022: Venezia. Francesco Loredan, 1752-1762 Osella anno IX/1760, AR 9,70 g. FRANC LAUREDANI PRINC MUNS A IX 1760 La torre dell’Orologio in Piazza San Marco. Rv. ARTIUM STUDIORUMQ MATER ET ALTRIX Venezia, seduta di fronte, con il leone di S. Marco accovacciato sotto di lei; attorno, simboli delle arti figurative. Sotto, nel giro, G A S (Girolamo Antonio Soranzo, massaro). Paolucci II 243. Rara e difficilmente reperibile in stato di conservazione eccezionale. Fondi speculari, Fdc. L’osella raffigura la Torre detta “dell’Orologio”, in piazza San Marco a Venezia, nella quale, nel 1757 venne installato il nuovo meccanismo realizzato dal maestro Ferracini. da: https://www.cronacanumismatica.com/onosella-che-segna-leternita-di-venezia/ Uno tra i monumenti più celebri di Venezia è la Torre dell’Orologio in Piazza san Marco. Breve storia di un simbolo L’edificio risale al 1496: venne costruito in stile rinascimentale da Giampaolo e Giancarlo Rinaldi di Reggio. La facciata è ornata da un imponente quadrante che indica l’ora, i quarti di luna e l’ingresso del sole nello zodiaco. Sopra l’orologio si vede il quadro dorato della Vergine; ai suoi piedi un compasso meccanico mette in moto i tre Re Magi. Quest figure, solamente in occasione delle ricorrenze religiose dell’Epifania e dell’Ascensione, appaiono da un’apertura sulla sinistra per passare cerimoniosamente davanti alla Madonna e poi sparire dietro un’altra porticina sulla destra. Sul frontone della Torre si vedono su una piccola piattaforma due statue di bronzo, dette “i Mori”, i quali, ognuno munito di martello, battono le ore sulla campana posta tra loro. Il meccanismo, considerato un’opera d’arte, venne distrutto da un fulmine nel 1750 e riparato dieci anni dopo dall’architetto Andrea Camerala, che ricevette come compenso la bella cifra di 8.500 ducati. Un’osella per l’Orologio La Torre dell’Orologio è divenuta anche soggetto di una osella (in oro e in argento) emessa dal doge Francesco Loredan nel 1760. La moneta ricorda proprio il restauro del meccanismo che aziona i due mori a battere le ore in cima alla Torre dell’Orologio, riprodotta al rovescio con intorno la legenda, FRANC LAVREDANI PRINC MVNS A IX *1760*. Al dritto Venezia, seduta in un vano su un palchetto, ornata di corno ducale e cappa dì ermellino, pone la sinistra sul capo di un leone giacente accanto. Più a sinistra il busto di un giovane con righello e compasso, a destra scaffaletto, paletta e pennello. Sui gradini squadra e cesello. Intorno ARTIVM STVDIORVMQ[ve] MATER ET ALTRIX(“Madre e tutrice delle arti e delle scienze”). Sotto, le lettere G A S (iniziali del massaro Girolamo Antonio Soranzo). Entrambe le versioni dell’osella “dell’Orologio” che segna l’eternità della Serenissima hanno diametro di 36 millimetri: quella in oro (di grande rarità) pesa 12,90 grammi, quella in argento 9,90 circa. Due versioni di un capolavoro della numismatica italiana del XVIII secolo, che tuttavia nascondono – dietro la raffinatezza dei soggetti e la qualità della coniazione – la fase di declino imboccata dalla Repubblica di Venezia. Saluti, Domenico Bassorilievi della campana dell'Orologio - Osella coniata sotto il Doge Francesco Loredan nel 1760. https://www.archiviodellacomunicazione.it/Sicap/Stampe/232545/?WEB=MuseiVe1 punto
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Buongiorno a tutti, nonostante non sia un collezionista di bizantine, mi sono innamorato di questo esemplare dal modulo molto largo, e a parer mio dalla bellissima patina bicolore( in genere diffido delle patine troppo uniformi che considero potenzialmente artefatte). L'esemplare appartiene a un amico che è disposto a cederlo/scambiarlo. Chiedo gentilmente pareri sulla moneta in questione, purtroppo non avendola in mano non ne conosco peso e diametro. So che non è una moneta particolarmente rara ma mi piace moltissimo!1 punto
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Ciao, la moneta è stata catalogata e valutata da Moruzzi come mSPL questo lascia presupporre che dopo averla vista con il microscopio ha giustamente ritenuto che avesse minimi segni di circolazione, altrimenti se avesse avuto totale assenza di segni di circolazione e fosse stata coniata con conio fresco, l'avrebbe probabilmente classificata come FDC (mint state). 😉1 punto
