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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/12/23 in Risposte

  1. Napoletana di oggi è la mia Piastra del 1788, spero vi piaccia.😊
    5 punti
  2. Voi siete così convinti che esistano tutti questi collezionisti interessati? Io colleziono album di figurine calciatori, ma non ho mai comprato un numero di Diabolik. Secondo voi ci sono più collezionisti di figurine Panini o di Diabolik? Per me più Panini, ma magari sbaglio. Ad ogni modo, Panini erano 7.000 trittici, esauriti ma facilmente reperibili alla cifra di emissione. In alternativa, con 15€ in più si comprano ancora, dopo mesi, le 3 monete in confezioni singole. Diabolik ha tiratura di 10.000. Le 3 monete sono le stesse, quindi un collezionista (sia di monete che di fumetti) che vuole solo le monete si accontenta, non colleziona le scatole. Ci saranno così tanti collezionisti puristi in misura tanto maggiore di quelli della Panini, tanto da far schizzare il prezzo verso l'alto? Senza contare che io, che colleziono monete, il trittico Panini lo prendo perchè mi piace la moneta. Mentre quella di Diabolik sinceramente non mi dice nulla (e non penso di essere l'unico a pensarla così)... quindi secondo me dal punto di vista dei numismatici, Diabolik avrà meno successo. Tutto questo discorso per dire: non vedo grande futuro per questa "serie"
    4 punti
  3. La mia di oggi è questo Tarì Ferdinando IV 1795... Buona serata!
    4 punti
  4. Personalmente non condivido assolutamente quello che hai detto, in questa discussione,nel bene o nel male c'è stata gente che ci ha messo la faccia per dare le giuste risposte al nostro amico. Personalmente, se ti può interessare, confermo il mio giudizio di autenticità e se qualcun altro con " dati oggettivi " riesce a dimostrare il contrario che ben venga è ben accetto....sbagliare è umano e sono disposto caso mai a cospargermi il capo di cenere... di esperti nel forum ce ne sono parecchi. È da un po' di tempo che leggo i tuoi post,sui quali ci sarebbe molto da ridire, ed Il tuo modo di rapportarti personalmente lo ritengo sbagliato perché chiudi quasi sempre i tuoi post con il dubbio amletico rimandando l' interessato alla perizia dal vivo perché da foto secondo te è impossibile arrivare a conclusione e questa la ritengo una mancanza di rispetto soprattutto verso le persone che scrivono ed anche per quelli che leggono. Se tu vuoi abbandonare la discussione sei libero di farlo ma non puoi sempre sminuire in questo modo il lavoro o l' esperienza degli altri, in questo forum c'è gente che ha esperienza di quarant'anni e passa e che si mette volentieri a disposizione degli altri. Ho letto adesso che @Denarivs farà periziare la moneta e magari poi ci farà sapere l' esito. Per @Giov60 in una moneta con i piani e modellato cosi corroso, specialmente se da calore eccessivo, è impossibile vedere tracce di coniatura. Per il criterio di probabilità, non possiamo saperlo nessuno quante ne sono state prodotte perché magari molte sono state vendute privatamente..... Chiudo qui anche io i miei interventi, ma mi riservo di rispondere a qualche utente che si rapporti nella discussione solo con dati oggettivi e reali. Buonanotte!!!
    4 punti
  5. Ciao a tutti! Oggi scrivo del mio nuovo aquisto, per 14 € che trovo spesi molto bene. Quando si parla di denaro metallico, io pensavo ai popoli asiatici presi ad infliare le monete per trasportarle (e forse anche i norvegesi moderni...) e pure ai romani, che mettevano tutto in un bel sacchetto: noi - si sa - siamo abituati ad un portamonete Ma qualcuno ha mai pensato di farne un fascio?!? Sì! Perchè questi non sono oggetti ma sono MONETE! Questo è un Kissi penny: un manufatto di ferro pre-monetario che prende il nome dal popolo dei Kissi stanziato nelle aree ricche di minerali di ferro nell'entroterra dell'Africa occidentale (Guinea francese, Sierra Leone e Liberia). Il denaro, chiamato anche gizzi penny, è costituito da aste di ferro attorcigliate dello spessore di qualche millimetro, a forma di T a un'estremità e piatte all'altra. I fabbri locali fabbricavano queste monete sotto la direzione del capo villaggio, tipo l'organo di emissione. Si trattava di pezzi di ferro battuto, comunemente di lunghezza variabile da circa 15 a 40 cm, anche se per lo più da 20-30 cm (ma anche varianti molto più lunghe). Il mio qui sopra è ca. 24 x 3,5 cm. Vediamo un po' cosa se ne poteva fare: con due di queste monete si potevano acquistare 20 arance o un mucchietto di banane. Per le transazioni più importanti, venivano per lo più confezionate in mazzette da 20 pezzi. (grazie al museo di Brooklyn per l'immagine) All'inizio del XX secolo, i registri indicano che una mucca poteva essere acquistata per 100 mazzi (2.000 Kissi Pennies), una sposa per 200/240 mazzi e gli schiavi per ben 300 mazzi (sì, avete letto bene, nel ventesimo secolo in Africa si trafficava ancora con gli schiavi). Ma non basta: una volta che i penny Kissi smisero di circolare come denaro, mantennero ancora valore per l'uso nelle cerimonie religiose. Si riteneva che queste monete avessero un'anima - "soul money" - e dei pezzi rotti venivano deposti presso i defunti affinché la loro anima potesse fuggire, invece se un soldo veniva rotto accidentalmente doveva essere ripristinato da un mago per salvare l'anima del suo proprietario. Spero nella clemenza di @petronius arbiter (che nel lontano 2014 aveva già trattato questo argomento) che non mi timbri di plagiatore, ma vediamo di non "fare di tutte le monete un fascio" 😁 Alla prossima, Njk ======================= PS: dimenticavo... per ammirare l'immagine di sopra in tutta la sua bellezza, cliccateci sopra e - per chi non è al telefonino - consiglio di girare il monitor di 90°
