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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/11/23 in Risposte

  1. Ciao a tutti condivido con voi un mio sesterzio di Marco Aurelio, patina verde proveniente da Asta CNG. Sesterzio Marco Aurelio 161-180 d.C. Zecca di Roma 180 d.C. - 23,10 gr. 30 mm. Riporto la descrizione dell'asta: Marcus Aurelius. AD 161-180. Æ Sestertius (30mm, 23.10 g, 12h). Rome mint. Struck AD 180. Laureate head right / Virtus seated right, holding inverted spear and parazonium. RIC III 1249; MIR 18, 468-6/30; Banti 504.
    4 punti
  2. patina super, ha il colore di un amuleto Egizio.
    4 punti
  3. Pio IX (1846-1878), Giovanni Mastai Ferretti. Medaglia annuale A. XII. D/ PIVS IX. PONTIFEX MAXIMVS AN. XII. Busto a destra con berrettino, mozzetta e stola; sotto, P. G. F. R/ PROVIDENTIA P.M. FERREA VIA ROMAM PROVINCII JVNGI CVRAVIT. Locomotiva con sopra un angelo seduto che regge un caduceo e indica la via ferrata; in basso, in esergo, AN . MDCCCLVI, sotto, P GIROMETTI AU. 52.70 g. 43.50 mm. Opus: P. Girometti. 39 esemplari coniati in oro. La prima linea ferroviaria italiana fu la Napoli-Portici, aperta nel 1839; a questa seguirono la Milano-Monza (1840), la Padova-Venezia, la Livorno-Pisa ed altre, per cui lo Stato Pontificio risultava, all'inizio della seconda metà del XIX secolo , buon ultimo nel campo dei trasporti ferroviari. A differenza di Papa Gregorio XVI, che aborriva le strade ferrate, Pio IX, già nell' Agosto 1846 aveva nominato una commissione incaricata di studiare e proporre progetti per la costruzione di linee ferroviarie nello Stato ecclesiastico. Questa medaglia celebra l'apertura del brevissimo tronco Roma-Frascati inaugurato il 6 Luglio 1856. Fu un avvenimento straordinario; le vetture e la vaporiera erano decorate con festoni e bandiere; cardinali e varie personalità presero parte a questo primo viaggio. Lo storico avvenimento fu festeggiato con un sontuoso banchetto a Villa Torlonia, e il segretario di Stato decorò dell'Ordine Piano, a nome del Pontefice, l'ing. York con i colleghi Harbing e De Vitry, esponenti della società concessionaria.
    3 punti
  4. Sperando di fare cosa gradita soprattutto tra gli amici appassionati lombardi: Nella scorsa estate il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina a Vigevano aveva presentato un’anteprima della raccolta archeologica formata da Antonio Strada (1904-68), acquisita di recente dal MiC e da esso assegnata al museo vigevanese, che si apre nella più antica delle Scuderie del Castello. Fonte: https://www.ilgiornaledellarte.com/articoli/il-gusto-di-strada-per-le-antichit-patrie-/141465.html Coppa biansata in vetro soffiato in stampo, decorata a baccellature e girali vegetali: al centro la firma dell’autore Aristeas, secondo quarto del I secolo d.C. Fotografia Luciano Caldera e Luigi Monopoli, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese Da oggi 10 febbraio fino al 4 dicembre, la mostra «La Collezione Strada», curata da Emanuela Daffra, Rosanina Invernizzi, Elisa Grassi, Stefania Bossi, esibisce per intero, nel museo stesso, i 260 pezzi (tutti restaurati) che la compongono, fra i quali, come ha spiegato Emanuela Daffra, direttore regionale Musei Lombardia, saranno scelti gli elementi più significativi per inserirli nel percorso museale. La collezione riunisce reperti che vanno dalla preistoria al Rinascimento, ma i nuclei più ricchi datano all’età della romanizzazione della Lomellina, tra il II e il I secolo a.C., e alla prima età imperiale, tra il I e il II secolo d.C. Trovati in prevalenza nel corso di lavori agricoli e riuniti da più generazioni degli Strada nel loro Castello di Scaldasole ma giunti anche da collezioni (come la Steffanini di Mortara o la Volpi-Nigra di Lomello) acquisite da Antonio Strada, i reperti facevano parte di corredi funerari in cui figuravano ceramiche d’uso, terrecotte figurate, ornamenti, utensili, e soprattutto vetri. Tra questi s’impone per la sua eccezionale qualità una coppa di vetro verde chiaro (già in collezione Steffanini) del I secolo d.C., di origine mediorientale, decorata con girali d’acanto e tralci di vite, certo appartenuta a una famiglia locale molto facoltosa, che è firmata dal suo artefice, Aristeas, di cui si conoscono altri quattro soli pezzi, tutti mutili