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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/16/23 in Risposte

  1. Amici del forum, condivido con voi questa "variante" (errore) di 120 Grana del 1859: a parte i 7 quadratini nel centro dello stemma del Portogallo, fa spicco sul contorno la scritta "OPTIMI PROVIDENZIA PRINCIPIS" anziché Providentia Optimi Principis! Rottura di virola e riassemblata alla bell'è meglio? Virola nata male? Cosa può essere successo secondo voi?
    4 punti
  2. Salve. Condivido una piastra 120 grana 1805 capelli ricci. Come tante delle mie monete, non è assolutamente in alta conservazione, ma, come tante delle mie monete, presenta una interessante curiosità ( non sto parlando di variante ). D'altra parte, la monetazione napoletana è un campo di ricerca e si possono scoprire tante e importanti particolarità, a volte anche difficile da interpretare e spiegarsi, fornendoci, così, la possibilità di non focalizzare lo sguardo e l'attenzione solo e sempre selle FDC, che oggi tirano e le paghi tantissimo e domani...chissà!!! La particolarità, questa volta, è costituita dalla scritta del taglio: la parola "PROVIDENTIA" è chiaramente riportata come "PROVIDENTTIA". Provate a reperirne sul mercato un'altra identica, con la stessa caratteristica. Ci sarà pure, ma non sarà certo impresa molto facile! Di monete ad alta conservazione, che paghiamo somme vertiginose, siamo sicuri che faremo altrettanta fatica a trovarne altre di pari livello? Un caro saluto a tutti.
    4 punti
  3. Un po' come nel gioco del Mastermind tutti hanno espresso la loro opinione centrando chi l'etnia ,chi il periodo ,chi (forse) la funzione ma nessuno tutte le cose assieme. Comunque sia quella che dovrebbe essere l'identificazione più appropriata è questa: placchette decorative in bronzo longobarde ,ornate con stile animalistico degenerato,quindi piuttosto tarde ( fine VII -VIII sec. d.C ). Riguardo la funzione escluderei quella di guarnizione di cintura o bandoliera essendo io abbastanza ferrato su questi manufatti devo dire che non mi è mai capitato di vedere tale associazione in corredo longobardi. Sarei propenso più verso le guarnizioni di briglie o fettucce pendenti da equipaggiamento per cavalcature che tanto piacevano ai cavalieri europei di tale periodo. L'areale si estende su tutto il territorio sotto l'influenza longobarda,in particolare in Italia centro-settentrionale. In particolare concentrerei l'attenzione sulla perlinatura che circonda i rivetti di fissaggio e che rimanda ,tra le altre cose ,alla decorazioni presenti sulle guarnizioni di cintura a cinque pezzi . Aggiungo che in origine le placchette dovevano essere dorate. Ribadisco l'importanza, la qualità e la quantità del ritrovamento in questione.
    3 punti
  4. Buonasera a tutti. Ho comprato sul noto sito questo 10 Tornesi del 1837. Vista la difficile reperibilità sul mercato mi sono accontentato di questo esemplare in condizioni accettabili per i miei standard qualitativi. Venendo al dunque, volevo chiedere a chi è più pratico di "rami", quanto effettivamente sia raro questo millesimo e se altri utenti lo posseggono. Magari sarebbe bello vedere anche i loro esemplari. Chiedo pure, per cortesia e se possibile, sapere se il censimento fatto dall'utente @PerUnaLira su questo millesimo sia terminato che risultati abbia dato. Avrei voluto iniziare una discussione nuova, ma l'utente @Pistorius l'aveva già proposta con il suo magnifico (almeno per me) esemplare e per non disperdere dati o foto mi accodo a questa. Consultando il Catalogo Magliocca in mio possesso, il 10 Tornesi del 1837 viene censito a pagina 363 al numero 671 con rarità R3. Di seguito le mie foto e scusatemi per lo sproloquio, ma ultimamente sto cercando di scoprire le bellezze dei pezzi grossi di rame.