    3 punti
  6. Buona domenica a tutti. Inserisco anche le mie Piastre di Francesco I Inizio con la 1825 1826 E la 1826 Reimpressa
    3 punti
  7. Poi si trovano altri cloni di questa moneta nel database Coryssa, senza dati ponderali: Una vendita nel 2018 (probabilmente la stessa moneta della vendita ebay del dicembre 2022 riportata da littleEvil), il venditore « io-560 » non garantisce l’autenticità. Prezzo 48$. Una vendita nel 2019, moneta palesemente falsa, con una superficie strana, come ricoperta da colpi di pennello (sopratutto al rovescio, ma anche visibili sul collo di Ceres) Insomma abbiamo almeno 3 monete diverse che sono 3 cloni (e forse 4 con la moneta su sfondo rosso) Non vedo sulle foto di Denarivs segni tipici indiscutibili di cristallizzazione. Ci vorrebbero altre foto, e anche delle foto del bordo, sopratutto ad ore 10, come è già stato chiesto. Ma dubito che li avremo. Per alcuni particolari più netti sulla moneta io-560/ebay (perlinatura, legenda, capelli) non credo che la moneta di denarivs possa essere la matrice usata per clonarla. Stessa cosa al rovescio. Secondo me sono tutte false e probabilmente fuse.
    3 punti
  8. Buon giorno a tutti, Il Circolo Numismatico Romano-Laziale è lieto di annunciare che il 28 aprile 2023, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, si terrà la Giornata di Studi: La Moneta a Roma: dai Barbari all’Era Moderna L’evento è organizzato dal Circolo Numismatico Romano-Laziale, promosso dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma Programma Moderatore: Riccardo Sideri Ore 10:00 - Saluto della Presidente dell’Assemblea Capitolina: Svetlana Celli Ore 10:15 - Riccardo Sideri: Saluti e apertura del Moderatore Ore 10:30 - Bernardino Mirra: La Moneta a Roma, 25 secoli di Storia Ore 11:00 - Fabio Scatolini: Invicta Roma: le emissioni dalla caduta dell’Impero Romano alla fine del periodo bizantino Ore 11:45 - Giorgio Fusconi: Le prime emissioni pontificie: gli Antiquiores Ore 12:30 - Eventuali domande del pubblico Ore 13:00 – Pausa pranzo Ore 15:00 - Gianluca Mandatori: Da Provins al Campidoglio: fortuna, evoluzione e diffusione del denaro provisino Ore 15:45 - Bernardino Mirra: Gli Hamerani, una dinastia di incisori Ore 16:30 - Davide Fabrizi: Presentazione del volume “Lo Duca de Sora” Ore 17:15 - Eventuali domande del pubblico Per qualsiasi informazione contattare: [email protected]
    2 punti
  9. Salve. Premetto che la piastra 120 grana 1795, che condivido con voi, l'ho acquistata in un'asta senza che i due punti in verticale dopo "SICILIAR" venissero rilevati nella didascalia, quindi ad un prezzo normalissimo. Mi sono "azzardato" ad acquistarla, pur avendo in collezione altre 1795, proprio perché la particolarità ha attirato la mia attenzione. E qui dobbiamo tornare al discorso già altre volte affrontato: o crediamo al fatto che le monete venissero "segnate" ai fini del riconoscimento e dell'attribuzione delle stesse oppure neghiamo ciò ed allora dobbiamo necessariamente andare a riconsiderare e declassificare buona parte delle varianti presenti nella monetazione napoletana. Se, però, crediamo alle " segnature operate volutamente ", allora, secondo me, il metodo più veloce, più efficace, più semplice e più sicuro non può non essere individuato proprio nell'utilizzo di punti posizionati e variamente disposti al dritto o al rovescio delle monete. Con questa piastra del 1795, "segnata" da due punti in verticale dopo "SICILIAR", ne porto una ulteriore testimonianza. E' vero, i due punti in verticale non si trovano disposti come più frequentemente ci capita di osservare, ma questo non fa che avvalorare la mia tesi. Oltretutto, sono chiari, evidenti ed esattamente in verticale! A meno che non facciamo entrare in campo il solito conio, sempre più capace di compiere, autonomamente, dei capolavori di tempistica e perfezione, sempre più capace di grande precisione...! Mi sembra ( ma non ne sono affatto certo) sia la prima volta che vengono rilevati due punti in verticale dopo "SICILIAR" in una piastra 120 grana del 1795 o di altro millesimo. Quanto sopra esposto è quello di cui sono fermamente convinto. Chiaramente, il mio ragionamento non troverà tutti d'accordo, anzi, tanti saranno giustificatamente perplessi o dissenzienti. Ma non è per questo che le monete napoletane affascinano? Un caro saluto a tutti.