però. Fra tante meraviglie, non mancavano, come spesso accade, dei pezzi di dubbia datazione, ma un altro pregio di questi reperti è il racconto che ci tramandano del gusto per le «antichità patrie», così diffuso in Italia dopo l’Unità, nei decenni tra Otto e Novecento. Olpe costolata in vetro soffiato, I secolo d.C. Fotografia Luciano Caldera e Luigi Monopoli, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese Balsamario biansato in vetro blu con anse bianche, prima metà del I secolo d.C. Fotografia Luciano Caldera e Luigi Monopoli, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese https://www.informatorevigevanese.it/eventi/2023/02/09/event/la-collezione-strada-260-reperti-in-mostra-al-museo-archeologico-nazionale-della-lomellina-di-vigevano-555558/ "Il gioiello della raccolta" (fonte: Museo Archeologico Nazionale della Lomellina - Direzione regionale Musei Lombardia) L’oggetto più noto è l’eccezionale coppa biansata in vetro soffiato in stampo, decorata a rilievo, che reca la firma di Aristeas, databile al secondo quarto del I secolo d. C. La coppa, in vetro verde chiaro, con decorazioni a girali d’acanto e tralci di vite, fu rinvenuta ad Albonese alla fine dell’Ottocento ed entrò a far parte della collezione Steffanini, successivamente acquisita da Antonio Strada. L’eccezionalità di questo reperto non risiede però soltanto nell’alta qualità esecutiva e nella raffinatezza della decorazione, ma si deve soprattutto al fatto che si tratta dell’unico esemplare firmato da Aristeas giunto a noi integro. Di questo artigiano del vetro sono conosciuti infatti solo altri cinque manufatti, tutti pervenutici in condizioni frammentarie. La coppa, insieme ad altri esemplari firmati dal più noto Ennione, è stata esposta recentemente in due prestigiose occasioni al Metropolitan Museum di New York e al Corning Museum of Glass, acquistando fama internazionale tra gli studiosi. La coppa apparteneva ad una produzione di vasellame pregiato e destinato alle élites, opera di artigiani probabilmente mediorientali, di cui sono stati ritrovati alcuni esemplari in territorio pavese e piemontese: la loro presenza testimonia l’esistenza di vivaci scambi commerciali nell’area nel corso della prima età imperiale. Altre rarità, sempre tra gli oggetti in vetro, sono la pisside in vetro blu e un’anforetta porpora con decorazione piumata in bianco, mentre altri manufatti trovano riscontro nella ricca documentazione vitrea del territorio lomellino.
    3 punti
  5. Ciao a tutti, oggi vi posto un sesterzio di Erennio Etrusco di barra, patina azzurra intonsa, provenienza Tinia Numismatica. Erennio Etrusco 250- 251d.C. D/ Q HER ETR MES DECIVS NOB C - R/ PRINCIPI IVVENTVTIS S C 18,50 gr. 31mm. RIC171a.
    3 punti
  6. Ciao,sembra effettivamente un globetto/punto e non il solito esubero di metallo, sarebbe interessante vedere delle foto fatte da diversa angolazione... Per quanto riguarda la "segnatura"delle monete i punti/globetti non erano gli unici segni usati,ad esempio anche le aquilette rovesciate su alcune piastre di Ferdinando II appartengono,a mio parere,a segnature volutamente realizzate in zecca, quindi diciamo che probabilmente ogni evento poteva essere segnato in determinati modi,altri segni erano probabilmente apposti per riconoscere un conio o proteggerlo dai falsari... Ritornando al discorso del "conio"la questione è molto semplice,la moneta veniva realizzata da un conio che a sua volta veniva realizzato dal personale di zecca,in base a ciò che si va ad analizzare la paternità può appartenere solo ed esclusivamente o al personale di zecca se il segno o la variante è chiara, nitida e palese (vedi aquilette rovesciate) o al conio se non ci sono presupposti certi per attribuirla al personale della zecca,da qui non si scappa... Poi è ovvio che gli altri siano principalmente scettici quando viene mostrata una nuova variante presunta o meno, perché nella maggioranza dei casi,vuoi o non vuoi,la variante è scaturita proprio da un difetto del conio... Se dovessimo classificare con variante ogni piccola diversità allora tutte le monete rientrerebbero in questa categoria... È sinceramente sono contento che non sia così visto che ultimamente vengono spacciate come varianti anche le micro differenze,e in alcuni casi le vede solo chi ha la moneta in mano...