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Ma sì… In fondo Buonarroti o Merisi, sempre un Michelangelo è… (Mamma che figura 😱)1 punto
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Scusa, ma non ho potuto resistere, l'occasione era troppo ghiotta Ma, tornando seri, bel gettone, e ottima disamina petronius1 punto
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Salve. Mi meravigliavo per il fatto che nessuno aveva preso in considerazione il mio ultimo intervento. Sembrava essere passato del tutto inosservato, non meritevole nemmeno di una alzatina di coda. Eppure, davo il via ad un approfondimento degli interessanti spunti messi sul tavolo da Genny. Di fronte alla “F” travestita da “P” nella 1794 siamo tutti d’accordo che abbiamo a che fare con una “presunta” variante. Ma, ogni volta che ci imbattiamo in una variante che è costituita dalla sostituzione di una lettera con un’altra simile per assonanza e/o struttura, dobbiamo essere sempre propensi a bocciarla, dichiarandola “presunta “ ? Rischieremmo di buttar via, insieme all’acqua, anche il bambino! Secondo me, non si può generalizzare ed ogni singola variante va esaminata e verificata in base alle sue caratteristiche, alla storia cui fa riferimento, alla sua presenza su più conii o su millesimi diversi… Ecco perché avevo buttato in campo la richiesta di chiarimenti sulla 1787 con “D.C.” al posto di “D.G.”! Oggi ho letto gli interventi di Lorenzo e devo riconoscergli una conoscenza smisurata degli argomenti che va trattando, una notevole capacità di analisi e disintesi. Condivido in pieno quanto da lui esposto. Anzi, in base alle sue convincenti riflessioni, ho anche avuto modo di inquadrare e rivalutare la SIGILIAR che ho in collezione, da me ultimamente molto sottopesata. C’è poco da aggiungere a quanto da lui affermato! Unico contributo che posso portare è la mia assoluta convinzione che le armi mancanti o le aquile capovolte o anche il leone rappresentato senza la coda rivestono una grande importanza nel discorso delle manifestazioni di dissenso contro chi deteneva il potere. Quindi, varianti volute, molto interessanti, da inquadrare nella rappresentazione delle “armi diffamate”. Un caro saluto a tutti.1 punto
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Moneta veramente curiosa, chiede un passaggio... Qualcuno conosce il significato? Prima volta che la incontro. India, 1 Rupee 2009 zecca di Hyderabad1 punto
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Hans-Memling è l’autore del ritratto di un uomo con una moneta romana, tanto caro ai numismatici. CAPOLAVORI D’ARTE NEI SECOLI – L’uomo con la moneta romana, di Hans Memling. Museo Reale di Belle Arti, Anversa. http://meetingbenches.net/capolavori-darte-nei-secoli-luomo-la-moneta-romana-hans-memling-museo-reale-belle-arti-anversa/ apollonia1 punto
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A proposito di mezze piastre, ne approfitto per segnalare un'interessante variante, questa rara 60 grana 1796 senza le due aquile d'Aragona e Sicilia. Vi pongo alcuni quesiti in merito: secondo voi, questa é una variante degna di considerazione - o è una "dimenticanza" dell'incisore - e quindi, una "variante - non variante" e di poco conto"? Potrebbe avere un'interpretazione araldica come le varianti "aquile capovolte"? Potrebbe in qualche modo avere a che fare (per uno "strano parallelismo") con i 12 Tarì 1796 "senza aquile" e "senza armi" della Zecca di Palermo? Sui 12 Tarì vi sono aquile mancanti anche su alcuni conii degli anni successivi (1796-1804), ma perché proprio nel 1796, anche sul conio di questa mezza piastra di Napoli, viene sfregiato, sfrattato - "o messo in discussione" - lo stemma d'Aragona e Sicilia? L'ordine é forse partito da Napoli? Quale accadimento storico, quale loggia massonica, quale reale intrigo di corte? Un saluto, Lorenzo1 punto
