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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/19/23 in Risposte

  1. Qui di seguito presento uno stralcio di documento (ASNA, Ministero delle finanze, busta 2138) dove sono comprovate delle irregolarità nell'intrinseco delle monete d'oro e d'argento nella zecca partenopea di fine Settecento. Trascrizione. E per secondo, posto che un Partitario moneti argento di soppiatto, egli non si contenterà di guadagnar solamente i dritti appartenenti al Rè, ma vorrà guadagnare ancora sulla lega, diminuendo il valore intrinseco della moneta. Non intendo di parlar del partito presente: ma certamente questi disordini ànno regnato negli antecedenti partiti, per cui le monete d’oro, e d’argento àn ricevuto un deterioramento sommamente pernicioso agl’interessi del Rè, e del pubblico. Se le stanze de torchi fossero state ben custodite per lo passato, le nostre monete d’oro, e d’argento avrebbero conservato l’intrinseco loro valore, e in conseguenza le rendite della Corona non avrebbero insensibilmente ricevuta una notabile diminuzione; e il nostro commercio sarebbe oggi assai più florido; poiché non avrebbe sofferto di tempo in tempo quei ritardi, e quei disturbi, che le continue variazioni della moneta gli àn cagionato. Documento
    4 punti
  2. Un saluto a tutti i possessori di Orrori cartacei e metallici. Deciso a vincere qualche premio (anche le briciole mi bastano) , vi presento i miei "campioni" La prima dovrebbe essere un pennuto Siciliano indecifrabile che ha svolto magnificamente il suo compito di spicciolo del popolo! E meriterebbe un premio tanto è orribile.
    4 punti
  3. Buongiorno presento nella galleria degli orrori queste due monete, ridotte a dischi metallici, che mi sono state portate da un collega di lavoro, dopo un viaggio in Niger. Sono monete che circolano in quel Paese, nonostante siano praticamente sfinite.... Qui l'ombra di 100 Franchi CFA e qui il fantasma di 200 franchi CFA
    4 punti
  4. Buongiorno a tutti, ogni discussione la prendo come spunto ed invito all'approfondimento che non è solo dal punto di vista Numismatico ma anche storico. Riporto parte di un articolo che ho trovato spulciando il web. Ed ho pensato possa essere utile riportarlo in discussione. Giacomo Calandra di Roccolino Nonostante la numerosa quantità di monumenti effigiati da Augusto sulle sue monete, al fine di celebrare l'impresa della loro costruzione o comunque il loro restauro o completamento, l'Ara Pacis non appare su nessuna moneta battuta da Augusto. Le uniche fonti iconografiche antiche sull'Ara Pacis, riconducibili all'epoca in cui il monumento era ancora visibile, sono due rappresentazioni monetali di Nerone e di Domiziano. Non è però possibile un raffronto puntuale tra le due raffigurazioni, poiché esse non rappresentano lo stesso fronte del monumento. Se la moneta di Domiziano effigia il fronte principale dell'Ara – quello occidentale – come confermato dalla presenza dei gradini, sulla moneta di Nerone è rappresentato invece il fronte opposto – quello orientale – anch'esso dotato di un'apertura, privo però della scala di accesso. Posto foto della moneta facente sempre parte dello stesso articolo Saluti Alberto
    3 punti
  5. [...] Cruciale per Planelli fu l’ambiente riformatore e massonico. Villarosa (1834, pp. 270, 273) lo dipinge come il beniamino delle consorterie scientifico-letterarie, «essendo i suoi discorsi sempre conditi di Attico lepore». Cuore dell’attività era il salotto di Antonio di Gennaro duca di Belforte, aperto tra il 1776 e il 1787 circa a Mergellina. Alla libera muratoria Planelli aderì nel 1780 circa (nelle liste del 1782 e 1784 della loggia ‘La vittoria’ è terzo maestro). Gli ambienti massonici, apprezzati dalla regina Maria Carolina e dal segretario di Stato John Acton, furono lo sfondo dei rapporti con Ippolito Pindemonte, dal 1779, e soprattutto con Aurelio de’ Giorgi Bertòla, che a Planelli dedicò le Odi XXIII e XXIV (1777) e la IV delle Lettere campestri (1783; Bertòla de’ Giorgi, II, 1785, pp. 81-85, 164-176; vivaci memorie di quei giorni nel carteggio Amaduzzi - Bertòla de’ Giorgi, 2005, ad ind., ma cfr. anche Bertòla de’ Giorgi, 1982, p. 112; Luzzitelli, 1987, pp. 25, 209, 212; e Fedi, 2004, pp. 78 s., 90 s.). [...] [...] La Corona reclutò Planelli il 24 luglio 1790 nominandolo maestro, cioè direttore, della Zecca. Nell’emergenza della contrapposizione alla Francia, per assicurare liquidità allo Stato nel 1792 Planelli propose al Consiglio delle finanze «di ridurre in verghe l’argento dei privati, di saggiarlo, pesarlo, valutarlo e inviarlo ai banchi perché lo custodissero, in cambio di numerario»: proposta subito accolta (cfr. Maiello, 1980, pp. 32-34). Accusato nel 1794 di sostegno a una rivolta giacobina, fu assolto e conservò la carica fino al 1802. Rifiutatosi di prestare servizio per la Repubblica, al ritorno dei Borboni, il 28 giugno 1799 fu reintegrato. Il re incaricò Planelli di organizzare e dirigere il Real Museo mineralogico, che aprì nel 1801; nel 1802 Planelli entrò nella giunta per la catalogazione della Biblioteca reale. Secondo Villarosa (1834, p. 274), «l’aver dovuto dimorare nella casa annessa alla R. Zecca, ove l’esalazione della liquefazione del rame e di altri metalli rende quell’abitazione poco salutare, gli fé accrescere il male ne’ nervi». Morì a Napoli il 13 marzo 1803 (Bellucci La Salandra, 1935, p. 16; per altri il 6: cfr. Di Castiglione, 2008, p. 376). La salma fu inumata nella chiesa dell’Ordine gerosolomitano di S. Giovanni a Mare. [...]