    3 punti
  5. Mi sono astenuto dal fornire ulteriori informazioni per non favorire colui che a richiesta ,anche vagamente , dell' areale di provenienza ,si è rifiutato adducendo scuse infantili e sminuenti di coloro che si prestano gratuitamente a soddisfare le curiosità di gente che magari non ha mai speso un euro in libri. Comunque,per rispetto verso gli altri utenti che hanno dimostrato una legittima curiosità,in serata pubblicherò puntuale confronto ,non tanto per quanto riguarda la funzione, che resta sub iudice,quanto per la facies culturale di appartenenza. E anche perché l'ottimo @Vel Saties aveva già anticipato quasi tutto.
    3 punti
  6. Ho cercato in molti libri e sul web un Autore che definisse cosa significa "Variante" in maniera valida ed accettabile. Non ho trovato una definizione. Si parla di "variante" in modo generico, qualcosa che è diverso dal modello base, ma nulla più. Più studiato ed approfondito è il termine di "errore", riporto lo schema di uno studio di G. Ruotolo ( "Gli Errori nelle monete Napoletane - 1734 -1870 ) Quaderni di Cronaca Numismatica N.1. E' quindi difficile stabilire se una moneta è una Variante, un errore ( volontario o meno ) oppure una curiosità. Ad esempio ( scusate la digressione nella monetazione del Regno), Lo Scudo ( 5 Lire ) di Umberto I° nel 1878 presenta un effige, nel 1879 l'effige è simile ma variata. Se fossero dello stesso millesimo, penso si parlerebbe sicuramente di Variante. Pertanto ritengo che la Piastra con il "nasino" che ho postato dovrebbe essere considerata una Variante, in quanto l'effige è diversa e si vede perfettamente. In quelle che hai postato le differenze esistono. ma sono meno evidenti. Dovessi dare un parere però le inserirei anche nelle Varianti. Bisogna dare atto agli estensori di Cataloghi/Manuali la difficoltà di recepire queste "differenze", studiarle, metabolizzarle e poi inserirle. E' un campo nuovo, nel senso che solo negli ultimi anni, grazie soprattutto a "Lamoneta" sono state scoperte differenze che non erano mai venute alla luce. Leggendo gli Autori Storici ( Cagiati,CNI, D'Incerti, Pannucci & Riccio ) si comprende come dessero molta importanza alla disposizione della scritta in incuso sul contorno, tralasciando ben più importanti differenze delle Piastre. Scusate la lunghezza, Buona Giornata,
    3 punti
  7. In questo caso, giuridicamente osservo che la questione è più controversa...questa moneta è stata oggetto, come molte altre, di un decreto di cessazione di corso legale...cioè...se dopo una tale data la portavate in banca non la cambiavano più e la riportavate a casa. Secondo il mio parere appare arduo oggi invocare di fronte ad un giudice la proprietà della moneta (Lo Stato Autorità Emittente), quando tempo prima lo stesso (Stato), si è rifiutato di accettarla al cambio. Sarebbe interessante vedere come si potrebbe sostenere in giudizio una tesi del genere.
    3 punti
  8. Per quanto mi riguarda una misura attuabile subito e senza problemi sarebbe il carico e scarico all'interno del capannone in fondo nella zona per intenderci dove ci sono le sorprese kinder che per quanto mi riguarda possono esser ubicate un po più in là...diciamo a Vicenza. Poi biglietto a 10 euro almeno,sorveglianza armata durante carico e scarico e biglietto nominale all'ingresso...siamo nel 2023 e online si fa tutto.....e il vecchio che non ci riesce lo fa fare al figlio o sta a casa. Ma tanto a maggio capannone pieno,far West tra i banchi,soliti volti da galera che girano e segno della croce quando si torna a casa. E il qualcuno di turno ci andrà sotto. Si spera sempre nel cambiamento. Marco
    3 punti
  9. Ma in tutto ciò, o @Jambo2209, che fine hai fatto? anche solo per un grazie … c’è gente che apprezza il fatto che le si forniscano informazioni dettagliate frutto di studio ed esperienza “a gratis” 😉
    2 punti
  10. 2 punti
  11. C’è chi già ora chiede il 27% all acquirente . diciamo che in caso di catalogo, sala , rinfresco , ecc ecc certe commissioni ci possono stare … quando invece trattasi di aste on-Line , forse , il continuo lievitare delle commissioni lo trovo poco giustificato ..
