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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/17/23 in Risposte

  1. Nell'articolo pubblicato su Panorama Numismatico, a causa della sua estrema rarità (solo 25 esemplari timbrati) mancano le immagini del Buono da 500/50.000 lire. Per completezza, pubblico la foto dell'unico esemplare sino ad ora conosciuto e rientrante nell'elenco di quelli utilizzati per l'emissione del Prestito, così come meglio riportato nell'articolo. Il Buono, è di proprietà di Numismatica Felsinea, @simonesrt che ringrazio per aver concesso le foto e la possibilità di divulgarle.
    6 punti
  2. Da una collezione “sans pareille” di divisionali greci (Leu 61, 1995, 49) un rarissimo triobolo – più che diobolo – di Crotone prossimamente in asta che associa al tradizionale tripode del D/ la civetta al R/. Alquanto peculiari anche i segni grafici che non sembrano trovare riscontro nella produzione crotoniate: una epsilon (?) retrograda al D/ e tre koppa al R/. Nomos 26, 21.5.2023, 75 Lotto 75. BRUTTIUM. Kroton in alliance with E... (?). Diobol (Silver, 10 mm, 1.12 g, 5 h). Ε (retrograde and with legs slanted in the archaic manner) Tripod with lions feet and rings. Rev. ϘϘ - Ϙ Owl with folded wings standing to left, head facing front. Cf. CNG 54, 2000, 220 (same reverse die). Cf. HN III 2129. Leu Numismatics 61, 1995, 49 (this coin). Of great rarity, possibly unique. Attractive and well-struck. Very fine. From the "Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Leu Numismatics 61, 17 May 1995, 49. What do the letters on this coin mean? Is it merely just a normal coin of Kroton, albeit an extremely rare and an unusual one? After all, the tripod is the type par excellence of Kroton, and the koppa is the city's archaic initial (but why three?). Yet the owl is rather unexpected at this period, and the retrograde Ε is a great mystery. This is especially the case since the koppas) are on the reverse with the owl and the epsilon is on the obverse with the tripod! Contrariamente a quanto affermato dagli editori del catalogo il pezzo, certamente raro, non è inedito. Un esemplare pressoché identico venne infatti pubblicato da Attianese nel 1995 insieme ad una ulteriore moneta simile – già edita dall’autore – ma di peso più basso (P. Attianese, Kroton. Ex Nummis Historia, Settingiano 1995, nn. 95-96): Altri pezzi sono apparsi in progresso di tempo sul mercato antiquario. Di particolare interesse una moneta senza E al D/, a quanto pare suberata, che condivide il conio di martello con il triobolo Nomos (ex Leu). CNG, EA 385, 2016, 52 ex CNG 54, 2000, 220 (10.5 mm, 1.12 g, 3h) “Fourrée Triobol” Weber 1013 (9 mm, 1.32 g) (da Kraay 1958, 101, n. 4) E’ noto un ulteriore esemplare, più leggero (0,98 g) forse a motivo del cattivo stato di conservazione, che tuttavia per il modulo sostanzialmente coincidente a quello dei precedenti, sembrerebbe riferibile al divisionale corrispondente al triobolo. CNG EA 224, 2009, 18 (10 mm, 0.98 g, 2h) A questa emissione è forse riferibile un ulteriore triobolo documentato da un pezzo del BM e caratterizzato al rovescio da tre OOO. London, BM 1921.0307.4 (1,26 g) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1921-0307-4 Questa particolare e rara emissione con tripode/civetta era già nota al Kraay (A propos des monnaies divisionnaires de Crotone, “Schweizer Münzblätter” 8, 1958, 99-102) che illustra in proposito l’esemplare della coll. Weber (n. 1013: 1,32 g). Lo studioso incluse la moneta in un gruppo di divisionali crotoniati (trioboli, dioboli e oboli) unificati al D/ dal tradizionale tripode ma caratterizzati al rovescio da una pluralità di tipi (pegaso/protome di pegaso, seppia, civetta, lepre, granchio, gallo), interpretandoli come strumento di equiparazione di valore, per esigenze di scambio, con i centri emittenti a cui richiamati dai tipi del rovescio (Corinto, Siracusa, Atene, Messana, Agrigento, Himera). L’ipotesi fu tuttavia contestata successivamente sia da Stazio sia per l’eterogeneità dei sistemi ponderali chiamati in causa, che avrebbe reso lo scambio alquanto complesso, sia in quanto, ad eccezione delle serie con pegaso e con lepre, le altre appaiono di troppo esigua consistenza (al max 2/3 ess.) e non mostrano continuità di emissione. Più generico Rutter (HN 2129) che data