    3 punti
  6. Nell'Archivio di stato di Napoli ho rintracciato un importante documento inedito dal contenuto particolare. Segnatura: Ministero delle finanze, busta 2139. I fatti Il 3 luglio del 1796 il maestro di zecca cavalier gerosolimitano Antonio Planelli scrive al re informandolo di un episodio. Racconta che il maestro de conj D. Domenico Perger, il giorno precedente, voleva entrare da solo, allontando il custode, nelle stanze de' torchi per svolgere un'operazione segreta su comando della regina Maria Carolina. Il Planelli non si oppose a tale richiesta e ordinò al custode di lasciare entrare il Perger da solo, ma impose che l'incisore dovesse mettere per iscritto che stava per fare un'operazione segreta ordinata dalla regina. Il Perger rifiutò, obiettanto che lui è un galantuomo e che sarebbe andato dalla regina a riferirle l'accaduto. Il Planelli conclude chiedendo al re come si deve comportare in simili casi, ossia cosa deve fare quando gli ordini di coniazione arrivano da soggetti diversi dalla Regie segreterie. Il documento Il commento Leggendo con attenzione il documento, si può osservare che il Planelli non denunci come fatto grave l'attività del Perger, tanto che rimase in carica sino al 1804, ma semplicemente chieda lumi al sovrano sul da farsi in simili circostanze; tant'è vero che il Planelli avrebbe permesso al Perger di coniare moneta, purché avesse lasciato traccia di tale operazione segreta, senza trascrivere però di cosa esattamente avesse coniato. Purtroppo non ho trovato la risposta del re. La questione La domanda che mi pongo è questa: Il Peger doveva realmente svolgere un'attività segreta per conto della regina, o voleva utilizzare i torchi per per fini personali?
    2 punti
  7. Grazie ad un post dell'amico @NeroDrusus mi sono ricordato di avere da qualche parte un paio di assi di Nerone con tempio. Dopo qualche ricerca nei meandri del disco ho ritrovato le foto e, come ricordavo, le condizioni non sono delle migliori, anzi... Diametro 30 mm circa, peso 8,50 grammi circa. Nonostante l'importante usura (ma ho anche il dubbio che possa essere un falso fuso) l'ho catalogato come RIC 458,Cohen 27, BMC/RE 360. Peccato per le condizioni, perché lo sto vedendo in conservazioni migliori ed il tempio mi pare veramente molto bello. Diametro 27 millimetri circa , peso 6,77 grammi. Anche in questa la conservazione non è delle migliori, catalogata come Nerone (54-68) AE asse Zecca di Roma Coniata nel 65 D/ NERO CAESAR AVG GERM IMP, testa laureata di Nerone a sinistra R/ PACE P R TERRA MARIQ PARTA IANVM CLVSIT , veduta di una facciata del Tempio di Giano, finestra a sinistra e doppie porte chiuse a destra In campo: S - C. Riferimenti: Ric I 301 Ma non ne sono sicuro, qualcuno di voi ha qualche osservazione o correzione? Grazie. Ave! Quintus
    2 punti
  8. Salve, vi disturbo ancora per un vostro parere in merito alla conservazione della moneta qui rappresentata in foto. Peso 2,73 gr ringrazio in anticipo
    2 punti
  9. Buongiorno a tutti, e Auguri a tutti i Papà e ai Giuseppe. Per quanto riguarda il mio Mezzo Carlino "Mezza Capa'' annotero' sul cartellino le sigle GF e GI come abbiamo appurato. Grazie per i vostri pareri @Releo e @Layer1986, ciò non toglie che come suggerito da @gennydbmoneycontinuerò ad approfondire. Lasciamo spazio in discussione per altri esemplari di mezzi carlini o magari passiamo ad altra tipologica. Saluti Alberto
    2 punti
  10. Buongiorno inserisco la mia prima moneta del 2023, 50 franchi CFA, regalatami da un collega di lavoro, che è stato in Niger.