    3 punti
  7. Scoperte nell’antica città di Cales Un’antica scultura che ritrae due uomini alle prese con un bue è stato ritrovato e fotografato nel portale di un’abitazione a Calvi Risorta. Si tratta di parte di laterizi dell’antica città di Cales, la Pompei sommersa della provincia di Caserta.La scultura c’è da sempre perché dal Medio Evo gli abitanti del posto hanno usato materiale di epoca romana per costruire le abitazioni. La scultura in via N.Zitiello, una strada non percorribile con le auto tra via delle Acace e via Rinchiusa. Si tratta di un quartiere storico denominato Giudea che assieme ai Martini erano il nucleo storico dell’antica frazione Petrulo di Calvi Risorta. La ri-scoperta in seguito ad alcuni lavori di ammodernamento della rete elettrica. Cales: fu la più importante città dell’antico popolo degli Ausoni sulla antica via Latina, l’attuale Casilina, vicino alle montagne sannitiche, pochi chilometri a nord di Capua e poco a sud di Teanum Sidicinum (Teano). Conquistata dai romani fu abbandonata dagli abitanti ai tempi dei saraceni. La zona archeologica si trova a valle di fiumiciattoli a carattere torrentizio. Gran parte delle risorse archeologiche sono presenti nel sottosuolo. Probabilmente la città dopo essere stata abbandonata ha subito delle inondazioni. La città non è stata mai scavata se non oltraggiata da tombaroli. Recentemente il giornalista sportivo Silver Mele ha dedicato un libro all’antica città titolandolo per l’appunto “Il grande oltraggio”. https://www.napolipost.com/scoperte-nellantica-citta-di-cales/
    3 punti
  8. Buon giorno a tutti, Il Circolo Numismatico Romano-Laziale è lieto di annunciare che il 28 aprile 2023, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, si terrà la Giornata di Studi: La Moneta a Roma: dai Barbari all’Era Moderna L’evento è organizzato dal Circolo Numismatico Romano-Laziale, promosso dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma Programma Moderatore: Riccardo Sideri Ore 10:00 - Saluto della Presidente dell’Assemblea Capitolina: Svetlana Celli Ore 10:15 - Riccardo Sideri: Saluti e apertura del Moderatore Ore 10:30 - Bernardino Mirra: La Moneta a Roma, 25 secoli di Storia Ore 11:00 - Fabio Scatolini: Invicta Roma: le emissioni dalla caduta dell’Impero Romano alla fine del periodo bizantino Ore 11:45 - Giorgio Fusconi: Le prime emissioni pontificie: gli Antiquiores Ore 12:30 - Eventuali domande del pubblico Ore 13:00 – Pausa pranzo Ore 15:00 - Gianluca Mandatori: Da Provins al Campidoglio: fortuna, evoluzione e diffusione del denaro provisino Ore 15:45 - Bernardino Mirra: Gli Hamerani, una dinastia di incisori Ore 16:30 - Davide Fabrizi: Presentazione del volume “Lo Duca de Sora” Ore 17:15 - Eventuali domande del pubblico Per qualsiasi informazione contattare: [email protected]
    2 punti
  9. Ciao, oggi condivido un antoniniano di Gordiano lll (238-244 d. C) coniato a Roma nel 241-243 d. C., che chiude la mia raccolta di monete che riguardano questo imperatore . È il primo (spero di una lunga serie 🙂) e non poteva essere altrimenti vista la quantità e qualità delle tante monete rinvenute ed arrivate fino a noi. Si tratta come sempre di una moneta molto comune recante sul rovescio la personificazione della Letizia (Laetitia) in questo caso raffigurata stante con ancora e corona. Rappresentava per i romani la "gioia" di vivere in senso lato ma anche quella elargita loro dagli Augusti (il primo a farla rappresentare sulle monete sembra fu Marco Aurelio) attraverso giochi e feste per il popolo. Da esame diretto risulta coniato, ben centrato ed ha circolato abbastanza svolgendo la sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 23 mm 4,10 g RIC 86 Posto foto delle mie monete, un sesterzio, due antoniniani il primo coniato a Roma ed il secondo ad Antiochia e tre denari coniati a Roma 🙂