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Buonasera a tutti, ciao Releo e grazie per questo spunto interessante... è vero che la variante 1787 "D.C. anziché D.G." è poco considerata... probabilmente per il fatto che non è una moneta rara... Si tratta di un unico conio al D/ abbinato ad almeno tre diversi conii al R/ - si possono quindi supporre diverse liberate... comunque, resta una variante interessante. Riguardo all'argomento trattato, concordo sul fatto che a volte, s'inciampi in delle varianti "inesistenti", come nel caso della mezza piastra 1794 pseudo INPANS... su alcuni cataloghi ci possono anche essere degli errori di valutazione... così come si può sbagliare, si può anche correggere. Allo stesso tempo, molte altre varianti conosciute da tempo, probabilmente, non sono state mai catalogate perché ritenute di poca importanza... e questo può essere anche comprensibile (per un catalogo generico), considerando le innumerevoli varianti per ogni tipo di moneta della zecca di Napoli... molte varianti sono state considerate "importanti", sono state "riconosciute" e pubblicate dai principali cataloghi. Altre varianti conosciute, quelle che ci aspetteremmo di trovare in uno studio specifico - di un determinato periodo - invece, sono state trattate come "varianti minori" - magari riportate con la dicitura a piè di pagina: "esistono altre varianti". Altre ancora, sono definite delle semplici "differenze di conio" o "errori dell'incisore" - queste ultime sono dovute al metodo artigianale di produzione dei conii. L'importanza di una variante è qualcosa di veramente aleatorio... non è affatto facile stabilire l'importanza (storica - artistica - sociale) di una variante rispetto ad un'altra - per poi dover stabilire anche un valore economico in relazione al grado di conservazione e di rarità della stessa - e rispetto al tipo di riferimento. Per fare un esempio, prendo in esame la piastra 1787 citata da Releo, variante "D.C. anziché D.G." secondo me, la sostituzione di una lettera - con una lettera molto simile - potrebbe anche considerarsi una "variante minore", per il fatto che si dovrebbe mettere in conto la possibilità di un "errore dell'incisore", per quanto io stesso, anche non avendo prove a riguardo, sono convinto che anche in questo caso si tratti di una variante voluta, ma non con l'intento di cambiare il significato della legenda, bensì per applicare un segno anticontraffazione, un modo per riconoscere quel conio come autentico (perché nessun falsario sostituirebbe una lettera della legenda). Viceversa, se analizziamo questa Piastra 1795 variante SIGILIAR questa Piastra a mio avviso, dovrebbe essere considerata come più che "importante" - direi "estremamente interessante" - per il semplice fatto che in questo caso, l'incisore abbia impresso un "punzone ad hoc", NON una G capovolta (a parte il fatto che nessuna G utilizzata all'epoca presenta questa caratteristica biforcazione), ma anche volendo, capovolgendo una G, la C risulterebbe specchiata, speculare, guarderebbe a sinistra. In questo caso invece, si tratta proprio di una C - una C biforcuta in alto... questa variante potrebbe raccontare una storia o potrebbe anche nascondere un simbolo massonico. La C biforcuta compare in alcune antiche incisioni, tra cui su alcuni monogrammi dell'Ottocento - dove spesso la lettera C "rappresenta" il Drago - oppure - "simboleggia" San Giorgio e il Drago... ma questa è un'altra storia.1 punto
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Direi che siamo intorno a MB+. La moneta è usurata ma in maniera omogenea e risulta ancora piuttosto gradevole. Considera comunque che è un pezzo comune e ti basta una trentina di euro in più per prendere un BB.1 punto
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Ehhh lo so.... Prendi me povero realista,che di quegli errori stratosferici non ne possiede uno🤣 A parte gli scherzi,la voglia di tutti sarebbe possedere una moneta speciale e rara(anche se ripeto,bisogna usare anche bene questa parola). Anche se per gli errori,non esiste la famigerata "moneta super speciale" (almeno per quanto riguarda il valore). Ricordo come errore(tra l' altro dicono artefatto di zecca) il centesimo mole antonelliana,ma qui,non si sfiorano neanche questi canoni. Concludendo,la mia pappardella di prima,non era riferita all' utente che ha esposto il quesito,bensí a chi li provoca online con pseudo annunci ecc... Perchè tra il voler una moneta speciale a crear disinformazione,vi è un oceano(quindi non si giustifica). Quando si scrivono notizie sui siti o si postano annunci nelle varie piattaforme,abbiamo il dovere morale(a volte si entra nel penale) di sapere cosa scrivere,nella maniera corretta. Esempi? Falsi di euro messi in vendita,spacciati come errori. O in alcuni siti,scrivevano che se hai la 10 lire spiga cosí e colá sei milionario! .....e mio suocero me li ha mandati sti articoli! Altri utenti potrebbero intasare le pagine del forum di esempi e le discussioni non mancano Ripeto,nullla contro l' utente che si è tolto il dubbio. A che servirebbe il forum? Spero mi sia spiegato meglio👍1 punto