    2 punti
  11. Il ritratto è piacevole, la legenda è integra e leggibile, la moneta è centrata, i dettagli si vedono (guardate che bella la porta del tempio); avercene di monete così.
    2 punti
  12. Salve, chiedo vostro parere conservazione della moneta in oggetto. Peso 4,58g. Allego qualche foto anche se non riesco a catturare la patina come vorrei.. dovrei provare in altri momenti della giornata.. ringrazio in anticipo
    2 punti
  13. È inverosimile che un funzionario di un certo livello nominato direttamente dal Re volesse schernire il proprio sovrano rischiando di inciampare nel reato di lesa maestà, uno dei più gravi. Ricordo che durante la Repubblica Napoletana il Planelli fu fedele al re, tanto che venne riconfermato al suo ritorno sul trono napoletano. E non mi fermo qui. Il Planelli rassegnò le dimissioni al re dalla carica di maestro di zecca per motivi di salute - l'esalazone di fumi tossici provenienti dalla lavorazione dei metalli aggravarono la sua già precaria salute - ma Ferdinando le rifiutò, come provato da questo documento. La lealtà del Planelli verso la Corona è fuori discussione. Fonti: ASNA; Mellace R. "Antonio Planelli, un intellettuale illuminista nella Napoli di Ferdinando IV"; Prota C. "Monetazione di Napoli negli anni 1791 e 1799".
    2 punti
  14. Buonasera a tutti, vi faccio i miei complimenti per gli esemplari postati, in primis a Cristiano @Asclepia che le segue e studia da tempo, ma anche a voi altri studiosi della tipologia. Io purtroppo mi sa che se il mercato è quello descritto dovrò astenermi dal metterne in collezione. A meno ché non riceva una donazione o ne trovi una a un prezzo ragionevole. Ovviamente capisco che parliamo di esemplari di notevole conservazione. Avete tutti la mia sana Fraterna invidia. Saluti Alberto
    2 punti
  15. Ciao, al momento siamo al punto 1. Ora passiamo al punto 2. e cioè le immagini nitide di fronte e retro.
    2 punti
  16. E' questa di seguito, anno 25 magnetica (la prima in lista) https://en.numista.com/catalogue/pieces9381.html 5 + (10x2 ) = 25
    2 punti
  17. 1. Breve storia sull'assignat Verso la fine del 1789, alla vigilia della Rivoluzione Francese, le casse dello Stato erano quasi vuote. Per evitare il fallimento, il deputato dell’Assemblea Nazionale Talleyrand ideò il piano di confisca dei beni ecclesiastici, con lo scopo di metterli all’asta per salvare le finanze dello Stato. Il 2 novembre 1789 l'Assemblea Nazionale diede inizio al progetto. Il patrimonio confiscato totale ammontò a circa 2 - 3 miliardi di livre, e la vendita fu affidata a una cassa straordinaria creata il 19 dicembre: la Caisse de l’Extraordinaire. Tuttavia, la liquidazione di tutti i beni richiedeva del tempo, minimo un anno, e la bancarotta era sempre in agguato. Per risolvere questa problematica, l’Assemblea decretò che 400 milioni di livre sarebbero subito stati emessi in obbligazioni con interesse del 5%: nacque l’assignat. Durante la votazione del provvedimento alcuni deputati, tra cui lo stesso Talleyrand, erano assolutamente contrari all’idea. Secondo loro la grande debolezza dell'assegnato era che ci sarebbero stati più biglietti in circolazione rispetto al reale valore dei beni ecclesiastici, con conseguente pericolo che sarebbe stato impossibile coprirne il rimborso di tutti. Un altro punto era la facilità di falsificazione, con forte rischio di trovare in circolazione una quantità di assegnati nettamente superiore a quelli emessi. I primi assignat furono emessi agli inizi del 1790 dal valore di 1000 livre. Il 17 aprile 1790 l'assignat fu trasformato da biglietto di obbligazione in cartamoneta ufficiale dello Stato in modo da compensare la scarsità di monete, ma con l’interesse sceso al 3%. Il 27 agosto 1790 l'Assemblea Nazionale autorizzò un'altra emissione di 1.9 miliardi di assegnati, con tagli da 50, 60, 70, 80, 90, 100, 500 e 2000 livre, che avrebbero avuto corso legale entro la fine dell'anno. Nel settembre dello stesso anno il Ministro delle Finanze, Jacques Necker, si dimise in quanto contrario alla decisione di ufficializzare gli assegnati come cartamoneta statale e la nuova emissione di questi. Tra il 1790 e il 1793 gli assegnati persero il 60% del loro valore. In aggiunta, l'Inghilterra iniziò a produrre dei falsi assignat con lo scopo di accelerare ancora di più la crisi economica francese. Per distribuirli a tutta la fascia della popolazione, tra il 1792 e 1793 vennero stampati anche assignat dal valore di 10, 15, 25 e 50 sols. Durante il regime del Terrore, la mancata accettazione dell'assignat era punita con la pena di morte. All’inizio del 1796, gli assegnati ammontarono a circa 45 miliardi di livre e gli