genericamente questi divisionali al 525-425 includendovi anche quelli con ruota al R/ editi da Bicknell anteriormente allo studio di Kraay (P.J. Bicknell, Some fractions of Kroton, “Schweizer Münzblätter” 21, 1971, 1-4 = HN 2137-8). Detto ciò e venendo all’esemplare di apertura, nutro non poche perplessità riguardo l’interpretazione del tipo del rovescio come indicazione di un’alleanza tra Crotone e Velia, ipotesi ventilata da Leu 61/1995, 49 e seguita, seppur dubitativamente da CNG 54/2000, 220. Per quanto la civetta sia l’immagine monetale stabilmente adottata da Velia sulle dracme a partire dal II periodo Williams (465-440 ca. a.C.), una supposta federazione con Crotone non mi pare supportata da tradizioni storiche e/o altro tipo di documentazione. Stesso discorso per la presunta alleanza di Crotone con una ipotetica Ǝ (?) suggerita dagli editori di Nomos: l’adozione di tipi monetali che contrassegnano stabilmente emissioni di altre poleis e/o di lettere o sigle non necessariamente (se non in casi sporadici) adombra un’alleanza ed è alquanto rischioso accostare acriticamente la documentazione numismatica a presunti eventi storici in assenza: a) di un preciso inquadramento cronologico della/e serie monetale/i b) di fonti documentarie che attestino la supposta alleanza. Ritengo pertanto più plausibile che il segno Ϙ ripetuto per ben tre volte, come per i tre OOO sul pezzo di Londra (BM), rivesta la funzione di segno di valore (triobolo), come già ipotizzato da Kraay (...ces lettres semblent avoir été délibérément arrondies de façon à suggérer la marque de valeur d'un triobole…) sulla scia di Weber (“Num. Chron.”, 1896, p. 8 e pl. I, 6) altrimenti non si spiegherebbe l’esigenza di ripetere il medesimo grafema più volte sulla stessa moneta. Meno chiaro appare invece il significato del segno Ǝ per il quale l’interpretazione come epsilon retrograda conserva a mio parere margini di incertezza. La particolare resa con tratti obliqui e il ductus retrogrado appare alquanto anomala e priva di riscontri sul resto della produzione crotoniate. Mi chiedo pertanto, seppur in via del tutto ipotetica, se non si tratti ancora di un segno di valore costituito da tre tratti verticali ed un segmento orizzontale, benché di difficile lettura. Per concludere questa breve rassegna si può osservare che il tipo della civetta non è privo di riscontri a Crotone. Esso, infatti, contrassegna il rovescio di una consistente serie di dracme di peso ridotto ricondotte all’età pirrica (HN 2195), in abbinamento al D/ con una testa giovanile, probabilmente Herakles. Bertolami, EA 43, 2017, 104 (13 mm, 3.19 g)
    4 punti
  3. Ecco un cardellino di tondello impresso, credo a Martello giusto? Saluti Fofo
    3 punti
  4. Buonasera, avevamo un'idea di prezzo, ma avendo scoperto che al momento è l'unico esemplare originale presente sul mercato, preferiamo attendere. Ringraziamo gli estensori di questo articolo per aver fatto chiarezza su questo settore di nicchia ma estremamente interessante,
    3 punti
  5. Cari tutti, Come per lo scorso anno, sperando di far cosa gradita, riporto il link per poter scaricare il nuovo report annuale di Deloitte sul mercato dell'arte e beni da collezione. Per il secondo anno di fila ho avuto la possibilità di dare il mio contributo con un analisi del marcato numismatico, cercando di fornire una panoramica generale in grado delineare lo stato di salute del mercato a livello globale. Deloitte_Art&Finance 2023 Ogni considerazione, spunto di miglioramento o critica è ovviamente ben accetta. p.s @numa numa sul mercato dei libri come comparto a se stante ci stiamo lavorando e dovrebbe essere implementato dal prossimo anno
    3 punti
  6. Ciao Beppe, non ti nascondo che anche io ho avuto per molto tempo dubbi se questa data fosse una 1833 oppure una 1835 Classificato in seguito come 1835 su 1833
    3 punti
  7. Dr. Leone alato e nimbato con corno dogale, gradiente a s. e volto di fronte, con la zampa s. sul libro aperto; all’esergo, B Z. Rv. OSSIBVS RECEPTIS DIV PETR VRSEOLI (in occasione del ritorno delle spoglie di San Pietro Orseolo) Urna, ornata del corno dogale, sulla quale è librato lo Spirito Santo sotto forma di colomba; all’esergo, 1733. Ricorda il dono delle ossa del Santo veneziano fatto da Luigi XV, re di Francia, e deposte nella basilica di S. Marco.