    2 punti
  12. Molto probabilmente è questa: 10 soldi I serie della Repubblica di Genova -Dogi biennali 3 fase (lamoneta.it)
    2 punti
  13. DE GREGE EPICURI La scritta latina è UT COMMODIUS, cioè: "perchè sia più comodo", e si riferisce al basso valore della moneta, che funzionava bene per le piccole spese di tutti i giorni.
    2 punti
  14. Questi oggetti in piombo sono comunissimi. Ne ho rinvenuti e catalogati a bizzeffe. Sono classici ritrovamenti che vengono effettuate nella campagne dove sorgevano ville o vici oramai dimenticati. Sono identificati come pesi da piccola stadera (quindi servivano come contrappesi per delle bilance) di questo peso e dimensioni non possono essere pesi da telaio. In forma subsferica, "a campanella" cilindrica, di anfora, di testa umana magari elmata, etc, di solito presentano un foro passante per essere appese oppure venivano poste sul piatto per la controbilanciatura. Poi ci sono i pesi da filo a piombo ma quelli sono di forma conica con anello alla base
    2 punti
  15. Ave! Visto che le discussioni languono mi è venuta la malsana idea di proporvi un "gioco". Io posto delel foto di tondelli spatinati e voi cercate di indovinare di quale moneta si tratta. Partiamo da un tondello facile! 32 mm di diametro per un peso di 25,22 grammi. Dai che questo è facile! Ave! Quintus
    1 punto
  16. Buongiorno dentro un accumulo ho trovato questa moneta cinese . Sicuro della sua falsità (tanto si attacca alla calamita 🧐) invece non si attacca .... Guardo Numista https://en.numista.com/catalogue/pieces26477.html e faccio il confronto , é lei ; controllo il peso, deve essere 2,70 grammi e pesa 2,69 grammi.... Diametro 18, 6 mm e spessore 1,4 mm. Vuoi vedere che è buona ? Che ne dite ?
    1 punto
  17. Grazie a te,fai bene a provarci, solo così si impara.
    1 punto
  18. No, @lipari. Erano proprio pesi da stadera. La letteratura scientifica ne è piena, anche se nei musei maggiori o nelle mostre (ricordo quella HOMO FABER Natura, scienza e tecnica nell'antica Pompei) si vedono prevalentemente pezzi in bronzo. Assodato che siano pesi da stadera ogni stadera doveva averne un set. Io, solo per farti un esempio di prima mano, nella villa rustica che ho studiato per la mia tesi avevo rinvenuto una dozzina di pesi in piombo ed il frammento di una stadera. Questo in un’area precisa di un unico campo che si è rivelato essere la pars dominica di una villa rustica. da ultimo, perdonami, non ho compreso: cosa vuol dire dove sono le stadere?
    1 punto
  19. Buonasera, sì sono ancora alle prime armi devo ancora migliorare molto. Ci ho provato 😂😂 Grazie per le puntualizzazioni è sempre un piacere imparare ed avere consigli su chi è molto più esperto di me.