    2 punti
  10. Ciao a tutti oggi vi posto un denario di Antonino Pio di Consacrazione, provenienza Asta iNumis. Vi sposto la descrizione dell'asta. Divin Antonin, denier, Rome, 161 (consécration de Marc Aurèle) A/DIVVS ANTONINVS. Buste, tête nue, à droite, avec pan de draperie sur l'épaule gauche. R/CONSECRATIO. Bûcher funéraire surmonté d'un quadrige vu de face. Argent, 17,5 mm, 3,29 g, 5 h. C.164, RIC.438, BMC.61
    2 punti
  11. ed allora siamo già in due! (anche se credo che non siamo soli... ) Guarda: purtroppo non posso rispondere con esattezza alla tua [senza offesa: sul forum mi piace dare del tu] domanda sulla datazione. Ho scovato questo oggetto su MA-shop cercando tutt'altro ed è stato amore a prima vista; il venditore l'ha datato come "fine del XIX - primo terzo del XX secolo" ma non so se lo sapeva con certezza ho ha solo messo un periodo probabile. Essendo il materiale ferro, so solo dire che è in buona conservazione, non ci sono tracce di ruggine "viva", solo le tipiche macchie del ferro antico: anche la lunghezza non aiuta, essendo i 24 cm in un range comune, da quanto ho capito. Più interessante è secondo me quello che ho scoperto guardando meglio il mio penny: questa sezione contrassegnata in rosso sembra riparata! uhm.. che il mio penny abbia quasi avuto "un anima" sulla coscienza? Allora non ho più una moneta ma un amuleto! Servus, Njk
    2 punti
  12. Io da solo non riuscirò a capire se ho la vite che vale, perchè non sono esperto di viti. Non sapreste indicarmi un forum di appassionati di viti che così posto tutte le mie viti (una alla volta) per scoprire se sono ricco? Grazie in anticipo. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  13. Tendenzialmente è naturale, dato che il commerciante ci deve guadagnare dal lavoro che fa. Ma non è detto che questa regola valga sempre, quantomeno sul medio-lungo periodo, dipende dai cambiamenti del mercato. Ci sono tipologie di monete (poche per la verità: penso per esempio ai 12 tarì di Ferdinando III di Sicilia) che negli ultimi 10 anni sono salite molto di valore, anche del 50%, pertanto oggi rivendendo un pezzo del genere acquistato una decina d'anni fa ci si potrebbe guadagnare.
    2 punti
  14. Si tratta, senza ombra di dubbio, della classica patacca da bancarella, che girava già negli anni '70. La qualità del falso è molto bassa: FERT e rosette sono chiaramente non conformi, Vittorio Emanuele III sembra una caricatura, molti dettagli sono evanescenti e la perlinatura è sgangherata. Riguardo alla possibilità di tenerla in collezione al posto di un esemplare autentico, questo dipende da te. A me un oggetto del genere non dice francamente nulla ma, magari, per te può avere un valore affettivo dato che si tratta di un regalo.
    2 punti
  15. Ciao a tutti, Vorrei innanzitutto capire perché questa moneta comprata cinque anni fa è stata offerta nel 2020 su catawiki, da un venditore italiano « denarivs » e con un peso di 3,28 g (che oggi è diventato 3,81g)
    2 punti
  16. DE GREGE EPICURI Dal che si vede, tra l'altro, che gli incisori napoleonici conoscevano molto bene la numismatica antica; tanto da prendere da quella gli stili (certo adattati alla modernità) e le legende.
    2 punti
  17. È quello che intendevo,solamente non per vie anali visto che mi è uscita la parola retto invece di terra🙈
    2 punti
  18. Buongiorno. I cataloghi servono all'inizio per conoscere una monetazione e farsi un'idea molto indicativa di prezzi e rarità. Stop. Per tutto il resto serve frequentare i mercatini, i convegni, fare l'occhio sulle aggiudicazioni nelle Aste (oggi con internet anche senza essere in sala, possono essere scaricati i cataloghi e le aggiudicazioni). Il mio Gigante del 2013 credo rimarrà senza sostituti per molti anni ancora...