    2 punti
  8. Mi ricordo come se fosse adesso, e son passati 43 anni.... che la mia avventura filatelica è terminata in concomitanza l'uscita della prima serie dei castelli d'Italia, non per colpa loro, semplicemente il feeling era terminato.
    2 punti
  9. mamma mia, ci vorrà un rene per questa. e poi dal testa grande, dietro la nuca, da quel che vedo, in punti diversi spuntano 3 ciuffi di capelli, mentre per il tipo più comune la capigliatura è liscia. "pettinata".
    2 punti
  10. Cartolina che presenta un solo timbro, non è tanto visibile come le altre.
    2 punti
  11. Buongiorno @VALTERI, Moneta che induce a svariate brevi riflessioni. Si può parlare di come per la prima volta, al dritto, proprio nel periodo II gruppo III (cui appartiene il tetradrammo postato) nel corpus della professoressa Westermark compaia il capitello ionico come supporto per la solida figura dell’aquila. Di come questa caratteristica si possa ritrovare sui pentalitra, litre e pentonkia dello stesso periodo. Si può riflettere sul perché in una polis dorica come Akragas si scelga dì raffigurare un capitello ionico come elemento figurativo. Caso non unico nella grecità tra l’altro e che Westermark considera non rispecchiare propriamente una componente architettonica. Si può argomentare lungamente (come avvenuto in passato) sul significato e sulla natura dell’elemento floreale che decora il campo al rovescio, sotto il granchio. Di come anche in questo caso la presenza di simboli rappresenti una novità rispetto ai primi due gruppi del periodo II della monetazione akragantina. Bocciolo di rosa, cardo, anemone, loto, giglio, melagrana? L’esperta di botanica dell’Università di Uppsala consultata dalla professoressa Westermark in fase di stesura di The Coinage of Akragas ritiene che da un lato non si tratti di una rappresentazione naturalistica (anche per via dei viticci), dall’altro che l’identificazione più verosimile sia il bocciolo di rosa o il cardo. Io mi chiedo se non si possa immaginare anche una specie vegetale estinta ad esempio (?). Ci si può anche fermare ad osservare il segno simile che intacca l’estremità dell’ala dell’aquila in entrambe gli esemplari noti al corpus per l’accoppiamento di conii 439. E tuttavia non mi riesce di capire come nel catalogo della vendita Nomos si possa scrivere “The letter Φ on the reverse of this coin is absolutely extraordinary, since no other added letter appears anywhere else on the silver coinage of Akragas”, salvo si tratti di un refuso, una distrazione. Esistono infatti i conii R161 e R162 del periodo I - gruppo III della monetazione di Akragas che riportano una A sotto il granchio. Nel gruppo II abbiamo i conii R65, R66, R67 ed R68 che riportano le lettere E e V sotto le zampe del granchio, a destra ed a sinistra. Ed abbiamo altri esempi ad inizio gruppo. Westermark 439.1, al British Museum:
    2 punti
  12. Ti ringrazio per la stima @numa numa e concordo sul fatto che l'espressione "sans pareille" è forse eccessiva. La raccolta è certamente notevole e consente di ammirare non pochi esemplari inediti. Un piccolo capolavoro è ad esempio il lotto n. 70 dalla stessa asta di apertura, un emiobolo di Crotone che resta davvero "sans pareille", almeno per il D/ : Si incrementa così il numero di divisionali argentei, che sembrano di particolare consistenza a Crotone tra IV e III secolo a.C. Un esemplare simile, a quanto pare inedito, comparve per la prima volta nel 1995 sul mercato antiquario: CNG 102, 2016, 80 ex NAC, E, 1995, 2126 (coll. AG)
    2 punti
  13. Filippo IV di Spagna (1621-1665). Scudo. Au (22 mm - 3,32 g - 4 h)
    1 punto
  14. Dalla Lycia e da dinasta ignoto, un esemplare di statere anepigrafe di alta epoca e di accattivante gusto arcaico, con al diritto cinghiale ed al rovescio tartaruga in cornice puntinata entro quadrato incuso . Sarà il 10 Maggio in vendita Lansky Lambert 6 al n. 85 .
