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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/02/23 in Risposte

  1. Scusate, ero via e vedo solo ora questa discussione. Concordo in pieno con tutti quelli che mi hanno preceduto. Gli esemplari "buoni" sono altri:
    4 punti
  2. Ciao Confermo che sono stati inviati diversi di questi messaggi spam. L’utente in questione è già stato bannato. Ho avvertito gli admin @Reficul e @incuso che sicuramente sapranno cosa fare un caro saluto, Fabrizio
    3 punti
  3. Ho ricevuto altre foto dell’asta Palombo che tolgono ogni dubbio sul fatto che il sesterzio Tkalec- Palombo è lo stesso del sesterzio New York Sale. Ma non so se posso postarle. Comunque il confronto con un sesterzio dagli stessi coni (Naville Numismatics) mostra cosa è irrimediabilmente sparito nella completa reincisione. Ho scelto la foto di New York Sale, è quella più somigliante alle nuove foto di Palombo. Il ritratto in particolare, stupendo nella sua espressività sull’esemplare anche usato Naville, è diventato una caricatura.
    3 punti
  4. Segnalo l'uscita del n. 391 di Panorama Numismatico. Questo è l'indice: Gianni Graziosi, Immagini femminili sulla cartamoneta, I parte – p. Roberto Diegi, La monetazione di tipo greco in Sicilia, 4, Leontini e le sue monete – p. 11 Alberto Castellotti, Un imperatore a “marcia indietro”– p. 17 Vladimiro Pirani, Zecca di Ancona: i bolognini – p. 21 Giuseppe Carucci, Gli emisferi di Magdeburgo – p. 41 Alberto Mosca e Artur Zub, Il tricolore ai piedi del leone – p. 45 Giuseppe Carucci, I soldi del calcio – p. 51 Notizie dal mondo numismatico – p. 55 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63
    2 punti
  5. Buongiorno a tutti, spero innanzitutto di essere nella sezione giusta (primo messaggio…). Volevo chiedere a voi esperti un parere su questa moneta da 2 euro con evidente errore di conio mai circolato. È comune? Può avere un interesse collezionistico? Grazie a chi vorrà dare il suo parere.
    2 punti
  6. Ciao, oggi condivido un denario dell'Augusta Giulia Domna (193-211 d. C) moglie dell'imperatore Settimio Severo recante sul rovescio la personificazione della Pietà (Pietas), denario molto comune coniato a Roma nel 200 d. C. circa. La Pietà era per i romani la fautrice dei buoni rapporti e quindi dell'armonia e del quieto vivere tra le persone. In questo caso è rappresentata stante con contenitore di incenso( Acerra o Turalis) in braccio a sinistra mentre sparge con la mano destra grani dello stesso su un altare sacrificale. Una Pietas Augusti questa rivolta più a tutta la famiglia imperiale, oltre che al popolo, che però non servì a molto visti come finirono i rapporti tra i suoi due figli Caracalla e Geta, dopo la morte del padre. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero ai tempi dell'Augusta 🙂), ben centrato, con bel ritratto, buon modulo e metallo ed ha circolato abbastanza svolgendo la sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 20 mm 3,64 g RIC 572
    2 punti
  7. Ciao a tutti per condividerlo con voi posto un Dupondio patina Tevere proveniente dall'Asta Thesaurus, Auction 17, Lot. 77. DUPONDIO AUGUSTO (27 a.C -14 d.C.) M. Sanquinius - 12,3 gr. D/Entro due rami di quercia AVGVSTVS - TRIBVNIC - POTEST R/Nel campo le lettere S C in legenda: M SANQVINIVS Q F III VIR A A A F F
    2 punti
  8. Sono due utenti (con ogni probabilità soltanto uno, con due account) haver33 e Rani02, che come detto sono già stati eliminati, speriamo sia finita. petronius
    2 punti
  9. guarda... praticamente lo stato/la banca centrale non hanno mai emesso dei Notgeld/Aushilfsschein/Gutschein, anzi, sono stati loro ad aver invitato industria, città e comuni a produrre questi biglietti semi-ufficiali. Qui addirittura un Aushilfsschein di una caffetteria di Sylt, un'isola del nord Qui un'altro di una cittadina praticamente attaccata ad Amburgo, che durante gli anni bui è poi stata "annessa". Interessante il biglietto di una città anche questa vicina ad Amburgo (Pinneberg) dove viene riportata sia la denominazione "Notgeld" che "Aushilfsschein" Vediamo dove andiamo poi a finire! Alla prossima, Njk
    2 punti
  10. Anche questo passaggio non mi è chiaro,ma probabilmente è un mio limite... Riscontri certi per molte varianti non li avremo mai,ma in alcuni casi anche un'ipotesi concreta potrebbe anche essere presa in considerazione... Se poi basta così poco per "chiudere bottega"allora vuol dire che non abbiamo abbastanza interesse e aspettiamo sempre che la risposta ci venga data da qualcun'altro,e quasi sempre non saremo d'accordo con quella risposta... L'ipotesi di LOBU riguardo alla C biforcuta è di sicuro molto interessante e non nascondo che mi ha stuzzicato ma rimane pur sempre un'ipotesi... Per quanto riguarda i cataloghi è da considerare che sono per l'appunto cataloghi e non testi specifici o scientifici,sono utili per una catalogazione di massima e di "stampo"commerciale,quindi ci sta che riportano tutto quello che ha interesse collezionistico, indipendentemente che sia una variante degna di nota o una ciofeca,sta poi al collezionista decidere, secondo il suo pensiero se quella determinata variante può essere interessante o meno...