    2 punti
  19. La preside contro Blanco: “A scuola l’avrei espulso. Ridatemi indietro i soldi del canone. Offesa da lui e da Ferragni” Il mondo della scuola interviene dopo il gesto irrispettoso del cantante Blanco sul palco di Sanremo. Su Facebook arriva la dura presa di posizione della dirigente dell’Ite Tosi di Busto Arsizio, Amanda Ferrario. La dirigente scolastica si scaglia contro Blanco e Ferragni: “Il nulla cosmico della televisione italiana, quella a pagamento obbligatorio con il canone Rai. Se avessi vent’anni, oggi, mi sentirei profondamente offesa. Sono boriosi e vuoti come il guscio di un paguro abbandonato sulla spiaggia durante un nubifragio”. Poi aggiunge:“Di ventenni ne conosco tantissimi. Spesso impegnati in mille attività, forse, a volte, fragili, ma intelligenti, brillanti, educati, capaci di parlare lingue e linguaggi sconosciuti, con tanta voglia di dare e fare. Li vedo ogni giorno, a scuola, nella mia città, in giro. Studiano. Fanno sport. Volontariato. Collette alimentari. Si battono per i diritti degli ultimi. Con ardore. Dignità. Competenza. Dibattono con tale entusiasmo e argomentazioni così ricche…” La preside, risentita, attacca: “Il gesto di Blanco si commenta da solo: maleducazione, vandalismo, delirio di onnipotenza. Fosse mio figlio, oggi avrebbe la faccia gonfia di schiaffoni. O forse no, li avrebbe avuti per tempo. Fosse un mio alunno e avesse fatto questo a scuola sarebbe stato denunciato ed espulso. Ridatemi i soldi del canone”. https://www.orizzontescuola.it/la-preside-contro-blanco-a-scuola-lavrei-espulso-ridatemi-indietro-i-soldi-del-canone-profondamente-offesa-da-lui-e-da-ferragni/
    2 punti
  20. Pio XI (1922-1938), Achille Ratti. Medaglia straordinaria per i Patti Lateranensi. D/ RESTAVRAZIONE DELLA SOVRANITA' DELLA CHIESA .11 FEBBR. 1929 A. VII. Busto di Pio XI a destra con berrettino, mozzetta e stola. R/ VITT EM III RE D'ITALIA. Busto di fronte, in uniforme. AU 10.18 g 27.00 mm
    1 punto
  21. D/ IXe CONGRESS SYNDICAL MONDIAL PRAGUE 1978 - Immagine stilizzata del Castello di Praga. R/ SOLIDARITE UNITE - FSM - UNITE SOLIDARITE – Emblema del congresso sovrastato dalla sigla della Federazione Sindacale Mondiale. Bronzo: 70 mm; provenienza asta Elsen 153. Il Castello di Praga è il simbolo più importante dello Stato ceco già da oltre un millennio. Fondato nel IX secolo, è stato la sede dei sovrani boemi e poi dei presidenti della repubblica. È uno dei più grandi complessi al mondo ed è formato da palazzi storici, ufficiali ed ecclesiastici, fortificazioni, giardini e luoghi pittoreschi. Si estende su una superficie di 45 ettari. La veduta del Castello di Praga è considerata uno dei più affascinanti panorami al mondo. FSM è la sigla di Fédération Syndicale Mondiale, fondata a Parigi nel 1945. La federazione raggruppa la maggior parte dei sindacati di ispirazione marxista e ha sede a Praga. L’emblema del congresso è stato raffigurato anche su un francobollo emesso a Praga nel 1978 per l'occasione. apollonia
    1 punto
  22. Il bisso è una fibra tessile di origine animale, una sorta di seta naturale marina ottenuta dai filamenti secreti da una specie di molluschi bivalvi marini (Pinna nobilis) endemica del Mediterraneo e volgarmente nota come nacchera o penna, la cui lavorazione è stata sviluppata esclusivamente nell'area mediterranea. Con lo stesso nome si indicano anche gli analoghi filamenti emessi da altre specie di molluschi bivalvi per potersi attaccare agli scogli, come ad esempio quelli del genere Mytilus. Il bisso di essi non è sfruttabile per ottenere l'omonima stoffa pregiata. Dal bisso si ricavavano pregiatissimi e costosi tessuti con i quali probabilmente già nell'antichità si confezionavano tessuti e vesti ostentati come veri e propri status symbol dai personaggi più influenti delle società babilonese, assira, fenicia, ebraica, greca e infine romana. Il più antico manufatto in seta marina rinvenuto archeologicamente risale effettivamente solo al IV secolo: le fibre, riconosciute in sezione al microscopio elettronico come bisso di Pinna nobilis, vennero alla luce nel 1912 in una tomba femminile ad Aquincum (oggi Budapest), per essere poi distrutte da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale. L'oggetto più antico realizzato in bisso marino oggi disponibile è una cuffia lavorata a maglia rinvenuta nel 1978 in una campagna di scavi archeologici presso la basilica di Saint Denis a Parigi: la datazione stratigrafica la pone nel XIV secolo. I pescatori inoltre ritenevano che il bisso avesse proprietà terapeutiche per le sue supposte proprietà emostatiche, usato quindi per la medicazione delle ferite che i pescatori frequentemente si procuravano con gli arnesi da pesca. Fino alla metà del Novecento il bisso veniva ancora raccolto e lavorato in Puglia, nel territorio di Taranto