    1 punto
  20. Allora vediamo di fare un po' di ordine perche credo le cose non siano completamente chiare a tutti. 1mo esemplare: Cahn 4a - acquisito nel 1993 dalla Bundesbank (vendita Sotheby's 1993 lot 87) Cahn nel suo articolo su QTic del 1989 lo descrive al n. 4a riportandolo come appartenente ad una collezione privata di Los Angeles. Peso gr. 8.03 in allegato Riporto la foto dell'esemplare presa dal suo articolo Successivamente l'esemplare viene venduto da NFA ( auction XXV lot 306) e poi ancora da Sotheby's nel 1993 (vendita 26.10.93 lot 87) dove lo compra la Deutsche Bundesbank (che non è la banca privata Deutsche Bank) bensi la banca centrale - istituzione pubblica federale tedesca. Qui sotto il link dove l'esemplare appare TUTTORA nel catalogo della collezione della Banca: http://bundesbank-geldmuseum.faust-iserver.de/zvimg.FAU?sid=142F85A7&DM=2&qpos=64&ipos=11&erg=A&hst=1&rpos=64.png Per chi avesse il magnifico volume dell'Alföldi sulla collezione di monete d'oro antiche della Bundesbank, non troverà riportato l'aureo in quanto il catalogo è del 1980 mentre la Banca lo ha acquisito solo nel 1993. (infine da notare che la foto 4a dell'articolo Cahn credo sia stata scontornata non perfettamente e ad un esame superficiale la moneta non parrebbe essere la stessa della Bundesbank ma se si osserva attentamente - ad esempio il particolare della gamba della 'R' di MAR al rovescio che tocca il bordo perlinato - mentre nell'esemplare ROMA è molto distante - si riconosce l'identità del 4a con l'esemplare NFA = Bundesbank) quindi la tua seconda affermazione è corretta, solo che la vendita Sotheby's non è dell'87 ma del 1993, l'87 è il numero del lotto. 2ndo esemplare: inedito - venduto da ROMA Numismatics asta XX (ottobre 2020) lot 463 Esemplare Roma. L'elaborato pedigree ci informa che l'esemplare NON è quello di NFA - che peraltro viene citato, come altro esemplare noto, nella descrizione del lotto - e dove si citano un profluvio di esemplari d'argento che condividono l'identità di conio. L'unico riferimento a questo aureo pero' è un articolo ancora non pubblicato (forthcoming) di Campana dove viene identificato come esemplare 13 (O1/R6), pl. 1/13. Purtroppo dell'articolo di Campana non vengono fornite altre indicazioni e non compare una bibliografia che normalmente viene posta in fondo o al principio del catalogo di vendita. Peso gr. 8.06 da notare che nella descrizione del catalogo Roma, l'esemplare viene descritto come il terzo esistente dopo quello in deposito presso il British (che sarà venduto nel maggio 2022 - NAC 132 lot 474) In allegato sotto la foto dell'esemplare Roma tratta direttamente dal catalogo che al confronto con l'esemplare Cahn 4a appare subito evidente non puo' essere identificata quella- La prima tua affermazione non è quindi corretta. Il pedigree presentato da Roma per questo esemplare è stato messo in dubbio dalla Homeland Security ed è questo elemento - ovvero della provenienza (con molta probabilità -- a meno che ulteriori elementi non vengano forniti - quella di De Chambrier appare come una provenienza di comodo costruita per dotare il nuovo esemplare - mai apparso finora in collezioni o sul mercato - di una storia che forse non ha. terzo esemplare: Cahn 24a - venduto da NAC asta 132 (maggio 2022) lotto 474 E' quello forato che era stato depositato presso il British Museum (2010-2021) Anche questo è descritto in Cahn (QTic 1989) al n. 24a dove lo si menziona come appartenente - allora - ad una coll. privata italiana, probabilmente la Biaggi che lo avrebbe acquistato - nel 1952 - da Cahn direttamente Peso gr. 7.85 Questo esemplare è stato venduto da NAC - asta 132 del maggio 2022 lotto 474. dell'esemplare si fornisce la provenienza indietro fino al 1952: ex NAC 27, 2004, 282 and NAC 45, Barry Feirstein, 42 sales. From the Biaggi collection (privately purchased from Cahn in February 1952). This coin has been on display at the British Museum in London from 2010 to 2021 mi auguro a questo punto che la ricostruzione degli esemplari ad oggi noti ti abbia convinto - se vi fossero punti oscuri chiedi pure
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  21. @Vel Saties quella con il solo volto e con un foro un po' decentramento non l'avevo ancora vista. Grazie @CdC per cortesia potresti spostare la discussione nella sezione giusta. Grazie.