    2 punti
  11. Ciao a tutti, ciao @nikita_! Tanto per fare i precisini qui si tratta di un'altra categoria di denaro sostitutivo: ci sono i Notgeld cioè il denaro di emergenza; ci sono i Gutschein cioè i buoni; e poi - chissà perchè - ad Amburgo e dintorni sono state stampate le Aushilfsschein che con una traduzione (forse un po' approssimativa, ma rende il concetto) potrei chiamare biglietti ausiliari. Adesso devo andare, ché se non capisco perchè al Nord li hanno chiamati così non dormo... Servus, Njk
    2 punti
  12. Ciao, una mia considerazione per quanto riguarda la moneta della discussione ed ovviamente alle altre centinaia palesemente rifatte e stravolte (che per me valgono meno di tante belle repliche moderne che si vendono a poche decine di euro, parere sottolineo personale) che vengono acquistate in tante aste ogni anno. Ho usato acquistate e non vendute non a caso. Infatti non sono d'accordo con chi impunta la colpa di tutto questo principalmente a chi propone tali monete ma anzi penso che invece la colpa sia principalmente di chi le acquista e cioè noi che le raccogliamo o collezioniamo. Siamo sempre alla ricerca dell'esemplare migliore, più bello, più intonso dimenticandoci forse che sono monete che hanno più di duemila anni, in metallo povero quindi facilmente compromesso dalla giacitura nei luoghi di ritrovamento, e spesso usurate dalla circolazione. Noto con dispiacere che quando qualcuno chiede pareri sull'acquisto di un sesterzio il 99% di chi risponde lo rimanda a cercare un esemplare migliore, di attendere... Che cosa? Forse un esemplare 'pataccato' che appare più bello? Siccome al peggio non c'è mai fine tira e ritira si arriva alla moneta della discussione, proposta in vendita ma soprattutto acquistata (da noi!!!) ed è questa la cosa piu grave. Siamo noi che acquistiamo che incrementiamo tale pratica. Quindi... Si vende perché c'è chi acquista questi obbrobi... Percui non si fa altro che attaccare l'asino (cioè noi) dove vuole il padrone. Se andassero invendute forse qualcosa cambierebbe, o no? Ma tant'è.... 🙂 ANTONIO
    2 punti
  13. Un vecchio (e bravo) numismatico mi ripeteva sempre: ''Guarda la moneta e non ascoltare le storie.'' Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  14. E allora dovrò copiarti, visto che quasi condividiamo le origini di Latium Adiectum e gli intenti di costruire collezioni "geolocalizzate ". 😉
    2 punti
  15. Ma forse vale la pena interrogarsi sui vincoli che pesano effettivamente sulle grandi case d’aste, per sapere se, in generale, comprando da loro monete antiche, possiamo realmente fidarci della loro origine non fraudolenta, o se, con coscienza pulita, prendiamo il rischio di alimentare il saccheggio di beni culturali di paesi sottomessi a situazioni geopolitiche caotiche, o semplicemente privi di mezzi di far applicare le leggi esistenti? E sul perché tale passaggio da una rinomata casa d’aste costituisce ancora, in linea di principio, un certificato di rispettabilità e un passaporto valido per le successive vendite.