interessi ridotti a 0. La somma complessiva degli assegnati non avrebbe mai dovuto superare gli iniziali tre miliardi di livre. La terribile inflazione causata dall'assignat provocò un aumento del costo della vita, un seguitare del suo deprezzamento e la scomparsa quasi totale del contante metallico. Per sopperire alla mancanza di spiccioli e facilitare gli acquisti quotidiani, alcuni imprenditori privati misero in circolazione monete di rame e d’argento: nacquero le monnaie de confiance, ovvero le monete di fiducia. Questi gettoni - monete di fiducia non ebbero mai corso legale, ma circolarono abbondantemente dal 1791 al 1794. E qui che entrarono in gioco i fratelli Monneron... Ritratto di Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord. Durante il periodo napoleonico diventerà Principe del neocostituito ed effimero Principato di Benevento (1806 - 1814) e sarà uno dei principali protagonisti del Congresso di Vienna. Fu soprannominato "il Camaleonte" ed è considerato uno dei maggiori esponenti del Trasformismo. Assignat da 1000 Livre. Fu il primo assegnato e in ambito collezionistico ha un indice di rarità R5. In questo grafico viene rappresentata la svalutazione di 100 Livre in assignat. Nel 1796 l'assignat fu sostituito dalla Promessa di Mandato Territoriale, una nuova cartamoneta che tuttavia subirà un deprezzamento ancora più veloce rispetto all'assignat, tanto che sarà demonetizzato nel 1797. L'economia francese si stabilizzerà durante gli inizi del periodo napoleonico. 2. Storia della Banque Monneron Le monete fiduciarie più diffuse e famose furono quelle della Banca Monneron. Alla fine del XVIII, la famiglia Monneron fu una delle più importanti famiglie francesi sul piano politico, finanziario e commerciale. Il capofamiglia era Antoine Monneron, possessore di alcune saline, avvocato del Parlamento di Antibes e controllore generale della gabella, la tassa reale sul sale. Dalla moglie Barbe Arnault ebbe venti figli, ma otto morirono giovanissimi. Gran parte dei suoi figli vennero inviati nelle colonie francesi in cerca di fama e fortuna. Tra questi ci interessa la storia di 4: Charles Claude Ange Monneron, il primogenito, iniziò la sua carriera come mercante della Compagnie delle Indie Orientali Francese nel 1767. Nel 1769 fu promosso commissario generale dei porti e degli arsenali navali, e nel 1784 direttore degli stabilimenti francesi in India. Sarà eletto Deputato del Terzo Stato di Annonay agli Stati Generali del 1789; Jean Louis Monneron, come per il fratello maggiore, entrò a far parte della Compagnie delle Indie Orientali Francese come agente commerciale nel 1769. Negoziando nella città di Pondicherry, fece rapidamente fortuna. Anche lui sarà eletto Deputato nel 1789; Pierre Antoine Monneron fu capitano di navi e si distinse per le sue missioni presso il governatore delle Indie Olandesi. Come per i due fratelli, sarà eletto Deputato nel 1789; Joseph François Augustin Monneron fu uno dei pochi fratelli che rimase in Francia. Nel 1777 si stabilì a Parigi come commerciante e diventerà direttore di una fabbrica di tabacco. Verrà eletto Deputato per Parigi nel 1791. Grazie all'appoggio dei suoi 3 fratelli, Joseph François Augustin fondò una banca commerciale per importare metalli in Francia e rifornire il Dipartimento della Marina Francese di argento e rame: la Banque Monneron. Oltre alle operazioni commerciali, la banca si era specializzata anche nella produzione di medaglie rivoluzionarie che vendeva presso la sede principale situata a Place du Carrousel, nei pressi del Palazzo del Louvre a Parigi. Il medaglista era Augustin Dupre che negli anni successivi diventerà l’incisore di riferimento della storia monetale francese grazie al pezzo da 5 franchi che simboleggerà la Repubblica per quasi 200 anni: la moneta con Ercole. La mancanza di contante metallico, e il risultato deludente delle monete da 12 denari e 2 sols a corso legale, spinsero alcuni privati a sostituirsi allo Stato per fornire alla popolazione le monetine. La Banque Monneron iniziò a coniare monete di fiducia in rame nel settembre del 1791. Per velocizzare i tempi di produzione, i Monneron strinsero un patto con l’industriale inglese Matthew Boulton, socio dell’ingegnere James Watt, l'inventore della prima macchina a vapore. Grazie all'invenzione di Watt, le monete Monneron furono prodotte in gran numero nell'officina monetaria della Soho Mint di Boulton, nei pressi di Birmingham. In cambio di una commissione, i Monneron offrirono alla popolazione francese lo scambio delle loro monete di fiducia con assignat da 50 livre. Tuttavia, l’eccessiva fiducia che i fratelli ebbero verso l’assignat, e il suo rapido