    1 punto
  15. Spunto interessante, grazie, anche se fuori topic secondo me (conii diversi, gruppo diverso, tema diverso). Posso immaginare sia il titolo “aperto” ad averti indotto ad intervenire.. quindi continuare qui mi pare accettabile dopotutto. In relazione alla reincisione moderna dei conii ed alle particolarità della lettera N: chi ha scritto della moneta da te postata scriveva prima della pubblicazione del corpus della professoressa Westermark, non svolgendo inoltre l’opportuno e necessario lavoro di ricerca e comparazione.. un utente (i cui fini sono stati al centro di una polemica che ricordo chiaramente con altro utente) anche transitato qui sul nostro forum, pubblicando una notevole e preoccupante serie di conii moderni. É infatti ora noto che l’accoppiamento di conii 349 (O10-R35), gruppo II del periodo II della monetazione di Akragas, testimoniasse da un lato il progressivo e grave deterioramento dei conii sia di incudine che di martello, dall’altro la reincisione in antico del conio di martello (R35’) e la deformazione della legenda su quello di incudine. Quindi verosimilmente chi ha copiato la moneta é partito da uno degli esemplari che cominciavano a presentare la deformazione dell’etnico (in particolare il prolungamento degli elementi “verticali” proprio della lettera N che arrivano ad essere all’incirca ugualmente lunghi) e la reincisione del rovescio con relativa rimozione delle rotture. Una rinfrescata un po’ a tutti i particolari del conio moderno ed ecco un nuovo diabolico artefatto pronto a produrre una prole infame. Ne consegue che le differenze nella lettera N di per se non possono essere in alcun modo determinanti nella definizione dell’autenticità o della falsità della moneta, ancor meno può esserlo la reincisione del rovescio (testimoniata in particolare dall’esemplare Westermark 357.1 proveniente dal Contessa Hoard del 1888, IGCH 2119, O11-R35’). Ben altri sono gli elementi determinanti. Aggiungo, prima di passare alle immagini, che anche al dritto pare siano stati fatti dei ritocchi al conio in antichità (in particolare le lettere AN) cosa non esplicitamente menzionata dalla professoressa Westermark. Nell’esemplare 349.24 le due lettere sono “toccate” da una rottura di conio molto evidente, ma la lettera N ha ancora la forma “standard” e la A presenta il trattino centrale obliquo. Invece negli esemplari 349.44 e 349.45 la N si deforma visibilmente, meno la A che tuttavia presenta un trattino più marcatamente orizzontale, mentre la rottura di conio sopra le due lettere non è più visibile. Dalla collezione della American Numismatic Society (SNG973) ed in precedenza di proprietà di Hoyt Miller, a New York dal 1957. Un esemplare senza reincisioni, Westermark 349.31 : Ex Cahn asta 60 del 1928 lotto 177, Westermark 349.24, rappresentativo dello stadio finale di utilizzo dei conii prima della reincisione del rovescio e dei ritocchi al dritto: Ex Ars Classica/Naville 10 del 1925 lotto 174, Westermark 349.44, dopo la reincisione del rovescio e con l’etnico deformato e ritoccato al dritto: Ex Vinchon del 13-11-1986 lotto 56, Westermark 349.45, con le stesse caratteristiche del precedente ma con tracce ancora visibili delle rotture di conio al rovescio, come riportato nel corpus La sorella del falso al post 4, in questo caso opportunamente non si è fatta menzione della lettera N e della reincisione del rovescio. Si tratta in ogni caso di falsi noti dal 1988: http://forgerynetwork.com/asset.aspx?id=RrbveD76zZQ= Il link di acsearch per la moneta del post 4: https://www.acsearch.info/search.html?term=Akragas+17%2C28+gm+161&category=1-2&lot=&date_from=&date_to=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1&currency=eur&order=1
    1 punto
  16. Questa è una delle più belle, complimenti per la nuova acquisizione. Doge92
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  17. Quella dei castelli è una tematica molto presente nella filatelia, soprattutto europea. Molto belle le emissioni di Francia, Austria, Svizzera, Germania...