    2 punti
  16. De Grege Epicuri. Direi una splendida collezione: anni fa mi ci sarei buttato a pesce. Pero' anni fa le imitative si compravano per poco; ora, vedrete che prezzi faranno!
    2 punti
  17. Ciao, capita spesso di vedere qualcosa di simile, è quel che rimane di un timbro rettangolare di una banca, l'altra porzione è rimasta impressa sulla fascetta. MB .... è rimasta stampigliata la conservazione?
    2 punti
  18. Ciao a Tutti, finalmente trovo un attimo di tempo per pubblicare questa nuova discussione a beneficio di appassionati e cultori. Sfogliando e leggendo il nuovo listino LEU (FPL 1 di gennaio) non ho potuto fare a meno di notare che al lotto n.37 viene messa in vendita una didramma di GELA che già da una prima occhiata mi ha destato forti perplessità: https://leunumismatik.com/en/fpllot/43/37 Ed infatti dopo una verifica anche con il Corpus redatto da Jenkins nel 1970 "The coinage of Gela", risulta essere censita tra le primissime falsificazioni realizzate all'indomani del famoso tesoro del 1956 trovato da alcuni operai intenti a lavorare allo Scalo della Stazione Ferroviaria (IGCH 2066). La moneta è stata acquistata da LEU all'ultima Lansky-Lambert auction ed è proveniente dalla famosa collezione Gillet: https://www.biddr.com/auctions/lansky/browse?a=2971&l=3350746 Ho ricostruito info e foto e tutto torna anche con la descrizione del falso (altro clone gemello) descritto da Jenkins (autore e studioso formidabile!!!!!). Da una semplice comparazione con altri esemplari indubbiamente genuini ed originali citati da Jenkins si possono apprezzare le evidenti discrepanze. Vedete i post successivi. Saluti Odisseo
    1 punto
  19. Ciao a tutti, questa sera vi parlo di una moneta che qui sul forum non è mai stata presentata. Come da titolo, si tratta del testone di Paolo V per Ferrara. Paolo V (1605-1621), Ferrara, Testone. Munt 211, CNI 112, MIR 1605/1. D/: Busto a destra con camauro e mozzetta. . PAVLVS . V . BURGH . PONT. MAX +. In basso nel giro in fuori: ++1619+ R/: Il Santo con elmo non piumato, in armatura a cavallo galoppante a destra, in atto di trafiggere con la lancia nelle fauci il drago in piedi a destra, retrospicente. . S . GEORGIVS . FER - RARIAE . PROTECT All'esergo, due armette ovali: a sinistra quella del cardinal legato Giacomo Serra, sormontata da cappello; a destra, quella della città di Ferrara, sormontata da corona. Nel mezzo +. T/: liscio. Peso 9.56 g Al rovescio, è protagonista San Giorgio, patrono di Ferrara. È rappresentato secondo i caratteri tipici della sua iconografia, in armatura a cavallo, intento ad uccidere il drago. La leggenda narra che Giorgio fosse un nobile cavaliere errante, originario della Cappadocia (nell’attuale Turchia), di fede cristiana. Apostolo su un bianco cavallo, giunse un giorno nel regno di Silene, in Cirenaica, che era funestato dalla presenza di un terribile drago, la cui forza distruttrice poteva essere contenuta solo da sacrifici umani. Fu proprio il “soldato di Cristo” a salvare dalle fauci del mostro la figlia del re, e come ricompensa non volle né onori né denari, ma che tutto il popolo si convertisse ricevendo il battesimo. La rappresentazione di san Giorgio che combatte con il drago è in assoluto una delle più diffuse nell’arte cristiana, in epoca medievale ma ancora nei tempi moderni, in Occidente come in Oriente (dove il cavaliere è annoverato fra i megalomartyroi, cioè i santi per eccellenza della tradizione ortodossa). Numerosissime sono le varie rappresentazioni di San Giorgio e il drago nella storia dell'arte. Ve ne allego due, celeberrime, quella di Paolo Uccello e di Raffaello. Nella provincia di Ferrara il culto è particolarmente diffuso poiché spesso, nella credenza popolare dell'Alto Medioevo, il Po e altri corsi minori venivano considerati la tana di un drago, che san Giorgio avrebbe ucciso salvando gli abitanti. In realtà il drago è stato identificato come metafora della pericolosità delle piene del fiume, che rischiavano di distruggere Ferrara e gli