con il nome di "lana-penna". In Sardegna, nell'area di Cussorgia, tra Calasetta e Sant'Antioco, la morbida fibra dal colore bruno-dorato viene ancora filata, tessuta e utilizzata per realizzare preziosissimi ricami. Sempre a Sant'Antioco permangono in attività alcune persone in grado di tessere il bisso. La Pinna nobilis, bivalve di grosse misure che può arrivare a un metro di lunghezza, è considerata a rischio estinzione a causa della pesca indiscriminata, dell'inquinamento e della diminuzione delle aree dove crescere. La specie è sottoposta a regime di protezione e tutela in conformità a Atti Ufficiali quali la Convenzione di Barcellona (1995), ratificata dal Governo Italiano con la legge n° 175 del 25/05/1999, e la Direttiva Habitat della Comunità europea (43/92). Sulla base di questi atti ufficiali è proibita la raccolta, l'uccisione, la detenzione, la commercializzazione e persino l'esposizione ai fini commerciali della specie. La produzione di vero bisso è quindi praticamente inesistente. Al giorno d'oggi il termine "bisso" indica tessuti pregiati, molto leggeri e trasparenti, ad armatura tela, in cotone o lino, adatti al ricamo. Il crescente interesse di archeologi e filologi suscitato negli anni 2000 da fibre, tessuti e più in generale problematiche connesse all'industria tessile antica hanno avuto come conseguenza il fiorire di numerosi studi. Recentemente alcuni di questi hanno discusso la possibile identificazione già a partire dall'età del ferro della seta marina con la fibra identificata durante tutto il I millennio a.C. dal termine bisso. https://it.wikipedia.org/wiki/Bisso
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  23. pare il nome di una ricetta, invece è una parte della mia collezione
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  24. E no. Il bisso è un tessuto ricavato da filamenti presenti in un bivalve marino, la pinna nobilis.
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  25. Sono nuovo del gruppo ed è affascinante leggere i commenti di persone che ne sanno molto più di me.
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  26. Io ne ho 2 questa è la più decentrata delle due ma se vedi su internet c'è ne sono molte a fior di conio. Comunque la mia personale opinione che il falsario ha dato l'aspetto di " buccia d'arancia " alla moneta per mascherare le imperfezioni che spesso le monete fuse lasciano tipo bollicine o buchi o altro...
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  27. Buonasera a tutti, complimenti @dupondio ottimo esemplare, dettagli belli nitidi sia al diritto che al rovescio. Saluti Alberto
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  28. Sono d'accordo con quanto è stato detto in seguito. Dante è un personaggio enormemente più importante di Leonardo per la costruzione dell'identità italiana, per una serie di motivi. Dante è anzitutto personaggio politico, è attraverso i suoi giudizi sulla società dell'epoca che noi abbiamo costruito una scala di valori su cosa sia giusto e sbagliato in un contesto comunitario. Purtroppo, i tratti deteriori tanto criticati da Dante non hanno fatto altro che irrobustirsi e radicarsi, a riprova del vecchio adagio ovidiano del "video meliora, proboque, deteriora sequor". Leonardo è invece un artista, un genio senza pari, ma la sua italianità è irrilevante. Il fatto che sia nato in Toscana è solo un accidente. Giustamente dunque l'Italia celebra Dante, sua icona assoluta: non è nemmeno concepibile un'Italia senza Dante, né come entità politica, né come entità culturale. Leonardo è invece tanto nostro quanto patrimonio dei francesi o degli inglesi. Se parliamo di Italia (e mi pare che parliamo ben di quello) non ci può essere dubbio: Dante è incommensurabilmente più importante di Leonardo.
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  29. Dovrebbe essere un punto prima di .HIER. purtroppo l'usura non lo fa vedere bene.
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  30. Beh allora sono stato fortunato a vederlo 😁
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  31. https://www.academia.edu/96430334/Rane_tremise_Odoakara_kovane_u_Milanu_476_477_480_primjeri_iz_Hrvatske_Slovenije_i_Bosne_i_Hercegovine_Early_tremisses_of_Odovacar_struck_in_Milan_476_7_480_examples_from_Croatia_Slovenia_Bosnia_and_Herzegovina_Starohrvatska_prosvjeta_48_Split_2021_199_228_cro_eng_
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  32. Ho trovato un modo alternativo di identificare nei dbase le monete Cr 467/1b: sono centinaia quelle apparse in asta (moneta comune) Molto interessante questo esemplare Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung Auction 152, 2006, lotto 1930. E' sempre lo stesso clone. Dubito pertanto che quello di Denarivs sia l'originale (anche per altre considerazioni già fatte da @Vietmimin).