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  22. Sebeto ART-RITE aggiudicato a € 18.000 + diritti. https://art-rite.bidinside.com/en/lot/433/napoli-carlo-di-borbone-1734-1759-/
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  23. Quel "fosso"che vedi al bordo della moneta potrebbe essere una "riduzione di peso"ab origine oppure una debolezza del rame in quel punto e si è,poi , sgretolato(ci sono monete in alta conservazione che presentano queste problematiche) Questa che vi mostro,anche se è di altro anno, è in alta conservazione ma ha pur sempre una mancanza di metallo dovuta al metallo che non si è amalgamato bene o forse ad un problema di Zecca Per quanto concerne la rarità del tuo 10 Tornesi 1837 Gigante e Montenegro la danno R2 ma ritengo che sia R3 , è di difficile reperibilità odjob
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  24. Mi permetta, ma aldilà dell'eventuale valore numismatico, visto che si tratta di un oggetto ereditato da sua madre, perché non lo tiene com'è? Mi scusi, sa, ma almeno io al suo posto lo farei.
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  25. se la richiesta riguarda gli "Imperatores" emittenti, l'elenco è nel catalogo Lamoneta: https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRD3
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  26. Forse qui puoi trovare qualcosa d’interesse con una ricerca con parola chiave “Egitto”: https://www.complianceturin.it/mostre/romischebleitesserae/ apollonia
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  27. Un guerriero, inginocchiato o forse in corsa, con elmo crestato, spada ed arco, ed al rovescio una "croce" incusa : dalla esangue descrizione del catalogo forse una dracma, che sarà il 26 Marzo in vendita NBS Auctions 17 al n. 8 .
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  28. Buongiorno @elledi, anche se sono considerazioni personali, il tuo raggio non fa una piega. A parer mio naturalmente
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  29. ovviamente è solo una mia idea personale..però mi pare ragionevole farlo presente...ma come...40 anni fa mi hai mandato via dicendo che ormai erano decorsi i termini per portare le monete al cambio e ore le rivuoi?? Sarebbe come pretendere le banconote in lire che anche solo un anno fa qualcuno dopo averle trovate nascoste in casa ha tentato invano di cambiarle in euro
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  30. Piccoli particolari di differenza che confondono chi conosce poco queste monete. Diciamo che se non sai è meglio non fare la sigillatura. Arka Diligite iustitiam
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  31. Numismatica Felsinea presente e vi aspetta al proprio tavolo E4
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  32. Mi pare di aver già notata quella sigla su un'altra perizia anche quella attribuita con un po' di fantasia.
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  33. Segnalo questo doppio appuntamento di seminari tenuti dalla Prof.ssa Monica Baldassarri @monbalda del CNR-ICCOM di Pisa e docente all'Università di Genova. Si terranno in orario 14:30-16:30 il 28 e 29 marzo durante il Corso di Storia delle monete medievali all'Università degli Studi di Milano, Aula 435.
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  34. Certamente e' in vendita ad un prezzo probabilmente superiore al reale , pero' bisogna ammettere che la moneta , essendo dell' epoca di Teodorico , e' in eccellenti condizioni di conservazione , ottimi tutti i rilievi e i particolari , conservazione piuttosto rara per un bronzetto dell' epoca , questo influisce pesantemente sul prezzo . Inoltre un R2 per una barbarica corrisponde forse ad un livello di rarita' ancora maggiore se rapportato ad una imperiale romana . Anche il Ladich la riporta come una R2 ma non da quotazioni .
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  35. Ciao a tutti, ho trovato una differenza significativa tra due dei campioni. A sinistra è dell'ANPB. Quella a destra è della Collezione Formosa, che è mia. Ho indicato la differenza tra i due utilizzando pennarelli rossi. @lorluke
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  36. Il tipo con la stella a sei punte ( R2) è meno rara di quella a dei punte (R3).