altri centri della zona. A Ferrara le due chiese principali gli sono dedicate. Sempre a Ferrara, gli è dedicato il palio, nel quale il premio è appunto il drappo del "santo Zorzo" (san Giorgio nel locale dialetto). Sempre al rovescio della moneta è presente lo stemma della città di Ferrara, che è costituito da uno scudo perale diviso orizzontalmente a metà, con la parte superiore di color nero e la parte inferiore di color argento. Lo scudo è timbrato da una corona ducale, ricordo del periodo ducale della città. Da un punto di vista numismatico, si tratta di una moneta ritenuta rara, che compare abbastanza di frequente sul mercato. Dei due anni di coniazione (1619 e 1620), il 1619 è sicuramente più raro, in base ai passaggi che ho registrato sul mercato, nonostante il MIR assegni R al 1619 e RR al 1620. Nella grande maggioranza dei casi però la conservazione non va mai oltre il BB ed in genere si tratta di un conio che presenta spesso debolezze, salti e ribattiture. Questo esemplare, sicuramente superiore alla media, appare scevro dai difetti maggiori e si presenta ben impresso e corredato da una gradevole patina. Il significato dei segni "croce", "rosetta" e "stella" che compaiono nei testoni (e nei giuli) è di difficile interpretazione. Non si tratta di segni di zecca in quanto si accompagnano spesso alle iniziali F.R degli zecchieri Franchini e Rivaroli; è più probabile che siano segni di differenziazione delle varie emissioni. Michele
    1 punto
  20. La notizia, di carattere prettamente archeologico ha a che fare strettamente con la numismatica visto che il "porto perduto esagonale" è immortalato con vista a volo d'uccello su un meraviglioso sesterzio dell'imperatore Traiano, un esemplare del quale (non uello riprodotto qui sotto) è stato al centro di un'iniziativa del Comune di Fiumicino per acquistarlo da un'asta svizzera nel 2017. Un tesoro di Roma antica si "svela" per la prima volta: a Fiumicino l'imponente bacino esagonale imperiale, oltre 357 metri per lato ed una superficie di circa 32 ettari, nel complesso portuale di Claudio e Traiano, è, infatti, sotto "la lente" di indagini archeologiche, con l'impiego anche di nuove tecnologie. Le prime attività sono iniziate nel febbraio 2021 e le ultime nei giorni scorsi: rientrano nel servizio Tutela del Patrimonio Culturale subacqueo del Parco archeologico di Ostia antica, sotto il coordinamento del direttore del Parco archeologico, Alessandro d'Alessio, e della responsabile del servizio Tutela Patrimonio Culturale subacqueo, la funzionaria archeologa subacquea Alessandra Ghelli. Obiettivo: acquisire i dati relativi alle caratteristiche costruttive del bacino portuale, alla sua frequentazione e fruizione, con la documentazione e il recupero di qualsiasi testimonianza utile alla ricostruzione delle varie fasi di vita, in senso sincronico e diacronico, di quello che è stato il porto marittimo più importante dell'antichità. Le prime attività di indagine, effettuate in immersione, con il supporto tecnico operativo del Nucleo carabinieri subacquei di Roma e dei carabinieri Nucleo Tpc di Roma, hanno permesso di recuperare alcuni frammenti ceramici pertinenti a contenitori da trasporto (puntali e colli d'anfora, anse) e materiali edilizi (laterizi e tegole). Ora una nuova fase di ricerca per il bacino inglobato all'interno di una proprietà privata e gestito dalla Fondazione Portus Onlus, che ne garantisce la fruibilità dal 1993: "La visibilità all'interno del bacino esagonale, per la qualità delle acque e le caratteristiche del sedimento che ne ricopre i fondali, è quasi nulla. Nuovo impulso alle attività è fornito dall'impiego di nuove tecnologie, ricorrendo alle strumentazioni per la geofisica marina applicate ai beni culturali, come quelle messe a disposizione dalla Codevintec Italiana Srl nella recente campagna di indagine condotta tra il 16 e il 18 gennaio scorsi", spiega Ghelli. Tra il 100 e il 112 d.C., l'imperatore Traiano ideò il nuovo progetto che prevedeva l'escavazione di un grande