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  18. per comprarla aspetto che esca quella con la ferrari sotto il granchio.
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  19. Ma che bella! È un miracolo che spiccioli così arrivino a noi in queste condizioni....centrata e perfettamente leggibile su un tondello bello largo. Complimenti
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  20. Spero che di tempo ne passi parecchio😁
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  21. 1 punto
  22. Buongiorno a tutti. Mi permetto di segnalare la Sterlina coniata in occasione della Incoronazione del Re Carlo III: nel dritto compare il profilo del Sovrano, rivolto verso sinistra e coronato. Moneta molto bella e, mi sia consentita la divagazione, che mi provoca "invidia" per quella Nazione che ha saputo mantenere ben salde le proprie tradizioni e, al contempo, diventare uno Stato per tanti aspetti più moderno del nostro... un saluto e a presto.
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  23. Salve Il valore è il facciale cioè 2€, nulla di più. Comunque non si vede proprio tutti i giorni in circolazione la versione greca di questa moneta quindi la terrei come curiosità, altrimenti se non le interessa la spenda pure visto che non ha nessun valore oltre quello di 2€.
    1 punto
  24. Abbiamo sempre il nostro catalogo, risorsa tanto importante quanto misconosciuta: http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-REP
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  25. Quello che dici esiste a livello digitale, nella realtà virtuale c'è un modo molto comodo per condividere testi e files tra due o più persone, lo spazio in cloud, un esempio classico e diffuso è dropbox dove si crea una cartella in condivisione e tutto ciò che viene messo li dentro è di utilizzo comune... Infatti oltre alla mia biblioteca in formato tradizionale un'altra mia grande passione a cui dedico molte delle mie energie è la biblioteca numismatica digitale, questa di uso comune e non solo privato, soprattutto appena sarà possibile inserirla in uno spazio più adeguato alla consultazione diffusa che non sia il mio studio personale, tale biblioteca è particolarmente utile ed efficace nella raccolta di materiale assai problematico per le biblioteche personali, quali saggi e articoli di periodici, atti di convegni e opere miscellanee, tutta roba complicata da acquisire in formato cartaceo, sia per il costo insostenibile alla lunga che per la mole di spazio necessaria, ma in digitale è possibile realizzare ciò che quasi nessuna biblioteca privata può fare e mettere assieme tutto l'esistente pubblicato su un dato argomento in saggi e articoli con in più una catalogazione per autori, titoli e soggetti intrinsecamente implementata e relative funzioni di ricerca...
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  26. Indicato dal grafema CHE è il Signor Bonaventura, personaggio immaginario dei fumetti creato dalla fantasia di Sergio Tofano. Il Signor Bonaventura fece il suo esordio nel 1917 sul n. 43 del Corriere dei Piccoli con grande successo e fu pubblicato ininterrottamente ogni settimana fino al 1943. Dopo la guerra le pubblicazioni vennero riprese, per poi essere ridotte progressivamente nel corso degli anni ’50 e ’60. Ricordo ancora che io e i miei compagni di scuola non vedevamo l’ora che uscisse il giornalino con la nuova “Avventura del Signor Bonaventura”. Sergio Tofano è noto anche con lo pseudonimo di tre lettere, la prima del nome e le due iniziali del cognome. apollonia
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  27. Bravo @denario69 , ottimo risultato . Per raggiungere un cambiamento cosi' evidente erano forse piu' ossidazioni dell' argento che incrostazioni difficili da mandare via .
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  28. Ciao per dovere di cronaca e per correttezza nei confronti degli interventi di @aemilianus253 e @Cremuzio invio le foto del dopo pulizia.. Ho cercato di mantenere un certo equilibrio senza eccedere nella pulizia, in modo da far risaltare i rilievi al R, lasciando volutamente tracce di ossidazioni nere intorno al viso, sul torso e sulla gamba al R e nella parte piumata dell'elmo, naso e occhi, base collo al D. Sono stato indeciso fino all'ultimo in quanto non amo ne ritoccare, ne pulire/lucidare le monete (questa è la seconda) .. Grazie ad entrambi in quanto dal giusto connubio dei vostri consigli, è emerso il risultato finale. .