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  37. Mi dispiace☹️ Ahimè,non solo in slab☹️ Verissimo. Infatti credo anche nella potenzialitá di ognuno di noi. Prima dovremmo esser i periti di noi stessi,poi il resto😉
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  38. Viste le "botte" che sembra aver preso il tondello al centro, credo che sia uno di quei casi in cui un buontempone ha smontato la parte centrale e l'ha rimontata a rovescio. Attendi comunque qualche altro parere...
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  39. Sicuramente accetterebbero la prima parte......poi , a mo di occhi alla "zio paperone", si terrebbero pure quelli e manterrebbero (se non addirittura aumenterebbero come loro solito) i costi di chi espone.....
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  40. A me paiono più elementi di cintura o sospensioni di armi altomedievali. Non di fattura eccelsa per me, senza vedere bene i pezzi, sono riportabili genericamente alle culture nomadi. Alcuni intarsi mi ricordano cose longobarde (il cavallo e gli uccelli stilizzati) ma bisognerebbe vedere il resto del corredo della/e tomba/e in cui sono state trovate 😉 Non è che la "persona a me cara che oggi non c’è più purtroppo" ti ha lasciato un pezzo di corta spada o coltello? Non ti ha detto com'era la tomba: se in nuda terra, alla cappuccina, con pietre tutt'attorno come una corona o con una cassa di pietra e laterizi tipo queste? Sarebbe davvero molto interessante avere queste info... Le cose che stai postando mi riportano a ritrovamenti in val Padana. No, sono totalmente dissimili
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  41. la moneta sottostante mi pare di Anastasio, si vede anche una parte di legenda ANAS è dibattuto il luogo in cui furono contromarcate per la Sicilia, se in loco o a Costantinopoli (come molti sostengono) saluti Alain
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  42. Questa variante "collo lineare", come già sai, ad oggi l'abbiamo riscontrata dal vivo sulle Piastre 1831/34/36, mentre solo in foto sul 10 Tornesi 1831 - e di recente, ho visto anche un 30 Ducati 1831 con la stessa variante pubblicato su un catalogo del 1975 (a cura del Pannuti) - stampato in occasione di una mostra numismatica al Museo Filangieri di Napoli "LA MONETAZIONE NAPOLETANA DA CARLO A FRANCESCO II DI BORBONE" (moneta 234 - pag.135). Qualcuno ipotizzava che se si riscontra la stessa identica caratteristica del busto su Decuple, Piastre e 10 Tornesi, si potrebbe anche definire un "tipo" di moneta a sé stante... ma sinceramente, penso che, se chi di dovere non la reputa una caratteristica importante, questa non verrà neanche riconosciuta come variante, figuriamoci come tipo. Per quanto riguarda il ricciolo sulla fronte, credo che non si tratti di una correzione del conio, ma di una caratteristica di un determinato ritratto rispetto ad un altro, un elemento utile a riconoscere le diverse effigi realizzate dagli incisori e, non può di certo definirsi una variante degna di nota, bensì come hai detto tu, una semplice curiosità. Così come i quattro o cinque diversi profili (fronte, naso, labbra, mento) che si possono riscontrare sulle piastre del 1° e 2° tipo. Da ciò che ho scritto, potrai anche dedurre quello che penso in merito al "nasino" che hai riscontrato sulla tua piastra... diciamo che secondo me, si tratta di una curiosità estremamente rara. Solo per fare un esempio: se delle varianti esplicite e conosciute da tempo - come la 13 torrette del 1833 o la sotto-corona rigato del 1838 - ad oggi non sono ancora state pubblicate su nessun catalogo, credo proprio che le nostre piccole scoperte - forse tra cinquant'anni - le vedranno pubblicate i nostri nipoti. P.S. Comunque, quel nasino è proprio inspiegabile Visto che il naso a patata, largo e importante, era un carattere dominante nella genealogia del re... Un caro saluto, Lorenzo