deprezzamento, fu una vera rovina per la Banque Monneron. Inoltre, la coniazione di milioni e milioni di monete in Inghilterra comportò una spesa di denaro in argento e oro enorme per l’acquisto del rame inglese e della lavorazione, con una perdita considerevole. La rovina era ormai vicina. Verso la fine di marzo del 1792, la Banque Monneron fu dichiarata fallita e Pierre, che ne fu il direttore, fuggì in Inghilterra. Il fratello minore Augustin, che deteneva la banca, rilevò l'attività, ma la comparsa di una legge nel 1792 che proibì la fabbricazione di monete private spense ogni speranza. Nel settembre dello stesso anno un decreto vietò la commercializzazione delle monete di fiducia rimaste in circolazione. Nonostante la legge, i gettoni di fiducia circolarono almeno fino al 1794. I fratelli Monneron, da sinistra a destra: Pierre Antoine, Charles Claude Ange e Jean Louis. Insieme all'altro fratello Augustin fonderanno la Banque Monneron. La Soho Mint nei pressi di Birmingham. Proprietà di Matthew Boulton, la zecca coniò i 2 penny "cartwheel" di Giorgio III, nonché numerosi penny di prova e coloniali. 3. I 5 sols “del Giuramento” Con oltre due milioni di esemplari coniati, le monete da 5 sols dette “del Giuramento” o “patto della Federazione” sono le protagoniste e le più famose delle monete Monneron. In bronzo, dal peso di 25 – 30 g e dal diametro di 38 – 40 mm, esistono 4 tipologie per differente rovescio, mentre al dritto condividono l’immagine allegorica, con i soldati che fanno voto davanti alla Libertà, del giuramento compiuto durante la Festa della Federazione del 14 luglio 1790, che commemorava la presa della Bastiglia. Attorno è presente la scritta VIVRE LIBRES OU MOURIR, e in esergo la data 14 JUILLET 1790. L’incisore di questa magnifica immagine, che ricorda un po’ lo stile neoclassico del Giuramento degli Orazi dipinto da Jacques Louis David, è di Augustin Dupre. L'adeguamento tipografico e quello dei torchi furono forniti invece da Jean Pierre Droz, dipendente della Soho Mint. Le 4 tipologie sono le seguenti: Il primo tipo è datato 1791 e presenta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ - SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1791”; sul contorno, in incuso, la scritta DEPARTEMENTS DE PARIS DE RHONE DE LOIRE DU GARD. I 5 sols del 1791 sono quelli più rari. Inoltre, al dritto, vicino all’altare, la data 14 JUILLET 1790 è scritta in numeri romani; Dal secondo tipo in poi sono datati 1792. Al rovescio presenta la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE CINQ – SOLS REMBOURSABLE EN ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS – L’AN III DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS 1792”. La scritta finale cambia in base all’anno III o all’anno IV. I primi monneron del secondo tipo riportano l'indicazione 50L, mentre i successivi 50#. Al contorno, in incuso, i gettoni dell’anno III presentano la scritta “DIPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD” mentre quelli dell’anno IV “DEPARTEMENS OF PARIS RHONE E LOIRE DU GARD”; Il terzo tipo presenta al rovescio la scritta “MEDAILLE QUI SE VEND 5 - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ L’AN IV DE LA LIBERTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, compare la frase “BON POUR LES 83 DEPARTAMENS AN IV”. I monneron del terzo tipo misurano 38 mm invece di 40 mm. Oltre al diametro inferiore, il peso è vicino ai 25 g; L’ultimo e quarto tipo porta la leggenda “MEDAILLE QUI SE VEND CINQ - SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Al contorno, in incuso, presenta la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”; Esistono anche 5 sols placcati in argento e oro, ma sono molto rari. Il dritto è lo stesso in tutti e 4 i tipi. Solo nel primo tipo è presente un piccolo cambiamento con la data scritta in numeri romani. 5 sols del primo tipo, i più rari da trovare. 5 sols del secondo tipo. Le monete con 50# e la scritta AN IV sono quelle più comuni. 5 sols del terzo tipo. A differenza degli altri 3 tipi, il terzo è l'unico che misura 38 mm e il peso sui 25 g. 5 sols del quarto tipo, più rari rispetto a quelli del secondo e terzo tipo. Un 5 sols del secondo tipo placcato in argento. 