    2 punti
  10. Ciao @favaldar la norma è che dopo HIER - HIERVS e HIERVSAL deve esserci il punto d'abbreviazione. Da una rapida ricerca penso di confermarlo, in quanto non ho trovato nessuna moneta senza punto. Anche il D'Incerti non la descrive. Quindi Complimenti per la variante! Buona Serata, Beppe
    2 punti
  11. Questo, più che il colore della patina , sembra il colore dellincrostazione lasciata dal terreno di giacitura
    2 punti
  12. Buona sera al Forumo e scusate l'intromisione; uno studioso di numismatica le monete non le vende; il costo è conseguente alle disponibilità per lo studio intrapreso e rimane un tesoro di cultura per quelli della famiglia che, "considerata la loro semenza, fatti non sono a viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza" ( un pochino di Dante mi ci stava beneI) si troveranno una base per progredire nella ricerca e nelle conoscenze storiche di cui la moneta è una fedele alleata. Grazie per avermi consentto di esprimermi in merito e buona serata da nonno cesare
    2 punti
  13. Delle cose non dissimili che ho visto qualche tempo fa sono anche le coppe di Ennione al museo di Adria Che emozione vedere la firma : εɴɴɩωɴ εποιHcεɴ = Ennion Epoiesen = Ennione fece Le coppe firmate dal maestro vetraio Ennione Le due coppe blu di Adria sono firmate da Ennione. Un vero artista dell’arte vetraria vissuto nel I secolo d.C. che usava firmare le sue opere. Per questo utilizzava la lingua greca in quanto nella parte orientale dell’impero la lingua latina non era frequentemente utilizzata. Era noto in tutto il Mediterraneo toccato dalle rotte commerciali per i suoi vetri colorati. Ennion o Ennione, era, nativo della fenicia città di Sidone (oggi in Libano). Le sue opere furono trovate un po’ dovunque: in Italia (in particolare ad Adria), Cipro, Panticapeo (Crimea). Nella sua officina probabilmente inventò la tecnica della soffiatura a stampo chiuso. Questa tecnica, introdotta in Italia settentrionale dallo stesso Ennione, consentiva di ottenere superfici decorate a rilievo e forme dai profili articolati. Nei primi anni del ‘900 una preziosa scoperta Tra gli oggetti esposti, tutti di grande pregio, spiccano due coppe di un blu cobalto trasparente del maestro vetraio Ennione, ritrovate a nord di Adria. Vengono ritrovati i più bei vetri esposti al Museo Archeologico di Adria. Siamo nei primi anni del ‘900 in una località detta Cuora. In un terreno di proprietà della signora Paolina Zatti Sartori, affittato ai signori Patrignani (o Patergnani) detti Mazzin, si scoprirono nove tombe romane a cremazione. La tomba più importante conteneva un’olla di vetro soffiato con le ceneri, sei coppe tra cui le due esposte al Museo, due meravigliose scodelle a filigrana, cinque coppe a nastri multicolori. Gli oggetti furono venduti. Per conto del museo di Este il Governo acquistò circa 26 pezzi. Questi, oggi, si possono ammirare al museo di Adria. Altri finirono al Museo vetrario di Murano. Alcuni partirono per l’America.