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  43. ora le nuove prove archivistiche a suffragio della tesi https://www.stilearte.it/la-madre-di-leonardo-era-schiava-e-straniera-del-caucaso-trovato-un-documento-che-lo-conferma/ Un documento trovato nell’archivio di Stato di Firenze da parte del professor Carlo Vecce dell’Università di Napoli conferma le origini straniere di Caterina, la madre di Leonardo. La donna era una circassa, di origini Caucasiche, che fu portata a Firenze da un uomo di nome Donato. Il suo lungo viaggio, prima di arrivare alla capitale fiorentina, la portò, in stato di schiavitù, prima sul mare di Azov, nell’attuale territorio compreso tra Russia e Ucraina, poi a Bisanzio, quindi a Venezia. Successivamente, Caterina fu acquistata dalla famiglia Da Vinci. La Turchia ospita oggi la più grande comunità circassa del mondo. Sotto il profilo fisionomico i circassi sono molto simili alla popolazione italiana. Secondo il documento dell’Archivio di Stato di Firenze – datato 2 novembre 1452 – Caterina era figlia del principe Yakob, che governò uno dei regni sugli altopiani delle montagne settentrionali del Caucaso. In seguito fu però resa schiava dopo essere stata rapita, probabilmente dai tartari. A Firenze giunse nel 1442, intorno a 15 anni, dove lavorò come serva e balia in casa di Ginevra. Fu qui che Caterina conobbe Piero da Vinci, il notaio con cui concepì il figlio illegittimo nato il 15 aprile 1452, ad Anchiano, piccolo borgo del comune di Vinci. Quando partorì Leonardo, era pertanto una donna di 25 anni. Il documento ritrovato riguarda un atto di affrancamento dalla schiavitù, emesso da Piero da Vinci, padre di Leonardo e compagno transitorio della donna. La rinunzia a Caterina come a un “oggetto di proprietà” avvenne sei mesi dopo la nascita del grande artista. Il ritrovamento conferma ciò che già indicavano le indagini sulle impronti digitali di Leonardo stesso, condotte nel passato. Le impronte presentavano anomalie, rispetto alla popolazione italiana, segnalando una possibile ascendenza levantina o ebraica della madre del pittore.
    1 punto
  44. ciao, eccola. http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MX64X/45
    1 punto
  45. Buongiorno @Giulia56, Sul web è in corso da diversi anni una speculazione abnorme in merito alle monete euro coniate con errori. Nella maggior parte dei casi non si tratta di errori di conio, ma di semplici monete rovinatesi con gli anni che non accendono l'interesse del collezionista numismatico.
    1 punto
  46. Bellissimo Convegno che aspira a diventare uno dei migliori in Italia. Vi aspettiamo numerosissimi
    1 punto
  47. Hai un pezzo di storia in mano, il suo valore è immenso. Ti consiglio le lettura della kilometrica discussione sui "falsi nelle monete e medaglie" ... Sarebbe utile che condividessi il tuo bel falso anche lì
    1 punto
  48. Ho trovato un sito (storiologia.it) che riporta i prezzi di alcuni beni, nel periodo di fine guerra: A metà 1945 - Lo stipendio di un operaio si aggirava sulle 8-10.000 lire (265-330 al giorno) Il costo di un giornale £ 4, biglietto Tram £ 4, tazzina Caffè £ 20, pane 45 Lire/kg, al mercato nero 150-200 Lire. Le verdure costavano da 5 a 7 lire al chilo; olio d’oliva: 900 lire al litro; zucchero: 400 lire al chilo, vino: da 70 a 80 lire al litro; scarpe da uomo : da 2.000 a 3.000 lire a paia; vestito da uomo in panno cascame da 8.000 a 10.000 lire, se in lana: 25.000 lire; camicia da uomo : da 800 a 1.000 lire; sigarette Nazionali 160 lire Al mercato nero un chilo di farina costava 30 lire, uno di pancetta 800. Tali cifre possono dare l'idea di come gli spiccioli del Regno , praticamente erano senza valore.
    1 punto
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