4. I 2 sols “Libertà” I gettoni da 2 sols del tipo “Libertà” furono le primissime monete coniate dalla Banque Monneron. In totale furono coniate oltre due milioni e seicentomila esemplari. Sempre in bronzo, il peso oscilla tra i 16 e 18 g mentre il diametro è di circa 32 mm. Al dritto viene raffigurata la Libertà seduta a sinistra, appoggiata alla Dichiarazione dei Diritti Umani, che tiene nella mano destra una picca sormontata dal berretto frigio, simbolo di libertà, e dietro un gallo, simbolo di vigilanza. In alto si nota un sole splendente con i raggi che illuminano la personificazione della Libertà. Attorno notiamo la scritta “LIBERTE SOUS LA LOI” mentre in esergo "L’AN III (o IV) DE LA LIBERTE”. A differenza dei 5 sols, l’incisore è un certo Ponton, ma sfortunatamente non esistono informazioni su di lui. Esistono due tipi di monete da 2 sols: Il primo tipo è datato 1791 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE DE CONFIANCE DE DEUX SOLS A ECHANGER CONTRE DES ASSIGNATES DE 50 L. ET AU DESSUS 1791” mentre attorno “MONNERON FRERES NEGOCIANS A PARIS”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “BON POUR BORD. MARSEIL. LYON. ROUEN. NANT. ET STRASB.”. Il valore in assegnati può essere espresso in 50L, 50L. o 50#. Il secondo tipo è datato 1792 e riporta al rovescio la frase “MEDAILLE QUI SE VEND DEUX-SOLS A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre nel giro “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la scritta “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. Il dritto è lo stesso nelle due tipologie. Naturalmente cambia la frase in esergo in base all'anno III o anno IV. 2 sols del primo tipo. 2 sols del secondo tipo. 5. 1, 2 e 5 sols “Ercole” Finiamo la monetazione Monneron con le ultime monete del tipo Ercole, tutte coniate nel 1792 e meno comuni rispetto ai 5 sols del Giuramento e ai 2 sols Libertà descritti in precedenza. La moneta da 1 sol è molto rara ed è costituita in bronzo, peso di circa 7 g e diametro di circa 27 mm. Al dritto presenta l’immagine di Ercole mentre cerca di spezzare i raggi della libertà davanti al tempio della sapienza. L’incisione è del medaglista Augustin Dupre. Attorno è presente la scritta “LES FRANÇAIS UNIS SONT INVINCIBLES” mentre in esergo “L’AN IV DE LA LIBERTÉ”. Al rovescio notiamo la frase “MÉDAILLE QUI SE VEND UN – SOL A PARIS CHEZ MONNERON PATENTÉ” mentre attorno “REVOLUTION FRANÇAISE 1792”. Nel contorno, in incuso, è presente la frase “CONFIANCE AUGMENTE LA VALEUR”. La forte determinazione del popolo francese è rappresentata dal fascio dei raggi legati assieme che nemmeno Ercole riesce a rompere, immagine che ben rappresenta il motto inciso sul tondello. La stessa immagine e la stessa leggenda, ovviamente con diversa indicazione del valore, di peso e di diametro (bronzo, 11 - 14g e circa 32 mm) sono impresse sul pezzo da 5 sols, il più “comune” della serie Ercole. Invece la moneta da 2 sols (bronzo, 13 - 14 g e circa 32 mm), molto rara come quella da 1 sol, è differente: in questo caso Ercole è raffigurato mentre sta piegando lo scettro reale con attorno la scritta “LA SAGESSE GUIDE SA FORCE”. In esergo compare la scritta “LA FIN DU DESPOTISME”. È chiaro il riferimento della fine monarchica. Inoltre, compare una civetta a sinistra di Ercole. Esiste anche un tipo rarissimo da 2 sols, con stessa immagine al dritto, che non presenta indicazione di valore, mentre al rovescio è raffigurata una piramide con attorno “RESPUBLICA GALLICA ANNO”, mentre all’esergo “ÆRE PERENNIUS 1792”. In questo caso si potrebbe trattare di una prova o di una medaglia. 1 sol Ercole, molto rari. 5 sols Ercole. Della tipologia Ercole, i 5 sols sono quelli "più comuni" da trovare. 2 sols Ercole. Da notare lo scettro reale piegato e la corona rotta. Come per la moneta da 1 sol, anche quelle da 2 sols sono molto rare. I 2 sols con la piramide, forse una versione di prova o una medaglia. Con le monete Ercole concludiamo la discussione su queste magnifiche monete rivoluzionarie francesi. In realtà ci sarebbero altre monete di fiducia come quelle della Caisse de Bonne Foi, Lefevre – Lesage, Clémencon et Compagnie etc. Inoltre, esistono tante varianti dei Monnerons in base alla disposizione di punti, lettere, numeri, difetti del conio e altro ancora, ma ho preferito fermarmi solo sulla monetazione Monneron e sui punti importanti altrimenti il post sarebbe stato troppo lungo. Spero che questa discussione vi sia piaciuta! 😃 Alla prossima Xenon97
    1 punto
  18. Tra le monete che ho ereditato anni fa c'è pure questa, che all' inizio non capendoci nulla avevo bollato come un follis di Costantino e dimenticata tra le basse conservazioni, guardandola meglio, anche in base alle discussioni che mi leggo sul forum sembrerebbe invece ostrogota , (Teodorico o Atalarico?) E quindi per il tipo non è nemmeno così brutta. Mi sapreste dare una conferma? Premetto che le foto sono oscene perché al momento sono all'estero per lavoro, ne farò di nuove quando tornerò in estate. Non dispongo nemmeno del peso, stesso discorso, avrei potuto aprire la discussione con elementi migliori ma la curiosità è troppa! Chiedo venia....