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Eccoci, ho controllato su tutte le Sylloge ma il conio di dritto non compare. il rovescio è il NOE 26 = ANS 152 (gr.8,04). E tuttavia resta il fatto che dallo stile del "daimon" sembra uno degli ultimi incusi, barbarico e sgraziato. le ginocchia " a pallini", le proporzioni del corpo non sono da standard. Riguardo lo stile infatti, come rileva il Gorini, "...l'immagine è risolta ormai in forme espressive che di greco non hanno più nulla" Senza contare che la vista del metallo (non il conio) assomiglia molto a quello che il NOE indica P1 (Plated) = ANS 164. Plated coins are fairly frequent in the coinage of Caulonia,....The first piece is one of the rare, plated incusi. Comparison with genuine dies will be found rewarding, especially for the reverse where the failure to understand the incuse technique is most noticeable in the rim. The silver coating of the torso and left arm is wanting. Saluti1 punto
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Informiamo i nostri gentili Clienti che la presentazione della Collezione Numismatica 2023 presso la Sala Ciampi del Ministero dell’Economia e delle Finanze avrà luogo il 7 febbraio alle ore 15.00, anziché il 31 gennaio come precedentemente comunicato. Dalle ore 17.00 del 7 febbraio sarà possibile scoprire le monete della nuova Collezione sullo SHOP, sfogliare il catalogo 2023 e vedere il video di presentazione delle nuove emissioni. La vendita delle monete inizierà il giorno 8 febbraio alle ore 11.00. Con successivo invio forniremo i dettagli di inizio vendita della collezione. Questa è la comunicazione presente sul sito IPZS1 punto
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L'incrostazione nera in fondo alla veste del rovescio e la traccia a ore 10 sempre del rovescio sono assai simili alle incrostazioni nere delle monete ai post 25-26...1 punto
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Provo, anche come esercizio personale. - Se leggi CONSTAN...sarà Costanzo II in quanto lui spezza la legenda in COSTAN-TIVS (a differenza di Costante che spezza in CONSTA-NS); inoltre, il busto e' diademato di perle, cosa che esclude Costanzo Gallo (teoricamente possibile come legenda) che non ha il diadema essendo un cesare. - FEL TEMP REPARATIO falling horseman reaching (pare di vedere cappello frigio del cavaliere) - zecca di Cyzicus, anche io direi officina B; ho un dubbio se ci sia un dot prima di SMKB, ma propendo per il "no". - non mi pare di vedere lettere nei campi del dritto e del rovescio - il peso ci sta con un AE3 (ho il dubbio di una perdita di sostanza visibile al dritto e non al rovescio; forse e' dovuta allo scontornamento della foto) - magari tu, a moneta in mano, vedi altre cose - potrebbe, quindi, trattarsi, della RIC VIII 104 che e' descritta come uguale alla RIC VIII 110. Da Nummus Bible II: Buona serata da Stilicho1 punto
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Grazie a @odisseo per questa discussione e per i suoi attenti commenti. Se mi è concesso vorrei anch'io fare delle considerazioni: 1) come dice giustamente @Tinia Numismatica non si tratta di clone rispetto al falso Jenkins riprodotto al #2 (foto 5 e 6): i cloni per definizione sono identici e provengono da fusione (o pressofusione), questi ovviamente non lo sono 2) si tratta di un esemplare coniato, mi pare indubbio. Lo stesso Jenkins (#2 foto 3) dice che il falso da lui esaminato proveniva da "conii fusi derivati da un esemplare originale", non da fusione (o pressofusione). Pertanto potrebbe ben trattarsi di esemplare falso i cui conii non sono originali. 3) nella stessa nota al falso 1 (#2, foto 3) Jenkins esprime dei criteri di falsità che non possono essere applicati direttamente al presente esemplare (particolari impastati, segni di retrazione dell'argento, difformità delle ultime lettere, ...) in parte per la decentratura in parte perché non sembra. 