    2 punti
  14. Non e' possibile fare un paragone con monete moderne, da escludere a tutti gli effetti, sappi che per le monete romane ad esempio si guardano tanti aspetti, fra cui centratura, qualita' del tondello, stile, patina, coniazione
    2 punti
  15. Oggi vi presento la mia collezione di monete imperiali romane con tematica una moneta per imperatore o cesare. Non ho la pretesa di collezionare tutti gli imperatori, per cui ho escluso quelli effimeri o che non hanno lasciato traccia del loro regno, gli usurpatori, le auguste, quei personaggi che effettivamente non hanno ricoperto tale carica (Nigriniano, Elio Cesare, Romolo), e quelli di cui purtroppo non si trovano monete (Maggiorano, Antemio, Romolo Augustolo). Devo ringraziare mio padre per avermi dato l'idea e avermi regalato il nucleo della collezione a inizi anni duemila. Ho cercato di seguire, quando possibile, i seguenti criteri: ● Nome dell'imperatore leggibile e leggenda in latino. ● Conservazione media con patina antica. ● Monete in argento o simili: denari, silique, tetradrammi... ● Prezzo che non superi i 135 € ● Ritratto realistico Possibile sviluppi: nel 2022 ho completato la dinastia dei Severi e quella dei Valeriani arrivando a coprire 56 degli 88 imperatori che mi sono prefissato collezionare. Nel 2023 mi piacerebbe completare la dinastia Antonina e quella dei Costantinidi incorporando denari e silique.
    1 punto
  16. Buongiorno amici, ho iniziato da poco l'avventura nel rame di Carlo di Borbone per la Sicilia....monete difficili da trovare in buona conservazione e spesso rare se non rarissime penso ai 5 grani e ai 3 grani...qui non abbiamo una rarità assoluta ma una moneta Rara (non son d'accordo con il gigante che la giudica NC) e in ottima conservazione...esistono due varianti per questo millesimo al rovescio in cartella possiamo trovare sia DIVS sia DVIS...esiste anche il millesimo 1738. Eccovi la moneta, graditi i pareri Un caro saluto. Cristiano. Dritto: I . CAR . D . G .SIC . REX . H sotto F N Rovescio: VT/ COMMO/ DIVS e sotto la data 1737
    1 punto
  17. Trovare il 2.014 è difficile, comunque cerca on line dovresti trovare ancora il vecchio prezzo di vendita negli shop maggiori, confronta e fatti un'idea.
    1 punto
  18. Un altro bellissimo sesterzio, collezionare sesterzi così il massimo
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  19. Per me bb + con probabile futura patina iridescente😁
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  20. Per oggi vi posto un nuovo arrivato,non è alta conservazione ma per me va bene.
    1 punto
  21. Ciao, a me personalmente sembrano solo salti di patina, generalmente quando sono mineralizzate color verde oliva, sotto lo strato più superficiale hanno una tonalità più chiara. Se fossero focolai di cancro del bronzo attivi, sarebbero di color azzurrognolo.
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  22. L'unica valutazione possibile è che chi ha commesso un disastro simile, anzi, uno schifoso crimine come questo (perchè è impossibile che sia stato fatto per caso) deve pagarla cara. Se davvero disprezza così tanto N.S. il Denaro che regali tutto il suo... e vediamo per quanto tempo reggerà prima di morire subissato dai bubboni purulenti della povertà!
    1 punto
  23. M-a-m-m-a m-i-a che PATINA!!! 😍 Erennio Etrusco poi è più raro a trovarsi di quel che si pensa!
    1 punto
  24. Io le ho prese in loco a 17 euro.
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  25. questa è una terza tazza di Ennion trovata, come le due precedenti, nel sepolcreto in frazione Cuora di Cavarzere (VE) e oggi al Corning museum of Glass
    1 punto
  26. Buongiorno a tutti, Solo per segnalare che sono stati emessi per la circolazione dalla zecca spagnola i rotolini FDC contenenti le monete di Andorra 2022 di tutti i tagli escluso 1€ che, anche per il 2022, al momento non sembra essere stato emesso. Ovviamente sono state emesse anche la divisionale 2022, le due Coincard per entrambi i 2€ commemorativi 2022 e le due monete da 1,25€ in nichel/rame 2022.
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  27. ancora complimenti, certamente queste conservazioni oggi hanno altri prezzi.
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  28. Perfettamente d'accordo con @babelone. Probabilmente una è una scansione. Arka Diligite iustitiam
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  29. Grazie🙏🏻, colleziono ormai da quasi 30 anni, ma da diverso tempo sono fermo con gli acquisti, perché nelle aste i prezzi di realizzo sono a mio avviso eccessivi per monete su cui il più delle volte chi c'ha messo le mani sopra ha fatto danni. Non colleziono solo monete antiche ma anche monete moderne, la mia filosofia fino a quando i prezzi di realizzo delle monete mi hanno permesso di poterlo fare e' sempre stato di acquistare ciò che mi piace e mi trasmette emozioni, ma sempre in maniera molto selettiva e paziente negli acquisti, avvenuti rigorosamente solo da NIP o in Aste Internazionali.