    1 punto
  19. Seppur simili i dati ponderali non corrispondono con un nostro 10 cent della stessa epoca, in ogni caso l'Unione regolamentava solo oro ed argento. Gli spiccioli composti da altri metalli avevano già un potere liberatorio limitato all'interno della propria nazione, come divisionali solo quelle d'argento potevano, con un tetto massimo, essere utilizzate all'interno dell'Unione. Ma magari qualcun'altro ne sa di più.
    1 punto
  20. Io abito in svizzera, non ho problemi di esportazione o importazione ma dover ridare gratis una moneta comprata in asta perche‘ si scoprira‘ che e‘ stata trafugata non mi piacerebbe.
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  21. Salve a tutti ho questo 80 soldi santa Giustina con questa rosetta grande. Qualcuno ne ha mai visto altre? Grazie mille
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  22. Se avesse la patera, dovrebbe essere la CONCORDIA seduta; tuttavia, da una breve ricerca, mi sembra che questa, in Adriano, abbia la cornucopia sotto il trono. Qui, invece, la cornucopia e' nella mano sinistra. Penso che si tratti della FORTVNA REDUX, con timone e cornucopia, anche perchè pare di vedere qualche lettera in esergo, forse una F, possibile iniziale di FORT RED. O forse e' solo pareidolia...e buona notte al secchio!! Ciao da Stilicho
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  23. Provo: RIGORE DI ROMARIO Buona domenica da Stilicho
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  24. Si rimanda alla discussione specifica per la legislazione vigente.
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  25. Il grado di rarità dovrebbe essere tra NC e R , dipende dalla scritta INVICTA ROMA se la A ha o meno il trattino orizzontale. Per essere R3 dovrebbe avere tra le due stelle un Chrismon invece dell' I come nel tuo caso. Il rovescio è tratto dai follis costantiniani "Urbs Roma".
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  26. Moneta bella e importante,merita foto migliori , magari con luce radente. Complimenti.
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  27. La moneta è un riconio; l'originale presenta il primo 6 di 1866 aperto e non chiuso. Qui una moneta originale periziata, (immagine presa dal catalogo LaMoneta)
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  28. Moneta sempre affascinante, per il profilo caratteristico di Nerone, per la raffigurazione sul retro , la porta del tempio di Giano che i romani simbolicamente chiudevano nei periodi di pace, il grado di conservazione di questo esemplare, vissuta quel tanto che basta da avere ulteriore fascino..
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  29. Forse oltre un certo punto e oltre un certo grado di ripetitività , si arriva oltre il limite del lecito sopportare e allora arrivano le repliche dure, ma non rancorose, casomai polemiche verso chi sembra non aver di meglio da fare che fare sempre i conti in tasca agli altri, brutto vizio italico mai superato.
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  30. Sono sicuro che chi l'aveva inserita nel lotto l'ha battezzata per falsa...invece...bella monetina!
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  31. 😄😄😃😄
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  32. Anche la Banca Romana non ci scherzava, ma le serie doppie emesse furono in modo fraudolento volute ben 40 milioni lire di fine '800.
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  33. Tutto è finito anche quest' anno. Irlanda regina,si è presa tutto,vittoria e grande slam. Sempre prima nel ranking mondiale e.....si festeggia anche San Patrizio! Meglio di cosí😁 ORA mi voglio seguire quello FEMMINILE😁. Forti le nostre ragazze💪 Ogni anno,questo grande evento sportivo, per me è una festa,ma anche un grande ricordo malinconico. Il Rugby è uno sport che involontariamente mi ha "contagiato" grazie ad un mio caro amico che ahimè non c' è piú,che me ne parlava e con cui ho imparato a conoscere le Zebre allo stadio(non vi dico l' emozione....ecco il motivo del mio tifo per questa franchigia @Arka). Un' amicizia legata anche ad uno sport. Un' amico che ora è lassú e che penso sempre. Oltre la passione per questo sport,Ivan,mi lasciò un pallone( su mia richiesta),incoraggiandomi tra l' altro a far il tallonatore della loro squadra (la mia mole è quella dei cattivi della prima linea😅) . Quel pallone lo tengo durante le partite del 6 nazioni,passandomelo tra le mani...e la partita la vediamo assieme☺️ Era d' obbligo per Ivan🙏...