bacino esagonale, interno rispetto al porto di Claudio, per implementare il Porto di Roma e, allo stesso tempo, risolvere i numerosi problemi, primo fra tutti l'insabbiamento, cui era soggetto il "portus Augusti Ostiensis", ovvero il primo impianto portuale fatto costruire, 2 km a nord della foce del Tevere, dall'imperatore Claudio e completato da Nerone. L'imponente complesso portuale imperiale doveva assolvere al crescente fabbisogno di approvvigionamento di materie prime, ma non solo, dell'Urbe in relazione al progressivo incremento demografico. Punto cardine del complesso portuale traianeo fu, quindi, la costruzione di un bacino interno rispetto al porto di Claudio; la pianta esagonale ne agevolava le operazioni di attracco della navi onerarie e quelle di scarico e carico delle merci. Un sistema di vie d'acqua artificiali, fossae, assicurava la comunicazione diretta con il mare e con il Tevere. A quest'ultimo, in particolare, era collegato tramite una via d'acqua trasversale che si immetteva, in un canale, già presente nel primo impianto di Claudio, che costituiva il collegamento diretto con il Tevere, la Fossa Traiana (odierno canale di Fiumicino). Negli anni Venti del secolo scorso, l'esagono traianeo fu oggetto di un imponente intervento di bonifica che liberò il porto di Traiano dall'oblio che per lunghi secoli lo avevano relegato a poco più di uno stagno melmoso e malsano. Notizia in: https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/lazio/2023/01/20/archeologia-hi-tech-il-porto-esagonale-di-traiano-si-svela_169e4e4c-0341-4c86-ad35-8e844efcb004.html Dell'iniziativa per l'acquisto del sesterzio se n'è parlato qui: https://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/fiumicino_una_colletta_per_salvare_il_sesterzio_di_traiano-3300893.html?refresh_ce
    1 punto
  21. La prossima e-sale 106 di Roma Numismatics propone una piccola collezione di monete "barbariche" o imitative di Gallieno e degli imperatori delle gallie. https://romanumismatics.us1.list-manage.com/track/click?u=bd4117df40059e6ea3c43af3b&id=c4821007fd&e=9b5e2b8c38 e qui: https://www.romanumismatics.com/e-sale-106/2023-02-16?catId=&cat_id=4&closedLots=0&currency=10&excl_keyword=&exclude_keyword=&gridtype=listview&high_estimate=7500&ipp=10&keyword=&list_type=list_view&load_till_page=1&lots_per_page=100&low_estimate=5&page_no=1&search_lot_no=&search_type=&sort_by=lot_number&view=bidders
    1 punto
  22. Alla prossima: https://www.commissariatodips.it/segnalazioni/segnala-online/index.html Altro ricevuto.
    1 punto
  23. Grazie @petronius arbiter, ora i messaggi non sono più presenti nell’area riservata. Grazie.
    1 punto
  24. Ho provveduto a unire le due discussioni aperte in Supporto tecnico e Agorà in una soltanto, che ho lasciato in Supporto tecnico. Ho poi preso un provvedimento ancora più drastico nei confronti dei tre spammer, segnalandoli appunto come tali. Ciò dovrebbe aver causato la cancellazione di tutti i loro messaggi (potete per cortesia confermarlo?) e, finalmente, l'impossibilità di inviarne altri. Certo, non possiamo impedire che si registrino di nuovo e riprendano, continuate a segnalarlo, qui o usando il tasto "Segnala", nel caso dovesse succedere. Grazie petronius
    1 punto
  25. Condivido questo esemplare di tessera mercantile non individuato nella bibliografia a disposizione, in primis il Banti che descrive, per il solo D/, tre esemplari (che riporto) simili. Saluti. Domenico
    1 punto
  26. Ho pensato chiedesse quali case d'asta ci sono a SM e altrove. Quelle citate , una italiana (Bolaf, se ben ricordo si trattava di Pegasi Corinzi)) e una tedesca Helios. L'altra tedesca non la ricordo. Qualcuno ha accennato a una di Munchen, che pare sia sotto la lente delle italiche F dell'ord.
    1 punto
  27. Ho un debole per i ritratti di Giulia Domna freddi, duri e un po’ arcigni, ma anche quelli più raddolciti come quello che hai appena comprato mi piacciono molto! Ottimo acquisto 👍🏻 (seconda e quinta moneta sono le mie preferite!)