    1 punto
  30. Ferisce più la penna (le parole) che la spada...ed essendo io una persona veramente cattiva, mi diverto a farlo... Naturalmente solo con chi se lo merita...😇
    1 punto
  31. Personalmente non so cosa ci sia dietro la storia di questa moneta, lo può sapere solo @Denarivs e credo che a questo punto sia doveroso un chiarimento da parte sua..... Detto questo, in allegato il confronto delle monete che dimostra che si tratta della stessa moneta fotografata con diversa angolazione di prospettiva e filtrata nel contrasto e nella nitidezza. La modifica della foto per cercare di minimizzare le corrosioni postata da littleEvil la si può notare soprattutto nell'inversione dei chiaroscuri difatti, soprattutto nelle lettere si nota che il nero è diventato bianco ed il bianco nero a riprova dell'inversione dei chiaroscuri Pertanto, caro @littleEvil non parlerei di conio ma parlerei bensì di moneta perchè come sicuramente saprai le coniature non sono mai uguali tra di loro ed in questo caso il termine conio mi sembra improprio, inoltre, inoltre, mi piacerebbe sapere il finale della presunta vendita di dicembre All'amico @Pxacaesar alla luce di quanto da me documentato con foto dei particolari nel mio post iniziale ed adesso con l' analisi di questi ultimi dati, gli chiedo di dimostrare con riscontri oggettivi, possibilmente con foto dei particolari, quello che lui afferma sopra in merito alla genuinità della moneta oggetto della discussione. Personalmente sulla moneta iniziale confermo il mio giudizio di autenticità e rimango della mia opinione, al fatto che stiano circolando in rete tutte queste foto modificate della stessa moneta con il tentativo di vendita non so dare una spiegazione e non riesco ad immaginare neanche cosa ci possa essere sotto; questo può solo saperlo @Denarivs al quale vorrei però fare una domanda... puoi dirci in che asta hai comprato la moneta e se la foto del post iniziale è quella della casa d'asta? Buonanotte!!!!
    1 punto
  32. Fiji 2023 - 2 dollari n Ag.999 (gr. 31,10)
    1 punto
  33. Ciao @babelonesiccome l'unico che ha espresso qualche dubbio sulla moneta del post sono stato io francamente questa dell'argento cristallizzato da probabile incendio, e quindi dell'eventuale danno subito dal metallo non lo avevo proprio considerato. Forse quelle che sembrano bolle da fusione sia in negativo che in positivo che si vedono sulla superficie sono dovute proprio a questo. Siamo qui per apprendere e sopratutto per confrontarci. È così che si cresce. Tutti i miei interventi sono sempre motivati con spiegazioni, dettate da quello che mi comunica visivamente la moneta. Sono solo pareri ovviamente e lo specifico sempre, espressi per di più da foto. Le Perizie le fanno dal vivo I Periti Numismatici, percui 🙂. ANTONIO
    1 punto
  34. Spero che qualche orefice legga questo post: non si fanno monili con le monete antiche! Non sono oggetti da manipolare coi vostri saldatori! sono delicate!
    1 punto
  35. Se può essere utile: http://www.cifinuma.it/pdf/noi_con_la_lente_sett-ott2001.pdf
    1 punto
  36. Anche secondo me i capelli non hanno subito interventi, l'ultima foto è molto chiara. La pettinatura nelle consecratio di Pio mostra spesso uno stile particolare, quasi barocco, lontano dallo stile classico dei ritratti da vivente.