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  33. Ciao, indubbiamente è una produzione gradevole con dei bei colori, però però.... se fosse stata riempita con qualche autentico pezzetto di barriera corallina e vera acqua di mare.... siamo in tema di iper-stranezze no?
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  34. Mhhh, no, no, troppo bella e centrata, ma allo stesso tempo quasi raffazzonata .... Molte cose non convincono (zampe soprattutto la posteriore sinistra, la proboscide, orecchio) . No, non mi convince affatto.
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  35. Il profilo autorevole e dolce del Pontefice, sfumato nei particolari dell' abito è in sintonia con lo sguardo sereno e penetrante del re, anche questo sfumato nei particolari. Bellissima medaglia e grazie per avercela proposta.
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  36. Io posso solo aggiungere, oltre al dire che è un bel denario, questo... IULIA DOMNA Augusta Giulia Domna è originaria di Emesa in Siria e figlia del sommo sacerdote di Baal di Emesa. Sposa Settimio Severo nel 180 e gli dà due figli, Caracalla, nato a Lione nel 188, e Geta, nato nel 189. Viene proclamata Augusta nel 194, accompagna l'imperatore nei suoi spostamenti e riceve così il titolo di mater castrorum (madre degli accampamenti). Durante la spedizione in Britannia è reggente a Roma. Dopo la morte di Severo riceve i nuovi onori di Iulia pia felix Augusta mater Augusti nostri et castrorum et senatus et patriae. Nel 212 Geta fu assassinato da assassini mandati dal fratello. Durante le spedizioni di Caracalla contro le fazioni gemaniche e laguerra con i Parti Iulia Domna rimase a Roma. Infine. dopo la morte di Caracalla viene esiliata da Macrino e muore poco dopo. Tipo : Denario Coniazione: 198 Nome della zecca / Città : Laodicea Metallo : argento Finezza millesimale : 500 ‰ Diametro : 19,0 mm Orientamento : 12 h. Peso : 3,0 g. Rarità : R1 Legenda al dritto: IVLIA AVGVSTA Descrizione al dritto: Busto drappeggiato di Giulia Domna, a destra, vista di tre quarti in avanti, con i capelli raccolti in trecce e tirati dietro la testa. Traduzione al dritto: "Iulia Augusta", (Giulia Augusta). Legenda al rovescio : LAETI-TIA. Descrizione al rovescio : Lætitia (Gioia) in piedi a sinistra, che tiene una corona con la mano destra e un timone con la sinistra. Traduzione al rovescio : "Lætitia", (Gioia). Riferimenti : Cohen 101 - RIC 641 - BMC/RE 604 - RSC 101 Ave! Quintus
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  37. Teste votive di terracotta emergono dall’area sacra della città etrusca di Kainua a Marzabotto Saranno presentate il 16 febbraio alle 17.30 alla Biblioteca di Marzabotto – Bologna – le scoperte della campagna di scavi che si è svolta nella città etrusca di Kainua, situata nel territorio comunale di Marzabotto. Lo annuncia il Museo nazionale etrusco della cittadina emiliana. Elisabetta Govi, professoressa di Etruscologia ed antichità italiche all’Università di Bologna, parlerà di “Kainua. La campagna di scavo 2022 e gli ultimi ritrovamenti”. “In questa occasione – spiegano gli studiosi del Museo etrusco – verranno illustrati i risultati dell’ultima campagna di scavo dell’estate 2022 che ha visto importanti ritrovamenti utili a definire ancora meglio il ruolo dell’antica Kainua nel contesto etrusco-padano. Novità importanti riguardano la configurazione monumentale del santuario della dea Uni di cui sono emerse strutture imponenti che consentono di ricostruire il paesaggio sacro della città. Inoltre la scoperta di un deposito votivo ha portato alla luce testimonianze importanti delle pratiche svolte dagli abitanti, tracce di azioni rituali tra le quali spiccano teste votive in terracotta di pregevole fattura” Una delle teste votive emerse nel corso degli ultimi scavi @ Università di Bologna/ Museo nazionale etrusco di Marzabotto Kainua fu fondata nel VI sec. a.C. nel corso del generale riassetto economico e politico dell’intera Etruria padana, fortemente incentrato sullo sfruttamento della Valle del Reno come via commerciale. “La scelta del sito fu sicuramente determinata dalle condizioni favorevoli che offriva il pianoro; collocato in prossimità del fiume Reno e circondato da colline, un luogo in cui l’approvvigionamento idrico era garantito dalla presenza di una ricca falda d’acqua a limitata profondità. – spiegano gli archeologi dell’Università di Bologna – Nella seconda metà del secolo (Fase II) sembrano potersi collocare le tracce di un abitato con una compiuta organizzazione e grandi potenzialità economico-commerciali; lo dimostrano i resti di edifici domestici, santuariali ed impianti artigianali oltre ai materiali rinvenuti in questi contesti, testimoni dell’elevato livello culturale