    1 punto
  29. Ciao potrebbe essere questa: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ALIRE2/15
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  30. Esemplare molto interessante ! 50 centesimi 1863 valore M. Vittorio Emanuele II
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  31. Non la conosco come moneta, ma la scritta FERT si vede subito che non è corretta!
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  32. @talpa "la notte porta consiglio" ,dunque,dal momento che tu hai mancanza di spazio ed io,viceversa,ne ho parecchio per i libri,tu potresti regalarmi i libri che non riesci a far entrare nei tuoi spazi Ho speso più per i libri che per la ristrutturazione della cantina odjob
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  33. Ciao @vwgolf Ti allego l'introduzione fatta dal Cudazzo sul suo nuovo volume per ciò che concerne le monete di Amedeo Il. Tutto va preso con le molle, perché segue quello studiato dall'ingegnere Rovera sulle monete sabaude, ma senza documentazioni certe, come viene scritto. Dimmi se ti basta oppure se hai bisogno di altre delucidazioni.
    1 punto
  34. Sono state illustrate le numerose iniziative in corso da parte dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici, dal Premio Traina per i migliori lavori di giovani universitari, agli incontri culturali e museali in vari ambiti della nostra penisola, a numerose pubblicazioni in corso in più ambiti. Un plauso a tutti i membri dell’Associazione e al suo Presidente Michele Chimienti per le attività svolte e per quelle in corso !
    1 punto
  35. Salve Non sono monete in alta conservazione ma il prezzo non è altissimo per la 2 lire, 10€ secondo me ci stanno anche. Per la 10 lire mi sembra un po' troppo. Lascerei perdere la 10 lire oltretutto abbastanza usurata. La 2 lire è usurata anch'essa ma mi sembra comunque piacevole e collezionabile. Magari aspettando di meglio trova di meglio ma ad un prezzo maggiore per entrambe.
    1 punto
  36. La differenza tra i due tipi di 500 Lire "Caravelle" sta tutta nel fatto che quelle "prova" sono state coniate nel 1957 per i parlamentari ed alte personalità dello Stato per un totale di circa 2.200 esemplari, mentre quelle per la circolazione /coniate dal 1958 in avanti) si contano in decine di milioni di esemplari. Per le differenze di conio, ti rimando alla "Briciola" pubblicata sul Gazzettino #4 di Quelli del Cordusio del gennaio 2019:
    1 punto
  37. Esatto! Sono pienamente d'accordo con te. Infatti CR non c'entra nulla con le iniziali Cassa di Risparmio. L'istituto di credito ha ripreso una sola facciata delle famose monete veneziane per riprodurle su alcune medaglie celebrative o di riconoscimento per i dipendenti. Allego la foto di quella più comune.
    1 punto
  38. Per curiosità ho fatto una ricerca su OCRE con ADLOCVTIO AVGVSTI e, per Gordiano III, ho trovato anche questo sesterzio che ha una scena molto simile: Ciao da Stilicho
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  39. Ciao a tutti, dopo aver contagiato @Liucksky03, vedo che anche @Ptr79 è sulla buona strada con i Notgeld e così posto volentieri il mio ultimo arrivo - ispirato da una conversazione con @Sntgnr, che per pochi secondi (ma che mi sono bastati) aveva mostrato i suoi biglietti La "serie natalizia" da Kahla in Turingia del 1921 1: Nascita di Gesù a Betlemme / Luca 2,7: Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 2: Annunciazione ai pastori / Luca 2,8-12 8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 3: Elogio dei pastori / Luca 2,16-17 16 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 4: I Magi d'Oriente / Matteo 2,10-11 10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 5: Fuga in Egitto / Matteo 2,13-14 13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». 14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, L'utima immagine è meno biblica e più nordica, con un bell'alberello con le candeline accese (l'estintore non si vede, ma dovrebbe esserci). Per chi non li avesse notati, agli angoli quattro anglioletti in preghiera. Il retro anche lui addobbato a dovere: con candeline, pigne e rametti. Data di emissione è il 20 novembre 1921, scadevano il 31 dicembre - cosa che li inquadra decisamente nella sezione dei biglietti che @ART definirebbe "non veri", in quanto emessi solo per il collezionismo e non per la circolazione ed anche il fatto che - pur essendo FDS - si pagano solo qualche euro, non gioca molto a loro favore. Io li ho presi perchè pensavo poi di farne dei quadretti da appendere sullo sfondo del presepio, mai che abbia di nuovo il tempo per realizzarne uno. Alla prossima! Servus, Njk
    1 punto
  40. Comunque vorrei vedere che succede se in banca d'Italia qualcuno portasse invece di banconote in lire , monete d'argento o d'oro in lire😁
    1 punto
  41. Certo che si. Però a quel punto sarebbe da concordare un equo indennizzo in caso di acquisizione forzata. Bisogna stare attenti però: la mia ipotesi può essere "cavalcata" solo per monete che hanno avuto un decreto di emissione oltre che quello di cessazione del corso legale.