    1 punto
  37. Ciao, oggi condivido un denario acquistato alcuni mesi fa di Adriano (117-138 d. C) , secondo imperatore adottivo che successe a Traiano, con la personificazione della Fortuna sul rovescio coniato a Roma nel 133 d. C circa. La Fortuna rappresentava colei a cui i romani si rivolgevano a che tutte le attività giornaliere, e quindi della vita in senso lato, andassero sempre nel migliore dei modi. Su questa moneta è rappresentata stante, con la classica cornucopia in braccio a sinistra e con un timone a destra. Ho preso questo denario perché consono a quelli che sono i miei canoni di scelta delle monete. Da esame diretto è coniato (spero nel 133 d. C), con buon metallo( I denari di questo periodo contenevano ancora una percentuale di argento dell'80/90%) e nonostante il tondello ridotto ha un ottimo peso. Ben centrato, con un buon ritratto dell'imperatore e con evidenti segni di consunzione che dimostrano che ha svolto la sua funzione di moneta. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 17 mm 3,67 g RIC 244
    1 punto
  38. Grazie Raffaele... penso che tu sia uno dei pochi ad individuare delle differenze. Queste sono due mie piastre, scansionate e sovrapposte... a sinistra una '33 "punta del collo standard" e a destra, una '35 "punta del collo fine"... a mio avviso, le differenze sono così esplicite che, qualsiasi mia altra parola a riguardo credo che sia superflua... @odjob tu tra queste due effigi noti delle differenze?
    1 punto
  39. Buongiorno a tutti, riprendendo questo discorso... Mi rendo conto che - di fronte a qualcosa di nuovo - sia difficile esprimere un giudizio... ma mi sarei aspettato qualche reazione, qualche commento, almeno dagli utenti più attivi, da coloro che hanno più esperienza o conoscenza in merito alle Piastre di Ferdinando II, dagli utenti storici e senior... per questo, oggi mi permetto di taggare qualcuno... @caravelle82 @El Chupacabra @fedafa @gennydbmoney @giuseppe ballauri @Litra68 @odjob @paoloilmarinaio @Rocco68 @borbonik @lamanna921 @magicoin @motoreavapore @Raff82 @Releo @Rex Neap e scusate se ho dimenticato qualcun altro... Comunque, alcune volte, può esser più esplicativa un'immagine, che mille parole... allego alcune immagini comparative tra, il "tipo base" - effige 1831 - ed il "nuovo tipo" che chiameremo "collo a punta stretta". Confido in un vostro parere sull'argomento.
    1 punto
  40. Per completezza, riporto un esempio di queste varianti di cui ho accennato sopra. Questo é un tipo di taglio abbastanza comune, con la punta del collo (cioé la zona tra il dosso della clavicola ed il petto) a forma di una lancia (punta sottile - angolo di 45°) - questa variante é presente su tutti e tre i nominali - e si distingue dal tipo di collo "base" per la punta del collo più sottile appunto, che richiama alla memoria una preistorica lancia di pietra - (il collo base ha un angolo di circa 60°). Siccome la mia ricerca consiste nel cercare di riconoscere la mano dei diversi incisori e, posso affermare con estrema certezza che, quello che accomuna tutte le monete riportate su quest'immagine, é proprio l'artista, l'incisore, la stessa mano che ha eseguito i ritratti per questi conii. - sui 10 Tornesi, questo taglio del collo si trova solo ed esclusivamente nella data 1833 - abbinato sempre la con stella a cinque punte (stella dritta - non capovolta) e mai con la stella a sei punte. - sulle Piastre, questo taglio compare solo nelle date 1834 - e 1835 legenda continua - Nota: di questo particolare taglio, solo per le Piastre 1834 se ne riscontra un sottotipo raro, dove la punta della "lancia" é leggermente più piccola. - sulle Decuple, questo taglio alla base dell'effige é presente solo nella data 1835.
    1 punto
  41. Salve a tutti, vorrei sottoporvi questo ultimo mio acquisto per avere conferme sulla classificazione e per avere delucidazioni in merito alla rappresentazione presente sul rovescio. Sesterzio Caracalla: Peso 23.10 g Diametro Max 31.56 mm Dritto: M AVREL ANTONINVS PIVS AVG BRIT : Testa laureata rivolta verso Dx Rovescio: CONCORDIAE AVGG : Caracalla e Geta si stringono la mano incoronati rispettivamente da Apollo ed Ercole. la moneta dovrebbe essere RIC 508 ma non so capire se si tratti del a, b o c; inoltre vorrei avere chiarimenti sulla raffigurazione del rovescio: cercando su internet tutti concordano sulla presenza di Ercole come divinità che incorona Geta, mentre per quanto riguarda quella che incorona Caracalla ho trovato su Wilndwinds sia Apollo che LIber. vorrei avere da voi delucidazioni in merito e se qualcuno potesse anche indicarmi qualche testo su cui trovare qualche spiegazione aggiuntiva inerente questa raffigurazione. grazie
    1 punto
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