4) L'esemplare Leu (ricordo che, a mia conoscenza, gli attuali "esperti Leu" non sono più quelli di un tempo e che la nuova ditta "Leu" ha acquistato il marchio per ragioni commerciali senza avere alcun expertise da spartire con la vecchia) è stato chiaramente pulito, verosimilmente tramite elettrolisi, con parziale difformità dall'originale (ad esempio la lancia nella foto 2 a bassa definizione del #2, sembrerebbe più dritta) 5) Il particolare più problematico da spiegare nell'esemplare Leu è la mancanza del piede sinistro. Se si trattasse di un originale si potrebbe invocare un "conio occluso" (per detriti che accidentalmente hanno riempito quella zona) ... Per quanto riguarda il giudizio mio personale, premetto quanto segue: A) come recita una frase attribuita a Roberto Russo "non vi sono monete autentiche o non autentiche, solo monete che si vendono o non si vendono" B) "Mentre possiamo avere la certezza assoluta che una moneta sia falsa (per esempio essendo presenti durante la sua fabbricazione), non potremmo mai avere la totale sicurezza che un determinato pezzo sia autentico. (...) Se volessimo occuparci della numismatica antica, mi sembrerebbe giusto accettare quanto detto come una delle regole del gioco ed iniziare a parlare di probabilità al momento dell’autenticazione di una moneta. Il problema nasce nel momento in cui si cerca di quantificare questa probabilità con lo scopo di renderla più comprensibile (...) il GCA (Grado di Certezza sull’Autenticità ...)" ( in Carlos Fabrega "E' falso il mio denario?" pg 203) C) sarebbe interessante conoscere l'opinione di @gionnysicily che di falsi magnogreci se ne intende (si veda ad esempio l'interessante discussione passata sul tetra di Leontini) Personalmente: non acquisterei mai questa moneta anche se ne avessi desiderio e disponibilità perchè potrebbe essere un falso con una probabilità ben superiore al 50%. Sappiamo che i giudizi esperti sono spesso discordanti e trovare per le monete classiche uniformità di vedute è (spesso) un'utopia ... e ben più quelli derivati da una semplice foto!1 punto
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In merito alla provenienza, un’ipotesi, solo un’ipotesi: Uno strano post sul forum FAC, aprile 2022, da un’utente finora sconosciuto, che riporta di aver scoperto a Gaza un ripostiglio di aurei della tetrarchia. Ayad S chiede aiuto, (per l’identificazione, per la vendita, non si sa esattamente). Aggiunge soltanto che per le monete antiche, a Gaza, non ci sono leggi… https://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=127951.msg769426#msg769426 Tutti questi aurei di Antiochia, Alessandria, Nicomedia, Carthago e Roma vengono ritrovati in due vendite della CNG, quella del 06 ottobre 2022, e poi all’asta Triton XXVI del 10/11 gennaio scorso. Ovviamente senza provenienza. https://www.cngcoins.com/Lots.aspx?AUCTION_ID=102&CATEGORY_ID=17&PAGE_NUM=20&PAGE=8 Ne metto altri due, ma i dieci aurei vengono ritrovati sulle due vendite CNG. Allora si può chiedere se questo straordinario unicum, capolavoro della zecca di Aquileia, il clou dell’asta Triton e uscito dal nulla, non fa parte anche lui dello stesso tesoro di Gaza.1 punto
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Ciao @skubydu. Ammiro la tua posizione, nel cercare di capire il perché una moneta antica e genuina o no. Ad oggi, nessun metodo affidabile, che attesti la moneta la sua genuinità. Anche se la tecnologia è molto avanzata, il 100% e ancora una chimera. Pertanto il primo che espone qualche dubbio su una moneta, il 100% non esiste più. Qui entrano in campo esperti che per grandi esperienze, possono determinare la genuinità della moneta, fino a prova contraria. Prova contraria che sia più che convincente e documentabile. Nel merito del perlinato, basta osservare altre monete dello stesso periodo, per capire che l'espansione del metallo battuto tra due conii, danno risultati ingredibili, ma naturali. Vedi foto. Con "A" le perline sono regolari Con "B" le perline tendono ad espandersi Con "C" le perline si deformano, dando aspetti differenti, sempre per l'effetto espansivo. Effetto espansivo sul dritto (incudine) e dovuto al colpo ricevuto dal conio di martello: Perpenticolarita, forza espressa al martello, durezza del tondello, eventuali scivolamenti del conio,ed altro. l'esecuzione della coniatura a martello , raramente può dare le stesse espansioni del metallo. Questo dettaglio, può essere ripetuto solo da una clonazione a fusione.1 punto
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