    1 punto
  42. Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovacchia anno: 2014 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: SPL Città: Milano
    1 punto
  43. Salve, condivido sterlina 2022 con effige di Carlo III d’Inghilterra - appena arrivata. Che strano non avere più regina Elisabetta sulla sterlina
    1 punto
  44. Alla numismatica Cavaliere è in vendita questo esemplare... https://www.cavalierenumismatica.com/it/sitem/1366/napoli-ferdinando-ii-piastra-ag-1841-testa-/
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  45. Naturalmente NO, pena la perdita del microonde. Tuttavia se il metallo è immerso completamente in un liquido (acqua, olio, ecc.) è possibile farlo in tutta tranquillità. Il calore generato accelera la reazione che si vuole ottenere. Nel caso specifico, l'aggiunta di zolfo solubile favorisce la formazione di un'ossidazione dell'argento (di una "patina" per intenderci) che, se ben fatta, si deposita mimetizzando gli hairlines. Tutto senza interventi meccanici di alcun tipo.
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  46. Sicuramente e' solo pareidolia, ma il rovescio mi ricorda un po' le VIRTVS EXERCITI con Vittoria che incorona l'imperatore. Buona serata da Stilicho
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  47. Il nomen, "Norbanus", denota una provenienza della gens del monetiere da Norba, attuale Norma in provincia di Latina. Si tratta dell'unica emissione attribuita a questa gens. Nell’83 era console un Gaio Norbano, insieme a Scipione Asiageno (autore del denario rrc 311/1); il R/ allude ad una sua impresa dell’88, quando - pretore in Sicilia durante il bellum sociale - aveva organizzato una flotta per approvvigionare Reggio, assediata dagli insorti. Amisano osserva che gli elementi che lo compongono sono anche simboli del potere militare: flotta, politica e approvvigionamenti Il monetario dovrebbe essere suo figlio e potrebbe essere anche il monetario di rrc 491/1 (Crawford) oppure suo padre (Amisano). La raffigurazione di Venere colla spiga di grano deriva dalle credenze astrali degli antichi Mesopotamici. Essi associavano il transito della Luna Piena nella costellazione della Vergine (associata da sempre alle Dee più importanti essendo l'unica componente femminile dello Zodiaco) con il periodo primaverile, ossia in concomitanza con le prime apparizioni di grano. È anche per questo che essi chiamavano la costellazione, inizialmente, il solco, associandola appunto alla prosperità terrena. Con l'epoca classica poi il simbolismo della fanciulla ha preso il sopravvento, e la Vergine/Venere è diventata direttamente anche un simbolo di prosperità. In origine la Vergine/Venere doveva essere associata alla Dea del grano Babilonese Nidoba e questo portò, secondo la tradizione, ad identificare la costellazione come Isthar, ossia la moglie del Dio del mais. Il fascio littorio si crede fosse composto da 12 verghe e una scure a doppio taglio; si crede che appunto il numero 12 sia di origine etrusca, 12 come il numero di città che essi fondavano in ogni regione e 12 come i Littori che precedevano i Consoli, e poi gli Imperatori fino a Domiziano. Il numero 12 è stato associato dunque alle divinità principali, 6 femminili e 6 maschili (Giunone, Vesta, Minerva, Ceres, Diana, Venus; Mars, Mercurius, Jovi, Neptunus, Volcanus, Apollo), tra cui è presente Venere; da questo forse l'associazione colla dea.
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  48. ??? ... il verbo "completare" non credo che possa essere utilizzato in una frase che ha come soggetto "Ferdinando II"...
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