    1 punto
  28. Da LE TESSERE MERCANTILI ITALIANE - COMUNE DI MILANO 1999 a cura di FRANCA MARIA VANNI
    1 punto
  29. D/ Ritratto di LOUIS DE WOLF 1959 - Firma LE/PLAE R/ Immagine di un lupo all’interno di una cornice circolare ondulata circondata da scritte all’interno e all’esterno. Medaglia di bronzo placcata argento (72,0 g; 50 mm): autore Charles Leplae; Belgio - Regno; provenienza asta Elsen 153. apollonia
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  30. A mio parere, potrebbe essere una "doppia battitura", vedi qui https://www.erroridiconiazione.com/b-3-battitura-doppia-o-multipla/ però, nonostante questo, la moneta ha ampiamente circolato....
    1 punto
  31. Complimenti bellissime anche queste, ho un debole per le monete di Giulia Domna.
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  32. No, non penso che la situazione possa cambiare. Perché il mercato offre anche questo. sicuramente i collezionisti hanno le loro colpe, ma ricordiamoci che spesso, chi acquista, lo fa andando in totale fiducia in chi vende. se chi vende non riporta gli interventi subiti da una moneta, chi sbaglia?? E di questo ne abbiamo sempre discusso. poi certo, se uno sa ciò che compra e come lo compra , non può lamentarsi …. Cerchiamo di non scaricare anche questa responsabilità… anche perché allora cosa rimane a chi vende? ( forse garantire la sola autenticità??? Ed anche su questo ne abbiamo viste delle belle …. )
    1 punto
  33. 1099 € 999 pezzi 50 € 599 999 pezzi 20 € quanto costa una t shirt Armani?
    1 punto
  34. Buon pomeriggio. Lasciala in un vassoio senza nessuna capsula, il tempo formerà una patina che parzialmente camufferà i segni.
    1 punto
  35. Ciao, appunto. Quelle intonse, almeno per le monete in bronzo, sono rarissime, quindi tutte le altre chi più chi meno, chi meglio e chi peggio sono tutte manomesse... ANTONIO
    1 punto
  36. Guarda che siamo perfettamente d'accordo. Io ero intervenuto solo sul tuo ''Stupisce...'' per dire che non bisognasse stupirsi. Tutto qui. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  37. ricordatevi di proteggere l'ambiente contro l'umidita usando delle bustine di silica gel
    1 punto
  38. Buongiorno,si,se ricordo bene è di un'altro utente del forum, quindi dovrebbero essere due esemplari...
    1 punto
  39. Ciao Demonetis, un altro esemplare è in collezione di un utente del Forum, lo condivise tempo fa.
    1 punto
  40. Non si percepiscono chiaramente i dettagli e di conseguenza è impossibile esprimere un giudizio complessivo. Comunque la lucidatura, che è l’unico elemento che sembra trasparire, ne riduce il valore in modo sensibile.
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  41. @ghezzi60buona sera, per "patina" trattandosi di oro intendo il velo opaco che anche l'oro dovrebbe avere dopo secoli trascorsi tanto all'aria aperta quanto sottoterra . Non ero convinto del fatto che l'esemplare proveniente dell'asta Naville avesse in origine il segno perché ingannato dalle ombre della ribattitura che avevo intravisto, ombre che non sono di una ribattitura perché in realtà sono rovesciate rispetto a come le avevo percepite e accostando le immagini delle due monete (Naville e Varesi) si riesce ad intuire che il segno potrebbe esserci ma è evanescente, o abraso o male impresso a causa di una differenza di spessore in quel punto, segue il raffronto con moneta Varesi a sinistra con parte del segno che potrebbe combaciare con le tracce sulla moneta di destra asta Naville, ho fatto passare la linea di separazione delle due immagini proprio a metà del segno per rendere più visibile la compatibilità, saluti Giovanni.