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  34. Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi.. Piastra 1795 Ferdinando IV Un profilo interessante non trovate? Quanti ne avete visti uguali? Vogliamo provare a contarli? Saluti Alberto
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  35. Ave! Io, invece, non ho nessun sesterzio di Nerone, è un imperatore che non mi è mai piaciuto ne' come imperatore ne' come ritratto. Forse ho 1 o 2 assi ma non ricorro bene perché non mi piacciono. Nonostante ciò questa moneta è, per quanto mi riguarda, dotata di un certo fascino e mi paicerebbe molto averla in collezione. Compliemnti sinceri... Ave! Quintus
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  36. Buonasera, il ritratto di Nerone mi ha sempre affascinato ... Ne ho qualcuno anche io ma certamente non al livello di quello di @NeroDrusus al quale faccio i miei complimenti. Saluti Alberto
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  37. È un quinario con Fulvia https://www.lamoneta.it/topic/106438-quinario-con-fulvia/
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  38. Ricordiamo che la moneta ha avuto due battute nel momento della coniazione, il ritratto di filippo non è così strano solitamente. La I, la doppia croce e simili sono tracce di questa doppia battitura
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  39. Aggiungo probabilmente se leggo bene anno 1949 https://en.numista.com/catalogue/pieces2049.html
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  40. 100 pruta israeliani Saluti
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  41. Clasped hands sul gettone da 1 centesimo del 1812 della Union Copper Company di Birmingham, Regno Unito, per sopperire alla carenza di moneta ufficiale del governo (ibercoin#80. ONLINE COIN AUCTION, LOTTO 1942, 22 mar 2023). Base d’asta: 15 EUR. Lotto 1942. GRAN BRETAÑA. One Penny Token. (Ae. 27,26g/36mm). 1812. Birmingham. MBC. Obverse: UNION COPPER COMPANY * BIRMINGHAM * - Clasped hands 1812 Reverse: PAYABLE IN CASH NOTES - ONE / PENNY/ TOKEN apollonia
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  43. Un po' come nel gioco del Mastermind tutti hanno espresso la loro opinione centrando chi l'etnia ,chi il periodo ,chi (forse) la funzione ma nessuno tutte le cose assieme. Comunque sia quella che dovrebbe essere l'identificazione più appropriata è questa: placchette decorative in bronzo longobarde ,ornate con stile animalistico degenerato,quindi piuttosto tarde ( fine VII -VIII sec. d.C ). Riguardo la funzione escluderei quella di guarnizione di cintura o bandoliera essendo io abbastanza ferrato su questi manufatti devo dire che non mi è mai capitato di vedere tale associazione in corredo longobardi. Sarei propenso più verso le guarnizioni di briglie o fettucce pendenti da equipaggiamento per cavalcature che tanto piacevano ai cavalieri europei di tale periodo. L'areale si estende su tutto il territorio sotto l'influenza longobarda,in particolare in Italia centro-settentrionale. In particolare concentrerei l'attenzione sulla perlinatura che circonda i rivetti di fissaggio e che rimanda ,tra le altre cose ,alla decorazioni presenti sulle guarnizioni di cintura a cinque pezzi . Aggiungo che in origine le placchette dovevano essere dorate. Ribadisco l'importanza, la qualità e la quantità del ritrovamento in questione.
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  44. Sono piuttosto orgoglioso del mio esemplare, raro (1735 NEAP:), patinato, pressochè FDC, proviene da una NAC di qualche anno fa, tra i pochi a non presentare alcun graffio al R/ (Sebeto) e solo pochissimi e lievi al D/. Mi spiace solo di non essermi aggiudicato anche la mezza piastra di quell'asta, ma ero già fuori budget. Un prezzo comunque molto più contenuto di quello fino ad ora raggiunto dalla piastra di ART-RITE.
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  45. Il mio lo conosci giá...😅 È da ciotola: preso " a du spicci" 🤣
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  46. Bellissima complimenti, Si hai fatto un’affare considerando i realizzi attuali, questa è la mia 1734 acquistata dallo stesso venditore, valutata SPL+ con difetti di conio
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  47. Ciao, ottimo esemplare hai preso. In generale, altri requisiti per verificare se si tratti di coniazione postuma o meno sono: flan più ampio, figura più "cicciotta" del re in trono, il rovescio con il campo più pieno", ossia con la croce ed i gigli più ampi rispetto alle coniazioni coeve. Per me, quindi, il tuo è postumo ed è in conservazione splendida. Il gigliato è stata una moneta molto amata ed imitata all'epoca. Saluti Eliodoro
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  48. 1 punto
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