della comunità etrusca stanziata sul pianoro. Tra la fine del VI e gli inizi del V sec. a.C. (Fase III) la città viene rifondata (Kainua la “nuova”), mediante un atto rituale che risistemò urbanisticamente il precedente impianto dandogli un assetto definitivo e più rispondente ai principi della fondazione Etrusco ritu”. Agli inizi del IV sec. a.C. la calata dei Celti determinò la fine della città etrusca. In seguito all’occupazione da parte di un nucleo di popolazione gallica, la città venne perse la propria identità urbana, divenendo una sorta di avamposto militare. “Il nome etrusco della città (Kainua) – annotano gli archeologi dell’Università di Bologna – è stato recentemente dedotto grazie al fortunato rinvenimento di un fondo di coppa recante l’iscrizione: kainuaϑi. La desinenza -ϑi della parola indica che il termine è declinato al caso locativo, al fine di indicare il nome di un luogo (kainua appunto) che è stato riconosciuto come il nome etrusco della città. La terminazione -ua della parola avvicina questo termine ad altri poleonimi (nomi di città n.d.r.) etruschi come Mantua, Genua, Addua, Padua e Berua. La radice kain- della parola sembrerebbe poi avvicinabile all’aggettivo greco kaniòs/kainòn, che significa “nuovo”. Il nome Kainua verrebbe così a significare “la nuova”. “Ad uno sguardo d’insieme emerge l’esistenza di un vero e proprio piano urbanistico, elaborato teoricamente e applicato concretamente sul terreno al momento della rifondazione della città. – sostengono gli studiosi dell’Università di Bologna – Questo risulta imperniato su quattro principali assi stradali larghi 15 metri (chiamate plateia A, B, C e D), che incrociandosi ortogonalmente suddividono l’area dell’abitato in 8 porzioni definite regiones. Queste risultano poi ulteriormente ripartite in isolati (insulae) da una rete di strade minori di larghezza 5 metri; all’esterno dell’area abitativa si trovano poi l’acropoli, dislocata su una piccola altura a nord-ovest e due necropoli, a nord ed est dell’abitato”. “Se dunque l’aspetto dell’impianto urbano risulta fortemente avvicinabile alle esperienze magnogreche, la sua rigorosa orientazione secondo i punti cardinali presuppone un’impostazione diversa, tipicamente etrusca, e volta a costituire la città come una proiezione terrestre dell’ordine celeste; il templum. A questo va aggiunta la presenza sull’acropoli di strutture architettoniche che possono essere interpretate come sede di un rito funzionale alla fondazione della città e al tracciamento delle sue infrastrutture. Sulla base di queste osservazioni è stato possibile ricostruire in maniera puntuale lo svolgimento del rituale di fondazione; la forma urbana di Kainua-Marzabotto corrisponde infatti alla figura che collega i punti estremi delle albe e dei tramonti del sole al solstizio d’inverno e d’estate. Nel corso del rito in questi punti vennero deposti dei cippi, iscritti con una croce e orientati secondo i punti cardinali (decussis); quello principale, risulta visibile ancora oggi sul campo, al centro esatto dell’antica città”. https://www.stilearte.it/teste-votive-di-terracotta-emergono-dallarea-sacra-della-citta-etrusca-di-kainua-a-marzabotto/
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  38. Scusa, hai ragione, volevo scrivere MAREGGIATA! 🙂 No, in realtà, è che avevo fame e mi ero mangiato tutte le L! 😛 Ave Quintus
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  39. Buonasera, potrebbe essere un mezzo Follis x Tessalonica , Giustino Il e Sofia al diritto. Posto un esemplare che gli somiglia molto preso dal web se non ricordo male ex asta Pandolfini. Dopo controllo Saluti Alberto
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  40. Chi è nato negli anni '80 od ha avuto figli piccoli in quegli anni capirà al volo... Dedicato a tutti quelli (non pochi) che sono costretti a farlo di nascosto....
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  41. Ma no per carità, vi ringrazio per tutte le utili e interessanti informazioni. In effetti, la moneta di questa discussione è proprio quella dell'asta e-15 Nomisma, mentre non riesco a trovare il catalogo di quella e-12. Per la mia limitata esperienza, mi sembrava già una tipologia abbastanza scarsa, quindi sono comunque più che soddisfatto di averla messa in collezione. Saluti
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  42. Bè, ovvio che la maggioranza siano "piatte" o pseudo circolari ma ce ne sono tante altre tridimensionali e tutte quelle che recano l'indicazione della valuta ed il valore nominale sono effettivamente spendibili nello stato di emissione ma, come giustamente affermi, ci vuole "dello stomaco" a farlo....non mi esprimo sull'estetica, però alcune mi sembrano "inopportune" e proprio di cattivo gusto.