    1 punto
  42. Ave! Piacciono molto anche a me, soprattutto quelle dei due Tetrico. Peccato che come dice il buon @gpittini temo che la valutazione di "soli" 50 € cad. sia un eufemismo. 😞 Ave! Quintus
    1 punto
  43. Salve a tutti! Oggi breve giretto al mercatino che viene sempre fatto il mercoledì nella mia città. Nulla di che in realtà di solito nessuno ha monete oltretutto... Oggi è stata una piacevole sorpresa con due monetine a 50 centesimi l'una. Certo con gli ultimi post vi ho "abituato bene"😄 oggi ho trovato queste due umili monetine, una già l'avevo ma in conservazione peggiore e poi la Palestina la prendo sempre quando capita e finora mi è capitata appunto solo una volta. L'altra un po' meno soddisfacente ma mi mancava, una moneta che mi è sempre piaciuta ma forse sono stato un po' affrettato a prenderla visto quanto è comune e sicuramente mi ricapiterà in condizioni migliori... Palestina, mandato britannico 1946 (una delle ultimissime coniazioni) Egitto, 10 milliemes 1943
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  44. Salve. Di questo argomento si è già discusso nel topic : “Ferdinando IV piastra 120 grana 1795” del 22 novembre 2011. Gli interessati possono facilmente consultarlo su questo forum. Anche Francesco si era impegnato a far eliminare questa variante dal catalogo Gigante del2013, ma, a quanto pare , è ancora presente nel catalogo del 2023. In quel topic ci sono le foto della 1795 con la variante in discussione. Da una prima osservazione molto veloce mi sembra di rilevare che, almeno una, è di diverso conio rispetto alla mia. MI riservo di approfondire la faccenda con calma e di pubblicare, eventualmente, le foto da me messe a confronto superficialmente poco fa. Può darsi mi sia sbagliato, non ci sarebbe da meravigliarsi. Piuttosto, quello che più mi preoccupa, è che venga sempre messo in campo la fuoriuscita di metallo, l’escrescenza, il mal funzionamento del conio e roba simile. Io non metto in dubbio che in questo caso realmente c’entri il conio. Ma sta di fatto che, molto spesso, quando non riusciamo a spiegarci una determinata evidenza, troviamo comodo e facile coprirci con la foglia di fico che abbiamo individuato nel conio. Troppo spesso ed in tante circostanze diverse ho sempre sentito addossare le colpe al conio…È sempre lui che si diverte a combinare marachelle…! La variante SIGILIAR è dovuta al conio? Ma come si fa ad esserne certi? Può darsi sia dovuta al conio, ma può anche essere che non sia dovuta al conio! Bisogna approfondire la questione prima di prendere delle posizioni, bisogna essere certi di quello che si dice, altrimenti creiamo solo un grande caos e grande disorientamento nei collezionisti. Scusate per lo sfogo, ma troppe volte ho sentito addossare le colpe al conio, che mi sembra comportarsi come un missile intelligente. O crediamo nelle varianti, nella segnatura delle monete e cerchiamo di capire oppure certifichiamo che non sappiamo nulla, che tutto quello che andiamo rilevando e scrivendo sui cataloghi è solo aria fritta. È solo perdita di tempo.Per cui conviene tenersi fuori dal manicomio imperante nel collezionismo numismatico. Altro che storie!
    1 punto
  45. Buonasera a tutti, spero di fare cosa gradita nel condividere il mio esemplare di Mezza Piastra 1794. Immagini per intero per poterne confrontare le lettere in legenda. Concordo quanto sopra : non è una P ma una F
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  46. Ciao, non credo che Leu abbia avuto l’intenzione di confutare il lavoro del grande Jenkins, perché altrimenti avrebbe dovuto argomentare un diverso punto di vista con elementi fattuali. Banalmente, non avranno conoscenza di quanto repertoriato da Jenkins come falso. Mi sembra la spiegazione più plausibile. Circa il corpus di Gela, è stato trovato qualche conio in più dopo il lavoro di Jenkins; tuttavia, chi conosce bene il testo riconoscerà la assoluta qualità del lavoro e delle argomentazioni contenute. Una cosa è trovare un nuovo conio, meglio se accoppiato ad un altro già noto, diverso è confutare un falso riconosciuto da uno studioso (di solito con molta prudenza) riconoscendolo ora come genuino. In questo caso l’onere della prova spetterebbe a chi voglia definirlo come buono, o no?
    1 punto
  47. Secondo me SPL/FDC, bella moneta, usura veramente minima e fibbia delle briglie ancora visibile (è il rilievo maggiore) Per un confronto posto la mia, ex NAC47 e descritta nel catalogo come qFDC, posso dire che ancora non ne ho vista una più bella
    1 punto
  48. Direi anch'io che si tratta di una dramma di Massalia (Marsiglia ) originale ,interessante notare la riduzione a nominale inferiore tagliando la moneta lungo l'asse longitudinale che risparmia il profilo femminile ,modus operandi che ricorda quello usato per dividere in due gli assi repubblicani bronzei coevi.
    1 punto
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