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  43. L'anno prossimo voglio la moneta italiana "bacio di dama" 🍽️
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  44. Questa, per me, è la banconota più bella del suo regno:
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  45. Ciao a tutti, volevo condividere con il gruppo le foto di questa moneta che, da quanto riportato nel MIR, è molto rara. Si tratta di un grosso del Possesso, 1730, per Clemente XII. La conservazione purtroppo non è delle migliori ma finora non ho trovato foto di altri esemplari su internet. Anche nel nostro catalogo non ci sono foto nella scheda dedicata. Chiedo ai più esperti: è veramente rara a trovarsi? Anche in questa conservazione che valore può avere? Grazie mille a chi vorrà rispondere
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  46. Mi sembra che si faccia un po’ di confisione, vediamo di riordinare le idee. Innanzitutto definire la medaglia di un nobel un ‘unicum numismatico’ e’ intrinsecamente incorretta. Non e’ un oggetto numismatico ( ovvero una moneta ) bensi un’onoreficenza attribuita da una fondazione privata in riconoscimento del lavoro svolto - nell’arco di una carriera - da letterati, scienziati, statisti o anche persone comuni che hanno dato un contributo eccezionale con le loro attività. L’oggetto in se’ e’ una medaglia in oro ( vero - non placcato come quelle olimpiche - fino al 1980 in oro a 23 carati successivamente a 18k, del peso di 200g. Ora ridotto a 175 - anche le fondazioni piu ricche devono fare i conti con il budget ) , disegnate da artisti diversi. Il premio viene accompagnato oltre alla medaglia da un diploma e un a dotazione di 10M di corone svedesi. vi sono stati molti casi di vendita di medaglie da parte dei premiati. Paesi piu liberisti dell’Italia, pur rammaricandosi, non hanno bloccato o imposto alcun vincolo a tali vendite. Medaglie simbolicamente ben piu significative di quella di Quasimodo sono state vendute in asta senza che nessun governo o stato le abbia bloccate o impostovincoli / penso a quella di Francis Crick lo scopritore del DNA assieme a James Watson, venduta nel 2013 da Heritage con lo scopo di finanziare istituti di ricerca genetica / o ancora alla medaglia del famosissimo fisico danese Niels Bohr anch’essa venduta anni fa. Infind trovo improprio citare a supporto - per questo specifico esempio - lo sforzo e l’attivi Compiuta dallo Stato per il recupero di reperti archeologici trafugati ( questi si) e venduti illecitamente a musei esteri - attività di recupero perfettamente legittimate che non possono essere comparate con il tentativo di imposizione di vincolo ad un’onoreficenza ricevuta da un cittadino che si configura come riconoscimento altamente personale per la sua attività e di cui dovrebbe restare pienamente libero di disporne ( vedi casi menzionato sopra). Mentre se lo Stato tenesse veramente a tale ‘feticcio’ dovrebbe pagarne - come tutti - il prezzo richiesto - salvo un atto di particolare liberalità da parte del premiato o dei suoi eredi.
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  47. Provocazione.... Esiste in Italia in una nota collezione privata un Caravaggio. I proprietari lo possiedono perché lo commissionario all'artista . Ipotizziamo una vendita..... Da un lato i talebani a gridare allo scandalo , talebani senza una lira e spesso rosiconi, dall'altro i legittimi proprietari che non potendolo esportare ci perdono qualche centinaio di milioni . Qualche difettuccio nella legge mi sembra evidente.
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  48. Non credo che sbagli, in fondo è cosi ( lo dice l'interpretazione giuridica della legge) ma trovo assurdo che il diritto di proprietà e di indennizzo non vengano considerati nei modi dovuti. Lo stato ne diventa proprietario attraverso cosa ? Una legislazione fuori tempo che non solo deprime il mercato ed il collezionismo ma rende ancora più difficile scovare i criminali che, appunto fuori legge, esportano tantissimi oggetti d'arte non belli bellissimi !!! Un oggetto d'arte italiano (moneta o qualsiasi altra cosa)..essendo oramai raro...diventa più ricercato e più apprezzato all'estero....e meno appetibile e più evitato (x evitare noie) in Italia. Lo Stato è si proprietario ma non credo sia proprio prassi comune estendere la mano longa anche su pezzi regolari ed in linea con le comuni norme del buon senso civico e del diritto ed appropriarsene o limitarne i diritti perchè sono oggetti dello Stato; un bene d'arte ritrovato sul territorio italiano, ma magari su un terreno privato anche casualmente, appartiene secondo me allo scopritore ed al proprietario del terreno. Addirittura si pretende di diventare proprietari o limitare i diritti di proprietà su monete in REGOLA E REGOLARMENTE ACQUISTATE..questo non è stato è abuso del diritto, peggio se poi neanche lo pagano !
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  49. Nel caso del Nobel in questione, il figlio ha venduto una medaglia/premio ricevuta personalmente dal papà. Un oggetto che più personale (e privato) di così, penso non possa essere concepito. Lo stato lo ha vincolato. Potete raccontarmi delle vostre idee idealiste quanto volete e per tutto il tempo che volete, per me é una situazione paragonabile SOLO ai peggiori regimi sovietici o nazisti esistiti.
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